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Giornale di Taranto - Giornalista1

Oggi in sono stati registrati 10.517 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e  1.063 casi positivi: 350 in provincia di Bari, 95 in provincia di Brindisi, 128 nella provincia BAT, 61 in provincia di Foggia, 108 in provincia di Lecce, 307 in provincia di Taranto, 3 residenti fuori regione, 11 casi di provincia di residenza non nota. Sono stati inoltre registrati 25 decessi: 14 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 8 in provincia di Foggia. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.398.270 test, 80.617 sono i pazienti guariti e 47.106 sono i casi attualmente positivi.

“La volontà di imbrogliare le carte e di prendere in giro la Corte”. Ci sarebbe stato anche questo nelle consulenze di parte presentate nel processo sul disastro ambientale contestato all’Ilva dei Riva secondo il pm Mariano Buccoliero, giunto oggi al quinto giorno di requisitoria. Processo con 47 imputati (44 persone fisiche e 3 giuridiche) in corso a Taranto in Corte d’Assise.

 

 “A gennaio 2012 - afferma il pm citando una consulenza di parte - si dichiara che non sono state accertate contaminazioni di diossina e furani di falda superficiale e così anche per la falda profonda. Certo - rileva il pm - ma perché non sono state cercate da Arpa. Se io non la cerco la diossina, io non la trovo”. “Tutti i campioni analizzati evidenziano PCB”, dice il pm a proposito di un altro grave inquinante,  che poi parla di “apirolio malamente gestito da Ilva”, apirolio contenuto nei trasformatori elettrici e anch’esso inquinante. Si sono poi fatti, nelle consulenze di parte, paragoni tra Ilva e inceneritori a proposito delle diossine, ma non è per niente la stessa cosa, secondo l’accusa. È come paragonare, dice il pm, “gli oceani con le pozzanghere”. 

 

“Ci vogliono tanti e tanti inceneritori per raggiungere la dimensione di Ilva” afferma. “Tutto questo con la finalità di accreditare che la diossina presente a Taranto aveva provenienza eterogenea”sostiene ancora il magistrato. “In un’altra consulenza, quella di Musmarra, si rivedono i calcoli dei periti dei gip e si approda ad una conclusione diversa - ha sostenuto ancora il pm -. Si fa una media che non sta in cielo, nè in terra. Un’operazione che nessun chimico fa”. “Opera la media di tutti i campioni, mischiando patate e cipolle - ha proseguito il pm circa il ruolo di un consulente di parte -. Operazione senza alcun senso scientifico, senza nè capo, nè coda. Questo portava ad un abbattimento formidabile di furani. Il consulente dice - ha sostenuto ancora il pm contestandone le tesi - che così avevano fatto i periti del gip,  mentre questi, in realtà, avevano analizzato campione per campione”.  Il pm ha poi parlato di “capolavoro di camuffamento” col consulente di parte che “fa fare ai periti quello che loro non avevano mai fatto. Mettendo così in bocca ai periti cose che non avevano mai detto e fatto”. 

 

"In un caso, però, Musmarra si è trovato un solo campione, quindi non ha potuto fare la media - ha affermato ancora il pm circa il consulente - e per forza di cose ha dovuto fare quello che hanno fatto i periti. Che ci fa capire che i periti hanno fatto quello che chiunque altro avrebbe fatto nell’analisi dei congeneri”. Viste le ripetute accuse del pm ai consulenti di parte, un avvocato, Pasquale Annicchiarico,  è insorto e rivolgendosi al pm e alla Corte ha detto: “Sono stimati professionisti, il pm esponga le sue tesi ma non chiami imbroglioni le persone”. “Sto parlando di imbroglio processuale” ha replicato il pm. “In questa sede è consentito” ha poi chiuso la breve polemica il presidente della Corte, Stefania D’Errico, e Buccoliero ha ripreso la requisitoria.

 Da giovedì la Puglia tornerà 'gialla'. Sulla base dei dati del monitoraggio della Cabina di Regia riunitasi a seguito della rettifica dei dati da parte della Regione Puglia, il ministro della Salute firmerà un'ordinanza in serata che porterà in area gialla la Puglia a partire dall’11 febbraio. 

