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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

 

“Lo studio effettuato da Arpa Puglia relativo alla pressione ambientale esercitata dall’Ilva di Taranto costituisce un punto di riferimento importante per la valutazione dell’incidenza di nuovi insediamenti in quell’area.Sebbene vanificato, limitatamente alle attività riferite al siderurgico, dall’adozione di norme nazionali, il lavoro di studio effettuato costituisce un parametro di confronto utile per valutare se, un nuovo impianto come quello dei serbatoi Eni, rischia di aggravare il quadro emissivo in quell’area”.Così l’Assessore alla Qualità dell’Ambiente Lorenzo Nicastro al termine dell’incontro con Arpa e Ares su Tempa Rossa.“Ferma restando l’intenzione, all’evidenza dei rilievi effettuati dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, di inoltrare formale richiesta di riesame della Via-Aia dell’impianto al Ministero competente, nei prossimi due mesi si procederà alla compilazione del rapporto VDS sugli altri impianti insistenti sull’area di Taranto. In relazione poi a Tempa Rossa – prosegue Nicastro – la Regione già aveva chiesto in fase di parere VIA la valutazione di incidenza sanitaria, e tornerà sul tema chiedendo all’azienda, in quanto nuovo insediamento, di produrre, come prevede la nostra Legge sulla Valutazione del danno Sanitario, una attestazione di non aggravio delle emissioni in atmosfera".“Questo lavoro di analisi permetterà di ricostruire il contesto emissivo anche degli impianti già in esercizio sul territorio con una mappatura precisa – conclude l’Assessore – degli impatti di ciascuno e delle eventuali necessità di riduzione”.


DALLA GREEN ROAD NUOVE POSSIBILITA' DI SVILUPPO

 

«Il problema principale delle imprese del Sud Italia è dato dall’eccessiva frammentazione. C’è poco gioco di squadra per poter aggredire i mercati, soprattutto quelli esteri ed emergenti». E’ questo il monito che emerge a margine dell’edizione 2014 del Taranto Finanza Forum. Nell’arco della giornata promossa da BCC San Marzano di San Giuseppe in collaborazione con GAL Colline Joniche e Directa, e dedicata all’analisi dei mercati e alle strategie d’investimento, esperti e tecnici hanno tastato il polso alle criticità della nostra economia che, nonostante le molteplici potenzialità, subisce in maniera importante lo stallo di una fase di recessione sempre più acuta.

«Quanto emerso nel TFF – dice il Direttore Generale della BCC San Marzano di San Giuseppe, Emanuele di Palma – era nell’aria. Per affrontare investimenti e strategie di rilancio non serve solo coraggio, ma anche e soprattutto appropriate competenze. Il periodo di crisi, continua in maniera intensa, rinviando costantemente quei timidi segnali di ripresa che pure in alcuni settori, e a tratti, si sono avvertiti. L’Italia, i suoi investitori e i suoi imprenditori sono chiamati ad uno sforzo continuo per poter voltare pagina. E’ il momento di avere fiducia, ottimismo, ma soprattutto consapevolezza sulle strade da percorrere».

Per Antonio Prota, Presidente GAL Colline Joniche «Fondamentali sono gli obiettivi del GAL e della Green Road orientati alla sostenibilità e legati all’aggregazione per promuovere progetti di sistema e internazionalizzazione puntando su Expo 2015 con la quale abbiamo aperto una corsia di dialogo privilegiata con le nostre buone pratiche».

«Se vogliamo guardare a nuovi mercati – ha detto Michele Lenoci, esperto di internazionalizzazione ed export – dobbiamo prima di tutto essere in buona salute. Oggi, invece, molte aziende al collasso puntano all’estero come ultima spiaggia. Giocare la carta dell’internazionalizzazione, invece, richiede chiarezza di idee e capacità di investimenti per partire da zero in piazze che non stanno certo aspettando noi. Andare all’estero vuol dire partecipare alle Olimpiadi e non alla partita scapoli-ammogliati. Va da sé che è richiesta, inevitabilmente, competenza e capacità di avviare nuovi percorsi imprenditoriali. Meglio se giocando di squadra».

