“Taranto riparte dalle sue vocazioni e la pesca e la mitilicoltura rappresentano il vero motore di sviluppo di una città che non può avvitarsi sul dilemma dell’industria pesante. Grazie al lavoro svolto in questi anni in Regione ci sono ora gli strumenti per cogliere questa sfida”.
Così il senatore Dario Stefàno, Presidente del Movimento “Puglia In Più” al convegno “Le risorse comunitarie 2014-2020 per i settori di Pesca e Mitilicoltura” svoltosi ieri a Taranto all’Hotel Plaza su iniziativa del Coordinamento provinciale della Puglia in Piu'.
Dopo i saluti dei due Coordinatori Simona Scarpati e Tullio Mancino, che hanno assicurato l’impegno del Movimento per un rilancio dell’economia ecosostenibile e di comparti di grandi potenzialità come la pesca, sono intervenuti, moderati dal giornalista Pierangelo Putzolu, il responsabile del settore della Regione Puglia Giuseppe D'Onghia, e l'imprenditrice Daniela Setaro delle Officine Marine Tarantine. Quindi le conclusioni del Senatore Stefàno.
A illustrare gli investimenti per il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia, previsti dalla Programmazione del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP) 2014-2020, è stato il dottor D’Onghia. “Con una disponibilità finanziaria di circa 90 milioni di euro destinati alla Puglia, saranno numerose le opportunità di rilancio dei settori produttivi della pesca, dell’acquacoltura e della trasformazione, nonché le forme che si attiveranno di sviluppo locale condiviso con altre strategie di crescita territoriale.Le risorse inserite nel FEAMP (la cui attuazione è assicurata da un unico Programma Operativo Nazionale) hanno l’obiettivo di modernizzare il settore della pesca, creare nuove tecniche e attrezzature per la pesca, favorire la commercializzazione, sviluppare la sostenibilità, favorire il ricambio generazionale, creare una rete di servizi per far confluire i dati di settore da mettere in condivisione con gli operatori e cittadini”.
“I bandi che attiveremo – ha spiegato D’Onghia – destineranno risorse per iniziative di sviluppo della pesca, acquacoltura, per la commerciale e la trasformazione delle produzioni ittiche. Inoltre, all’interno delle strategie per lo sviluppo rurale, previste dal PSR 2014-2020, e, in particolare nel bando in corso della Misura 19, che selezionerà i Gruppi di Azione Locale, abbiamo dedicato circa 12 milioni di euro di risorse per le Strategia locali che prevedono l’utilizzo dei fondi FEASR e FEAMP, con il cosiddetto approccio ‘plurifondo’”.
Le Misure della Programmazione regionale del FEAMP serviranno per ammodernare tutto ciò che concerne la filiera ittica, a vantaggio sia delle imprese già esistenti sia di quelle che si creeranno ex novo. Dunque, in favore dei giovani: “ci sarà, difatti - ha fatto sapere – sostegni per l’avviamento di nuove attività condotte da giovani, con un premio di primo insediamento, analogamente a ciò che avverrà per i giovani agricoltori, con il cosiddetto “Pacchetto giovani” del PSR 2014-2020”.
Per Taranto, dunque, un’occasione imperdibile. Anche perché, grazie al lavoro svolto in Regione prima dello stesso Senatore Stefàno e poi dall’assessore Fabrizio Nardoni, le basi sono state poste e vanno rilanciate, a partire dall’attivazione dell’Ossservatorio sulla Pesca e al trasferimento, da Manfredonia, del Distretto regionale della Pesca fortemente voluto da Nardoni, come somme già stanziate.
Questi ed altri interventi rendono appetibile il settore e favoriscono l’ingresso di nuovi attori, come nel caso di Officine Marine Taranto, una cooperativa sorta tre anni e operativa in Mar Grande, della cui “mission “ ha parlato una delle protagoniste del progetto, Daniela Setaro. “La nostra organizzazione produttiva, che fa leva sull’acquacoltura, mira ad ampliare la gamma dell’offerta, che non è solo commerciale (acquisto e produzione dei prodotti da immettere nel mercato nazionale ed internazionale), ma che punta alla creazione di una vera e propria filiera: formazione, comunicazione, intese e associazionismo con le cooperative e gli operatori del settore. Insomma, l’unione fa la forza, dev’essere questo il fulcro del progetto”, che è stato illustrato attraverso un video.
Il Senatore Stefàno ha apprezzato questo nuovo modo di fare impresa. “Quello della filiera della Pesca deve essere il filo conduttore della rinascita e del rilancio di un settore importante che, negli anni passati, era stato oscurato. Quando mi insediai all’Assessorato Regionale all’Agricoltura – ha ricordato Stefàno - non era previsto neanche un capitolo di spesa sulla Pesca. Adesso tutto è cambiato, le risorse regionali ed europeee ci sono, bisogna saperle sfruttare. Magari applicando il modello, vincente, del settore vitivinicolo”.
Per le necessità legate alle riprese cinematografiche del film “Alice non lo sa” della Unifilm service srl.
