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Giornale di Taranto - Giornalista1

Sparatoria in pieno centro a Taranto.Erano circa le 17 quando un uomo è stato ferito a colpi di pistola. I colpi sono stati esplosi in via Dante, all'altezza di via Duca degli Abruzzi. L'episodio si è verificato in una zona frequentata per cui all'esplosione dei colpi c'è stato un fuggi fuggi generale. Sul posto è intervenuta la Polizia. Il ferito, a  pochi minuti dal fatto, si presentava presso il pronto soccorso dell’Ospedale SS. Annunziata. Si tratta di un quarantenne   pregiudicato tarantino che presentava ferite da arma da fuoco alla caviglia sinistra.

Sono in corso indagini da parte della Squadra Mobile.  Dai rilievi svolti sul luogo della sparatoria e dalla testimonianza del ferito gli investigatori stanno cercando di risalire a movente e responsabili della sparatoria. Per tutta la notte sono state effettuati interrogatori e perwuisizioni. Non si esclude che già nelle prossime ore si possano registrare importanti novità.

Inizierà il prossimo 10 novembre, la fase preliminare all’avvio della raccolta differenziata “porta a porta” nell’abitato di Talsano.

Da lunedì alle 8:30, i cittadini del quartiere potranno ritirare il kit necessario per la raccolta in tre punti di distribuzione, collocati in altrettanti plessi scolastici: “Foscolo” (via Filippo Brunelleschi), “Mazzaraso” (via Benvenuto Cellini) e “Sciascia” (via Arturo Martini). Il personale dell’Amiu SpA sarà a disposizione degli utenti fino all’avvio del servizio, previsto per dicembre quando scompariranno dal quartiere anche i contenitori per la raccolta stradale dei rifiuti.

I kit saranno diversi secondo la tipologia di utenza. Per gli appartamenti singoli e i condomini fino a cinque interni, il kit prevederà quattro contenitori (marrone per l’organico, giallo per la plastica e il metallo leggero, blu per la carta e il cartone e grigio per l’indifferenziato), un set di buste compostabili dove riporre i rifiuti organici, un calendario e un vademecum per il corretto conferimento. Per i condomini con più di cinque interni, invece, il kit sarà composto solo da un set di buste compostabili, da un set di buste per la plastica e da uno per la carta, dal calendario e dal vademecum (i contenitori condominiali, infatti, saranno consegnati a domicilio dall’Amiu).

L’azienda, per ottimizzare la distribuzione dei kit, ha diviso il quartiere in tre zone (visibili nella mappa allegata): gli abitanti della zona verde avranno come riferimento la scuola “Foscolo”, quelli della zona rossa la scuola “Mazzaraso” e, infine, gli abitanti della zona blu potranno recarsi alla scuola “Sciascia”.

Tutte le utenze di Talsano, in queste ore, stanno ricevendo una lettera da parte dell’azienda in cui sono spiegati i dettagli di questa fase. Avviata la distribuzione del materiale, l’Amiu organizzerà una serie di incontri per spiegare alla cittadinanza le modalità con cui sarà effettuata la raccolta differenziata “porta a porta”, i vantaggi che porterà in termini di risparmio economico e di salvaguardia ambientale.

È fondamentale, però, che gli utenti si rechino nei punti di distribuzione per ritirare il materiale e cominciare a entrare in confidenza con questa importante novità.

 

Trasparenza nel reclutamento, per esempio reale accessibilità ai bandi, efficienza gestionale, cura della didattica, qualità della ricerca. E’ ciò che il governo Minervini esigerebbe dall’università pugliese.

Di questa mattina l’incontro con i giornalisti e i cittadini nel Nodo zero di via Putignani a Bari, quartiere generale de #La Forza dello staff che sostiene la candidatura alle primarie del centrosinistra di Guglielmo Minervini.

“Vogliamo una università migliore – ha detto Minervini -  più accogliente verso i ragazzi e che faccia emergere i talenti”.

E subito ha snocciolato dati importanti relativi ai finanziamenti che la Regione si impegna a erogare all’università: 17,6 milioni annui per il bilancio ordinario finalizzati a sostenere il diritto allo studio; 25 milioni per Future research, 45 milioni per dottorati (4 avvisi in 4 anni).

“Da qui in poi vogliamo che l’università reagisca. Quindi, stop a risorse date a pioggia, ma percorsi universitari di cambiamento. Soldi ai ragazzi e ai progetti di ricerca anche se nascono al di fuori dell’università”.

Tante le provocazioni lanciate da Minervini a partire da Parentopoli e dalle numerose pagine di cronaca giudiziaria che interessano l’università e di cui riferiscono i media.

