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Giornale di Taranto - Giornalista1

L’incremento medio dei costi dei servizi urbani a Manduria, come d’altra parte in tutti i comuni della provincia di Taranto, subirà maggiorazioni con il passaggio alla IUC – l’Imposta Unica Comunale- è comunque un preciso impegno  della amministrazione locale contenere il più possibile tali aumenti. Ciò è quanto ha assicurato il sindaco Roberto Massafra in un incontro con i dirigenti della delegazione comunale di Confcommercio, guidati dal presidente Dario Daggiano e dal direttore Angelo Colella.

 

Su questo tema Confcommercio,  da tempo ha avviato un percorso di  confronto  con le amministrazioni comunali del territorio provinciale, con l’obiettivo di fissare  criteri più equi per la definizione della tassazione locale.Incontri con le Amministrazioni dei Comuni della provincia   e  con i referenti locali  (dirigenti e assessori), finalizzati a  mettere in pista i percorsi utili per contenere gli importi delle nuove cartelle esattoriali.

 

Da Ginosa a Massafra, e così di comune in comune sino a Manduria, dove ieri l’altro, il neo assessore ai  Tributi, Raimondo Turco, ha illustrato nei dettagli i contenuti del nuovo regolamento comunale.  Regolamento in merito al quale Confcommercio dopo un’attenta analisi ha proposto alcune osservazioni attinenti alcune particolari situazioni: 1) i rifiuti speciali prodotti da alcune tipologie di attività (ristoranti, rosticcerie, macellerie, caseifici); 2) le stazioni carburanti; 3) le attività stagionali che non superano i 183 giorni.

 

“L’Amministrazione comunale di Manduria  – è il commento del presidente Daggiano- si è dimostrata aperta  al confronto e propensa  nel recepire le istanze delle nostre categorie. Le attività del  commercio ed il turismo svolgono sul nostro territorio una funzione sociale oltre che economica, ed in questo momento di difficoltà per tutti,  occorre trovare un’intesa. Tenuto conto che i rincari sono purtroppo inevitabili e che le attività del commercio sono le più colpite, siamo fiduciosi nell’esito del percorso intrapreso. In quest’ottica rientra la disponibilità dell’Amministrazione locale nell’incontrare nuovamente la nostra organizzazione per un confronto su Tosap ed Imposta Pubblicità.”

 

 

 

 

Vi è mai capitato di ascoltare a Castellaneta, per la precisione nell’Anfiteatro Comunale, miagolare il gatto-clarinetto, o cinguettare l’uccello-flauto o starnazzare l’anatra-oboe?

Probabilmente mai, ma è quello che vi capiterà DOMANI, venerdì 29 agosto, quando l’Orchestra ICO della Magna Grecia, diretta da Piero Romano, eseguirà “Pierino e il Lupo”, la celeberrima opera di Sergej Prokofiev.

Sarà un grande concerto-evento con la voce narrante di Uccio De Santis che, da par suo, illustrerà a grandi e piccini la storia di Pierino e del Lupo e, soprattutto, le caratteristiche sonore dei diversi strumenti rapportandoli ad un animale.

“Pierino e il lupo”, infatti, è un’opera “pedagogica” in cui, attraverso una avvincente favola, il grande compositore russo Sergej Prokofiev illustra i principali strumenti che compongono una orchestra.

La favola viene illustrata al pubblico da una voce narrante che a Castellaneta sarà quella di Uccio De Santis, popolarissimo comico pugliese che ben si presta ad enfatizzare il carattere “grottesco” di questa opera. Ma, conoscendo bene l’irrefrenabileverve di Uccio De Santis, è facile aspettarsi che durante il concerto il pubblico si debba aspettare anche qualche suo monologo improvvisato su temi di attualità sociale e politica…

 

Il concerto “Pierino e il Lupo” si terrà DOMANI, venerdì 29 agosto, alle ore 21.00 , presso l’Anfiteatro Comunale, un grande evento organizzato dall’Amministrazione Comunale – Assessorato alla Cultura di Castellaneta in collaborazione con l’Orchestra ICO della Magna Grecia e la Pro Loco “Domenica Terrusi” di Castellaneta (info 328.2858086).

