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Giornale di Taranto - Giornalista1
Per meriti artistici il Comune di Laterza conferisce la medaglia d’oro a Giovanni Tamborrino, civica benemerenza che nella stessa Laterza verrà consegnata il 17 agosto in occasione della «prima nazionale» di «Erodiade», la nuova opera del compositore, di recente celebrato dalla critica musicale italiana col prestigioso premio Abbiati per la migliore opera prima del 2012, il poema sinfonico «Mare metallico» dedicato alla tragedia ambientale e sociale di Taranto. Tra le motivazioni del riconoscimento del Comune di Laterza, che si propone anche come ente produttore della nuova opera di Tamborrino, c’è proprio l’«aver descritto, con inarrivabile profondità, il dramma ambientale e lavorativo della provincia di Taranto, asfissiata dai fumi insalubri dell’Ilva», e per «aver gettato una luce intensa sulla nostra Terra e i suoi problemi storici scrivendo un’opera forte e appassionata che con la musica già cerca di tracciare un futuro migliore per Taranto e i suoi abitanti». Ma la medaglia d’oro è anche un riconoscimento alla carriera dell’artista e al «suo impegno mai domo al servizio della Cultura, al fine di promuovere la crescita intellettiva e formativa della comunità laertina e, più in generale, italiana». «Diamo lustro a un concittadino che da anni si spende per il nostro territorio a livello culturale e sociale», dichiara il sindaco di Laterza, Gianfranco Lopane, che ricorda anche il lavoro svolto in anni passati da Tamborrino come ideatore e direttore del Festival della Terra delle Gravine, manifestazione per la quale Lopane auspica «una ripresa attraverso l’impegno della Regione Puglia a riconoscerne l’eccellenza». La consegna della medaglia d’oro avverrà prima della rappresentazione di «Erodiade», dramma musicale ispirato all’omonimo testo di Giovanni Testori, autore cui Tamborrino rende omaggio nel ventennale della scomparsa. L’appuntamento è alle ore 21 del 17 agosto, nel Palazzo Marchesale di Laterza, nell’ambito della rassegna di ricerche espressive «Sipario a Corte» (ingresso libero, info 349.23.80.823). Con «Erodiade» il compositore pugliese tocca il tema della violenza sulle donne, sul quale nei giorni scorsi è intervenuto il Governo varando il cosiddetto Decreto legge sul femminicidio. «È un’emergenza sociale - dice l’artista - perché non c’è giorno in cui non sentiamo notizia di una donna uccisa, malmenata, stuprata. Siamo di fronte alla violenza dell’amore che vuole a tutti i costi, ormai responsabile di un genocidio che pare inarrestabile». Ed è con un paradosso che Tamborrino sceglie di affrontare l’argomento mettendo in musica la storia di Erodiade, non solo vittima, in quanto suicida nel monologo che Testori scrisse nel 1967 ispirandosi alla «Salomé» di Oscar Wilde, cui si era rifatto anche Richard Strauss per l’omonima opera lirica. Erodiade è, infatti, carnefice di Giovanni Battista, l’uomo dal quale è stata respinta e che, una volta rifiutata, ha fatto decapitare. «Nella mia versione - racconta Tamborrino - in scena ci sono solo artiste in rappresentanza di tutto il genere femminile, che paga il conto di una società malata». «Erodiade - La violenza dell’amore che vuole», questo il titolo completo dell’opera, con il disegno registico affidato a Francesco Tammacco, prevede la presenza dell’attrice Anna Carbotti, della danzatrice Chiara Perrone, di un coro di donne composto da Nicla Russo, Maria Tucci, Andrea Gongeanu e Miriana Moschetti e della musicista Elisabetta Fusillo, che suona contemporaneamente pianoforte e percussioni. La giovane performer, già in passato impegnata in altre opere di Tamborrino, fa interagire la tastiera con i pezzi di un’officina ritmica montata alle proprie spalle, che a volte percuote con le bacchette altre direttamente col dorso della mani, accuratamente incerottate per evitare pericolose contusioni. «Questa