 I primi vaccini AstraZeneca sono stati consegnati questo pomeriggio presso l’Istituto Tumori “Giovanni Paolo II” di Bari, che è hub di stoccaggio per la Asl di Bari. La dottoressa Patrizia Nardulli, responsabile della struttura, ha preso in consegna le prime 5300 dosi: fino a fine febbraio, sono previste consegne settimanali (una a settimana), per un totale di 26900 dosi. Il vaccino sarà somministrato, nella seconda fase vaccinale, a personale scolastico e delle forze dell’ordine.

 Una Cittadella della Giustizia a Taranto. È stato firmato oggi a Roma, nella sala Rosario Livatino del ministero della Giustizia, presenti i vertici locali e regionali della Magistratura e del Demanio, il protocollo per la "Rifunzionalizzazione e razionalizzazione degli Uffici Giudiziari nel territorio del Comune di Taranto - Realizzazione della Cittadella della Giustizia". Il progetto, per il quale i  preliminari saranno effettuati il mese prossimo, prevede un investimento di circa 70 milioni di euro nel quartiere Paolo VI, oltre ad interventi molteplici in opere di urbanizzazione, decoro e mobilità a favore della utenza che gravita attorno agli uffici giudiziari.

 

“Il tutto - spiega il Comune di Taranto - nella logica di fornire un luogo più adeguato e moderno per le esigenze del settore della Giustizia, di ampliare i presidi di legalità in quella zona della città e di agire in una ottica di sistema con il previsto hub direzionale del Comune di Taranto. “Abbiamo dovuto superare molti ostacoli di natura tecnico-amministrativa, siamo stati in grado di assumerci responsabilità importanti nei confronti di una vasta categoria di operatori e cittadini - ha dichiarato il presidente  della Provincia di Taranto, Giovanni Gugliotti, a margine del tavolo odierno -. È un progetto che si attendeva da tanti anni, siamo molto soddisfatti e il territorio sta recuperando in ogni ambito il tempo perduto”. Per il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, “la leale ed appassionata sinergia tra gli enti locali e le istituzioni di settore continua a generare risultati assai significativi per Taranto. Per ciò che oggi la città è tornata a rappresentare nel sistema Paese - ha detto il sindaco - e per le imponenti sfide che ci attendono nei prossimi anni, era essenziale che anche il comparto della Giustizia agganciasse le trasformazioni positive della nostra comunità, senza perdere l'opportunità della Cittadella della Giustizia”. 

“Le vaccinazioni anti-Covid per gli ultra 80enni inizieranno in Puglia a partire dal 22 febbraio. Agli ultra 80enni sarà somministrato vaccino Pfizer o Moderna": lo ha comunicato l'assessore pugliese alla Sanità, Pier Luigi Lopalco. "Da giovedì 11 febbraio sarà possibile effettuare le prenotazioni in farmacia presentando la tessera sanitaria fisicamente, o su delega, senza prescrizione del medico, tramite il sistema FarmaCup - ha spiegato - Sarà possibile prenotarsi anche attraverso il sistema Cup, che è il sistema più capillare di cui disponiamo. Infine sarà possibile prenotarsi anche attraverso il portale PugliaSalute. Ci saranno agende diverse per gli ultra ottantenni che effettueranno il vaccino in ambulatorio (nelle sedi ASL individuate su tutto il territorio regionale) e per chi dovrà farlo a casa. Le agende terranno conto della prima e della seconda somministrazione. In parallelo, già a partire dalla prossima settimana, e quindi dal 15 febbraio, si inizierà con le prenotazioni per i vaccini Astrazeneca degli operatori scolastici e dei componenti delle forze dell’ordine, intesi come personale in buona salute. Le vaccinazioni di insegnanti e operatori delle forze dell’ordine saranno gestite direttamente dalle rispettive amministrazioni”

Nessuna interruzione, in Corte d’assise a Taranto, per il processo 'Ambiente Svenduto', per il disastro ambientale attribuito all’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Questa mattina due istanze di rinvio dell’udienza sono state presentate dai rappresentanti della difesa. La prima - avanzata dall’avvocato Vincenzo Vozza - faceva leva sulla positività al Covid del collega  difensore di Fabio Riva, ex proprietario e amministratore dell’azienda, uno dei principali imputati nel processo.