L’area parcheggio all’interno dell’ex mercato coperto, compresa nel quadrilatero tra le vie Principe Amedeo-Anfiteatro-Acclavio-De Cesare, rimarrà interdetta alla sosta delle auto sino alla mezzanotte di giovedì 20 ottobre. E’ prevista la rimozione coatta.
Lo stabilisce l’ordinanza n° 409 della Polizia locale per le necessità legate alle riprese cinematografiche del film “Alice non lo sa” della Unifilm service srl e alla sosta dei mezzi tecnici della produzione.
Nella richiesta presentata al Comune la società ha elencato strade, piazze e date nelle quali saranno girate le scene durante i venti giorni di riprese. Di conseguenza la Direzione della polizia locale ha emesso un’ordinanza nella quale viene stabilito il divieto di sosta, con rimozione coatta, con la specificazione di date e fasce orarie nei diversi siti della città (via Dario Lupo, via Garibaldi, piazza Ebalia, via Giovinazzi, via Acclavio, via Anfiteatro, via Matteotti, piazza Duomo, ingresso parco Cimino) non tutti interessati alla sosta nelle strisce blu.
Per quanto riguarda l’ex mercato coperto, poiché si ridurrà il numero di posti disponibili sia per i lavoratori del Borgo titolari dell’abbonamento valido nel perimetro “AB” (Anfiteatro-Berardi-Ebalia-Lungomare-Giovinazzi) sia per i residenti nella zona, Amat ha disposto le modifiche necessarie alla validità degli abbonamenti allargandola a tutta l’area denominata “AB” per ridurre gli inevitabili disagi dovuti alla carenza temporanea di posti.
Pertanto: a) la validità degli abbonamenti relativi alla zona "AB" viene estesa a tutta la zona "A" ed a tutta lo zona "B", fermi restando gli orari ridotti di validità di tali abbonamenti; b) la validità degli abbonamenti relativi alla zona "A" a tariffa intera ed a tariffa ridotta viene estesa a tutta lo zona "A" e tutta lo zona "B"; c) la validità dei permessi e abbonamenti ridotti residenti per lo zona "A" viene estesa a tutta lo zona "A" ed a tutta lo zona "B"; d) la validità dei permessi e abbonamenti ridotti residenti per lo zona "B", viene estesa a tutta lo zona "A" ed a tutta lo zona "B".
LA GRIMALDI ESTENDE I PROPRI COLLEGAMENTI DAL CAPOLUOGO IONICO. L'ANNUNCIO IN UN COMUNICATO CONGIUNTO CON L'AUTORITA' PORTUALE.
E’ stata avviata oggi la nuova Autostrada del Mare della Grimaldi Lines dedicata al trasporto di carico rotabile che collegherà direttamente il porto di Taranto con la Sicilia, il Lazio e la Liguria.Il nuovo scalo di Taranto si inserisce nell’attuale servizio ro/ro operato, su base settimanale, dal gruppo partenopeo tra i porti di Genova, Civitavecchia e Catania, principalmente riservato al trasporto di mezzi pesanti (incluso mezzi refrigerati), oltre ad altra merce rotabile che viaggia tra la Sicilia ed il Nord/CentroItalia.LanaveimpiegataèlamodernanaveEurocargoLivorno,capaceditrasportare 4.000 metri lineari di carico rotabile. Al porto pugliese verranno garantiti due scali settimanali. Ogni lunedì la nave Eurocargo Livorno scalerà Taranto in arrivo da Catania mentre ogni mercoledì scalerà Taranto in direzione opposta con destinazione Catania, Civitavecchia e Genova.“A nome del Porto di Taranto, desidero ringraziare l’armatore Grimaldi per l’inclusione dello scalo ionico nella capillare ed importante rete delle Autostrade del Mare di cui lo stesso è leader. Ringrazio, altresì, gli operatori locali coinvolti nell’operazione e confido che tali nuovi traffici contribuiranno ad un’ulteriore diversificazione e sviluppo delle attività del porto di Taranto”, dichiara Sergio Prete, Commissario Straordinario del Porto di Taranto. “L’armatore troverà a Taranto una comunità portuale coesa e impegnata - con il supporto delle Istituzioni nazionali, regionali e locali – ad acquisire e legittimare un ruolo centrale in ambito comunitario e mediterraneo”, conclude Prete."Oggi il Porto di Taranto entra per la prima volta nella rete di Autostrade del Mare del Gruppo Grimaldi il quale è il primo operatore ad offrire un collegamento diretto dalla Puglia alla Liguria e al Lazio, passando per la Sicilia", afferma Guido Grimaldi, Corporate Short Sea Shipping Commercial Director, Grimaldi Group. "Taranto è stata scelta per il ruolo commerciale strategico che gioca nei traffici in cabotaggio, permettendo di soddisfare le richieste della compagine industriale della zona. Desidero ringraziare il Commissario Straordinario Sergio Prete e il Comandante della Capitaneria di Porto Claudio Durante per aver accolto e favorito la nostra presenza e tutti gli operatori locali per l’impegno profuso al successo di questa iniziativa”, aggiunge Grimaldi.La nuova autostrada del mare offerta dal Gruppo Grimaldi permetterà a Taranto di diventare la porta di ingresso e di uscita per il traffici commerciali tra la Puglia, la Sicilia, il Lazio, la Liguria, nonché il Piemonte e laLombardia.Inoltre, grazie al nuovo servizio ro/ro, il porto ionico sarà collegato, in trasbordo a Catania, Genova e Civitavecchia, agli oltre 120 porti serviti dal Gruppo Grimaldi nel Mediterraneo, il Nord Europa, l’Africa Occidentale, il Nord e Sud America.