combinazione sonora - spiega Tamborrino - è un’ulteriore evoluzione della ricerca timbrica che conduco da anni e che nell’incontro con la poetica di Testori persegue possibilità espressive in linea con quell’urgenza e necessità comunicativa cui tutta l’arte deve aspirare: parlare alla gente di cose umane». Tra le voci più originali della scena musicale contemporanea, Giovanni Tamborrino ha sempre avuto un rapporto «critico» con la tradizione melodrammatica, che ha superato con l’«opera senza canto», forma di teatro musicale che, rifacendosi all’antica tragedia greca e alla lezione di Carmelo Bene, recupera l’uso drammatico della voce naturale all’interno di un originale sistema timbrico. Le sue creazioni sono, infatti, il risultato di una fusione del teatro musicale con quello di prosa. Ma il prodotto non è né teatro di prosa con musica e nemmeno teatro musicale in prosa. È piuttosto un «terzo teatro» che indaga l’aspetto fonetico della parola e del testo con l’intento di sviluppare una materialità vocale archetipica derivante timbricamente da oggetti d’uso comune. Una ricerca che Tamborrino ha potuto condurre scegliendo di vivere la propria esistenza umana e artistica a Laterza, la città dov’è nato e vissuto, e in quel territorio delle Gravine, luogo dell’assenza, dove abita l’indifferenza di cui si nutrono le sperimentazioni e le riflessioni del compositore.

Gli obiettivi di questo provvedimento sono essenzialmente quelli di favorire l’attività motoria e sportiva nonché l’aggregazione sociale, in aree e spazi non destinati in modo specifico all’impiantistica sportiva e nei quali si integrano diverse funzioni quali attività culturali, associative e ricreative. In modo particolare di realizzare interventi di sistemazione in aree verdi e spazi urbani mediante l’installazione di attrezzature sportive, per consentire un loro utilizzo finalizzato allo svolgimento di attività motorie e sportive in forma libera o non organizzata e di realizzare spazi attrezzati per le attività motorie e sportive all’aperto. Destinatari dell’intervento sono enti locali; enti di promozione sportiva, federazioni sportive nazionali, paraolimpiche, associazioni benemerite riconosciute dal CONI e/o dal CIP e discipline associate riconosciute a carattere nazionale e presenti a livello regionale; società e associazioni sportive dilettantistiche purchè regolarmente affiliate alle federazioni sportive nazionali, alle discipline sportive associate, alle associazioni benemerite e agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal CONI e/o dal CIP e costituite con atto pubblico, scrittura privata autenticata o registrata; associazioni di volontariato con personalità giuridica regolarmente iscritte al relativo albo regionale, che perseguono prevalentemente finalità sportive e ricreative senza fine di lucro; parrocchie ed altri enti ecclesiastici appartenenti alla chiesa cattolica nonché enti delle altre confessioni religiose; enti morali che perseguono, in conformità alle normative di settore, finalità educative, ricreative e sportive senza fini di lucro. I contributi regionali, concessi in conto capitale per la realizzazione delle opere di cui all'avviso pubblico, sono sottoposti a vincolo di destinazione. Al fine di consentire un utilizzo produttivo delle risorse finanziarie, i criteri di spesa a cui attenersi sono i seguenti: la soglia minima di accesso ai contributi regionali è stabilita in 30.000 €; l’importo massimo del progetto deve essere 150.000 €; il contributo regionale viene concesso nella misura massima del 50% della spesa ritenuta ammissibile e comunque entro il tetto massimo di 50.000 €. Non potranno essere ammesse a contributo opere realizzate prima della data di presentazione dell’istanza da parte dei soggetti richiedenti. Sono esclusi dai finanziamenti gli interventi ubicati su aree oggetto di urbanizzazione secondaria a carico dei soggetti lottizzanti.

