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Giornale di Taranto - Giornalista1
Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Taranto ha predisposto, nella corrente stagione estiva, specifici piani d’azione finalizzati ad una intensificazione dell’attività di controllo economico del territorio.
In tali contesti, i baschi verdi del Gruppo di Taranto, nel corso di mirati servizi eseguiti durante i festeggiamenti patronali del Comune di Leporano, hanno fermato il 45enne senegalese T.L. intento alla vendita ambulante abusiva di merce contraffatta.
Nella circostanza, sono state sequestrate nr. 10 paia di scarpe recanti segni distintivi falsi delle note aziende “NIKE”, “ADIDAS” e “FRED PERRY”.
A seguito di interrogazioni telematiche sul conto dell’extracomunitario fermato, è risultato che il medesimo aveva più volte in precedenza fornito generalità diverse (“alias”) ad altri Organi di Polizia e che a suo carico era riconducibile un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Torino, dovendo scontare la pena di oltre 1 anno per il reato di spaccio di sostanze stupefacenti.
Pertanto il predetto T.L., oltre ad essere stato denunziato all’Autorità Giudiziaria competente per il reato di vendita di prodotti con segni falsi e mendaci, è stato tratto in arresto in esecuzione del suindicato ordine di carcerazione ed associato presso la Casa Circondariale di Taranto.

L’Italia affonda ed il Governo Renzi gioca a fare le riforme” è quanto dichiara Sergio Passariello, Presidente di Imprese del Sud, il movimento imprenditoriale ispirato alla sana economia del mezzogiorno e del mediterraneo.

Oggi, il Presidente Renzi ha scoperto che il nostro paese è in recessione con il PIL che viaggia a -0,2% – afferma Passariello -  e vuole farci credere che la notizia non era prevedibile, continuando a mentire a se stesso ed agli Italiani, consapevole del fatto che il governo di una nazione non si esercita con i proclami ma con atti legislativi e proposte concrete.

Tutti i cittadini e le imprese italiane conoscono lo stato della nostra economia – conferma Passariello - noi imprenditori, in particolare, non avevamo certo bisogno di dati statistici per capire che sono ormai 3 anni che le nostre imprese stanno affondando e che sono necessari provvedimenti drastici che possano seriamente rimettere in moto l’economia.

Come può un Governo che sulla carta ha una maggioranza parlamentare concreta, non proporre provvedimenti d’urto per arginare questa emorragia?

Cosa impedisce al Governo Renzi di prendere di petto i veri problemi che attanagliano da anni le nostre imprese?

Siamo ormai al collasso - incalza Passariello -  i fallimenti aumentano, il numero delle attività commerciali che chiudono è in aumento, la disoccupazione continua a crescere. I segnali c’erano prima e ci sono oggi per decidere con autorevolezza di adottare quei  provvedimenti che potrebbero veramente farci uscire dalla palude.

Autorevolezza! Questo manca al Governo Renzi – asserisce Passariello – e mutuando le parole di  Blanchard, voglio dire al Presidente Renzi che oggi il segreto di una leadership di successo è l’autorevolezza e non l’autorità. 

E non ci venisse a raccontare che l’Europa non ci consente di legiferare. Questa favola ormai non la beviamo più – spiega Passariello.   

L’Italia avrà anche perso la sovranità monetaria, ma non ha mai perso la propria sovranità fiscale ne tanto meno ha perso la propria sovranità legislativa per riformare seriamente la Pubblica Amministrazione, partendo da una seria riforma della legge Bassanini, vero cancro del nostro paese, la cui poca chiarezza e la mancanza di vere sanzioni a carico dei funzionari pubblici inadempienti, alimenta corruzione ed inefficienza.

Siamo pronti a consegnare al Presidente Renzi i nostri certificati camerali e quelli di attivazione della partita IVA – conclude Passariello - per dimostrare che le nostre Imprese, ormai non ci appartengono più in quanto i veri proprietari non siamo noi, ma lo Stato socio al 70%.