Il Gruppo Grimaldi ha sede a Napoli, controlla una flotta di oltre 100 navi e ha oltre 13 mila dipendenti. Facente capo alla
famiglia Grimaldi, il Gruppo è uno dei più grandi operatori di navi Ro/Ro nel mondo. Nel settore Passeggeri, oltre a Grimaldi Lines, il Gruppo controlla Finnlines, leader nel Mar Baltico, e la greca Minoan Lines, leader in Adriatico tra Italia e Grecia nonché tra il Pireo (il porto di Atene) e l’Isola di Creta.
I Commissari Straordinari dell'ILVA in A.S., Piero Gnudi, Enrico Laghi e Corrado Carrubba, facendo seguito a quanto anticipato ieri dal Viceministro allo Sviluppo Economico, Teresa Bellanova, hanno tempestivamente convocato tutte le sigle sindacali nazionali e regionali per un tavolo di confronto che si terrà a Roma mercoledì prossimo, 21 settembre, alle ore 18.
L’obiettivo dell’incontro è quello di proseguire il confronto sulla gestione ordinaria e straordinaria dello stabilimento, dagli interventi di manutenzione ai temi relativi alla sicurezza, anche alla luce del tragico incidente verificatosi nelle ultime ore.
I Commissari Straordinari di ILVA in A.S. continuano ad assicurare la massima collaborazione a tutte le autorità competenti affinché siano chiarite quanto prima le cause dell’incidente e siano accertate tutte le responsabilità.
Nella programmazione finanziaria 2016 per il servizio SAD (Servizio Assistenza Domiciliare) sono stati previsti circa € 515.782,00 (da Obiettivo del Piano di Zona per il servizio SAD € 130.000,00 + € 35.000,00 di previsione compartecipazione degli utenti a cui si aggiungono € 240.000,00 per il I riparto PAC e il primo semestre del II riparto PAC di € 112.487,00);
Le ore del servizio SAD sono state rimodulate dall' ufficio nel rispetto del monte orario annuo disponibile come da programmazione finanziaria approvata ad Aprile 2016 a seguito della verifica semestrale delle ore effettivamente erogate rispetto alle risorse: ( € 515.782,00 / € 16,54 /12 MESI); La rimodulazione tiene conto dei casi di aggravate condizioni di salute attestate, delle segnalazioni specifiche dei servizi sociali, e del godimento di altri servizi integrativi;
L' Assessore Romana Lippolis chiarisce: "Nel triennio 2007-2010 il Fondo Nazione Politiche Sociali (FNPS) ammontava a € 2.212.613,00 (pari a circa € 738.000,00 annui) contro gli attuali € 717.925,00 (pari a circa € 240.000,00 annui), con la contrazione proporzionale delle coperture finanziarie integrative; Il nostro impegno sarà rivolto alle fasce più bisognose: intercettare fondi per tenere alti gli standard qualitativi dei servizi rivolti ai più deboli. In questo senso, con il disimpegno automatico della Regione Puglia, l' unica strada da intraprendere per garantire i servizi resta l' ottimizzazione."
“Voglio far presente ai cittadini che in passato si è arrivati addirittura alla restituzione dei fondi stanziati, (buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per disabili e anziani non autosufficienti : €320.464,87ndr), ora stiamo riuscendo a garantire con risorse inferiori gli stessi servizi” - sottolinea l' Assessore - “I tagli in ambito socio-sanitario sono visibili a tutti e sono frutto di scelte opinabili che partono già dal primo anello della catena: il governo centrale! Ovvio che questa contrazione si ripercuote a livello locale ma éproprio questa la nostra sfida;
Il nostro impegno rivolto alle fasce più bisognose sta proprio in questo: intercettare fondi per tenere alti gli standard qualitativi dei servizi rivolti ai più deboli;”
Conclude la Dott.ssa Lippolis: “Nei prossimi giorni convocheremo le sigle sindacali, sebbene firmatarie del verbale di programmazione 2016, per fornire tutte le delucidazioni del caso; Grazie al nostro impegno, in data 12/09/2016 la Regione Puglia ci ha confermato che é in fase di avvio il nuovo avviso pubblico per la procedura dei buoni servizio di conciliazione per l’accesso ai servizi per disabili ed anziani non autosufficienti così da poter ripristinare l' erogazione precedente;
Il messaggio deve essere chiaro: garantiremo al cittadino massima attenzione, operando le opportune verifiche, e puntando dritti all'obiettivo cioè la PERSONA.”
