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Giornale di Taranto - Giornalista1

Ancora una settimana di tempo per cogliere un'affare da non perdere. Le aziende pugliesi che intendano partecipare a Marimatch 2014, evento di brocheraggio organizzato da Enterprise Europe Network (Een), possono iscriversi gratuitamente entro il 26 agosto.

 

Marimatch è un'importante occasione per chiudere un affare o allacciare una partnership tecnologica nel settore marittimo. L'iniziativa è organizzata da Een il 10 e l'11 settembre durante la fiera internazionale“SMM 2014 - International Trade Fair for Shipbuilding, Machinery & Marine Technology” di Amburgo (http://www.smm-hamburg.com). Unioncamere Puglia, partner di Een, ne promuove la partecipazione e accompagnerà le aziende pugliesi in Germania.

 

L'evento è un'opportunità unica per stabilire nuovi contatti con l’estero, per future collaborazioni commerciali, di ricerca e/o di sviluppo tecnologico. MariMatch 2014 è dedicato ad un ampio spettro di aziende ed organizzazioni interessate a trovare partner di collaborazione per espandere il proprio business o incrementare l’attività di ricerca e sviluppo tecnologico:

·         Costruzioni navali e cantieristica,

·         Navigazione e posizionamento,

·         Sistemi di logistica e cargo,

·         Porti e tecnologie,

·         Scienze del mare ed oceani,

·         Servizi marittimi.

 

L'azienda, dopo la registrazione on-line e l'inserimento del profilo di cooperazione (all'indirizzo http://smm2014.converve.com/p_registration.php), sarà inserita in un'agenda definita di incontri b2b.

La partecipazione all'evento è gratuita.

Per maggiori informazionitelefonare allo 0831 228215

Dott.ssa Eleonora Quacquarelli: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Dott. Alessandro Montanaro: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

 

Le elezioni provinciale stanno assumendo sempre più la fisionomia di una resa dei conti tra le diverse anime del Pd. La novità di queste ore è che va sempre più consolidandosi il fronte di quanti sostengono la linea di un candidato unico del centrosinistra. In attesa della direzione provinciale del Pd, fissata per giovedì prossimo, quando il Partito formalizzerà la propria posizione, a manifestare consenso rispetto alla scelta del candidato unico e contrarietà rispetto a un’ipotesi di “larghe intese” col centrodestra- che tace (finora non sono arrivate né conferme né smentite) sono i Circoli Matteo Renzi di Taranto e  di Pulsano. Una posizione, questa, che indebolisce non poco il fronte dei sostenitori delle "larghe intese", capeggiato da Pelillo e Mazzarano, con Tamburrano presidente. Un'operazione che "garantirebbe" l'elezione di Mazzarano alla Regione e la vice presidenza della Provincia all'uomo di Pelillo Gianni Azzaro, quest'ultimo indicato tra i possibili candidati alla poltrona di sindaco di Taranto nelle prossime consultazioni amministrative del 2017. Con Azzaro alla Provincia, si profilirebbe la candidatura a sindaco di Taranto dello stesso Michele Pelillo.

Ipotesi fantasiosa e a lunghissimo termine che però trova riscontro tra gli addetti ai lavori. A complicare ulteriormente la situazione c'è l'autocandidatura a presidente della Porovincia dell'attuale sindaco Ezio Stefàno. Una mossa che spariglia le carte, di fronte alla quale la direzione Pd, come il Giornale di Taranto ha scritto nei giorni scorsi, ha chiesto un incontro urgente a Stefàno da tenersi prima della direzione di giovedì.

Tante altre sono le indiscrezioni che circolano e sulle quali vi aggiorneremo. Intanto, ad avere il timbro dell'ufficialità è la nota dei Comitati Matteo Renzi che politicamente assumono una posizione diversa da quella di colui che dovrebbe rappresentare il loro riferimento politico sul territorio, ovvero Michele Pelillo, notoriamente renziano.

 

Si consolida sempre di più il fronte di quanti sostengono la linea di un candidato unico del centrosinistra alle prossime elezioni provinciali. In attesa della direzione provinciale del Pd, fissata per giovedì prossimo, quando il Partito formalizzerà la propria posizione, a manifestare consenso rispetto alla scelta del candidato unico e contrarietà rispetto a un’ipotesi di “larghe intese” col centrodestra- che intanto tace (finora non sono arrivate nè conferme, nè smentite) - sono i Comitati Matteo Renzi di Taranto e  di Pulsano. Una posizione, questa, che indebolisce non poco il fronte dei sostenitori delle "larghe intese", capeggiato da Pelillo e Mazzarano, con Tamburrano presidente. Un'operazione che "garantirebbe" l'elezione  di Mazzarano alla Regione e la vice presidenza della Provincia all'uomo di Pelillo Gianni Azzaro, quest'ultimo indicato tra i possibili candidati alla poltrona di sindaco di Taranto nelle prossime consultazioni amministrative del 2017. Con Azzaro alla Provincia, si profilirebbe la candidatura a sindaco di Taranto dello stesso Michele Pelillo.

