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Giornale di Taranto - GRANDI MANOVRE/ Il cda di Acciaierie d’Italia approva il contratto con Invitalia per il finanziamento da 680 mln
Lunedì, 13 Febbraio 2023 20:08

GRANDI MANOVRE/ Il cda di Acciaierie d’Italia approva il contratto con Invitalia per il finanziamento da 680 mln In evidenza

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 Il consiglio di amministrazione di Acciaierie d’Italia, riunitosi sotto la presidenza di Franco Bernabé, ha approvato oggi il contratto di finanziamento con Invitalia. Lo apprende AGI da fonti vicine al dossier. Si tratta dei 680 milioni che dovrebbero consentire all’ex Ilva di far ripartire la produzione e saldare, almeno in parte, alcune importanti partite debitorie aperte tra costi dell’energia e imprese dell’indotto. Quest’ultime non sono pagate da diversi mesi, non hanno ordini di lavoro ed hanno fatto ricorso alla cassa integrazione. Invitalia, società del Mef, è partner di minoranza di AdI dove detiene il 38 per cento della società mentre ArcelorMittal è in maggioranza col 62. Invitalia, avendo già avuto l’ok dal Mef, è pronta ad erogare ad AdI i 680 mln consentendole così di alleviare il suo stato finanziario. Sui 680 milioni, fonti vicine al dossier precisano che non c’è mai stato un problema di tasso di interesse e Invitalia non ha mai preteso alcun interesse. 

 

L’unico dubbio, si osserva, era che che un finanziamento infruttifero fosse compatibile col decreto legge che parla di condizioni di mercato. E a proposito del decreto 2/2023 (misure urgenti per gli impianti strategici tra cui figura anche l’ex Ilva), concluse in commissione Industria del Senato le audizioni (ascoltati presidente e ad di AdI, sindaco di Taranto e presidente della Regione, sindacati, Federacciai, associazioni ambientaliste, Ordine dei medici, Arpa Puglia etc.) e scaduto il termine per presentare emendamenti e ordini del giorno, “da domani - dichiara ad AGI Salvo Pogliese, senatore di FdI e relatore del dl - comincerà in commissione l’esame della loro ammissibilità. Cominceremo a votare sui singoli articoli in questa settimana e contiamo anche di concludere il nostro lavoro”. Dopo la commissione, il decreto andrà in Aula per il voto, quindi passerà alla Camera per l’approvazione definitiva. La conversione in legge deve avvenire entro il 6 marzo. Punti delicati del dl, rileva Pogliese, rimangono lo scudo penale e le norme sul sequestro, la destinazione delle risorse e l’introduzione della Valutazione integrata ambientale e sanitaria per verificare la compatibilità tra i livelli produttivi prefissati e la produzione di acciaio.

Ultima modifica il Lunedì, 13 Febbraio 2023 20:12