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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

Lo rende noto il Consigliere Provinciale Giuseppe Pulito. In programma il 28 gennaio.

 

Nell’ambito del più vasto programma di  iniziative poste in essere dalla Provincia di Taranto a tutela del patrimonio zootecnico del nostro territorio,  giovedì 28 gennaio p.v., alle ore 16.30, presso la sala riunioni sita al 4° piano del Palazzo di Governo (Via Anfiteatro 4), si terrà un incontro atto a rendere noti i risultati dei test dimostrativi effettuati presso due aziende zootecniche di questa Provincia. I test in oggetto per la difesa passiva del bestiame dagli attacchi deilupi sono stati eseguiti con il prodotto atossico repellente Master Seed Guard, fornito dallaChemy-Vet s.a.s. di Bernareggio /MB, avente azione repellente su mammiferi e avifauna.

Considerata l’importanza che l’iniziativa  riveste per i nostri allevatori - atteso che la presenza del lupo,  specie di fauna  non cacciabile in quanto particolarmente protetta,  ha già  fatto registrare numerose segnalazioni di aggressione pervenute al competente Servizio Caccia e Pesca dell’Ente -  

 

                             


 

 

 

COSIMO NATUZZI: «NON AVREMO REMORE A INTERVENIRE DURAMENTE».

 

La città, purtroppo, non è la sola ad essere teatro privilegiato di atti gratuiti di inciviltà.

Quella disaffezione che colpisce i beni pubblici, infatti, e le cui conseguenze sono spesso oggetto del lavoro dell’Amiu, ha colpito la stessa azienda al suo interno, proprio nei luoghi frequentati quotidianamente dai lavoratori. Una sorta di probabile "fuoco amico", come spiegherò più avanti, che ha provocato disagi negli ultimi giorni.

Solo la notte scorsa, negli spogliatoi del cantiere Autoparco, la manomissione di un rubinetto ha provocato la fuoriuscita di un notevole quantitativo di acqua. La settimana scorsa, invece, è toccato all’impianto Pasquinelli: i cavi elettrici di un camion utilizzato per la raccolta dei rifiuti, infatti, sono stati tranciati di netto rendendolo inservibile. E cito solo gli ultimi due episodi in ordine di tempo.

Vige la presunzione di innocenza per chiunque, certo, ma il sospetto che questi atti (elencati a titolo esemplificativo e non certamente esaustivo) siano stati consumati dagli stessi dipendenti dell’Amiu, impone una seria riflessione: è inaccettabile che vi siano lavoratori in grado di mostrare un tale disprezzo per loro stessi e per beni pur sempre di proprietà pubblica. Perché questi atti vandalici complicano la gestione dei servizi, sotto molteplici aspetti: rallentano l’avvio delle attività, ripercuotendosi su tutti i dipendenti; in alcuni casi la impediscono, creando il disagio agli utenti; infine, ma non meno importante, comportano per l’azienda l’impegno di risorse impreviste per i conseguenti ripristini.

L’azienda ha già avviato le necessarie procedure per individuare eventuali responsabilità e nel contempo, anche grazie alla mediazione delle rappresentanze sindacali, fa sapere che non avrà remore ad intervenire duramente di fronte a responsabilità accertate: ce lo consente la legge, ma soprattutto ce lo indica la necessità di essere conseguenti rispetto agli sforzi che ogni giorno compiamo a garanzia del decoro della nostra città.

Il Direttore Tecnico  - Dott. Ing. Cosimo Natuzzi


 

 

E scrivono una lettera ai Commissari e alla Regione Puglia che riportiamo integralmente.

Alla Cortese Attenzione

Commissari Ilva Spa in A.S.

Presidente della Regione Puglia

E p.c. Presidenza del Consiglio dei Ministri

Oggetto: Integrazione salariale lavoratori Ilva.

Ill.mi Sig.ri,

viste le criticità connesse allo stabilimento Ilva di Taranto, con particolare riferimento ai risvolti ambientali, al mantenimento dei livelli occupazionali e degli assetti produttivi;

considerato il perdurare dell’incertezza sui passaggi futuri;

è inaccettabile scaricare sulle maestranze che dal primo giorno pagano, pur senza colpe, un prezzo già alto il peso della crisi.