La Cisl e la Federazione dei Pensionati Fnp Cisl Taranto Brindisi ritengono che il Coordinamento istituzionale dell’Ambito territoriale Ta/1 - Ginosa (capofila), Laterza, Castellaneta, Palagianello - avrebbe dovuto convocare il Tavolo di concertazione previsto dalla L. R. 19/06 e dal relativo regolamento di attuazione (Art. 16), qualora fosse stato gravato da problemi oggettivi nell’assicurare l’Assistenza Domiciliare alle persone non autosufficienti, oppure se avesse ravvisato la necessità di rivedere le intese già intervenute in sede di predisposizione e riprogrammazione del Piano Sociale di Zona (PSdZ).E tutto questo, ancor prima di assumere qualsivoglia decisione come quelle che negli ultimi giorni stanno creando tensioni nel territorio e disservizi.In sede di concertazione, insieme con le Organizzazioni sindacali, si sarebbero potute serenamente e costruttivamente verificare tanto le questioni organizzative attinenti al servizio specifico, quanto la disponibilità di risorse che, in verità, non dovrebbero costituire un problema in quanto l’Ambito Ta/1, oltre ai fondi del PSdZ dispone per gli anni 2016 e 2017 delle risorse rivenienti dal Piano di Azione Coesione (Pac) 2° riparto, pari a 515.258 euro per gli anziani e per ben 908.319 euro per l’infanzia.Nel recente passato, persino al tempo della gestione commissariale, analoghi problemi sono sempre stati risolti in sede di concertazione, perciò la Cisl e la Fnp Cisl auspicano che l’avvenuto rinnovo dell’Amministrazione comunale di Ginosa non determini passi indietro sul versante, appunto, delle politiche sociali e della correttezza dei rapporti con il sindacato.Pertanto, non configurandosi affatto come optional bensì come preciso obbligo la convocazione del Tavolo di concertazione, la Cisl e la Fnp Cisl, sollecitano il neo Sindaco di Ginosa, come già formalizzato insieme con Cgil e Uil, a procedere immediatamente in tal senso, per una doverosa verifica sullo stato di attuazione del PSdZ.
NON RAPPRESENTA TUTTE LE ESIGENZE DEL TERRITORIO IONICO LA NOTA UFFICIALE DEL SINDACO STEFÀNO ALLA REGIONE SUL PIANO DI RIORDINO OSPEDALIERO
Cgil Cisl Uil valutano quanto meno incauta se non addirittura inefficace e, comunque, non rappresentativa degli interessi generali dell’intera comunità ionica la decisione del Sindaco di Taranto, Ezio Stefàno, di inviare al Presidente della Regione Puglia una nota ufficiale con minime richieste di correzioni allo schema di provvedimento per il riordino della rete ospedaliera pugliese.Lo scorso 31 agosto scorso a Palazzo di Città e su convocazione dello stesso Sindaco, rappresentanti istituzionali, sindacali, delle associazioni, ecc. alimentarono un dibattito serio e articolato che evidenziò tutta una serie di penalizzazioni per quest’area, rispetto alle altre aree pugliesi, che il nuovo Piano di riordino determinerebbe qualora non fosse radicalmente emendato. Cgil Cisl Uil, nella circostanza, consegnarono un documento unitario contenente proposte che, lo stesso Sindaco, assunse l’impegno di inserire nella nota riassuntiva del dibattito, da notificare alla Regione, non prima però di averla inoltrata agli interlocutori presenti all’incontro così da ottenerne eventuali integrazioniPurtroppo, il 7 settembre u.s. Stefànoa fronte di una rivendicazione forte e di grande rilievo del territorio, che richiederebbe una gestione collegiale altrettanto forte e coesa, inviava unicamente ai suoi colleghi Sindaci una bozza di nota con la richiesta di osservazioni a stretto giro ma senza che ne ricevesse alcun riscontro.Cgil Cisl Uil venivano solo dopo a conoscenza di tale scelta francamente singolare e irrispettosa - mentre lo stesso documento il 13 u.s. era inviato loro via mail, come per mera presa d’atto, non risultando il sindacato in indirizzo – e, tuttavia, il successivo 15 settembre inoltravano al Sindaco un estratto significativo in 9 punti del documento consegnato inutilmente, giacché mai considerato, il 31 agosto.Rimane il fatto, dunque, che la nota ufficiale inviata ad Emiliano non è affatto soddisfacente nei contenuti trattandosi più “pannicelli caldi” che di richieste sostanziali di correzioni e, dunque, non rappresentativa di tutti gli interessi in campo così che Taranto e il suo territorio non risultino penalizzati, per cui si invita ufficialmente il Sindaco non soltanto a fare squadra ma anche a perfezionare la stessa nota, integrandola con le richieste formalizzate dal sindacato.Cgil Cisl Uil proseguiranno nella loro lotta vertenziale, nei confronti della Regione, coinvolgendo il personale ospedaliero e del sistema di appalto e servizi, i lavoratori delle altre categorie produttive, i pensionati e, più in generale, i cittadini per i quali la Costituzione sancisce il riconoscimento della tutela della salute come fondamentale diritto dell'individuo ed interesse della collettività.