In una nota inviata al Commissario Straordinario dell'ILVA di Taranto, al Presidente della Giunta Regionale, all'ARES Puglia ed al Direttore Generale della ASL di Taranto, il Direttore Generale dell'ARPA Puglia Giorgio Assennato informa che il prossimo 21 agosto sarà relatore a Basilea in un convegno organizzato dalla Società Internazionale di Epidemiologia. Il tema della relazione di Assennato sarà "Risk assessment of Taranto (Italia) integrated steel works" è lo spunto per ricordare al Commissario ILVA che il Comitato Scientifico del Convegno non ha evidentemente condiviso il suo giudizio sull'inattendibilità del lavoro svolto dall'ARPA Puglia sulla valutazione del danno sanitario prodotto dall'ILVA. "Mi auguro - dice Assennato nella lettera - che Lei comprenda il valore strategico della trasformazione di atti amministrativi in produzione scientifica per affrontare in modo adeguato la Complessità dei problemi dell'area tarantina. Ciò è alla base - continua la nota - della costituzione del Centro Ambiente e Salute a Taranto, finalmente attivato dopo mie reiterate richieste, al quale l'azienda ILVA si è sempre rifiutata di aderire, nonostante miei pressanti inviti, come avrebbe dovuto fare seguendo i principi di una moderna responsabilità sociale d'impresa. Mi auguro - conclude Assennato, sempre rivolgendosi al Commissario ILVA - che Ella voglia modificare questo sterile approccio negazionista e voglia assicurare il contributo di ILVA allo sviluppo scientifico e culturale del territorio, in piena sinergia con le istituzioni locali".
In vigore dal 9 agosto 2013, giorno della sua pubblicazione nel Bollettino Ufficiale regionale n. 111, la legge Regionale n. 27 del 7 agosto 2013 "Disciplina dell'attività ricettiva di Bed & Breakfast". La norma, dichiarata urgente, individua e disciplina le tipologie di B&B "a conduzione familiare" e "in forma imprenditoriale".Si definisce B&B a conduzione familiare l’attività ricettiva svolta in maniera non continuativa e non imprenditoriale da chi, nella casa in cui abita, fornisce alloggio e prima colazione in non più di tre camere e nove posti letto, avvalendosi della normale organizzazione familiare, ivi compresa l’eventuale presenza di collaboratori domestici al servizio della famiglia, senza la fornitura di servizi aggiuntivi.Si definisce invece “B&B in forma imprenditoriale” l’attività ricettiva svolta in maniera continuativa e professionale da chi, presso il proprio domicilio, fornisce alloggio e prima colazione in non più di sei camere e diciotto posti letto, anche avvalendosi della collaborazione di personale qualificato.
Il Porto di Taranto appare come l’orizzonte più prossimo del processo di integrazione produttiva per la città e la sua provincia ed è per questa ragione che l’ANCE Confindustria, da sempre attenta alle dinamiche dello sviluppo, ha deciso di dotarsi di strumenti di indagine, ricerca, progetto, approfondimento e lavoro che siano in grado di preparare il terreno a impresa e lavoro locale. In quest’ottica va inserita la recente la collaborazione formalizzata tra l’ANCE tarantina e il comandante Michele Conte, già presidente dell’Autorità Portuale di Taranto (nel 2007), vice presidente vicario dell’ASSODIPORT (2002-2005) ex segretario generale della stessa autorità per oltre un decennio e con competenze nel settore manageriale (USL TA/5, AMIU, ITALSIDER e ILVA). Ci siamo dotati della consulenza di un uomo di esperienza che i processi che oggi si determinano in capo al porto di Taranto conosce bene e in parte ha contribuito a costruire – spiega Antonio Marinaro, presidente dell’ANCE ionica – Una figura che speriamo possa consentire al tessuto imprenditoriale tarantino di entrare meglio nelle dinamiche che oggi si stanno sviluppando attorno e nel porto di Taranto: dalla piattaforma logistica, ai programmi di dragaggio a quelli connessi allo sviluppo di attività collegate allo scalo tarantino. Le aziende edili tarantini dunque affinano le armi per competere a pieno titolo e sottrarre ogni tipo di alibi a chi li vorrebbe esclusi. Siamo in grado di sostenere e contribuire a quel processo di diversa industrializzazione dell’area di Taranto – sottolinea Marinaro – e abbiamo chiesto al comandante Conte di capire al meglio la strada da percorre in questa direzione. Le motivazioni di questa collaborazione – spiega lo stesso Conte – hanno come obiettivo la ricerca e l’implementazione di opportunità di intrapresa all’interno del Porto, nel contesto più ampio non solo della logistica ma anche del reimpiego di beni demaniali, soprattutto in materia di progetto di finanza, al fine di creare opportunità di investimento non solo rispetto alle esigue disponibilità di fondi pubblici, ma anche e soprattutto di risorse private.
