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Giornale di Taranto - Giornalista1

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giancarlo Girardi

Signor Presidente Napolitano, dalla Sua autobiografia ufficiale, aggiornata al suo compleanno dei giorni scorsi, si legge anche dell’iscrizione al Pci nel 1945. Ella aveva venti anni ed era uno dei quasi 1.800.000 iscritti a quel partito in quell'anno. La stragrande quantità di loro fu di nuova ammissione e tra costoro anche quelli, molti, che sentirono di essere o di diventare comunisti solo dopo la caduta del fascismo. Il nuovo partito di “massa” voluto da Palmiro Togliatti (in queste settimane il cinquantesimo della sua morte) sostituì, nella forma, quello valoroso, di “quadri”, che si sobbarcò il ventennio di dure prigioni e clandestinità creando le premesse dell’insurrezione vittoriosa contro il nazifascismo. Il nuovo partito ebbe l’obiettivo di dar luogo, con la Costituzione ed i suoi “elementi di socialismo” ad una vera “democrazia progressiva” come certamente ricorda. Ella aveva già avuto un breve trascorso nell’organizzazione fascista universitaria, cosa normale a quei tempi per figlioli di famiglie benestanti, ma la scelta di divenire comunista fu certamente voluta, da Lei, in maniera consapevole. Condivise tutte le scelte del partito negli anni 50 mentre negli anni 60 il Suo riferimento politico fu Giorgio Amendola, importante dirigente del partito già negli anni della clandestinità ma che con determinazione, pur rispettando ed attuando scrupolosamente e con lealtà la linea ufficiale del partito, pensava al suo superamento, già allora, in una nuova organizzazione nella sinistra italiana. Il Pci divenne sempre più grande e visse la sua più importante stagione del secondo dopoguerra con la segreteria di Enrico Berlinguer. Anche Ella si attenne alla linea del partito, come da statuto, sino alla morte del nostro segretario, avvenuta esattamente trenta anni fa. Lei ha avuto un’intensissima vita istituzionale negli ultimi sessanta anni, ma passerà alla storia, certamente, per il suo doppio, successivo, incarico di presidente della Repubblica, caso non previsto dalla Costituzione e dai Costituenti, ritenuto evidentemente, non necessario. Lo è stato tuttavia per designazione delle due camere elette con una legge, giudicata anni dopo, anticostituzionale. Nominato, anche Lei, dai “nominati” delle segreterie dei partiti, senatori e deputati, grazie al “Porcellum”. Ma la sua opera migliore sarà la promulgazione della nuova legge, il cosiddetto “Italicum”, al cui cospetto la legge “Acerbo” del 1924, con cui il fascismo ebbe la maggioranza relativa, sembra oggi un campione di democrazia. Ovviamente ci vorranno anche in questo caso i “tempi” più o meno tecnici, per designarne l’evidente incostituzionalità, sarà il periodo necessario per fare passare le “riforme” che l’Europa ci impone. Alcuni episodi della sua lunga vita di partito mi ha trovato in diverso modo partecipe. La prima, nella fine degli anni settanta, come segretario del partito organizzato nella più grande fabbrica del Sud, l’Italsider di Taranto, partecipai ad una riunione nazionale a “Botteghe Oscure” e nelle sue conclusioni Ella richiamò il mio intervento condividendone alcune argomentazioni. L’altra, allorché fu nella mia città come principale sostenitore dello scioglimento del Pci al quale la mia mozione si oppose. Tornò ancora alcuni mesi prima della sua elezione a presidente, anni dopo, mentre era in giro per l’Italia per presentare quello che sembrò segnare la fine della Sua carriera politica di “Migliorista” con il libro “Dal PCI al socialismo europeo: un’autobiografia politica”. La saletta del consiglio provinciale, allora, non era piena, mancavano diversi dirigenti del Suo partito, ricordo anche che ad una domanda di un giovane sull’Ilva fece autocritica per quella scelta di molti anni prima ma soprattutto per il modo con cui furono insediati quelli impianti a ridosso della città. Alla fine della presentazione, ricordo, ci fu qualche difficoltà finanche per trovare chi La accompagnasse all’aeroporto. Penso signor Presidente che la scelta di eleggerla fosse un ripiego politico del tempo. La crisi drammatica che oggi viviamo è politica, culturale, morale, economica e sociale ed ha precise e grandi responsabilità di chi ha frettolosamente rimosso cultura, metodo e tradizione dei grandi partiti di un tempo. Allora non fu prevista né capita e sinceramente, immagino, che se davvero Lei avesse potuto farne a meno di accettare i due incarichi presidenziali lo avrebbe fatto conoscendone gli sviluppi successivi.