Ipotesi fantasiosa e a lunghissimo termine che però trova riscontro tra gli addetti ai lavori. A complicare ulteriormente la situazione c'è l'autocandidatura a presidente della Porovincia dell'attuale sindaco Ezio Stefàno. Una mossa che spariglia le carte, di fronte alla quale la direzione Pd, come il Giornale di Taranto ha scritto nei giorni scorsi, ha chiesto un incontro urgente a Stefàno da tenersi prima della direzione di giovedì.

Tante altre sono le indiscrezioni che circolano e sulle quali vi aggiorneremo. Intanto, ad avere il timbro dell'ufficialità è la nota dei Comitati Matteo Renzi che politicamente assumono una posizione diversa da quella di colui che dovrebbe rappresentare il loro riferimento politico sul territorio, ovvero Michele Pelillo, notoriamente renziano.

 

“A fronte di quanto letto sui giornali negli ultimi giorni, e delle indiscrezioni riguardo l’elezione del Presidente della Provincia- si legge in una nota- i “Comitati Matteo Renzi” di Taranto e Pulsano intendono chiarire la loro posizione in merito.

Non può che non esserci sollievo alla notizia del Partito Democratico sulla convocazione della direzione provinciale, segno questo di un’apertura democratica verso la scelta del candidato alla presidenza.

L’idea che i comitati abbracciano è legata al documento fuoriuscito dalle forze di maggioranza del comune di Martina Franca, dei Giovani Democratici Terra Jonica, di alcuni circoli del Partito Democratico, di Puglia in più e della consigliera regionale Anna Rita Lemma. Il centrosinistra ionico ha bisogno più che mai di una figura appartenente alla sua coalizione, per rimarcare ancora una volta una netta distanza dal centrodestra, lo stesso che negli anni passati ha causato un enorme dissesto finanziario nel comune di Taranto.

È inoltre importante notare- si evidenzia nella nota- come vi sia una forte differenza tra le “larghe intese” a livello nazionale, le quali servono per concretizzare le importanti riforme costituzionali, e quelle che potrebbero nascere nel nostro territorio, con conseguenze negative in quanto è necessario individuare una linea politica da seguire. É inoltre indispensabile riconoscere che il centrosinistra ionico possiede una maggioranza utile per governare la provincia ed eleggere un proprio candidato.

Si auspica pertanto la nascita di un confronto ampio e democratico che dia come frutto la scelta di un candidato condiviso dall’intera coalizione di centrosinistra, come già avvenuto in altre zone d’Italia”. 

E' una vicenda con molte ombre quella di Tempa Rossa. Mentre Taranto discute, manifesta, fa sentire il proprio dissenso anche attraverso atti formali e ufficiali come il "no" espresso dal Consiglio comunale di Taranto, Roma decide ignorando completamente la presa di posizione della popolazione peraltro basata su obiettivi problemi di carattere ambientale e di sicurezza in un territorio che non puo' assolutamente subìre il peso di altri carichi inquinanti. Nonostante tutto si va avanti. Tra coloro che, al livello istituzionale, hanno sollevato la questione e posto una serie di interrogativi, c'è il consigliere regionale Alfredo Cervellera che punta l'indice contro la posizione assunta dalla Regione Puglia e per avere "lumi" in merito ha inviato al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna, al presidente della Regione Nichi Vendola ed all’assessore all’ambiente Lorenzo Nicastro, un’nterrogazione urgente a risposta scritta su Tempa Rossa a Taranto.
Di seguito il testo dell’interrogazione.
“Egregi presidenti/ assessore,
con stupore ho appreso dai giornali del parere favorevole espresso a nome e per conto della Regione Puglia dall’architetto Carlo Latrofa, nell’ambito della Conferenza di Servizi decisoria convocata presso il Ministero dell’Ambiente a Roma, in data 17 luglio scorso, che aveva al punto 4 dell’OdG lo scottante tema “ ENI Raffineria. Progetto Tempa Rossa”.
Un tema che a Taranto fa discutere e non solo gli ambientalisti, visto che il Sindaco ed il Consiglio comunale si sono espressi ufficialmente per bloccare questo progetto che potrebbe aggravare le già precarie condizioni ambientali del nostro territorio.
Ma il Progetto, nonostante i pareri contrari del Comune, sembra inarrestabile.
Il Ministero dell’Ambiente, incurante delle volontà locali, approva il Progetto Definitivo del suolo e del sottosuolo autorizzando in area inquinata SIN lo scavo di ben 300.000 mc di terreno per insediarvi i due nuovi serbatoi di petrolio, che dovrebbero accogliere il greggio dalla Basilicata.
Dal verbale di detta Conferenza si evince che c’è stata un’ “ampia e approfondita discussione” sull’argomento, ma non si precisa se il precitato rappresentante regionale sia intervenuto e con quali argomentazioni.
Alla luce di quanto esposto, nella mia qualità di consigliere regionale chiedo di conoscere le motivazioni del parere favorevole sottoscritto dal rappresentante della Regione; se tale parere sia stato o meno concordato con la Giunta Regionale o componenti di essa; qual’è l’orientamento politico della Giunta regionale sull’intero Progetto dell’ENI Tempa Rossa, alla luce delle condizioni di degrado ambientale in cui versa il territorio tarantino; se la Giunta intenda o meno sottoporre a VAS il progetto Tempa Rossa.
Visto il tema delicato della questione sono certo che sarà dato un sollecito riscontro alla presente interrogazione”./comunicato
 

