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Giornale di Taranto - Giornalista1

 È morto a Bari Franco Cassano, sociologo di 78 anni, da tempo malato. Professore ordinario di sociologia all'università di Bari, è stato tra i precursori del 'Nuovo meridionalismo' e tra i protagonisti della 'Primavera pugliese', fondatore e presidente dell'associazione di cittadinanza attiva 'Città plurale'. Nel 2013 fu eletto alla Camera dei deputati con il Partito democratico. Tra le sue opere più note 'Il pensiero meridiano' da cui è tratto il passaggio che vi proponiamo 

““(…) Bisogna essere lenti come un vecchio treno di campagna e di contadine vestite di nero, come chi va a piedi e vede aprirsi magicamente il mondo, perché andare a piedi è sfogliare il libro, e invece correre è guardarne solo la copertina. Bisogna essere lenti, amare le soste per guardare il cammino fatto, sentire la stanchezza conquistare come una malinconia le membra, invidiare l’anarchia dolce di chi inventa di momento in momento la strada. Bisogna imparare a star da sé e aspettare in silenzio, ogni tanto essere felici di avere in tasca soltanto le mani.

Andare lenti è incontrare cani senza travolgerli, è dare i nomi agli alberi, agli angoli, ai pali della luce, è trovare una panchina, è portarsi dentro i propri pensieri lasciandoli affiorare a seconda della strada, bolle che salgono a galla e che quando son forti scoppiano e vanno a confondersi al cielo. È suscitare un pensiero involontario e non progettante, non il risultato dello scopo e della volontà, ma il pensiero necessario, quello che viene su da solo, da un accordo tra mente e mondo.

Andare lenti è fermarsi su un lungomare, su una spiaggia, su una scogliera inquinata, su una collina bruciata dall’estate, andare col vento di una barca e zigzagare per andar dritti. Andare lenti è conoscere le mille differenze della propria forma di vita, i nomi degli amici, i colori e le piogge, i giochi e le veglie, le confidenze e le maldicenze.

Andare lenti sono le stazioni intermedie, i capistazione, i bagagli antichi e i gabinetti, la ghiaia e i piccoli giardini, i passaggi a livello con gente che aspetta, un vecchio carro con un giovane cavallo, una scarsità che non si vergogna, una fontana pubblica, una persiana con occhi nascosti all’ombra. Andare lenti è rispettare il tempo, abitarlo con poche cose di grande valore, con noia e nostalgia, con desideri immensi sigillati nel cuore e pronti ad esplodere oppure puntati sul cielo perché stretti da mille interdetti.

Andare lenti vuol dire avere un grande armadio per tutti i sogni, con grandi racconti per piccoli viaggiatori, teatri plaudenti per attori mediocri, vuol dire una corriera stroncata da una salita, il desiderio attraverso gli sguardi, poche parole capaci di vivere nel deserto, la scomparsa della folla variopinta delle merci e il tornar grandi delle cose necessarie. Andare lenti è essere provincia senza disperare, al riparo dalla storia vanitosa, dentro alla meschinità e ai sogni, fuori della scena principale e più vicini a tutti i segreti.

Il pensiero lento offrirà ripari ai profughi del pensiero veloce, quando la macchina inizierà a tremare sempre di più e nessun sapere riuscirà a soffocare il tremito.

Il pensiero lento è la più antica

costruzione antisismica (…).”p

 “Con Luca Attanasio, ci sentivamo sempre per le feste, per gli auguri. L’ultima volta che l’ho sentito è stata a Natale per messaggio, ci siamo scambiati gli auguri. Nelle sue vene scorre sangue tarantino”. Valeria Todaro, dipendente dell’Autorità portuale di Taranto, cugina diretta di Attanasio, racconta ad AGI un particolare dell’ambasciatore italiano ucciso ieri in Congo, in un agguato, insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci, addetto alla sua scorta, e al loro autista, Mustapha Milambo. “Non ho mai detto niente di questo, né la mia famiglia ha mai detto nulla, perché il nostro verso Luca è stato un orgoglio silenzioso. Lui stava facendo il suo percorso, la sua professione, ma ora voglio che si sappia che in lui c’è un pezzo non piccolo, non irrilevante, di Taranto e quando poteva, Luca veniva qui per un bagno nel nostro mare”. 

