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Giornale di Taranto - Giornalista1

Terminerà domani la vaccinazione della popolazione delle Isole Tremiti, in provincia di Foggia, che saranno così “covid free”. Oggi è stato, infatti, allestito nel poliambulatorio dell’isola di San Domino un presidio vaccinale mobile della Difesa, in collaborazione con la Asl Foggia.  Sono 135 le persone di età compresa tra 18 e 59 anni che, da programma, hanno ricevuto oggi il vaccino; altre 135 persone saranno vaccinate domani. Si concluderà, così, la vaccinazione della popolazione delle Isole Tremiti, già avviata dalla Asl che, nelle scorse settimane, ha vaccinato con prima e seconda dose le 124 persone ultrasessantenni residenti.

 

Le somministrazioni sono state effettuate dal team sanitario della Marina Militare composto dall’ufficiale medico il Sottotenente di Vascello Alessandra Atzeni e dai sottoufficiali infermieri Giuseppe Azzarone e Rocco Ricchetti, con il supporto degli assistenti sanitari del Servizio di Igiene Pubblica della ASL Foggia, Vittorio Bramante e Michele Martino.  Le attività di supporto logistico sono state garantite dal Dipartimento di Prevenzione della ASL e dal coordinatore Antonello Curiale.  L’iniziativa rientra nell'ambito del recente Piano di vaccinazione delle Isole Minori e dell'operazione "Eos", voluta fortemente dal Ministro della Difesa, l’onorevole Lorenzo Guerini e condotta con la regia del Comando Operativo di vertice Interforze della Difesa. L'attività è stata coordinata dall'Ufficiale Coordinatore Regionale per la Puglia, il Capitano di Vascello Salvatore Mendicini. "La campagna vaccinale di questi due giorni – ha dichiarato il direttore generale della ASL Foggia Vito Piazzolla - ci permette di rendere 'bianche' queste splendide isole. Ciò consentirà un avvio sereno e in sicurezza della stagione turistica". 

 “Questo pomeriggio si è verificato l’ennesimo incidente in acciaieria 2 dovuto all’indifferenza da parte del gestore verso i fondamentali temi della sicurezza”. Lo dichiara in relazione all’ex Ilva il sindacato Usb. Non ci sono stati feriti ma Usb parla di “episodio preoccupante perché avrebbe potuto determinare conseguenze serie per i lavoratori presenti in zona trattamento, ma anche per quelli che operano su impianti vicini”. “Intorno alle 16 - spiega il sindacato -  si è bucata una siviera contenente acciaio liquido, quindi ad altissime temperature. Fatti simili nello stesso reparto si sono verificati più volte”.

 

“Chissà questa volta quali lavoratori ne faranno le spese - afferma Usb -. Ormai quando si verifica un incidente è quasi automatico che i dipendenti siano destinatari di contestazioni disciplinari e sospensioni dall’attività lavorativa che hanno in sé la minaccia del licenziamento. In questo modo - rileva Usb - le responsabilità legate al mancato rispetto delle norme sulla sicurezza da parte dell’azienda ricadono completamente sui lavoratori che, solo per fortuna, non riportano conseguenze”. Usb affronta poi il nodo dei pagamenti alle aziende dell’appalto indotto siderurgico e sostiene che “le imprese  arrancano per pagare gli stipendi dei lavoratori”. Nello specifico Usb cita il caso Sanac, azienda che produce refrattari per altoforni, dove “a fronte di 50 milioni di euro, di cui 20 per le fatture scadute, ArcelorMittal ha versato solo il 5%”. “Al Governo - conclude Usb riferendosi alla convocazione del ministro Giancarlo Giorgetti -, nell’incontro di venerdì diremo che passaggio obbligato per poter avviare una discussione seria è necessario allontanare ArcelorMittal ed il suo ad Lucia Morselli per poter parlare finalmente di concrete opportunità per il futuro”

Parte in Puglia la campagna vaccinale per le persone da 59 a 50 anni. Da lunedì 10 maggio alle 14:00, in base all’età, è possibile prenotare un appuntamento in una delle sedi vaccinali pugliesi. Si procede secondo ordine di anzianità e sulla base della disponibilità dei vaccini.

Ecco come fare 

 

https://lapugliativaccina.regione.puglia.it/

“Il coprifuoco sparirà gradualmente”. Lo ha detto il governatore pugliese, Michele Emiliano, rispondendo alle domande dei giornalisti durante un sopralluogo al Policlinico.