Un Barbagianni acuisce i già forti contrasti fra il Commissario della Provincia di Taranto dott. Mario Tafaro ed alcuni dirigenti fra cui il dott. Luigi Romandini. Va vediamo brevemente i fatti.Lo scorso 5 agosto un barbagianni azzannato brutalmente da un cane è stato soccorso da un volontario del WWF che, dopo averlo raccolto lo ha portato in Provincia affinchè, come di consueto la Pollzia Provinciale ne disponesse il trasferimento presso il centro di raccolta di Bitetto. Il Dott. Romandini, nella sua qualità di Dirigente  del Settore Caccia e Pesca, risolveva immediatamente tale situazione, facilitando il trasporto da parte del  Responsabile del WWF Fabio Millarte, garantendo allo sfortunato passeggero un mezzo idoneo all'uso. Intanto negli uffici della Presidenza della Provincia ci si agitava per la vicenda. Motivo. il Commissario nell'apprendere dell'accaduto e del diniego da parte della Polizia Provinciale all'attività di trasporto,ha cercato di capirne di più paventando anche l'immediata denuncia alla locale Procura. Ma perchè tutto questo? Occorre fare qualche passo indietro e tornare al 30 luglio quando si registrano due note interne alla Provincia riferite ai mezzi in uso dell'ente. La prima del Coordinatore della Polizia Provinciale che proprio in merito al quotidiano trasporto di Fauna Selvatica in difficoltà avanzava la richiesta al Responsabile del servizio di Prevenzione e Protezione di conoscere l'adeguatezza dei mezzi utilizzati per il suddetto trasporto. Risposta di quest'ultimo inviata nella stessa giornata del 30 luglio al Coordinatore dei Servizi di Polizia Provinciale e per conoscenza al Dirigente del 1° Settore: al fine della salvaguardia della incolumità del personale dipendente si ritiene che gli automezzi attualmente in dotazione della Polizia Provinciale non sono idonei al trasporto della fauna. Alla luce di tutto quanto accaduto il Commissario Straordinario prende carta e penna e scrive una nota al dott. Romandini ricordando che una apposita Legge prevede la costituzione di un Osservatorio Faunistico Provinciale e che al suo interno operi un centro provinciale di prima accoglienza di fauna selvatica in difficoltà. La nota del Commissario prosegue sollecitando lo stesso dot. Romandini all'assunzione di ogni iniziativa di competenza per procedere alla costituzione dell'Osservatorio di cui la Provincia sembrerebbe essere sprovvista. Conclude chiedendo di conoscere le ragioni che hanno impedito quanto meno di proporre la costituzione dell'Osservatorio. Fin qui tutto normale se non fosse che qualche mese prima, siamo al 17 settembre del 2013, una delibera a firma del sub commissario aveva disposto la revoca della deliberazione della Giunta Provinciale del 24 ottobre 2005 con la quale si era appunto dato vita all'Osservatorio. In pratica, se non abbiamo capito male, sarebbe stato lo stesso Commissario a disporre la chiusura dell'Osservatorio, autorizzando lo stesso dott. Romandini a revocare eventuali atti gestionali assunti conseguenziali alla costituzione dell'Osservatorio. Insomma , una vicenda che lascia aperti molti dubbi e molte questioni su cui vorremmo avere maggiore chiarezza per trasferire ai nostri lettori tutte le informazioni nel modo corretto. Per tale ragione sarebbe quanto mai utile poter ricevere tutta la documentazione necessaria da parte degli uffici della Provincia di Taranto.

La bonifica del Mar Piccolo è uno degli interventi più complessi che il neo commissario alle bonifiche dell’area di Taranto, Vera Corbelli, dovrà affrontare. Un intervento particolarmente atteso, soprattutto dai produttori di mitili che più duramente hanno dovuto pagare il prezzo dell’inquinamento industriale. 