“La Puglia è coinvolta nelle sfide della conoscenza. E dovrà sviluppare sempre più una economia fondata sulla circolazione fertile e dinamica delle conoscenze e dei saperi. La Puglia ha bisogno di una buona università. Ne ha bisogno il tessuto delle imprese. Non possiamo rassegnarci a una università dequalificata”.

E qui il riferimento ai dati di Almalaura sono stati esaustivi. “Il 33% dei ragazzi pugliesi sceglie di continuare gli studi universitari va fuori perché non si fida del sistema universitario pugliese e il 70% di chi va via non torna più”.

“Il sistema universitario in Puglia è in grossissima sofferenza, arranca – ha proseguito Minervini - Almalaura ci riferisce di una università che ha perso prestigio sociale e sembra essere diventata inospitale agli studenti e i talenti figli di nessuno, quelli che arrivano senza percorsi nepotistici.

Una università che appare in sofferenza con un pessimo livello organizzativo e bassa qualità della ricerca”.

Un lento declino cui il governo Minervini non intende rassegnarsi.  “E metto subito le mani avanti anticipando reazioni – chiosa - Sappiamo che all’interno dell’università non è tutto così drammatico. Ci sono oasi di ricerca e attività di grande pregio con punte di eccellenza”.

 

Remo Pezzuto è il nuovo segretario provinciale di Rifondazione Comunista. Ventisette anni, praticante avvocato, già animatore del movimento studentesco tarantino, Pezzuto è stato eletto con voto unanime dal Comitato Politico Federale del Prc jonico riunitosi ieri presso il circolo "Peppino Impastato" di Taranto. «Ringrazio le compagne e i compagni del CPF per la fiducia che mi hanno accordato», ha esordito il neo-segretario.

«Oggi Rifondazione, come tutta la sinistra in Italia, è a un bivio - ha aggiunto Pezzuto -: o sceglie chiaramente di stare nei "punti caldi" del conflitto e della sofferenza sociale o è finita. Non c'è più possibilità di mediazione con un PD quasi completamente "renzizzato", che sta devastando quel che resta dei diritti sociali, che sta condannando un'intera generazione (la mia!) alla disperazione e che, con il decreto "Sblocca Italia", si prepara a "rottamare" il paese con trivellazioni, discariche e nuove colate di cemento!».

Nel suo discorso Pezzuto ha affrontato anche le questioni locali. «Oggi la priorità, a Taranto, è costruire l'alternativa a un modello di sviluppo che ha sacrificato tutto sull'altare del profitto: salute, ambiente, diritti. C'è una percezione diffusa che così non si può più andare avanti, che presto o tardi tutto finirà e a noi non resteranno che macerie fumanti. Ci sono tanti movimenti, associazioni, semplici cittadini che propongono continuamente idee e pratiche di cambiamento; noi stessi lo scorso anno abbiamo lanciato un progetto ampio e articolato sulla Cultura. Gran parte di questi sforzi però sono ignorati dalle istituzioni, che preferiscono "navigare a vista" e non si rendono conto della catastrofe verso cui stiamo andando. Di fronte a tutto questo, penso che sia venuto il momento di un grande atto di responsabilità collettiva da parte di chi non vuole rassegnarsi al degrado. È il momento di smettere di parlarsi addosso e iniziare a organizzarsi per costruire una grande Alternativa per Taranto e provincia. So che non è facile, ma ormai è necessario ed urgente. Basti vedere il livello di squallore a cui si è ridotta la politica "politicante" dalle nostre parti: la vicenda delle elezioni provinciali e quello che è successo subito dopo al Comune di Taranto dimostrano chiaramente che ormai dappertutto si sta affermando un "partito unico" dei poteri forti. E quindi incontriamoci, discutiamo, affrontiamo anche differenze e dissensi, ma ben consapevoli che per ribattere agli interessi che tengono Taranto in pugno, e continuano a spremerla, servirà la massima unità di tutti quelli che vogliono costruire un futuro diverso e migliore per il nostro territorio».

