Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - Giornalista1

E' stato tratto in arresto dalla dagli uomini della Questura di Taranto nella giornata di oggi 8 marzo, il latitante Potenza Benito. Con il Potenza è stata arrestata anche un'altra persona di cui non si conoscono per il momento le generalità . Nelle prossime ore Conferenza stampa a Tarano nella sede della Questura di Taranto.

 

"Faccio appello alla coscienza civile del presidente Vendola e del presidente Introna"  così scrive il  direttore generale di Arpa Puglia prof.Giorgio Assennato nella sua lettera aperta. Un appello, quello del prof.Assennato, che mira a impedire che un colpo di spugna vada a cancellare una legge fondamentale, un pilastro della lotta all'inquinamento in ambito regionale, uno strumento preziosissimo per monitorare e quindi contrastare le emissioni di veleni. Ebbene, ciò che si profila all'orizzonte, è proprio la sospensione di due fondamentali articoli di questa legge, la n.7/99 riguardante la "Disciplina delle emissioni odorifere delle aziende". Legge fondamentale e innovativa soprattutto per Taranto essendo alla base del progetto "Ordotel" che offre al cittadino la possibilità di intervenire direttamente nell'attività di monitoraggio segnalando odori sospetti. Tutto questo si vorrebbe cancellare col risultato, sottolinea Assennato, di fare un salto indietro di 16 anni. La V Commissione consiliare( convocata il 5 marzo esattamente due giorni dopo il boom di segnalazioni pervenute all'Arpa da parte di tantissimi tarantini allarmati dal cattivo odore di chiara provenienza idustriale presente in città che ha fatto scattare inchiesta della magistratura e sopralluogo all'interni della Raffineria Eni) ha infatti proposto la sospensione degli articoli 1 e 1 bis. Se tale proposta fosse recepita dal Consiglio regionale si verificherebbe un inaccettabile depotenziamento della normativa antinquinamento. La V Commissione (Ecologia, Tutela del Territorio e delle Risorse Naturali, Difesa del suolo, Risorse Naturali, Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti, Edilizia Residenziale) risulta così compostaPRESIDENTE Caracciolo Filippo VICE PRESIDENTI  Sala ArnaldoVentricelli Michele SEGRETARIO Laddomada Francesco COMMISSARI Amati FabianoCervellera AlfredoClemente SergioCopertino GiovanniCurto EuprepioEpifani GiovanniForte GiacintoGalati AntonioLanzilotta Domenico,Lemma Anna Rita (che ha già espresso la propria contrarietà rispetto alla modifica)Longo GiuseppeMazzei LuigiPastore Francesco.

Come abbiamo detto ha subito manifestato il proprio dissenso la consigliera regionale del PD Anna Rita Lemma che ha abbandonato i lavori della Commissione preannunciando battaglia in Consiglio regionale.

"Ritengo assurda e pericolosa l'eliminazione di uno strumento normativo efficace contro il cosiddetto 'fenomeno odorigeno'- scrive la Lemma-  Non mi interessano nemmeno le ragioni per le quali sia stata presentata  e accolta questa proposta di modifica. Penso alla ricaduta su Taranto e urlo il mio No. Non ho preso parte al voto in commissione Ambiente".

 Ecco, di seguito il testo integrale della lettera aperta del prof.Assennato indirizzata al presidente della Giunta regionale Nichi Vendola e al presidente del Consiglio regionale Onofrio Introna

------

Esito lavori V Commissione Consiliare Regione Puglia - approvazione sospensione artt. 1 e 1 bis L.R. n.7/99 riguardante “Disciplina delle emissioni odorifere delle aziende”.

 

Si fa presente preliminarmente che la legge egionale n.7/99, così come modificata dalla Legge Regionale n.17/07, aveva lo scopo di regolamentare le emissioni puntuali e diffuse di tutte le aziende responsabili di impatto osmogeno (impianti di depurazione, compostaggio, trattamento rifiuti, raffinerie, rendering animale, combustione di biomasse, ecc.), oltre che dei sansifici.