Giancarlo Girardi Taranto

Nuovo Corso per la Cgil di Taranto. A giorni nuovi volti occuperanno quelli lasciati dall'attuale. Questo cambio al vertice cade in periodo particolarmente complesso della vita economica tarantina con nuove emergenze occupazioni e vecchie questioni ancora drammaticamente aperte. <Luigi D’Isabella- si legge in una nota stampa- già segretario generale della CGIL di Taranto ha già ricevuto l’incarico di coordinatore regionale della FILCTEM e Filomena Principale componente della segreteria territoriale della Camera del Lavoro è già al lavoro da circa due settimane nella segreteria regionale dello SPI CGIL, così la CGIL di Taranto è pronta a svolgere il direttivo del prossimo 21 luglio nell’ottica del rinnovamento.

Nella sede dell’Appia Palace Hotel di Massafra, a partire dalle 9.30, si svolgeranno, infatti, i lavori per la nomina del nuovo segretario generale e del nuovo componente di segreteria che insieme a Paolo Peluso (attuale segretario organizzativo) completeranno la rosa dei nomi che guiderà la CGIL tarantina nelle sfide dei prossimi anni.

Abbiamo lavorato in questi mesi nell’impegno del passaggio del testimone – spiega Paolo Peluso – e lo abbiamo fatto nella consapevolezza che il lavoro svolto sin qui da Luigi D’Isabella, segretario degli anni più difficili della storia politica, economica ed occupazionale di Taranto e della sua provincia costituisce un ottima base di lavoro e un patrimonio esperienziale importante  per una organizzazione che nei marosi della crisi ha continuato a mantenere saldo l’impegno di difendere il lavoro e i diritti collettivi. Una bussola che D’Isabella non ha mai smesso di tenere come riferimento principale della nostra missione statutaria.

Un passaggio di mano che si ufficializzerà il prossimo 21 luglio con nomine e incarichi che per la CGIL ionica potranno rappresentare al contempo continuità ma anche innovazione.

Anche l’incarico assunto in sede regionale  da Filomena Principale – dichiara ancora il segretario organizzativo – è il riconoscimento al lavoro svolto da questa Camera del Lavoro e da Filomena in maniera particolare su tematiche non solo riguardanti il lavoro ma anche il delicato capitolo delle politiche sociali e di genere.

Il direttivo della CGIL di Taranto- conclude la nota stampa- si riunirà alle 9.30 del 21 luglio nella sala conferenze dell’Appia Palace Hotel di Massafra e già nel primo pomeriggio di lunedì prossimo potrebbe decretare i volti e i nomi che saranno alla guida della CGIL tarantina.>

'Parte ora il toto segretario, tra le indiscrezioni più accreditate c'è quella secondo cui a prendere posto di D'Isabella potrebbe essere proprio l'attuale segretario organizzativo Paolo, che ha dalla sua una lunga militanza nel sindacato, o Massafra del settore Chimici.

 

 

"Il territorio ha subìto una inutile lagnanza priva di fondamento e di interesse per imprese e cittadini, in una logica di critica irresponsabile e distruttiva". E la polemica dell'estate è servita.

Ancora una volta uno contro l'altro armati. Luigi Sportelli, presidente della Camera di Commercio e Leonardo Giangrande, omologo in seno a Confcommercio proprio non riescono a seppellire l'ascia di guerra. Lo scontro che getta benzina sul fuoco di una città in perenne ebollizione è la decisione assunta da Camera di Commercio di chiudere la Sala Resta, un provvedimento pare necessario nell'ottica della spending review. Tutto ciò ha scatenato la reazione di Giangrande che ha puntato l'indice contro la gestione dell'ente camerale, mettendo in campo anche questione stipendi e doppi incarichi. La replica di Sportelli, durissima, non si è fatta attendere.