Sburocratizzare gli iter di approvazione, fare sistema, velocizzare l’esecuzione delle opere, rilanciare e potenziare la struttura, continuare ad operare in funzione dell’occupazione e della formazione e dell’aggiornamento e riqualificazione delle maestranze, avere dati certi su cui operare scelte future, organizzare e gestire la crisi. Sono soltanto alcuni dei concetti che sono stati più volte ripresi dai relatori nel corso del seminario che si è tenuto il 22 luglio scorso su “Quale futuro per il Porto di Taranto”. Una iniziativa voluta ed organizzata dai due Enti Formativi tarantini Magna Grecia Formazione e Formare Puglia che hanno gestito dei corsi di formazione affidati dalla Provincia di Taranto nell’ambito del Por Puglia 2007-2013, Avviso TA/7/2012 Azione 13, denominati “Operatore edile polivalente portuale” e che hanno visto la partecipazione di 40 ex lavoratori in mobilità della società Delta Uno. Un incontro che, per i contenuti espressi e per i risultati finali raggiunti, si può dire abbia raggiunto gli obiettivi prefissati cioè di capire quale ruolo potrà giocare la struttura portuale tarantina nell’ambito delle attività economiche e produttive e quali effetti potrà realmente avere sull’occupazione e sui tanti lavoratori in cassa integrazione e in mobilità. Proprio su questi temi ha aperto i lavori, moderati da Michele Tursi, il Dirigente del settore Lavoro e Formazione della provincia di Taranto Raffaele Borgia il quale ha ricordato il notevole impegno dell’Amministrazione verso la risoluzione delle problematiche legate al Porto di Taranto attraverso una intensa riqualificazione e aggiornamento professionale dei lavoratori e dei tanti giovani disoccupati. Michele Conte, in qualità di esperto delle materiali portali, già in passato prima segretario generale e poi Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, ha invece presentato uno studio attraverso il quale ha dato una serie di informazioni e ricordato l’importanza che rivestono le attività di imbarco e sbarco dei containers nel Porto di Taranto. Conte ha chiesto di valutare attentamente questo aspetto in quanto sono notevoli le differenze in termini economici e lavorativi che ci sono fra considerare il solo transito di un container che crea un volume di 300 euro con 5 unità lavorative impegnate, rispetto ad uno che invece viene lavorato che crea un volume di 2000 euro con 42 unità lavorative impegnate in queste attività. L’intervento di Sergio Prete, Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, nonché di Commissario di Governo per la gestione dei Quattrocento milioni di euro messi a disposizione dallo Stato, si è soffermato sui tempi di realizzazione dei lavori di dragaggio, per adeguare e potenziare il Molo San Cataldo, per realizzare una diga foranea a protezione del moto ondoso, per costruire la Piastra e la vasca di colmata per far refluire i fanghi dragati, per potenziare e sviluppare dei collegamenti ferroviari, per realizzare la strada dei Moli. Il Presidente Prete, dopo aver ricordato il grande lavoro che si sta facendo anche in tema di retroportualità e di affermazione di una vera e propria piattaforma logistica, con i protocolli sottoscritti con aree del materano, ha evidenziato tuttavia alcuni lacci e laccioli che frenano le attività e che in ambito Mediterraneo pongono l’Italia ad uno degli agli ultimi posti. Si tratta dell’annosa questione legata agli iter legislativi ed ai tempi troppo lunghi che occorrono per la realizzazione di opere infrastrutturali, tempi che, in alcuni casi, superano anche i dieci anni al contrario di altri Paesi dove di anni ne occorrono solo 2 