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Giornale di Taranto - Giornalista1

ArcelorMittal Italia che da luglio 2019 sino al 30 marzo ha chiesto la cassa integrazione ordinaria, per crisi di mercato, per 1273 dipendenti del siderurgico di Taranto ed ora ha chiesto la cassa integrazione coronavirus per nove settimane per 8173 addetti sempre del sito di Taranto, è anche la società che, da aprile 2020, ha promosso 4 dipendenti da quadri a dirigenti ed ha promosso “un numero considerevole di altri lavoratori” a quadro. Lo denuncia il sindacato Ugl, in una lettera inviata al direttore del personale, Arturo Ferrucci e al direttore del siderurgico, Loris Pascucci. L'Ugl ritiene “che tale comportamento, in questo momento contingente nel quale si chiede sacrificio ai lavoratori, sia totalmente inopportuno e discriminatorio proprio in virtù del doppiopesismo adottato tra coloro che vengono premiati e coloro che vengono ulteriormente penalizzati dalla cassa integrazione”

 

 Per Ugl, “più e più volte è stato richiesto l’intervento dei vari responsabili per dirimere situazioni discriminatorie e anomale di molti lavoratori, trovando muri insormontabili, giustificazioni al limite dell’offesa dell’intelligenza umana e frasi di circostanza”, con l’azienda  che indicava “la particolarità del momento economico infausto”. Ugl sostiene che avanzamenti di carriera ci sono già stati nell’area Ambiente e sicurezza del lavoro dello stabilimento di Taranto. Anche allora è scattata la protesta e secondo l'organizzazione “qualche direttore di area” ha ritenuto tali promozioni “un grossolano errore”. Adesso però, sostiene Ugl metalmeccanici, “questo “errore” è stato nuovamente commesso”. Ugl, annunciando un possibile ricorso, chiede di incontrare ArcelorMittal sia per capire l’accaduto ed avere spiegazioni al riguardo, sia per “definire congiuntamente le regole da adottare per l’attribuzione dell’inquadramento alla mansione svolta” attraverso “criteri oggettivi e misurabili” e non, protesta il sindacato, con i “criteri sinora adottati, legati ad aspetti soggettivi e spesso di favore”. 

In corso call conference prefetto sindacato. “L’azienda vuole tornare a produrre e commercializzare. Ma noi non ci stiamo”

ArcelorMittal spinge per un allentamento della stretta, vuole che nella nuova autorizzazione il prefetto di Taranto dia alla società anche la facoltà di produrre e commercializzare. Noi oggi diremo al prefetto che già così, con 5.500 persone che ogni giorno, tra diretti e indiretti, entrano in stabilimento, non ci sentiamo sicuri perché l’emergenza coronavirus non è affatto cessata, nè si è allentata, e ieri lo ha detto molto chiaramente il presidente del Consiglio”. Lo dichiara ad AGI il segretario Uilm Taranto, Antonio Talò.

 

Confederazioni e sigle metalmeccaniche dalle 10 di stamattina sono in video conferenza col prefetto Demetrio Martino anche perché domani scade il decreto prefettizio del 26 marzo che ha stabilito che ArcelorMittal possa tenere in funzione gli impianti attualmente in attività (ridotti, comunque, rispetto allo standard normale) ma solo per esigenze di salvaguardia e di sicurezza, considerata la loro particolarità e complessità tecnica, e non per produrre e vendere l’acciaio. ArcelorMittal, attraverso i suoi legali, ha ritenuto il fatto di non poter produrre e commercializzare un danno economico. “Certo - afferma Talò - l’azienda sta spingendo per una revisione del decreto prefettizio a lei favorevole. Noi ribadiremo le nostre richieste. Responsabilmente, in questo momento, non ci può essere allentamento. Se si arrivasse anche a produrre per vendere, i rischi potrebbero aumentare - afferma ancora Talò -. Buon senso e logica vorrebbero quindi che almeno si mantenesse la situazione attuale. Confidiamo, in questo, nell’intervento del prefetto al di sopra delle parti e a tutela degli interessi collettivi e non di una parte specifica. Ascolteremo con attenzione - conclude Talò - quanto il prefetto di Taranto ci dirà”. 

 

“Se ArcelorMittal, in questa fase critica, vuole tornare a produrre l’acciaio per venderlo, non ci siamo proprio. Siamo molto distanti”. Lo dichiara ad AGI il segretario di Fim Cisl Taranto, Biagio Prisciano, prima che inizi la video conferenza col prefetto di Taranto, Demetrio Martino, in merito alla situazione delle attività produttive alla luce della stretta imposta dal coronavirus. “Noi siamo convinti che bisogna operare una riduzione rispetto a quanti autorizzato dal decreto del prefetto del 26 marzo e oggi lo diremo - afferma Prisciano -. In fabbrica ci possono essere meno persone rispetto ai 3500 diretti ArcelorMittal autorizzati”.