 
 
  

E’ un parco pubblico negato quello che si trova tra via Lago di Lugano e via Arcadia, in zona Taranto 2. Dal lontano 26 maggio del 2011, quando il Comune ne la realizzazione del nuovo Parco con tanto di descrizione tecnica e foto allegate non ha mai funzionato.  Nel frattempo la recinzione si è arrugginita, altalene e scivoli di legno sono stati corrosi da pioggia e intemperie, le erbacce sono cresciute….ogni tanto, è meta di operai che dopo aver aperto i pesanti lucchetti posti ai cancelli d’ingresso,  innaffiano, sistemano qua e la, si guardano intorno senza sapere bene cosa fare e come impiegare il tempo, vanno via. Le insegne poste dal Comune si sono rotte, ma nessuno degli operai in questione si è preso la briga di raccoglierle. Una metà è rimasta attaccata alla recinzione, l’altra giace per terra…Sopra ci sono notizie sul parco e dettagli sugli orari di apertura…Desolatamente vuoto e abbandonato, il parco sta lentamente morendo. Approfittando di aperture nella recinzione è meta di cani randagi che, in piena estate, hanno deciso di cambiare direzione e scegliere luoghi di riposo meno assolati….

Pubblichiamo di seguito i dati descrittivi e tecnici pubblicati sul sito del Comune di Taranto il 26 maggio del 2011. Dalla descrizione si evince chiaramente che la struttura ha avuto e ha tuttora un costo che grava sulle spalle dei tarantini….

DATI DESCRITTIVI E TECNICI DI UN

NUOVO PARCO PUBBLICO

SITO IN ZONA TARANTO DUE

  (CIRCOSCRIZIONE MONTEGRANARO–SALINELLA).

 

Il nuovo PARCO è situato nella periferia della città, tra Via Attica e Via Lago di Lugano: si estende per 13.000 metri quadrati, ha un perimetro di circa 500 mt. ed è attraversato da viali pedonali per oltre 500 mt.. E’ interamente recintato.

Il PARCO è completamente illuminato da circa 30 pali in stile con l’ambiente esterno.

Nel PARCO sono presenti panchine, altalene, scivoli e percorsi di svago a disposizione dei cittadini e dei bambini che intendono usufruirne per trascorrere ore piacevoli a contatto della natura, in un’area lontana dalle direttrici di traffico.

Nel PARCO sono presenti varie essenze arboree ed, inoltre, in questi ultimi giorni sono stati piantumati 25 nuovi alberi di pino. E’ in programma la piantumazione di altro verde.

I lavori di riattamento dell’intera zona adibita a PARCO pubblico sono stati espletati dagli operatori della Cooperativa Sociale “L’Arca” e con la collaborazione dell’AMIU; il tutto è stato diretto e coordinato dalla Direzione Patrimonio del Comune di Taranto.

Per il completamento dell’intera area del PARCO il Comune di Taranto ha intenzione di coinvolgere la cittadinanza, con contributi di idee da parte dei cittadini e ragazzi (ed in particolare degli alunni della scuola che insiste sul territorio e cioè l’Istituto Comprensivo “Martellotta”).

Il PARCO non ha ancora una denominazione ufficiale ed anche a questo proposito saranno richieste proposte da parte dei cittadini.