Come è noto allo stato attuale vi sono tre diverse ipotesi di tecniche di bonifica: il capping; il dragaggio; l’intervento sui microorganismi. Si tratta di valutare cosa è meglio, per la riqualificazione delle acque  anche  in funzione del ritorno  alle attività di mitilicoltura, tradizionalmente praticate nei seni del Mar Piccolo.

Dagli organi di stampa si è appreso che in questi giorni l’Arpa ha consegnato al neo commissario la relazione scientifica attinente le fonti e la natura degli inquinanti, e che pertanto spetta ora ai tecnici -coordinati dalla dott. Corbelli-  entrare nel merito della scelta del metodo da adottare.

La categoria dei mitilicoltori di Confcommercio Taranto, unitamente alle  altre rappresentanze delle categorie del settore (AGCI Pesca- C.L.A.I.I.- Lega Pesca, Unci Pesca), nelle scorse ore ha sollecitato un incontro con il neo commissario finalizzato ad un confronto tecnico sulle ipotesi di intervento anche in relazione alle eventuali ripercussioni che la individuazione della tecnica da adottare potrà avere sul pieno e tempestivo utilizzo del Mar Piccolo.

I mitilicoltori, da sempre custodi del buono stato di  salute del Mar Piccolo, dalla quale è dipesa la qualità ovunque riconosciuta della ‘cozza di Taranto’, chiedono di poter svolgere un ruolo attivo e partecipe nelle scelte che  si andranno a compiere. 

Le ultime finaliste nazionali pugliesi che parteciperanno a Miss Italia saranno individuate in occasione di Miss Puglia, in programma venerdì 22 agosto a Monopoli alle ore 21 in piazza Vittorio Emanuele. Le ragazze tra i 18 e i 30 anni possono ancora iscriversi compilando il modulo su missitalia.it

Miss Italia torna grande e lo fa in occasione del suo 75° anniversario. Il concorso di bellezza più longevo e prestigioso d'Italia sarà trasmesso da LA7 dall'11 al 14 settembre. Ciò significa che le concorrenti pugliesi andranno in onda ben quattro volte, in giorni distinti.

“E' la grande vittoria di Patrizia Mirigliani, che si è battuta per garantire alle concorrenti il massimo della visibilità, utile per consentire loro di avere opportunità professionali e di diventare personaggi. Grazie a Patrizia, Miss Italia non è più un'unica serata come qualcuno voleva ma è tornato ad essere un progetto televisivo, così come lo è sempre stato all'interno della televisione italiana”. E' il commento di Mimmo Rollo, titolare dell'Agenzia “Parole & Musica”, esclusivista regionale del Concorso. 

Miss Italia, dunque, torna prepotentemente all'attenzione del grande pubblico e lo farà prima della finale nazionale del 14 settembre che sarà condotta da Jesolo (Ve) in prima serata da Simona Ventura in diretta televisiva e in streaming su LA7. L'11 e il 12 settembre alle ore 23 andrà in onda “Miss Italia – I casting”: le concorrenti da 60 diventeranno 24 più 2 riserve. Il 13 settembre, invece, alle 14,30 sarà trasmessa una sintesi delle due puntate precedenti. Si tratta di una formula innovativa, studiata con la “Magnolia” per offrire più spazio ad ogni miss.   

 

A cura di Amedeo Cottino

Tasse: IBAN alle Entrate per rimborsi veloci su c/c

Per il rimborso IRPEF, IRES e IRAP a conguaglio della dichiarazione dei redditi, l'Agenzia delle Entrate spiega come comunicare le coordinate bancarie e velocizzare l'accredito fiscale.

Per velocizzare il rimborso fiscale derivante dalle dichiarazioni dei redditi e operato dall’Agenzia delle Entrate, contribuenti e imprese che non vogliono aspettare troppo sono invitati a fornire il proprio IBAN. In questo modo l’Agenzia potrà accreditare quanto spettante direttamente sul conto corrente dell’interessato. In questi giorni, pertanto, l’Agenzia delle Entrate sta scrivendo – attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC) o la posta ordinaria –  ai contribuentiper invitarli a fornire le coordinate bancarie per poter effettuare gli accredito.

