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Giornale di Taranto -
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CASTELLANETA (Ta)- In questa stagione estiva 2014 il Clorophilla di Castellaneta Marina (Ta) ha raggiunto i quindici anni di attività. Durante questo lungo periodo, grazie all’impegno di tanti professionisti, che si sono avvicendati alla sua guida, è diventato uno dei più importanti club underground d’Europa, punto di riferimento per gli amanti della musica elettronica.

Sabato 6 settembre si svolgerà l’ultimo appuntamento, per il quale la società Musicaeparole, direzione artistica, ha voluto proporre alcuni importanti artisti di fama internazionale,Marcel Dettmann, tra i nomi più prestigiosi della scena elettronica mondiale, Dixon, resident di club leggendari come il E-Werk e Tresor di Berlino e il dj maltese The Element.

Nato a Poessneck, nella Germania dell’Est, Dettmann si è insediato a Berlino dov’è cresciuto musicalmente e ha avuto contatti con molti famosi colleghi. Il suo sound affonda le radici nella musica elettronica di Detroit e Chicago e durante le sue performance, questo dj si reinventa, a seconda di chi si trova davanti, mettendo insieme elementi classici a beat contemporanei, spaziando dall’house alla techno. In studio, invece, va oltre il suo bagaglio d’esperienza e rompere le regole del presente senza dimenticare il passato, lasciando alle spalle quanto metabolizzato dalla musica elettronica statunitense per conferirle un valore nuovo, più europeo, concentrando la sua attenzione sui particolari e sulle sfumature. Il suo suono risulta profondo, ipnotico e potente.

Berlinese di nascita, Steffen “Dixon” Berhan sin dalla metà degli anni ‘90 vanta la residenza in alcuni dei migliori locali della sua città. La sua concezione di musica house si dimostra ben presto più orientata verso il sottogenere deep, differentemente dalle tendenze in atto nella capitale tedesca di allora. Per poter dare libero sfogo alla propria creatività, inaugura la serata “AudioVideoDisco” al WMF Club, dando vita ad uno degli appuntamenti più seguiti dai clubbers in cerca di nuove sonorità. Nel 1998 è entrato a far parte del collettivo Jazzanova, debuttando sulla storica etichetta Sonar Kollektiv, nel 2002 ha creato il progetto Wahoo che svetta nelle charts europee con la club hit “Make Em Shake It” e ha ottenuto molto successo grazie alla collaborazione con Henrik Schwarz e Ame per il singolo “Where We At?”.

The Element, originario di Malta, ha iniziato il suo percorso artistico nel 1993. A seguito di un tour mondiale, nel quale ha fatto da spalla al collega Cisco Ferreira, ha fondato “Cosa nostra”, un progetto che ha introdotto un nuovo concetto di clubbing a Malta, ospitando importanti artisti internazionali quali Tale of Us, Mind Against, Matthew Johnson, Richie Hawtin, Green Velvet e tanti altri ancora e accrescendo così anche la sua fama e il suo sound fatto orientato verso una techno dark, con ampio spazio alle melodie.

In questa esibizione al Clorophilla, in una zona incontaminata, caratterizzata da alberi di eucalipto, insieme a questi importanti personaggi del clubbing internazionale, si alterneranno due noti artisti locali, ovvero il dj residentSkizzo, label owner dell’etichetta Sk Recording, tra ifondatori del Clorophilla e Gianni Sabato, apprezzato dj e producer di origini salentine.

L’atto di cessione di azienda, ai fini fiscali, è soggetto a imposizione ordinaria dell’articolo 86 del TUIR e all’applicazione dell’imposta di registro poiché sono trasferiti beni o diritti che, ceduti singolarmente, sarebbero assoggettabili a regimi differenti. Per individuare le modalità di applicazione occorre fare riferimento all’articolo 23 del DPR 131/86. Secondo la normativa attuale le parti sono tenute a indicare nel contratto di cessione d’azienda i corrispettivi pattuiti per ciascuna tipologia di beni, in modo da assoggettare i singoli beni alle proprie aliquote di riferimento. In caso contrario la totalità dei beni sarà assoggettata all’aliquota più elevata individuata fra quelle dei beni ceduti.

Ad esempio, nel caso di cessione di azienda contenente beni mobili e immobili, se nell’atto di cessione non è fatta alcuna distinzione di beni l’intero valore sarà assoggettato all’aliquota degli immobili, essendo la più elevata fra le due tipologie di beni.

Aliquote applicabili

  • Fabbricati e relative pertinenze: 7%;

  • Terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dagli imprenditori agricoli a titolo principale o di associazioni o società cooperative agricole: 15%;

  • Immobili di interesse storico-artistico: 3%;

  • Case per abitazione: 3%;

  • Mobili: 3%;

  • Denaro: 3%;

  • Magazzino: 3%;

  • Immobilizzazioni materiali e immateriali: 3%.