al massimo 3. Ha poi annunciato per settembre due novità. La prima è che occorrerà sensibilizzare le aziende che si aggiudicheranno gli appalti ad assorbire quei lavoratori che oggi sono in mobilità e che dopo l’aggiornamento professionale che hanno conseguito, potranno offrire un valido contributo lavorativo, e che, sempre nello stesso mese, sarà presentata una Fondazione denominata Taranto Port International che, senza alcuna concorrenza con Enti formativi e simili, ma con grande spirito collaborativo, andrà ad affrontare aspetti che fino ad oggi erano sconosciuti ai più. Uno strumento operativo che andrà a lavorare sulla scorta dell’esperienza acquisita dal Porto di Valencia in Spagna che ha puntato tutto su questo nuovo organismo per diventare, in pochi anni, uno dei Porti più importanti del Mar Mediterraneo. Per cronaca in apertura si erano registrati i saluti di Luciana Danza e Angelo Lorusso, rispettivamente Presidenti di Magna Grecia Formazione e Formare Puglia, mentre prima di procedere alla consegna degli attestati, si è sviluppato un interessante dibattito che ha visto la partecipazione della Consigliera Regionale Annarita Lemma, del Segretario della Uiltrasporti Franco Castellano, dell’imprenditore Pino Cosmai e del consulente Gianpiero De Meo.
“Possiamo evocare l’immagine di un treno con molti vagoni già in corsa, per spiegare quanto interesse nel mondo variegato del Soft Air stia suscitando la programmazione dell’Expo che abbiamo voluto dedicare, la prima volta nel Mezzogiorno, a questo sport avvincente e di grande impatto identitario per i 60 mila che già lo praticano in Italia, moltissimi dei quali in Puglia.” Morena Guarneri, General manager di Le Pagode eventi fa il punto sullo stato dell’arte ad un mese dall’Expo del Soft Air, che si terrà i giorni 7 e 8 settembre 2013 presso l’area fieristica dell’Ente Nazionale Fiera dell’Ascensione. “Confluiranno qui di giocatori o softgunners provenienti da diverse regioni del Sud” continua Guarneri “e ciò autorizza sentimenti di orgoglio, intanto per il fatto che Francavilla Fontana e il territorio brindisino si confermino catalizzatori di una ricettività direttamente legata agli eventi da noi messi in campo a partire da maggio del 2012 e poi perché la stessa struttura fieristica metterà in mostra, ancora una volta, tutta la propria versatilità funzionale a fronte delle variegate attività in programma e di quel merchandising poliedrico ed esigente che connota il mondo del Soft Air.” Gli espositori che decidono di partecipare all’Expo del Soft Air “con costi che abbiamo voluto particolarmente competitivi, sono gli stessi soggetti che direttamente si sentono coinvolti in questa avventura alla quale mostrano di credere” chiarisce la General manager “mentre le sinergie da noi attivate sono premessa di un successo finale di cui ci diciamo certi, poiché puntiamo al consenso di quanti guardano a noi da tutte le restanti regioni italiane.” Ovviamente il merchandising ha le sue regole, a partire dalla necessaria presenza di un grande numero di espositori che possano condividere il progetto in cui, come avverrà nei giorni 7 e 8 settembre, ci saranno musica dal vivo, combat a squadre, linee di tiro, doppio concorso sulla customizzazione realizzata sulle repliche, sulla loro estetica, sulla riproduzione fedele di armi vere, nonché su nuovi progetti di repliche e di optional su Soft Air. Ed inoltre, ci sarà l'utilizzo delle Air Soft Gun, verranno allestiti gli stand di club, tenuta la vendita di articoli per Soft Air e di attrezzatura (repliche, pallini, ecc.) oggettistica, abbigliamento, collezionismo. “La programmazione