Per un supermercato di Taranto, su denuncia della Polizia Locale, é stata disposta dal Prefetto la chiusura di 5 giorni a decorrere dal giorno successivo alla cessazione dello stato di emergenza dichiarato dal Governo il 31 gennaio in relazione alla situazione epidemiologica da COVID - 19. 

 

«A conferma di quanto avevamo annunciato - fa sapere l’assessore alla Polizia Locale Gianni Cataldino - non è possibile pensare che Polizia Locale e forze dell'ordine possano presidiare ogni attività aperta. I gestori degli esercizi sono responsabili del rispetto delle norme di distanziamento in relazione alle loro attività. La fila con distanze di almeno un metro tra le persone è l'unico modo per garantire la difesa da contagio di tutti. La Polizia Locale continuerà la sua azione di presidio dinamico e non esiterà a proporre altre sanzioni di chiusura a tutela della comunità e nel rispetto di coloro che vivono il sacrificio di restare in casa rispettando tutte le norme emanate». 

Si è conclusa con successo la raccolta fondi organizzata dal Lions Club Massafra – Mottola “Le Cripte” per l’acquisto di un ventilatore polmonare da donare all’ospedale “San Giuseppe Moscati” di Taranto, struttura in prima linea per l’emergenza Coronavirus. 

Lunedì 30 marzo, il ventilatore polmonare è stato consegnato al reparto di Pneumologia dell’ospedale tarantino, diretto dal primario dott. Giancarlo D’Alagni. 

Un risultato importante conseguito in poco tempo grazie alla generosità dei soci del club, associazioni, amici e imprese del territorio. 

A dare la notizia, la presidente Gianna Lo Gatto, che esprime soddisfazione e gioia per il traguardo raggiunto. 

“All’inizio di questa terribile epidemia – sottolinea - abbiamo sentito il dovere di fare qualcosa che risultasse importante per la cura dei malati di Covid-19 del nostro territorio e, data la necessità di macchinari utili alla sopravvivenza, il nostro pensiero è andato al reparto di Pneumologia del “Moscati” di Taranto. Abbiamo destinato il service all’acquisto di un ventilatore polmonare. La raccolta fondi è partita il 3 marzo e la risposta della nostra comunità è stata grandiosa. In meno di trenta giorni, abbiamo raggiunto e superato la somma necessaria. Il 30 marzo la macchina è stata consegnata al reparto di Pneumologia della struttura tarantina. La somma in più raccolta sarà inoltre destinata alle associazioni impegnate ad aiutare le famiglie bisognose di Massafra e Mottola”. 

La presidente del Lions Club tiene a ringraziare tutti coloro che hanno partecipato alla raccolta fondi. “Oltre ai nostri soci – evidenzia – non posso che rivolgere un sentito grazie alle associazioni del territorio con le quali abbiamo rapporti di interscambio nelle attività culturali e che hanno contribuito a questo nostro importantissimo service grazie alla generosità dei propri soci e delle proprie socie: Fidapa, Upgi, Croce Rossa Italiana, Leo Club Massafra Mottola Le Cripte, Comitato Pro Chiatona. E ancora alle imprese che hanno contribuito numerose alla raccolta fondi, ai gruppi, agli amici di Massafra, Mottola e Palagiano, ai singoli privati dall’Italia e dall’estero. Un pensiero particolare all’azienda Latorrata Group di Palagiano che, su nostro suggerimento, ha deciso di acquistare un secondo ventilatore polmonare per il reparto di Pneumologia dell’ospedale Moscati”.

 

 Due aerei, un Dornier 238 dell’Esercito italiano e un Atr 42 della Guardia Costiera, sono atterrati ieri sera all'aeroporto di Bari con carichi di dispositivi di protezione individuale (Dpi) inviati dalla Protezione civile per far fronte alle necessità dovute all'emergenza sanitaria legata al Covid-19. Ne dà notizia il dirigente della Protezione civile regionale, Antonio Lerario. Si tratta, in particolare, di 15.000 mascherine Fffp2, di 4.000 mascherine chirurgiche e di 20 colli di bende (non Dpi) tipo Montrasio. In una nota la Regione fa presente che il fabbisogno quotidiano in Puglia è di 33.500 mascherine del tipo Ffp2 e di 135mila mascherine del tipo chirurgico. Il materiale è stato trasportato fino ai depositi di transito con mezzi dell'Esercito per consentirne l'immediata distribuzione a cura della Protezione civile regionale. Nei giorni scorsi, il presidente della Regione, Michele Emiliano, aveva lamentato il mancato arrivo in Puglia dei dispositivi di protezione individuale di cui, negli ospedali, vi è grande necessità.  

