Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1
Probabilmente rimarrà solo un sogno quello di vedere Taranto come capitale europea della cultura, ma almeno sarà stato un bel sogno e non il solito incubo. Può essere questa la sintesi della bella serata culturale proposta dal Rotary Club Taranto Magna Grecia, l’altra sera al Delfino, dal titolo “Te la do io la Capitale europea della cultura”. E infatti, fuori dall’ironia del titolo, il dott. Nicola Baldi presidente dell’apposito comitato, e il prof. Piero Massafra, docente, storico ed editore, le risposte affermative le hanno date all’eccezionale pubblico (260 presenze!) composto da dirigenti e soci di Club Rotary, Lions e innumerevoli associazioni culturali, oltre a tanti cittadini accorsi all’invito fatto sui manifesti. Una riunione speciale, quella del Rotary Club Taranto Magna Grecia, perché - come ha spiegato il presidente Antonio Biella - per la prima volta è stata coinvolta l’intera cittadinanza nell’ottica di un Rotary sempre più aperto all’esterno e proteso verso i problemi comuni. Di fronte alle indolenze, agli immobilismi, ai pessimismi di una città piegata su se stessa e i propri mali - ha introdotto il presidente – non dobbiamo sprofondare nel cupio dissolvi ma alzare la testa e recuperare l’orgoglio di una città dalla storia, spesso gloriosa, lunga quasi tremila anni. Così che Nicola Baldi prima, e Piero Massafra dopo (entrambi soci del R.C. Taranto Magna Grecia) hanno dato contenuti alla speranza non tanto di raggiungere l’ambitissimo ma arduo obiettivo, quanto di poter impostare il futuro sulle basi di questo famoso ma misconosciuto dossier della candidatura (rintracciabile su internet sul sito del comitato: 91 pagine) . E il documento illustrato l’altra sera al Delfino, in maniera più tecnica da Baldi, in maniera più umanistica da Massafra è, al tempo stesso, uno straordinario promemoria della grandezza di questa città, grandezza magno greca in primo luogo, ovviamente, ma non solo; e un irrinunciabile vademecum per il futuro. . Perché questo è il dossier per la candidatura di Taranto a capitale europea della cultura: l’insieme della sua posizione geografica, della sua storia, dell’importanza nazionale ed europea assunta in materia di Difesa prima e industriale poi, delle sue possibilità - quindi dei progetti – per il futuro. Anche con la consapevolezza (se proprio si vuole…) che da questo momento davvero buio per la città si può solo risalire “…a riveder le stelle” .
La solennità che si è voluta dare alla cerimonia di firma del protocollo operativo di sicurezza per prevenire gli incidenti sul lavoro svoltasi questa mattina in Prefettura non è solo il segno di un atto di grande importanza procedurale che non ha precedenti in Italia, ma la conferma della presenza e della responsabilità assunta dallo Stato, attraverso due ministri (Ambiente e Lavoro – ndr) nei confronti di Taranto. E’ quanto ha dichiarato a margine della riunione di questa mattina, il segretario della CGIL di Taranto, Luigi D’Isabella che insieme ai segretari di CISL e UIL ha firmato il protocollo. Ruolo che il sindacato assume, com’è giusto che sia, con l’intento di rafforzare gli strumenti di tutela nei confronti dei lavoratori. Quel protocollo – spiega D’Isabella – è un punto di avanzamento e di evoluzione del confronto che da tempo, come sindacato, abbiamo chiesto rispetto non solo al lavoro all’interno della grande industria, ma anche dell’appalto, anche alla luce dell’accordo del 2007 sul NOI (Nucleo Operativo Integrato) e degli ultimi tre infortuni mortali registrati negli ultimi mesi e che devono segnare un punto di non ritorno in vista degli ingenti lavori previsti dall’AIA ILVA e che riguarderanno numerosi cantieri che potenzialmente potrebbero rappresentare non solo una occasione di lavoro, ma anche di rischio specie se non si potenzieranno gli elementi di verifica e controllo e in parte di selezione delle attività che si dovranno svolgere nel pieno rispetto delle norme su cui chiediamo sin da ora un pieno coinvolgimento degli RLS e RSA aziendali. Un monitoraggio continuo sui cantieri che D’Isabella considera indispensabile venga realizzato con un rafforzamento delle relazioni sindacali affinchè si possa integrare l’attività del Nucleo Operativo Interno con le informazioni dirette dei rappresentanti dei lavoratori.