Per Luca Lazzaro, Presidente di Confagricoltura Taranto: «Siamo in un territorio in cui abbiamo la rappresentazione della fine di un modello, quello fordista, che dà 15mila posti di lavoro. Ma abbiamo un modello possibile alternativo, diverso, si chiama Green Road. L’agricoltura e l’agroalimentare sono protagoniste in questo e quale migliore occasione se non quella di partecipare ad Expo e raccontare le nostre esperienze e le nostre potenzialità. Confagricoltura Taranto ci  ha creduto dal principio ed ora si fa carico di accompagnare le imprese, sempre più competitive, in questo processo»

«Se l’Expo dovesse scegliere nei territori un luogo simbolo delle sfide del domani dovrebbe puntare su Taranto e dovrebbe scegliere la Green Road, con il suo concetto di smart land destinata a creare valore aggiunto dal punto di vista produttivo con una integrazione tra due modelli di sviluppo, uno al tramonto, l’altro agli albori – ha detto l’assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni -.  Ma sta a noi – ha aggiunto -  il compito non certo semplice di fare sintesi attorno a tutto questo  potenziale, passando dalle proposte che abbiamo messo in campo anche sul tema dell’uso responsabile delle energie o dell’acqua, passando per la diversificazione del reddito (pesca turismo, agriturismo, coltivazioni di bio-remediation come quella della canapa), sgomberando il campo però da rivoli di dispersione progettuale pericolosissimi e tornando ai concetti chiave e non alle contrapposizioni di parte.

La Regione Puglia – ha continuato – sta facendo la sua parte costruendo una narrazione ed una espressione del territorio regionale come un cantiere aperto alla tradizione, ma anche alla modernità e alla creatività, così com’è chiamata ad essere la nostra esperienza rurale e quella marinara che nello spazio riservato alla Puglia nell’Esposizione Universale e fuori contiamo di spendere come patrimonio di una terra che più di altre soddisfa il bisogno europeo di buona alimentazione e buon sviluppo».


Ancora una volta Confindustria Taranto si vede costretta ad intervenire presso gli Enti e le Autorità locali preposte (Prefettura e Ordine dei Medici) per segnalare un fenomeno già registrato nel recente passato, quale l’anomalo assenteismo per malattia o ad altro titolo di una parte consistente del personale addetto a funzioni strategiche del ciclo produttivo dell’ILVA.

 

Difatti, con una nota circostanziata del 3 ottobre 2014, l’Ilva Spa ha portato a conoscenza di questa Associazione di aver riscontrato, nel periodo ricompreso tra il giorno 30 settembre 2014 ed il 3 ottobre 2014, un concomitante ed anomalo assenteismo relativo a personale appartenente al Reparto Convertitori dell’Area Acciaieria n. 1 e dell’Area Acciaieria n. 2 dello Stabilimento di Taranto. Si tratta, in particolare, di personale adibito a svolgere la medesima mansione di “Capo forno”, avvicendato su più turni di lavoro in differenti squadre.

 

Nella fattispecie, su un totale complessivo di n. 25 unità lavorative operanti nel predetto reparto, la Società ha registrato la concomitante assenza per malattia di n. 12 dipendenti. Tali assenze sono state certificate sia dai Servizi di Continuità Assistenziale (le Guardie Mediche), sia dai medici di base della provincia di Taranto.

 

Una situazione che come Confindustria Taranto stigmatizziamo fortemente e che rischia di compromettere il raggiungimento dei livelli minimi di redditività ed autosufficienza dello Stabilimento di Taranto che attualmente sono fortemente in discussione.

 

Tale atteggiamento, infatti, oltre a generare immediate ripercussioni negative sulla produzione, rischia anche di vanificare gli sforzi fin qui compiuti da chi - lavoratori, azienda ed istituzioni - è quotidianamente impegnato per sostenere il destino della siderurgia a Taranto e quello delle tante imprese ad essa collegate.

 

Un fenomeno inspiegabilmente adottato da una minoranza dei lavoratori che merita la massima attenzione da parte delle Autorità competenti alle quali si chiede di intervenire prontamente per individuare e neutralizzare comportamenti opportunistici in controtendenza rispetto a chi cerca faticosamente di fare la propria parte per salvaguardare la tenuta di un sistema economico ormai allo stremo.

 

Confindustria Taranto fa pertanto appello alla sensibilità della parte preponderante del mondo del lavoro per continuare a dare segnali di responsabilità e stabilità dei rapporti così come si sta già facendo a tutti i livelli.

La circolare interpretativa del Ministero del Lavoro esclude i professionisti dipendenti degli studi professionali dalla Cassa integrazione guadagni in deroga: la protesta del CNI.

 

a cura di Amedeo Cottino

 

 

Esclusi dalla Cassa integrazione guadagni in deroga i professionisti dipendenti degli studi professionali. A precisarlo è stato il Ministero del Lavoro con la circolare n. 19/2014, fornendo la propria interpretazione del Decreto Ministeriale del 1° agosto 2014, ribadendo che il DM ha riservato la CIG in deroga alle attività economiche organizzate per la produzione o lo scambio di beni e servizi, ovvero alle imprese indicate all’articolo 2082 del Codice Civile. Qualche tempo fa l’INPS aveva previsto una possibile apertura anche ai professionisti del fondo di solidarietà residuale, ora però il Ministero, con la propria interpretazione della norma, ha chiuso le porte ad ogni speranza.