Procedura

L’IBAN può essere fornito (o modificato) in due modi.

·         Previa registrazione ai servizi telematici delle Entrate (Entratel e Fisconline), accedendo ai servizi telematici dell’Agenzia, seguendo il percorso “Home > Cosa devi fare > Richiedere > Rimborsi > Accredito rimborsi su conto corrente”.

·         Di persona, recandosi presso uno dei suoi uffici distribuiti sul territorio e presentando il modello per la richiesta di accreditamento disponibile presso gli stessi uffici.

L’Agenzia precisa che, per evitare il rischio di phishing, non accetterà nessun invio di IBAN effettuato via posta, email o PEC e, per gli stessi motivi, non invierà in alcun modo file allegati da compilare e trasmettere, né software e applicazioni da scaricare su computer o dispositivi mobili.

Beneficiari

Ad essere interessati al rimborso sono circa 155mila soggetti, tra persone fisiche (105 mila) che hanno presentato il modello 730 inmancanza di un sostituto d’imposta, che in generale è tenuto ad effettuare i conguagli, e società (50 mila) che hanno richiesto il rimborso dell’IRES con la dichiarazione annuale dei redditi o con la domanda telematica legata all’indeducibilità forfetaria dell’IRAP (art. 6 Dl n. 185/2008).

 

Dal Fisco 75mila avvisi sulle Dichiarazioni 2013

L'Agenzia delle Entrate avvisa i contribuenti su scostamenti di reddito dichiarato nel 2013, in tempo per il ravvedimento lungo: come distinguere dalle lettere da Redditometro.

Ci sono 75mila contribuenti che in questi giorni stanno ricevendo lettere del Fisco che segnalano anomalie nel reddito, scostamenti fra quanto dichiarato e spese sostenute (ma non si tratta di comunicazioni da Redditometro, spedite contemporaneamente a 25mila altri contribuenti): è quel che si potrebbe definire un avviso bonario e non un accertamento fiscale. Semplicemente, l’Agenzia delle Entrate - in vista della scadenza per il ravvedimento operoso sulle dichiarazioni 2013 (redditi 2012) – avverte i contribuenti per favorire l’eventuale ricorso a strumenti agevolati per sanare la propria posizione.

Avvisi da Redditometro

Come distinguere queste lettere da un primo step di accertamento sintetico da Redditometro? Innanzitutto, dalle scadenza a cui si riferiscono:  le missive da Redditometro, che pure stanno arrivando ai contribuenti (ne sono state spedite circa 25mila), si riferiscono al periodo d’imposta 2009 e contengono una data precisa in cui il contribuente è invitato a presentarsi per il contraddittorio.

Avvisi bonari

75mila avvisi bonari, invece, riguardano le dichiarazioni fiscali presentate nel 2013.  «A puro scopo informativo» avvertono che, in base alle informazioni in Anagrafe Tributaria, il contribuente ha effettuato spese «apparentemente incompatibili» con la dichiarazione dei redditi, come si evince dal prospetto allegato contenente le spese anomale su cui si sono accesi i riflettori dell’amministrazione.  Il contribuente può anche non fare nulla: non esiste alcun obbligo di risposta. Se però ritiene opportuno, può rispondere all’indirizzo e-mail indicato nella lettera o contattare gli appositi servizi dell’Agenzia delle Entrate a disposizione del contribuente. Nel caso che il Fisco segnali errori che il contribuente ha effettivamente commesso, si può ricorrere al ravvedimento operoso lungo entro il 30 settembre,  integrando il modello UNICO PF ricorrendoal ravvedimento operoso e pagando la differenza di imposte non versate con sanzione ridotta del 3,75%.