 Ventiquattro tra ufficiali e sottufficiali della nuova Scuola allievi Carabinieri di Taranto effettueranno “intervento a supporto dei nuclei familiari in difficoltà nonché eventuali altri compiti di assistenza alle persone vulnerabili ed attività di protezione civile”. Lo annuncia la Prefettura dopo un vertice sulla emergenza Coronavirus con forze di polizia e istituzioni locali. I Carabinieri, tutti effettivi della nuova Scuola di Taranto, “avvalendosi anche della dotazione di tre furgoni Fiat Ducato, potranno occuparsi della distribuzione sul territorio provinciale di viveri, medicinali, attrezzature per ospedali e di altri beni alle comunità locali”.

Inoltre “potranno essere di ausilio alle esigenze di persone anziane e fragili” specifica la Prefettura, precisando che i Carabinieri in forza alla Scuola allievi di Taranto opereranno con il coordinamento del centro di coordinamento istituito presso la stessa Prefettura. Circa gli aiuti alimentari alle famiglie in stato di bisogno e difficoltà, il prefetto di Taranto, Demetrio Martino, ha chiesto alle istituzioni “una azione immediata ed uniforme sul territorio provinciale” in termini di sostegno ed ha ribadito che “i Comuni, destinatari delle risorse rese disponibili dal ministero dell’Interno, tramite i rispettivi servizi sociali dovranno individuare la platea dei beneficiari tra i soggetti maggiormente esposti ai negativi effetti economici dell’emergenza, provvedendo alle necessità primarie ed essenziali”. Questo, ha puntualizzato il prefetto di Taranto, “mediante la distribuzione di buoni spesi o l’acquisto di beni alimentari o generi di prima necessità acquistati con le risorse rese disponibili con l’ordinanza”. 

di Ingrid Iaci 

"I dati migliorano ma sarebbe un errore cadere in facili ottimismi. L'allarme non è cessato e per questo è importante mantenere fino al 13 aprile tutte le misure di limitazioni economiche e sociali e degli spostamenti individuali": questa, in sintesi, l’informativa al Senato del ministro della Salute Roberto Speranza sulla situazione dell'emergenza coronavirus, con la quale, di fatto, viene prolungata di altre due settimane la durata delle misure restrittive adottate dal governo per contenere la diffusione dell'epidemia. 

Nel contempo, con una circolare del 31 marzo 2020 il capo di gabinetto del Ministro dell’Interno ha chiarito che è consentito fare una passeggiata con i propri figli minorenni, un genitore alla volta, l’importante è restare nei pressi dell’abitazione. 

Lo stesso discorso è valido per chi accompagna anziani e disabili. Un po’ più difficoltoso, invece, per chi fa jogging, capire che senso ha farsi il giro dell’isolato, ma questo è, ognuno deciderà se ne valga la pena o meno.

E così, dopo una due giorni di accese polemiche nei confronti di Renzi che auspicava al più presto ad un ritorno graduale alla normalità, da oggi le attenzioni sono tutte sui bambini: passeggiata si, passeggiata no?

L’ira delle Regioni non è tardata ad arrivare, dal governatore della Campania De Luca all’assessore Gallera della regione Lombardia, tutti concordi nel definire questa circolare come “atto irresponsabile”.

Idem, per quanto riguarda la reazione dei sindaci.

Diciamo la verità, siamo tutti terrorizzati che questo incubo si prolunghi all’infinito, gli amministratori alle prese con cifre assurde di decessi e ricoveri   temono il peggio, quello di non essere in grado di garantire cure adeguate ai cittadini contagiati. 

Già da ieri il mondo scientifico sta parlando prudenzialmente di una situazione meno emergenziale, siamo ad un punto della curva chiamato plateau, cioè quella parte “piatta” dopo la quale ci si auspica una discesa. 

In sostanza: siamo sulla buona strada, ma questo obiettivo è stato raggiunto grazie al distanziamento sociale e per nessuna ragione si vogliono vanificare queste lunghe settimane di sacrificio.

Quindi il messaggio è uno: non bisogna abbassare la guardia proprio ora, sarebbe un vero disastro.