dell’evento è in progress e ci vede nel pieno della fase creativa per individuare idee e percorsi ulteriormente migliorativi del progetto di Expo, i cui contorni però diventano sempre più definiti, come ad esempio la scelta della contestuale presenza in fiera, nella due-giorni, della Compagnia d’Arme Milites Friderici II di Oria che metterà in campo molteplici esibizioni in stile medievale. Per un contrasto tra antico e moderno da gustare fino in fondo ” riprende Morena Guarneri. “Non possiamo comunque esimerci dall’invitare a sciogliere le ultime riserve ed a confermarci la loro partecipazione, tutti gli altri espositori del settore, e sono tantissimi, che attraverso i canali di comunicazione attivati da noi e a livello nazionale dalla F.I.S.A., sono venuti a conoscenza dell’Expo del Soft Air ” conclude. Per ulteriori informazioni, oltre a visitare il sito www.lepagodeventi.com gli stessi espositori possono rivolgersi agli uffici di Le Pagode eventi, presso il polo fieristico di Francavilla Fontana, con ingresso da piazzale Matteotti antistante la Stazione FF.S., oppure inviare e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o contattare i numeri di cellulare 345/9428114 – 346/7948341.
È pienamente operativo, presso il Distretto Socio Sanitario n° 4 della ASL Taranto, lo sportello informativo sulle patologie reumatiche della Associazione di volontariato A.R.I.ANNA Onlus (Associazione Rematici Italiani Anna), una iniziativa realizzata, a supporto della P.U.A. (Porta Unica di Accesso) distrettuale, nell’ambito di una convenzione stipulata tra l’ASL Taranto e A.R.I.ANNA Onlus Il servizio presso lo sportello informativo è finalizzato all'accoglienza, all'informazione e all'orientamento dei cittadini sui servizi socio assistenziali e socio sanitari e all'analisi e valutazione dei singoli casi nell'ambito di zona di Taranto; questa attività è regolamentata dal Piano Regionale delle Politiche sociali, volto a migliorare l'accesso ai servizi per le persone con patologie reumatiche, esclusivamente all'interno dei servizi distrettuali e/o aziendali dell'ASL/TA e per la realizzazione di azioni orientate alla promozione del benessere dei pazienti durante l'esperienza della malattia. L'Associazione A.R.I.ANNA Onlus, infatti, da sempre è impegnata nella semplificazione dei processi informativi in ambito socio-assistenziali e socio-sanitari mediante un'accoglienza adeguata e professionale dei cittadini affetti da patologie reumatiche; così si tende, più in generale, a realizzare un'informazione esauriente che faciliti l'accesso e i percorsi di risoluzione dei bisogni delle persone, una rete informatizzata e curata nel territorio, una registrazione ed un monitoraggio costante delle utenze a supporto della P.U.A. distrettuale. Lo sportello informativo di A.R.I.ANNA Onlus è aperto al pubblico presso il Distretto Socio Sanitario n° 4 del Poliambulatorio del Tramontone-Talsano, in via Mediterraneo n. 79, dalle ore 16,00 alle ore 18,00 del martedì, del mercoledì e del giovedì; informazioni ai numeri: 099.7712200 – 393.5669262 – 329.8033661. Nell’occasione A.R.I.ANNA Onlus informa, inoltre, di aver stipulato convenzioni, comprendenti agevolazioni fiscali a soci, con strutture convenzionate, pubbliche e private, che erogano prestazioni strumentali e riabilitative con professionisti altamente qualificati. A.R.I.ANNA Onlus, infine, ha stipulato convenzioni, con avvocati civilisti e penalisti, per lassistenza legale, nonchè una convenzione con il CAF/CISL per l’assistenza e la consulenza fiscale per l’espletamento delle pratiche brocratiche (730, invalidità esenzioni, etc.).