Gli atti di cessione d’azienda sono inoltre soggetti a imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale se con il trasferimento dell’azienda si realizza la trascrizione degli atti nei pubblici registri immobiliari e la relativa voltura catastale. Ai fini IVA, essendo la cessione d’azienda non considerata come cessione di beni, è escluso l’ambito di applicazione dell’imposta come disposto dall’articolo 2 comma 3 del DPR 633/72. La cessione d’azienda differisce dunque dall’affitto di azienda, operazione solitamente attuata per esercizi commerciali e che prevede – a fronte di un canone periodico – il trasferimento del godimento dell’azienda ad altro soggetto (affittuario) che dovrà gestirla per un periodo di tempo limitato, senza modificarne destinazione, organizzazione, impianti e dotazioni. In ambito civilistico l’azienda è un complesso di elementi materiali e immateriali idoneo allo svolgimento di un’attività produttiva.

In tal senso, si può parlare di cessione d’azienda solo quando si intende trasferire un complesso di beni dotato di potenzialità produttiva tale da fare emergere l’attitudine all’esercizio d’impresa. Nell’atto pratico, tuttavia, può accadere che alcuni beni vengano esclusi dalla cessione d’azienda (solitamente immobili strumentali, crediti e depositi bancari).L’atto di cessione di azienda, ai fini fiscali, è soggetto a imposizione ordinaria dell’articolo 86 del TUIR e all’applicazione dell’imposta di registro poiché sono trasferiti beni o diritti che, ceduti singolarmente, sarebbero assoggettabili a regimi differenti. Per individuare le modalità di applicazione occorre fare riferimento all’articolo 23 del DPR 131/86. Secondo la normativa attuale le parti sono tenute a indicare nel contratto di cessione d’azienda i corrispettivi pattuiti per ciascuna tipologia di beni, in modo da assoggettare i singoli beni alle proprie aliquote di riferimento. In caso contrario la totalità dei beni sarà assoggettata all’aliquota più elevata individuata fra quelle dei beni ceduti.

Ad esempio, nel caso di cessione di azienda contenente beni mobili e immobili, se nell’atto di cessione non è fatta alcuna distinzione di beni l’intero valore sarà assoggettato all’aliquota degli immobili, essendo la più elevata fra le due tipologie di beni.

Aliquote applicabili

  • Fabbricati e relative pertinenze: 7%;

  • Terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dagli imprenditori agricoli a titolo principale o di associazioni o società cooperative agricole: 15%;

  • Immobili di interesse storico-artistico: 3%;

  • Case per abitazione: 3%;

  • Mobili: 3%;

  • Denaro: 3%;

  • Magazzino: 3%;

  • Immobilizzazioni materiali e immateriali: 3%.

Gli atti di cessione d’azienda sono inoltre soggetti a imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale se con il trasferimento dell’azienda si realizza la trascrizione degli atti nei pubblici registri immobiliari e la relativa voltura catastale. Ai fini IVA, essendo la cessione d’azienda non considerata come cessione di beni, è escluso l’ambito di applicazione dell’imposta come disposto dall’articolo 2 comma 3 del DPR 633/72. La cessione d’azienda differisce dunque dall’affitto di azienda, operazione solitamente attuata per esercizi commerciali e che prevede – a fronte di un canone periodico – il trasferimento del godimento dell’azienda ad altro soggetto (affittuario) che dovrà gestirla per un periodo di tempo limitato, senza modificarne destinazione, organizzazione, impianti e dotazioni. In ambito civilistico l’azienda è un complesso di elementi materiali e immateriali idoneo allo svolgimento di un’attività produttiva.

In tal senso, si può parlare di cessione d’azienda solo quando si intende trasferire un complesso di beni dotato di potenzialità produttiva tale da fare emergere l’attitudine all’esercizio d’impresa. Nell’atto pratico, tuttavia, può accadere che alcuni beni vengano esclusi dalla cessione d’azienda (solitamente immobili strumentali, crediti e depositi bancari).L’atto di cessione di azienda, ai fini fiscali, è soggetto a imposizione ordinaria dell’articolo 86 del TUIR e all’applicazione dell’imposta di registro poiché sono trasferiti beni o diritti che, ceduti singolarmente, sarebbero assoggettabili a regimi differenti. Per individuare le modalità di applicazione occorre fare riferimento all’articolo 23 del DPR 131/86. Secondo la normativa attuale le parti sono tenute a indicare nel contratto di cessione d’azienda i corrispettivi pattuiti per ciascuna tipologia di beni, in modo da assoggettare i singoli beni alle proprie aliquote di riferimento. In caso contrario la totalità dei beni sarà assoggettata all’aliquota più elevata individuata fra quelle dei beni ceduti.

Ad esempio, nel caso di cessione di azienda contenente beni mobili e immobili, se nell’atto di cessione non è fatta alcuna distinzione di beni l’intero valore sarà assoggettato all’aliquota degli immobili, essendo la più elevata fra le due tipologie di beni.

Aliquote applicabili

  • Fabbricati e relative pertinenze: 7%;

  • Terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dagli imprenditori agricoli a titolo principale o di associazioni o società cooperative agricole: 15%;

  • Immobili di interesse storico-artistico: 3%;

  • Case per abitazione: 3%;

  • Mobili: 3%;

  • Denaro: 3%;

  • Magazzino: 3%;

  • Immobilizzazioni materiali e immateriali: 3%.