Importante proposta - provocazione di Pierfranco Bruni: “Dalle Lecture su Dante e della Commedia ad una lettura sulla modernità della poesia partendo da Fabrizio De André” - Pierfranco Bruni: “Se dovessi, alla mia età, scegliere tra Dante Alighieri e De André, nel tempo in cui viviamo, non avrei alcun dubbio: indicherei agli studenti di studiare in modo ordinato e corretto Fabrizio De André e alle scuole di organizzare delle Lecture su De andré”. In una serata dedicata a De André lo scrittore e vice Presidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani Pierfranco Bruni invita a leggere Fabrizio De André come poeta della tradizione recuperata accanto alle Lecture sulla Commedia. Il linguaggio letterario ha perso la sua singolare funzione di recupero delle tradizioni e non riesce a creare modelli innovativi. C’è una crisi dei linguaggi che è diventata anche crisi della letteratura. Partendo da queste osservazioni lo scrittore Pierfranco Bruni, Vice Presidente Nazionale del Sindacato Libero Scrittori e Presidente del Centro Studi e Ricerche “Francesco Grisi”, in un recente convegno dedicato al rapporto tra poesia e musica in Fabrizio De André, ha sottolineato l’importanza e il ruolo del legame tra tradizione e sperimentazione nella lingua poetica di De André, indicandolo, addirittura, come riferimento per una “rivoluzione” dei linguaggi avvenuta, secondo Bruni, durante la fine degli anni Cinquanta del Novecento come continuità del Futurismo. Si è posta ancora una ulteriore domanda: Dante Alighieri o Fabrizio De André? Una provocazione e una scelta quella di Pierfranco Bruni che ha aperto non poche polemiche in un dibattito sulla lingua nazionale. Bruni ha affermato: “De André è un poeta che ha attraversato le emozioni di generazioni. Da giovane e da maturo ho sempre fatto una scelta. Tra Dante Alighieri e Fabrizio De André farei studiare con più assiduità De André. Alle letture su Dante sostituirei o ‘accoppierei’ le letture su De André. Non vuole essere una provocazione, ma vivere tra le esistenze delle nuove generazioni senza però mai dimenticare le memorie. De André, nei suoi testi, si porta dentro le memorie delle letterature”. In De André, ha ancora affermato Bruni, c’è Omero e tutta la tradizione classica, ma c’è soprattutto la comparazione tra le letterature occidentali e quelle orientali, c’è la cultura americana e quella araba e islamica. Un esempio ad una educazione alla tolleranza. Bruni ha dichiarato: “De André sa ben giocare con le rime e le ballate. Prende anche in prestito un verso della Divina Commedia del Canto XXXIII dell’Inferno, il Canto di Ugolino per capirci, nel quale si dice: “Ma più dell'onor, poté il digiuno” trasformandolo, con capacità ironica, in “Poscia più che 'l dolor, poté 'l digiuno”. “Insistere oggi su una didattica che non rispecchia la rivoluzione dei linguaggi significa, ha aggiunto Bruni, scavare soltanto negli archivi, ma noi abbiamo bisogno di conoscere il nostro tempo e di reinventarci una nostra lingua, quella italiana, che mi sembra non essere al centro degli interessi culturali europei”. “Con poeti come De André, ha chiosato Bruni, è possibile compiere un viaggio tra la tradizione e i linguaggi innovativi nella modernità”.
L'Adiconsum e la Cisl comunale di Grottaglie, facendo proprie le particolari esigenze rappresentate da moltissimi concittadini che si servono dell’aereo, hanno avanzato richiesta al Consorzio del Trasporto Pubblico (Ctp) di istituire una fermata cittadina per i Bus che collegano Taranto all'Aeroporto “Del Salento” nei pressi del piazzale Unicef, in quanto collocata nelle vicinanze della superstrada Taranto Brindisi. Il Ctp, attraverso il suo presidente, Mimmo Rochira, ha espresso parere positivo per cui, nei prossimi giorni, è atteso il via libera dell’apposita Commissione regionale che dovrà verificare le possibilità di manovra dei Bus. Se la fermata a Grottaglie sarà effettivamente istituita, come tutto lascia presagire, si saranno realizzate ulteriori condizioni di miglioramento del servizio a vantaggio dei cittadini.