Il coordinatore della delegazione, Martino Aquaro: Martina ha bisogno di tutte queste opere
«Ci sono voluti decenni, ma la Sp 58 è andata finalmente in porto: e questo è ciò che importa». Martino Aquaro, alla guida della delegazione di Martina Franca di Ance Taranto, saluta con favore lo sblocco dei fondi per l’ammodernamento della provinciale tra Martina e Alberobello. Un’opera il cui iter ha da tempo raggiunto la maggiore età e che ora la Provincia di Taranto è riuscita a mettere sulla via giusta.
Su un aspetto, però, la delegazione di Martina vuole tenere il punto: la questione va chiusa in fretta, evitando che ulteriori lungaggini burocratiche gettino altra sabbia nell’ingranaggio. «L’opera – sottolinea il coordinatore Aquaro – serve al territorio. L’imbuto che chiudeva questa strada e impediva il passaggio dei mezzi pesanti, ora è destinato a saltare grazie alla realizzazione di un sottopasso». Un’opera pubblica che «fa bene a Martina», ma per la quale si è stati costretti a subire una scelta dolorosa: la circonvallazione, infatti, è finita nell’elenco dei progetti sospesi.
Per Ance Martina, tuttavia, la partita da giocare è molto più ampia e riguarda una nuova “ingegnerizzazione” del sistema viario territoriale. A fianco alla provinciale 58, altri progetti vanno ripresi, a partire proprio dalla circonvallazione tra via Alberobello e la Statale 172, con gli snodi vitali che riguardano la quarta corsia di Orimini e l’allargamento sino alla Martina-Locorotondo, compresa la soluzione della spinosa vicenda legata al depuratore. «Ance fa un ragionamento di sistema – spiega Aquaro – in cui Martina ha bisogno di tutte queste opere e delle sinergie che esse consentono. Riprendere il discorso della circonvallazione e degli interventi sulla Ss 172 finiti in chissà quale meandro, significa realizzare un complesso di opere capaci di bypassare completamente il centro urbano, evitare l’imbottigliamento nella zona industriale e offrire respiro e crescita a tutte le attività produttive, dal commercio al turismo. Le comunità, del resto, si sviluppano con le infrastrutture in grado di rendere più facile la vita delle persone e delle aziende. E’ per questo che bisogna aprire i cantieri prima possibile».
Un ragionamento chiaro e diretto come può essere l’andare con una linea da un punto all’altro: «Ma l’Italia – avverte Aquaro – è il Paese degli arabeschi, dove anche ciò che è semplice, a furia di volute, ricorsi e cavilli, può diventare maledettamente complicato»
L'iniziativa, in attuazione della Legge 107 del 13 luglio 2015, consentirà ai ragazzi delle scuole di effettuare delle esperienze lavorative nelle imprese resesi disponibili. Il progetto nasce dalla iniziativa congiunta del Sistema Camerale e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e trova nel Portale di Servizio scuola lavoro.registroimprese.it lo strumento per ricercare i percorsi di alternanza più rispondenti alle esigenze e alle aspettative degli studenti.
Sportelli: “Dalle imprese un impegno di responsabilità sociale per contribuire alla crescita delle future generazioni”
E’ operativo presso la Camera di Commercio di Taranto, in attuazione della Legge 107 del 13 luglio 2015, il Registro per l’Alternanza Scuola Lavoro che consentirà ai ragazzi delle scuole di effettuare delle esperienze lavorative nelle imprese resesi disponibili.
Il progetto nasce dalla iniziativa congiunta del Sistema Camerale e del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e trova nel Portale di Servizio scuolalavoro.registroimprese.it lo strumento per ricercare i percorsi di alternanza più rispondenti alle esigenze e alle aspettative degli studenti.
“Oggi non è più possibile considerare il mondo della scuola e il mondo delle imprese realtà distinte e separate.E’ necessario rafforzare la consapevolezza che per la crescita e lo sviluppo coerente dei giovani in un’ottica di “apprendimento permanente” è fondamentale ampliare i luoghi ed i tempi di tale apprendimento e, quindi, investire nella formazione delle future risorse – commenta il Presidente della Camera di commercio di Taranto, Luigi Sportelli.
“Lo strumento Alternanza Scuola Lavoro si inserisce in questo contesto al quale la Camera di commercio di Tarantoha sempre rivolto particolare attenzione, considerato che il futuro del nostro territorio si giocherà indubbiamente anche sulle competenze e sulla costruzione di un’offerta sempre più rispondente alle reali esigenze del mercato – prosegue Sportelli. Conosciamo bene le difficoltà che vive il nostro sistema produttivo, ma chiediamoalle impresela disponibilità, anche come impegno di responsabilità sociale,ad investire ancor di più e meglio sulla formazione delle future generazioni, ancor prima che, auspicabilmente, si prevedano incentivi o sgravi per chi contribuisce a questo obiettivo. Il vantaggio è reciproco: immediato per i giovani e la scuola, a medio e lungo termine per le aziende e per il nostro Paese”.