Gli atti di cessione d’azienda sono inoltre soggetti a imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale se con il trasferimento dell’azienda si realizza la trascrizione degli atti nei pubblici registri immobiliari e la relativa voltura catastale. Ai fini IVA, essendo la cessione d’azienda non considerata come cessione di beni, è escluso l’ambito di applicazione dell’imposta come disposto dall’articolo 2 comma 3 del DPR 633/72. La cessione d’azienda differisce dunque dall’affitto di azienda, operazione solitamente attuata per esercizi commerciali e che prevede – a fronte di un canone periodico – il trasferimento del godimento dell’azienda ad altro soggetto (affittuario) che dovrà gestirla per un periodo di tempo limitato, senza modificarne destinazione, organizzazione, impianti e dotazioni. In ambito civilistico l’azienda è un complesso di elementi materiali e immateriali idoneo allo svolgimento di un’attività produttiva.

In tal senso, si può parlare di cessione d’azienda solo quando si intende trasferire un complesso di beni dotato di potenzialità produttiva tale da fare emergere l’attitudine all’esercizio d’impresa. Nell’atto pratico, tuttavia, può accadere che alcuni beni vengano esclusi dalla cessione d’azienda (solitamente immobili strumentali, crediti e depositi bancari).L’atto di cessione di azienda, ai fini fiscali, è soggetto a imposizione ordinaria dell’articolo 86 del TUIR e all’applicazione dell’imposta di registro poiché sono trasferiti beni o diritti che, ceduti singolarmente, sarebbero assoggettabili a regimi differenti. Per individuare le modalità di applicazione occorre fare riferimento all’articolo 23 del DPR 131/86. Secondo la normativa attuale le parti sono tenute a indicare nel contratto di cessione d’azienda i corrispettivi pattuiti per ciascuna tipologia di beni, in modo da assoggettare i singoli beni alle proprie aliquote di riferimento. In caso contrario la totalità dei beni sarà assoggettata all’aliquota più elevata individuata fra quelle dei beni ceduti.

Ad esempio, nel caso di cessione di azienda contenente beni mobili e immobili, se nell’atto di cessione non è fatta alcuna distinzione di beni l’intero valore sarà assoggettato all’aliquota degli immobili, essendo la più elevata fra le due tipologie di beni.

Aliquote applicabili

  • Fabbricati e relative pertinenze: 7%;

  • Terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dagli imprenditori agricoli a titolo principale o di associazioni o società cooperative agricole: 15%;

  • Immobili di interesse storico-artistico: 3%;

  • Case per abitazione: 3%;

  • Mobili: 3%;

  • Denaro: 3%;

  • Magazzino: 3%;

  • Immobilizzazioni materiali e immateriali: 3%.

Gli atti di cessione d’azienda sono inoltre soggetti a imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale se con il trasferimento dell’azienda si realizza la trascrizione degli atti nei pubblici registri immobiliari e la relativa voltura catastale. Ai fini IVA, essendo la cessione d’azienda non considerata come cessione di beni, è escluso l’ambito di applicazione dell’imposta come disposto dall’articolo 2 comma 3 del DPR 633/72. La cessione d’azienda differisce dunque dall’affitto di azienda, operazione solitamente attuata per esercizi commerciali e che prevede – a fronte di un canone periodico – il trasferimento del godimento dell’azienda ad altro soggetto (affittuario) che dovrà gestirla per un periodo di tempo limitato, senza modificarne destinazione, organizzazione, impianti e dotazioni. In ambito civilistico l’azienda è un complesso di elementi materiali e immateriali idoneo allo svolgimento di un’attività produttiva.

In tal senso, si può parlare di cessione d’azienda solo quando si intende trasferire un complesso di beni dotato di potenzialità produttiva tale da fare emergere l’attitudine all’esercizio d’impresa. Nell’atto pratico, tuttavia, può accadere che alcuni beni vengano esclusi dalla cessione d’azienda (solitamente immobili strumentali, crediti e depositi bancari).L’atto di cessione di azienda, ai fini fiscali, è soggetto a imposizione ordinaria dell’articolo 86 del TUIR e all’applicazione dell’imposta di registro poiché sono trasferiti beni o diritti che, ceduti singolarmente, sarebbero assoggettabili a regimi differenti. Per individuare le modalità di applicazione occorre fare riferimento all’articolo 23 del DPR 131/86. Secondo la normativa attuale le parti sono tenute a indicare nel contratto di cessione d’azienda i corrispettivi pattuiti per ciascuna tipologia di beni, in modo da assoggettare i singoli beni alle proprie aliquote di riferimento. In caso contrario la totalità dei beni sarà assoggettata all’aliquota più elevata individuata fra quelle dei beni ceduti.

Ad esempio, nel caso di cessione di azienda contenente beni mobili e immobili, se nell’atto di cessione non è fatta alcuna distinzione di beni l’intero valore sarà assoggettato all’aliquota degli immobili, essendo la più elevata fra le due tipologie di beni.