Proseguono le aperture serali del Museo Nazionale Archeologico di Taranto durante il weekend.
Venerdì 29 agosto, il MARTA sarà aperto fino alle ore 22.00 (chiusura biglietteria ore 21.30).
Alle ore 20.15 è prevista una visita guidata gratuita a cura di archeologi della Soprintendenza
(prenotazione allo 099/4532112).
INGRESSO A PAGAMENTO (riduzioni ed esoneri come da normativa).
Sabato 30 agosto, nell’ambito del programma OPEN DAYS promosso dall’Agenzia Regionale
Puglia Promozione d’intesa con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della
Puglia, il Museo prolungherà l’orario di apertura fino alle ore 23.00 (chiusura biglietteria ore
22.30).
Le visite guidate gratuite alle ore 20.15 e 21.30 saranno a cura del concessionario dei servizi
aggiuntivi Nova Apulia (prenotazione allo 099/4538639).
Nel corso dell’apertura serale del sabato, ad orari prefissati, il pubblico potrà “immergersi” nella
necropoli di Taranto antica assistendo alle proiezioni del filmato 3D del Teatro Virtuale.
INGRESSO GRATUITO A PARTIRE DALLE ORE 20,00.
Nel corso della visita sarà possibile mettere a confronto archeologia e arte del novecento attraverso
l’esposizione della mostra Giacomo Manzù e le sue donne nelle sale del MARTA.
 

Mentre è in corso la delicatissima e immaginiamo incandescente Direzione provinciale del Pd, quattro consiglieri comunali e un assessore del Comune di Mottola lanciano il loro assist alla linea in un candidato unico del centrosinistra per la Provincia.

Ecco il testo integrale della nota.

"L’appuntamento che in queste ore condurrà all’individuazione del nuovo Presidente della Provincia servirà anche a definire il ruolo che il Partito Democratico intende ricoprire nel territorio. Da qui nasce l’esigenza che sia lo stesso PD a farsi carico in prima persona dell’individuazione della figura più idonea ad amministrare la Provincia nei prossimi mesi.

Questo processo non può prescindere dall’utilizzo degli strumenti che hanno sempre caratterizzato – ad ogni livello – la vita del Partito: partecipazione, apertura al contributo di ognuno, dialogo programmatico.

Per queste ragioni non si possono condividere i tempi, i modi e la logica di talune strane trame che avrebbero come solo effetto l’investitura di un Presidente “delle larghissime intese”, al di fuori di un serio confronto su una nuova “visione” di Provincia. Su di esse non si intende esprimere giudizi, ma non può non osservarsi come siano lontane dalle istanze di trasparenza e condivisione che provengono ormai da tutti i cittadini.

Su questi aspetti interroghiamo anche la Segreteria e la Direzione Provinciale del Partito, nella ferma convinzione che impediranno al PD di abdicare ai propri principi.

Il PD Jonico è formato da amministratrici e amministratori seri, competenti ed amati: per il bene della nostra terra, si riparta da loro!

Mottola, 26 agosto 2014

f.to

Giovanni Bello – Ass. LL.PP. e Sport al Comune di Mottola

Carmelo D’Auria – Consigliere Comunale, Mottola

Giorgio De Crescenzo – Consigliere Comunale, Mottola

Palmo Matarrese – Consigliere Comunale, Mottola

Pietro Rella – Consigliere Comunale, Mottola

 

""Nella serata di giovedì, alle ore 21.55, durante una manovra routinaria di trasferimento di due carri siluro
- dagli altoforni verso l'acciaieria 1 - contenenti ghisa liquida, all'altezza di uno scambio ferroviario,
si è verificato il deragliamento di uno dei due carri siluro trasportati. Ciò ha causato lo sversamento
di ghisa liquida contenuta nel carro, provocando un principio di incendio prontamente domato
dall'intervento dei Vigili del Fuoco." Questo è quanto si legge in una nota diffusa alla stampa dall'Ilva.
"L'evento ha generato la momentanea impossibilità di trasferimento dei carri siluro dall'area degli
altoforni verso l'acciaieria 1. In conseguenza, è stata ridotta la produzione di ghisa negli altoforni e
di acciaio in acciaieria 1.
 All'ora della diffusione di questa nota- prosegue il comunicato dell'aziernda- la linea di collegamento ferroviario tra
l'area altoforni e l'acciaieria 1 è stata parzialmente ripristinata, con conseguente ripresa dell'attività
produttiva in acciaieria 1.
Quanto accaduto non ha comportato alcun danno a persone o all'ambiente, ed è stata data
tempestiva comunicazione alle autorità competenti*.
L'azienda si riserva di dare informazione sulle cause all'esito di una indagine prontamente avviata
avendo all’uopo costituito una commissione di esperti interni."