 

Pur con evidenti limiti applicativi, tale articolato costituiva l’unico riferimento normativo in materia di emissioni odorigene. Per tale motivo, la  L.R. 7/99 è stata ampiamente utilizzata come riferimento nei procedimenti autorizzativi regionali di AIA, VIA, ecc., ed ha consentito ad ARPA Puglia di effettuare numerosi controlli su vari insediamenti produttivi, con successiva attuazione di procedimenti correttivi a tutela della popolazione interessata.

Questa attività si è svolta in tutte le province pugliesi, anche a supporto delle iniziative dell’Autorità Giudiziaria ma, in particolare, a Taranto ha visto la realizzazione di un progetto innovativo (“Odortel”), frutto di una utile sinergia con il mondo universitario. Nel progetto sono coinvolte decine di cittadini del quartiere Tamburi e di altre aree della città che, attraverso un numero verde, informano ARPA degli eventi odorigeni che si verificano nell’area attivando, nel contempo, un sistema di campionamento che viene automaticamente acceso attraverso il software del sistema.

In considerazione delle carenze mostrate dalla normativa in questione, l’Assessorato all’Ecologia della Regione Puglia ha istituito un apposito Tavolo tecnico, costituito da rappresentanti della Regione e di ARPA Puglia, che ha provveduto a rivedere l’articolo 1 della L.R. 7/99, aggiornando i suoi contenuti rispetto alle nuove conoscenze disponibili. Tale nuovo articolato, una volta adottato, risolverebbe le problematiche insite nella normativa citata, consentendo alla Giunta Regionale di approvare rapidamente una Delibera per definire sia le soglie olfattive per una serie di sostanze odorigene, che i relativi metodi analitici.

Inopinatamente, la V Commissione Consiliare della Regione Puglia, convocata in data 4/3/2015, ha approvato un progetto di legge che prevede la sospensione degli artt. 1 e 1 bis della L.R. n.7/99, annullando, di fatto, la validità della normativa in questione, senza tener alcun conto della proposta approvata congiuntamente da Assessorato Regionale all’Ecologia e ARPA Puglia.

Lo scrivente vuol far presente che tale sospensione, definita irritualmente per via legislativa, rappresenta una complessiva deregolamentazione delle emissioni odorigene in atmosfera, che delegittima ogni azione volta al controllo di tali emissioni, malgrado l’enorme domanda della popolazione esposta a tali fenomeni.

Qualora il Consiglio Regionale Pugliese approvasse tale improvvido disegno di legge, ciò costituirebbe un atto in completa controtendenza rispetto alla produzione normativa regionale degli ultimi anni, che ha visto l’emanazione di dettati assolutamente innovativi, volti alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini (basti ricordare la Legge Regionale sulla diossine, quella sul benzo(a)pirene e quella sulla valutazione del danno sanitario), atto di sapore reazionario, che farebbe arretrare la governance pugliese di almeno 16 anni.

Chi andrà ad informare i cittadini di Taranto che, in base alla cancellazione della Legge Regionale n.7/99, viene meno l’unico riferimento normativo in base al quale l’attività di monitoraggio delle sostanze odorigene, svolta da ARPA, poteva condurre a concreti interventi di mitigazione?

Alla luce di quanto esposto, faccio appello alla coscienza civile del Presidente Vendola e del Presidente Introna affinché il Consiglio Regionale pugliese non recepisca la sospensione degli artt. 1 e 1 bis della Legge Regionale n. 7/99, approvata dalla V Commissione Consiliare, ma approvi invece l’articolato messo a punto dal Tavolo Tecnico Assessorato all’Ecologia - ARPA, che risolverà le incongruenze normative della Legge Regionale 7/99, permettendone l’applicazione e consentendo la continuità del sistema di controlli, necessario per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini, piuttosto che gli interessi di pochi soggetti inquinatori.

 

 

 

IL DIRETTORE GENERALE

  Prof. Giorgio Assennato

 

di Giovanni Battafarano Segretario Generale Associazione Lavoro.            