Aliquote applicabili

  • Fabbricati e relative pertinenze: 7%;

  • Terreni agricoli e relative pertinenze a favore di soggetti diversi dagli imprenditori agricoli a titolo principale o di associazioni o società cooperative agricole: 15%;

  • Immobili di interesse storico-artistico: 3%;

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  • Mobili: 3%;

  • Denaro: 3%;

  • Magazzino: 3%;

  • Immobilizzazioni materiali e immateriali: 3%.

Gli atti di cessione d’azienda sono inoltre soggetti a imposta ipotecaria e catastale in misura proporzionale se con il trasferimento dell’azienda si realizza la trascrizione degli atti nei pubblici registri immobiliari e la relativa voltura catastale. Ai fini IVA, essendo la cessione d’azienda non considerata come cessione di beni, è escluso l’ambito di applicazione dell’imposta come disposto dall’articolo 2 comma 3 del DPR 633/72. La cessione d’azienda differisce dunque dall’affitto di azienda, operazione solitamente attuata per esercizi commerciali e che prevede – a fronte di un canone periodico – il trasferimento del godimento dell’azienda ad altro soggetto (affittuario) che dovrà gestirla per un periodo di tempo limitato, senza modificarne destinazione, organizzazione, impianti e dotazioni. In ambito civilistico l’azienda è un complesso di elementi materiali e immateriali idoneo allo svolgimento di un’attività produttiva.

In tal senso, si può parlare di cessione d’azienda solo quando si intende trasferire un complesso di beni dotato di potenzialità produttiva tale da fare emergere l’attitudine all’esercizio d’impresa. Nell’atto pratico, tuttavia, può accadere che alcuni beni vengano esclusi dalla cessione d’azienda (solitamente immobili strumentali, crediti e depositi bancari).

Si conclude con uno sguardo al futuro la seconda edizione di “Una Banca e una Spiaggia Differenti per un’estate diversa”, la Rassegna varata da Yachting Club e BCC San Marzano di San Giuseppe con un ricco calendario all’insegna dell’arte e della cultura, ma anche della riflessione. Martedì 2 settembre 2014 alle ore 21,30 allo Yachting Club (San Vito, Taranto) con ingresso gratuito, nell’Angolo della Conversazione sarà presentato il progetto “Taranto Città Spartana”, promosso da Artisti Uniti per Taranto.

«E’ il giusto epilogo – dice il Direttore Generale della BCC San Marzano di San Giuseppe, Emanuele di Palma – di un progetto che per la nostra Banca è stato un grande momento di aggregazione all’insegna della cultura, della conoscenza e del confronto. Abbiamo ospitato autori e artisti diversi e poliedrici. Da ognuno di essi sono stati forniti preziosi spunti di riflessione. Siamo contenti che gli eventi abbiano avuto risposte rilevanti da parte del pubblico». Per Gianluca Piotti dello Yachting Club: «L’edizione 2014 è stata ricca di appuntamenti, tutti di qualità per i protagonisti e i contenuti. Spesso questi hanno trattato della situazione drammatica che Taranto sta attraversando. Ci piace quindi concludere la nostra rassegna con la presentazione del progetto “Taranto Città Spartana”, che cerca di dare un’identità, una visione, un sogno per il futuro a questa martoriata città».

Il capolinea – dunque – è Taranto e i nuovi possibili scenari. A metà strada fra utopia e sogno, il progetto si candida ad animare discussioni e dare vivacità ad un territorio che, sul futuro, cerca risposte pratiche dal proprio interno.

LA PREMESSA - Il punto di partenza è il dibattito in scena su scala internazionale sulla trasformazione delle città “a misura di cittadino”. Le Smart Cities, le città intelligenti, sono considerate oggi il nuovo e indispensabile fulcro del miglioramento della qualità della vita degli abitanti, ma anche l'occasione per promuovere un nuovo sviluppo sociale, ecosostenibile e di maggiore vantaggio per l'intera comunità.

In un sistema globale fortemente competitivo, le soluzioni appropriate per trasformare le città vanno ricercate nelle esclusività osservate dal di fuori, valori aggiunti irrinunciabili rispetto a qualsiasi altra offerta, mentre la percezione che si ha dall'esterno si collega direttamente all'identità locale, in un condizionamento e stimolazione reciproca. L'identità si trasforma allora in fattore economico-strategico, non solo sociale. E maggiore è lo spirito di appartenenza, migliore sarà la percezione e la fiducia trasmessa agli altri. Quanto più è forte la fiducia degli altri, tanto più si rafforza l'identità. Come un flusso costante, continuo.

IL PROGETTO - “Taranto, la Città Spartana” è un laboratorio itinerante e dinamico, che ricorda e racconta le esclusività del patrimonio storico e culturale del territorio tarantino e le possibilità tuttora inesplorate di valorizzarle e presentarle agli occhi del grande pubblico internazionale secondo una modalità innovativa e idonea a muovere i primi passi sulle strade della riconversione industriale

Attraverso un lavoro accurato e attento al gradimento del pubblico, la ricerca e l'analisi delle conoscenze e le percezioni del villaggio globale internazionale, è stato elaborato e proposto il Brand che la città di Taranto non ha mai avuto e in grado di renderla unica e interessante agli occhi di milioni di potenziali turisti ed operatori. Il Brand rappresenta infatti la chiave per comprendere ed identificare a distanza ed intuitivamente i caratteri e le esclusività di un centro urbano, ma un Brand da solo non è sufficiente a sostenere l'interesse per una città, perché sono le sue attrattive ed i suoi servizi a favorire l'interesse a visitarla e ad investirvi.