La circolare, in realtà, è chiara: resta vietato andare in parchi, ville, aree gioco e giardini pubblici, perché non sono consentite attività sportive, ricreative o ludiche.

Forse a tanti sfugge che ci sono alcune patologie che colpiscono i bambini, iperattività, autismo per le quali la segregazione in casa per così tanto tempo è un danno serio e un piccolo giro all’aria aperta costituirebbe una utile valvola di sfogo.

E anche in questo caso restano valide tutte le prescrizioni alle quali ci siamo abituati: distanza minima di un metro, divieto di assembramento, lavaggio frequente delle mani, indossare guanti e mascherine.

Quindi, che sia chiaro, quel provvedimento del Viminale non intende dare il via libera alle uscite e agli scorazzamenti fuori porta. I bambini che stanno bene, che non soffrono di particolari patologie, devono continuare a stare in casa.

Ancora una volta un accorato appello ad usare il buon senso.

Nel giro di un giorno aumentano di 11 i pazienti positivi al coronavirus ricoverati nell’ospedale Moscati di Taranto, che è l’hub provinciale per il Covid 19. Lo comunica Asl Taranto affermando che oggi i pazienti ricoverati sono 68 mentre ieri erano 57. Gli incrementi di degenza non si sono però verificati nel reparto di Rianimazione dove si trovano i pazienti in condizioni più critiche. I. Rianimazione, infatti, secondo dati Asl Taranto, restano 7 in tutto. Gli altri ricoverati si trovano invece nel reparto di Pneumologia (26), 30 in quello Infettivi a cui si aggiungono 5 del reparto Medicina. Quasi tutti i degenti sono pazienti Covid, puntualizza Asl Taranto. Che specifica: alcuni di loro sono in attesa di primo tampone, altri, invece, in attesa del secondo tampone per la conferma.I pazienti - conclude Asl Taranto - sono seguiti secondo i protocolli operativi definiti dalle autorità nazionali e regionali “e i parenti sono costantemente informati circa la situazione dei propri congiunti”.

 La situazione verificatasi in ordine al contagio da coronavirus in due strutture sanitarie private del Tarantino è stata evidenziata oggi dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, i cui rappresentanti si sono collegati in video conferenza col prefetto di Taranto, Demetrio Martino, e col direttore generale Asl Taranto, Stefano Rossi. Le strutture in questione sono Vialla Verde a Taranto e Villa Genusia a Ginosa. Per Villa Verde, i sindacati dicono che “il reparto riabilitazione è diventato un autentico focolaio. Sono stati riscontrati positivi: 1 operatore socio sanitario, 1 dipendente, 7 degenti di cui 1 asintomatico. Si attende l’esito di altri 7 tamponi”. I ricoverati, specificano i sindacati dopo la videoconferenza,  “sono tuttora all’interno del reparto” ma “i positivi asintomatici saranno trasferiti presso l’ospedale di Mottola” e “i sintomatici all’ospedale Moscati” a Taranto. Quando il reparto sarà svuotato, si potrà procedere alla sanificazione degli ambienti della Villa Verde. E’ stato precisato oggi “che le responsabilità restano in carico alla struttura privata”.

 

Anche a Villa Genusia di Ginosa “si è verificato un focolaio, per cui sono stati inviati dispositivi Protezione individuale per 100 ospiti. Sussiste un’emergenza anche nella gestione del personale di cui la Asl è a conoscenza”, rilevano i sindacati.Al dg Asl Taranto, le confederazioni hanno prospettato la “necessità di conoscere il numero di operatori sanitari risultati positivi, suddiviso per profilo di appartenenza”. Il dg Rossi, si annuncia, “ha assicurato la disponibilità a fornire quanto richiesto”. Per i sindacati, poi, “si conferma un deficit marcato che riguarda il personale medico, mentre per quanto attiene a quello sanitario, sono in svolgimento le procedure concorsuali per assumere 3 assistenti sanitari ed ulteriori unità da parte della Sanità Service”. Questo, si afferma, “per migliorare i servizi di sanificazione di ambienti e mezzi. Sono in corso di verifica - annunciano Cgil, Cisl e Uil Taranto - altri percorsi amministrativi per attingere ad ulteriori unità di personale specialistico”. Al prefetto di Taranto e al direttore generale Asl Taranto, i sindacati “hanno posto l’accento sulla fornitura dei dispositivi di protezione individuale ai dipendenti e al personale delle associazioni di volontariato che supportano il servizio 118, così come per tutti i lavoratori indiretti”.