A cura di Amedeo Cottino

La cartella esattoriale di Equitalia arriva via PEC anche ai professionisti e alle Partita IVA: il nuovo servizio e il vademecum aggiornato sugli strumenti per il contribuente.

Equitalia estende alle ditte individuali e alle persone fisiche titolari di Partita IVA la notifica delle cartelle esattoriali via PEC. Si tratta di una possibilità che fino ad ora l’agente della riscossione riservava alle imprese (società di persone e di capitali) e che permette di verificare in tempo reale l’invio delle cartelle, nonché di conoscere con immediatezza ora e giorno di notifica.

Notifica PEC

La notifica delle cartelle esattoriali è pienamente conforme poiché la PEC permette di inviare mail con valore legale: la notifica è equiparabile alla raccomandata con ricevuta di ritorno.  Pertanto, le cartelle vengono inviate nella casella PEC che il professionista ha inserito negli elenchi previsti per legge. Ecco perché il primo consiglio che Equitalia fornisce è quindi di controllare quotidianamente la propria casella di posta elettronica certificata.

Rateazione

L’Agente della riscossione coglie l’occasione per fornire al contribuente un nuovo vademecum aggiornato su semplificazione e strumenti e disposizione per favorire la compliance fiscale, ovvero il dialogo fra Fisco e cittadino. 

Innanzitutto, se il contribuente è in difficoltà nel pagare debiti fiscali il principale strumento a disposizione è rappresentato dalla rateazione. Il piano ordinario è di sei anni (72 rate mensili di 100 euro), ma in alcune particolari situazioni (casi di grave e comprovata difficoltà), è possibile diluire il pagamento in dieci anni. I criteri per accedere al piano straordinario sono dettagliati nel decreto del Mef del 6 novembre 2013. E’ anche possibile la proroga di una rateazione già in corso (portandola ad esempio da 72 a 120 rate mensili), oppure chiederne una nuova nel caso in cui arrivino nuove cartelle. Attenzione: è scaduta lo scorso 31 luglio la possibilità, prevista dal Dl 66/2014, di chiedere una nuovo piano di rateazione per i contribuenti che erano decaduti dal beneficio perché non avevano pagato delle rate.

Se il debito è inferiore ai 50mila euro basta presentare una semplice domanda, senza fornire altra documentazione. Se la somma è più alta, la concessione delle rate è subordinata a verifiche sulla reale situazione economica del contribuente, di cui il Fisco controllerà la documentazione.

Sul sito di Equitalia sono disponibili i moduli per chiedere la rateazione, che vanno poi spediti via raccomandata oppure consegnati a uno sportello fisico. Secondo gli ultimi dati forniti dall’agente della riscossione, relativi al luglio 2014, la rateazione si conferma il maggior strumento utilizzato dal contribuente per pagare i debiti con il fisco: 156 mila richieste nello scorso luglio, con una media settimanale pari a circa il doppio di quella registrata nei primi sei mesi dell’anno, 2,4 milioni di rateazioni attive nel complesso per un controvalore di 26,6 miliardi di euro. In pratica, più della metà delle riscossioni avviene tramite il pagamento dilazionato.

Compensazione

I contribuenti che hanno crediti erariali o commerciali nei confronti della pubblica amministrazione, possono utilizzarli in compensazione per pagare eventuali cartelle esattoriali. Equitalia assicura tutta l’assistenza necessaria per procedere. Il creduto deve essere certificato sull’apposita piattaforma del Mef, il ministero delle Finanze.

Sospensione riscossione

Se il contribuente ritiene di non dover pagare una cartella esattoriale, può chiedere la sospensione della riscossione direttamente a Equitalia, che si fa carico di inoltrare all’ente creditore la documentazione presentata. Questa possibilità è stata introdotta con la Legge di Stabilità 2013 (legge 228/2012). Il modello per fare questa richiesta è disponibile online, e presso tutti gli sportelli Equitalia.

Tutela contribuente

Come è noto, Equitalia davanti a un contribuente inadempiente può avviare procedure esecutive, che vanno dal fermo amministrativo al pignoramento dei beni mobili ed immobili.

