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Giornale di Taranto - Giornalista1
Si è svolta regolarmente in seconda convocazione la mattina del 21 settembre 2013, presso il Centro Polifunzionale di Altamura l'Assemblea dei Soci della Banca Popolare di Puglia e Basilicata con all' ORDINE DEL GIORNO tre punti : 1. Rideterminazione del Consiglio di Amministrazione in n.ro 9 componenti ex art. 30 dello statuto; 2. Nomina n.ro 3 o 5 componenti del Consiglio di Amministrazione in conseguenza delle determinazioni di cui al precedente punto 1; 3. Nomina n.ro 3 sindaci effettivi e n.ro 1 sindaco supplente; designazione del Presidente del Collegio Sindacale. Entrano a far parte dei nuovi organi sociali della BPPB anche due tarantini, si tratta di Antonello Presta, già Presidente dell'Ordine dei Commercialisti ionici, che va a ricoprire il ruolo di componente del Consiglio di Amministrazione, e di Cosimo Damiano Latorre, attuale Presidente dell'Ordine dei Commercialisti di Taranto, quale Presidente del Collegio Sindacale. Due incarichi molto rilevanti sui quali esprime soddisfazione il Consigliere regionale Arnaldo Sala il quale dice che "è la conferma del livello di assoluta eccellenza che gli ordini professionali della nostra città riescono ad esprimere in molti dei loro associati, tale da essere riconosciuto a livello regionale e nazionale. Sono sicuro - prosegue Sala - che i nostri due concittadini riusciranno a contribuire all’ indispensabile opera di promozione e di sostegno dell’economia locale che la Banca Popolare di Puglia e Basilicata svolge da sempre grazie anche alla capillare rete di sportelli presenti sul nostro Territorio. In un periodo in cui la globalizzazione tende a monopolizzare anche il mercato del credito, cercando di ridurre la clientela degli istituti di credito, sia le persone che le imprese, a soli “numeri” di un conto corrente, l’azione di prossimità svolta da una azienda come la Banca Popolare di Puglia e Basilicata deve essere considerata a tutti gle effetti come un presidio a tutela dell’ economia locale e delle nostre famiglie, e come tale deve essere difesa dalla politica e dalle Istituzioni da tentativi di controllo endogeno". Sul rinnovo degli organi societari della BPPB si erano alzate numerose polemiche soprattutto da parte sindacale che criticava la dirigenza di non lasciare libertà di voto nella scelta dei nuovi componenti del CDA. Lo stesso Presidente del CDA, l’avv. Pasquale Caso, che peraltro aveva rimesso il mandato, in ottemperanza alle richieste di una discontinuità nella governance dell'Istituto, a seguito dell'esito della recente ispezione di Banca d'Italia, ha cercato di fare chiarezza e sgombrare il campo da ogni dubbio sulla correttezza del comportamento della Banca proprio il giorno prima dello svolgimento dell'Assemblea. Avendo già rassegnato le mie dimissioni e presentandosi il Consiglio di Amministrazione in gran parte dimissionario, il mio unico e prevalente obiettivo - ha tenuto a precisare l’avv. Caso - resta lo svolgimento della importante riunione assembleare nel pieno rispetto della trasparenza, linearità e correttezza formale e sostanziale". La Banca Popolare di Puglia e Basilicata, uno dei più importanti Istituti di Credito locale può contare su 29.000 soci ed oltre 350.000 clienti con ben 1300 dipendenti distribuiti in tutte le filiali presenti nelle regioni Puglia, Basilicata, Campania e Molise.Nel primo semestre 2013 ha registrato un risultato di periodo al netto delle imposte di 846 mila euro con un incremento dei principali margini gestionali: +38,5% il margine di servizi e +4,3% il margine di intermediazione. La raccolta diretta da clientela si è mantenuta stabile con un orientamento della clientela su forme più liquide. La raccolta globale, ha supera i 6,1 miliardi, e confermato la tenuta dei volumi rispetto all'anno precedente, in linea con gli obiettivi di mantenimento del funding a sostegno dell'attività di impiego e dei margini di liquidità. Gli impieghi sono risultati in lieve flessione, conseguenza della diminuita domanda di finanziamenti nel comparto dei mutui alle famiglie, del sensibile e generale calo delle compravendite di immobili e delle diminuite richieste di credito per investimenti da parte delle imprese. Invariato il patrimonio di vigilanza, mentre il Total Capital Ratio ed il Tier 1 si posizionano rispettivamente all'11,4% e al 7,2%.
