Nulla la cartella esattoriale priva di motivazione

 

Con un’importante sentenza, la n. 1168/23/14 del 22 maggio 2014, la C.T.R. di Bari – Sezione Staccata di Lecce ha rigettato l’appello proposto da Equitalia Sud S.p.A., dichiarando nulla la cartella esattoriale, oggetto di contestazione, per mancanza di motivazione.

Nello specifico, la vicenda aveva ad oggetto l’impugnazione da parte di un contribuente di una cartella di pagamento per tutta una serie di motivazioni, tra le quali: la tardività della notifica; la mancata comunicazione ex art. 36 bis, comma 3, del D.P.R. n. 600/73 nonchè artt. 54 bis, comma 3, e 60 del D.P.R. n. 633/72; per mancata indicazione del funzionario responsabile del procedimento; per difetto di sottoscrizione; per carenza di motivazione.

I giudici di prime cure accoglievano le doglianze del ricorrente, annullando la cartella impugnata, sia facendo riferimento all’ordinanza n. 377 del 9.11.2007 della Corte Costituzionale, che precisava l’obbligo per i concessionari di indicare il responsabile del procedimento, sia dichiarando il difetto di sottoscrizione in quanto, fin da epoca precedente l’entrata in vigore dello Statuto del contribuente, valeva l’applicazione della Legge 241/910 (ordinanza 117 del 2000) e quindi persisteva l’obbligo della firma, non rispettato nell’atto in contenzioso.

Avverso tale sentenza ha, pertanto, proposto appello Equitalia, sostenendo la legittimità e fondatezza della cartella, da una parte perchè la mancata indicazione del responsabile del procedimento non era prevista dalla legge, dall’altra perché, peraltro, l’atto aveva raggiunto il suo scopo.

Il contribuente ha resistito con proprie controdeduzioni, insistendo per la conferma della corretta sentenza di primo grado e ribadendo l’illegittimità dell’iscrizione a ruolo, nonché appellando incidentalmente la sentenza in relazione a tutti gli altri motivi che erano stati oggetto di ricorso e, tuttavia, non erano stati accolti .

Ebbene, i giudici di secondo grado hanno rigettato l’appello di Equitalia, accogliendo l’appello incidentale del ricorrente in relazione alla mancanza di motivazione della cartella esattoriale, in particolare affermando che “… la scarna spiegazione a supporto delle somme richieste non chiarisce se l’erario ha tenuto conto o meno di quanto già versato dal contribuente per il condono perfezionatosi.

I primi giudici non si sono espressi sul difetto di motivazione, forse ritenendo la questione non rilevante, ma, in mancanza di una ricostruzione puntuale del dovuto – impedita a fortiori anche a questa Commissione -, la pretesa resta non idonea perché non esplicitata né chiarita con esattezza da cui la difficile difesa del contribuente.

Il debito d’imposta per somme non versate esiste, ma non è esattamente quantificato.

Il ricorrente viene menomato nella sua possibilità di contestazione proprio perché, stante il mancato accoglimento del condono e le somme elevate in contestazione, non apprende dalla cartella se la richiesta verte sulle somme originarie al netto di quanto già versato per condono (anche se non completamente) oppure a prescindere dallo stesso.

L’appello incidentale trova conferma su questo punto, dirimendo la questione pur in accoglimento dell’appello principale.”

Alla luce di tale statuizione si evince come i giudici di merito si sono correttamente uniformati all’orientamento della Suprema Corte di Cassazione la quale, con la recentissima sentenza n. 8934 del 17/04/2014, ha avuto modo di confermare l’annullamento di una cartella esattoriale priva di adeguata motivazione: la cartella, infatti, laddove costituisca il primo atto che il contribuente riceve, deve contenere specifiche e dettagliate motivazioni.

In particolare, il contribuente deve essere messo nelle condizioni di poter comprendere la posizione dell’ufficio in ordine alla somma richiesta, pena la sua privazione del diritto di difesa, con conseguente illegittimità della pretesa avanzata.

Lecce, 05 giugno 2014                                     

Avv. Maurizio Villani e Avv. Alessandra Rizzelli

AVV. MAURIZIO VILLANI

Avvocato Tributarista in Lecce
Patrocinante in Cassazione

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"IL GIORNALE DI TARANTO"