 

“I nonni di Luca, lui Antonio Attanasio, lei Carmela Leggieri, sono tarantini ma anni fa", prosegue Todaro, "sono emigrati al Nord perché qui non c’era lavoro. Il papà di Luca, Salvatore Attanasio, è tarantino. Si è diplomato all’istituto tecnico Righi, a Taranto, e poi è andato a Milano per iscriversi ad Ingegneria e laurearsi. Lì si è anche sposato e Luca è nato a Limbiate. Ma Taranto non era per niente estranea a Luca”.

     “Ho saputo della morte di Luca ieri mattina attraverso Internet, mi ha chiamato uno di famiglia e mi ha detto: 'Valeria, ma cosa è successo, sta girando questa notizia!'", spiega Todaro. "Il padre non sapeva ancora nulla, in quel momento, della morte del figlio. Ho provato a chiamarlo ma non sta rispondendo a nessuno. Ho chiamato allora un fratello del padre, un altro mio cugino, e mi ha detto che Salvatore sta a pezzi”.

    “L’ultima volta che l’ho visto è stato tre anni fa, quando sono andata a Casablanca e Luca allora era console generale", ricorda la cugina. "Pur essendo nato a Saronno e vissuto a Limbiate, Luca, quelle volte che poteva, veniva qui, a Taranto. È stato ospite a casa nostra. I nonni di Luca erano tarantini veraci”. 

"E' come se vent'anni di affrancamento dalla lingua assurda di Lino Banfi, contro la quale abbiamo combattuto con ogni nostra forza grazie all'insegnamento di Sergio Rubini, fossero spazzati via per relegarci nuovamente nel ghetto del Sud ancestrale, immobile, arcaico, dove si parla una lingua strascicata e succedono cose da buoni selvaggi divertenti": è il commento di Silvio Maselli - ex assessore alla Cultura del Comune di Bari ed ex presidente di Apulia film commission - dopo la prima puntata di "Lolita Lobosco", fiction di Rai 1 ambientata a Bari e tratta dai romanzi di Gabriella Genisi. La messa in onda della serie ha suscitato un mare di reazioni sui social, dove si sono svolti accesi dibattiti tra sostenitori e critici della fiction. Uno degli aspetti che maggiormente è stato criticato è il linguaggio utilizzato dagli attori, con forzature che non sono piaciute a molti baresi. Il sindaco di Bari (e presidente Anci) Antonio Decaro ha invece apprezzato la resa scenica della sua città: "Anche io, insieme a tanti milioni di italiani, stasera sto guardando su Rai1 le immagini della nostra città nella fiction "Le indagini di Lolita Lobosco". E sono orgoglioso. Bari è bellissima anche in tv" ha scritto ieri sera su facebook. Soddisfazione per la riuscita della prima puntata è stata espressa anche dall'autrice dei romanzi da cui è tratta la serie, Gabriella Genisi: "Otre sette milioni e mezzo di telespettatori e il 31.77 di shareGrazie a tutti, è un successo straordinario. Si è aperto anche un interessante dibattito sulla lingua".

 In provincia di Taranto, per quanto riguarda la diffusione del Covid, se nella prima fase si registrava “tra i contagiati una prevalenza degli uomini sulle donne (54,8% contro 45,2%), nella seconda fase si evidenzia un’inversione di rotta, con una prevalenza delle donne sugli uomini (52,9% contro 47,1%)”. Lo ha detto oggi Asl Taranto presentando con la direzione generale un rapporto ai sindacati Cgil, Cisl e Uil (confederazioni e federazioni di categoria) che avevano sollecitato un incontro per in punto di situazione.

 

Asl ha inoltre spiegato che “il confronto della distribuzione dei casi positivi per età, indica un abbassamento dell’età mediana che passa dai 57 anni della prima fase ai 48 anni della seconda fase”. Per Asl, “si tratta di un dato che, nonostante sia in linea con la media nazionale e regionale, non va sottovalutato, soprattutto dal punto di vista della prevenzione, che deve riguardare tutta la popolazione, in quanto nessuna fascia può considerarsi esente dal contagio”. Nel rapporto illustrato oggi si analizzano anche “i dati relativi all’aumento dei contagi che ha interessato l’intera regione sino alla data del 21 febbraio 2021, evidenziando che il tasso del numero dei casi confermati ogni 10.000 abitanti, colloca la provincia di Taranto sotto le province di Foggia, Bari e Bat e prima della province di Brindisi e Lecce, che presentano il minor numero di casi”. Asl Taranto ha inoltre fatto il punto anche sulla “gestione delle prestazioni sanitarie”  e sulle “misure adottate durante la pandemia” in relazione a liste di attesa e centro unico prenotazioni (cup). “Dopo una prima fase di blocco delle prestazioni, queste - ha detto Asl ai sindacati - sono state pian piano riattivate, dando la precedenza alle prenotazioni con codici di priorità U (urgenti entro 72 ore) e B (breve entro 10 giorni), seguite poi dagli altri codici di priorità D (differibili entro 30 giorni per le visite e 60 giorni per gli accertamenti specialistici) e P (programmabili entro 120 giorni)”. “Per rispondere tempestivamente alle richieste di prestazioni ambulatoriali, screening e di ricovero ospedaliero non erogate durante l’emergenza epidemiologica e ridurre le liste d’attesa, sono state predisposte varie misure, tra cui il piano aziendale recupero liste di attesa” ha detto infine Asl ai sindacati.