La Commissione tributaria provinciale di Lecce, con la sentenza n. 329/02/13 dello 08.10.13, a pochi mesi di distanza dall’altrettanto recente sentenza emessa dalla medesima sezione in materia (la n. 227/02/13 del 9 luglio 2013), è tornata a pronunciarsi sulla questione inerente alla illegittimità della TARSU riscossa in violazione dell'art. 68 D. Lgs. 507/93, in considerazione del fatto che, anche per i campeggi così come per gli alberghi, il Comune di Gallipoli avrebbe dovuto applicare alle superfici destinate ad unità abitative la medesima tariffa prevista per le civili abitazioni. La questione sottoposta al vaglio dei Giudici salentini è stata ancora una volta quella della illegittimità di una cartella di pagamento emessa in violazione dell’art. 68 del D.Lgs. n. 507/97, posto che anche per i campeggi il Comune di Gallipoli avrebbe dovuto applicare la medesima tariffa prevista per le civili abitazioni, limitatamente alle superfici destinate alle unità abitative, con conseguente disapplicazione del regolamento comunale e della relativa delibera. Innanzitutto, per meglio chiarire i termini della questione, è opportuno partire dall’art. 62 del D. Lgs. 507 del 1993 che ha stabilito i presupposti applicativi del tributo in oggetto, individuandoli nella semplice occupazione o detenzione “di locali ed aree scoperte, a qualsiasi uso adibiti, esistenti nelle zone del territorio comunale in cui il servizio è istituito ed attivato o comunque reso in via continuativa”. Il successivo art. 68 del D. Lgs. N. 507 cit., invece, ne ha disciplinato la regolamentazione da parte dei Comuni, così disponendo: <>. Infine, ai sensi e per gli effetti del successivo art. 69, c. 2, del D. Lgs. N. 507/93, <>. Orbene, dal suddetto quadro normativo, si evince in maniera inequivocabile che i Comuni, per l'applicazione della tassa, devono adottare apposito regolamento che, a sua volta, deve contenere la classificazione delle categorie ed eventuali sottocategorie di locali ed aree con omogenee potenzialità di produrre rifiuti tassabili, applicando a queste la stessa tariffa. Difatti, solo una motivazione rispettosa del dettato normativo di cui all’art. 69 cit., potrebbe giustificare una tariffa differente per le aree con omogenea potenzialità di produrre rifiuti. Sul punto, peraltro, è anche intervenuta la Suprema Corte (Cass., del 04 agosto 2005, nn. 16427, 16428, 16429), statuendo che <> e con ciò riconoscendo in capo al giudice tributario il potere di disapplicare le delibere comunali, in materia di tariffe TARSU, ai sensi dell'articolo 7 D. Lgs. n. 546/1992. Pertanto, facendo corretta applicazione dell’enunciata disciplina normativa e dei suddetti principi giurisprudenziali, la Ctp di Lecce, con sent. dello 08.10.13, n. 329, ha, quindi, ritenuto legittima la tassazione delle aree non destinate ad uso abitativo, disponendo, invece, la riliquidazione della TARSU per tutte quelle superfici del campeggio destinate all'effettiva occupazione di strutture abitative. In questo modo, il Collegio salentino ha dato continuità a quel filone della giurisprudenza di merito che ormai si sta sempre più consolidando (Ctp Lecce nn. 612-614/2008 del 18.11.2008, 629/02/10 del 03.11.2010, 294-295 /02/11 del 10.05.2011.; 536/02/11 del 12.07.2011 del 09.07.13, n. 227/02/13; CTR Puglia – Sez. Staccata di Lecce – nn. 71, 72 e 73 del 04.06.2012), secondo il quale è irragionevole ritenere che un nucleo familiare in vacanza produca maggiori rifiuti di quelli prodotti ordinariamente nella propria abitazione e secondo il quale è <> (TAR Puglia, del 24 ottobre 2013, n. 2184). Né, infine, ad una diversa conclusione può indurre l’altrettanto consolidato principio giurisprudenziale della Suprema Corte di Cassazione, secondo il quale <>, in quanto se tale principio è stato enunciato a fronte della richiesta di equiparazione totale