   “La vicenda del coprifuoco - ha aggiunto -è diventata una questione di post e tweet e social network. Ci sta che qualche forza politica, non avendo altre prospettive in questo momento, si concentri su queste cose ma non credo che i presidenti delle Regioni e il Governo debbano concentrarsi su questo più di tanto. - ha proseguito - Tutti sanno che il coprifuoco sparirà man mano che i contagi scendono e le vaccinazioni aumentano. Come tutte le misure che abbiamo adottato, non è di per sé necessario a far scendere i contagi - ha poi detto - ma serve a non dare occasione a chi viola le regole elementari di contenimento di poterlo fare. Più le persone si comportano bene, meno si contagiano, meno ci sarà bisogno. Qualcuno fa la previsione che il coprifuoco a breve non sarà più necessario ha concluso - ma non può essere tolto immediatamente, perché rischia di darci colpo di coda sui contagi del quale non abbiamo bisogno, va fatto gradatamente”.

 Riaperto da oggi alle visite al pubblico il Museo archeologico nazionale di Taranto, in sigla MarTa, uno dei più importanti a livello internazionale per la storia e la civiltà della Magna Grecia. I primi visitatori stamattina hanno varcato le soglie dell’ex convento settecentesco degli alcantarini. Non ci sono stati, tra i primi visitatori della ripresa, i croceristi della nave MSC Seaside che oggi ha scalato Taranto per il secondo approdo della stagione 2021. I croceristi hanno invece visitato, apprende AGI, il Mudit, il Museo diocesano, che contiene reperti di arte sacra, in quanto posto sull’ itinerario escursionistico città vecchia di Taranto.

 

“Il MarTa - ha detto  la direttrice Eva Degl’Innocenti - ha riaperto al pubblico ed ha anche inaugurato la piattaforma di e-ticketing che consente la prenotazione e il pagamento on-line del biglietto. Finalmente - ha  rilevato - la riapertura al pubblico in presenza. La piattaforma di e-ticketing permetterà la visita in piena sicurezza secondo le prescrizioni anti-contagio”. 

L’ingresso al  Museo avverrà, si spiega, “con un servizio che consente di accedere ai piani del percorso espositivo delle collezioni con ingressi contingentati, a orari cadenzati ogni mezz’ora, per un massimo di 15 persone ogni 30 minuti e con il controllo digitale dei biglietti”. L’ingresso avverrà con prenotazione obbligatoria e pagamento del biglietto unicamente on-line sul sito web del MarTa. Per la direttrice Degl’Innocenti, si tratta di “una piccola rivoluzione che lascia però invariato il fascino della scoperta lungo i due piani delle collezioni ospitate in uno dei Musei archeologici più importanti al mondo. La riapertura del MarTa - aggiunge - coincide anche con il secondo approdo stagionale dei croceristi nel porto di Taranto, consentendo così l’arricchimento dell’offerta culturale della città”. “Dal martedì al sabato - annuncia infine il MarTa - il biglietto potrà essere acquistato entro un’ora prima dell’orario di visita desiderato. La domenica e i festivi la prenotazione e l’acquisto dovranno avvenire entro il giorno precedente la visita al Museo”. Da venerdì prossimo intanto l’arte contemporanea torna al Museo di Taranto grazie al lavoro congiunto tra la direzione del MarTa ed il progetto strategico con la direzione artistica di Giusy Caroppo. L’obiettivo è quello di “costituire stabilmente in Puglia una rete policentrica d’eccellenza per la produzione e fruizione di arte contemporanea che ricomincia proprio dal Museo MarTa nell’ambito del Circuito del Contemporaneo”. 

Oggi in Puglia, a fronte di 10.932 test anti Covid, sono stati registrati 615 casi positivi: 209 in provincia di Bari, 45 in provincia di Brindisi, 79 nella provincia Bat, 37 in provincia di Foggia, 105 in provincia di Lecce, 130 in provincia di Taranto, 7 casi di residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 36 decessi: 22 in provincia di Bari, uno in provincia di Brindisi, uno in provincia di Barletta, Andria, Trani, 4 in provincia di Foggia, 5 in provincia di Lecce, 3 in provincia di Taranto. all'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.344.907 test, 196.496 sono i pazienti guariti e 41.549 sono i casi attualmente positivi.