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Avevano tentato di edificare una villetta da utilizzare già nella prossima stagione estiva, ma sono stati bloccati dai Finanzieri della Tenenza di Manduria. L’intervento dei militari ha impedito l’ultimazione di un fabbricato di circa 100 mq., oramai in avanzato stato di realizzazione, situato nella località balneare di San Pietro in Bevagna. Le Fiamme Gialle hanno accertato che i coniugi proprietari del sito erano sprovvisti di autorizzazioni amministrative e, pertanto, hanno sottoposto a sequestro la villetta e denunziato la coppia alla competente Autorita’ Giudiziaria per violazione al Testo Unico in materia edilizia (D.P.R. 380/2001). L’azione di contrasto della Guardia di Finanza all’abusivismo edilizio e’ finalizzata non solo alla tutela dell’ambiente e del paesaggio ma, soprattutto, al contrasto dell'evasione fiscale, attraverso l’individuazione di cd. “case fantasma” che ampliano il patrimonio immobiliare sottratto al fisco ed ai tributi di competenza degli enti locali.
I mercati sono un elemento importante dell’offerta commerciale delle città pugliesi. Dai piccoli centri alle città medio-grandi, il commercio su aree pubbliche (mercati rionali, periodici e di settore) ha una capacità di incidenza particolarmente elevata. Come emerso in uno studio commissionato dalla Regione Puglia, il 10% del totale nazionale del commercio ambulante è infatti pugliese. Tuttavia negli ultimissimi anni anche i mercati rionali hanno iniziato a registrare segnali di crisi e non solo per il calo dei consumi e per il cambiamento degli stili di vita, sempre più veloci e meno inclini a dedicare tempo quotidiano alla spesa alimentare, ma anche per le politiche pubbliche di gestione delle aree mercatali. Così nel territorio provinciale e nel capoluogo jonico dove le lamentele da parte dell’utenza, ma soprattutto degli operatori, sono una costante che contribuisce a rendere addirittura ‘incandescenti’ , come tre giorni fa al Mercato Fadini di Taranto, i rapporti tra operatori e pubblica amministrazione. La vitalità di un mercato dipende in prima istanza dalla qualità, varietà e prezzo dell’offerta commerciale, dalla localizzazione dell’area, dal contesto urbano in cui è inserito, dalla efficienza e qualità dei servizi, dalla viabilità dell’area urbana, elementi imprescindibili ai quali poi si aggiungono altre variabili che contribuiscono a fare la differenza (l’animazione del contesto urbano, la promozione, etc.). E’ chiaro che venendo meno i requisiti essenziali, il mercato è inesorabilmente destinato a perdere capacità di attrazione e di qui a scivolare verso un sicuro declino. E’ il caso purtroppo dello storico mercato Fadini che, sito in un area urbana a alta densità abitativa, ha rappresentato sino a qualche tempo fa una struttura di riferimento importante a servizio non solo degli abitanti del quartiere, ma per la cittadinanza tarantina, le attività di ristorazione e l’utenza di passaggio. Non è il caso di fare riferimento ad esempi alti come i famosi mercati municipali di Barcellona che rappresentano l’altra faccia delle politiche di riqualificazione del commercio di prossimità, intraprese con successo dalla municipalità spagnola che a partire dagli anni Novanta ha investito 150 milioni di euro in 10 anni per ristrutturare 20 mercati; è pur vero però che – commenta Floriana De Gennaro, presidente della Delegazione Borgo di Confcommercio- un mercato florido come è stato sino a qualche tempo fa Fadini, meriterebbe una gestione più attenta da parte della Amministrazione comunale di Taranto. La sicurezza degli operatori e della clientela, la lotta agli abusivi, il decoro e l’igiene rappresentano l’abbiccì, e non occorre certo che siano gli operatori inviperiti a pretendere che l’Amministrazione assolva ai suoi compiti. E’ da tempo poi che si discute della accessibilità al mercato e necessità di creare una area di sosta a servizio del mercato, progetto facilmente realizzabile nell’attigua area demaniale. Come non comprendere che i mercati, come d’altra parte i negozi di vicinato, contribuiscono a rendere vitali le nostre città e a sviluppare economia. E’ dal basso, dalla strada che si deve ripartire se si vuole davvero fermare il processo di desertificazione dei centri storici, e se si vuole arrestare la migrazione delle famiglie verso le periferie urbane ed extraurbane.
Il Presidente dell'Autorità Portuale Sergio Prete comunica che è pervenuto in data odierna il Decreto ex art. 5 bis della legge 84/1994 del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di approvazione del progetto denominato “Intervento per il dragaggio di 2,3 Mm3 di sedimenti in area Molo Polisettoriale e per la realizzazione di un primo lotto per la cassa di colmata funzionale all’ampliamento del V Sporgente del Porto di Taranto”. Con il superamento di questo ultimo step, conclusivo del complesso iter approvativo del progetto, l’Autorità Portuale potrà avviare le procedure di validazione e la successiva pubblicazione del bando di gara per l'affidamento della progettazione esecutiva e realizzazione dei lavori connessi all’intervento di che trattasi.