Per il decoro e la salvaguardia del PARCO si invitano tutti i cittadini, e coloro che vorranno usufruire di quanto offerto dall’Amministrazione Comunale di Taranto, ad avere il massimo rispetto della natura, dell’arredo urbano e dei giochi messi a disposizione, nell’ottica della fruizione partecipata del tempo libero.

Taranto, 26 maggio 2011.

 

P.S.: Allegati: foto dell’area adibita a PARCO pubblico e degli interventi operati.

 

 

Si allarga il fronte dei “si” alla scelta di un candidato unico del centrosinistra alle prossime elezioni provinciali. Sia all’interno del Pd, che tra i partiti ed i movimenti che si riconoscono in quest’area politica, si susseguono prese di posizione a sostegno di questa linea e contro qualsiasi ipotesi di “larghe intese” con il centrodestra. Sono due i nomi che circolano come possibili candidati unitari della coalizione di centrosinistra: Ciro Alabrese, sindaco di Grottaglie, e Franco Ancona, sindaco di Martina Franca. In queste ore il dibattito sta facendo registrare altri interventi. Grande fermento soprattutto all’interno del Pd, i cui dirigenti avrebbero chiesto un incontro al sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, che aveva lanciato la propria autocandidatura, per sapere quali sono le sue reali intenzioni in merito.

 Intanto per quanto riguarda il centrodestra la coalizione punterebbe su Martino Tamburrano, sindaco di Massafra e già vice presidente della Provincia nella giunta Rana. In queste pare stia prendendo quota anche la candidatura dello stesso ex presidente Domenico Rana.

Intanto, sulla questione di una candidatura unica per il centrosinistra  intervengono la consigliera regionale del Pd Annarita Lemma e il Coordinamento provinciale de La Puglia in Più, già Puglia per Vendola.

“Accolgo con estremo favore, condividendola- scrive la Lemma- la richiesta avanzata nei giorni scorsi a firma di Consiglieri comunali, assessori, Giovani democratici, segretari cittadini dei partiti di centrosinistra di Martina Franca, ed ora anche di numerosi segretari di Circolo del PD, per sollecitare una discussione che conduca alla definizione di un progetto politico relativo alle prossime elezioni provinciali, giungendo così alla scelta del candidato UNITARIO del centrosinistra.

Certo, il periodo di ferie ha indotto tutti ad una fase di pausa ma i tempi sono più che maturi.
Altre Federazioni provinciali del PD, ad esempio, hanno consumato il passaggio negli organi statutari ben prima di agosto.

Voglio escludere- sottolinea la consigliera regionale- che le segreterie provinciali, a partire da quella del PD, individuino altre strade percorribili.
Siamo in forte ritardo e non risulta ancora avviato alcun confronto partecipato e democratico, a partire dal capoluogo ionico.

Questa “riforma”, già discutibile a mio parere, per aver spostato il potere di elettività e di rappresentanza agli eletti in organi differenti, non può davvero ridursi al frutto di logiche da “caminetto” tanto antiche quanto incoerenti rispetto il nuovo corso di renziana impronta.

Le larghe intese- evidenzia ancora la Lemma- non sono necessarie perché il centrosinistra ha in sé la possibilità di mettere a punto contenuti, progetti e competenze.
Si avvii prestissimo, quindi, una discussione aperta e di merito.
E il PD lo faccia allargandola - come dovuto - agli organi statutari, a partire dalla Direzione Provinciale.”

A sostenere la linea del candidato unico è anche La Puglia in Più.

“Puntare su un candidato unico- si legge in una nota stampa- espressione della coalizione di centrosinistra, respingere con forza qualsiasi operazione di “larghe intese”,  unire sotto il comune denominatore del buongoverno le forze che si riconoscono in un progetto che non prevede  accordi trasversali con esponenti del centrodestra.

E’ questa la linea che La Puglia in Più (gia' Puglia per Vendola) intende portare avanti in occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale ionico fissato per il 28 settembre prossimo.

Una linea- si legge ancora nella nota- che è stata ribadita e consolidata durante la riunione tenutasi domenica 24 agosto, dal Coordinatore Angelo Lorusso e dagli altri rappresentanti del Movimento, presenti anche l’assessore regionale all’Agricoltura Fabrizio Nardoni e il consigliere regionale Francesco Laddomada. No a qualsiasi ipotesi di “larghe intese”, quindi , e massima disponibilità a convergere su un candidato forte che rappresenti l’intera coalizione di centrosinistra.

L’obiettivo è quello di dare risposte chiare ai cittadini che chiedono alla politica e ai partiti trasperenza  e coerenza nelle scelte tenuto conto peraltro che a votare non sono loro ma i loro rappresentanti eletti nei Consigli comunali.