A Roma questa mattina, in piazza San Silvestro, il primo dei due sit in indetti dall’associazione “Genitori Tarantini” e da altri movimenti ambientalisti in vista dell’udienza di domani del Consiglio di Stato chiamato a decidere se confermare o annullare la sentenza del Tar Lecce che a febbraio scorso ha ordinato lo spegnimento in 60 giorni degli impianti dell’area a caldo del siderurgico ex Ilva di Taranto perchè ritenuti inquinanti. Il sit in di oggi, che vede presenti una quarantina di persone, si terrà sino alle 13.30. Attesi anche alcuni protagonisti della fiction “Svegliati amore mio” andata in onda di recente su Canale 5 dove, pur senza riferimenti diretti a Taranto,  si parla di un’acciaieria vicina ad una città che inquina e di una bambina che si ammala di leucemia a causa delle emissioni. Il sit in di domani si terrà invece in piazza Montecitorio. Sul selciato della piazza sono state poste diverse croci bianche per simboleggiare le vittime - soprattutto i bambini - dell’inquinamento a Taranto. Le stesse croci bianche sono state poi issate dai manifestanti.  

 

“Siamo qui oggi e domani in attesa della sentenza del Consiglio di Stato che speriamo sia positiva per Taranto, ne abbiamo grande bisogno per chiudere quella fabbrica. Invitiamo tutti i fuori sede e i tarantini che risiedono a Roma a venire qui” ha detto un manifestante. “Siamo a Roma - ha aggiunto un altro manifestante - per portare la voce di Taranto e dei tarantini visto che non è ascoltata al contrario di quella di Genova e Trieste dove invece le acciaierie sono state chiuse”. “Anche se la sentenza del Consiglio di Stato non dovesse essere favorevole, non ci fermeremo, continueremo a lottare” aggiunge Massimo Castellana dell’associazione “Genitori Tarantini”. In piazza San Silvestro, dove c’è un sottofondo musicale costante diffuso da casse acustiche, sono stati posizionati diversi striscioni tra cui “A Taranto figli di un dio minore, ridateci dignità e onore”, “I bambini di Taranto vogliono vivere”. E c’è chi issa un cartello con la foto di bambini deceduti contrassegnati dalla scritta “Io dovevo vivere”.La sentenza del Tar Lecce, che ha confermato una ordinanza del sindaco di Taranto di febbraio 2020, è del 13 febbraio scorso. Su ricorso di ArcelorMittal Italia, il Consiglio di Stato l’ha sospesa a marzo scorso in attesa dell’udienza di merito del 13 maggio. Contro la sentenza, si sono costituiti in appello ArcelorMittal Italia, Invitalia, nuovo partner pubblico della società siderurgica, Ilva in amministrazione straordinaria, proprietaria degli impianti siderurgici, e ministero della Transizione ecologica (ex Ambiente). Chiedono infine il mantenimento della sentenza del Tar Lecce, Comune di Taranto, Regione Puglia e Codacons.

Musei, parchi e aree protette, ma anche attività ricettive, enti e associazioni. È partita la campagna di iscrizione ad Open Tourism 2021, destinata ai tanti operatori pugliesi della provincia di Taranto e del Salento. Il comparto dell’accoglienza prova a superare la crisi legata al Covid e lo fa puntando su un turismo di qualità, sostenibile e sicuro. Grande fermento in queste ultime settimane per il rilancio di un settore strategico che deve immaginare il prossimo futuro.

Il progetto coinvolge l’Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole e cioè Avetrana, Fragagnano, Leporano, Pulsano, Maruggio, Lizzano e Torricella e l’Area Marina Protetta di Porto Cesareo. Realtà in rete con l’Unione dei Comuni delle Sorgenti del Biferno, l’Albania- attraverso il Comune di Fier- e il Montenegro con il Comune di Cetinje. Da qui l’invito ad aderire al circuito e diventare così ambasciatori di una promozione del territorio che nasce dalla partecipazione e dal desiderio di valorizzare la ricchezza dei luoghi di una regione straordinaria e variegata come la Puglia.

Intanto si è costituito il board di Open Tourism, un organo decisionale inteso come strumento di dialogo, ma anche di attivazione di processi strategici per la promozione di politiche, progetti e interventi turistici. Il coordinamento è affidato ad Alfredo Longo in qualità di Presidente Unione dei Comuni Terre del Mare e del Sole. «L’adesione- spiega- rappresenta un’occasione di confronto e sinergia come risposta ad un’emergenza, partita nel 2020, che ha messo in ginocchio un comparto che ora scalda i motori per la ripartenza». Nello specifico, si punta ad un modello di accoglienza diffuso attraverso una cooperazione tra pubblico e privato, possibile grazie al progetto Interreg IPA CBC Italia-Albania-Montenegro. «In questa estate- conclude- si potrà tornare a viaggiare, ma bisognerà farlo in sicurezza. E le imprese del settore, anche in Puglia, si fanno trovare pronte e vogliono fare la loro parte. Proprio Open Tourism può rappresentare una risposta in questa direzione grazie al sistema di accoglienza diffuso e alla visione del turista come cittadino temporaneo, in cerca di esperienze da vivere». Il progetto, presentato due anni fa, è stato rimodulato rispetto alla pandemia in atto e si è dotato di moderni sistemi di promozione, sempre più digitali e interattivi. Gli operatori, infatti, avranno a disposizione strumenti promozionali, come mappe, video, e kit, ma anche un’app e un sito: è così che la rete transnazionale diventa occasione di maggiore competitività, finalizzata anche ad incentivare i flussi turistici tra Italia, Albania e Montenegro. Realtà che condividono storia, cultura e valori.  