tra alberghi e civili abitazioni, manca, invece, una specifica statuizione della stessa in merito alla prospettata diversificazione delle aree a seconda della loro destinazione e sull’omessa motivazione della negazione di tale diversificazione laddove per l’appunto il Comune decida di agire diversamente. AVV. MAURIZIO VILLANI Avvocato Tributarista in Lecce Patrocinante in Cassazione www.studiotributariovillani.it - e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Si è svolto lo scorso 6 novembre il Consiglio Generale della CISL TARANTO BRINDISI. Riportiamo di seguito la sintesi degli interventi di Maddalena Gissi, Segretario Cisl Puglia e di Luigi Sbarra, Segretario confederale nazionale Cisl. Maddalena Gissi, Segretario Cisl Puglia (dichiarazione) “Pensiamo non sia più proponibile una legge come la n. 181/89, a suo tempo varata per la reindustrializzazione delle aree colpite da crisi siderurgica, che consentì l’attrazione di imprese grazie ad incentivi economici e normativi di tutto rispetto ma poi, scaduti dieci anni di permanenza minima richiesta, se non sono fallite prima hanno deciso di abbandonare o stanno per abbandonare il territorio e ricercare altrove opportunità produttive altrettanto incentivate. Permane l’interesse del territorio ad attrarre imprese che però devono assecondare filoni di sviluppo coerente con le vocazioni produttive locali ed operare per mercati anche europei. E ciò sarà possibile se rilanceremo il valore della responsabilità condivisa ed un dialogo interistituzionale in grado di corrispondere alle attese di futuro sociale ed occupazionale delle nostre comunità”. Luigi Sbarra, Segretario confederale nazionale Cisl (sintesi intervento conclusivo) … Impegno della Cisl a proseguire i processi di sviluppo sostenibile del territorio, a partire dalla difesa e dal rilancio dei siti industriali. L’Aia deve diventare lo strumento per il rilancio dell’Ilva, rispettando il crono programma degli interventi di ambientalizzazione, informando le OO.SS. e la popolazione sulle cose che si stanno realizzando. Così come saremo pronti nel misurarci con il Commissario Bondi sui contenuti del piano industriale che ci dovrà essere presentato entro il mese di dicembre prossimo, per ciò che riguarda la crescita e lo sviluppo delle produzioni in un contesto di pieno equilibrio tra sicurezza, salute, produzione, lavoro. Difendere la filiera della green economy (…) Bonifiche: programmi di recupero di aree industriali da riutilizzare per fini produttivi a Taranto e a Brindisi. Siamo impegnati con la nostra iniziativa sociale e sindacale ad esercitare una forte pressione sul Governo per cambiare e modificare una Legge di stabilità che non guarda alla crescita e allo sviluppo, non opera scelte di redristibuzione delle risorse, non affronta adeguatamente le tante emergenze industriali, produttive, occupazionali del nostro Paese. La questione fiscale, come sosteniamo da tempo, è cruciale per ridurre il peso enorme della tassazione nazionale, regionale e comunale sui redditi da lavoro, pensione e per le imprese che investono in ricerca, innovazione e non licenziano. La risposta contenuta nella legge di bilancio in questo senso è molto debole, quasi insignificante. Le risorse da destinare alla riduzione del cuneo fiscale devono essere notevolmente aumentate, recuperando stanziamenti dalla revisione di pezzi di spesa pubblica improduttiva, dove si annidano sprechi, sperperi, ruberie, inefficienze. Aumentare il livello di tassazione sulle rendite finanziarie è ormai una necessità ineludibile anche per ragioni di equità e di giustizia sociale. Altra priorità per la Cisl è rappresentata dalla necessità di avere una nuova politica industriale. E’ ormai evidente che l’industria è ormai centrale per il Paese e che senza tessuto industriale e produttivo non può esserci ripresa. La