Per questi motivi è da respingere la posizione aziendale alla non disponibilità ad integrare il salario dei lavoratori Ilva che dovranno accedere agli ammortizzatori sociali.

Le scriventi OO.SS., ritengono che ai lavoratori non si possano chiedere altri sacrifici (ulteriori decurtazioni del salario), per cui

CHIEDONO risposte certe sulla possibilità di integrazione da parte delle istituzioni, Regione Puglia compresa.

Non da meno si richiedono risposte certe sulla situazione dei lavoratori dell'indotto a cui, oltre i noti problemi legati al salario, si aggiunge un futuro non chiaro sui programmi occupazionali futuri.

In assenza di garanzie avvieremo a partire dal 10 febbraio p.v. iniziative di sciopero a sostegno di questa richiesta, con modalità da definire, presso le sedi istituzionali in indirizzo.

Taranto, 22 gennaio 2016

I Segretari Generali Fim-Fiom-Uilm

Valerio D’Alò – Giuseppe Romano – Antonio Talò


 

 

La Confcommercio di Taranto riapre il dibattito suI centri storici  che rappresentano il cuore pulsante dell’economia e della vita socio-culturale delle aree urbane. La situazione nel Borgo della città dei due mari - secondo l'organizzzazione datoriale - è disastrosa.

Negli  ultimi 7 anni nei centri storici delle medie città italiane è cresciuto il comparto turistico ricettivo (anche se il 30% dei nuovi è un take away o una attività di somministrazione veloce),  ma allo stesso tempo c'è stata una forte riduzione dei negozi tradizionali solo in parte compensato dalla crescita del commercio ambulante che però non qualifica le aree di pregio. "Siamo di fronte - ha osservato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli - ad un vero e proprio rischio di desertificazione dei centri storici e quindi occorre migliorare i processi di pianificazione urbanistica e governance delle realtà cittadine. "

Molte  pubbliche amministrazioni delle piccolo-medie città italiane profondono buona parte delle loro progettualità e risorse per la riqualificazione e rigenerazione dei  centri storici. I palazzi d’epoca, la storicità dei luoghi  non garantiscono l’appetibilità dei centri urbani  che diversamente, senza una visione chiara delle criticità e l’adozione di adeguate  politiche pubbliche  vengono aggrediti dal cancro dell’abbandono. I negozi chiusi e le insegne spente  inevitabilmente incidono sulla qualità  dei luoghi, che nel lasso di un tempo breve appaiono abbandonati ed insicuri. Di qui la  proposta di Confcommercio di  introdurre la cedolare secca sulle locazioni commercialiper calmierare il prezzo degli affitti e per  mettere in condizione i centri storici di produrre ricchezza

E’ quel che sta accadendo  a Taranto dove, nell’arco di un decennio, si sono persi ‘pezzi’ consistenti del Borgo umbertino e del suo tessuto commerciale  (via Oberdan, via Mazzini, via Crispi, via Principe Amedeo, ed ora anche via Pupino, via Anfiteatro). Vie segnate dall’abbandono fisico di case e negozi, dall’invecchiamento  dei suoi residenti e dal ridimensionamento dei flussi di  frequentatori.

Approvazione –su sollecitazione dei commercianti- di un ordine del giorno del Consiglio comunale per la revisione delle politiche fiscali locali (novembre 2013); proposte di adozione di politiche di incentivazione fiscale per le attività commerciali del  Borgo (2014); progetto  per l’abbellimento delle  serrande  chiuse (2014/2015) …  Sono solo alcune della tante  iniziative e proposte che  Confcommercio negli ultimi anni ha portato ai tavoli dei vari assessorati competenti. Tutte puntualmente  discusse, condivise e sistematicamente  accantonate nel dimenticatoio.

Nel 2014 per Taranto si è aperto finalmente un varco di speranza quando il Comune è divenuto, dopo anni di battaglie,  proprietario di ben dodici aree demaniali delle quali alcune - Baraccamenti Cattolica-  assolutamente strategiche per il rilancio del centro cittadino.

