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Giornale di Taranto - Giornalista1

di Luisa Campatelli

 Crede davvero il Pd, non quello nazionale, ma la sua rappresentanza territoriale, che si possa sciogliere il nodo lavoro, salute ambiente, e poi investire e trovare tutti i soldi necessari per rendere l’Ilva di Taranto,  stabilimento strategico (cit.Renzi) e intoccabile, modello di produttività ecocompatibile? Crede davvero il Pd ionico che a colpi di decreti  si possa annullare la distanza tra ciò che è e ciò che potrebbe diventare l’acciaieria più grande d’Europa?  Quante contraddizioni  continuano ad emergere, a due anni dall’inchiesta ”Ambiente Svenduto”  tra piano politico e piano giudiziario, tra le dichiarazioni rassicuranti, non trionfalistiche (come ha tenuto a precisare l'on.Pelillo  in conferenza stampa) ma rassicuranti, di quella parte di democratici che si riconosce nella politica di Matteo Renzi, e le contestazioni inquietanti che la magistratura muove alla famiglia Riva (che vengano usati i soldi dell’azienda per risanare ci sembra il minimo…), ai politici, agli amministratori, ai sindacati….

Nello scontro tra poteri dello Stato, nella contrapposizione politica che si nutre degli errori degli avversari, Taranto sta in mezzo, tirata di qua e di là ma mai salvata, veramente, da un destino che la vuole legata a vita a quelle ciminiere…

Nella sua battaglia in favore delle città in crisi, il presidente del Consiglio ha servito su un piatto d’argento all’opposizione l’occasione (che il consigliere regionale di Forza Italia Arnaldo Sala non si è lasciato sfuggire per denunciare l’ennesimo scippo perpetrato ai danni del capoluogo ionico) per evidenziare che, comunque, a Taranto l’Ilva tocca e il resto va…altrove.  A Genova è andata la Concordia, a Piombino saranno smantellate le navi militari e Taranto? Beh, per dirla sempre con Matteo Renzi e il suo tweet di risposta a Cosimo che scriveva “Io lavoro in Ilva sperando che resti aperta” ,  Taranto ha l'Ilva, appunto, che “è strategica non solo per la città. Buon Lavoro” . Buon Lavoro a chi?

Non usa mezzi termini il consigliere regionale di Forza Italia Arnaldo Sala: quello annunciato da Renzi è a suo parere l'ennesimo scippo perpetrato ai danni dell'economia di Taranto.
<Il Partito Democratico tarantino- scrive Sala- è tanto impegnato a cercare con straordinario
stile il “punto di equilibrio tra ambiente e lavoro”, da non accorgersi che il
suo leader carismatico nazionale, il vulcanico Primo Ministro Matteo Renzi, nel
mentre “twitta” per tranquillizzare i Tarantini sulla questione ILVA, proprio
ieri ha invece annunciato l’ennesimo scippo governativo all’economia tarantina…>

Il riferimento è allo smantellamento delle navi militari che secondo l'annuncio fatto dal premier avverrà a Piombino. Tutto ciò mentre l'Arsenale tarantino langue come del resto le attività economico-produttive nel loro complesso.
<È noto- sottolinea il consigliere regionale di Forza Italia- che i lavori sulle navi militari nell’Arsenale di Taranto da lustri
languono, da un lato per i ritardi nei programmi di ammodernamento dello
stabilimento e di formazione del personale, per non parlare delle spesso
annunciate nuove assunzioni di giovani leve, da un altro, soprattutto, come
naturale conseguenza della riduzione della strumento navale militare che,
giusto per citare un esempio, sta passando dagli otto sommergibili classe Sauro
e quattro classe Toti di un tempo, dodici battelli in tutto, ai “forse” quattro
classe Todaro…
La riduzione dei carichi di lavoro dell’Arsenale di Taranto ha portato più
volte in piazza i sindacati del personale della Difesa e delle aziende
navalmeccaniche, una delle tante vertenze del nostro Territorio malamente
governato a tutti i livelli, dal Comune di Taranto passando per Bari fino a
Roma, dal centrosinistra.
E invece ieri Matteo Renzi, a Genova con sullo sfondo il relitto della Costa
Concordia, proprio quello che qualcuno, Confindustria Taranto in primis,
avrebbe voluto nella nostra città per dare una boccata d’ossigeno ai livelli
occupazionali, ha annunciato che il porto di Piombino smantellerà navi
militari!
Gli ha fatto eco un raggiante ministro della Difesa, la ligure del PD Roberta
Pinotti, che ha confermato «Piombino si sta attrezzando, abbiamo fatto un
accordo. Abbiamo un numero molto alto di navi militari da smaltire».
Navi militari come l’incrociatore Vittorio Veneto che da anni “fa la ruggine”
in Mar Piccolo aspettando che una incapace classe politica di centrosinistra
elabori un progetto credibile per trasformarlo in un museo galleggiante, una
straordinaria opportunità per quel turismo da tanti invocato a Taranto.
E ora invece apprendiamo da Matteo Renzi in persona che anche il Vittorio
Veneto sarà probabilmente smantellato a Piombino!
È uno straordinario successo del Partito Democratico ligure tutto che,
legittimamente, è riuscito a difendere gli interessi economici del suo
territorio.
Ovviamente oggi mi sarei aspettato una levata di scudi dal Partito Democratico
tarantino, e invece niente, tutti pronti a tessere le lodi di Matteo Renzi!
Mi sarei aspettato una presa di posizione di Confindustria Taranto a difesa
delle sue aziende navalmeccaniche, “strico” fiore all’occhiello dell’
associazione tarantina, e invece niente!
E ancora qualcuno- conclude Sala- si chiede come mai la classe dirigente tarantina non riesce
ad elaborare un progetto di sviluppo economico alternativo nel nostro
Territorio>.