Ci sono però una serie di tutele: non può essere sottoposto a fermo amministrativo il veicolo che il contribuente utilizza per lavoro. Non è possibile pignorare la prima casa, mentre di può procedere su altri immobili ma solo per debiti superiori a 120mila euro. Equitalia può ipotecare beni solo di chi ha debiti superiori ai 20mila euro. Infine, non si può pignorare il conto corrente su cui viene versato lo stipendio o la pensione (nel caso, bisogna distinguere fra stipendio e altre eventuali somme depositate). E comunque nel caso di stipendi e pensioni il massimo pignorabile è pari a un quinto, che scende a un decimo in alcuni casi (dipende dalla disponibilità economica).

Dialogo con il Fisco

Equitalia mette a disposizione dei contribuenti gli sportelli sul territorio, aperti solo la mattina (dalle 8.15 alle 13.15). In tutti i capoluoghi di provincia è attivo lo Sportello Amico, che fornisce consulente specifiche. Esiste anche uno Sportello Amico Imprese, la cui rete è stata recentemente ampliata: PMI, commercianti, artigiani, possono trovare consulenza, informazioni, aiuto nelle operazioni. Equitalia ha anche 200 convenzioni attive con associazioni e ordini professionali, che individuano anche particolari modalità di rateazione. Il sito web di Equitalia fornisce comunque le informazioni dettagliate relative a ogni singola operazione, permette di scaricare la modulistica e di effettuare i pagamenti online. Fra gli altri servizi, si segnala Estratto conto, che consente di verificare la propria posizione, effettuare pagamenti con carta di credito, scrivere al Servizio contribuenti, simulare un piano di rateazione, inviare una richiesta di sospensione della riscossione e scaricare la
modulistica. Infine, c’è il numero verde 800.178.078, attivo 24 ore su 24, gratuito da rete fissa, mentre per la rete mobile o dall’estero ci si può rivolgere allo 02.3679.3679 (a pagamento) con servizio operatore dal lunedì al venerdì, dalle ore 8 alle ore 18.

Pagamenti

Le cartelle si possono pagare online con carta di credito: sul sito c’è un apposito servizio, con un menù a tendina da cui si seleziona la provincia di residenza, e poi si seguono le istruzioni. Altre modalità di pagamento: uffici postali, sportelli bancari, tabaccai convenzionati, ricevitorie Sisal e Lottomatica, servizi home banking di banche e Poste Italiane.   

A cura di Amedeo Cottino

Dal 1° settembre iscrizione immediata al Registro Imprese per le richieste alle quali sia allegato un atto notarile: i dettagli.

Entra in vigore dal 1° settembre l’iscrizione immediata delle aziende e degli atti notarili al Registro Imprese prevista dal DL 91/2014 (convertito in Legge 116/2014), a patto però che alla richiesta sia allegato un atto notarile (sia atto pubblico che scrittura privata autenticata). L’art. 20 comma 7 bis del Decreto prevede infatti l’iscrizione immediata al Registro Imprese in caso di richieste spedite per via telematica con allegato un atto notarile, con l’obiettivo di facilitare le procedure per l’avvio delle attività economiche.

Ad essere escluse da tale opportunità sono le altre richieste delle società (nomina di amministratori o di esercizio della attività) e le iscrizioni delle imprese individuali e delle Spa. In tutti questi casi continua a valere il termine dei 5 giorni dall’arrivo della pratica. Diventano invece più veloci le procedure di iscrizione degli atti costitutivi e modificativi di società di capitali e di persone. L’articolo del DL va a modificare l’articolo 2189 del Codice civile nella parte in cui stabilisce che

«prima di procedere alla iscrizione, l’ufficio del Registro deve accertare (…) il concorso delle condizioni richiesta dalla legge per l’iscrizione».

La novità consiste nel fatto che dal 1° settembre il conservatore del Registro non dovrà più effettuare tale controllo di legalità che verrà effettuato esclusivamente dal notaio, per questo l’iscrizione veloce al Registro viene limitata alle richieste che presentano in allegato un atto notarile. In ogni caso il giudice del Registro potrà eventualmente ordinare la cancellazione della richiesta, nel caso in cui su segnalazione del conservatore verifichi che il notaio non ha rispettato la legge.

 

Egregio direttore del Giornale di Taranto,

sono Andrea Iaia, genitore di Alessandra, che si è tolta la vita in quella nefasta sera del 22 aprile e, quanto mai, vicino al dolore dei familiari, perchè so come ci si sente, e non come  chi propone a destra e a manca palliativi destinati a fallire. Oltre al dolore di un figlio che non c'è più, dobbiamo sopportare lo sconcerto di chi ci mette la buona volontà di fare cose che in realtà non hanno nulla di risolutivo e sono destinati a fallire. 