In questi giorni è in corso una sorta di prova di efficacia del CATUC (il nuovo contratto a tutele crescenti), che diviene operativo con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto legislativo attuativo del Jobs Act. La prova di efficacia è legata alla domanda: può un lavoratore assunto con un contratto a tutele crescenti ottenere un mutuo per acquistare la casa? Dalle inchieste giornalistiche realizzate, emerge che taluni funzionari di banca ignorano i contenuti del contratto a tutele crescenti; altri, in assenza di direttive, preferiscono prendere tempo e rinviare ai prossimi mesi la risposta al quesito; altri ancora sostengono che il mutuo si può concedere previo pagamento dell’assicurazione. Costo dell’assicurazione, che a sua volta  potrebbe salire perché il CATUC non è coperto dall’art.18. Appare chiaro che l’inutilizzabilità del CATUC ai fini dell’ottenimento del mutuo caso, lo renderebbe più debole e meno convincente rispetto al tradizionale contratto a tempo indeterminato. Per chiarire il dubbio, il Presidente della Commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano ha interpellato direttamente il Presidente dell’ Associazione bancaria italiana  Antonio Patuelli. Il Presidente dell’ ABI ha risposto che il quesito va rivolto alla BCE e all’Autorità bancaria europea che dallo scorso novembre definiscono regole e controlli delle banche europee. Penso che sia necessaria una tempestiva iniziativa del Governo sia nei confronti dell’Europa sia dell’ABI. Governo e ABI potrebbero firmare una Convenzione che permetta ai giovani lavoratori di contrarre il mutuo per l’acquisto della prima casa senza dover sottoporsi a pesanti oneri assicurativi. Sarebbe la conferma che il nuovo contratto a tutele crescenti non è un contratto precario ed è in grado di assicurare reddito e stabilità d’impiego anche ai fini dell’ottenimento di un mutuo immobiliare.

 


"La funzione sociale dell'Avvocato alla luce della carta costituzionale"

 

Presso l’Istituto Scolastico I.P.S.I.A. “ARCHIMEDE” di Taranto, diretto dalla Dirigente Lina Vecchione, si è tenuto NEI GIORNI SCORSI un incontro delle Fiamme Gialle con gli studenti per parlare di cultura della legalità economica nell’ambito della terza edizione del Progetto. Un’iniziativa che trae origine da un Protocollo d’intesa tra il Comando Generale della Guardia di Finanza ed il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca finalizzata a promuovere, nell’ambito dell’insegnamento “Cittadinanza e Costituzione”, un programma di attività a favore degli studenti della scuola primaria e secondaria.

L’intento è di far maturare la consapevolezza del valore della legalità economica, con particolare riferimento alla prevenzione dell’evasione fiscale e dello sperpero di risorse pubbliche, delle falsificazioni, della contraffazione, nonchè dell’uso e dello spaccio di sostanze stupefacenti. E' stato così sviluppato il progetto denominato “Educazione alla legalità economica” che, anche per l’anno scolastico 2014/2015, prevede l’organizzazione, a livello nazionale, di incontri presso le scuole orientati a:

-    creare e diffondere il concetto di “sicurezza economica e finanziaria”;

-    affermare il messaggio della “convenienza” della legalità economico-finanziaria;

-    stimolare nei giovani una maggiore consapevolezza del delicato ruolo rivestito dal Corpo, quale organo di polizia vicino a tutti i cittadini, di cui tutela il bene fondamentale delle libertà economiche.

Al progetto è abbinato un concorso denominato “Insieme per la legalità”che ha lo scopo di sensibilizzare i giovani, tramite il coinvolgimento delle scuole, sul valore civile ed educativo della legalità economica, nonché in merito alle attività svolte dal Corpo in tali settori, favorendo la loro espressione libera, creativa e spontanea sulla tematica. L’iniziativa è stata presentata dal Dirigente dell’Ufficio XI – Ambito territoriale per la Provincia di Taranto, Dr. Giuseppe SILIPO, e dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto Salvatore Paiano (in piedi nella foto).    

 


 

 

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia n. 32 del 03-03-215.