"Gli attuali rappresentanti di Confcommercio Taranto- scrive Sportelli- continuano ad inseguire il clamore piuttosto che la soluzione dei tanti problemi del loro settore sul nostro territorio con operazioni mediatiche alle quali, per l’ennesima volta, siamo costretti, nostro malgrado, a rispondere.

Apprezziamo la posizione della Confcommercio“nazionale” che invita alla valorizzazione del Sistema camerale attraverso il rilancio delle attività promozionali ed il perseguimento di una maggiore efficienza ed economicità di gestione.

Confcommercio Taranto sa perfettamente che quest’ultimo obiettivo è stato già raggiunto dalla Camera di commercio di Taranto che, infatti, presenta costi inferiori a quelli standard rilevati a livello nazionale. In virtù di questa efficienza che altre realtà ancora stanno perseguendo, si è costretti ad intervenire su servizi non essenziali come quello congressuale, la cui breve sospensione (in assenza di prenotazioni fino al prossimo mese di settembre), comporterà un sicuro risparmio per l’Ente e nessun disservizio per la collettività.

Diverso da quello nazionale è l’atteggiamento dei rappresentanti della Confcommercio“provinciale” che a fronte di un’assoluta mancanza di partecipazione costruttiva ai democratici processi decisori dell’Ente camerale, utilizza gli organi di informazione arrogandosi il diritto di decontestualizzare dati di bilancio trasparenti e certificati da organismi terzi ed indipendenti. Solo a titolo di esempio, le retribuzioni dei vertici sono pubblicate da anni sul sito camerale, come prescrive la legge. Trasparenza che non è certamente caratteristica della governance di questa associazione i cui iscritti probabilmente non conoscono la destinazione delle risorse rinvenienti dalle quote associative.

Si invitano nuovamente i vertici della Confcommercio locale-prosegue Sportelli- a criticare meno ed a lavorare meglio. Nonostante la significativa presenza in Consiglio camerale, essi  non hanno espresso alcuna progettualità nei settori di  competenza, primo fra tutti il turismo, danneggiando i propri, incolpevoli, associati ai quali viene preclusa la possibilità di accedere ai finanziamenti che la Camera di commercio ha inserito in bilancio. Ne discende, ovviamente, che i soldi stanziati non vengono spesi. Un atteggiamento che certifica l’incapacità di sostenere le imprese in difficoltà e di accompagnarle lungo percorsi di crescita e di sviluppo. L’unico impegno che i suddetti sembrano aver assunto nei confronti dell’Ente è quello di trascinarlo in  sconsiderati attacchi giudiziari e mediatici che li vedono ripetutamente  soccombenti, scaricandone i costi sui propri associati.

Pretestuoso è, infine, il riferimento alla gestione del MeTa, questione sulla quale l’attuale governance camerale ha già chiarito che la decisione di non partecipare alla società di gestione è in capo alla precedente governance, espressione proprio di Confcommercio.

Insomma - conclude il presidente della Camera di Commercio il territorio ha subito un’ulteriore lagnanza priva di fondamento e di nessun interesse per imprese e cittadini in una logica di critica irresponsabile".

Qualche settimana fa proprio Sportelli, alla luce dei drammatici dati sulla crisi, auspicava la creazione di una cabina di regia per affrontare tutti insieme i temi dello sviluppo. Di questo passo, riuscire a far partire da Taranto un'unica voce sarà sempre più difficile.  

 

 

 

Pubblichiamo di seguito un contributo di Luisa Campatelli

Nessuno può e deve rimanere indifferente di fronte all'ennesimo grido di allarme lanciato dai pediatri di Taranto alla luce dei gravissimi dati contenuti nello studio Sentieri. Ciascuno per le proprie competenze e responsabilità deve intervenire per dare risposte in tempi brevi e certi: interruzione dell'esposizione dei bambini a fonti inquinanti, recepimento da parte della Asl delle indicazioni contenute nello studio in materia di prevenzione, diagnosi e terapia, adozione da parte delle istuzioni locali e centrali di tutti gli interventi necessari a favorire e rendere possibili soluzioni. Ci aspettiamo, che come avviene quando sono in gioco posti di lavoro e investimenti, sulla vita e sulla salute dei bambini di Taranto si dia vita a una mobilitazione direttamente proporzionale alla straordinaria gravità del problema.