 

 Proposto inoltre, spiegano le confederazioni, “di attivare le procedure di “stabilizzazione” dei lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente (sanitari, medici e non), impegnati al pari degli altri colleghi nella lotta al Covid 19”.  Altre due richieste espresse poi nella videoconferenza di oggi: quella “di reperire strutture alberghiere convenzionate in grado di ospitare i familiari dei pazienti” e quella, inoltre, di “trattare, in maniera specifica, l’assistenza domiciliare da rendere alle persone anziane per  le prestazioni sanitarie specialistiche (mediche e farmacologiche)”. “Su queste tematiche - affermano i sindacati - si è registrato l’impegno ad effettuare una conferenza specifica con gli “ambiti” sanitari”.Circa la rete Covid, Cgil, Cisl e Uil Taranto confermano che l’ospedale Moscati a Taranto è hub “per la gestione dei pazienti affetti da Covid 19. Lo stesso - si evidenzia - dispone dei tre reparti strategici (Infettivi, Pneumologia e Rianimazione) che ne consentono una gestione flessibile dei casi. La struttura dispone di complessivi 109 posti letto, di cui 20 in allestimento presso un prefabbricato da posizionare a ridosso del reparto di Malattie Infettive”. Inoltre oggi é emerso che sempre presso il Moscati “sono stati allestiti 22 posti di terapia intensiva”, che “il pre-triage prevede 3 tende esterne al presidio ospedaliero e 8 posti letto ricavabili all’interno dell’auditorium - i lavori sono in corso di esecuzione - da destinare ai pazienti in attesa dell’esito del tampone”. Infine per le analisi, i sindacati annunciano che “si sta testando una nuova piastra in grado di analizzare 36 tamponi in 80 minuti” in aggiunta alle altre in funzione”.

Secondo l’ultimo bollettino sono 19 i decessi da coronavirus registrati oggi in Puglia: 11 in provincia di Bari, 1  Brindisi, 2 Foggia, 5 Lecce. Il totale dei decessi dall'inizio dell'emergenza è di 129. Salgono a 57 i pazienti guariti. Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 15.209 test, che hanno accertato l'esistenza di 1.946 così divisi: 655 nella provincia di Bari; 116 nella Bat; 191 Brindisi; 490 Foggia; 321 Lecce; 148 Taranto; 20 attribuiti a residenti fuori regione; 5 per i quali è in corso l'attribuzione della relativa provincia.

 

Sono 143 i nuovi casi di contagio da coronavirus in Puglia, su 1.136 test per l'infezione effettuati. I casi sono così distribuiti:  39 nella provincia di Bari; 5 nella Bat; 27 Brindisi; 33 Foggia; 18  Lecce; 22 Taranto; 1 fuori regione. La somma dei dati per provincia è superiore di 2 casi perché include le schede non ancora attribuite per provincia e che sono state nel frattempo assegnate. In totale sono 1.946 i casi di covid19 accertati.

 

Approvata oggi dalla Giunta Comunale la Delibera n. 79/2020, che vara formalmente a Taranto il servizio di erogazione dei buoni spesa per le famiglie in difficoltà a causa dei riflessi dell'emergenza sanitaria da Covid-19, sostegno che come noto opera a valere sulle risorse straordinarie stanziate dalla Ordinanza n. 658/2020 della Protezione Civile nazionale.

Il modulo di richiesta adottato sarà disponibile da stasera sul sito "www.comune.taranto.it" e ricade sotto la gestione della Direzione Servizi Sociali del Civico Ente, che si occuperà della rendicontazione, dei controlli e degli altri aspetti tipicamente amministrativi.

A partire dal 6 aprile 2020, il modulo debitamente compilato potrà essere inviato tramite email all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , oppure consegnato a mano, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12, negli uffici del Comando della Polizia Locale di via Acton, 77, dove sarà possibile anche ritirare i buoni spesa nei diversi tagli.

Sempre da lunedì 6 aprile 2020, sarà anche visionabile sul sito internet del Comune di Taranto la lista degli esercizi commerciali che intendono aderire allo specifico avviso pubblico previsto dalla deliberazione odierna.

Il commento del sindaco Rinaldo Melucci: «Rispetto alla ricognizione dell'ordinanza della Protezione Civile, che aveva lasciato ampia discrezionalità agli enti locali sulla definizione dei criteri, abbiamo evitato di appesantire i cittadini di ulteriori passaggi amministrativi, come la presentazione di Isee, semplificando al massimo le procedure. Anche questo è un modo per andare incontro alle esigenze delle fasce di popolazione che beneficeranno di questa misura».

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