Pubblicato l’Avviso Pubblico relativo al Titolo II – Turismo che prevede agevolazioni finanziarie per tutte le micro, piccole e medie imprese turistico-alberghiere. Tra gli investimenti agevolabili sono ammessi: l’ampliamento, ammodernamento e ristrutturazione delle strutture turistico alberghiere, la realizzazione e l’ammodernamento degli stabilimenti balneari, il consolidamento, restauro e risanamento conservativo di edifici rurali, masserie, trulli, torri, fortificazioni, al fine della trasformazione degli immobili in strutture turistico-alberghiere, il primo impianto e/o sistemazione di area a verde di almeno 10 ettari (anche mediante la realizzazione di piste ciclabili, sentieri attrezzati, percorsi sportivi, punti ristoro, ecc.).

L’investimento deve avere un valore minimo di € 30.000,00 ed un valore massimo di euro 4.000.000,00 per le medie imprese e di euro 2.000.000,00 per le piccole imprese.

Le agevolazioni concesse sono nella forma del contributo in conto impianti determinato sul montante degli interessi di un finanziamento erogato da un Soggetto finanziatore nel limite del 45% del valore degli investimenti per le piccole imprese e del 35% per le medie imprese.

Alle imprese può essere erogato un contributo aggiuntivo in conto impianti che non può essere superiore al 20% dell’investimento e all’importo massimo di euro 800.000,00 per le medie imprese e di euro 400.000,00 per le piccole imprese. Per le imprese che hanno conseguito il rating di legalità, l’importo massimo di questo contributo aggiuntivo è elevato rispettivamente a euro 850.000,00 e euro 450.000,00.

Le domande possono essere presentate a partire dal 9 marzo 2015.

 

Per informazioni: Retemicroimprese Via Principe Amedeo 46 - 74123 Taranto Tel. 099/9943059; e-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ; sito internet:

 

www.reteathena.it/retemicroimprese

 

 

“Ho appreso ieri della mia designazione da parte del Comune di Taranto nella terna richiesta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per la nomina del prossimo Presidente dell’Autorità portuale di Taranto.

Qualunque sia l’esito finale della procedura e la scelta che il Ministro Lupi effettuerà di concerto con la Regione Puglia, desidero esprimere il mio ringraziamento al Dott. Ippazio Stefano, alla Giunta Municipale, ai Consiglieri ed all’intero ente per la rinnovata stima e fiducia nei miei confronti.

Il Comune di Taranto, ed in particolare il Sindaco, in questi anni sono stati sempre al fianco dell’Autorità portuale sia per la condivisione degli obiettivi futuri che per affrontare ed individuare la risoluzione delle varie problematiche manifestatesi direttamente nell’ambito portuale o che, sebbene esterne, hanno avuto un riflesso importante sullo stesso. Il tutto, avendo sempre come unico obiettivo il perseguimento dell’interesse pubblico e lo sviluppo del territorio jonico.”

SERGIO PRETE

PRESIDENTE AUTORITA' PORTUALE TARANTO


 

Venerdì 20 marzo alle ore 17.30 presso Palazzo Galeota 

 


Durante l'evento saranno presentati i risultati di un impegnativo percorso di indagine, ascolto e ricerca, avviato ufficialmente da oltre un anno con l'apertura degli “Stati Generali per il Manifesto” ed il coinvolgimento dell'intera cittadinanza.

Il metodo di lavoro è stato portato avanti con la realizzazione di 8 tavoli tematici multi ed interdisciplinari e con l'obiettivo di stilare una proposta di programma di recupero a tutto tondo attraverso un'attenta analisi delle esigenze, nonché dei punti di forza e di debolezza del centro storico di Taranto. Non solo dal punto di vista architettonico ed urbanistico, dunque, cui a più riprese la Città Vecchia è stata al centro dell'attenzione, ma anche sociale, ambientale, culturale ed economico. Temi collocati intorno al mare come imprescindibile elemento di risorsa e caratterizzazione del territorio.

Gli 8 tavoli tematici:

· Rigenerazione Urbana ed Interventi Architettonici;
· Attività Produttive ed Economiche;
· Risorse del Mare – Turismo e Territorio;
· Cultura – Associazionismo e Rapporti con la Chiesa;
· Pesca e Mitilicoltura;
· Organismi Istituzionali e Programmazione;
· Analisi del Territorio con i Residenti;
· Innovazione e Tecnologia.