Il portale è costituito da un’area “aperta”, a libera consultazione per la ricerca da parte delle Scuole dei percorsi di Alternanza o Apprendistato messi a disposizione dalle imprese. L’iscrizione per le attività imprenditoriali è gratuita e da la possibilità di inserire le informazioni di “profilo” e i percorsi offerti. Questa possibilità è estesa anche a Enti Pubblici, Professionisti e non profit. Gli istituti scolastici, tramite i propri dirigenti scolastici, individuano sul portale i percorsi più adatti ai propri studenti, progettano congiuntamente all’impresa un percorso da realizzare per il singolo studente e stipulano una convenzione per disciplinare gli impegni delle parti (su modelli già esistenti). Ogni percorso avrà una valutazione certificata che finirà nel curriculum dello studente.
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"La nostra pazienza è finita. La fabbrica è troppo vecchia e insicura. Ci ha portato ancora una volta via un giovane di soli 25 anni. Il dolore della Puglia diventa rabbia incontenibile". Così Michele Emiliano, Governatore della Puglia, alla notizia della nuova tragedia che ha colpito lo Stabilimento Siderurgico di Taranto. Ed una intera città che si ribella a questo duro colpo e proclama uno sciopero attraverso i Sindacati. Ma - diciamo noi- - è sufficiente una sia pur giusta astensione del lavoro per protestare o occorre qualcosa di più concreto di più forte, di più eclatante che faccia capire chiaramente che così non si può andare avanti? O si mette mano al portafogli dello Stato per risanare uno stabilimento ormai obsoleto oppure la soluzione è una sola: la chiusura. Si vuole a tutti i costi mantere i livelli occupazionali, ma non si sta facendo niente per dare un lavoro sicuro. E con questa morte del giovane Giacomo Campo che è arrivato il momento di dire basta, o si interviene subito o qui le cose andranno sempre peggio. D'altra parte le numerose prese di posizione dei sindacati, della politica e della chiesa dimostrano chiaramente che è arrivato il momento della "resa dei conti", che Taranto è stanca di continuare a subire.
"Se guardiamo indietro, quello odierno non è un caso isolato - ricorda il senatore Dario Stefàno, Presidente de La Puglia in Più. Anzi, la frequenza con cui si verificano gli incidenti mortali è diventata preoccupante. Quando il governo ha deciso di commissariare lo stabilimento in Puglia, credo lo abbia fatto per dedicare attenzione particolare alla vicenda tarantina e per offrire puntuali garanzie, anche e soprattutto in termini di sicurezza. Il commissariamento non è solo un mero atto amministrativo ma deve portare con sè l'obbligo morale verso gli impegni assunti". È il commento del senatore Dario Stefàno, Presidente de La Puglia in Più, alla notizia dell'incidente avvenuto stamattina all'interno dell'Ilva nel quale ha perso la vita l'operaio venticinquenne Giacomo Campo. "Il governo - continua Stefàno - deve sentire addosso la responsabilità dell'impegno preso nei confronti del territorio di Taranto e di uno dei più importanti poli siderurgici d'Europa. E, come abbiamo sempre ribadito, non sono più sufficienti set di decreti bandiera ma occorre la volontà vera di cambiare il destino di una città. Non ne possiamo più di piangere vite spezzate durante il lavoro e non ne possono più i lavoratori che hanno perso da troppo tempo la serenità". "Per il resto - conclude Stefàno - questa vicenda fa piombare ancora il buio su Taranto e procura rabbia doppia se pensiamo che la vittima è un giovane di 25 anni. Alla sua famiglia va il mio più sentito cordoglio con l'impegno a vigilare affinchè si faccia presto chiarezza su questa ennesima tragedia".
"Addolorato per la notizia del giovane operaio Giacomo Campo morto nello stabilimento siderurgico ILVA, esprimo - scrive + Filippo Santoro Arcivescovo di Taranto - la mia paterna vicinanza alla famiglia. Si aggrava il tributo di vittime che questa città paga e vivo insieme a tutta Taranto il disorientamento per questa ennesima drammatica notizia. Proprio qualche giorno fa in un consesso pubblico non ho mancato di dire che non possiamo più attendere in termini di risanamento e di riconversione. Lo ripeto con forza a chi ha potere e competenza. Auspico non solo nell’accertamento delle responsabilità, ma una presa di coscienza oggi, immediata, fattiva e concreta della gravità della situazione permanente della grande industria nel capoluogo ionico. Dal Congresso Eucaristico Nazionale di Genova dove mi trovo, invito tutti i parroci della nostra arcidiocesi nei momenti che dobbiamo dedicare in questi giorni all’adorazione eucaristica a pregare per Giacomo, per i suoi cari e per il futuro della nostra terra"
Oggi purtroppo - ribadisce Emilio Deandri, Presidente provinciale dell'Anmil - registriamo l’ennesimo incidente mortale sul lavoro nell’ILVA di Taranto, vittima Giacomo Campo, dipendente della ditta dell'appalto “Steel Service”. L’ANMIL Taranto (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi del Lavoro) esprime ai familiari del malcapitato le più sentite condoglianze e la totale disponibilità nell’assisterli gratuitamente in futuro nello svolgimento delle pratiche presso l’INAIL. Inoltre, se dovessero emergere responsabilità dell’ILVA o dell’azienda della quale la vittima era dipendente, l’ANMIL Taranto intende costituirsi parte civile nel relativo procedimento.Questa ennesima “morte bianca” all’interno dell’ILVA è la tragica conferma di quanto l’ANMIL Taranto ha purtroppo già sottolineato in occasione di altri recenti incidenti. La perdurante crisi finanziaria dell’ILVA, e conseguentemente dell’indotto, ha comportato una sensibile riduzione delle risorse destinate alle attività manutentive degli impianti nel siderurgico e delle dotazioni delle ditte appaltatrici, fattore che inevitabilmente ha abbassato drasticamente il livello di sicurezza sul lavoro degli operatori.