Un nido di tartarughe Caretta Caretta, specie protetta in via di estinzione, è stato scoperto dai bagnanti su una spiaggia libera di Campomarino. Dell’incredibile scoperta sono stati immediatamente informati Guardia Costiera e WWF, questi ultimi hanno  messo in sicurezza le uova in un nido realizzato artificialmente che sarà presidiato 24 ore su 24. Ora la speranza è che le uova si schiudano e che le piccole tartarughe possano poi attraversare il tratto di spiaggia che le separa dal mare aperto e prendere il largo per iniziare la loro avventura. Sarà uno spettacolo imperdibile!!!

di Franzi Baroni

Il festival barese delle musiche possibili torna a Molfetta dopo un po’ di anni fa in cui ci fu  una bellissima parentesi  con alcuni straordinari nomi  (Popol Vuh,John Cale, Suzanne Vega,Steve Hackett, Madredeus,John Paul Jones,Herminia ecc.).

Due giornate per una sorta di numero zero per immaginare  una sezione estiva stabile appunto come lo fu un po’ di anni fa.

Il 1 agostoapertura affidata alla giovanissima chitarrista classica puglieseMiriam Lorussocon un progetto ispirato al grande musicista e poeta argentino Atahualpa Yupanqui e a seguire il concerto del trio diHevia. Famoso per aver inventato la cornamusa (gaita per gli asturiani) elettronica, inizierà da Molfetta il suo tour italiano dopo essere tornato alla ribalta con l’album “Al otro lado”, premiato con la candidatura ai Grammy Latini. Hevia è giunto al successo sulle note di Busindre reel dall'album “No Man's Land”, un brano assai noto anche al pubblico italiano perché associato alla pubblicità di un'autovettura molto popolare. A lui si deve il rinnovato interesse per la cornamusa e la musica folk in generale.

 

Il 2 agosto la serata è dedicata al rock, quello puro intriso di blues e che scorre nelle vene di chi lo suona. Si apre conDirty Trainload: il progetto -nato nel 2007- del chitarrista bareseBob Cillo, un rocker militante che sembra nato sul delta del Missisippi e che ormai ha alle spalle un background di concerti sparsi per il mondo anche in città musicalmente importanti come Chicago e Minneapolis.

Ad un personaggio “storico" come Tav Falcoil compimento di questa liturgia tutta rock-blues.

Musicista, attore, regista, performer, raffinato ballerino, artista totale e spregiudicato con una vita intera al centro della scena. Film-maker a Memphis all’inizio degli anni 70 ha incrociato il blues, suo grande amore, che lo ha portato a girare il mondo con la sua band, non tralasciando il cinema come attore (Great Balls of Fire, Wayne County, Downtown 81 e Highway 61 ) e come appassionato ballerino di tango nel film francese “Dans le Rouge du Couchant “. E per non farsi mancare nulla Falco nel 2010 tra un concerto e l’altro ha partecipato come esperto alla stesura di "Mondo Menphis", un' enciclopedia dedicata al blues.

 

La rassegna è sostenuta interamente dal Comune di Molfetta e l’ingresso è libero.

 

 

 

 

Edoardo Winspeare sarà ospite allo Yachting Club di San Vito (Taranto), domani 29 luglio alle ore 21 (ingresso gratuito) per parlare del suo ultimo film “In grazia di Dio”, ma anche di cinema, Puglia e molto altro, prima della proiezione della pellicola. Con lui, il produttore cinematografico, Alessandro Contessa. L’iniziativa rientra nel cartello di “Una Banca e una Spiaggia Differenti”, varato dalla BCC San Marzano di San Giuseppe e dallo Yachting Club che, per il secondo consecutivo propone incontri ravvicinati con autori, registi, attori e scrittori, per favorire anche in piena estate un momento di aggregazione all’insegna della cultura.