FRA LE NOTIZIE CURIOSE PUBBLICATE I QUESTI GIORNI SUI MEDIA NAZIONALE ED INTERNAZIONALI UNA IN MODO PARTICOLARE HA ATTIRATO L'ATTENZIONE PER I RIFLESSI CHE POTREBBE AVERE SUI POLITICI ED AMMINISTRATORI LOCALI E NAZIONALI. LA NEWS VIENE DALLA SVEZIA DOVE PARE SIA STATO SCOPERTO UN NUOVO TIPO DI PESCE CHE E' PARTICOLARMENTE GOLOSO DEI "TESTICOLI". PESCI CHE MANGIANO LE PALLE. POLITICI ED AMMINISTRATORI "SENZA PALLE" NON PREOCCUPATEVI TANTO PER VOI NON CI SONO PROBLEMI.
L'area intorno alla Palude Erbara è nuovamente sotto il tiro della Sircom. Come allora, Legambiente ribadisce il suo fermo NO a questa nuova rovinosa colata di cemento.Il progetto va ad interessare un'area, il comprensorio palude Erbara - Salina Grande, interna al bacino idrografico del Mar Piccolo e per questo dai fragili equilibri idrogeologici ed ambientali. Un'area caratterizzata da un complesso ecosistema ambientale e paesaggistico, importante anche sotto l'aspetto faunistico per il passaggio e la sosta di diverse specie protette di uccelli migratori e stanziali. Un'area che va salvaguardata a tutti i costi. Non a caso Salina Grande e secondo seno del Mar Piccolo sono stati riconosciuti siti di interesse comunitario (s.i.c.). Per garantirne la tutela, secondo Legambiente, occorre che siano accorpati in un'area destinata a riserva regionale. Per Lunetta Franco, presidente del circolo Legambiente di Taranto "il progetto costituirebbe un'espansione urbanistica della città del tutto deleteria anche sotto l'aspetto sociale ed urbanistico. Comporterebbe, infatti, un ulteriore consumo di suolo a fini meramente speculativi in una cintura urbana sin troppo dilatata ed ormai difficilmente governabile sul piano dei servizi e del controllo sociale." Per Legambiente, inoltre, la realizzazione del progetto accentuerebbe i processi di spopolamento dei quartieri storici della città e la sofferenza della piccola distribuzione, a sua volta perno della vivibilità di gran parte del contesto urbano consolidato. "Quel che lascia particolarmente perplessi", aggiunge Leo Corvace, del direttivo del circolo "è che in questi anni non si sia ancora messo mano ad un piano regolatore distorto nelle sue previsioni di espansione urbanistica e di incremento della popolazione. Questo ha comportato che si continuasse a costruire a dismisura in periferia ed a stravolgere sempre più l'assetto edilizio originario del centro cittadino". Il pericolo per quest'area non viene infatti solo dalla riproposizione del progetto Sircom, ma anche dalla nuova massiccia cementificazione prevista nel piano particolareggiato attualmente all'esame negli uffici comunali. Legambiente ribadisce la necessità di uno stop senza deroghe all'espansione urbanistica della città e l'urgenza di una politica basata sul recupero urbanistico ed edilizio. Il patrimonio ecologico e paesaggistico va tutelato e valorizzato, non cementificato: a tal fine va allargata la riserva regionale della palude La Vela sino a comprendere la Salina Grande, Cimino e l'area intorno alla Palude Erbara.
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