FIM – FIOM - UILM comunicano che dall’incontro tenutosi in Prefettura, tra le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti del Governo – attraverso la viceministra Teresa Bellanova -, si è registrato un impegno ad avviare un costante confronto con i commissari dell’Ilva. In questo modo il Governo intende individuare la strada migliore per comprendere come reperire e come utilizzare le risorse in materia di sicurezza e di gestione degli impianti. Inoltre, è emersa la volontà di organizzare meglio la struttura di fabbrica, al fine di avere un management pi certo in termini di responsabilità. Il Governo, infine, si è impegnato a farsi da tramite con i commissari per fissare quanto prima un incontro con i sindacati.
"In questo ennesimo giorno di dolore per la morte di un operaio Ilva di soli 25 anni, le parole - sostengono i rappresentanti del M5S - non servono più. Esprimiamo la nostra più sincera solidarietà ai parenti e agli amici del giovane Giacomo. In un contesto talmente drammatico l'evento di domani "Riconvertire si può" si carica, purtroppo, di una importanza smisurata: occorre riconvertire l'area dell'Ilva e occorre farlo subito. Quella fabbrica della morte deve chiudere." così parlamentari, europarlamentari, consiglieri regionali e comunali del Movimento 5 Stelle in merito alla drammatica notizia della morte del giovane operaio Ilva, Giacomo Campo.
“La notizia della morte sul lavoro del giovane Giacomo Campo di 25 anni - dichiara l’onorevole Vincenza Labriola, capogruppo per il Gruppo Misto in commissione Lavoro della Camera dei Deputati - ci riempie il cuore di dolore e di rabbia. La nota diffusa dall'azienda, relativa all’applicazione delle misure precauzionali, ci risulta ben poco credibile: un nastro trasportatore che si mette in moto da solo, a corrente disattivata. Che si lavori in Ilva o che si viva nei dintorni, l’azienda dell’acciaio uccide, uccide inesorabilmente. I morti li contiamo tutti i giorni, vittime impotenti, che non fanno più clamore, perché di mezzo ci sono il Pil, gli interessi dei partiti e la politica nazionale. Certo, il Governo ha avuto una brutta eredità, ma senza invertire la marcia e proseguendo per una guerra persa, non cambierà mai nulla. L'Ilva è una bruttura che non può cambiare, che deve essere archiviata, nessuno si illude che lo si possa fare da un momento all'altro, ma bisogna iniziare a programmare il dopo Ilva, e questo è il compito delle Istituzioni. Mi rivolgo al Presidente della Repubblica, persona che ho votato e che stimo, al quale chiedo di tutelare la città di Taranto e la sua gente. Mattarella venga a vedere l’Ilva e le aree circostanti, con i suoi occhi, per rendersi conto di quanto i decreti da lui firmati potranno peggiorare una situazione già disastrosa”.
Un altro incidente mortale sul lavoro in ILVA ricorda il Segretario Generale Fim Cisl Marco BENTIVOGLI.Si chiamava Giacomo, stava effettuando lavorazioni di pulizia di un anastro trasportatore, ma il tamburo su cui si muove il nastro non era stato adeguatamente imbragato e Giacomo è rimasto schiacciato tra il tamburo e il nastro. Lavorava per la ditta d'appalto Steel Service Srl e aveva solo 25 anni, classe 1991. L'ultimo incidente mortale si era verificato a novembre dell'anno scorso, quando un altro operaio - Cosimo - era rimasto schiacciato da un tubo: non è passato neanche un anno e si è verificato di nuovo, un'altra morte innocente e un'altra famiglia distrutta.È assurdo, inaccettabile morire di lavoro nel 2016. Da anni come FIM sosteniamo che salute e sicurezza sono la precondizione essenziale del lavoro in Ilva e ci stiamo impegnando ogni giorno con i nostri rappresentanti alla sicurezza per raccogliere segnalazioni dai lavoratori su impianti non sicuri e intervenire subito. Non facciamo e non faremo sconti su questo.ILVA deve fare di più: a partire dalla prevenzione e dalla verifica costante e continua della sicurezza in ogni area dello stabilimento.La nostra denuncia di fronte a questa ennesima tragedia è durissima: tutta la FIM si stringe intorno alla famiglia di Giacomo. A loro diciamo che chiederemo giustizia, che siano accertate tutte le responsabilità e poste le condizioni perché non si possa ancora oggi morire di lavoro in questo modo assurdo.Una ragione in più per superare al più presto la gestione commissariale e riprendere con maggiore rigore il Piano Ambientale, le procedure di sicurezza e la manutenzione costante degli impianti.