Partita tutt’altro che bella, tra due squadre apparse in ritardo di condizione. Il Massafra, specie nella ripresa, appare poco concentrato. I gol, che spianano la strada al successo dei padroni di casa, nascono proprio da disattenzioni del centrocampo e della difesa. La squadra di Murianni, nel primo tempo, non riesce a fruttare gli spazi concessi dal 4-2-4 di Volturno. Giallorossi che appaiono compassati e privi di idee. Al 12’, in seguito ad un batti e ribatti all’altezza del cerchio di centrocampo, Pilolli lancia Radicchio, che viene colto in off-side. Al 14’, sul fronte opposto, Rizzo è giudicato in posizione regolare, quando pescato al limite manda la sfera a lambire il palo alla destra di Signorile. Al 17’ il Massafra reclama per un penalty: Radicchio è fermato, in area, in maniera dubbia da De Icco, ma per arbitro e guardalinee è tutto regolare. Al 39’ i padroni di casa, al primo affondo, fanno in rete, con De Giorgi che, di testa, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, supera Signorile. L’arbitro ravvede un’irregolarità ed annulla. Nella ripresa accusa un quarto d’ora di buio, facendo affiorare i fantasmi della domenica precedente. Al 3’ la botta dal limite di Marco Perrone è ribattuta da Signorile. Al 7’ è rizzo ad impegnare severamente Signorile. Il gol dei locali è nell’aria e giunge puntuale all’11’ con un diagonale debole di Palmisano che beffa Signorile sul primo palo. Sulle ali dell’entusiasmo il Copertino si riversa nella metà campo ospite e al 30’ trova il raddoppio con Morello abile a ribadire in rete la corta respinta di Signorile. La timida reazione del Massafra trova beneficio al 40’, quando in seguito ad un tiro dalla bandierina Radicchio trova il guizzo vincente. Nel tentativo di accelerare la ripresa di gioco, si scaldano gli animi e nel parapiglia generale a pagarne le spese è l’incolpevole Guerrero, espulso dal direttore di gara. Pochi minuti più tardi De Giorgi becca il secondo giallo per proteste, ristabilendo la parità numerica in campo. Mentre il Massafra cerca di raddrizzare il match è il neo entrato Rizzello a mettere in freezer il risultato, con una percussione centrale che sorprende l’itera difesa. Nel dopo gara bocche cucite in casa Massafra. La dirigenza giallorossa annuncia il silenzio stampa, preludio di una salutare riflessione.
"Un altro nostro concittadino si è distinto nel panorama musicale portando alto il nome della nostra città in uno dei concorsi più rinomati in Italia e all'Estero". Commenta così l'assessore alle Politiche Giovanili, Stefano Coletta, il premio "Chitarra d'oro" che sarà assegnato il prossimo 28 settembre al martinese Andrea Monarda. "In occasione del XVIII Convegno di Chitarra, che si terrà nella città di Alessandria il prossimo settembre – continua Coletta –, verranno consegnate le chitarre d'oro come riconoscimento ai chitarristi che si sono particolarmente distinti nella didattica, nella composizione, nella ricerca musicologica, nella promozione e nella produzione discografica. Con molto piacere ho appreso che quest'anno il riconoscimento come giovane promessa andrà al chitarrista Andrea Monarda, già vincitore del Concorso 'Alirio Diaz 2012' in Venezuela. Un tale premio ad un ragazzo talentuoso è un esempio significativo di come, grazie all'impegno costante in una determinata disciplina, si possano raggiungere traguardi importanti".
