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Giornale di Taranto - Giornalista1

 

“Purtroppo questa mattina abbiamo dovuto richiedere ai nostri operatori, che ringrazio, di andare a delimitare le aree giochi partendo da piazza Medaglie d’Oro dove, già questa mattina, qualche genitore aveva ben pensato di portare a giocare i propri figli. Mettendo a rischio la salute di tutti.

 

Ora non è ancora il momento di andare a giocare nei parchi, nelle villette ed andare in giro per strada. È dura per tutti. Tutti vorremmo che i bambini possano finalmente uscire a giocare e godersi una bella giornata di sole. Ma non è ancora il momento. 

 

Ci sono alcune categorie più fragili che con apposito certificato medico possono lasciare l’abitazione per prendere un po’ d’aria, tutti gli altri no. Tutti gli altri devono fare questo sacrificio perché in gioco c’è la vita. 

 

Qualunque siano le indicazioni del governo, da assessore che dialoga quotidianamente con la Asl e anche da mamma molto affaticata dall’avere da settimane una bambina di 4 anni in casa, non mi stancherò di dire che bisogna rimanere a casa.

 

Mi è costato vietare i giochi dei bambini. Con fatica in questi anni ci siamo spesi per portare giochi nelle piazzette, nei parchi, ce ne siamo presi cura quando li abbiamo visti vandalizzati, eravamo lì a ripulirli, rimetterli a posto. Immaginate dunque con che spirito ho dato disposizione di chiuderli. Ma abbiamo dovuto farlo per qualche irresponsabile.

 

Torneremo a giocare e lo faremo prima se tutti rispetteranno le regole. Ora”.

“Non sono idonee all’utilizzo sanitario le mascherine inviate ieri agli Ordini dei Medici dalla Protezione civile”. A confermarlo il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Fnomceo, Filippo Anelli, che, ieri pomeriggio, ha diffuso una nota – a tutti presidenti d’Ordine dei Capoluoghi di Regione per invitarli a sospenderne immediatamente la distribuzione e l’utilizzo. I 620 mila dispositivi individuali di protezione, prima tranche di un milione di pezzi di mascherine FFP2 per uso sanitario – che, su richiesta della Fnomceo accolta con favore dal Ministro della Salute, sarebbero dovute andare a costituire una sorta di ‘riserva straordinaria’, in capo agli Ordini provinciali, per colmare eventuali carenze - erano arrivati in tarda mattinata, tramite corrieri, agli Ordini capoluogo di Regione. A seguito però di una prima verifica effettuata da alcuni presidenti d’Ordine, tra i quali lo stesso Anelli, erano sembrate non idonee all’uso sanitario.

 

 - “Abbiamo subito contattato la Protezione Civile, che, dopo ulteriori e approfondite indagini, ci ha confermato che il materiale non era conforme a quello ordinato – spiega Anelli -. Ho ritenuto pertanto di avvisare i Presidenti degli Ordini capoluogo di Regione, che avrebbero dovuto farsi collettori delle consegne per poi distribuire i dispositivi agli Ordini provinciali, affinché fermassero le procedure”. Questa mattina Anelli ha indirizzato una lettera formale al Commissario Straordinario per l’Emergenza Covid-19, Domenico Arcuri, per segnalare l’accaduto, accettare le scuse espresse ieri a voce e, invitarlo, anche in un’ottica di gestione e prevenzione del rischio, a una seria indagine volta ad accertare i fatti. “Ci attendiamo che a breve si possa rimediare e che tutti i nostri medici possano contare finalmente su dispositivi idonei ed adeguati all’esposizione professionale – conclude Anelli -. Cogliamo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che ci ha confermato la volontà del Governo di garantire le mascherine ai medici, sollecitando la Protezione Civile a una nuova fornitura in tempi brevi”

 "Ci aspettiamo che nei prossimi 2-3 giorni la situazione dei contagi da coronavirus in Puglia resti invariata e che la settimana prossima ci sia un calo della curva epidemica, dipenderà molto anche dal comportamento dei cittadini, che devono restare a casa per non vanificare gli sforzi fatti": lo ha detto il prof. Pierluigi Lopalco, epidemiologo della task force della Regione Puglia.