Senza la testa non si va da nessuna parte, e leggo che l'Asl vorrebbe scendere in campo con un telefono rosso. Per fare che? Il suicida dovrebbe prenotare una seduta psicologica e sentirsi rispondere, faccia la richiesta, che il mese di Pappagone la prenotiamo e ci porti 47 e spiccioli di euro per ascoltarla? 

Per una postazione fissa del 118, in modo che il suicida vada dal lato opposto ad ammazzarsi? Per mettere una persona di guardia 24 ore su 24?

E la folle idea della Marina? Che vorrebbe innalzare una rete di protezione, che solo quello sa fare, cioè innalzare muri e veti e ha reso questa città una gabbia dorata solo per i suoi interessi e non fa nulla di concreto se non ascoltare una banda all'ammaina bandiera solo per coccolarsi?

Smettiamola di dire cose insensate e pensiamo seriamente al da farsi, partendo a monte dei problemi di questa città da veri uomini e non da "mezzi". Perché mezzi uomini sono tutti coloro che propongono e non fanno mai nulla di utile per capire il problema.

Anche tu, mezzo sindaco, hai le tue colpe, come le hanno i mezzi busti della Marina. Ti do’ del tu, perché ci siamo conosciuti per una iniziativa di un progetto e ti spiegherò dopo il perché uso il termine mezzo sindaco. 

In città c'è un grande disagio e si fa finta di valutarlo, mentre di cose se ne possono fare, a partire dal domandarsi, perché scelgono di farla finita in un punto che è un simbolo della città. E non ci vuole lo psicoterapeuta con le sue analisi a capirlo: quel monumento non appartiene alla città ma è chi se ne è appropriato.E’, in pratica, un luogo simbolico. Quando mia figlia si è lanciata, malgrado a 10 metri ci fosse una tenda di lavoratori di una ditta di pulizia che protestavano per un mancato rinnovo di contratto, nessuno ha visto niente, tutti ad occuparsi dei fatti loro e l'indifferenza paga. Ma, non voglio incolpare alcuno e la mia voce che può sembrare offensiva non è rotta dal dolore, ma dal bisogno di chi vuol fare veramente qualcosa. La speranza insomma per questi giovani.

Torniamo a monte del problema: il tarantino si sente escluso non solo per la mancanza di un lavoro, ma anche perché bloccato da veti assurdi. E allora, visto non non può andare ad togliersi la vita davanti ai colossi industriali che già ce la tolgono con l’inquinamento, scelgono il simbolo della città.

Che si può fare? Togliere il monumento che anziché del marinaio è diventato quello del suicida? No! Però. Io da semplice genitore un'idea l'avrei e lancio il sasso in mare per alcune iniziative che dovrebbero partire da te mezzo sindaco. E non ti sto attaccando, ma voglio che ti rivaluti come sindaco intero e che chi ti ha votato sappia che stai facendo qualcosa.

Per ora, sei assente ingiustificato, occupandoti di cose inutili. 

Domandati quanti tarantini lavorano nei colossi industriali: pochi, anzi, pochissimi perché i posti sono tutti occupati dai cosiddetti forestieri che arrivano dappertutto. E non è un filo illogico razzista il mio, ma una soluzione! Perché quando deliberi un appalto, devi metterci la condizione che chi lo vince, deve attingere personale della città e non che una ditta di fuori si porta tutto il paese a lavorare e il tarantino resta al palo!

 Non me ne vogliano i forestieri che sono gente per bene e che stimo. Ma vedo ditte appaltatrici di altri luoghi che si portano le loro risorse e... francamente, siamo stufi di vederci oltraggiati!

Tu vieni a lavorare nella mia città! Occupi la mia città ed è giusto che le forze siano distribuite in modo da favorire l’occupazione dei tarantini. Altrimenti, l'appalto è nullo, passa ad un altro. E vale anche per te industriale: se occupi il territorio, quelle sono le condizioni. Altrimenti, vai altrove! Siamo stufi di chi violenta la città e non utilizza le risorse della città. Come il monumento ai marinai, anche il monumento dedicato al bicentenario dei Carabinieri… Che senso ha? Potevi dedicarlo al Capitano Basile morto per la mafia, oppure ordinare un'altra scultura dedicata al simbolo vero di Taranto che è il pescatore con una grande nassa o alla cozza tarantina! 

