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Giornale di Taranto - TARANTO VS ROMA/ DL Infrazioni, Melucci: “il Governo vuole chiudere la porta all’accordo di programma sull’ex Ilva”
Martedì, 18 Luglio 2023 10:48

TARANTO VS ROMA/ DL Infrazioni, Melucci: “il Governo vuole chiudere la porta all’accordo di programma sull’ex Ilva” In evidenza

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 “Il Governo vuole chiudere la porta all’accordo di programma”. Lo dice sull’ex Ilva, ora Acciaierie d’Italia, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, dichiarando che “in queste ore è in discussione in Parlamento un maxi emendamento all’art. 9 bis del Dl “Infrazioni”, su proposta del ministro per gli Affari Europei, le Politiche di Coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, riferibile ai processi di decarbonizzazione per l\'ex Ilva di Taranto”. “Siamo molto preoccupati  dice il sindaco di Taranto - perché, a una prima lettura, con quello che sembra tanto un improvviso e raffazzonato colpo di mano, il Governo di centrodestra riporta indietro le lancette del tempo”.

   Melucci avanza quindi una serie di interrogativi: “Se si parla nuovamente di commissari ed esperti lautamente pagati, allora si sta chiudendo la porta a un accordo di programma con la comunità e le parti sociali? Che ne sarà dei forni elettrici se spostiamo le risorse dalle pronte misure Pnrr a quelle futuribili Fsc, di fatto lasciando il pallino in mano al gestore, che equivale a dire ad ArcelorMittal, con gli annessi e connessi?” Inoltre, per il sindaco, “se in buona fede si vuole decarbonizzare lo stabilimento siderurgico per andare incontro alle sentenze della Corte Europea e alle politiche europee per la transizione giusta, perché si prevede ancora di limitare i poteri di intervento del sindaco, che è previsto operi nell\'interesse di una comunità? E come mai - prosegue Melucci - l\'unica generica riflessione circa la salute delle persone si riferisce a un bilanciamento di interessi, nei fatti superato dal nuovo dettato costituzionale?” “Lo ribadiamo forte e chiaro - conclude il sindaco -, per l\'ex Ilva c\'è spazio solo per un accordo di programma serio, oppure per la chiusura definitiva, una terza strada con nuove dilazioni e norme fuori dalla morale, fuori dal tempo e fuori dagli interessi nazionali non è più sostenibile”.

Sulla questione si registrano le reazioni dei sindacati.

 

“Prendiamo atto di questo ulteriore passaggio normativo che auspichiamo possa essere orientato non solo verso la decarbonizzazione ma verso l’indispensabile e urgente rilancio della produzione dell’attività dello stabilimento di Taranto”. Lo dice la Fim Cisl, col segretario generale Roberto Benaglia e il segretario nazionale Valerio D’Aló, a proposito della situazione Ilva, ora Acciaierie d’Italia, delineata nell’emendamento presentato dal ministro agli Affari europei, Raffaele Fitto, al dl “Salva Infrazioni”.     Per la Fim, “se, come letto, l’emendamento agevola la chiusura della procedura di infrazione pendente sullo stabilimento Ilva di Taranto (n. 2013/2177), consentendo di proseguire nell’attività di modernizzazione e di decarbonizzazione dell’impianto, in attuazione del Piano di risanamento ambientale e delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale, dobbiamo fare in modo che questa sia anche l’occasione buona affinché il Governo  acceleri le scelte che permettano di cambiare la gestione e di riprendere un’attività produttiva, che oggi è totalmente carente e tenuta sotto scacco, a partire anche delle nostre esigenze sull’occupazione”. Benaglia e D’Aló parlano di “un’altra esteta rovente per l’ex Ilva di Taranto, con i lavoratori  ancora una volta costretti a dover fare i conti con uno stipendio falcidiato dalla cassaintegrazione. Una situazione che ci trasciniamo dietro da diversi anni. I provvedimenti di rilancio del siderurgico di Taranto, annunciati, vengono lasciati a se stessi e non vengono messi in campo”.