Di questo- conclude la nota- il Coordinamento provinciale de La Puglia in Più tornerà a parlare giovedì 28 agosto prossimo. In quell’occasione, alla presenza del Coordinatore Regionale Nicola Scelsi e del capogruppo alla Regione Angelo Di Sabato, si farà anche il punto della situazione rispetto alla prossima scadenza elettorale del 30 novembre, quella per le Primarie del centrosinistra (che vede presente fra i tre candidati anche il senatore Dario Stefano), in vista del rinnovo del Consiglio regionale pugliese della primavera 2015”.

Un'amministrazione più trasparente e vicina ai cittadini. Per rispondere a questa esigenza nasce il bilancio sociale/partecipato strumento che favorisce la conoscenza e quindi la partecipazione alle scelte dell'Amministrazione. Facendo propria questa opportunità, il consigliere comunale di Martina Franca Aldo Leggieri ha proposto al Consiglio comunale di Martina Franca un ordine del giorno finalizzato all'approvazione di un atto di indirizzo che porti all'adozione di questo strumento.

"Considerando il Consiglio comunale in cui dovremmo votare il preventivo 2014 con tutti gli allegati per legge- scrive Leggieri- mi sembra coerente e doveroso discutere, approvare e quindi far entrare per la prima volta nella storia della nostra amministrazione lo strumento di indirizzo che porti per gli anni successivi a redigere i bilanci con lo strumento ormai fondamentale del bilancio sociale/partecipato. Al fine di rendere più semplice, chiaro, efficace la lettura dei bilanci del Comune.

Credo che vada nella direzione riformatrice che l'Amministrazione sta portando avanti e che sia anche uno strumento per avvicinare i cittadini alla politica e alle istituzioni."

 

 

Pubblichiamo di seguito i punti salienti dell'atto di indirizzo proposto dal consigliere Leggieri

 

PREMESSA – Oggi le amministrazioni pubbliche sono sempre più spesso chiamate a dar conto del loro operato ai cittadini, dei risultati conseguiti con l’uso delle risorse pubbliche. Questa domanda di “accountability” richiede che le amministrazioni pubbliche sviluppino le capacità nel ricorrere a forme innovative di comunicazione delle proprie scelte di programmazione, delle modalità di attuazione e degli impatti delle proprie politiche di intervento, non solo in termini di risorse economiche, ma soprattutto in termini di efficacia. Vi è, insomma, una crescente necessità di sperimentare strumenti di rendicontazione diversi e aggiuntivi rispetto al bilancio di esercizio, che rendano più trasparenti e leggibili da parte del destinatario finale i risultati raggiunti dall’amministrazione.

Negli ultimi anni, il bilancio sociale/partecipato ha ricevuto un’attenzione crescente nelle amministrazioni pubbliche, particolarmente negli Enti Locali, come strumento idoneo a sperimentare nuove forme di rendicontazione. Il bilancio sociale/partecipato è prima di tutto uno strumento per riaffermare e legittimare il ruolo delle amministrazioni pubbliche nella società, per esplicitare il rapporto tra il processo di formulazione e attuazione di servizi e il livello di benessere della collettività, di valore, prodotto per i cittadini;

 

OSSERVATO CHE – Tra gli strumenti di responsabilità sociale il bilancio sociale/partecipato rappresenta l’esito di un processo e non un documento fine a se stesso: “Il bilancio sociale è l’esito di un processo con cui l’Amministrazione rende conto delle scelte, delle attività, dei risultati e dell’impiego di risorse in un dato periodo, in modo da consentire ai cittadini e ai diversi interlocutori di conoscere e formulare un proprio giudizio su come l’Amministrazione interpreta e realizza la sua missione istituzionale e il suo mandato” (fonte: ministero dell’Interno, 2007);

 

ALTRESI’ – Il bilancio sociale/partecipato è uno strumento, come il nome stesso suggerisce, per promuovere la partecipazione dei cittadini alle politiche pubbliche locali, e in particolare, al bilancio preventivo dell’ente cioè alla previsione di spesa e agli investimenti pianificati dall’amministrazione.