Infine, il nuovo segretario ha segnalato i prossimi appuntamenti del PRC a Taranto. «Anzitutto vogliamo dare anche noi il nostro contributo alla battaglia contro la realizzazione di Tempa Rossa, e per questo stiamo organizzando un seminario con studiosi di chiara fama che esporranno i rischi ambientali e sanitari correlati non solo a quel progetto, ma all'intera politica energetica del governo. Allo stesso tempo, proprio da Taranto lanceremo il cantiere de "L'Altra Puglia": un percorso aperto, che in vista delle prossime elezioni regionali si propone di costruire un'alternativa reale ai gruppi di potere che affollano sia il centrodestra che il centrosinistra. Un percorso a disposizione di tutti i cittadini e i soggetti sociali attivi nel nostro territorio: l'obiettivo non è "rappresentare" istanze e rivendicazioni, ma dare la possibilità ai protagonisti di quelle battaglie di portare direttamente le loro posizioni all'attenzione degli elettori. La parola d'ordine è "partecipazione diretta"; solo così si potrà far emergere la "Puglia reale", lontana anni luce dalla retorica che i protagonisti della politica regionale continuano a spacciare a piene mani.» 

Due i percorsi di laboratorio di formazione dell’attore atti ad avviare nuove pratiche della scena per una alfabetizzazione teatrale di base. Inoltre, attività di animazione per bambini e laboratori per le scuole, progetti didattici legati al teatro e alla lettura come strumenti di crescita e formazione, di equilibrio tra razionalità e creatività. Nel particolare, per la stagione 2014-15, il Crest rinnova l’offerta formativa con una serie diversificata di laboratori (recitazione, dizione, teatrodanza), tenuti al TaTÀ di Taranto da esperti del settore e rivolti ad adolescenti e adulti, principianti e professionisti 

DUE PROPOSTE DI LEGGE REGIONALE E L’ISTITUZIONE DI UN’AGENZIA PER I BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA“Stiamo predisponendo tutta una serie d’iniziative di prevenzione in ambito reati di estorsione ed usura, dove coinvolgeremo il mondo delle scuole, del lavoro, le associazioni di volontariato, le parrocchie”.A parlare è il criminalista Michele Cagnazzo, Responsabile dell’Ufficio Antiracket-Antiusura “Confesercenti-Confartigianato” Taranto. Continua Cagnazzo “E’ attraverso il contributo di queste primarie formazioni sociali che si definisce il traguardo di recupero della legalità ed il concetto di sicurezza partecipata. Questo per me significa dare delle risposte forti sul versante criminale, ma comprendo,anche, che questa risposta adesso deve trovare necessariamente copertura dal punto di vista legislativo, per consentire a questa città e alla nostra regione uno sviluppo economico e sociale libero”. “Per questo abbiamo definito ed ultimato un progetto di legge avente per oggetto interventi regionali in materia di usura ed estorsioni che, comprende tutta una serie di azioni di prevenzione del fenomeno dell’usura ed estorsione, con soluzioni integrative e complementari rispetto a quanto già prevede la legge regionale n.7 del 3 aprile 2006 la cui scarsa efficacia non ha dato i risultati sperati.” Continua Cagnazzo “la novità, è nel velocizzare i risarcimenti per favorire le denunce – considerando che i numeri complessivi delle stesse denunce sono molto contenuti e limitati rispetto alla diffusione del fenomeno”. Conclude Cagnazzo “inoltre abbiamo definito un’altra proposta di legge, una novità in Puglia, che prevede l’istituzione di un’Agenzia Regionale per i beni confiscati alla mafia. Una struttura che possa snellire le procedure, evitando che questi beni giungano all’asta. Allo stato nella città di Taranto sono diversi i beni passibili di essere messi in vendita. E’ chiaro che questa possibilità va scongiurata in tutti i modi, pena la perdita di occasioni di sviluppo, di socialità, di partecipazione, rappresentati in tutti questi anni dal riutilizzo a fini sociali di quanto sottratto alle organizzazioni mafiose”.                                                                                                                      

 

                                                                                          

Piano olivicolo, certificazione di sostenibilità e vocazione giovanile

 

“Ripartiamo dall’olivo, con un piano regionale che ribalti lo scenario attuale in cui questa nostra risorsa è minacciata dalla PAC che ci ha regalato l’Europa”. È una delle proposte programmatiche lanciate da Dario Stefàno a Foggia dove è stato sottolineato come la Puglia in questi anni abbia fatto un salto epocale formidabile, lasciandosi alle spalle un’economia agricola antiquata, incapace di affrontare la sfida dell’agroindustria e della trasformazione dei prodotti. “Ora vogliamo alzare l’asticella della sfida – ha annunciato - e abbracciare obiettivi ancora più ambiziosi”.