    La seconda, invece, prospettata dai legali Carlo Raffo e Pasquale Annichiarico, partendo da un ulteriore caso di positività al Covid, del difensore di Ilva in amministrazione straordinaria, ha segnalato alla Corte la necessità di consentire agli altri avvocati, venuti in contatto col positivo, di potersi sottoporre ai tamponi di controllo e di sanificare gli ambienti del processo. 

 

 Così come ha rigettato la prima istanza di rinvio, dopo una sospensione dell’udienza di un’ora e mezzo, la presidente della Corte, Stefania D’Errico, ha respinto anche la seconda, dopo una sospensione di udienza più breve. Va rigettata, ha spiegato D’Errico nell’ordinanza, perché non presenta “nessun elemento di novità” rispetto alla prima richiesta.

    “Non ricorre alcun pericolo per la salute pubblica e risultano essere rispettate tutte le norme”, ha dichiarato la giudice. 

    L’udienza è proseguita nella tarda mattinata con la requisitoria del pm Mariano Buccoliero. La prima istanza di rinvio, quella formulata sulla base della positività al Covid del difensore di Riva, è stata rigettata dalla presidente del collegio giudicante perché “imcompleta e infondata nel merito”. La presidente ha rilevato che l’avvocato colpito dal Covid “ha avuto un tempo congruo per nominare un sostituto”.     Per D’Errico, “sussiste il legittimo impedimento nel caso sia giustificato da circostanze improvvise, assolutamente imprevedibili” e “tali da impedire anche la nomina di un sostituto”. E ci può essere un rinvio “quando la giustificazione sia impeditiva anche della nomina di un sostituto”. Ma per la presidente non è questo il caso richiamato oggi. Già dopo la prima sospensione di udienza, D’Errico aveva assicurato che aula e ambienti comuni vengono sanificati ogni giorno. 

    Il pm Buccoliero, che aveva cominciato lunedì scorso ed era andato avanti per tre giorni consecutivi, ha poi ripreso la requisitoria da quelle che l’accusa ritiene le inadempienze dell’Ilva dei Riva in materia ambientale. In base al calendario, l’accusa terrà banco - con l’intervento di altri tre pm, Remo Epifani, Giovanna Cannalire e Raffaele Graziano - sino a giovedì prossimo, giorno nel quale formulerà le proprie richieste al collegio giudicante relativamente ai 47 imputati: 44 persone fisiche e 3 giuridiche, le società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici. Il processo si svolge nell’aula magna della scuola sottufficiali della Marina Militare, a San Vito, borgata di Taranto.

Rossoblu’ costretti a giocare in inferiorità numerica la parte finale di gara. Mercoledì allo Iacovone arriva il Fasano per il primo dei quattro recuperi.” Mister Laterza: “ Non abbiamo fatto il nostro solito gioco, è stata una partita dura contro un avversario che ci pressava bene. Reputo comunque questo risultato un punto guadagnato. “Matute:” Giochiamo sempre per vincere ma se non è possibile bisogna muovere la classifica.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Nel sedicesimo turno di serie D girone H il Taranto guidato da mister Laterza pareggia con il classico risultato ad occhiali al “Monterisi” di Cerignola di mister Pazienza, formazione storicamente ostica per i rossoblù che non vincono in terra dauna da ventuno anni. Si è trattato di una partita “maschia” di categoria con il Cerignola abile a inibire le fonti di gioco ionico e con poche conclusioni nello specchio della porta da ambo le parti. Mister Laterza schiera il classico 4-2-3-1 con Gonalez, Matute e Mastromonaco dall'inizio e Diaby, Rizzo e Guaita inizialmente in panchina. Mister Pazienza risponde con una difesa parsa in alcune fasi addirittura a cinque, con l'ex di turno Jimmy Allegrini capitano. In avanti il classe duemila Achik a supportare Verde. Cerignola in campo con sei under.