La situazione di degrado in atto e  la sopravvenuta opportunità non ha tuttavia stimolato l’azione.  Ad oggi infatti non si sa come  l’Amministrazione comunale intenda utlizzarle. Si apprende in via informale che l’Amministrazione si appresterebbe  ad adottare atti formali finalizzati ad avviare un progetto di finanza per coinvolgere investitori privati e che si intenderebbe realizzare un polo culturale ed una struttura socio-sanitaria dell’ASL.

Notizie di seconda mano, nulla di ufficiale. Sarebbe il caso che al di la del ‘si dice’, l’Amministrazione comunale desse contezza  delle scelte  attinenti  ‘Baraccamenti’  alla cittadinanza e a coloro che – come Confcommercio-  sin dagli anni Ottanta, si sono spesi in tutte le sedi  per l’acquisizione  delle aree demaniali. 

Due anni persi, ed ora la corsa per traguardare il 2017 , il termine entro il quale devono essere indetti i bandi.

Premesso che non si ha nulla in contrario con l’apertura  ai privati e con l’idea del polo culturale, va altresì ricordato  che  Confcommercio due anni fa ha fatto sapere all’Amministrazione  di essere disponibile a supportare  il Comune con i propri tecnici (dell’area Urbanistica della Confederazione) per la fase progettuale preliminare.

Ancora una volta si va verso scelte non discusse, non condivise dagli stakeholder, sebbene si tratti di decidere la destinazione di un’area che potrebbe cambiare il volto del Borgo e della città.

 


 

 

 

Al boom delle vendite di bici è seguito quello del più classico dei furti.

Un vero e proprio flagello, se si pensa che è il mezzo di trasporto di 35 milioni di persone che utilizzano per spostarsi lasciando l'auto in garage. Dall'anno scorso nello stesso periodo che coincide anche con quello dell'aumento esponenziale dell'utilizzo di velocipedi riferito alla bella stagione, la percentuale di furti segnalati segna almeno il 30 % in più, 4mila al giorno ed a qualsiasi ora del giorno. Il numero esatto, peraltro, é pressoché impossibile da individuare giacché molti di questi fatti non vengono neanche denunciati, specie se ad essere rubata é una bicicletta vecchia ed obsoleta. Infatti secondo gli ultimi dati solo una persona su cinque ne denuncia il furto. E così il boom delle vendite e la mancanza di una cultura della bici ‘legale’ hanno dato il via a un circolo vizioso che favorisce i ladri. Ed allora come fare per fermare i ladri di biciclette? In Svizzera è stata escogitata una soluzione che sicuramente si rivelerà efficace. La Città di Losanna proporrà ai proprietari di biciclette e di motocicli di apporre ai loro mezzi un chip che permetterà di localizzarli più facilmente in caso di furto. Già testato a Yverdon-les-Bains (VD), il dispositivo potrebbe essere introdotto dalla prossima estate.Entro questa scadenza, la polizia municipale sarà dotata del materiale che le consentirà di individuare le biciclette rubate. Saranno in particolare messi in servizio nei parcheggi destinati a questi veicoli una settantina di apparecchi, di cui 50 mobili, indica oggi il municipale losannese Grégoire Junod. Il costo del chip oscillerà da 60 a 80 franchi. Il sistema di localizzazione sarà testato sull'arco di cinque anni. Le autorità ne valuteranno in seguito l'efficacia. Da alcuni anni, il furto di biciclette è in costante aumento in Svizzera: da 37'494 nel 2013, il loro numero è salito a 47'726 nel 2014. La progressione del 27% sarebbe dovuta principalmente alle biciclette elettriche. Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” osserva come esperti di diritto hanno invitato a non banalizzare il fenomeno, paragonando il furto di biciclette a una droga leggera, preludio per delitti più gravi. Inoltre la diffusione del fenomeno del furto di bici è un grave ostacolo all'aumento dell'utilizzo di questo mezzo di locomozione verde. In tanti, infatti, per timore di subire il furto rinunciano ad usare quotidianamente una bici decente (cioè in piena regola col codice della strada) ed optano per mezzi "minimalisti" arrivando tal volta a mettere a rischio anche la propria sicurezza (mancanza di fanali, freni sgangherati, materiali pesanti e arrugginiti).  