Tempo di bilanci: questa estate su 75 uscite in mare effettuate, 65 volte sono stati avvistati i delfini, con una percentuale di avvistamento del 90%: è una ulteriore conferma della presenza stanziale di colonie di delfini nel mare di Taranto. È il dato principale della campagna estiva di monitoraggio della presenza dei delfini nel Golfo di Taranto realizzata dalla Jonian Dolphin Conservation, l’associazione che da oltre quattro anni studia e tutela la presenza dei cetacei nel Golfo di Taranto. In questi mesi nel Golfo di Taranto è stata documentata la presenza di tre specie di delfini: oltre la Stenella striata (Stenella coeruleoalba), una specie comune di delfino che raggiunge i due metri, in più occasioni sono stati avvistati anche il Tursiope (Tursiops Truncatus), impiegato nei delfinari, e il grande Grampo (Grampus Griseus) che può raggiungere i quattro metri. Questa estate ha debuttato “Taras”, il nuovo catamarano da ricerca scientifica della Jonian Dolphin Conservation che, potendo imbarcare fino a 40 persone, ha permesso ad oltre 1.600 persone di vivere, associandosi alla JDC sul sito www.joniandolphin.it, la straordinaria esperienza di diventare per un giorno “ricercatore scientifico” condividendo a bordo di Taras le attività della JDC. Grazie al loro contributo, nonché al sostegno di pochi sponsor che hanno creduto nella Jonian Dolphin Conservation, associazione che non ha un euro di contributo pubblico, questa estate “Taras” è uscito in mare 75 volte realizzando una attività di ricerca scientifica che non ha eguali in tutta Italia. “In questi mesi – spiega Carmelo Fanizza, presidente di Jonian Dolphin Conservation – abbiamo potuto raccogliere un infinità di dati scientifici utili allo studio e alla tutela dei delfini, un’attività resa possibile dal contributo dei nostri associati che si imbarcano su Taras; sono loro che, votandoci e postando entusiastici commenti, hanno piazzato la Jonian Dolphin Conservation al secondo posto nella classifica delle attrazioni censite a Taranto dal sito specializzato Trip Advisor, la prima è il Castello Aragonese”. Ovviamente le attività di ricerca scientifica in mare della JDC continueranno anche nei mesi invernali e, con buone condizioni meteo-marine, anche in ottobre e novembre le persone potranno imbarcarsi su Taras la domenica (www.joniandolphin.it). Nei prossimi mesi, soprattutto, la Jonian Dolphin Conservation realizzerà nuovi percorsi educativi e di sensibilizzazione a favore delle scuole del territorio: sono stati elaborati diversi progetti, differenziati per scuola primaria, e secondaria di primo e secondo grado, che prevedono sia un percorso teorico negli istituti scolastici, sia una serie di uscite in mare a bordo del catamarano da ricerca “Taras” per osservare i cetacei nel loro ambiente naturale (info per le scuole dott.ssa Miccoli Sartori cell. 334.2297904).