Con riferimento all’articolo apparso sul quotidiano “La Repubblica”, a firma Reggio e Zunino il 24/02 u.s., i Rettori delle università pugliesi rappresentano quanto segue. E' veramente sorprendente apprendere dalla stampa che tecnici del ministero avrebbero studiato i finanziamenti e i bilanci delle università del sud consegnando alla Ministra un rapporto segreto. I rapporti “segreti” e quindi ignoti a chi sarebbe “oggetto” della indagine rappresentano già una evidente anomalia dell’approccio. Il fatto che un tale rapporto sarebbe limitato solo alle università del sud renderebbe, se vera, la cosa ancora più preoccupante, tendendo a dividere il sistema universitario nazionale in un momento in cui ancora maggiore valore assume l’unità. Tale rapporto, peraltro, verrebbe fatto trapelare dopo il cambio al vertice del Ministero. Volere a tutti i costi rappresentare una realtà differenziata in maniera omogenea e sostanzialmente negativa, quando dagli stessi dati emerge una realtà ben più sfaccettata tra i vari atenei significa voler partire da un pregiudizio nei confronti delle università meridionali. Non avendo a disposizione il “rapporto segreto”, ci si limita, a brevi considerazioni, per sottolineare se non altro la carenza di informazioni fornite ai lettori e la forte opinabilità del giudizio. Viene travisata l’assegnazione delle percentuali di turnover da pensionamento come in qualche modo determinata da merito, riconducibile invece soltanto alla più ridotta capacità contributiva degli studenti meridionali, in virtù di un reddito pro-capite nettamente inferiore alle aree territoriali più ricche e alla media dell’Italia. Né si pone in evidenza come a università (pur virtuose secondo gli stessi parametri ministeriali) possa essere assegnato un turnover del 7/8% a fronte di altre (ad esempio, quella dell’ex ministra) che giungono ad avere il 213 %. Viene riportato dagli articolisti l’indice di indebitamento evidenziando, per esempio, per il Politecnico di Bari – etichettato come “ateneo indebitato” - un indice dell’1,15% senza osservare che l’indice medio del sistema universitario italiano è del 4,4% e, a solo titolo esemplificativo, per i Politecnici di Milano e Torino risulta essere rispettivamente del 12,12% e 12,82%, senza per questo gridare allo scandalo. Le università pubbliche pugliesi, pur tra le difficoltà di contesto che caratterizzano il loro operato, sono infatti sostanzialmente sane, forniscono una formazione qualificata e rappresentano luoghi in cui si fa ricerca di qualità e in molti casi di eccellenza, riconosciuta a livello internazionale, come dimostrano ranking internazionali e le stesse classifiche ministeriali. Siamo pronti al confronto con il nuovo governo e con la nuova Ministra, sui fatti e sui dati che possano essere utili al miglioramento e a una valutazione corretta che per primi desideriamo. Eugenio Di Sciascio Rettore del Politecnico di Bari Maurizio Ricci Rettore dell’Università di Foggia Antonio F. Uricchio Rettore dell’Università di Bari “Aldo Moro” Vincenzo Zara Rettore dell’Università del Salento
Si è tenuta nei giorni scorsi, nella sede di via Toscana a Taranto, la prima riunione del Coordinamento provinciale del Movimento Politico “ La Puglia in Più”, presieduta dal neo Coordinatore Angelo Lorusso, affiancata dal Tesoriere Antonella Carucci, nel corso della quale sono state verificate ed analizzate le attuali situazioni politiche a livello nazionale, regionale e provinciale all’interno dei quali individuare il percorso del Movimento che, è stato ribadito nel dibattito, sarà sempre all’interno del Centro Sinistra e della Sinistra. Il Movimento, in primo luogo, ha voluto esprimere la propria solidarietà ai rappresentanti dell’Associazione Officine Tarantine all’indomani di quanto verificatosi a seguito delle operazioni di sgombero dei locali cosiddetti Baraccamenti in via Di Palma a Taranto. Un episodio – ha detto il Coordinatore - su cui occorre porre grande attenzione per gli effetti che potrebbero scaturire. E’ una vicenda – ha continuato Angelo Lorusso - da cui emerge in maniera netta e chiara la necessità di dare risposte e raccogliere le istanze che provengono dal variegato mondo dei movimenti e delle associazioni culturali. Siamo in presenza di realtà fortemente motivate, che chiedono spazi in cui potersi incontrare. È venuto il momento di ascoltare queste voci e dar loro diritto di cittadinanza. C'è un patrimonio pubblico a cominciare dalle aree