Giovanni D’AGATA


 

La CIA, Confederazione Italiana Agricoltori di Taranto, lancia l’allarme per i continui furti nelle aziende agricole della zona occidentale della provincia.

 

La Confederazione è seriamente preoccupata per il diffondersi di tali eventi, in quanto stanno compromettendo la tranquillità di coloro i quali vivono nelle aziende agricole.

Peraltro vi è un danno economico considerevole derivante dalla sottrazione dei vari beni asportati con il furto, che il più delle volte ammonta a migliaia di euro. Sta di fatto che, a suo tempo, fu istituito, nell’ambito della Direzione nazionale antimafia, uno specifico servizio per combattere l’allarmante fenomeno.

L’istituzione del servizio è importante soprattutto perché, a differenza della criminalità nei centri urbani dove c’è un preciso punto di riferimento che sono le forze dell’ordine, nelle campagne – afferma la Cia – l’agricoltore è spesso solo, disarmato e indifeso.

La CIA chiede a gran voce l’istituzione presso la Prefettura di Taranto di una cabina di regia fra le varie forze di polizia per i reati in agricoltura, per intensificare la vigilanza e il presidio del territorio rurale, al fine di evitare il progressivo aumento di queste attività criminose, dando così agli imprenditori e alle loro famiglie la necessaria tranquillità per continuare le proprie attività agricole.

La CIA inoltre invita i produttori agricoli a denunciare e a non sottovalutare qualsiasi furto o minaccia ricevuta, al fine di far emergere la diffusione del fenomeno.

Va evidenziato comunque che per tali reati occorrerebbe l'inasprimento della pena e la certezza, per evitare di scarcerare dopo poco tempo soggetti dediti a tali attività criminose.


 

Per chi cessa l’attività nel 2016. Per la presentazione delle istanze c’è tempo sino al 2017.

Anche per l’anno in corso sarà possibile cessare l’attività ed ottenere un indennizzo pari a poco più di 500 euro mensili di accompagnamento alla pensione. Il requisito per accedere all’incentivo è avere più di 62 anni di età, se uomini, o più di 57 , se donne, e vantare un’iscrizione al momento della cessazione dell’attività per almeno 5 anni,  in qualità di titolari o collaboratori, nella gestione degli esercenti  attività commerciali istituita presso l’Inps. I destinatari sono tutti coloro che esercitano il commercio al minuto in sede fissa o mobile, i gestori di bar e ristoranti, gli agenti e rappresentanti di commercio.

Il beneficio, già previsto nel 1996, è stato in vigore sino al 2011, ed è stato ripristinato nel 2014 con la legge di stabilità (legge 147 del 2013 comma 490). E’ un atto fortemente voluto la Confcommercio, vista la persistente crisi del settore. La prestazione funziona come ammortizzatore sociale  per accompagnare sino alla pensione coloro che lasciano definitivamente l’attività. E’ necessario infatti la cancellazione definitiva del titolare dell’attività dal Registro delle Imprese, e dal ruolo provinciale se agenti di commercio.

L’indennizzo – che è incompatibile con attività di lavoro autonomo o subordinato- compete dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda e fino al momento in cui si percepisce la pensione di vecchiaia. Ciò significa che rispetto al passato l’indennizzo avrà una durata superiore ai tre anni, visto che l’assegno viene erogato fino al compimento della nuova età pensionabile.

La legge di stabilità 2014 non ha solo riattivato l’incentivo per chi matura i requisiti e le condizioni dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2016, ma ha riaperto i termini per le vecchie chiusure avvenute entro il 31 dicembre 2011 da parte di coloro che avevano maturato i requisiti tra il 1° gennaio 2019 ed il 31 dicembre 2011.

Per informazioni,  per la predisposizione ed inoltro all’Inps delle domande ci si può rivolgere agli Uffici del Patronato 50& Più Enasco:(Taranto, in via Lacaita 5; Crispiano,  via Mesole 45;   Fragagnano, via Caduti per la Patria 11; Ginosa, via Matteotti 29; Lizzano, via Poerio 140; Martina Franca, via Taranto 72;  Manduria, via Roma 44)  e presso tutte le sedi provinciali di Confcommercio.