La storia millenaria del Triglio, dalle acque che da sempre hanno alimentato prima Statte, poi Taranto, al culto di San Michele Arcangelo posto a protezione dei raccolti, è stato il tema del documentario proiettato l’altra sera al Rotary Club Taranto Magna Grecia. Protagonista della serata è stato il dott. Adeo Ostillio, noto medico che alterna lo stetoscopio alla cinepresa, e che ha realizzato il documentario “Cassarmonica” incentrato proprio sul Triglio: la sua fonte fra Crispiano e Statte, le condutture sotterranee che con il rumore degli sfiatatoi dettero il nome al quartiere Tamburi, l’acquedotto medievale lungo la strada Statte-Taranto che portava l’acqua in piazza Fontana. Ma anche l’antica chiesetta (XI secolo) dedicata a San Michele, con la festa ancor oggi in auge l’8 maggio, con la processione benedicente attraverso i campi. E, ancora, le vicende legate a quel luogo, con le visite degli ultimi re Borboni, le scorrerie dei briganti di Pizzichicchio, un brutale omicidio d’epoca che ricorda la Cavallina storna del Pascoli, sino alla ritirata tedesca del 1943 col ponte sulla gravina minato ma poi salvato. L’autore del documentario, e il documentario stesso, sono stati presentati dal presidente del Club, Antonio Biella, che compare nel filmato in qualità di intervistatore del depositario dei luoghi, dei cimeli e della storia del Triglio, il dott. Antonio Ceneviva. Un documentario davvero professionale, quello di Ostillio, ben costruito e molto gradevole, che ha il grande merito di mettere insieme e tramandare un importante pezzo della storia di quei luoghi, di Statte e di Taranto. Storia, dunque, ma anche storie e leggende, come quella della gara tra il mago Silvano e la strega cattiva, raccontata da AnnaMaria De Vittorio, studiosa di storia locale e presidente della Pro Loco. La gara fra i due consisteva nel portare per primi l’acqua a Taranto. Il mago buono utilizzò la fonte e le condutture del Triglio e vinse. Al termine della proiezione, il presidente Biella, a nome del Rotary Club Magna Grecia, ha offerto al dott. Adeo Ostillio e alla gentile consorte, prof.ssa Rosanna Vantaggiato, il gagliardetto del Club e un ricordo della serata.
Militari della Compagnia di Martina Franca hanno eseguito una verifica fiscale nei confronti di un’azienda operante nel settore delle confezioni di abbigliamento, riscontrando gravi violazioni alla normativa tributaria. L’attività investigativa delle Fiamme Gialle ha consentito di constatare che l’impresa ha sottratto a tassazione ai fini delle II.DD. ed omesso di contabilizzare ricavi per complessivi oltre 1 milione e 400 mila euro, nonché di versare ritenute alla fonte operate nei confronti dei lavoratori dipendenti per circa 50 mila euro. Sono stati altresì constatati mancati versamenti di I.V.A. per circa 175 mila euro. Il titolare dell’azienda è stato denunciato all’Autorita’ Giudiziaria per i reati di “omessa dichiarazione” e “occultamento o distruzione di documenti contabili” (artt. 5 e 10 del D.Lgs 74/2000).
L’articolo 1 del decreto legge 76/2013 prevede un incentivo economico, pari a un terzo della retribuzione – nella misura mensile massima di € 650, per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani under 30, privi d’impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi ovvero privi di diploma di scuola media superiore o professionale; l’incentivo spetta per 18 mesi. In caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine, l’incentivo spetta per 12 mesi. L’incentivo può essere autorizzato fino all’ esaurimento delle risorse specificamente stanziate.