legge di stabilità fa solo un timido accenno ad una cabina di regia da allocare presso il Ministero dello Sviluppo per le crisi d’impresa ma risultano assenti interventi a sostegno delle grandi crisi di settore, la necessità di attivare un fondo per sostenere le ristrutturazioni industriali, anche con la partecipazione della Cassa Depositi e Prestiti. Il Governo deve impegnarsi da subito a mettere in campo politiche mirate e trasparenti, tra le quali appaiono assolutamente necessarie e prioritarie il sostegno alla ricerca, all’innovazione, alle reti di impresa, all’accesso al credito, ai processi di internazionalizzazione per sostenere l’export e far ripartire la domanda interna con un forte sostegno al manifatturiero ed alla rete delle Pmi. Per questo ci mobilitiamo, per modificare una politica economica e sociale che guardi al Paese e, in modo particolare al Mezzogiorno che sta sprofondando in un mare di disoccupazione, di povertà, di desertificazione industriale, di diffusa illegalità. Rifinanziare per intero il sistema degli ammortizzatori sociali, più investimenti per la politica sociale, per rispondere alla questione della non autosufficienza, della famiglia, della povertà; piena rivalutazione delle pensioni sino a sei volte il trattamento minimo; risposte chiare e concrete sui lavoratori pubblici, salvaguardando posti di lavoro e redditi tagliati dalla caduta di potere d’acquisto. E poi serve più protagonismo e serietà delle classi dirigenti locali, per esempio un utilizzo delle tante risorse comunitarie su cui occorre perseguire obiettivi di piena utilizzazione della spesa e la concentrazione su poche priorità che per noi rimangono: lavoro, impresa, infrastrutture, politiche sociali, valorizzazione delle tante risorse locali. IN ALLEGATO LA RELAZIONE INTEGRALE DEL SEGRETARIO DELLA CISL TARANTO BRINDISI DANIELA FUMAROLA.
Si terranno a Brindisi il 14 novembre e a Patrasso il 27, su iniziativa dell’Assessorato alle Infrastrutture e Mobilità della Regione Puglia, due convegni internazionali per condividere le migliori e più recenti esperienze europee sulle politiche di mobilità ciclistica. Gli eventi rientrano nell’ambito del progetto di cooperazione “CiELo – City-port Eco Logistics” coofinanziato dall’Unione Europea attraverso il Programma di Cooperazione Territoriale Europea Grecia - Italia 2007/2013, finalizzato a sperimentare soluzioni di mobilità ciclistica nelle città portuali transfrontaliere di Bari, Brindisi, Corfù e Patrasso che, insieme alla Regione Puglia, costituiscono il partenariato di progetto. “La Regione Puglia - spiega l’assessore regionale alla mobilità, Giovanni Giannini - è in prima linea per promuovere politiche di mobilità ciclistica anche in vista della nuova programmazione 2014-2020 e il progetto “CiELo” ci consente, tra l’altro, di rafforzare relazioni tecnico-istituzionali e integrarle con le esperienze più avanzate in materia di ciclabilità a esclusivo beneficio della cooperazione tra Puglia e Grecia. “A tal riguardo-continua l’Assessore- siamo felici di ospitare tra i relatori, tutti di chiara fama, la vice sindaco di Vienna con delega ai trasporti, Maria Vassilakou, impegnata nell’ elevare dal 6 al 10% gli indici di mobilità ciclistica in ambito metropolitano e promotrice della Conferenza internazionale sul trasporto ciclistico, “Velo-City”, tenutasi a Vienna a giugno scorso, che ha visto la partecipazione di 1.400 addetti ai lavori da tutto il mondo”. Il programma del convegno di Brindisi (Sala convegni Università - Palazzo Nervegna), moderato dal Mobility manager della Regione Puglia e Project manager del Progetto “CiELo”, prevede interventi di esperti e funzionari di alcune città italiane (Padova, Reggio Emilia e Modena) ed europee (Graz, Danzica e Patrasso), dell’Università del Salento e del coordinatore nazionale del Network EuroVelo.