Gli artisti tarantini e tanti altri cittadini di Taranto appassionati di storia, di artigianato, di architettura, di design e di tradizioni, hanno elaborato alcune proposte inedite per le infrastrutture, i servizi e le attrattive di cui la città ha bisogno per “essere scelta” e visitata a dispetto delle molteplici criticità.

 

 

 

Quando si propone un nuovo modello di sviluppo occorre che l’idea sia supportata da fatti e azioni concrete in grado di sostenerlo. Oggi la coltivazione della canapa (cannabis sativa) sul nostro territorio è una realtà che la Regione Puglia ha accompagnato e sostenuto. Mancava il tassello importante della trasformazione del prodotto. L’anello della filiera che consente di commercializzare e fare profitto su questo segmento agricolo originariamente demonizzato ed oggi finalmente riscoperto nelle sue potenzialità agricole, alimentari, di ambientalizzazione e per uso chimico e industriale. L’inaugurazione dell’impianto di trasformazione a Crispiano è la migliore risposta al disfattismo di chi pensa che non si possa partire dall’agricoltura per invertire la rotta di un territorio dalle grandi criticità ambientali, occupazionali e sanitarie.”

Così l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, che domani sarà insieme al presidente della Regione Nichi Vendola, all’inaugurazione dell’impianto industriale per la trasformazione della paglia di canapa realizzato proprio a Crispiano, in provincia di Taranto, dalla South Hemp Tecno.

L’impianto tarantino, secondo solo a quello di Carmagnola, porterà in Puglia inizialmente la canapa prodotta dai 250 ettari seminati tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania, Calabria e soprattutto Puglia – spiega l’Assessore Nardoni – La paglia di canapa processata qui servirà poi a creare derivati utili soprattutto per la bioedilizia. Ma credo che al di là dei dati sia importante il processo che da domani vedrà la Puglia e gli agricoltori pugliesi attivamente protagonisti. Si è seminato a ridosso dell’ILVA e di Cerano, lì dove non c’era più molta speranza siamo tornati a ridare prospettiva futura e reddito ad agricoltori che l’avevamo persa. Ora si tratterà di contribuire ancora di più a questo processo attivando misure e azioni di sostegno nell’ambito del prossimo Programma di Sviluppo Rurale, che come indicato da Bruxelles, stiamo costruendo più attento all’innovazione, all’aggregazione e ad una agricoltura eco-sostenibile.”

A tal proposito l’Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia sta predisponendo nell’ambito del documento di programmazione 2014-2020 gli strumenti economico-finanziari per sostenere lo sviluppo dell’agricoltura (coltivazioni bio-riparatrici, produzione di biomassa – ndr) anche nei territori a ridosso di grandi insediamenti industriali o in aree SIN.

L’impianto di trasformazione di Crispiano (SS. 172, uscita Crispiano-Montemesola) sarà inaugurato domani alle 12.30 nel corso di una cerimonia che inizierà alle ore 9.00 con gli interventi di esperti e tecnici del settore.

 

 

Questa sera, alle 21, sulla accogliente terrazza di Lido Gandoli, in località Marina di Leporano, sarà presentato il romanzo di Ettore Raschillà "Il sindaco e il magistrato". A relazionare sul racconto pubblicato da "Scorpione Editrice", sarà la giornalista  Luisa Campatelli, già direttore del Corriere del Giorno di Puglia e Lucania.
"Il sindaco e il magistrato" è il primo racconto di  Ettore Raschillà, che tra il serio e l'ironico mette nero su bianco una storia dal ritmo incalzante che, zeppa dei personaggi più disparati, ruota attorno alle gesta di un politico che, insieme ai suoi fedelissimi, si ritrova a dover fare i conti con la giustizia a seguito della denuncia di  un imprenditore escluso da un appalto milionario. Sulla sua strada il sindaco troverà un giovane pubblico ministero che sarà inflessibile con tutti, un comportamento che si rivelerà  foriero di  tanti problemi anche e soprattutto per lui... 

Ingresso libero 

Tanti i curiosi che stanno visitando l’esposizione 意大利制造, ovvero ‘Made in Italy’ scritto in cinese: un mondo fatto di persone, un universo culturale complesso e difficilmente comprensibile in mostra a Grottaglie, in provincia di Taranto, fino a mercoledì 13 agosto. Un documento visivo sulla realtà della comunità cinese in Italia e un racconto, attraverso riproduzioni in ceramica e scatti fotografici, di oggetti e soggetti apparentemente identici per il fruitore finale, cioè il compratore, che non comprendendo una cultura differente dalla sua appare inizialmente spaesato per poi convincersi che è tutto uguale.