Una presa di posizione che non è piaciuta affatto al Consiglio nazionale degli ingegneri (CNI), il cui presidente, Armando Zambrano, chiede al Ministero una profonda revisione delle misure a sostengono di chi perde il proprio posto di lavoro estese a tutti i lavoratori, anche professionisti e partite IVA, e accompagnate da politiche per il reinserimento. Per Zambrano:

«I professionisti affrontano da anni senza rete una congiuntura economica che ha portato i loro redditi a contrarsi di oltre il-30%. Inoltre, con la riforma degli ordinamenti professionali, il legislatore ci ha imposto nuovi e gravosi oneri derivanti dall’introduzione dell’obbligo dell’assicurazione professionale e della formazione continua».

E ora «i dipendenti che lavorano nei nostri studi (che sono dipendenti uguali a tutti gli altri) – prosegue Zambrano – sono esclusi dalla circolare interpretativa del Ministero dalle misure di sostegno cui possono accedere tutti gli altri lavoratori. Questo comporta una disparità di trattamento nello stesso settore dell’ingegneria, in quanto i dipendenti delle società di ingegneria sembrerebbero poter accedere a tali misure mentre quelli degli studi professionali no. Si tratta di una esclusione profondamente ingiusta».

Per questo motivo il CNI ha chiesto un incontro urgente al Ministero del Lavoro sul tema.

 

In vigore l'obbligo anche per privati non titolari di partita IVA di effettuare mediante F24 telematico i versamenti in compensazione o di importo superiore a mille euro: ecco il regime sanzionatorio.

 

A cura di Amedeo Cottino

 

 

 

È scattato il 1° ottobre l’obbligo di presentazione del modello F24 per via telematica per effetto del Decreto IRPEF (Articolo 11, comma 2, del decreto legge 24 aprile 2014, n. 66 convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89) che ha introdotto modifiche per i versamenti in compensazione (indipendentemente dall’importo) o senza ma di importo superiore a 1.000 euro eseguiti con modello F24, riducendo drasticamente l’opzione del modello cartaceo. Tuttavia, nel caso in cui si utilizzi un canaledifferente da quello telematico non verranno applicate sanzioni.

Regime sanzionatorio

In realtà la norma citata e la circolare dell’Agenzia delle Entrate sul nuovo obbligo (Circolare n. 27/E/2014) non fanno alcun riferimento al regime sanzionatorio nel caso in cui il modello F24 venga pagata utilizzando un canale differente da quello telematico, pertanto appare applicabile quanto già avviene per i titolari di partita IVA. Per questi ultimi era stata l’entrata in vigore dell’articolo 37 comma 49, del Dl n. 223/2006 a dare il via all’obbligo versamento mediante modello F24 online.

In occasione dell’entrata in vigore di tale norma, una discussione in Commissione Finanze della Camera (26 settembre 2006, n. 7-00051) aveva evidenziato che

«Non esiste nel nostro ordinamento alcuna fattispecie sanzionatoria connessa alla errata utilizzazione del canale o mezzo di pagamento dei tributi. L’unica sanzione applicabile è infatti riconducibile semplicemente all’omesso o incompleto versamento delle imposte e dei contributi».

Tale interpretazione sembra applicabile anche al caso in cui ad utilizzare un canale diverso da quello telematico per la presentazione del modello F24 siano i privati e i contribuenti non titolari di partita IVA. L’unica sanzione prevista è quella applicata per violazione formale, pari a 258 euro, nel caso in cui il mancato utilizzo del corretto canale di trasmissione possa costituire un ostacolo all’attività di controllo dell’Amministrazione finanziaria.

 

Mercoledì 8 ottobre alle ore 10.00 – CGIL Via Dionisio

 

Lavorare in un call center come in una scatola del Grande Fratello, non chiedere mai spiegazioni, accettare di essere spiati e controllati in ogni momento della giornata, esseri sospesi e poi allontanati dall’azienda perché in stato di gravidanza, non chiedere mai informazioni sui propri diritti o il proprio contratto pena il licenziamento.

Sono le storie di un gruppo di lavoratori di un call center tarantino che di fronte alla rivendicazione di dignità e diritti da parte dei suoi dipendenti ha risposto con una chiara lettera di licenziamento.

Saranno loro, a volto coperto, i protagonisti della conferenza stampa che si terrà mercoledì 8 ottobre alle ore 10.00 nella sede della CGIL di Taranto in via Dionisio.