IL FILM - “In grazia di Dio”, interamente girato nei luoghi cari al regista, nei luoghi Finis Terrae - Giuliano di Lecce, Corsano, Tricase e altre località del Salento - e interpretato da attori non professionisti (protagonista è Celeste Casciaro, moglie di Winspeare), è la storia di quattro donne di una stessa famiglia in un piccolo paese del basso Salento, ai nostri tempi di epocale crisi economica. Il fallimento dell’impresa familiare e il pignoramento della casa sembra distruggere tutto, compresi i legami. L’unico modo per uscirne è trasferirsi in campagna, lavorare la terra e vivere con il baratto dei propri prodotti. Questa scelta obbligata sarà l’inizio di una catarsi che porterà le protagoniste a riconsiderare il loro senso della vita e soprattutto le loro relazioni affettive.

“In grazia di Dio”, frutto di un’originale formula produttiva ed ecologica che si ispira alla storia del film, è prodotto da Alessandro Contessa, Gustavo Caputo e lo stesso Winspeare per Saietta Film con Rai Cinema e con il sostegno di Apulia Film Commission, in collaborazione con Regione Puglia - Area Politiche per lo Sviluppo Rurale.

 EDOARDO WINSPEAREnasce il 14 Settembre 1965. Dal 1987 lavora nel cinema, prima come studente alla Hochschule für Film und Fernsehen di Monaco di Baviera (la scuola di Wenders, Edel, Reitz, Kaurismaki, Emmerich, Petersen, Henkel von Donnersmark) dove si è laureato con il massimo dei voti, poi come regista di film lungometraggi, documentari, cortometraggi, videoclips, e pubblicità.

Nel 1995 esce Pizzicata, presentato al Festival di Berlino, che riscuote grande successo all’estero soprattutto in Francia e U.S.A ma anche negli altri 26 paesi dove viene distribuito.

Il 2000 è l’anno di Sangue Vivo che vince il Festival di San Sebastian (Nuevos Directores), 4 Grolle d’oro e soprattutto è il primo film italiano al Sundance Film Festival.

Nel 2002 viene presentato in concorso al Festival del Cinema di Venezia Il Miracolo.

Nel 2007 esce Galantuomini, presentato in concorso alla Festa del Cinema di Roma. Alla protagonista Donatella Finocchiaro va il Marco Aurelio per la Migliore Interpretazione Femminile.

Nel 2009 sempre alla Festa del Cinema di Roma viene presentato il documentario Sotto il Celio Azzurro.

Edoardo Winspeare è anche autore di una trentina fra documentari, videoclip, cortometraggi e spot pubblicitari.  Vive con la sua famiglia in un paesino vicino a Santa Maria di Leuca, nel Salento.

Goletta Verde ha presentato i risultati del monitoraggio in Puglia: Fuorilegge 14 campionamenti su 31 tra foci di fiumi, torrenti e scarichi
Cinque  i prelievi effettuati in provincia di Taranto; due ha dato un risultato di "fortemente inquinato": alla foce del fiume Galeso e nei pressi dello scarico del depuratore a Marina di Pulsano. In entrambi i casi sono stati rilevati Enterococchi intestinali superiori a 4000 UFC/100ml  e/o Escherichia Coli  superiori a 1000 UFC/100ml
Entro i limiti l'altro campionamento effettuato a Taranto (agli scogli di lido Bruno) e quelli a Castellaneta Marina (spiaggia libera Borgo Pineto) e a Palagiano (foce del fiume Lenne).