Prosegue la protesta plateale dei 250 lavoratori di Taranto Isolaverde con la preoccupazione che sale di giorno in giorno per l’assenza di soluzioni e la carenza di risorse finanziarie soprattutto da parte della Provincia di Taranto a cui fa capo la società mista tarantina. Una vertenza che si fa quindi sempre più difficile e di complessa soluzione tanto da portare gli operai a salire sui tetti dei fabbricati intorno a Piazza Medaglie d'Oro dove ha sede la società Taranto Isolaverde. La zona è stata naturalmente transennata con mezzi e uomini di forza dell'ordine, vigili del fuoco e 118 che presidiano l'area. Sulla questione si registrano gli interventi dei consiglieri regionali, Arnaldo Sala e Giuseppe Cristella, e dei rappresentanti PDL Luigi Laterza e Michele Santoro. Tutti i nodi vengono al pettine, solo che, come al solito, a soffrirne è l’anello più debole della catena: i lavoratori. Otto anni di malgoverno della Provincia di Taranto, amministrata maldestramente dal centrosinistra guidato da Gianni Florido, non solo hanno lasciato irrisolti grandi problemi, come l’Istituto Paisiello mai statizzato per precisa volontà politica, ma hanno persino creato enormi bubboni che ora rischiano di scoppiare deflagrando in tensioni sociali e drammi familiari. Ci riferiamo alla società Isola Verde, un enorme “carrozzone pubblico” creato per realizzare, a fronte della “stabilizzazione instabile” degli LSU, una miriade di assunzioni senza alcun oggettivo criterio produttivo. Purtroppo la guida di questo “carrozzone” non è stata affidata ad amministratori e a una dirigenza di comprovata capacità manageriale, ma a una pletora di personaggi scelti solo in base alla “appartenenza” politica. Una profusione di dirigenti tecnici, consigli di amministrazione ridondanti, con l’unico scopo di gestire i sette od otto milioni di euro che ogni anno Isola Verde “costava” alla Provincia di Taranto, una somma enorme che, “drenata” dagli altri capitoli di bilancio, impediva ai cittadini di avere i servizi per cui pagavano le tasse.Isola Verde ha soprattutto fallito nel suo principale scopo “politico”: riqualificare, mediante corsi di formazione, la platea storica degli LSU in modo da consentire loro di poter svolgere un maggior numero di interventi. Invece nulla di tutto questo, solo sperpero di risorse pubbliche senza l’erogazione di servizi efficienti, e mentre ciò avveniva la Provincia di Taranto continuava persino ad appaltare a ditte esterne lavori di manutenzione che il personale di Isola Verde avrebbe potuto svolgere… In questo momento drammatico ai lavoratori va la nostra solidarietà perché sono le vittime innocenti di una delle tante operazioni politicamente dissennate della Giunta Florido, e ci dichiariamo disponibili ad appoggiare ogni iniziativa utile a trovare le risorse per evitare i licenziamenti o l’ applicazione di contratti di solidarietà eccessivamente penalizzanti. Soprattutto auspichiamo che nel prossimo futuro si riesca finalmente a dare una svolta e, attraverso la formazione e la riqualificazione, il personale di Isola Verde possa realizzare tutti quei lavori di manutenzione di cui la Provincia di Taranto ha bisogno e che, invece di affidarli alla propria società in house, continua ad appaltare all’esterno. Avv. Arnaldo Sala Consigliere regionale PdL Giuseppe Cristella Consigliere regionale PdL Dott. Luigi Laterza Assessore comunale Bilancio Pulsano Michele Santoro Consigliere Comunale Grottaglie (già Consigliere Provinciale PdL)
Il Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, ha visitato questa mattina assieme al Presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il padiglione 18 della Fiera del Levante che in questi giorni ospita il Salone dell’Agroalimentare dell’Assessorato alle politiche agricole della Regione Puglia. E’ stato un grande onore per me e per tutti gli operatori del settore la visita della terza carica dello Stato – ha detto l’Assessore regionale alle Risorse Agroalimentari, Fabrizio Nardoni. Un onore accompagnato dal piacere di aver conosciuto una donna di spessore e di grande sensibilità politica e umana disponibile al confronto e all’incontro con tutti i produttori agroalimentari presenti al Salone – ha continuato Nardoni. Il Presidente della Camera infatti ha voluto pranzare insieme a tutti loro nell’area degustazioni delle Masserie Didattiche e ha mostrato interesse verso tutte le produzioni tipiche servite in tavola. C’era buona parte del meglio della Puglia – ha detto l’Assessore Nardoni – dalla cipolla rossa di Acquaviva, alle cicerchie murgiane, dalle pucce salentine all’uva da tavola di Grottaglie, passando per il capocollo di Martina, alle nostre tipiche orecchiette e produzioni casearie. Il tutto accompagnato dal vino rosato (servito dai sommelier dell’AIS – ndr) di qualità che ormai tanto successo stanno riscuotendo a livello internazionale e che siamo in grado di produrre dalla Daunia al Salento. Una menzione speciale va alla delegazione di mitilicoltori tarantini (i fratelli ippolito) che ha omaggiato la tavola del piccolo buffet con le cozze tarantine. Di fronte al dramma che vive quella categoria – ha detto Nardoni – si è trattato semplicemente di un piccolo gesto simbolico di riconoscibilità, di onore sul campo per i mitilicoltori tarantini da tempo sotto l’effetto devastante di una condizione di precarietà dell’ambiente che vive tutto il territorio tarantino. Un anello debole che per la prima volta torna ad essere alla ribalta, com’è giusto che sia, per la bontà di un prodotto unico al mondo e che come Taranto merita di essere rispettato.