Parleranno a volto coperto perché per alcuni di loro c’è ancora una possibilità di tornare a lavorare. Possibilità che rischia di svanire del tutto se si renderanno riconoscibili in questa denuncia che suona giustizia – spiega Andrea Lumino, segretario generale della SLC, il sindacato che si occupa appunto dei lavoratori del mondo delle telecomunicazioni.

Questi lavoratori, figli-fantasma della deregulation che negli anni ha interessato il mercato del lavoro in Italia – spiega Giuseppe Massafra, segretario generale della CGIL di Taranto – non sarebbero comunque finiti sotto l’influenza della riforma che questo Governo vuole mettere in atto sull’art. 18, ma sono l’emblema di un rischio perenne e ricorrente che ogni lavoratore vive sul suo posto di lavoro. L’esempio lampante di un modello che si potrebbe replicare ovunque senza quel baluardo di diritto che qualcuno oggi vuol  derubricare al rango di mero totem ideologico

Confcommercio Taranto interviene sulla questione Tari sottolineando il clima collaborativo instauratosi con l'Amministrazione comunale e d esprimento una serie di valutazioni e auspici. Ecco la nota in cui sono raccolte queste riflessioni

 "Il Regolamento comunale per l’applicazione della tassa sui rifiuti –TARI 2014 – alle utenze non domestiche, merita qualche considerazione a poche ore dalla approvazione da parte del Consiglio comunale delle nuove tariffe.

Non è il caso di  tessere  lodi, ma è pur vero che non è il caso di  indugiare nella critica a priori solo perché la controparte è la pubblica amministrazione. Quando un’Amministrazione comunale adotta comportamenti ispirati  da criteri di responsabilità va detto. Non sarebbe onesto sottolineare solo le negatività.

Certo questo non significa che il percorso avviato dal Comune di Taranto (percorso che ha visto la Confcommercio impegnata in una continua azione di confronto con AMIU ed Amministrazione), non possa essere migliorato e non si possa  giungere ad ulteriori riduzioni delle tariffe. Si mancherebbe però di obiettività se si   bocciassero tout court i risultati conseguiti e  si puntasse l’attenzione solo sugli aumenti che investono alcune tipologie di attività, per l’esattezza  quattro su ventinove.

E,  comunque le quattro categorie penalizzate (ortofrutta, fiorai, pescherie, panifici e pizza al taglio,  alimentari) - per le quali nel passaggio dalla TARSU alla TARI era comunque previsto un aumento in virtù della maggiore produzione di rifiuti rispetto alle altre attività-   adottando la raccolta differenziata potranno ottenere degli sgravi,  sino al 30%.

Si tratta ora di rendere strutturale la differenziata e di attuarla nel migliore dei modi; da parte dell’AMIU –come confermato in un recente incontro tra il presidente di Confcommercio, Giangrande, e il presidente della municipalizzata, Cangialosi- vi sarebbe la massima disponibilità ad avviare il servizio nel più efficiente dei modi. E’ inutile sottolineare quanto sia vitale per il commercio il meccanismo di premialità, collegato alla differenziata e come sia importante che parta al più presto e bene.

Nel complesso va evidenziato che l’80% delle categorie sono comunque avvantaggiate dalle nuove tariffe e che alcune in particolare hanno ottenuto un netto sgravio rispetto al 2013, come gli alberghi, i ristoranti e le pizzerie, i bar, le esposizioni di mobili o gli autosaloni, gli stabilimenti balneari.

Ci piace sottolineare che  dopo gli ‘scontri’ della passata stagione, abbiamo individuato un percorso di confronto con l’Ente pubblico ispirato alla norma che ‘chi inquina di più paga’  e che ha condotto a dei risultati tutto sommato positivi. Si tratta ora di continuare su questa strada e di migliorare il servizio di raccolta, puntando a rendere più pulita la nostra città.  "

Questo pomeriggio, 3 ottobre alle ore 18.30 presso l'Aula Consiliare del Comune di San Giorgio Jonico: BRICIOLE DI SOLE,POESIE, PENSIERI,DISEGNI SBOCCIATI IN UN REPARTO PSICHIATRICO. Sarà una occasione di condivisione, confronto e sensibilizzazione rispetto il disagio psichico. Interverranno: Dr.Francesco Macrì (Direttore SPDC Scorrano), Maurizio Forte (Presidente Avo Maglie), Giulia Negro (Volontaria Avo Maglie), Dott.ssa Maria Bruno (Psicologo Psicoterapeuta Taranto), Antonio Datto (Presidente Avo Taranto).