Al sindaco, al neo assessore regionale alla Sanità , al ministro per la Salute chiediamo cosa intendono fare per dare risposte concrete a questa emergenza. Quando era nel pieno della sua "fase ambientalista" , il governatore Vendola dichiarò che avrebbe bollato con il marchio di "ammazza bambini" chi avesse continuato ad inquinare. Di tempo ne è passato, crediamo sia arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti...

di seguito pubblichiamo il documento dei Pediatri di Taranto

I Pediatri di Taranto, prendendo atto dell'aggiornamento dello studio SENTIERI dell'Istituto Superiore di Sanità che ha dimostrato e confermato un eccesso preoccupante dimortalità e ricoveri nel primo anno di vita e in generale nella fascia 0-14anni, una maggiore incidenza di patologie tumorali, di patologie perinatali e di patologie respiratorie acute, maggiori incidenze che si verificano in un territorio ad alto rischio ambientale riconosciuto come Sito di Interesse nazionale per le Bonifiche ,concordano con gli autori dello studio sulla necessità di intervenire "evitando esposizioni indebite dei bambini a inquinanti ambientali" e di " garantire alle donne in gravidanza un ambiente sicuro".

Preso atto, inoltre, che, in base al documento di Valutazione del Danno Sanitario elaborato da ARPA Puglia ancora nel 2016 persisterà l'immissione nell'ambiente di sostanze cancerogene e tossiche con un rischio cancerogeno per via inalatoria inaccettabile per un grande numero di cittadini e tra questi donne gravide e bambini, i Pediatri concordano con le conclusioni di ARPA Puglia sullainsufficienza delle misure finora messe in atto per la tutela della salute dell’intera popolazione e dei bambini in particolare.

Alla luce di quanto premesso si chiede  che venga immediatamente sospesa la immissione di sostanze nocive sulla popolazione poiché, stante l'attuale situazione, l'unica cosa di cui ha bisogno il nostro territorio è un immediata e profonda opera di bonifica ambientale e meno che mai  di eventuali ulteriori interventi che possono essere ulteriormente pregiudizievoli per l'ambiente.

Riteniamo gravissima questa situazione in cui i nostri bambini sono condannati ad una aspettativa di vita inferiore a quella di altri e che nessuna motivazione politica, economica o sociale può giustificare tale situazione.

Si sottolinea , inoltre, che dai suggerimenti dello studio SENTIERI emerge fortemente la necessità di implementare le risorse utili per una efficace prevenzione prima e poi per una efficace gestione delle patologie pediatriche e neonatali volte ad abbattere questa inaccettabile mortalità infantile .

A fronte dei tanti bisogni del nostro territorio assistiamo invece purtroppo ad un impoverimento delle risorse umane proprio in quei settori come la  Terapia Intensiva Neonatale e la  Pediatria dell’Ospedale che avrebbero urgente necessità di essere arricchite nella stessa pianta organica , settori  questi che, con la pediatria di base territoriale ,sono l’unico argine contro questo inaccettabile trend dimortalità.

I Pediatri di Taranto dichiarano la propria disponibilità  a collaborare a qualsiasi iniziativa di ricerca epidemiologica e qualsiasi piano sanitario teso a tutelare la salute dei minori.

Firmato:

I Pediatri di Taranto eProvincia

Il presente documento è condiviso e sottoscritto dalla Presidenza e dalla Commissione Ambiente e Salute dell'Ordine 

    Riceviamo e pubblichiamo un contributo di Luisa Campatelli                  

Confindustria Taranto chiama Vendola (della serie se ci sei batti un colpo), il sindaco Stefàno sventola il “no” ottenuto in Consiglio comunale (“perche abbiamo chiesto chiarimenti e nessuno ce li ha dati”) in seno al centrodestra si palesano posizioni contrastanti tra i consiglieri regionali di Forza Italia Sala  nessuna ricaduta sul territorio”)che ha dalla sua il partito e Lospinuso (“un’occasione unica per Taranto”). Insomma, il caso Tempa Rossa si complica e diventa oggetto di scontro, acceso. A sparigliare le carte è stato sicuramente il “no” espresso dal Consiglio comunale di Taranto,  “benchè - ha spiegato il leader dei Verdi Bonelli perché abbia efficacia questo “no” deve essere accompagnato da una variante al Piano regolatore che recepisca la direttiva Seveso, altrimenti saremmo di fronte all’ennesimo atteggiamento gattopardesco”. Su questo terreno si è mosso anche il gruppo consiliare Pd che ha prodotto un articolato ordine del giorno.