I teatri comunali di Taranto e Massafra hanno aderito all'iniziativa FACCIAMO LUCE SUL TEATRO, lanciata da UNITA - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo. Ieri sera, dalle ore 19.30 alle 21.30, il Fusco e il Nicola Resta hanno riaperto simbolicamente le porte e acceso le loro luci per dare un segnale, affinché si torni a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo.  A Taranto era presente anche l’attore Ettore Bassi. 

 “Legambiente si associa integralmente alle richieste della Procura di Taranto”. Lo hanno detto oggi gli avvocati dell’associazione, Eligio Curci e Ludovica Coda, intervenendo in Corte d’Assise a Taranto per il processo “Ambiente Svenduto” relativo ai reati di disastro ambientale, avvelenamento di sostanze alimentari e omissione dolosa di cautele in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro, contestati all’Ilva gestita dal gruppo industriale Riva. Dopo la lunga requisitoria dei quattro pubblici ministeri (Mariano Buccoliero, Remo Epifani, Giovanna Cannarile e Raffaele Graziano), conclusasi con pesanti richieste di condanna, nel processo, che vede 47 imputati, da questa mattina, alla ripresa delle udienze, è la volta degli avvocati delle parti civili. E Legambiente si è costituita.

 

 Per i due avvocati, vi è stata “una politica aziendale spregiudicata, “volutamente” tollerante e pienamente consapevole del mancato rispetto della normativa ambientale”. Le società Ilva, Riva Fire e Riva Forni Elettrici, hanno aggiunto, “si sono rese responsabili in proprio e direttamente nei confronti del territorio tarantino, letteralmente avvelenato dai miasmi dello stabilimento. Tale atteggiamento sociale - hanno dichiarato i due avvocati - ha comportato inquantificabili risparmi economici per le società e un vantaggio patrimoniale ingentissimo, come inquantificabili sono le dirette conseguenze negative sulla fauna e sulla flora locali”. I due avvocati hanno rammentato che l’11 settembre del 2001 “divenne di dominio pubblico l’inchiesta della Procura di Taranto sullo stabilimento siderurgico Ilva allora gestito dalla famiglia Riva e fu eseguito il sequestro preventivo delle batterie 3-6 del reparto cokerie”. I due legali hanno poi sottolineato come  "Legambiente sia sempre stata da una sola parte: quella dei tarantini, del loro ambiente, della loro città.

 

L'associazione, già nel 2010 in occasione della prima Autorizzazione integrata ambientale del 2011 e poi ancora nella primavera del 2012, suggerì 26 punti irrinunciabili - hanno rammentato oggi i legali davanti al collegio giudicante presieduto da Stefania D’Errico, giudice a latere Fulvia Misserini - per la revisione dell’Autorizzazione integrata ambientale all’Ilva, formalmente riaperta dopo gli esiti delle perizie disposte dalla Magistratura sulle emissioni inquinanti, proponendo misure rigide, chiare ed urgenti". “Le principali misure indicate allora da Legambiente,in larga parte ancora non sono state attuate - hanno sostenuto gli avvocati dell’associazione -. Perché, come ha ampiamente sostenuto la pubblica accusa nel corso della requisitoria, c'è un punto importante che caratterizza il comportamento degli imputati e, più in generale, quello di tutti coloro i quali hanno svolto un ruolo nella vicenda Ilva, ovvero l'intensità del dolo o piena consapevolezza di quello che ci voleva per evitare il disastro ambientale e di quello che invece non è stato fatto" hann dichiarato i legali Eligio Curci e Ludovica Coda. Legambiente ha rinnovato la sua costituzione di parte civile nei confronti delle società Ilva in amministrazione straordinaria, Riva Fire e Riva Forni Elettrici.