Un bel mare, un importante museo, un castello ricco di storia bastano per rendere un luogo turisticamente attrattivo? Non occorre essere esperti di marketing turistico per comprendere che un territorio è in grado di attrarre flussi turistici se è capace di mettere a sistema più fattori: attrazioni naturali e non, ricettività, accessibilità, servizi e immagine. L’offerta turistica di Taranto e del suo territorio provinciale risponde a questi requisiti? Qualsiasi risposta non aggiungerebbe probabilmente nulla di nuovo a quanto non sia stato già detto e ribadito negli anni ai tavoli istituzionali e non. Ciò malgrado le polemiche nelle settimane scorse attorno alla strada regionale Talsano-Avetrana ed in questi giorni all’ aeroporto Arlotta di Grottaglie, riportano in auge il tema della accessibilità, dei collegamenti e delle infrastrutture di fondamentale importanza per lo sviluppo turistico del territorio provinciale. Il tema è stato discusso – quest’oggi- nell’ambito della assemblea di Federalberghi provinciale. In merito al pronunciamento dell’assessore regionale ai trasporti, riguardo al futuro dello scalo aeroportuale di Grottaglie, indicato nel Piano regionale dei Trasporti come scalo cargo (scelta in realtà tutta da discutere, poiché solo il 20% della movimentazione nazionale sarebbe attualmente disponibile), gli operatori contestano la decisone della Regione di escludere l’Arlotta dai voli di linea, pur in presenza di requisiti – la pista più lunga in Italia- che lo renderebbero idoneo ai voli civili. Quanto alla possibile apertura ai voli charter (ma, perché solo estivi?), va altresì evidenziato che sin’ora non sono state messe in campo da parte della Regione Puglia politiche finalizzate ad attrarre nuovi vettori, sullo scalo tarantino e a renderlo competitivo, come si è invece fatto altrove. Tenuto conto che il territorio è fortemente penalizzato (i trasporti ferroviari sono obsoleti, i collegamenti stradali incompleti – la Bradanico/Salentina, Regionale 8 - ), non si comprende per quale ragione ci si arroghi il diritto di effettuare scelte destinate ad avere un forte impatto sullo sviluppo socio-economico del territorio. Per quale ragione chi viene a Taranto o parte da Taranto, o peggio ancora dall’arco occidentale provinciale, deve accollarsi l’onere di raggiungere Bari o Brindisi per poter prendere un volo aereo; tra l’altro Grottaglie potrebbe divenire l’aeroporto di riferimento delle località della dorsale jonica occidentale (calabro-lucana) andando così a migliorare l’offerta regionale e ciò giustificherebbe l’eventuale impegno finanziario. La verità è invece da sempre un’altra: la pervicace resistenza di Aeroporti di Puglia a non spostare di un solo millimetro la leadership di Bari e Brindisi, indifferentemente che si tratti di voli di linea o di charter. Gli investimenti regionali per potenziare i due scali ed attrarre nuovi vettori non sono stati irrilevanti, al contrario riguardo a Grottaglie – ed alla presunta vocazione cargo- ci si è soprattutto riempiti la bocca con parole e progetti non supportati da adeguati investimenti finalizzati a potenziare ad esempio la retroportualità, i collegamenti stradali e ferroviari.
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