“Gli irreparabili ed incalcolabili guasti ambientali e sanitari provocati dall’ILVA al territorio e alla popolazione tarantina rappresentano oggigiorno un dramma nazionale. A tal proposito, la classe politica tarantina di centro sinistra si è rivelata inetta perché si è genuflessa al potere economico e a convenienze partitiche facendo rivivere così il teatrino ipocrita di una “politica” subdola e opportunista. Vendola, l’ex presidente della provincia tarantina Florido e l’attuale sindaco di Taranto Stefàno saranno ricordati come i mandanti morali di un disastro ambientale e sanitario che si sarebbe potuto e dovuto evitare. Saranno le future generazioni a giudicare il loro operato che sino ad oggi, almeno per Vendola e Stèfano si è nutrito di proclami, di promesse o di altre iniziative burocratiche che suonavano più come atti dovuti per scongiurare un loro possibile coinvolgimento giudiziario che non come un iter procedurale da seguire a tutela del lavoro, della salute e dell’ambiente del territorio jonico. Mi preoccupa anche il silenzio trasversale a mio parere ingiustificato oserei dire al limite dell’ ”omertà” assunto da molti esponenti politici che intorno alla recente inchiesta della magistratura “Ambiente svenduto” si sono spesi molto poco quasi che subissero una sorta di sudditanza psicologica verso un non ben identificato “Dio maggiore”. Credo che se il centro-destra jonico vorrà veramente porsi come valida alternativa al centro-sinistra per ritornare ad amministrare a livello locale e non solo, dovrà impegnarsi seriamente e concretamente mediante una perseverante attività di denuncia politica della realtà ambientale che vive il sistema Taranto legata a quella della “proposta politica” per la conservazione dei posti di lavoro e per evitare che nessun tarantino debba essere costretto a scegliere in futuro tra il diritto al lavoro e quello alla vita e alla salute. Nel mio primo intervento politico in una seduta del Consiglio regionale, ma anche in una mia nota stampa di qualche tempo fa, trattando la tematica ambientale legata all’ILVA avevo proposto al Presidente Vendola, padre di tanti proclami di cui si è nutrita la sua rovinosa e fallimentare politica ambientale, di far fissare in ossequio a principi di trasparenza una seduta del Consiglio regionale all’interno dello stabilimento Ilva al fine di poter verificare all’attualità lo stato delle bonifiche alla luce anche della recente normativa, alla presenza del Commissario Bondi di autorità civili e del clero locale, dei sindacati e naturalmente alla presenza di tutti gli operai del siderurgico”.
Vini novelli e non, caldarroste, pettole, carni arrosto, cioccolateria, bocconotti, prodotti da forno, involtini di trippa, fagioli e cotiche, insomma tutti quei sapori autunnali che rendono questo periodo assolutamente unico sotto il profilo enogastronomico, di scena alla manifestazione ‘Perbacco che vicoli’, patrocinata dalla Regione Puglia ed è in compartecipazione con il Comune di Martina Franca. Organizzata dall’Associazione Event and Promotion di Roma in collaborazione con l’Associazione Portici d’Italia e il Festival la Girandola che coordinerà gli artisti di strada, Perbacco che vicoli si propone come un evento che apre ufficialmente il Natale, infatti pochi giorni dopo, precisamente nel giorno di Santa Cecilia il 22 Novembre, si preparano gli alberi di Natale e si festeggia in casa assaggiando pettole condite con zucchero o con il cotto tipico della nostra zona. A Perbacco non mancheranno le bancarelle natalizie ed una esposizione di alberi veri di Natale. Dopo il successo ottenuto l’estate scorsa con Le Notti della Girandola, svoltesi presso la Corte dei Fragni, Antonio Rubino, dopo circa 20 anni, ripropone come know how della manifestazione la neve artificiale nel centro storico, una operazione di marketing che riuscì a portare in quella occasione circa 100.000 persone. “L’obiettivo è quello di destagionalizzare il turismo a Martina Franca, portando nella Valle d’Itria migliaia di persone da ogni parte della regione e non solo, vista una imponente campagna pubblicitaria”, ad affermarlo il direttore della manifestazione Antonio Rubino. “La prima edizione, dal cui successo dipenderanno le successive, non vuole imitare alcun altro evento. Già vent’anni fa, quando non c’erano altre manifestazioni del genere, organizzai alcune edizioni di “Bacco & Venere” nella Cantina Sociale di Locorotondo, una di queste fu presentata da Giorgio Mastrota e Sara Ventura. La nostra organizzazione è specializzata in eventi di spettacolo che coniugati con l’enogastronomia, dopo il successo delle Notti della Girandola, hanno l’obiettivo di prolungare le tante presenze che si registrano a Martina Franca per la fiera di San Martino ed in quel di Noci per la manifestazione Bacco nelle gnostre. Perbacco che vicoli sarà un evento che vuole aprire ufficialmente il periodo natalizio. A tal proposito invitiamo tutte le bancarelle di articoli natalizi ed artigianato a contattarci allo 080.4800600. Troveremo un posto per loro”. Martina Franca si mobiliterà, ma sarà importante la partecipazione di tutte le attività commerciali che riceveranno giovamento da questi due giorni e soprattutto dai martinesi la cui grande ospitalità è riconosciuta da tutti.