 “Suor Vittoria di nome e di fatto. Per noi rappresenta un momento importante, stiamo scrivendo un pezzo di storia e lo abbiamo scritto con un nome che rappresenta tantissimo per noi”. Lo ha detto il direttore generale dell' Asl Bt, Alessandro Delle Donne, dopo la prima vaccinazione domiciliare effettuata all'interno del convento delle Suore Betlemite di Andria (Bt). Suor Vittoria, 87 anni, “non poteva spostarsi dal proprio domicilio e l'abbiamo raggiunta noi – ha detto ancora Delle Donne - È stata molto contenta, emozionatissima anche lei e ha riconosciuto e ringraziato gli operatori sanitari per il sacrificio che stanno portando avanti con una organizzazione che ha stravolto le nostre vite, la nostra azienda e la nostra offerta assistenziale”.

    Suor Vittoria ha sorriso e dietro la mascherina “aveva uno sguardo contento e più sereno”. Le vaccinazioni per tutti gli over 80, partirà proprio da Andria presso la sede del Dipartimento di prevenzione. (foto ANSA)

Allo Iacovone apre le marcature Falcone, gli risponde subito Albadoro. Mister Laterza: “Nel secondo tempo credevo che avremmo potuto vincere ma è comunque un buon punto contro una formazione di livello. Falcone: “ Oggi ho disputato la mia migliore gara a Taranto, dovevamo gestire meglio il vantaggio.” Diaby: “Avremmo meritato di vincere, al futuro non ci penso, sono concentrato sul Taranto.”

 

 

 

di Andrea Loiacono

 

 

 

Il Taranto pareggia in casa il secondo scontro diretto contro il Picerno dopo la vittoria di domenica scorsa contro il Lavello e nonostante la mancata vittoria sale a ventotto punti a una sola lunghezza dal Casarano con tre match da recuperare mentre la società salentina dovrà recuperarne due. Mister Laterza schiera il Taranto con la formazione tipo con il consueto 4-2-3-1 e Abayian unica punta supportato dal tridente alle sue spalle composto da Guaita, Tissone e Falcone. Mister Ginestra, ex calciatore di Salernitana e Gallipoli, schiera la squadra con il 3-5-2 con gli esterni alti che sono Zito, ex proprio del Taranto e l'under Oyevale. In avanti nei lucani Albadoro viene preferito a Iadaresta, indisponibili Nossa ed Esposito. L'arbitro è il sign. Enrico Gemelli di Messina. Taranto in tradizionale completo rossoblù, Picerno in tenuta verde fluo.

 

 

Prima del calcio d'inizio c'è un minuto di raccoglimento per ricordare la scomparsa di Mauro Bellugi, ex difensore della nazionale italiana.

 

 

Il Picerno batte il calcio di inizio e le squadre si dimostrano subito aggressive, soprattutto il Taranto che imprime il suo consueto ritmo alle prime fasi di gioco. Infatti i rossoblù al 5' passano subito in vantaggio. Boccia serve Falcone che si avvicina al limite dell'area e nonostante la marcatura di due difensori avversari scaglia un tiro forte e preciso che batte imparabilmente il giovane estremo difensore Giuliani. Il vantaggio però dura soltanto due giri di lancette, Dettori guadagna una punizione dalla trequarti, cè una piccola incertezza di Ciezkowski che nel tentativo di bloccare la palla la respinge corta, po riesce a cogliere un miracolo sulla ribattuta di Zito, la palla dopo una carambola arriva poi dalla parte opposta sul piede di Albadoro che è bravo al volo a trafiggere il portiere polacco. Nel Taranto si mette subito in evidenza Luigi Falcone , esterno sinistro che si carica tutte le responsabilità sulle spalle. Al 25' ancora Falcone se ne va sulla sinistra con dribling ubriacanti e serve Tissone che viene di poco anticipato in fallo laterale. Al 35' c'è un episodio che lascia il Taranto privo del suo tecnico. In seguito a un'azione di gioco mister Laterza viene prima ammonito e poi espulso. Al 39' c'è una bella azione di Guaita ma il suo tiro di sinistro termina a lato. La gara viene giocata con ottimi toni agonistici dalle due squadre ma il terreno dello Iacovone non appare in perfette condizioni. Allo scadere della prima frazione c'è una buona occasione per il Taranto con Rizzo che da ottima posizione calcia alto.