“Si può parlare di bilancio sociale/partecipato quando su un territorio viene praticato un percorso di dialogo sociale che tocca il ‘cuore’ economico/finanziario dell’amministrazione, puntando a costruire forti legami ‘verticali’ tra istituzioni ed abitanti, e contemporaneamente solidi legami ‘orizzontali’ tra i cittadini le loro organizzazioni sociali” (fonte: Donatella Bruno, Maurizio Sarti   Rendicontazione e partecipazione sociale: dal bilancio sociale al bilancio partecipativo. Cosa sono e a cosa servono  FrancoAngeli  Milano  2009);

PERTANTO – E’ un esempio pratico di democrazia partecipativa e diretta, e ne diventa uno strumento indispensabile, dato che l’attuabilità di politiche e la fattibilità di interventi sul territorio sono determinati dalla copertura finanziaria e dalla possibilità di effettuare investimenti economici. Attraverso il bilancio partecipativo è possibile costruire un rapporto diretto tra cittadini e governance locale, riavvicinare le persone e l’elettorato alla politica e al governo del territorio. Esso rappresenta “uno strumento privilegiato per favorire una reale apertura della macchina istituzionale alla partecipazione diretta ed effettiva della popolazione nell’assunzione di decisioni sugli obiettivi e la distribuzione degli investimenti pubblici, superando le tradizionali forme solo ‘consultive’ e creando un ponte tra democrazia diretta e quella rappresentata” (fonte: La comunicazione nel processo partecipato,Collana Strumenti di URPdegliURP 2007);

QUINDI – Il  bilancio sociale/partecipato può essere inteso come uno strumento propedeutico e di supporto alla redazione e predisposizione del bilancio preventivo, e rappresenta inoltre uno strumento di ascolto, relazione e comunicazione, perché permette ai cittadini di presentare le loro necessità ed esporre le problematiche locali, di valutare le spese previste nel bilancio e l’operato dell’ente, di indirizzare le scelte dell’amministrazione sugli interventi pubblici da realizzare o i servizi da implementare o migliorare.
Possono cioè partecipare alla previsione di investimento, influenzare le scelte e priorità politiche e quindi “decidere” attivamente le politiche future.
Il bilancio sociale/partecipato è anche uno strumento di rendicontazione sociale, perché prevede momenti e materiale di informazione rivolti alla cittadinanza, riguardanti l’operato dell’ente, gli investimenti fatti e gli interventi previsti.
Questo percorso di partecipazione è supportato dalla comunicazione e dall’uso di strumenti per informare, coinvolgere e per raccogliere le idee e i suggerimenti della cittadinanza.

DAL MOMENTO CHE - Il bilancio sociale/partecipato inizia ad essere conosciuto e a diffondersi dopo il primo Forum Sociale Mondiale tenutosi a Porto Alegre nel 2001; “sul modello latinoamericano si sono sviluppate le prime sperimentazioni di bilancio partecipativo in Italia ed Europa” (fonte: G.Allegretti, S. Ricciardi.   Il Bilancio partecipativo. L'esperienza di Porto Alegre Edizioni La Ginestra  Limbiate  2002);

CONSIDERATO CHE – Il cambiamento del mondo di rendere sempre più visibile e trasparente l’azione politico/amministrativa del Comune fa sì che l’individuazione dei bisogni della collettività e la definizione delle priorità degli interventi, tenga conto, oltre che della necessaria copertura finanziaria, anche dell’attuazione di una rete di coordinamento con tutti i soggetti coinvolti nell’attività dell’Amministrazione;

Il bilancio sociale/partecipato si sviluppa come “valore aggiunto” al Bilancio Finanziario del Comune per legge;

L’operazione bilancio sociale/partecipato consiste nel motivare ai cittadini costi e vantaggi sociali realizzati utilizzando un linguaggio semplice e comprensibile alla portata di tutti coloro non in grado di poter affrontare corposi e complessi volumi di dati, tipi del bilancio finanziario;

Il bilancio sociale/partecipato è un elemento integrativo della rendicontazione e parte dalla necessità di miglioramento del rapporto di questa Amministrazione con i cittadini;

Il bilancio sociale/partecipato evidenzia un nuovo sistema di relazione tra Amministrazione e cittadini, tra Amministrazione e tutti coloro che contribuiscono in diverso modo al benessere della città;

Al fine di comunicare i risultati dell’azione amministrativa attraverso Il bilancio sociale/partecipato, devono essere utilizzati mezzi semplici, chiari ed economici perché il dialogo e il confronto sulle proposte politico-amministrative e sui risultati ottenuti e da ottenere nel programma di governo renderà ancora più esplicito il lavoro dell’Amministrazione;

L’aspetto comunicativo dell’azione amministrativa del Comune sia di fondamentale importanza;

Il bilancio sociale/partecipato dovrà essere conosciuto dalle famiglie della città, dalle istituzioni, dalle organizzazioni di categoria e da tutti coloro che direttamente e/o indirettamente, hanno un interesse con l’Amministrazione comunale;

Nel bilancio sociale/partecipato devono essere evidenti i risultati che l’Amministrazione ha conseguito nel periodo considerato.