Senza dimenticare che il progetto targato Eni spa ha già incassato negli anni pareri favorevoli e autorizzazioni da parte di Comune, Regione e Governo centrale, in attesa che Stefàno completi la pratica, la patata bollente rimbalza tra Roma e Bari. Immaginiamo che in queste ore ad avere un gran da fare sarà certamente il capo delle relazioni esterne dell’Eni a Bari, già capo di gabinetto di Vendola. Quest’ultimo, tra l’altro, è stato chiamato direttamente in causa da Confindustria Taranto, “chiediamo – l'intervento della Regione Puglia e del governatore Vendola- hanno scritto gli industriali ionici- affinchè si esprima su una questione che è culturale e sociale prima ancora di essere produttiva ed economica".

Se Stefàno manterrà la sua linea potrebbe profilarsi uno scontro tra Regione, Comune e Governo centrale con ambientalisti e industriali pronti alla battaglia per difendere le rispettive posizioni.

Luisa Campatelli

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Alessandro de Donno Responsabile SCUE Taranto.
Egregio Direttore,
mi riferisco ad un articolo apparso su un giornale locale dal titolo “Taranto valorizzi la sua storia” e in particolare ai fondi “lasciati” a Bari e Brindisi per confutare quanto riportato. La “Storia “ comunitaria di Taranto ha il suo principio nel 1997 con il  Programma RECITE II Leader il CONSORZIO ASI di Taranto con la prima conferenza internazionale organizzata sul territorio che ha visto la presenza di funzionari della Commissione Europea e Parlamentari Nazionali, a seguire il Programma POSIDONIA del Comune di Taranto co-finanziato con i Fondi FESR e una miriade di progetti comunitari che hanno spaziato dal Programma Leonardo da Vinci (7 Progetti) , agli IBEX (International Buyers Exibition) in Portogallo, Grecia (2), Marocco(2), Francia,  con la presenza di PMI dell’area jonica e del territorio nazionale che hanno sottoscritto accordi di sviluppo delle proprie aziende a livello internazionale. Il 2003, Anno europeo dei diversamente abili ha collocato il Comune di Taranto vincitore di progetto  tra le 5 proposte  finanziate  su 2000 domande  pervenute al Ministero competente.
Nel continuum di questo percorso di successo, oltre al Programma URBAN II, ben tre progetti  co-finanziati sulla Linea di Bilancio INTERREG III B e C  della Direzione Generale Politiche Regionali, afferenti la portualità e le aree industriali quali volàno  per lo sviluppo dell’economia. Inoltre, chi ha memoria storica ricorderà, abbiamo realizzato il Museo delle Arti Piscatorie in Città Vecchia nel2007  (unica presenza sul territorio meridionale tra Napoli e Palermo), abbiamo scritto la storia di Taranto dal Neolitico ai giorni nostri,  realizzato un software innovativo per i Poli Museali, ri-pensato Isola Porta Napoli con l’apporto scientifico del DIASS di Taranto, abbiamo altresì realizzato indicatori afferenti il traffico sulla città di Taranto che hanno ricevuto il plauso della Commissione Europea, una delegazione scientifica del territorio(DIASS)  ha presenziato a Bruxelles alla chiusura del progetto New Epoc  extension, abbiamo tenuto a Taranto 12 meeting internazionali con la presenza di  7/9 Nazioni  per incontro, abbiamo divulgato il nome di Taranto a livello internazionale, decine di giovani hanno lavorato all’interno dei progetti con regolare retribuzione e le  PMI del territorio che hanno presentato progetti hanno ottenuto i co-finanziamenti per lo sviluppo della propria attività. Questo excursus decennale ha visto “sempre” la entusiastica partecipazione “apartitica” della Regione Puglia, della Provincia e del Comune di Taranto, delle ONG e dell’associazionismo in genere come dei media e delle associazioni di categoria. Questo flusso si è interrotto quando abbiamo proposto alla attuale Amministrazione Comunale un macro progetto per il territorio con 8.000 nuovi posti di lavoro nel settore del turismo che ha ricevuto una accoglienza entusiastica ma nei fatti ha portato a 0. Dunque, i finanziamenti NON sono stati lasciati a Bari e Brindisi, il problema di fondo è che molte Associazioni, purtroppo, non hanno i requisiti per accedere ai finanziamenti e, non ultimo abbiamo una scarsa presenza di esperti del settore.
Chiudo con un commento: sulla rivista danese afferente la città di Taranto turistica “Se riuscite a non guardare verso le industrie inquinanti e evitate di attraversare la città vecchia, vi consigliamo di non trattenervi oltre due giorni”. Questo è il messaggio per invertire, in toto questa tendenza.
Alessandro DE DONNO
Esperto Progettista Comunitario
Consulente per i Rapporti con l’Unione Europea
 