Nel corso degli incontri tematici ospitati in suggestive strutture della Città Vecchia e aperti alla cittadinanza, sono stati ascoltati i bisogni, le richieste, i pareri e le proposte di diverse realtà;
la volontà è stata quella di mettere insieme le differenti esperienze, con particolare attenzione nei riguardi della nuova generazione, cercando di risolvere una dispersione settaria, a volte lobbistica, di attenzioni che ruotano attorno al tema Città Vecchia. I numerosissimi contributi registrati durante gli incontri, scaturiti dalle testimonianze degli abitanti dell’Isola (anche nelle rappresentanze dei pescatori, dei mitilicoltori e delle loro famiglie), delle associazioni, delle professionalità, dei tecnici, dei soggetti istituzionali ed organismi rappresentativi, della Chiesa e di tutti coloro che hanno voluto esprimersi, sono stati raccolti e riportati attraverso “sbobinatura” nero su bianco, senza filtri.
Il Manifesto rappresenta il primo tentativo nella storia di questa Città di "fotografare" per sempre la realtà della città vecchia, e sulla base dei contributi di tutti stilare un documento che rappresenti veramente la "voce" della cittadinanza e di ciò che essa sogna per e con il suo centro storico . Il documento verrà presentato e, a questo punto – restituito - alla intera cittadinanza, ed agli organi istituzionali, Amministrazione Comunale e tutte le istituzioni competenti, con umiltà e, soprattutto, sulla base dell’esercizio del principio di sussidiarietà, privo di ogni pretesa di sostituirsi all’ intervento pubblico, piuttosto a sostegno di esso. Strutturato sotto forma di dossier e dotato di sintesi e proposte, “Il Manifesto della Città Vecchia e del Mare” può rappresentare uno strumento strategico, operativo e funzionale da utilizzare, contenente delle vere e proprie linee guida, elaborate su dati utili e significativi verso l’attuazione di un programma di interventi per la “Rigenerazione della Città Vecchia” su cui, tutti uniti, a partire dal basso, far convergere le Istituzioni della Città, della Provincia, della Regione e del Governo, prima di commettere nuovamente degli errori strategici, che come la storia ci insegna, hanno segnato in negativo il destino del nostro centro storico.

Il "Manifesto della Città Vecchia e del Mare" è stato redatto “in itinere” sulla base di un sistema aperto ed inclusivo volendosi caratterizzare come acceleratore dei processi di condivisione e vero e proprio documento di espressione di “cittadinanza attiva”.

Descrivere la Città Vecchia, conoscerla, prendersene cura… riportare un'analisi completa ed integrata del territorio… raccontarla e desiderarla migliore, rigenerata, attraverso lo sguardo, le parole ed il vissuto di tutte quelle persone e realtà che la vivono e/o la amano e che continuano ad avere qualcosa da dirle o da prospettarle, mai derogando l’impegno e la partecipazione.

Questo il presente ed il futuro che vogliamo ed immaginiamo per la “nostra” Città Vecchia, a partire e per ripartire da ciò che esiste, ma soprattutto che “resiste”; al primo posto il “capitale umano”.

Una grande opportunità, una potenzialità per l'assetto e lo sviluppo dell'intero territorio tarantino; del suo rilancio, di ben-essere e non solo economico; di fierezza, appartenenza ed identità; una priorità e non solo alla luce del recente decreto, ma perché ormai da molto tempo, tranne eroici ed isolati tentativi, si è perso tanto tempo.

Ora più che mai è necessario intervenire contro una sorta di “terremoto dell’abbandono” che ha portato - ed é un triste scenario che si palesa davanti ai nostri occhi - a crolli, puntuali o isolati, occlusioni di interi vicoli, saccheggi o occasioni perdute.

Riappropriamoci della nostra storia, della nostra identità e diamoci da fare prima di tutto come cittadini, parte integrante di un territorio dalle mille e straordinarie potenzialità.

Il Manifesto è aperto alla cittadinanza.

Il Comitato Spontaneo di Coordinamento del “Manifesto della Città Vecchia e del Mare” vi invita tutti per conoscere, sottoscrivere e dare ulteriori e preziosi contributi.

Vi aspettiamo  il 20 marzo p.v. c/o Palazzo Galeota in Città Vecchia alle ore 17.30.