Siamo per l’ennesima volta indignati per ciò che è avvenuto stamani nell’Ilva di Taranto - scrivono i comunisti italiani della provincia. Si continua a morire in fabbrica perché persiste la vecchia organizzazione del lavoro. Nessuna novità nell’attuale gestione, niente di nuovo o moderno. La prospettiva è nera perché questa fabbrica resta antica nel suo ciclo produttivo come è lo sfruttamento dei lavoratori. Non ci può essere futuro certo e sicuro perché resta il mercato che regola tutto, tempi e modi del produrre. La sicurezza è considerata sempre più un costo aggiuntivo per il prodotto che lo renderebbe meno competitivo nella globalizzazione delle merci. L’operaio Giacomo Campo, 24 anni di Roccaforzata, non ritornerà alla sua casa, non sarà restituito ai suoi famigliari ed ai suoi compagni. Resta tra gli ingranaggi di un nastro trasportatore. L’ennesima vita strappata in questa fabbrica che ha il primato degli omicidi sul lavoro in Italia. Si continuerà a morire per un “tozzo di pane” sino a quando i lavoratori ed i loro sindacati non saranno protagonisti di un nuovo modo di governare i processi produttivi.I Comunisti Italiani chiedono che la fabbrica si fermi con uno sciopero generale, siano accertate le responsabilità, non solo dalla magistratura. L’operaio non deve avere mansioni meramente esecutive molte volte alla mercé di una volontà estranea ai suoi interessi. Non ci si illuda che questa fabbrica passando nelle mani di altra multinazionale possa cambiare. Non vogliamo continuare a piangere i nostri morti ma vogliamo rivendicare la loro sicurezza come un bene comune generale della società. Non vogliamo individui soli contro un potenziale destino. Non c’è un prezzo sempre da pagare perché non c’è mai la fatalità in ciò che succede. Vogliamo che la classe operaia sia tale, che si ritorni alle grandi battaglie sulla sicurezza dei lavoratori e per un ambiente in cui non ci si ammali nella fabbrica e fuori da essa. Non vogliamo che si ritorni allo sfruttamento ottocentesco. Pretendiamo che nel Parlamento tornino ad essere rappresentati politicamente i lavoratori con i loro interessi e che i sindacati li sappiano davvero tutelare sui luoghi di lavoro.
Mai più evidenzia Cosimo Borraccino Consigliere regionale di Sinistra Italiana! ILVA, una fabbrica che continua ad inquinare e a non essere sicura, senza un serio futuro assetto aziendale.Mai più!Piangiamo l'ultimo, di una lunga serie, morto per il lavoro all'interno dell'acciaieria.Giacomo Campo, a soli 24 anni, muore stamattina mentre si accingeva a terminare ilsuo turno di notte, con una delle tante aziende esterne dell'appalto Ilva.Mai più!Ci stringiamo intorno alla famiglia di Giacomo!Bisogna fermarsi tutti per ragionare, senza continuare a tenere in vita artificialmente uno degli stabilimenti più grandi d'Europa senza sicurezze sul lavoro e sull'ambiente!Lo diciamo da tempo: l'Ilva non può continuare ad essere gestita in questo modo osceno, aspettando l'arrivo di qualche cordata di imprenditori a cui "regalare" l'azienda. I privati, secondo noi, non spenderebbero mai 3miliardi di euro necessari per fare una seria opera di ambientalizzazione, per giunta licenzierebbero in poco tempo dai 3 ai 4mila lavoratori. Allora che fare?O l'Ilva la gestisce direttamente lo Stato italiano, ovvero la nazionalizza, come noi da tempo chiediamo al Governo, oppure chiude!Infatti per garantire sicurezza ai lavoratori e la fine delle emissioni inquinanti serve un azione forte, con un esborso notevole di risorse economiche, che solo lo Stato può garantire, giacché da anni, i vari governi succedutosi negli anni hanno sempre dichiarato la strategicità dell'acciaieria tarantina per il "Sistema Italia".Bene, allora quel "Sitema Italia" si faccia completamente carico dell'azienda! La procedura in corso per la vendita è una sceneggiata che non tiene conto né della salute e men che meno del diritto al lavoro di un'intera provincia, per molti decenni sfruttata e spremuta come un limone.Si proceda quindi con la nazionalizzazione dell'Ilva, unica strada seriamente percorribile.
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