 

 

 

Il secondo tempo comincia con il Taranto che attacca da destra verso sinistra. Al 46' sempre Falcone salta di netto Zito e crossa al centro per Abayian che salta ma non trova l'impatto con la sfera. Primo giallo per il Picerno, ammonito Zito ex di turno nelle stagioni 2006/2008 in serie C. Al 49' Marsili dopo una punizione guadagna il secondo angolo. Anche il Picerno si affaccia in avanti con un angolo concesso da Rizzo. Al 58' D'Angelo è costretto al fallo per fermare Luigi Falcone, anche per lui arriva il giallo. Al 59' occasione ghiotta per il Taranto con Guaita che se ne va sulla destra e crossa per Abayian che colpisce di testa ma l'estremo difensore devia la palla che sbatte sulla traversa e finisce in angolo. Primo cambio nel Picerno, esce Zito entra Guerra. Il Taranto in questa fase di secondo tempo è più determinato e produce il massimo sforzo. Al 68' Picerno pericoloso con una mischia in area sventata dalla difesa rossoblu. Al 72' sempre il Picerno ci prova ma una debole rovesciata di Albadoro si spegne tra le braccia di Ciezkowski. Al 77' c'è una azione articolata del Taranto con Tissone che serve Boccia che calcia da fuori, Giuliani pari. All'82' primo cambio nel Taranto , entra Santarpia per Tissone. All'87' nel Picerno entra Iadaresta per Albadoro. All'89' entra Serafino classe duemilauno. Al 90' viene ammonito Diaby e vengono assegnati 4' di recupero. Al 93' Marsili batte il sesto angolo per il Taranto direttamente sull'esterno della rete. La gara finisce con un pari per il Taranto che visti i risultati dagli altri campi può accogliere questo risultato come una nota lieta. Ora i rossoblù sono attesi dal turno infrasettimanale, mercoledì andranno a far visita al Bitonto.

 

 

 

Queste le dichiarazioni dei protagonisti in sala stampa a partire da mister Laterza: “Mi dispiace tanto per l'accaduto nell'episodio dell'espulsione, Ho solo detto al Taranto che avrebbe potuto fermare prima il gioco per un giocatore che era stato colpito al volto. Sono un poco rammaricato per il pareggio per quanto fatto vedere nel secondo tempo, per la traversa colpita da Abayian e per la mole di gioco. I ragazzi tuttavia meritano solo i complimenti per aver dato tutto con il solito atteggiamento, giocavamo contro una squadra attrezzata per la lotta alla promozione. Inizialmente nel nostro intento c'era quello di spostare il gioco da una fascia all'altra, alle volte però ci coprivano bene gli spazi e facevamo fatica. Vanno fatti i complimenti anche agli avversari. Adesso dobbiamo pensare subito al Bitonto che è una squadra che con il nuovo tecnico ha ripreso vigore e consapevolezza, on sarà una sfida semplice.”

 

 

Queste le dichiarazioni di Falcone: “ Ci spiace di aver preso il pareggio praticamente subito, la gara si era direzionata bene per noi, però dobbiamo prendere di buono quanto questa gara porta in dote. Il mio gol non lo ricordo bene, purtroppo ho questo problema di non ricordare i gol che faccio, ho tirato di prima intenzione ed è andata bene, è stata una bella emozione. Questa è sicuramente la pià bella prestazione con la maglia del Taranto, ora mi sento bene, frutto anche del lavoro. Quando sono arrivato non avevo fatto il ritiro e ho faticato un poco. Ora dobbiamo pensare alla prossima sfida dove daremo il massimo come sempre.”

L’amministrazione comunale di Taranto, con il Teatro Comunale Fusco, aderisce alla manifestazione promossa dall’Associazione UNITA (Unione Nazionale Interpreti Teatro ed Audiovisivo) per sensibilizzare l’attenzione di tutti nei confronti del mondo dello spettacolo e dei palcoscenici dell’intero territorio nazionale.

«Abbiamo aderito immediatamente a questa iniziativa – spiega l’assessore alla cultura Fabiano Marti. Nonostante la chiusura forzata, abbiamo fatto in modo di far vivere il Teatro e di supportare le maestranze, le compagnie, i professionisti del settore organizzando, quando possibile in presenza ma anche in streaming, iniziative volte a sostenere la cultura e il mondo del lavoro. Oggi, però, è tempo di porre all’attenzione dell’intera comunità il disagio che questo mondo sta affrontando».