C'è un trend che tende verso il positivo ed è quello che emerge dai monitoraggi di Goletta Verde in Puglia, ma di certo la situazione non è ancora rassicurante: 14 i punti risultati "fuorilegge", rispetto ai 31 monitorati lungo gli 865 chilometri di costa, nei quali è stata evidenziata una carica batterica al di sopra dei valori consentiti dalla legge. Acque inquinate da scarichi non depurati adeguatamente con presenze di escherichia coli e enterococchi intestinali che contribuiscono non solo ad inquinare i fiumi e il mare, ma che mettono in pericolo la stessa salute dei cittadini.
È questa la fotografia scattata dalla celebre campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all'informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che in questi giorni sta facendo tappa in Puglia. 
«È un quadro, quello scaturito dalle analisi dei nostri tecnici, che conferma le criticità su tutti i tratti di mare interessati dalle foci dei fiumi e dei torrenti ma anche dagli scarichi – dichiara Simone Nuglio, portavoce di Goletta Verde – Il nostro compito non è quello di assegnare patenti di balneabilità ma segnalare le situazioni di inquinamento che registriamo, per spronare gli enti preposti a individuare e risolvere la causa scatenante di queste criticità».
«Durante la stagione estiva torna alla ribalta la sfida della depurazione delle acque in Puglia, in realtà mai passata in secondo piano. I numeri evidenziano una situazione in chiaro scuro – afferma Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia – Da una parte sono state avviate le procedure per il potenziamento dei depuratori, sebbene si è ancora in attesa dell'avvio dei lavori, dall'altra insistono situazioni in cui depuratori scaricano nel sottosuolo, sono sottoposti a procedimento penale o, ancora, sono oggetto di procedure di infrazione da parte dell'Unione Europea. Non da sottovalutare anche il caso del Comune di Porto Cesareo senza fogna e depurazione.Chiediamo alla Regione di garantire l'attuazione di interventi risolutivi e immediati per far fronte ai problemi della depurazione, utilizzando efficacemente le risorse economiche stanziate e disponibili. Un ruolo importante, però, deve essere anche quello dei sindaci delle città e dei piccoli centri pugliesi, sulla costa come nell'entroterra, che devono abbandonare ogni campanilismo e farsi promotori di una stretta collaborazione con i soggetti preposti che interverranno per mettere in pratica le misure necessarie al ripristino della completa funzionalità di tutti gli impianti imputati».

Sono 187 i depuratori a servizio degli agglomerati pugliesi. Su questi continuano ad insistere problemi di funzionamento, criticità e situazioni irrisolte che in alcuni casi rendono inefficace la depurazione dei reflui. La scarsa disponibilità idrica superficiale naturale condiziona fortemente la tipologia dei recapiti finali nella nostra regione. Questo comporta che solo il 5% dei recapiti finali dei depuratori è costituito da corpi idrici superficiali significativi, il 73% è costituito da lame e corsi d'acqua minori o dal suolo (attraverso trincee drenanti), il 14% recapita a mare. Gli scarichi nel sottosuolo vietati dalla norma nazionale costituiscono l'8% del totale ovvero 14 impianti, di cui 2 (Matino e Parabita) dismessi in marzo 2014 (le cui rispettive portate sono state convogliate nell'impianto di Casarano Nuovo). Attualmente sono 12 gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo, con grave rischio di inquinamento delle falde acquifere (Casamassima Vecchio, Cassano delle Murge Vecchio, Carovigno Vecchio, S. Michele Salentino, S. Vito dei Normanni, Lesina 2 Marina, Otranto, Specchia, Uggiano la Chiesa, Manduria Vecchio, Martina Franca, San Giorgio Jonico).

Dal monitoraggio effettuato dall'Arpa Puglia nel 2013 (ben 2.404 controlli) sulla conformità dei reflui in uscita sono stati riscontrati superamenti rispetto ai limiti tabellari almeno per un parametro monitorato in 39 depuratori tra cui Bari Ovest, Bitonto, Casamassima Vecchio, Cassano delle Murge Vecchio, Corato, Gioia del Colle, Molfetta, Ruvo di Puglia, Andria, Barletta, Trani, Trinitapoli, Cerignola, Foggia, Manfredonia, San Severo, Uggiano La Chiesa. A fronte di queste criticità sono state avviate le procedure di potenziamento in base agli abitanti equivalenti su ben 47 depuratori. Restano poi i 33 impianti sottoposti a procedimento penale che sono Bari Ovest, Molfetta, Corato, Andria, Trani, Gioia del Colle, Santeramo in Colle, Lizzano, Pulsano, Carovigno, S. Vito dei Normanni, S. Michele Salentino, Barletta, Bisceglie, S. Giovanni Rotondo, S. Paolo Civitate, Trinitapoli, Cerignola, Peschici, Pietra Montecorvino, Stornarella, S. Marco in Lamis, Cerignola, Ortanova, S. Severo, Manfredonia, Foggia, Alberona, Margherita di Savoia, Zapponeta, Rodi Garganico, Mattinata, Vieste. Tra i fattori che possono mandare in tilt il servizio di depurazione ci sono anche gli scarichi anomali (arrivi impropri di acque meteoriche, di vegetazione e di natura lattiero-casearia). L'Acquedotto pugliese stima che le irregolarità nel refluo in ingresso riguardano il 41% del totale degli impianti. A tutto questo si aggiungono anche gli scarichi abusivi, non controllati e gli altri illeciti legati all'inquinamento del mare, come dimostrano i numerosi interventi delle Forze dell'ordine. La Puglia, come si evince dal dossier Mare Monstrum 2014 di Legambiente, è la terza regione a livello nazionale per numero di illeciti a danno del mare riscontrati nel 2013, con 1692 infrazioni accertate, pari all'11,7% del totale, 2.045 fra le persone denunciate e arrestate e 702 sequestri effettuati. In Puglia risultano esserci 5 impianti di affinamento funzionanti ovvero Corsano, Gallipoli, Ostuni, San Pancrazio Salentino e Trinitapoli che nel 2013 hanno garantito il riutilizzo di 397.125 mc di acqua a fini irrigui.
Inoltre, proprio alla vigilia della stagione balneare l'Unione Europea ha avviato una nuova procedura di infrazione ai danni dell'Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane (procedura n. 2014/2059 del 31 marzo 2014). Dopo già due condanne a carico del nostro Paese, che hanno coinvolto anche agglomerati pugliesi (Casamassima, San Vito dei Normanni, Casarano, Porto Cesareo, Supersano, Taviano, Francavilla Fontana, Monteiasi e Trinitapoli), l'attuale procedura di infrazione ne coinvolge 37 su un totale di poco meno di 900. Questi agglomerati risultano non conformi in quanto sulla base delle informazioni presentate dalle autorità Italiane, risulta che una parte del carico generato da tali agglomerati urbani non confluisce al sistema fognario in impianto di trattamento e/o non è stato dimostrato che tutto il carico generato riceve un adeguato trattamento secondario. Secondo la procedura di infrazione i 37 agglomerati pugliesi richiamati dall'Europa coinvolgono i reflui di 2milioni e cinquecento abitanti equivalenti.