Lo scorso 15 luglio 2014, si è concluso positivamente l’iter della Conferenza di Servizi: “Verifica di Assoggettabilità della valutazione di Impatto Ambientale del progetto CAMPUS delle imprese” attivata dalla Direzione Ambiente, Salute, Qualità della vita del Comune di Taranto.
CONSORZIO IMPRE.TAL 2000
UNA STORIA DI CORAGGIO E TENACIA
Molti sono già a conoscenza delle peripezie affrontate per poter superare questo ultimo adempimento burocratico, posto come fattore ostativo all’avvio dei lavori. Mi riservo, in questa sede, di entrare nel merito dell’opportunità delle complesse procedure amministrative cui è stato sottoposto il progetto “CAMPUS delle imprese” del Consorzio, un progetto di imprenditorialità innovativa e diversificata, da realizzare, con il contributo finanziario diretto delle stesse imprese consorziate, in un
territorio che versa in condizioni socio-economiche drammatiche.
In questo momento, infatti, l’unico mio pensiero è rivolto ai consorziati che voglio tranquillizzare poiché siamo riusciti a salvare il finanziamento regionale, messo a rischio dalle pastoie burocratiche che abbiamo dovuto fronteggiare; a breve, riceveremo il Decreto definitivo di Concessione delle agevolazioni.
Pertanto, nei prossimi giorni, indiremo una conferenza stampa per rilanciare il progetto CAMPUS e l’intera area, alla presenza del Sindaco dott. Ippazio Stefàno che, recentemente, in un’intervista rilasciata al “Quotidiano di Taranto”, ha evidenziato l’importanza strategica, per l’intero contesto, della diversificazione economica quale strada del futuro da percorrere per mettere in piedi tante piccole iniziative, creando possibilità occupazionali.
Il progetto “CAMPUS delle imprese” si pone quindi come esempio di buone prassi per tutti quegli imprenditori che vorranno condividere con noi la voglia di essere protagonisti del cambiamento per una rinascita del territorio e per l’aspettativa di un futuro non più da subappaltatori, in particolare per i giovani. La speranza è quella di riuscire a convogliare verso questi obiettivi la volontà di tutti gli attori locali, senza preclusioni di sorta.
Antonio De Padova

 

<Sarò a Napoli, tra Reggio e Gioia, a L’Aquila, a Gela, a Termini Imerese a Taranto> nell’elenco delle città che Matteo Renzi intende visitare c’è il capoluogo ionico, perché qui più che altrove si materializzano tensione, malessere sociale, incertezza sul futuro.

Luoghi che, va detto, sono divenuti difficili anche e soprattutto per colpa di una politica che, come il caso Ilva insegna, non ha saputo tutelare la salute dei cittadini, difenderne gli interessi e adesso deve fronteggiare un’emergenza senza precedenti: fabbrica in crisi, posti di lavoro a rischio, danni sanitari gravissimi, e non uno straccio di percorso di sviluppo alternativo o quantomeno parallelo tracciato…..Accorrere al capezzale delle città moribonde speriamo non per dare l’estrema unzione  è così diventata la mission del Pd al governo e di quello all’opposizione.  L’annuncio di Renzi giunge infatti a meno di 72 ore di distanza dall’impegno assunto da Civati a Livorno di realizzare “Taranto Possibile”, cioè un ampio momento di incontro e discussione della Sinistra in una città simbolo del Sud. Taranto, appunto.