 

Attualmente sono 1.803 le persone risultate positive al test, "frutto di un forte lavoro di identificazione sul territorio, sul quale sono stati effettuati 14mila tamponi - ha aggiunto Lopalco - Il numero dei tamponi corrisponde più o meno al numero dei soggetti, perché solo una quota residua di tamponi è stata effettuata agli stessi pazienti, per verificare per esempio le guarigioni". "Siamo confidenti che i numeri riscontrati siano molto vicini alla realtà" ha chiarito ancora l'epidemiologo, aggiungendo che il 18% delle persone risultate positive è asintomatico ma è stata indagata perché sospetto, perché si tratat di persone che sono state a contatto con casi confermati. Il 25% è invece composto da paucisintomatici, cioé pazienti che hanno febbre e tosse, sintomi lievi, ma non hanno bisogno di ospedalizzazione. Infine, ha spiegato Lopalco, il 24% dei pazienti ricoverati è indicato come "critici o severi".

In questo momento alcuni focolai sono in residenze per anziani 

 

 In questo momento in Puglia alcuni focolai di contagio da coronavirus sono attivi nelle residenze per anziani: lo ha spiegato l'epidemiologo della task force regionale, Pierluigi Lopalco, rispondendo alle domande dei giornalisti sulle modalità con cui si sta diffondendo il contagio attualmente in Puglia. "sicuramente nei giorni scorsi ci sono stati casi legati al ritorno dal nord. In questo momento, i cluster più attenzionati sono quelli di alcune residenze per anziani, nelle quali si sta verificando un fenomeno già osservato in altre regioni (come la Toscana), specie in quelle case di riposo che avevano contatti con le famiglie e nelle quali nei fine settimana il virus è entrato in un circuito che di per sè è già molto delicato".

 

Sulla situazione delle residenze sanitarie assistite è intervenuto anche il capo dipartimento Salute, Vito Montanaro, che ieri ha presieduto una riunione in videoconferenza con i gestori. "Sono stati attivati i dipartimenti di prevenzione territoriali delle Asl, che stanno effettuando i tamponi ai sintomatici nelle residenze sanitarie, per poi procedere all’ospedalizzazione delle persone contagiate - ha chiarito Montanaro -. Se ci sono incapacità da pare dei gestori di effettuare l'attività ordinaria, le Asl stanno fornendo personale medico e non per supportare le strutture al fine di non lasciarle, con rischio ulteriore diffusione epidemia".

 Carenza di pulizia e di rispetto delle norme, nonché mancanza di mascherine di protezione, è stata segnalata oggi ad ArcelorMittal, siderurgico di Taranto, dai rappresentanti lavoratori della sicurezza di Fim Cisl, Fiom Cgil, Uilm e Usb. I delegati hanno compiuto una ispezione in acciaieria e riscontrato tra l’altro che “c’è personale proveniente da altre postazioni in addestramento”, che vi è “disordine ambientale in quasi tutta l’area”, che all’interno dei pulpiti (sono postazioni operative dell’impianto) e dei refettori esiste “scarsa igiene in quanto le pulizie non vengono fatte su tutti e tre i turni in palese contrasto all’emergenza Covid 19”. I sindacati evidenziano poi che in una postazione dell’acciaieria 2 “vi era personale privo di mascherine all’interno del posto di attesa”. I sindacati parlano di “gravi anomalie che mettono a serio rischio la salute e la sicurezza dei lavoratori oltre che rischiare di essere potenziale conduttore del virus Covid 19”. I sindacati chiedono quindi ad ArcelorMittal “un immediato intervento mirato ad azzerare i rischi che all’interno dell’acciaieria abbiamo rilevato”. 