 

Così, anche il Teatro comunale Fusco lunedì 22 febbraio dalle 19,30 alle 21,30 sarà illuminato. E lo farà in contemporanea con tutti i teatri italiani accogliendo e facendo propria un’azione di sensibilizzazione verso l’opinione pubblica provando a non dimenticare la crisi profonda che sta vivendo, oramai da un anno, l’intera filiera dello spettacolo dal vivo.

 

È trascorso un anno dall’inizio della Pandemia. Da un anno la grave situazione sanitaria ha chiusi tutti i teatri. «Noi non ci siamo mai fermati – continua Marti - ma lunedì sera lo faremo e lo faremo insieme a tutto il mondo dello spettacolo e ci auguriamo che anche la città di Taranto accolga questo invito. Perché chiudere i Teatri è un danno morale, artistico ed economico per chi ci lavora, ma è anche una grave perdita per la comunità».

Una dottoranda in archeologia ed esperta di storia bizantina, ed una famiglia con due bimbi di 5 e 10 anni provenienti dalla provincia di Lecce, sono i primi visitatori che questa mattina hanno varcato la soglia del Museo Archeologico Nazionale di Taranto (MarTa), oggi riaperto alla fruizione in presenza dopo la chiusura a seguito dell’inserimento della Puglia in zona arancione. Il Museo di Taranto è uno dei più importanti al mondo per la civiltà della Magna Grecia. “Per noi è anche un segnale di speranza - -

ha detto la direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti - e di buon auspicio aver visto entrare al museo, tra i primi visitatori di questa mattina, una giovane ricercatrice e una famiglia che intende far crescere i propri figli nella conoscenza delle proprie radici.

   “Auspichiamo che i fondi del Recovery Fund - dice ancora la direttrice - destinati alle nuove generazioni, alla loro formazione e alla loro crescita, siano utilizzati per una formazione efficace e di qualità della classe dirigente del futuro. Infatti, abbiamo posto al centro della progettazione strategica le scuole, i giovani e le famiglie”. Lanciata intanto la nuova campagna abbonamenti va dai giovanissimi alle famiglie, passando per gli over 65enni e le aziende. “Si tratta di abbonamenti a prezzi simbolici che consentono alla comunità, al turismo di prossimità, agli studiosi, agli studenti, agli appassionati e alle scolaresche, di accedere più volte all’anno al Museo” afferma la direttrice Degl’Innocenti. L’apertura da lunedì è dalle ore 8.30 alle ore 19.30, con turni cadenzati oggi mezz’ora, dal mattino al pomeriggio. L’ultimo ingresso dovrà avvenire entro le ore 17.30.

 

Il Museo, si spiega, è aperto dal lunedì al venerdì, esclusi il sabato e i giorni festivi, in ottemperanza del dpcm del 14 gennaio 2021. Si accederà con prenotazione obbligatoria e con un limite massimo di 15 persone ogni mezz’ora, con un percorso stabilito e accompagnato dallo staff del Museo, come da protocollo per il contenimento del virus Covid 19.

    Inoltre, il MarTa riapre con i nuovi abbonamenti a tariffe promozionali per i vari target e con validità annuale. "In questo periodo di sospensione delle attività al pubblico in presenza, il Museo di Taranto non si è mai fermato - spiega la direttrice  Eva Degl’Innocenti – ma ha proseguito le sue numerose attività di gestione, cura, studio, educazione e ricerca, di conservazione preventiva e restauro, progetti con le scuole e la comunità, di progettazione, manutenzione, di sicurezza, di comunicazione, promozione e marketing, ricerca fondi, e tutte le attività al pubblico in modalità telematica, con un dialogo quotidiano con la comunità. Ora - dichiara - la sfida sarà rappresentata dai nuovi progetti con le scuole e con i giovani, e quelli dedicati al “non pubblico” che dovremo coinvolgere". 

    “La riapertura di un Museo è un segnale importante di rinascita, più forte di quanto si possa immaginare” continua la direttrice del Museo. Infine dalle ore 11 alle ore 12, ogni giorno i curatori del Museo accoglieranno i visitatori con visite guidate ai “tesori mai visti” dei depositi e con approfondimenti tematici sulle collezioni. Le visite sono incluse nel biglietto di ingresso dal Museo. Si accede al MarTa con prenotazione obbligatoria.

 

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