 

 

 

Taranto in completo rossoblù, Cerignola in tenuta gialla con croce blu sul petto. Arbitro dell'incontro il Sig. Mauro Gangi della sezione di Enna, terreno di gioco in erba sintetica. Il Taranto prova ad imprimere il solito ritmo alla gara e all'8' conquista il primo angolo. Marsili calcia in area per Diaz che di testa manda alto. Al 13' Mastromonaco prova ad andare via sulla destra e Russo lo anticipa concedendo il terzo corner ai rossoblù. Al 15' prima azione del Cerignola che con il suo numero dieci Achik recuper palla e calcia ma la conclusione termina a lato. La gara è agonisticamente valida con il Cerignola che copre bene tutti gli spazi e pressando in maniera asfissiante i centrocampisti tarantini, primo su tutti Tissone. Al 25' ci prova Boccia s sfondare ma guadagna solo un corner. Al 26' su capovolgimento di fronte Siku calcia a botta sicura ma Sposito con un intervento super gli nega il gol. Il Taranto guadagna due angoli di fila e al 30' ci prova con un tiro da fuori di Matute che calcia a lato. Al 43' una punizione di Marsili da buona posizione si infrange sulla barriera. Proprio allo scadere c'è un'ottima occasione per il Taranto; Mastromonaco va via sulla destra e crossa per Matute che si inserisce bene e calcia ma anche il portiere di casa Chironi è superlativo. Proprio all'ultimo minuto del primo temo vengono ammonti in sequenza i due difensori centrali rossoblù Gonzalez e Guastamacchia.

 

 

 

La ripresa comincia senza cambi, ma dopo due minuti Allegrini nel Cerignola deve lasciare il campo, al suo posto Acampora. Al 51' viene ammonito Boccia per il Taranto e nel frattempo mister Laterza sostituisce Tissone, colpito al volto con Diaby. Il modulo di partenza per il Taranto muta in 4-3-3 con Diaz punta centrale. Al 53' esce Mastromonaco per Guaita. Intanto fioccano le ammonizioni per i rossoblù, questa volta tocca a Tato Diaz. Il Cerignola in questa ripresa continua a tenere ritmi alti e ci prova sempre con Achik ma la mira non è il suo forte. Al 56' primo giallo anche per il Cerignola comminato a De Cristofaro. Il Taranto non riesce ad imbastire azioni interessanti, mister Laterza prova allora la carta Acquadro al posto di Matute, il più pericoloso tra i suoi. Al 74' il direttore di gara applica scrupolosamente il regolamento e ammonisce per la seconda volta Gonzalez, Taranto in dieci. Laterza allora si copre tirando fuori Falcone per Rizzo. Al 76' c'è una conclusione velleitaria di Diay. All'85' esce Diaz dentro l'altra punta, il connazionale argentino Abayian. All'88' il Taranto sciupa una ghiotta occasione in contropiede con Abayan che serve troppo corto Guaita posizionato in zona di tiro. L'arbitro assegna cinque minuti di recupero nel corso dei quali il Taranto si difende con ordine senza rischiare nulla e porta a casa un pari utile per la classifica ma sul quale si può recriminare.

 

 

 

Queste le dichiarazioni di mister Laterza al termine della gara: “Sapevamo che avremmo affrontato questo tipo di avversario, una squadra che ci ha chiuso tutti gli spazzi, bloccandoci sugli esterni altri. Non ci hanno concesso di esprimere il nostro gioco, è stata una gara di categoria a tratti rude. Faccio i complimenti ai miei ragazzi perché non era facile uscire indenni per giunta in dieci nel finale. Vorrei ricordare che abbiamo affrontato un periodo non semplice e ora siamo costretti a giocare praticamente sempre. Chiaramente non deve essere un abili per noi ma dobbiamo gestire le forze. Adesso dobbiamo subito guardare avanti perché vogliamo dare il massimo in ogni gara, mercoledì abbiamo il recupero col Fasano e vogliamo ottenere il massimo. Credo che questo punto sia un punto positivo che fa morale e perchè ci darà maggiore determinazione. La classifica adesso non va guardata anche perché non è veritiera; ripeto sempre che dobbiamo pensare partita per partita. Il campionato nostro deve essere su noi stessi, spero di recuperare quanto prima tutte le partite. La classifica la vedremo a fine girone di andata. Per quanto riguarda le condizioni di Sposito e Tissone, il primo ha subito un colpo negli ultimi istanti e dovremo fare accertamenti. Anche Tissone ha preso un colpo alla mandibola ma per lui posso dire che il ragazzo sta già meglio.”