"Non c’è alcun segno che l'ex Ilva sia un focolaio di contagi da coronavirus": lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, presentando la seconda fase del Piano ospedaliero pugliese durante una videoconferenza. "Nell'acciaieria di Taranto singolo operaio che si è sentito male - ha chiarito Emiliano - . La fabbrica è uno di quei luoghi in cui si gestiscono servizi essenziali, anche con gli impianti al minimo, che devono restare accesi, ci sono occasioni di possibili contagi ma al momento la situazione è sotto controllo". 

Domani nuovo incontro tra il prefetto di Taranto e i sindacati 

 

 Il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, avrà domattina alle 10 una videoconferenza con i sindacati confederali e quelli di categoria per fare il punto della situazione in ordine alla situazione delle industrie e delle aziende in merito al Coronavirus.

    Lo ha annunciato lo stesso prefetto che questa mattina ha avuto un primo confronto in video conferenza con i sindacati, confronto che però ha riguardato soprattutto di sanità, presente anche Asl Taranto. Domattina, invece, il prefetto ascolterà le istanze sindacali alla vigilia della scadenza dell’autorizzazione rilasciata ad ArcelorMittal, ex Ilva, siderurgico di Taranto, lo scorso 26 marzo. L’autorizzazione stabilisce che ArcelorMittal possa tenere in funzione gli impianti attualmente in attività (ridotti rispetto allo standard normale) ma solo per finalità di salvaguardia e sicurezza e non per quelle di produzione e commercializzazione. Per questa finalità, sono autorizzati ad entrare ogni giorno in stabilimento 5500 lavoratori, di cui 3500 dipendenti di ArcelorMittal, distribuiti sui tre turni, e 2000 delle imprese dell’indotto-appalto. 

 

I sindacati, anche alla luce del primo caso di coronavirus verificatosi nell’acciaieria, con un lavoratore ricoverato all’ospedale Moscati a Taranto, chiedono una riduzione di questi numeri. ArceloMittal, invece, attraverso i suoi legali, critica il fatto che l’azienda non possa commercializzare ritenendolo un danno. Entro oggi, intanto, il prefetto Martino si è impegnato a fornire ai sindacati l’elenco di tutte le aziende che hanno chiesto alla Prefettura l’autorizzazione in merito al Dpcm sulle attività produttive. 

    Circa la situazione della sanità per il coronavirus, “il direttore generale Asl Taranto, Stefano Rossi - spiega ad AGI il segretario Uil Taranto, Giancarlo Turi -, ci ha fatto il punto della situazione. C’è anche una struttura prefabbricata all’esterno dell’ospedale Moscati da 20 posti letto, in tutto i posti Covid 19 nel  nosocomio sono 109 e quelli utilizzati, allo stato, sono una sessantina”.

 

“Per i post Covid - aggiunge Turi -, Asl Taranto ci ha spiegato che a Mottola la struttura è pronta per 30 posti letto estensibili a 50.

    La strategia Asl - prosegue - è quella di fare del Moscati il riferimento centrale nella lotta al coronavirus perché in questo ospedale ci sono le specializzazioni più importanti: Rianimazione, Pneumologia e Malattie Infettive”. Il segretario Uil aggiunge infine che “si iniziano a processare i tamponi anche a Taranto.  Per ora - conclude Turi - siamo a 12 campioni come base e i risultati si hanno in tre ore e mezzo. Asl Taranto ci ha però annunciato che stanno adesso ampliando ad un’altra piattaforma che consentirà di effettuare 8 tamponi in 80 minuti”. 