Coerenti con la posizione assunta durante la campagna elettorale, i Circoli di Statte e Pulsano dei Giovani Democratici rispondono così al risultato delle elezioni del Presidente e del Consiglio Provinciale.

A seguire le manifestazioni di sdegno  della  Segreteria Provinciale dei Gd di Terra Jonica per l’imbarazzante risultato delle elezioni provinciali di domenica scorsa, le rimostranze dei circoli giovanili locali. I Giovani Deomocratici di Statte e Pulsano esprimono, in un comunicato congiunto, indignazione per il risultato poco rispettoso degli elettori e degli ideali del partito, e affiancano la Segreteria Provinciale Gd nella richiesta di dimissioni della segreteria provinciale PD e di tutti i consiglieri comunali che hanno votato per Tamburrano.
I Gd dei due circoli hanno deciso di simboleggiare la loro protesta ritraendosi davanti alle loro sezioni con degli striscioni esprimenti tutto il malcontento e la delusione derivanti dagli ultimi eventi.

 
  <<Ci rifiutiamo di accettare l’idea che questo partito si sia ridotto ad un anonimo contenitore da utilizzare per perseguire logiche di comodo, personali, senza storia e senza alcun riguardo per il mandato degli elettori, in Italia, come a Taranto>> afferma Angelo Di Lena, Segretario Gd Pulsano e Responsabile alla Formazione Politica Gd di Terra Jonica. <<I Giovani Democratici di Pulsano, in comunione d’intenti con i Gd Jonici sentono alta la loro responsabilità moralizzatrice nel PD e nella sinistra di questo territorio, sono pronti ad esercitare qualunque forma di resistenza, anche passiva, contro la deriva utilitaristica del PD, e rivolgono un appello a tutte le persone e le forze che si riconoscono negli ideali solidali della sinistra: aiutateci a salvare l’ultimo Partito rimasto in Italia. Aiutateci a salvare la nostra dignità e il nostro futuro>>

  Da Statte, il Segretario GD Giovanni Ricci sostiene: << Non siamo solo democratici e di sinistra. Siamo italiani, tarantini e persone coerenti. Per questo non solo non possiamo restare indifferenti davanti allo stupro dei valori sui quali si fonda il nostro partito, ma anche davanti ad un tremendo e volontario conferimento del potere a chi questo territorio lo ha martoriato per anni. Chiediamo non solo le dimissioni di queste persone, ma le scuse nei confronti dei cittadini (come quelli di Statte) che ogni giorno convivono con le discariche della destra, la stessa destra salita al potere domenica grazie a quelli che dovrebbero essere rappresentanti del Partito Democratico >>

 

Niente da fare, il premier non ha telefonato, non ha risposto all'invito, insomma, non si è fatto sentire. Nessuna risposta, quindi, alla lettera dei pediatri sull'emergenza sanitaria a Taranto e nessun contatto telefonico con la dott.ssa Moschetti così come promesso in occasione della visita lampo dell'agosto scorso.
Ecco la nota con cui la dott.ssa Annamaria Moschetti Associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata ( ACP )
il dott. Oronzo Forleo Neonatologo responsabile “Terapia Intensiva Neonatale “ Taranto
e la dott.ssa Dora Tagliente Infermiera Presidente Associazione Onlus “Delfini e Neonati” per la neonatologia spiegano come stanno le cose. La salute dei bambini di Taranto, evidentemente, non rientra tra le priorità del presidente del Consiglio.
"In merito alla richiesta di incontro con il premier Renzi inviata nel mese di agosto gli scriventi comunicano
 
che il premier non ha finora telefonato alla dott.ssa Moschetti come si era impegnato pubblicamente a
fare e che l’incontro con l’on. Davide Faraone cui la segreteria di Renzi aveva delegato il compito di
incontrare i pediatri per la non disponibilità del primo ministro , incontro che si sarebbe dovuto svolgere il
25 settembre , è stato annullato senza preavviso alcuno.
Ribadendo la gravità della situazione sanitaria dei bambini tarantini che si è appalesata nella sua
drammaticità attraverso lo studio SENTIERI recentemente pubblicato, gli scriventi ribadiscono la necessità
e l’urgenza di essere ricevuti dal premier Renzi . Rimangono pertanto in attesa di riscontro .
Dott.ssa Annamaria Moschetti Associazione Culturale Pediatri Puglia e Basilicata ( ACP )
Dott. Oronzo Forleo Neonatologo responsabile “Terapia Intensiva Neonatale “ Taranto
Dott.ssa Dora Tagliente Infermiera Presidente Associazione Onlus “Delfini e Neonati” per la neonatologia .
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