Questo il quadro dettagliato dei monitoraggi di Goletta Verde nelle province pugliesi. 
Quattro i punti analizzati in provincia di Bari, di cui uno giudicato "fortemente inquinato": quello al porto del capoluogo, allo sbocco del tubo di scarico, radice del molo Pizzoli. Entro i limiti, invece, le analisi per le acque prelevate in località Santo Spirito, sempre a Bari (spiaggia su lungomare Colombo incrocio via Harris), a Molfetta (località Prima Cala, spiaggia ad ovest dello stadio) e alla spiaggia di Lama Monachile a Polignano a Mare. 
Dei cinque prelievi effettuati in provincia di Taranto, due hanno dato un giudizio di "fortemente inquinato",  nella città capoluogo (alla foce del fiume Galeso) e nei pressi dello scarico del depuratore in località Marina di Pulsano. Entro i limiti l'altro campionamento effettuato a Taranto (agli scogli lido Bruno), a Castellaneta Marina (spiaggia libera Borgo Pineto) e a Palagiano (foce del fiume Lenne). 
Otto i prelievi effettuati nel leccese, di cui tre "fuorilegge". Fortemente inquinato è risultato il campionamento allo sbocco del canale su Lungomare Colombo, altezza via Savona, in località Marina di Leuca di Castrignano del Capo. "Inquinato", invece, il giudizio per le acque campionate a Tricase (alla foce del canale del Rio a Marina Serra) e a Porto Cesareo (sbocco canale presso via Pontano in località Torre Lapillo). Entro i limiti di legge, infine, gli inquinanti riscontrati allo sbocco del canale presso la spiaggia Scalo di Fuorno, sempre a Porto Cesareo, a Gallipoli (spiaggia fronte via Cantauro, località Rivabella e allo sbocco canale dei Samari, località I Foggi), a Salve (sbocco canale località Torre Pali) e a Corsano (sbocco scarico a torre Specchia).
Situazione più critica nel brindisino, dove tre dei cinque campionamenti hanno dato un giudizio di "fortemente inquinato": a Brindisi (allo sbocco del canale Giancola), a Torchiarolo (alla foce del canale Infocaciucci, in località Lendinuso) e a Ostuni (nei pressi dello sbocco del depuratore in via dei Pioppi, in località Villanova). Entro i limiti le analisi a Ostuni/Carovigno (spiaggia in località Lamaforca, al confine fra i due comuni) e a Carovigno (foce canale Reale, località Torre Guaceto). 
Criticità riscontrate anche nella provincia di Barletta-Andria-Trani dove degli otto campionamenti effettuati cinque sono risultati "fuorilegge": a Trani (scarico sotto la villa comunale Lungomare Colombo), a Barletta (foce del canale Ciappetta Camaggio, località Ariscianne e allo sbocco dello scarico altezza lungomare/via di Cuonzo, località litoranea di Ponente), a Margherita di Savoia (alla foce del fiume Ofanto). "Inquinato", invece, il giudizio per il prelievo a Margherita di Savoia (foce Aloisa). Entro i limiti le analisi a Bisceglie (località Salsello, spiaggia lungomare incrocio via Dell'Olio), a Trani (spiaggia Matinelle) e a Margherita di Savoia (foce Carmosina).
Entro i limiti anche l'unico prelievo effettuato in provincia di Foggia, nel comune di Vico del Gargano (località San Menaio, spiaggia altezza via San Menna).
Sono stati inoltre effettuati dei campionamenti in prossimità di alcune condotte di depuratori per verificare lo stato dei tratti di mare interessati. Dei tre campioni prelevati, a Rodi Garganico (Fg) presso la spiaggia Lido Ponente di Casa dei Templari, a Polignano a Mare (Ba) in località Lungomare Colombo e a Santa Cesarea Terme (Le) in località Malo Passo, nessuno ha fatto riscontrare cariche batteriche superiori ai limiti di legge.