INFOLINE E CONTATTI : 3296595552 - 3284165274

 

email : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 


Dopo quasi otto ore di discussione si sono concluse udienze al tribunale di Trani contro agenzie di rating Standard & Poors e Fitch.

 

Il processo si era aperto in mattinata intorno alle ore 10.00 con la lettura da parte del Presidente del Collegio Giudicante, Dott.ssa Pavese, dell’ordinanza con la quale il Tribunale oltre a confermare la presenza nel giudizio di Adusbef e dei consumatori ammessi in sede di udienza preliminare, dichiarava ammissibili le richieste di costituzione di parte civile da parte di altri consumatori difesi da Adusbef, dell’Adusbef Puglia e delle associazioni dei consumatori Acu e Federconsumatori.

Superata questa prima fase, il processo, poi, si è sviluppato con le arringhe dei difensori degli imputati che hanno sollevato diverse eccezioni relative alla competenza territoriale del Tribunale di Trani, alla giurisdizione del giudice italiano, alla presunta nullità del processo per l’omessa traduzione in lingua inglese di alcuni atti ed al presunto deposito tardivo di alcuni documenti processuali.

A tutte queste eccezioni ha puntualmente risposto il PM, dott. Michele Ruggiero, sostenuto in tal senso anche dalle difese delle parti civili, avv.ti Antonio Tanza, Astolfo di Amato, Vincenzo Laudadio, i quali hanno confutato punto per punto le avverse deduzioni evidenziando le ragioni ed i motivi che, di contro, indurrebbero a ritenere Trani quale sede del giudice naturale, oltre a respingere in toto le eccezioni in ordine alle presunte nullità del processo in quanto infondate in fatto ed in diritto.

Il Tribunale, all’esito di tutte le difese si è riservato di decidere suLle questioni prospettate ed ha rinviato i due procedimenti , che ricordiamo procedono parallelamente ma su binari separati, all’udienza del 16 aprile prossimo venturo data nella quale leggerà il provvedimento con il quale definisce le summenzionate questioni.

Ove il Tribunale dovesse decidere di mantenere a Trani il processo all’esito si aprirà definitivamente il dibattimento con le richieste di prove da parte di imputati, accusa e parti civili.


 

Il dato più preoccupante è quello del solo mese di dicembre con una flessione del -27,6%.

 

I dati sono sconfortanti, preoccupanti, fanno alzare il livello di guardia sul futuro del Porto tarantino.

Lo scorso anno il traffico complessivo delle merci movimentato nello scalo ionico è diminuito

del -2,2% scendendo a poco più di 27,8 milioni di tonnellate rispetto alle 28,5 milioni di tonnellate registrate

nel 2013.

In particolare Lle merci allo sbarco sono diminuite del -5,8% a 16,3 milioni di tonnellate, mentre quelle

all'imbarco sono aumentate del +3,3% attestandosi a 11,5 milioni di tonnellate.

Globalmente nel 2014 le rinfuse solide hanno raggiunto le 16  milioni di tonnellate, con una calo del

-3,9% sull'anno precedente.

Più lieve invece (-0,6%) la contrazione del volume delle rinfuse liquide, che sono state pari a 4,1 milioni di

tonnellate.

Nel settore delle merci varie il traffico è stato di 7,7 milioni di tonnellate (+0,6%), di cui 1,7 milioni

di tonnellate di merci containerizzate (-1,8%) totalizzate con una movimentazione di container pari a 148.519

teu (-24,7%) e 6,0 milioni di tonnellate di altre merci varie (+1,4%).

Ma quello che fa temere in maniera più rilevante è il dato del solo mese di dicembre 2014 quando nel Porto tarantino sono state movimentate quasi 2,1 milioni di tonnellate di merci, con una diminuzione del -27,6% rispetto a dicembre del 2013.

Le rinfuse secche sono calate del -34,2% a 1,2 milioni di tonnellate, mentre le rinfuse liquide sono aumentate del +37,4% a 405mila tonnellate.

Le merci containerizzate e le altre merci varie sono state pari rispettivamente a 6mila tonnellate (-95,8%) e 487-

mila tonnellate (-24,2%).


Pagina 772 di 931