Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - EX ILVA/ I sindacati: “l’autorizzazione alla cig ancora non c’è ma il taglio delle buste paga sì”
Giovedì, 13 Luglio 2023 08:30

EX ILVA/ I sindacati: “l’autorizzazione alla cig ancora non c’è ma il taglio delle buste paga sì” In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

 La proroga della cassa integrazione dal 19 giugno a fine anno in base al decreto legge sulla Pubblica amministrazione, il ministero del Lavoro non l’ha ancora autorizzata per 2.500 dipendenti di Acciaierie d’Italia a Taranto, ma oggi il personale sospeso dal lavoro ha percepito una busta paga ridotta anche per i giorni compresi tra il 19 e il 30 giugno. Come se la cassa fosse già stata prorogata e approvata. Inoltre, con l’ultimo aumento contrattuale, coloro che beneficiano di un superminimo assorbibile di fatto non si sono visti riconoscere nulla. L’ex Ilva ha infatti disposto l’assorbimento dell’incremento stabilito dalla clausola di salvaguardia del contratto ed ha ignorato la richiesta dei sindacati di soprassedere. I due problemi vengono sollevati rispettivamente da Uilm e Fim Cisl. “Avevamo il sospetto che Acciaierie d’Italia decurtasse le buste paga applicando la cassa integrazione anche senza l’autorizzazione ministeriale e così è stato, lo abbiamo visto oggi dalle buste paga di giugno - dice Davide Sperti, segretario Uilm -. Quello che è avvenuto non è legale”. Per l’assorbimento degli aumenti di contratto di giugno da parte del superminimo individuale, Valerio D’Aló, segretario nazionale Fim Cisl, afferma che “sebbe l’assorbimento sia contrattualmente valido, i sindacati avevano chiesto all’azienda - data l’evidente difficoltà economica che vivono i lavoratori, nessuno escluso -, almeno in quest’occasione, di riconoscere gli aumenti a tutti senza distinzione. Molte aziende, riconoscendo il momento, hanno accolto l’invito e trovato insieme a noi gli strumenti di equilibrio pur di riconoscere gli aumenti. Acciaierie d’Italia, invece, in barba al periodo di difficoltà e senza nemmeno un cenno alle organizzazioni sindacali, ha riassorbito gli aumenti previsti dalla clausola di salvaguardia del contratto”, conclude D’Aló.