E invece... dà lavoro un monumento? Danno lavoro i lustri e gli sfarzi solo per apparire? Ecco perché sei mezzo sindaco e non volermene, ripeto, ti sto dando l'occasione per diventare un sindaco intero. E tu, Marina, invece di occuparla la città, di porre veti e muri,  occupati di cose che potrebbero rivalutarti e rivalutare questa città come realtà marinara. Organizza dei corsi di formazione gratis a questi giovani, che potrebbero favorire un eventuale ingresso nel mondo del lavoro. Visto che lo stato taglia la scuola, hai mezzi e i posti per offrire strumenti di crescita. Hai aree demaniali che potresti utilizzare per formare ausiliari del mare che controllano la costa, le spiagge e multare chi sporca ed è incivile.  Potresti affiancarli alla guardia costiera e utilizzare le risorse del mare. Così il giovane si sentirebbe utile e motivato a fare qualcosa di bello! La gente non ha soldi per iscrivere un proprio figlio ad una scuola privata, lo vogliamo capire questo? Che il tasso di disoccupazione è altissimo? E al di là delle motivazioni, uno si toglie la vita perché non ha un futuro. Quindi, smettiamola di proporre cose insensate e cominciamo a lavorare per queste iniziative. 

E' così che si costruiscono veri uomini!

Mi perdoni per l'intrusione, ma la voce di chi è stato colpito da questo lutto è una voce non da disperato ma di chi offre invece dal cuore.

 

Andrea Iaia

 

riceviamo e pubblichiamo un intervento di Vito Massimano

Comincia a scorgersi all’orizzonte il fatidico momento delle elezioni comunali e, proprio per questo motivo, fervono, con congruo anticipo, i preparativi più o meno sotterranei per non farsi trovare impreparati all’appuntamento.

E’ tutto un ribollire di iniziative, preparativi, conferenze stampa, incontri, presentazioni, progetti suggestivi nati apparentemente senza un motivo ma con un chiaro fine recondito: sostituire a tempo debito il decotto Ippazio.

Attenzione però, cari candidati, perché ci sono una serie di cose da non fare assolutamente.

Il primo consiglio spassionato, poco autorevole e non richiesto consiste appunto nell’evitare di spararla grossa: a Taranto servono serietà, operosità   e fatti concreti per cui “astenersi perditempo” ed evitare di fare i “pronunciatori di frasi fatte” o di idee tanto suggestive quanto irrealizzabili.

Un candidato che voglia lavorare per la città, prima di abbozzare qualsiasi proposta, dovrebbe fare quella che coloro cha hanno studiato alle “scuole grosse” chiamano due diligence e cioè un’operazione verità sui bilanci del comune per capire lo stato dell’arte e quindi l’entità delle risorse disponibili.

Sappiamo bene che è fin troppo facile in campagna elettorale fare i Cetto Laqualunque ma le condizioni di Taranto impongono che, per una volta, la politica locale sia seria e professionale perché ai candidati potrebbe presentarsi lo spiacevole scenario di dover fare le nozze coi fichi secchi non avendo un soldo bucato nelle casse del Comune.

Serve serietà appunto: ragion per cui ai candidati suggeriamo inoltre di ripassare su un qualsiasi manuale di diritto quelle che sono le competenze dell’Istituzione Comune.

Sparare in campagna elettorale di voler puntare sul turismo, sulle bellezze archeologiche, sul superamento della Taranto industriale, sull’enogastronomia e roba simile rivoluzionando l’attuale scenario, significa affermare cose discutibili sul piano politico ma sicuramente irrealizzabili in punta di diritto.

Le competenze del comune sono ben altre e, sinceramente, ci accontenteremmo di un candidato Sindaco in grado di far funzionare la macchina amministrativa, utilizzare i fondi europei in materia di recupero urbano, disciplinare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in maniera civile, sovraintendere al corretto funzionamento dei depuratori, assicurare il diritto allo studio, curare la viabilità, sviluppare il trasporto pubblico ed assolvere a tutte le prerogative in tema di igiene e salubrità del territorio. Sembra poco? No affatto.

Ovvio che l’Amministrazione comunale possa creare le condizioni perché certe iniziative si sviluppino ma sarebbe poco serio promettere un futuro radioso ad una città prostrata ed in cerca di speranza.

Sì, perché gli interventi infrastrutturali sono quasi tutti di competenza Statale e Regionale mentre, per tutto ciò che afferisce ai grandi disegni di rinascita socio economica del territorio, è necessario che i cospicui investimenti per realizzare i progetti siano privati e dunque prescindano dalla volontà pubblica.