IL PIANO OLIVICOLO REGIONALE

Concorrenza internazionale, normative non sempre idonee e una non sufficiente difesa dell’autenticità: a rendere ancor più critico il quadro anche la contrazione del sostegno della PAC, attraverso la diminuzione dei pagamenti diretti agli olivicoltori, ed il problema Xylella. Sullo sfondo, un unico modello di trasformazione con elevati costi idrici ed energetici, conseguente costo molitorio sostenuto, una modesta capacità di imbottigliamento ed una fase di commercializzazione che accanto all’eccellenza (DOP Terra di Bari) registra ancora un’insufficiente valorizzazione delle produzioni. “Penso ad un’azione di sistema sull’intera filiera  – ha spiegato Stefàno -  che ci consenta di sostenere gli investimenti aziendali funzionali a garantire qualità e quantità delle produzioni, determinando le condizioni per più idonei sbocchi commerciali. Lo strumento è il Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020, caratterizzato da una buona flessibilità d’uso e da una cospicua quantità di risorse pubbliche (oltre 1,670 miliardi di euro) che dobbiamo nutrire l’ambizione di guidare per realizzare gli obiettivi più strategici”.

AGRICOLTURA SOSTENIBILE

“Il nostro obiettivo – ha poi continuato -  è un’agricoltura sostenibile, che applica lo “zero spreco” non solo in termini di prodotti, ma anche di fattori produttivi. Insomma meno consumo di acqua, energia, mezzi tecnici  e chimica.  La Puglia ha già intrapreso un percorso di attenzione ai prodotti agricoli e alimentari di qualità, culminato nella creazione del Regime di Qualità Regionale “Prodotti di Qualità”. Ora dobbiamo fare della sostenibilità lo strumento per rispondere alle nuove esigenze del consumatore e dare più opportunità agli imprenditori agricoli, ai lavoratori e alla collettività: una certificazione per differenziare le produzioni agroalimentari pugliesi e accompagnarne la promozione commerciale. Per ampliare i mercati con un valore aggiunto assolutamente unico dell’agricoltura pugliese.

UN’AGRICOLTURA SEMPRE PIÙ GIOVANE

La Puglia ha dato un grosso input al ringiovanimento del comparto: solo nel triennio 2009 - 2012 oltre 2.000 giovani sono diventati imprenditori agricoli: “Ora – ha sottolineato Stefàno -  serve un nuovo modello che accompagni il neoimprenditore, sia nel pensare il proprio piano di sviluppo che nell’attuarlo. Una vera e propria azione di tutoraggio che lo aiuti a focalizzare le intenzioni di investimento, e di consulenza successiva. Questo consentirà la selezione delle migliori idee progettuali che, una volta ammesse a finanziamento. Vogliamo agevolare la concessione delle terre demaniali inutilizzate di interesse comune a tutti i neoimprenditori e favorire l’ingresso di nuovi imprenditori provenienti da altre esperienze, soprattutto se estromessi dal mercato del lavoro”.

FOGGIA, GRANAIO D’ITALIA

“Non è un caso se abbiamo scelto di parlare proprio qui di Agricoltura – ha poi aggiunto  Stefàno - Foggia e la Capitanata sono per noi la grande priorità in tema di investimenti soprattutto in campo agroalimentare. Ed è per questo, per difendere una identità produttiva, ma anche competenze ed economia del territorio foggiano,  dobbiamo intervenire con decisione per salvaguardare e valorizzare il grano duro del Tavoliere, affinché Foggia torni ad essere il Granaio d’Italia. Lo possiamo fare agendo sulla filiera produttiva, sulla tracciabilità dei prodotti e sulla loro riconoscibilità. Ma la svolta decisiva può venire dalla creazione di una vera e propria filiera del biologico. Lo strumento del PSR Puglia 2014-2020 ci consente di lavorare a questa idea, con l’ambizione di abbattere i possibili ostacoli  a Bruxelles e di incrociare il necessario supporto delle eccellenze della ricerca regionale.

IL DISTRETTO DEL POMODORO

Il pomodoro da industria soffre da tempo di una formazione del valore che penalizza gli agricoltori. Il prezzo in campagna non cresce mentre i consumatori pagano cifre sempre più elevate. Ciò causa anche degli effetti sociali terribili, come lo sfruttamento della manodopera straniera. Ed è così che si crea pressione sociale, disagio e nessuna ricchezza duratura. La Regione in questi anni ha affrontato con convinzione la questione per aggredire le criticità del lavoro agricolo stagionale in determinate zone della Puglia.

Accanto alla lotta alle fragilità, va affiancata un’azione chiara e decisa per valorizzare il pomodoro foggiano. Occorre rafforzare l’approccio distrettuale, con una reale e decisa concentrazione dell’offerta ed una più forte capacità di relazionarsi con la trasformazione. Questo si può fare anche con la qualificazione della produzione: applichiamo il principio della sostenibilità, utilizziamo il marchio Prodotti di Puglia, lavoriamo sulla eticità delle produzioni.