“Adesso non dobbiamo cedere di un millimetro difronte al coronavirus”. Lo dice il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, contro possibili allentamenti della stretta e delle prescrizioni. "I dati di ieri - afferma il sindaco - parlavano di 38 casi accertati a Taranto città, ma medici e scienziati ogni giorni ci dicono che tanta gente può essere asintomatica; ciò significa che è positiva  e non lo sa. Non lo sa, ma può contagiare. Per questo torno a dirvi - afferma Melucci - che non intendo mandare messaggi diversi da quelli fino ad oggi veicolati a parole e con ordinanze molto restrittive anche rispetto ai Dpcm”.“Il governo - aggiunge il sindaco di Taranto - deve probabilmente cercare di tenere botta circa le migliaia di attività produttive che rischiano fortemente di essere compromesse nella loro economia dal virus, ma io torno a dire che jogging e passeggiate all’aperto devono essere bandite nel primo caso e ridotte al minimo indispensabile nel secondo”. “Non cediamo adesso - raccomanda il sindaco di Taranto -. Faremo in modo di aiutare le nostre piccole, medie e grandi imprese e torneremo a fare attività motoria all’aperto quando questo coronavirus ce lo saremo messo alle spalle. Saremo tutti provati, certo, ma vivi e pronti a ripartire”. “Non possiamo rischiare la salute e intasare ospedali che potrebbero così non essere in grado di curarci” conclude il sindaco di Taranto. 

La Regione Puglia ha rimodulato il Piano ospedaliero covid 19, con una previsione di 3.500 contagi, superando quello attuale che ne prevedeva 2.000. Il piano è stato presentato dal governatore Michele Emiliano, durante una videoconferenza alla quale hanno partecipato anche il direttore del dipartimento Politiche per la Salute Vito Montanaro e il responsabile del coordinamento emergenze epidemiologiche Pier Luigi Lopalco. La volontà è di portare a 2.143 i posti per acuzie nella rete di ospedali Covid. Attualmente sono 1.803 le persone risultate positive al test. Il 45% di questi è ricoverato (il 7% in terapia intensiva e il 38% in altri reparti) mentre il 55% dei contagiati viene trattato a domicilio. "Mi auguro da avere presto un piano ospedaliero talmente fuori scala da poter dare una mano agli altri - ha detto Emiliano -  Se dovessero servire a noi andrà bene lo stesso perché siamo preparati al peggiore degli scenari".

Dopo le file non organizzate e gli assembramenti di sabato scorso avevamo annunciato controlli puntuali per verificare che i cittadini rispettassero la facoltà di uscire solo in caso di necessità e, d’altro canto, che i gestori rispettassero quanto previsto all'art. 1 comma 2/u del DL 19 del 25 marzo che testualmente recita: “aperture consentite con modalità idonee ad evitare assembramenti di persone, con obbligo a carico del gestore di predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale predeterminata e adeguata a prevenire o ridurre il rischio di contagio  per garantire l'ordine e le distanza tra i clienti...".

 

La Polizia Locale ha effettuato numerosi controlli e, non avendo uomini e mezzi per presidiare fisicamente ogni esercizio alimentare, ufficio postale o banca, si è spostata costantemente sul territorio per portare ordine laddove si verificavano condizioni di assembramento.

 

«È un compito gravoso - fa sapere l’assessore alla Polizia Locale Gianni Cataldino - che si somma al complessivo lavoro svolto insieme alle altre forze dell’ordine anch'esse gravate da numeri non proporzionati ai tanti interventi necessari. Molti non comprendono che devono rivolgersi  al proprio gestore o ente per pretendere il controllo delle file e solo nel caso di difficoltà di ordine pubblico richiedere l’intervento delle forze di polizia. Il presidio non fisso, ma dinamico, è la modalità d’intervento attuata e i controlli effettuati hanno portato ieri a sanzionare con diffida un supermercato di corso Italia per il quale scatterà la chiusura da 5 a 30 giorni nel caso si reiteri l’assembramento. Spero questo valga come monito per tutti coloro che sono autorizzati dal DL all'apertura anche perché non esiteremo a provvedere alla chiusura di chi non ottempera».