Tra i fattori inquinanti, troppo spesso sottovalutati, c'è anche il corretto smaltimento degli olii esausti. Proprio per questo anche quest'anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati, che da 30 anni si occupa della raccolta e del riciclo dell'olio lubrificante usato su tutto il territorio nazionale, è main partner della storica campagna estiva di Legambiente. «La difesa dell'ambiente, e del mare in particolare, rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione» spiega Antonio Mastrostefano, direttore della Comunicazione del COOU. L'olio usato si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli di ciascun cittadino. «Se eliminato in modo scorretto questo rifiuto pericoloso può danneggiare l'ambiente in modo gravissimo: 4 chili di olio usato, il cambio di un'auto, se versati in mare inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche». A contatto con l'acqua, l'olio lubrificante usato crea una patina sottile che impedisce alla flora e alla fauna sottostante di respirare.Lo scorso anno in Puglia il COOU ha raccolto 8.471 tonnellate di olio usato - 2.980 in provincia di Bari, 2.582 a Taranto, 1.204 a Lecce, 1.092 a Foggia e 613 a Brindisi - evitandone così lo sversamento nell'ambiente.

di Franzi Baroni

Anche quest’anno la Puglia si pone al centro della scena europea per l’incredibile qualità e quantità di eventi concentrati principalmente nel mese di agosto.

Gallipoli la perla dello Jonio sarà ancora alla ribalta internazionale per una serie impressionante di concerti, djset e performances di livello assoluto. Il Parco Gondar anche quest’anno ospiterà artisti di caratura mondiale, per festival che hanno ormai raggiunto echi e fama consolidata.

Per la terza edizione del Crime Fest, l’otto agosto sullo stage principale del Gondar si esibiranno i berlinesi MODERAT, nella stessa serata Jeff MILLS e Alex BANKS. L'unione fra i tedeschiModeselektor (Gernot Bronsert e Sebastian Szary) edApparat(Sascha Ring) nel progetto Moderat è davvero una delle avventure più esaltanti nella musica elettronica dell'ultimo decennio. Lo è per la statura dei singoli protagonisti: iModeselektorfin dal loro debutto, con la loro techno creativa e piena di colpi di scena, si sono guadagnati i favori della stampa specializzata ma anche di star comeThom Yorke dei Radiohead. Apparatdal canto suo sia come solista che in collaborazione conEllen Allien(proprietaria e art director della label BPITCH CONTROL) si è guadagnato la fama di producer incredibilmente bravo e sensibile nello sposare elettronica, ritmi e fortissimo senso melodico. Risultato: entrambi ormai, ad ogni apparizione italiana, radunano pubblici foltissimi einanellano sold out. ModeselektoredApparat,insieme, si fondono inModerat, il modo migliore per unire il potenziale artistico di queste due entità così importanti. Non si sovrappongono fra di loro in questo progetto, ma sono invece perfettamente complementari: la potenza ritmica e l'impatto ipnotico dei Modeselektor, la preziosità dei ricami armonici e melodici di Apparat. Grandioso, monumentale, capace di assorbire i “suoni del momento” (dubstep, inflessioni black e giamaicane, techno di stampo profondamente berlinese) ma di non esserne minimamente dipendente. Nella stessa sera, la consolle delCrime Festospiterà lo storico producers statunitenseJeff Mills, capace di suonare più di 70 dischi in un’ora, che prima di intraprendere una propria carriera solista, è stato uno dei membri fondatori degli Underground Resistance, leggendario collettivo techno caratterizzato da uno spirito militante, fiero e indipendente. Le sue più recenti produzioni hanno sottolineato la diversità e la profondità della sua musica costantemente aperta a percorsi innovativi e originali. È sua, ad esempio, una colonna sonora per il capolavoro d Fritz Lang “Metropolis” o il progetto “Blue Potential” con la Montpellier Philharmonic Orchestra. Inoltre, la promessa dell’elettronicaAlex Banks,giovane londinese con all’attivo eccellenti remix di Bonobo, Husky Rescue, Andreya Tianae la sua prima release,Illuminate,edita dalla ber ineseMonkeytown Recordse pubblicata a giugno 2014,che viaggia tra breakbeat esplosivi a melodie suadenti.