Nel 2014 il fotografo Dario Miale e il ceramista Giorgio di Palma, autori del progetto, hanno visitatopiccoli centri e grandi Chinatown italiane con l’intenzione di realizzare un’esposizione che, combinando ceramica e fotografia, mostrasse una realtà seriale fatta di multipli ossessivi e persone che si assomigliano tra di loro. Questo è quello avevano visto nei negozi cinesi sparsi in Italia e che ammiravano nei film di Bruce Lee. Dopo aver visitato la Cina di Prato, Pisa, Milano, Roma eOsmannoro (Fi), Dario e Giorgio sono tornati a Grottaglie con un’altra convinzione: dietro il marchio ‘Made in China’ c’è un mondo fatto di persone, un universo culturale complesso e difficilmente comprensibile e hanno deciso così di affidare al connubio ceramica/fotografia il compito di documentare il rapporto oggetto/soggetto della comunità cinese.

Giorgio durante i viaggi ha acquistato e accumulato oggetti, icone tipiche o semplici e inutili gadgetsMade in China’. Tornato a Grottaglie li ha poi riprodotti in ceramica, in pezzi unici o in serie limitate, reinterpretandoli o semplicemente imitandoli.

Dario ha invece documentato i soggetti, ovvero i cinesi in Italia, una comunità spesso chiusa, restia per vari motivi ad aperture culturali. Ha usato la macchina fotografica per raccontare svariati momenti e luoghi: per strada mentre passeggiano, nei parchi mentre giocano, nei supermercati mentre acquistano e nelle grandi fabbriche mentre lavorano.

Il risultato è una mostra che combina ceramica e fotografia dal nome 意大利制造 (‘Made in Italy’) visitabile a Grottaglie (Ta) fino a mercoledì 13 agosto presso Palazzo Simeone, via Vittorio Emanuele 16. L’esposizione è realizzata in collaborazione con Sistema Museo e patrocinata dal Comune di Grottaglie.

Per informazioni è possibile telefonare al numero 327.7831815 o mandare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .

 

Bionda, bella, occhi magnetici, voce fantastica: è l'identikit di Donatella Strambelli, in arte Patty Pravo, soprannominata “La ragazza del Piper, proprio perché il suo percorso artistico ha avuto inizio proprio dal famoso locale capitolino. E sarà lei, vera icona della musica italiana, ad esibirsi questa a sera a partire dalle 22.30 all’Albatros club di Castellaneta Marina (Ta).

Al conservatorio S. Marcello di Venezia dove ho studiato – ha spiegato la cantante - c’era come materia anche il dantismo, con il professor Chiarini e logicamente si studiava la Divina Commedia. Una sera al Piper si stava parlando di Dante e venne fuori un ragionamento sulle anime prave e quindi da li abbiamo pensato a ‘Pravo’. Tra l’altro in quel periodo c’era un giornale internazionale che si chiava Rude Pravo, c’era una radio internazionale che aveva il nome pravo e così fu. Patty perché era pieno in quel periodo di ragazze inglesi che si chiamavano così. Così nacque il mio d’arte”.

Dopo circa cinquant’anni di musica rimane una delle voci più importanti della canzone italiana con 110 milioni di dischi venduti sia nella penisola che all’estero, si esibirà all’Albatros club, che come il Piper ospita importanti nomi della musica leggera, con una tappa del “SulLa Luna tour”, una produzione Massimo Levantini per Live Nation Italia.

Venendo dal classico non avevo pensato proprio di intraprendere un percorso artistico. È stata un’occasione. Da Londra avevo sentito parlare del Piper, venni giù a Roma e la prima sera che ci andai trovai Alberigo Croscietta, uno dei proprietari, che mi chiese se sapessi cantare bene come sapevo ballare e io naturalmente a sedici anni ho detto sì”.

Nel concerto che la nota cantante terrà nello storico locale di Castellaneta Marina, che in questa stagione compie quarant’anni di attività, si esibirà in trio e riporterà in scena le sue più belle canzoni e le emozioni di una lunga carriera.

Ci sono sempre tappe importanti nel mio percorso, d’altronde sono quasi cinquant’anni che lavoro. Un primo momento è stato quello di ‘Ragazzo triste’, che è stato passato dalla radio vaticana come primo pezzo pop-rock. Successivamente c’è stato quello de ‘La bambola’, brano che ha venduto ventinove milioni di copie, poi il periodo di ‘Pazza idea’, di ‘Pensiero stupendo’. Ogni canzone ha la sua storia e rappresenta un momento importante”.

Al termine del “SulLa Luna tour”, Patty Pravo concluderà i lavori del suo album di inediti, la cui uscita è prevista prima della fine dell’anno.

“Tra novembre e dicembre uscirà il nuovo lavoro. Ma adesso è un po’ troppo presto per parlare di questo. Siamo nel pieno del lavoro e ancora un work in progress del quale ancora non sappiamo neanche il titolo”.

Al termine del concerto ci sarà l’after show con i djs resident dell’Albatros, il violinista  Mark Lanzetta e il vocalist Nico P.