 

Tutto ciò premesso e considerato, attraverso codesto Ordine del giorno il Consiglio Comunale di Martina Franca indirizza e impegna il Sindaco e la Giunta;

1)      Alla stesura del bilancio sociale/partecipato del Comune di Martina Franca;

 

 

2)      Alla realizzazione di incontri pubblici di illustrazione, spiegazione e diffusione del bilancio sociale/partecipato da parte dell’assessore competente;

 

 

3)      Ad utilizzare mezzi informatici per divulgare il bilancio sociale/partecipato e rendere edotti i cittadini sull’attività amministrativa dell’Ente.

Il Golfo di Taranto è una immensa nursery per i delfini di diverse specie!

È una ulteriore conferma della scoperta di due anni addietro della Jonian Dolphin Conservation (www.joniandolphin.it), l’associazione che da oltre quattro anni studia e tutela la presenza dei cetacei nel Mar Jonio settentrionale.

Un soddisfatto Carmelo Fanizza, presidente della JDC, ha infatti detto «siamo nel pieno della campagna estiva 2014 di dolphin watching nel Golfo di Taranto, che durerà fino a ottobre, e già possiamo dirci più che soddisfatti dei risultati che stiamo conseguendo: tra l’altro abbiamo ulteriormente documentato fotograficamente la stanzialità di diverse specie di delfini che nel Golfo di Taranto si riproducono, nonostante l’elevato grado di antropizzazione di queste acque”.

La novità: «nelle scorse settimane – continua Carmelo Fanizza – abbiamo ripreso un gruppo di oltre dieci Grampi (Grampus griseus), un delfinide che può raggiungere i quattro metri di lunghezza, caratteristico per l’assenza del rostro sul capo, e, con nostra grande sorpresa, a un certo punto abbiamo visto saltare fuori dall’acqua un cucciolo, il primo di questa specie avvistato e fotografato in anni e anni di ricerche nel nostro mare!»

Un evento eccezionale, se si tiene conto che i ricercatori della JDC, durante le campagne di dolphin watching a bordo del catamarano “Taras”, avvistano il Grampo meno di dieci volte l’anno, mentre quasi ogni giorno – la JDC vanta una percentuale di avvistamento del 93/95% – documentano la presenza nel Golfo di Taranto di numerosissime colonie stanziali di Stenella striata (Stenella coeruleoalba), delfinidi che hanno dimensioni minori, un paio di metri di lunghezza, ma che sono soliti avvicinarsi in piena libertà al catamarano Taras per la gioia degli ospiti.

Per finanziare le attività di ricerca, infatti, la Jonian Dolphin Conservation consente a turisti e cittadini di imbarcarsi su Taras (www.joniandolphin.it – cell. 349.1691283) per vivere la straordinaria esperienza di diventare ricercatore scientifico per una giornata: durante l’uscita in mare, che dura circa sei ore, gli ospiti vengono coinvolti in tutte le attività di ricerca e studio dei delfini, avvistandoli e ascoltandone la voce con gli idrofoni calati in mare, e, inoltre, vengono “istruiti” mediante un’autentica lezione sulla storia e le caratteristiche dei cetacei tenuta a bordo dai biologi della JDC.

«Giusto tre giorni addietro, inoltre, in un grandioso branco di Stenella striata, oltre cinquanta esemplari, abbiamo fotografato un gruppo familiare con un cucciolo che, dalle dimensioni, stimiamo abbia circa cinque giorni di vita, in quanto aveva già la pinna dorsale dritta, fino al terzo giorno di vita è invece floscia. Non è la prima volta che documentiamo la presenza di neonati di questa specie nel Golfo di Taranto, fotografammo da lontano la pinna floscia di un cucciolo vicino a quella della madre già due anni fa, ma è la prima volta che siamo riusciti a riprenderlo così vicino e nell’ambito del gruppo familiare, in quanto di solito i cuccioli vengono protetti dal branco!».

 

 

Alla Provincia un candidato unico per la coalizione di centrosinistra. A farsi avanti con questa proposta sono i Giovani Democratici Terra Ionica che lanciano un sasso in uno stagno solo apparentemente immobile.

Come risulta da voci sempre più insistenti, sarebbero infatti  in corso grandi manovre parallele alle trattative ufficiali tra schieramenti opposti. I bene informati, alcuni dei quali sono usciti allo scoperto anche sui social, parlano di un’ipotesi di accordo trasversale tra alcuni dirigenti del Pd ionico e FI per portare Tamburrano alla presidenza.