E non è tutto: per questo live show i tre “masterminds” sarà arricchito dalla presenza dell’acclamato collettivo di artistiPfadfinderei.

I biglietti al prezzo di 19 € + d.p. in prevendita potranno essere acquistati presso i punti vendita online e fisici di Booking Show e Ticket One. Apertura cancelli ore 21:00.

 

L’altro appuntamento estrapolato dal ricchissimo cartellone estivo del Parco Gondar, è quello con il consolidato DAY OFF FESTIVAL, che propone quest’anno venerdì 15 agosto nuovamente il dj set dei CHEMICAL BROTHERS, che saranno i protagonisti indiscussi di un altro irrinunciabile ferragosto salentino.

Nell’unica data in Europa dell’estate, dopo Austria e Spagna, il duo di Manchester più celebre del mondo è pronto atrasformare l’Arena in una discoteca labirintoinvasa da un ritmo ipnotico, con uno strepitoso djset di 3 oreper un evento unico! Installazioni video tridimensionali proietteranno il pubblico direttamente all’interno di uno show dal marcato carattere multimediale;ledwall, megaschermi, laser ed effetti speciali spettacolari andranno a creare uno spettacolo nello spettacolo per la straordinaria esibizione dei Chemical, in un coinvolgente crescendo di luci e note che preannuncia numeri da record e prevede arrivi da tutta Europa per assistere all’imperdibile show! 

Nello stesso giorno, il daneseAnders Trentemøller, giocoliere del crossover elettronico con il suo electro-minimal più travolgente e i set diGorgon CityeMombai Science. Trentemoller, camaleontico, raffinato, essenziale e talentuoso artista danese è stato tra i primi a intrecciare il suono minimal con l’elettronica e il progressive fin dalle sue prime apparizioni, nei primi anni 2000, quando ha iniziato a farsi conoscere dal pubblico della musica dance alternativa grazie al suo ep deep house “Work in Progress/ Champagne” entrato nel repertorio dei più celebri dj internazionali e sostenuto da Pete Tong all’interno del programma Essential mix di BBC Radio1. Trentemøller ha utilizzato l’esperienza del dancefloor per costruire un personalissimo percorso di reinterpretazione degli stilemi digitali. Da questa idea forte sono nati lavori come “Nam Nam”, “Sunstroke” o il remix di “What else is there” dei Royksopp che lo hanno reso uno dei dj/producer più richiesti al mondo.

Nell’ottobre 2006 il primo album “The Last Resort” caratterizzato da sonorità ambient e deep techno, poi “Into The Great Wide Yonder” viaggio elettronico fra atmosfere liquide e nebbiose e, infine, “Lost”, tutti album incisi per la sua label “In My Room”.Anche il regista Pedro Almodovar è rimasto colpito dalle sue produzioni fino a usare la traccia “Shades Of Marble” nel trailer e nella colonna sonora del film “La pelle che abito” e poi ancora i Depeche Mode hanno voluto l’artista danese in apertura del loro Delta Machine Tour.

I biglietti al prezzo di 28 € + d.p. potranno essere acquistati presso i punti vendita online e fisici di Booking Show e Ticket One.

Fra gli altri imperdibili appuntamenti vi segnalo l’atteso dj set di Paul KALKBRENNERil grande dj tedesco il 14 agosto, il concerto di Manu CHAOil 5 agosto e molti altri appuntamenti che si tyerranno ogni sera in questa grande ed accogliente struttura epicentro della club culture mondiale.

Per tutte le informazioni e i dettagli il sito è www.parcogondar.com

 

Capita di sentirsi in sintonia con la città e pensare che sì è proprio questo il tipo di città in cui ci piace vivere. Capita dopo una giornata trascorsa sulla spiaggia, di fronte a un tramonto mozzafiato, quando l’aria leggera accarezza le palme. Capita quando abbiamo di fronte la sagoma del Castello Aragonese. E poi arriva nave Palinuro e il Lungomare si anima e i tarantini corrono a scattare foto e si mettono pazientemente in fila per la visita guidata a bordo della splendida goletta con l’entusiasmo di chi ha voglia di identificarsi in un’immagine diversa e possibile.  L’immagine di una città che senza rinnegare il passato riesce a lavorare per un futuro nuovo che sa trovare nel mare, nella cultura, nella storia, nel turismo, nella tradizione l’energia e la linfa vitale del cambiamento.

Dal palco di Sanremo, dove ha duettato con Ornella Vanoni, a quello della Villa Peripato di Taranto: la popolarissima cantante Simona Molinari sarà per una sera “The Queen of Jazz” (la Regina del Jazz), in uno straordinario concerto che si preannuncia come uno più importanti eventi dell’estate nel capoluogo jonico.