 

 

 

Questo pomeriggio alle ore 16 manifestazione pubblica presso la Sala Convegni del Castello d'Ayala Valva di Carosino organizzato dal Movimento Centro Democratico e dai Moderati Riformisti di Carosino alla presenza del Candidato Governatore di Puglia MICHELE EMILIANO, del Presidente Nazionale di Centro Democratico on. BRUNO TABACCI, del Coordinatore Regionale di CD on. ANGELO SANZA, del Coordinatore Provinciale di CD Massimiliano STELLATO e del già Vice Presidente del Consiglio ProvincialeMINO SAMPIETRO.

L'iniziativa è tesa a creare un momento di sano dibattito in previsione delle Primarie del 25 novembre prossimo.

 l'Associazione Il Teatro degli Amici e Domus Armenorum hanno consegnato al Comune di Taranto una richiesta formale per la messa in sicurezza di alcuni palazzi pericolanti che si trovano nelle vicinanze delle suddette associazioni, che hanno entrambe le loro sedi proprio nel borgo antico di Taranto.

Nel comunicato si legge quanto segue: “Girando per la città vecchia si possono notare numerosi elementi come contrafforti, puntelli, travi, reti, muri e blocchi di cemento, utilizzati per la messa in sicurezza di edifici e oggi anch’essi in abbandono, che costituiscono oltre che un pericolo, un deterrente alla fruizione del centro storico.

L’immagine della città vecchia è quella di un ampio ed eterno cantiere, esteso su un quartiere in bilico fra il degrado degli edifici e la speranza di possibili interventi di recupero.”

Nel comunicato si evidenzia la necessità che sia data informazione, alla cittadinanza ed agli operatori che quotidianamente lavorano per ridare vita alla città vecchia, sulle eventuali progettualità esistenti nel merito degli ambiti urbani su evidenziati.

Secondo le Associazioni nessun recupero potrà mai essere efficace se non si prevedono per tempo e con chiarezza più efficienti forme di gestione degli stabili e dei locali di proprietà pubblica, anche con finalità culturali e turistiche".

E' un ruolo assolutamente centrale quello che Confcommercio Taranto affida alla Nuova Provincia. Un ruolo strategico e di raccordo rispetto ai tanti temi che riguardano il futuro e lo sviluppo del territorio ionico. Nell'intervento che segue Confcommercio espone la propria visione.

E’ chiaro che quando si parla di sviluppo e di economia dei territori  non si può non tenere conto che sono tante le componenti  e nello specifico,  per quanto riguarda il territorio provinciale, le questione aperte: l’Ilva, le bonifiche, i nuovi insediamenti industriali, il porto, la infrastrutturazione materiale ed immateriale del territorio provinciale, la riqualificazione delle aree urbane e dei centri storici, il rilancio dell’agricoltura.

Temi forti, importanti, che richiedono una visione ampia di futuro che tenga conto degli interessi specifici e particolari dei settori coinvolti, ma soprattutto di quelli generali. Una visione che sia frutto di un processo partecipato e condiviso  e che  sia in grado di mettere a sistema le economie, i territori, le spinte di settore, gli interessi privati e quelli pubblici,  gli attori istituzionali e non.

Sbaglia chi pensa che un territorio sia economicamente forte  se un particolare ambito economico funziona molto bene, e  tutto il resto sta a male pena in piedi; la stessa Matera, capitale europea 2019, sa bene che se non si attiverà per ricongiungersi al resto di Italia con  collegamenti ferroviari e stradali adeguati, la nomination non potrà determinare  una vera svolta nel suo futuro. Ecco perché Confcommercio va ripetendo da tempo che non si può ragionare per compartimenti stagni e che il futuro del Taranto e del suo territorio provinciale devono  essere il frutto di un processo partecipato, il più ampio possibile ed  il più condiviso.  

Ora, per ritornare a Taranto e al suo territorio  provinciale,  è certamente opportuno individuare un metodo e un soggetto che sia in grado  di raccordare i comuni -che sono  attori importanti di ogni ragionamento sullo sviluppo- ,    di mettere a confronto i vari settori dell’economia, di interloquire con Governo e Regione  e che abbia un ruolo istituzionale super partes.

La Provincia di Taranto secondo Confcommercio può essere  il soggetto deputato a svolgere tale funzione, soprattutto perché rappresenta il referente dei comuni del territorio provinciale e del capoluogo jonico che ovviamente deve restare  attore  primario per le questioni che attengono la città. L’auspicio è che la nuova Provincia, sia in grado di farsi interprete  tale ruolo.  

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