Sono 1.678.555 le dosi di vaccino anticovid somministrate sino ad oggi in Puglia. Le percentuali di persone vaccinate per fasce di età sono: 1 dose over 80 anni Puglia al 90,8% (dato Italia: 88,7%); 1 dose 70-79 anni Puglia al 81% (dato Italia: 73,6%); 1 dose 60-69 anni Puglia al 52% (dato Italia: 48,8%). Sono 29.279 le prenotazioni dei 59enni e 58enni attualmente registrate finora. 

 

Le prime vaccinazioni di questa coorte partono domani e saranno circa 1.600 in tutta la regione. Nella Asl di Bari sono state superate le 10mila somministrazioni nella giornata di ieri. I centri vaccinali della Asl Bari hanno inoculato 6.030 prime dosi e 4.157 seconde, con un contributo cospicuo da parte dei medici dell’assistenza primaria, i quali hanno eseguito 3.799 somministrazioni (1.033 prime, 2.766 seconde) ai propri assistiti over 80 o in condizione di fragilità.

    Il Policlinico di Bari continua la campagna di vaccinazione dei pazienti fragili. Oggi sono state effettuate circa 700 somministrazioni. Seconde dosi per i pazienti in cura al centro di neurologia e per le persone Hiv positive. Negli ambulatori del Giovanni XXIII prime dosi per pazienti in trattamento con immunosopressori e soggetti diabetici. Sono 3.287 le vaccinazioni eseguite ieri nella Asl Bt presso tutti i punti vaccinali attivi, compresi gli ambulatori dei medici di medicina generale. Anche oggi vaccinazioni su tutto il territorio dove sono in corso le somministrazioni delle seconde dosi e delle prime dosi. Domani a Barletta comincia la vaccinazione dei caregiver dei pazienti trapiantati, in attesa di trapianto e dializzati.

 Un dipendente dell’ex Ilva di Taranto resta licenziato per essersi rifiutato di far parte della comandata in fabbrica. Si tratta delle squadre addette alla salvaguardia impianti in caso di scioperi. La corte d'appello di Lecce, sezione distaccata di Taranto, sezione lavoro e previdenza, ha respinto il ricorso del dipendente ex Ilva, Egidio Murciano, contro il suo licenziamento deciso dall'azienda.

    La corte d'appello ha confermato il provvedimento dei giudici di primo grado, che avevano già respinto il ricorso contro il licenziamento presentato dal legale del lavoratore, Mario Soggia, avvocato del sindacato Usb. Il licenziamento è stato disposto per giusta causa, in quanto Murciano, a luglio 2019, si era rifiutato di prestare la propria opera come addetto al pronto intervento di manutenzione meccanica dell’area ghisa dello stabilimento di Taranto. Questo nonostante Murciano, delegato sindacale Usb, fosse stato inserito nell’elenco del personale di comandata. 

 

In prima istanza, i giudici avevano dichiarato che non sussisteva alcun profilo di nullità del licenziamento di Murciano, perché la lista del personale di comandata era stata comunicata in anticipo e lo stesso Murciano era a conoscenza del suo inserimento. Il contratto di lavoro, avevano richiamato i giudici di primo grado, punisce “con il licenziamento senza preavviso l’ipotesi di abbandono del posto di lavoro da cui potesse derivare pregiudizio alla incolumità delle persone o alla sicurezza degli impianti”.

    I giudici dell’appello, presidente Franco Morea, scrivono che “non consta che l’azienda abbia violato nessun principio in materia avendo comunque messo Murciano nelle condizioni di conoscere l’oggetto della comandata attraverso relativa comunicazione telematica agli organi sindacali, di cui il ricorrente era componente (Murciano appunto - ndr), ed attraverso affissione in portineria”.

    I giudici dell’appello scrivono infine che lo stesso Murciano ha ammesso che “le comandate erano state diramate attraverso l’invio di una mail alle rsu e mediante successiva affissione alle portinerie aziendali” e “in nessuna parte contesta di avere avuto contezza dell’ordine rivoltogli dal datore di lavoro”.  

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