Ad accompagnare Simona Molinari ci sarà, oltre a una sezione ritmica “jazzata”, l’Orchestra ICO della Magna Grecia diretta da Antonio Palazzo, il raffinato musicista che ha curato gli arrangiamenti per grande orchestra sinfonica dei brani in programma.

 

il concerto “The Queen of the Jazz” si terrà al teatro “Arena” della Villa Peripato” lunedì prossimo, 28 lunedi, con ingresso a partire dalle ore 20.30 e inizio alle ore 21.00; durante la serata, inoltre, ci sarà la premiazione delle migliori vetrine allestite in città per la manifestazione “Vinincittà”.

Questo grande evento è organizzato, in collaborazione con l’Orchestra ICO della Magna Grecia, dall’Amministrazione Comunale di Taranto che intende così offrire una occasione di intrattenimento culturale ai cittadini di Taranto e ai turisti presenti in città.

Piero Romano, il direttore artistico della Orchestra ICO della Magna Grecia, ha spiegato che “abbiamo scelto di proporre questo spettacolo-concerto che, come da intesa pluriennale con l’Amministrazione comunale, ha un carattere estivo e festivaliero; colgo l’occasione per ringraziare il Sindaco di Taranto, Dottor Ippazio Stefàno, per l’impegno profuso anche in questa occasione per la diffusione e la promozione della musica di qualità”.

 

Il concerto sarà aperto dalla giovane cantante tarantina Dajana D’Ippolito che canterà, accompagnata dall’Orchestra ICO della Magna Grecia, due splendide canzoni: “Clementina” e la celebre “Desafinado”.

Salirà sul palco poi la protagonista della serata, la “Regina del Jazz” Simona Molinari che canterà sia le canzoni che ne hanno decretato il successo presso il grande pubblico, come “Egocentrica”, “La felicità”, “In cerca di te”, “Amore a prima vista” e “Dr Jekyll Mr Hyde”, sia popolarissimi standard jazz come “The man I love”, “Over the rainbow”, “Mr Paganini”, “Caravan”, “I don’t mean a thing” e “Mack the knife”.

Sontuosa: questo aggettivo descrive perfettamente la voce di Simona Molinari, la cantante jazz che si è imposta all’attenzione del pubblico nel dicembre 2008 vincendo il concorso Sanremolab e ottenendo così la partecipazione al Festival di Sanremo.

Il brano con il quale la cantante ha poi gareggiato nella categoria Proposte del Festival di Sanremo è stato “Egocentrica”, che nel corso della terza serata Simona Molinari ha interpretato in duetto con Ornella Vanoni.

 

Il partner culturale e sociale dell’Orchestra della Magna Grecia per la Stagione 2013-2014 è Ubi Banca Carime; la Stagione Concertistica 2014 è sostenuta da Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e Turismo, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Camera di Commercio di Taranto, Regione Puglia, Provincia di Taranto, Programma Sviluppo Taranto, Confindustria Taranto, Comune di Taranto, Shell Italia E&P S.p.A., I&S Group e Fondazione Oro 6 per il Sociale. Ingresso libero

 

 

Controlli doganali e competitività del Porto di Taranto: il rilancio dell’hub tarantino non solo è possibile, è doveroso. Serve però superare le polemiche di questi mesi che non aiutano a recuperare il terreno perso a vantaggio degli altri porti comunitari. Il senatore Dario Stefàno (SEL) scrive al Direttore dell'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Giuseppe Peleggi, con l’obiettivo di individuare una soluzione alle difficoltà del porto di Taranto che  negli  ultimi anni ha registrato una consistente flessione del traffico merci.

 

“Possiamo immaginare  - sottolinea Stefàno – con quali ricadute negative per un territorio già duramente provato dalla crisi e da altre, purtroppo, ben note vicissitudini. Perché lo scalo tarantino torni ad essere competitivo  sarebbe utile avviare, nel rispetto del quadro normativo comunitario e nazionale, una politica di semplificazione delle procedure di controllo e sdoganamento che porti ad una riduzione dei tempi e che sia in grado di contemperare l'imprescindibilità dei controlli a tutela della salute dei cittadini e di contrasto ad ogni forma di illegalità con la necessità di non intralciare, anzi agevolare, i traffici commerciali leciti" .


“Per raggiungere questo obiettivo e riuscire a recuperare il gap accumulato rispetto agli altri competitor comunitari – conclude Stefàno – sarebbe fondamentale l'apertura del confronto richiesto dagli operatori del settore all'Agenzia delle Dogane. Perché, se si mettono da parte le polemiche e si lavora insieme si possono trovare le migliori soluzioni per assicurare lo sviluppo futuro delle attività portuali tarantine”.

 

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