 

L'assessore Cataldino, inoltre, ha aggiunto che «è stato sanzionato un distributore di tabacchi aperto oltre l’orario consentito e martedì mattina, durante il quotidiano giro di controllo, mi sono recato con gli agenti di Polizia Locale in via Principe Amedeo dove i cittadini lamentavano assembramenti costanti. Di fatto i presenti si sono allontanati all'arrivo dei mezzi di polizia, ma abbiamo constatato una delinquenziale abitudine a stazionare per strada con consumo di birra come se nulla stesse avvenendo a Taranto, in Italia e nel mondo. Mi duole pensare che il sacrificio di clausura di tanti tarantini perbene possa essere messo a repentaglio non dalla stupidità, perché questa vale quando si mette a rischio la propria incolumità, ma dalla delinquenza di chi mette a rischio la salute di un’intera comunità. Nel pomeriggio la Polizia Locale si è recata nuovamente sul posto e ha identificato due persone. Sono convinto che torneranno a stazionare per strada e noi provvederemo, anche chiedendo la collaborazione delle altre forze dell’ordine, a tornare».

 Sono 57, uno in meno rispetto a ieri, i pazienti ricoverati nell’ospedale Moscati di Taranto perché colpiti da coronavirus. Lo dichiara Asl Taranto. Dei 57 ricoverati, 7, in condizioni più critiche, sono in rianimazione, 24 in pneumologia e 24 nel reparto Malattie infettive. Per Asl Taranto, si tratta, per la maggior parte, di pazienti risultati positivi al test Covid. Alcuni di loro sono in attesa del secondo tampone per la conferma. I pazienti - si afferma - sono seguiti secondo i protocolli operativi definiti dalle autorità nazionali e regionali e i parenti sono costantemente informati circa la situazione dei propri congiunti. Asl Taranto “invita i cittadini a continuare a rispettare scrupolosamente la normativa sugli spostamenti e le raccomandazioni del Ministero della Salute al fine di ridurre le possibilità di contagio”. 

È partita la raccolta fondi di Europa Solidale e Rotaract club. Le t-shirt d’autore a sostegno delle fasce deboli della città. Da Amsterdam a Taranto passando per Milano gli autori donano la loro creatività per #T4iù

Creativi a sostegno di Taranto nei giorni drammatici del Coronavirus.

Da un’idea delle associazioni Europa Solidale e Rotaract è nato “T4iù”, ovvero Tshirt for you, italianizzato in uno slang diretto, un progetto di solidarietà fondato sul tema dell’appartenenza e dell’identità. «Abbiamo lanciato una chiamata alle armi, abbiamo coinvolto alcuni artisti nati nella Città dei Due Mari, o comunque legati in qualche modo a Taranto, che hanno creato e donato delle immagini realizzate in esclusiva per il progetto. I disegni sono diventati la creatività per delle t-shirt, in cotone ecosostenibile, che saranno vendute sul canale www.tarantee.it; attraverso il sistema dei Servizi Sociali del Comune, i fondi raccolti saranno destinati a sostenere le fasce più deboli della città». Lo racconta Giuseppe Russo, presidente di Europa Solidale, che per realizzare questo progetto ha messo insieme un team di persone motivate e soprattutto innamorate della città.

Tarantini per i tarantini, dunque.

Un progetto che fa leva sullo spirito identitario e che in un momento drammatico mette insieme artisti di rilievo internazionale, fumettisti e grafici che si ritrovano insieme a progettare azioni semplici ma di impatto che resteranno memoria viva di un progetto d’amore declinato nella bellezza del tratto grafico impresso sul cotone.

Lucia Emanuela Curzi, che solitamente presta il suo tratto ai più importanti brand della moda, da Yves Saint Lauren a Tiffany, ha dato vita alla sua bambola che affacciata alla finestra invita a rimanere a casa. Messaggi di speranza e di responsabilità quelli ideati da Roberto Caradonna che, dal suo studio ad Amsterdam, questa volta non realizza un olio su tela, ma grafiche evocative che si rivolgono alle famiglie.

E poi, ancora, Maria Messinese, docente di grafica all’Istituto Cabrini, Francesca Ruggiero, ideatrice del progetto AccomodArti, e il fumettista Gianfranco Vitti, che nel 2011 si è aggiudicato il primo premio del Lucca Project Contest grazie alla Graphic Novel “Delitto d’autunno”.

Le t-shirt saranno in vendita sulla piattaforma messa a disposizione da Wired zone di Alessandro Pulito sul sito www.tarantee.it al costo di 15 euro.

 

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