La prestazione viene offerta in modalità gratuita.   


 

 

 

Un'impresa sfiorata... a zero gradi. E' l'insolita avventura affrontata dalla formazione U. 17 della Mediterraneo Sport, che ha ottenuto un importante pareggio a Cosenza contro la Tubisider dopo essere stata in vantaggio per i primi tre tempi. L'incontro ha rappresentato la gara d'esordio della seconda fase interregionale del campionato U. 17 serie A.

Nonostante il freddo polare e la neve caduta nelle ore precedenti sul capoluogo calabrese, il match si è giocato egualmente nella piscina Comunale all'aperto, mettendo a dura prova le due squadre a causa della temperatura prossima allo zero.

L'atmosfera frizzante ha favorito lo svolgimento di una partita combattuta ed equilibrata: il "sette" allenato da Mauro Birri, però, deve recitare il "mea culpa" per aver sciupato l'occasionissima per un successo di prestigio: gli jonici, in vantaggio per 2-4 all'inizio dell'ultima frazione, si sono fatti raggiungere per il definitivo pari.

Strepitosa la prova di Renna, autore del "poker" di reti arancioblù. E' stata proprio Taranto ad aprire le marcature nella prima frazione: il momentaneo pareggio è stato sbloccato nuovamente da Renna prima del termine del primo periodo per l'1-2.

Equilibratissima la seconda frazione, conclusa senza reti nonostante i numerosi tentativi dei giocatori in campo. Nel terzo quarto i "leoni" della Mediterraneo hanno preso il largo, portandosi addirittura sull'1-4 e ponendo un'ipoteca sulla vittoria finale. Ma la reazione cosentina è stata graduale ed efficace: prima il 2-4 siglato da Mascaro al termine della frazione, poi altre due reti del "bomber" calabrese nell'ultima frazione.

Il prossimo impegno dell'U. 17 della Mediterraneo è fissato domenica 31 gennaio: i tarantini "ospiteranno", nella piscina comunale di Bari, l'Auditore Crotone.

 

Il Tabellino

 

TUBISIDER COSENZA-MEDITERRANEO SPORT 4-4 (1-2, 0-0, 1-2, 2-0)

 

TUBISIDER COSENZA - Morrone, Assunto, Mandarino D., Stellato 1, Donato, Altomare, Negro, Aloi, Mascaro 3, De Luca, Palermo, Sacco, Mandarino G. All. Bartucci.

 

MEDITERRANEO TARANTO - De Bellis (cap.), Fabiano , Caricasole (cap.), Donadei, Latanza, De Giorgio, Renna 4, Kiakidis, Musciagno, Bando, Caramia, Lusso, Scarnera. All. Birri

Arbitro: Donatella Cristiano


 

 

 

PARTECIPATISSIMA CONFERENZA STAMPA NEL COMUNE DEL TARANTINO. Espressa preoccupazione per la leggerezza con cui vengono diffuse notizie così importanti. 


 

All'incontro con i giornalisti organizzato dalle associazioni di categoria territoriali, CIA, Confagricoltura, Coldiretti ed Assiprol insieme all’Amministrazione Comunale di Avetrana, per fare il punto sulla situazione all’indomani della notizia veicolata tramite stampa, della presenza del batterio della xylella fastidiosa nel territorio di Avetrana, erano presenti il Sindaco Mario De Marco, l’assessore alle attività produttive dello stesso Comune, Enzo Tarantino, Nicola Spagnuolo (direzione provinciale CIA di Taranto), Piero De Padova (presidente CIA di Avetrana e Vicepresidente Cia Taranto), Renzo Grande (responsabile Confagricoltura di Avetrana), Francesco Reo (Assiprol di Avetrana) e Antonio Marasco (Coldiretti di Manduria).