Visto quindi che l’Amministrazione Comunale non ha poteri in materia, c’è qualcuno che vi dia la ragionevole certezza che l’aeroporto Arlotta venga aperto, che la nostra tratta ferroviaria diventi ad alta velocità e che ci siano privati pronti ad investire molti milioni sul turismo? Avete una mezza speranza in tal senso o state sognando ad occhi aperti ed a voce alta? C’è un qualcuno pronto ad assicurarvi che il porto di Taranto diventi zona franca? E’ onesto basare le promesse elettorali su questa mole enorme di se e di forse? Questo è giusto che i tarantini lo sappiano prima di decidere se abbandonarsi al sogno o affrontare la realtà .

Vi piacciono gli effetti speciali? Volete spararla proprio grossa? Ok ma sarebbe utile almeno non arrivare ad ipotizzare rinascite basate sul marketing territoriale perché esse presuppongono una serie di considerazioni logiche che quantomeno rendono il processo di portata decennale.

A prescindere dalla (fondatissima e nobilissima) bontà del proposito, ricordiamo che parlare oggi  di marketing territoriale presuppone l’obbligo di dover spiegare perché fino a ieri parlavamo di veleni: il turista si domanderà se è vero ciò che affermiamo oggi (il paradiso da scoprire) o se era vero l’inferno ecologico che descrivevamo ieri.

A patto che tale criticità si possa superare, puntare solo su progetti di così ampio respiro presuppone anche che lo smantellamento industriale cominci immediatamente, che esso non si fermi ai preliminari come è sovente successo altrove, che nel frattempo le migliaia di lavoratori impegnati nelle numerose aziende inquinanti  insistenti sul territorio possano ricollocarsi (senza aspettare i tempi dei progetti maestosi) e che i privati siano pronti ad attendere la deindustrializzazione programmando gli investimenti di qui a dieci anni almeno.

Il consiglio è quello di studiarsi bene i dossier aperti su Taranto (Cementir, Ilva, Arlotta, Tempa Rossa, Università, Ospedale per citare i più scottanti) sapendo di dovervi astenere da fantasiose improvvisazioni e di poter incidere poco dal punto di vista amministrativo ma tuttavia moltissimo dal punto di vista politico a patto che, come Sindaco in pectore,  abbiate un consistente peso politico nazionale.

Ecco appunto, il peso politico nazionale del Sindaco, l’unica cosa che serve ad una città come Taranto, luogo ricco di idee, ricco di opinioni, ricco di bellezze, ricco di storia, ricco di ambizioso (o superficiale?) dibattito  ma che non ha mai contato nulla nel panorama politico italiano. 

 

 

 

Si è svolta oggi al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali la riunione convocata dal Ministro

Martina per affrontare l’emergenza dell’organismo nocivo Xylella fastidiosa che ha colpito la Provincia di Lecce. Nel corso dell’incontro grande apprezzamento è stato espresso nei confronti del lavoro svolto da tutti gli

organismi di ricerca coinvolti a vario livello nello studio e monitoraggio del

fenomeno e sull’importante attività di coordinamento dell’Osservatorio

Fitosanitario Regionale. Abbiamo trovato un ampio margine di

condivisione e accoglienza rispetto alle nostre richieste da parte del Ministro

– spiega l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio

Nardoni – a cominciare dal risultato assolutamente non scontato che allontana

definitivamente, anche rispetto alle ipotesi formulate dallo stesso Ministero

nell’incontro dello scorso 4 agosto, la soluzione più drammatica per la Puglia,

cioè quella dell’eradicazione. Pensiamo di aver difeso strenuamente non solo un

comparto produttivo ma anche l’immagine stessa della nostra terra – continua Nardoni

– e per questo lo stesso Martina si è detto disponibile ad accompagnare e

sostenere la nostra battaglia contro le decisione assunte da Bruxelles. Dunque tranne nella zona cuscinetto l’eradicazione

sembra oggi una soluzione definitivamente tramontata. Ma mentre la Puglia

conquista tempo e difende a spada tratta i suoi ulivi occorre far presto sul

fronte dell’individuazione delle soluzioni.

Nella riunione di oggi ancora una volta la Regione ha ribadito la necessità di rendere l’emergenza salentina una

questione nazionale e internazionale – dice Nardoni - con il coinvolgimento di

una rete di esperti e ricercatori ancora più estesa e in grado di accogliere

pareri e risultanze anche da parte di organismi internazionali specializzati

nel settore. Una decisione che riconosce il grado di gravità della situazione e

crea un grado di attenzione massima per un patogeno che va assolutamente

circoscritto e combattuto nell’attuale area di infezione ma con il supporto di

tutti coloro che tengono al bene dell’agricoltura e dell’olivicoltura nazionale

ed europea.