Un'offerta musicale di assoluto livello, un respiro internazionale, una maniacale attenzione al rispetto della tradizione culturale locale nella prospettiva della valorizzazione del territorio. Questi gli assi portanti attorno ai quali lo staff de "L'Isola che vogliamo" ha pensato l'appuntamento inaugurale della kermesse, giunta alla sua quarta edizione estiva. Un appuntamento assolutamente differente da quelli che l'hanno preceduto negli scorsi anni e da quelli che seguiranno nell'edizione 2014 della manifestazione. Solo per la serata del 9 agosto, infatti, l'Isola che vogliamo abbandona in parte il suo carattere itinerante, raccogliendosi prevalentemente in Piazza Castello per il concertone del II Festival dello Scorpione. Dal Burkina Faso alla Palestina, dalla Sicilia a Taranto, l'associazione Reco Reco Hub porterà in Città Vecchia un'imponente orchestra che, a partire dalle 19.30 fino a tarda notte, farà risuonare all'ombra delle colonne doriche world music con sonorità mediterranee, caraibiche, africane e australiane. Agli ordini del direttore artistico, Mimmo Gori, del maestro concertatore, Guido Sodo, e dell'assistente musicale, Michele Lobaccaro, animeranno piazza Castello fino a tarda notte nove voci, 22 musicisti, oltre 21 strumenti musicali tra contrabbassi, violini, violoncelli, tromba, trombone, ance, flauti, clarinetti, tube, ukulele, battenti, chitarre, our, arpe celtiche, bassi, batterie, percussioni, tamburelli, organetti, didjeridoo. Un'offerta musicale di assoluto rilievo, nella quale spiccano i nomi di Otello Profazio, tra i cantanti dialettali più importanti del meridione e unico cantante folk ad essere Insignito del disco d'oro, e Nabil Salameh, musicista e giornalista palestinese, fondatore dei Radiodervish e Al Darawish , cittadino onorario a Melpignano (LE) che ha collaborato, tra gli altri, con Franco Battiato e Jovanotti, oltre che con Al Jazeera come corrispondente dall'Italia. Tra le guest star anche il violoncellista albanese Redi Hasa.
Per chi ama perdersi tra i vicoli di Taranto Vecchia si segnala una vasta offerta di iniziative dei locali del luogo oltre che alle aperture notturne del MuDi (20-23), del Palazzo Arcivescovile (prenotazioni: 0994709611 o  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ), del Duomo (fino alle 23) e delle chiese di San Domenico (20-24), San Michele (20-23), Sant'Agostino (20-23) e Santa Maria della Scala (18-24). Aperture anche per il Castello Aragonese e per la Casa di Sant'Egidio.
 
 

La Cia del Comprensorio Occidentale di Castellaneta (Ta), insieme all’associazione Gaia, da questa sera sino a sabato 9 agosto, in Piazza Umberto I a Castellaneta, proporrà la settima edizione di “E..state insieme con la pizzica”, una tre giorni all'insegna della valorizzazione dei talenti, dell'onogastronomia, della spensieratezza e del sano divertimento.

Nella  serata di domani, venerdì 8, interverranno Terraròss, suonatori e menestrelli della bassa murgia, che con la loro musica e con i loro canti, riportano alla mente i ricordi della vita quotidiana dei nostri avi. Dominique Antonacci,Giuseppe De SantoAnnarita Di LeoVito Gentile,Antonio De SantoBiagio De SantoNicola Mandorino e la ballerina Caterina Totaro, propongono uno show musicale, canoro e di danza, molto simile a uno spettacolo di varietà, in quanto durante la perfomance i ragazzi non risparmiano battute, gags e simpatici momenti nei quali anche il pubblico stesso è chiamato a partecipare.

Il nostro spettacolo coinvolge molto il pubblico – spiega il leader del gruppo Dominique Antonacci - facendolo diventare parte integrante. In tal modo abbattiamo letteralmente la quarta parete e lo facciamo con la musica, la semplicità, la genuinità, la teatralità, la simpatia, e la travolgente forza che ci contraddistinguono. È questa la nostra originalità, cioè non siamo il gruppo che arriva suona e se ne va, noi vogliamo divertirci con il nostro pubblico, in modo che ogni serata sia indimenticabile per loro e anche per noi. La musica è condivisione, magia ed è soprattutto l'unica forza che può farci staccare la spina dalla vita quotidiana. La gente ha bisogno di questo, soprattutto in questo momento storico”.

Questo diverte molto anche i musicisti stessi e permette loro, nonostante siano costantemente impegnati a suonare in giro per l’Italia e ogni tanto anche all’estero, di esibirsi sempre in modo tale da rendere il loro show sempre unico e originale.

Sono ormai tanti anni che giriamo ininterrottamente e di improvvisazione sembrerebbe che ce ne sia tanta ma in realtà c'è un copione già scritto che noi rispettiamo alla lettera. Nonostante ciò, ai miei ragazzi riservo ogni sera dei momenti nuovi, che servono anche per fare gruppo e non fargli abbassare la guardia. Diciamo che per ogni serata c'è sempre un 20% di improvvisazione che potrebbe anche non esserci, perché lo spettacolo va da sé e sembra tutto improvvisato, è questa una delle nostre forze”.