Dopo anni di assenze, silenzi, connivenze e inutili passerelle preelettorali,  perché tanto le decisioni importanti si prendevano altrove, questo interesse insistente fa pensare che – come sempre del resto- la posta in gioco sia molto alta e necessiti di una convincente presenza in loco: Ilva e Tempa Rossa sono in cima all’agenda. Ve lo ricordate Prodi quando durante un comizio sulla Rotonda del Lungomare esordì con “Il rigassificatore si deve fare”? Che dire….Vi aspettiamo!!!

                                                      Luisa Campatelli

 

Guida alle principali novità fiscali in materia di conservazione elettronica dei documenti: analisi della nuova disciplina in vigore dal 27 giugno.

Procedura di conservazione elettronica dei documenti da eseguirsi annualmente, stop all’obbligo di inviare l’impronta dell’archivio informatico all’Agenzia delle Entrate, imposta di bollo pagata con modello F24 telematico entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio: sono solo alcune delle novità più rilevanti del DM17 giugno 2014 sulle semplificazioni in materia di documenti informatici tenendo conto del CAD (Codice dell’Amministrazione Digitale) di cui al dlgs 82/2005 e delle nuove disposizioni IVA in materia di fatturazione elettronica.

Adempimenti

Il provvedimento del MEF, in Gazzetta Ufficiale n. 146 e in vigore dal 27 giugno, introduce la nuova disciplina sulla conservazione elettronica dei documenti e sostituisce, abrogandole, le disposizioni del previgente DM 23 gennaio 2004. In particolare, ai fini tributari la formazione, emissione, trasmissione, conservazione, copia, duplicazione, riproduzione, esibizione, validazione temporale e sottoscrizione dei documenti informatici avvengono nel rispetto delle regole tecniche adottate ai sensi dell’articolo 71 del CAD e, riguardo alle fatture, ai sensi dell’articolo 21, comma 3, del DPR 633/1972.

Conservazione

Per prima cosa è stato soppresso l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate dell’impronta dell’archivio informatico, con relativa sottoscrizione elettronica e marca temporale. 

Inoltre, il processo di conservazione dei documenti informatici si conclude con l’apposizione di un riferimento temporale opponibile a terzi sul pacchetto di archiviazione e va effettuato entro tre mesi dalla scadenza del termine per la presentazione delle dichiarazioni annuali. Si estende in questo modo ad un anno – contro i quindici giorni della normativa previgente – il processo di conservazione elettronica dei documenti. Occorre comunque assicurare le caratteristiche di immodificabilità, integrità, autenticità e leggibilità anche utilizzando i formati scelti dal responsabile della conservazione, che deve motivarne la scelta nel manuale di conservazione nonché assicurare la ricerca e l’estrazione delle informazioni in base a cognome, nome, denominazione, codice fiscale, partita IVA e data.

Dematerializzazione

La conservazione elettronica di scritture e documenti analogici deve avvenire nel rispetto dell’articolo 2, comma 3 del CAD e concludersi con l’apposizione della firma elettronica qualificata, digitale o elettronica basata sui certificati rilasciati dall’Agenzia delle Entrate. Per i documenti analogici originali unici, la conformità delle copie digitali deve essere autenticata da un notaio ovvero altro pubblico ufficiale autorizzato e la loro distruzione è consentita solo dopo il completamento della procedura.

Comunicazione

E’ inoltre fatto obbligo per il contribuente che effettua la conservazione elettronica dei documenti rilevanti ai fini tributari, di darne comunicazione in dichiarazione dei redditi relativa al corrispondente periodo d’imposta. I documenti devono essere resi leggibili nel caso di verifiche, controlli o ispezioni e, se richiesto, devono essere trasferiti su supporto cartaceo o informatico presso la sede del contribuente o presso il luogo di conservazione delle scritture contabili.

Imposte

Sui documenti informatici fiscalmente rilevanti dovrà essere corrisposta imposta di bollo tramite versamento mediante modello F24 esclusivamente con modalità telematica. Per le fatture, gli atti, i documenti e i registri emessi o utilizzati durante l’anno, il pagamento dovrà effettuarsi in soluzione unica entro 120 giorni dalla chiusura dell’esercizio.


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