Dichiarazione del "Possono due soli medici assistere 1.300 malati di tumore e, per assurdo, può assisterli efficacemente persino un solo medico? È la domanda che legittimamente si pone Antonia Grazia Borrello, presidentessa di Echèo ONLUS, un’associazione di volontariato che dal 2007 assiste i pazienti della struttura operativa di oncologia del Presidio Ospedaliero di Castellaneta e che ho fatto mia chiedendo spiegazioni al governo regionale attraverso una interrogazione a risposta scritta. In una missiva inviata all’assessore regionale al welfare, Elena Gentile, e al direttore generale dell’ASL Taranto, Fabrizio Scattaglia, nonché per conoscenza ai consiglieri regionali, Antonia Grazia Borrello denuncia la grave situazione in cui versa, nonostante gli encomiabili sforzi del personale medico e sanitario, il reparto oncologico del PO di Castellaneta che, secondo quanto afferma lei stessa, assiste “1.300 pazienti tra quelli in terapia e quelli in follow-up”. Sempre secondo quanto riportato nella lettera-denuncia dell’associazione Echèo ONLUS, la struttura operativa di oncologia del PO di Castellaneta assiste un tale numero di pazienti con “soli due medici e pochissimi infermieri, di cui solo alcuni abilitati alla preparazione dei farmaci chemioterapici”, tanto che “il reparto è ormai al collasso”. Questa assurda situazione, frutto dei “tagli” alla sanità jonica imposti da Vendola, provoca enormi disagi ai pazienti che, sempre come denuncia l’Echèo ONLUS, a Castellaneta sono costretti “ad estenuanti ore di attesa per essere visitati”, tanto che vengono constatati “ormai quotidianamente casi in cui il paziente è costretto ad attendere un'intera giornata prima di essere ricevuto, pur essendo dotato di un appuntamento in prima mattinata”. Una situazione che potrebbe portare a gesti estremi i soggetti più provati, si tratta di disagi sopportati da malati oncologici già debilitati dalla malattia e da cure chemioterapiche: Antonia Grazia Borrello rivela che è stato “recentemente registrato il caso di un paziente anziano che, preso dallo sconforto, ha minacciato di buttarsi giù dall’ultimo piano dell’ospedale”. Nel prossimo futuro, inoltre, la situazione potrebbe peggiorare in quanto, sempre secondo l’Echèo ONLUS, uno dei due medici “è in procinto di trasferirsi a Bari per mezzo della mobilità”: in pratica 1.300 pazienti sarebbero così assistiti da un solo medico. Recependo l’accorato appello dell’Echèo ONLUS, ho depositato un'interrogazione a risposta scritta in cui chiedo di sapere se l’ASL Taranto abbia già individuato un medico specialistico per sostituire in tempo reale, senza nessun periodo di vacatio, il medico in procinto di trasferirsi a Bari, in modo da evitare che il peso dell’intera struttura operativa di oncologia del Presidio Ospedaliero di Castellaneta ricada su un solo medico Ho chiesto inoltre di potenziare le capacità sanitarie della struttura operativa di oncologia di Castellaneta consentendogli così di assistere efficacemente i tanti pazienti. Come ieri ha affermato proprio a Taranto il Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, lo Stato ha già stanziato i fondi per potenziare l’oncologia della sanità jonica con nuove assunzioni: i soldi ci sono dunque, vengano spesi bene e subito per riuscire ad assistere i tanti cittadini già colpiti da un male terribile".
Pagina 836 di 881