Il sindaco De Marco e l’assessore Tarantino, introducendo la conferenza stampa, hanno esternato la preoccupazione per la leggerezza con cui, notizie così gravi e non supportate da alcun fondamento scientifico, circa la presenza del batterio della xilella fastidiosa nel territorio Avetranese, siano state veicolate “dall’oggi a domani” dagli organi di stampa (e su imbeccata anche di un associazione a livello regionale), generando preoccupazione, malcontento e rabbia negli agricoltori avetranesi, manifestatasi anche in sala durante la conferenza.

Tarantino rimarcava che il suo Comune è stato l’unico in tutto il Salento, con la più alta percentuale delle buone pratiche agrarie operate, per far fronte alla diffusione della Xilella, arature, diserbi, potature etc.

Spagnuolo, interpretando lo stato d’animo delle associazioni agricole, manifestava la rabbia e lo sconforto di tutti gli olivicoltori in un’annata in cui si sta producendo olio ottimo per quantità e qualità, come non se ne ricordano negli ultimi venti anni.

Chiediamo che la stampa, ha detto Piero De Padova, con la stessa facilità con la quale ha diramato la notizia, dia con altrettanta solerzia la smentita, ribadendo il concetto semplice e basilare che senza prove supportate da evidenza scientifica, nessuno può sostenere la tesi teorica ed infondata della presenza del batterio della Xylella nel territorio di Avetrana. Ovviamente, concludeva Piero De Padova, se il fenomeno non dovesse attutirsi e dovesse continuare ad essere sventolato a casaccio, così come fatto in questa circostanza, allora ciascuno si assumerà le proprie responsabilità, a qualsiasi livello.

Dopo la discussione molto partecipata dei rappresentanti associativi e delle aziende presenti, la conferenza stampa si è conclusa con l’auspicio che si ponderino, a qualsiasi livello, notizie devastanti come questa che potrebbero minare le sorti dal punto di vista economico e sociale di un intera comunità.


 

 

 

Il M5S Puglia ha pubblicato n.4 nuovi bandi pubblici per la selezione di figure di supporto alle attività del gruppo consiliare regionale. Chi volesse partecipare potrà farlo collegandosi al sito ufficiale www.puglia5stelle.it. Le posizioni aperte si riferiscono ad un assistente a supporto dell’ufficio di comunicazione ed a tre legislativi esperti rispettivamente di Ambiente, Bilancio e Sanità. La durata del contratto sarà legata alla durata della consiliatura e prevederà un periodo di prova. Tutti i collaboratori saranno sottoposti al Codice di Comportamento al quale si debbono attenere tutti i dipendenti della Regione Puglia, e sono esclusi dalla partecipazione ai bandi soggetti rinviati a giudizio o sottoposti a misura di prevenzione personale o patrimoniale per reati di peculato, concussione, corruzione, induzione, voto di scambio, per uno dei delitti contro l’ordine pubblico ovvero per reati di criminalità organizzata e mafiosa, soggetti che siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva, a una pena detentiva superiore ai tre anni per delitti non colposi che ledono l’immagine e il decoro del Gruppo consiliare e del Consiglio regionale.

 

“Il M5S Puglia invita tutti i cittadini pugliesi che abbiano i requisiti per farlo a partecipare alla nostre selezioni pubbliche. - lo dichiarano gli otto consiglieri regionali M5S Rosa Barone, Mario Conca, Grazia Di Bari, Gianluca Bozzetti, Cristian Casili, Marco Galante, Antonella Laricchia e Antonio Trevisi - Coerentemente con i nostri princìpi riteniamo fondamentale che la scelta delle persone che andranno ad integrare i nostri staff passi da una selezione aperta e trasparente. Fino ad oggi - proseguono - è stata purtroppo triste consuetudine dei gruppi consiliari di tutti i partiti politici quella di affidare incarichi lavorativi sulla base di amicizie o di scambi di favori.

Speriamo di lanciare un messaggio di novità anche in questo frangente ponendo fine a questa consuetudine e tornando a mettere la competenza e la trasparenza al centro delle scelte politiche. La selezione di coloro che andranno ad integrare la composizione dello staff consiliare del Movimento 5 Stelle Puglia avverrà in base ai curricula dei candidati e alla loro competenza specifica. Facciamo un sincero augurio - concludono i pentastellati - a tutti coloro che parteciperanno alle nostre selezioni.”


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