militari dismesse, a cominciare dai baraccamenti, che vanno ristrutturati e ricollocati. Bisogna fare ordine , avere un’idea precisa dei beni di cui l'amministrazione dispone, aprire un confronto con gli operatori e quindi decidere sulla base dei ruoli e nel rispetto di regole certe e condivise. Non raccogliere queste voci – a giudizio del Movimento politico Puglia In Più - significherebbe creare pericolose fratture che potrebbe essere interpretato come un segnale di scarsa attenzione da parte della pubblica amministrazione che ha invece il dovere di farsi interprete dei bisogni. Il Territorio deve ritrovare se stesso, deve assolutamente puntare sulla rinascita socio culturale che abbracci e riesca a tenere uniti obiettivi rimasti ancora troppo distanti tra loro. Dopo aver fornito dettagliate informazioni circa tempi e modalità di presentazione a livello regionale e provinciale del Nuovo simbolo e del Nuovo Movimento Politico, sono state illustrate due importanti iniziative che si svolgeranno nelle prossime settimane a Taranto. La prima riguarda la presentazione, nella Biblioteca civica comunale, il 27 febbraio 2014 alle ore 18.00, del Libro del Sen. Dario Stefano, dal titolo “La decadenza. Il caso Berlusconi” tra atti ufficiali, retroscena e manovre, una ricostruzione dell'esperienza politica di Stefàno chiamato a presiedere la Giunta delle Elezioni e Immunità parlamentari al Senato e, ad affrontare il delicato caso sulla decadenza da Parlamentare di Silvio Berlusconi. L’altra iniziativa del Movimento la Puglia in più è la organizzazione a Taranto per Marzo-Aprile 2014 di un una grossa convention che dovrà avere la finalità principale di tracciare progetti, individuare obiettivi di sviluppo, definire programmi di crescita del territorio provinciale e della Città capoluogo. Un momento di dibattito che sarà aperto a tutti, giovani e meno giovani, occupati e non occupati, donne e uomini, che potranno portare il proprio contributo di idee per puntare alla Città e alla Provincia che tutti vogliamo e desideriamo. Un progetto ambizioso che vuole partire dalle idee che i giovani tarantini hanno già messo in campo utilizzando positivamente i finanziamenti ed i progetti resi disponibili in questi ultimi anni dalla Regione Puglia. Il coordinamento ha anche concordato di iniziare a sviluppare anche altre azioni di penetrazione nei territori affrontando temi più specifici e di grande interesse per le comunità locali. Il Coordinamento ha quindi affrontato, attraverso un’ampia e costruttiva discussione, alcuni aspetti organizzativi del Movimento ed in particolare la questione legata alle Adesioni al movimento politico “La Puglia in Più”, anche in relazione alla successiva individuazione dei coordinatori cittadini dei comuni della provincia ionica ed alla indicazione dei Responsabili di Settore. Temi questi entrambi particolarmente rilevanti sui quali il Movimento pone grande interesse e su cui si dovrà misurare nelle prossime settimane con l’obiettivo primario di dotarsi di una struttura organizzativa efficace ed efficiente in grado di essere presente concretamente sulle questioni socio-politiche-economiche-lavorative che attengono il territorio.
Taranto, le sue molteplici contraddizioni e le sue mille risorse. Attraverso immagini e voci di differenti protagonisti, venerdì 21 febbraio 2014, tre filmaker pugliesi approfondiscono, con diverse tecniche e aspettative, alcune significative questioni di stringente attualità della nostra città, per il progetto “Ossigenarsi a Taranto”, nell’ambito di “Apriticielo”, laboratorio di cittadinanza attiva del Crest. Con inizio alle ore 21, al TaTÀ, saranno proiettati in sequenza tre cortometraggi: “Alle corde” di Andrea Simonetti (25′), una storia di riscatto, indifferenza e speranza all’ombra dell’Ilva (premiato all’Asti Film Festival e al festival del “Cinema invisibile” di Lecce, selezionato al RIFF – Rome Independent Film Festival e al festival Visioni Italiane); “E se domani…” di Gabriele Papa (22), frammenti di racconti, desideri e aspirazioni dei ragazzi di Taranto inconsapevoli protagonisti di un finto casting (progetto dell’Associazione Cinerapsodi, vincitore del bando “Creativi(TÀ)“/Bollenti Spiriti); “Storie di Taranto” di Paolo Pisanelli (20′), una narrazione fatta di immagini, suoni e parole della città più avvelenata d’Europa (fotogrammi del film documentario ”Buongiorno Taranto”). Biglietto serata 3 euro. Info ai numeri 099 4707948 – 366 3473430. ● Parallelamente ai corti, dalle ore 18 nel foyer dell’auditorium di via Grazia Deledda ai Tamburi, è visitabile (a ingresso libero) la mostra fotografica “21PerCento” di Francesca Amoruso e Fabio Duma. L’esposizione resterà aperta, nelle serate di spettacolo, fino a venerdì 28 febbraio.
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