L'Estate impazza, così come la voglia di andare in giro e divertirsi . Ed allora, fra le tante oppurtunità  da sfuttare, per domani e sabato si segnala la Festa del buon cibo a Casalabate (Lecce), a partire dalle 19.30, in occasione del festival “Bande a Sud 2014”, che si svolgerà a Trepuzzi nel corso delle celebrazioni della festa patronale della Madonna Assunta. Il Gal Valle della Cupa promuove infatti nella marina leccese, per il weekend alle porte, “Bande a Food. Laboratori della dieta mediterranea”, percorso di informazione enogastronomica che si snoderà attraverso workshop, cooking show, presentazioni di libri, esposizioni e degustazioni di prodotti tipici.

 

 

Un ricco programma di iniziative scandirà infatti le due serate, che vedranno la partecipazione di esperti in grado di approfondire temi legati all’alimentazione quali la dieta mediterranea, la cucina povera, vegetariana e vegana; ma ci sarà anche spazio per il divertimento, con veri e propri laboratori esperenziali e cooking show i cui protagonisti saranno artigiani enogastronomici e chef di fama capaci di mettere, letteralmente, le mani in pasta: per far sì che i prodotti della dieta mediterranea, dopo gli approfondimenti illustrati dagli esperti, finiscano in padella. La rassegna comprenderà inoltre uno spazio espositivo prettamente dedicato alle eccellenze delle 12 Terre, con un’esposizione di prodotti tipici grazie alla quale gli amanti del buon cibo e i turisti potranno conoscere le bontà enogastronomiche del nostro territorio.

 

Un’iniziativa che lascerà il segno nel cuore e nei palati dei visitatori, anche grazie alla presenza di  un’ospite speciale che presenterà la serata di domani (8 agosto): Sabrina Merolla, conduttrice Tv e produttrice  del programma "Buon vento", che per l’occasione presenterà il suo libro “Buon vento, Viaggio nel gusto”, inedito percorso esplorativo tra racconti, recensioni e segnalazioni dei luoghi e dei prodotti dell’enogastronomia in Puglia,  proposti al pubblico con accurata documentazione fotografica che testimonia i paesaggi, gli scorci, i dettagli narrati e gli incontri vissuti e documentati dall’autrice nel corso dei suoi viaggi.

 

Tra gli altri ospiti della serata Francesco Pacella, assessore al Turismo e all’Agricoltura della Provincia di Lecce e rappresentante di Strada del Vino Vigna del Sole; Claudio Taurino, assessore al Turismo di Squinzano e rappresentante del relativo Museo del Vino; Paolo Leccisi, Confagricoltura Lecce; Oronzo Trio, Università del Salento; Francesco Barba, imprenditore agricolo di “Donna Olearia”; Piero Minerva, associazione Terra Noscia - Ass. pro Territorio Surbo. Tutti prenderanno parte al talk show in programma per l'8 agosto, il cui tema sarà “Uno stile di vita”, conversazione sulla dieta mediterranea organizzata in collaborazione conConfagricolturaStrada del Vino Vigna del Sole, Puglia Wine Tasting School.  Seguirà il laboratorio esperienziale e cooking show “Mamma, ti presento lo chef”,  incontro tra due modi di intendere una ricetta: quello di un’esperta locale di cucina tradizionale e dello chef Giuseppe Carati, che presenteranno “L’evoluzione della sagna ‘ncannulata”.  Introdurranno la serata i saluti istituzionali di Giuseppe Taurino, Gal Valle della Cupa; Mino Miccoli, sindaco di Squinzano; Oronzo Valzano, sindaco di Trepuzzi; Cosimo Valzano, Presidente del Consorzio Comuni Valle della Cupa; Adelmo Carlà, UNPLI Lecce.

 

 

Il 9 agosto, sabato, sarà invece la volta di Leda Cesari, giornalista e scrittrice leccese che presenterà il libro edito dal “Raggio Verde” edizioni “Dio, come ti Olio!”. Sarà la conduttrice del talk show sul tema della dieta mediterranea “Salute e benessere”, con esperti e professionisti del settore:Domenica Anna Caroli, biologa nutrizionista; Anna Maria Corrado, medico nutrizionista; Costantino Greco, psichiatra e titolare dell’azienda agricola “Tenuta Lu Cantieri”; Alessandra Mattioni, life coach; Pino De Luca, food blogger e etnogastronomo. ”Fae Fogghie e Contorni” sarà il titolo del laboratorio esperenziale e cooking show “Mamma, ti presento lo chef”: stavolta, a confrontarsi con la cucina tradizionale di una mamma locale, lo  chef Mimmo Persano.

 

La due giorni sarà occasione importante per favorire il contatto e il confronto tra giovani, comunità locali, operatori, talenti locali (scrittori, chef, esperti di alimentazione), e al contempo di  valorizzare e diffondere le produzioni della dieta mediterranea legate alle tradizioni enogastronomiche delle 12 Terre della Valle della Cupa.

 

L’evento “Bande a Sud 2014” è realizzato con il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale, in collaborazione con Pro Loco Casalabate Marina di TrepuzziLecce 2019Comune di TrepuzziComune di Squinzano, Consorzio dei Comuni N.S. Valle della Cupa.

 

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