Non è quindi escluso che l’iniziativa dei giovani democratici vada interpretata come un tentativo di blindare il partito su una scelta che coinvolga l’intera coalizione di centrosinistra.

 Come si legge in una nota, “la segreteria provinciale, quindi, per il tramite del suo segretario Paolantonio Palumbo e del suo Vice-segretario e Coordinatore di segreteria Mattia Giorno, ritiene opportuno fare luce sulla sua posizione in merito all’ormai imminente elezione del presidente della Provincia.

Noi giovani – prosegue la nota- riteniamo che sia importante, in questo momento storico più che mai, convergere le forze del centrosinistra, e di tutti quanti ora governano nei singoli comuni di centro-sinistra, per presentare in maniera unitaria la candidatura di un Presidente appartenente alla nostra coalizione.

La necessità di questa scelta deriva anzitutto dai numeri- sottolineano Palumbo e Giorno- palesemente favorevoli per l’elezione di un candidato proprio, e dalla volontà di non scendere ad intese con il centrodestra, già causa della rovina della provincia ionica negli anni passati.

Ci uniamo al documento sottoscritto dai consiglieri, dagli assessori e da tutte le forze politiche di maggioranza di Martina Franca, il quale esprime chiaramente la volontà di molti elettori del centrosinistra, di appoggiare una candidatura valida che sia espressione di quella che ancora oggi è la volontà dei cittadini.

Non può mancare inoltre- aggiungono i Giovani Democratici- un richiamo ai vertici provinciali del Partito Democratico. Noi giovani infatti auspichiamo che si convochi il prima possibile la direzione provinciale per discutere nel modo più democratico dell’importanza di questa candidatura, mai stata al centro di concrete attenzioni. Riteniamo infatti che sia giunto il momento di dare una soluzione finale al problema, accantonando le logiche personalistiche e lanciando un messaggio di unità in tutto il centrosinistra ionico”. 

L'arcivescovo di Taranto, mons.Filippo Santoro, interviene con una nota sulla catena di suicidi che tragicamente si è verificata nella città di Taranto

«Esprimo il mio profondo dolore per il susseguirsi dei suicidi nella mia città. Innanzitutto il mio pensiero va ai familiari dei defunti, che si trovano nella sofferenza, nei dubbi, stravolti da questi gesti di estrema gravità. Mi unisco a loro spiritualmente e manifesto paterna vicinanza.

Non è difficile pensare che simili episodi generino smarrimento nella comunità e che chiamino qualche filo logico, il perché della negazione della vita e dell’autodistruzione. Una ragione non c’è, se non quella che sotto la traccia della nostra società c’è una profonda solitudine, quando non proprio l’isolamento. Viviamo in una comunità così “social” e così poco comunionale, lontana dalla condivisione.  Siamo spesso così informati e al contempo indifferenti. Se dovessimo analizzare i sintomi saremmo tentati nella diagnosi di una città depressa, senza speranza, ma non voglio assolutamente rassegnarmi a quest’idea. Pur in gravissime difficoltà,  a Taranto, non diversa dalle altre città del mondo, noi abbiamo tante falde di speranza, come ad esempio la fede, la famiglia, l’accoglienza, il valore dell’amicizia e di una solidarietà che scorre naturale nelle nostre vene. Invito tutti all’apertura e all’attenzione all’altro. Spesso, anche sullo stesso pianerottolo di casa, quando non proprio sotto lo stesso tetto a pochi metri da noi, si aprono scenari di dolore e di confusione: l’affetto, la generosità, l’ascolto sono farmaci indispensabili per chi avverte il male di vivere. In una terra particolarmente cristiana non possiamo rimanere indifferenti.

Infine ritenendo il suicidio come gesto di assoluta gravità, definito dal Catechismo come contrario all'amore del Dio vivente, annuncio ancora una volta il Cristo misericordioso, vicino al cuore di ognuno, specie a chi patisce l'angoscia o il timore grave della prova e della sofferenza. Preghiamo per questi nostri fratelli. Sempre il Catechismo afferma che Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l'occasione di un salutare pentimento. Gesù può mostrare il suo volto bello e abbracciare questi suoi figli.  La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita. Le ragioni non potremo mai saperle adeguatamente ed è essenziale condividere il dolore, il rispetto e la speranza. 

Vorrei invitare, oltra cha alla preghiera, anche alla sobrietà e all’essenzialità nel racconto dei fatti, perché alla morte e alle famiglie sia dato il dovuto rispetto. 

L’Immacolata e san Cataldo ci aiutino a vegliare su chi soffre, a condividere il dolore e a creare una società più umana». 

 

Don Filippo, Arcivescovo

 

 

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