L’Assessore Nardoni avrebbe inoltre avanzato la richiesta di rimpinguare il plafond di spesa nazionale individuato

per affrontare l’emergenza e avrebbe raccolto una disponibilità di massima in

tal senso da parte dello stesso Ministro Martina. La riunione ha

preso in esame gli adempimenti conseguenti alla Decisione della Commissione

europea del 23 luglio scorso, che chiedeva 

di identificare le “zone infette” e le zone circostanti denominate “zone

cuscinetto”. Nelle zone così identificate, si devono adottare adeguate misure

fitosanitarie.

A tale riguardo, sulla base degli ulteriori rilevamenti, la Regione Puglia ha indicato la gran parte della Provincia

di Lecce “zona infetta”; in tale zona proseguiranno le azioni di monitoraggio e

di contenimento della diffusione del batterio ad esclusione dell’eradicazione

delle piante di olivo.

 Inoltre, la Regione ha proposto un

cordone sanitario (barriera lunga dallo Ionio all’Adriatico) per impedire la diffusione

a Nord del Salento, costituita da una zona "cuscinetto" nella quale

procedere ad incisive azioni di lotta al batterio ed ai vettori.

Il piano di interventi da attuare è così articolato:
 a)  attuazione interventi sulla nuova zona cuscinetto,

tramite un monitoraggio costante a maglie strette, abbattimento degli insetti

vettori ed estirpazione di eventuali piante infette, d’intesa con i Ministeri

della Salute e dell’Ambiente;

 b)  potenziamento controlli sull’eventuale presenza

dell’infezione nei vivai e blocco della movimentazione dei prodotti “a rischio”

identificati nella Decisione UE;

 c)  potenziamento attività di ricerca, finalizzate

anche all’individuazione delle piante ospiti, di varietà immuni o resistenti e

di eventuali ulteriori modalità di trasmissione del batterio;

 d) allargamento all’intero territorio nazionale del programma di monitoraggio;
 e) individuazione di idonei strumenti, anche finanziari, finalizzati al ristoro dei danni subiti dagli agricoltori e dai

vivaisti colpiti dall’infestazione del batterio;

 f)  attivazione eventuali procedure derogatorie nei

confronti dei soggetti che hanno aderito a metodi di produzione biologico o a

basso impatto ambientale;

 g) idonea campagna di comunicazione ed informazione;
h)  istituzione di un Comitato scientifico, a

supporto del Servizio fitosanitario nazionale, a cui dovranno partecipare i

maggiori esperti della materia, nazionali e internazionali.

 I lavori de Comitato scientifico saranno sottoposti all’approvazione del Comitato

fitosanitario nazionale, già convocato per il 15 settembre 2014 e

rappresenteranno la struttura di un nuovo decreto nazionale di lotta obbligatoria

alla Xylella fastidiosa, nel cui

contesto saranno indicati eventuali strumenti straordinari, anche di natura

legislativa, che si dovessero rendere necessari, ivi compresa l’individuazione

di un Commissario incaricato di coordinarne l’attuazione.

Le misure di emergenza individuate, formeranno

oggetto di ulteriori controlli da parte del Corpo Forestale dello Stato e

dell’Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle

frodi, soprattutto per quanto concerne la movimentazione del materiale “a

rischio”.

Stante la diffusione dell’infezione

allargata a gran parte della Provincia di Lecce, si è infine deciso di aprire

subito una nuova fase di confronto con la Commissione europea per adattare,

modificare o integrare le misure oggetto della richiamata Decisione del 23

luglio nell’ambito delle “zone infette”, e quindi aggiornare ed attivare

concretamente il Piano d’azione nazionale già presentato alla Commissione Ue.

Le indagini genetiche, condotte in collaborazione con i maggiori esperti mondiali di Xylella, hanno confermato che il ceppo identificato a Lecce è da

ritenersi una variante atipica della sub-specie pauca, il cui areale di origine è stato individuato in Centro

America. Per quanto concerne la gamma delle piante a rischio, sono state

riscontrate infezioni, oltre che su olivo, a carico di oleandro, mandorlo,

vinca, e più recentemente, ciliegio, mentre non sono risultate suscettibili

vite e agrumi.

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