 

 

 

Matute:“Penso che con questo risultato diamo continuità al nostro processo di crescita. Chiaramente non siamo venuti qui per il pareggio ma credo che dopo quello che è successo a noi non è facile esprimersi sempre al massimo, anzi pensavo che saremmo stati in condizioni peggiori. Oggi per noi è un punto comunque guadagnato, il Cerignola ha disputato una buona gara pressandoci a tutto campo e se le partite non si riescono a vincere l'importante è non perderle. Ora pensiamo alla prossima gara, la nostra condizione migliorerà gara dopo gara.”

Rischia di interrompersi per Covid il processo ripreso questa mattina a Taranto in Corte d’Assise per il disastro ambientale dell’Ilva sotto la gestione Riva. L’avvocato difensore di Fabio Riva, uno dei 47 imputati, è positivo al Covid ed è in isolamento domiciliare.

    Un collega, l’avvocato Vincenzo Vozza ha letto il certificato medico e ha chiesto alla corte, presieduta da Stefania D’Errico, il rinvio dell’udienza. La Corte si è ritirata per decidere e l’udienza è stata sospesa. Oggi è in programma la prosecuzione della requisitoria dei pm cominciata lunedì scorso. 

Riprende questa mattina in Corte d’Assise a Taranto il processo in Corte D’Assise, presieduta da Stefania D’Errico, per il disastro ambientale dell’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Processo  originato dopo gli arresti, il sequestro degli impianti e le imputazioni nate dalla maxi inchiesta giudiziaria esplosa a luglio 2012. Anche questa mattina sarà protagonista con la sua requisitoria il pubblico ministero Mariano Buccoliero, che ha cominciato lunedì scorso, passando in rassegna le inadempienze, le violazioni e i mancati interventi del gruppo Riva nella gestione dell’Ilva, azienda che i Riva acquistarono dall’Iri nel 1995. Dopo Buccoliero, interverranno per aspetti specifici i pm Remo Epifani, Giovanna Cannalire e Raffaele Graziano. Sono i magistrati che compongono il pool Ilva. La requisitoria andrà avanti sino a giovedì prossimo, quindi assorbirà i primi quattro giorni della prossima settimana, quando i pm avanzeranno le loro richieste alla Corte d’Assise. Rispetto al calendario iniziale, è stato dato all’accusa dal presidente D’Errico un giorno in più. Si andrà poi avanti col calendario, tra responsabili civili, parti civili, difesa ed eventuali repliche, sino al 21 aprile con un ritmo di tre udienze a settimana: lunedì, martedì e mercoledì.

 

 Sono 44 gli imputati tra ex proprietari Riva, i fratelli Fabio e Nicola Riva, ex direttori, ex dirigenti e attuali dirigenti della fabbrica, ex amministratori di Regione Puglia, Comune Taranto e Provincia Taranto. Alle 44 persone fisiche, che rispondono di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari, omissione di misure di sicurezza nei luoghi di lavoro, corruzione ed abuso di ufficio, si aggiungono 3 società. Si tratta di Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, chiamate in causa per la legge sulla responsabilità amministrativa delle società. Nei primi tre giorni di intervento, la scorsa settimana, il pm Buccoliero ha sostenuto che Taranto è stata “una città venduta ai Riva” con “atti di intesa che erano solo fumo negli occhi”. Buccoliero, nelle udienze precedenti, ha letto diversi atti di intesa sottoscritti dai Riva con Regione Puglia, Comune e Provincia di Taranto e ha citato una sfilza di “si impegnava” a proposito delle dichiarazioni fatte dall’Ilva con quegli atti. “Ma diverse cose - ha detto il pm - erano un obbligo di legge, quindi Ilva si impegnava a rispettare la legge”. Altro termine che ricorre in continuità in quei documenti, ha riepilogato Buccoliero, è “si dava atto”. Gli atti di intesa, ha dichiarato il pm, sono “una presa in giro colossale, nell’ultimo del 2007 si dicono le stesse cose del primo del 1997”.

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