Fisco amico

Le missive hanno anche l’obiettivo di fornire un’indicazione utile al contribuente per le successive dichiarazioni dei redditi, in questo caso per UNICO 2014. Se qualcuno ha commesso un errore nel 2013 potrebbe ripeterlo anche quest’anno, incorrendo in sanzioni doppie. Opportunamente avvisato, invece, ha il tempo sia di sanare eventuali pendenze passate sia di non ripetere errori successivamente. Dunque, si tratta di un’iniziativa che va verso quella compliance fiscale che è uno dei cardini della riforma prevista dalla delega fiscale (legge 23/2014) nell’ambito della quale sono già stati emanati i primi decreti legislativi del Governo: primi passi della riforma del Catasto(commissioni censuarie per la revisione delle rendite catastali) e Modello 730 precompilato dal 2

Riceviamo e pubblichiamo una testimonianza di Tito Anzolin dal presidio permanente per la salvaguardia del nido di Tartarughe Caretta Caretta

Ci sono dei giorni in cui, ancor più prepotentemente ,  quell’apparente e duro contrasto tra vita e morte ti segnano. Oggi ho dovuto cancellare un altro numero dalla rubrica,  quello di un caro amico e collega che se n’è andato via, ghermito in un mese da un cancro: la bestia nera colpisce ancora nella derelitta Taranto! E così anche oggi, penso mentre guido verso il Presidio di Campomarino,  sarà una giornata cupa e triste, almeno per me, anche se, per fortuna, non ci sono nuvoloni all’orizzonte.

Fortunatamente sul presidio a tutela delle 21 uova di Caretta Caretta   salvate dal dileggio degli uomini e della mareggiata splende un sole cocente e l’estate sembra – finalmente! – essersi ripreso il suo tempo. Una gioia per le volontarie ed i volontari che presidiano il nido, offrendo informazioni e spiegazioni a curiosi e turisti piccoli e grandi; una buona fortuna anche per le piccole uova covate dalla calda sabbia che, così, ne accelera i processi vitali. Tra qualche giorno si schiuderanno e dovranno da subito, anche loro,  le piccole ed indifese  tartarughine, cimentarsi con le asperità della vita, correranno verso il luccichio delle stelle nel mare, verso un raggio di luna che gioca con le onde, seguendo quel richiamo sconosciuto , ma possente, della sopravvivenza!  Per quelle di loro che ce la faranno (noi, ovviamente, siamo qui nella speranza che tutte possano farcela) , ricomincerà quel ciclo ancora per tanta parte misterioso che, quasi certamente, fra circa 30 anni le riporterà su questa spiaggia a dare il loro contributo alla riproduzione della specie , alla perpetuazione della vita, alla ripetizione di quella forte emozione legata alla nascita di un essere vivente.  Se avranno avuto la fortuna di non imbattersi in un amo, in una rete, in una busta di plastica …  nell’arroganza della specie Uomo! E poi, dopo aver superato tutte queste insidie, chi assicura che ritroveranno questa nursery naturale, questa sabbia dorata, questo mare incantevole, queste dune ospitali?  E se, invece, come la stoltezza umana promette, troveranno un muro di cemento e la spiaggia erosa ed occupata dal mare?

Forse anche questa piccola/grande storia che ontogeneticamente  riavvolge  il tempo degli ultimi 150 milioni di anni potrebbe portare ad un sussulto di razionalità e resipiscenza! Un tempo, infatti,  il litorale jonico ad est e ad ovest di Taranto era meta diffusa di nidificazione della Caretta Caretta; ora i luoghi “d’approdo” idonei  sono pochissimi: anche per questo bisogna in ogni modo tutelarne lo stato naturale , sottraendoli a manomissioni e speculazioni.

Una riflessione si impone anche per coloro che misurano tutto con il metro “economico” e del fantomatico sviluppo in cui Matura, Paesaggio, Bellezza e, a volte, persino la Vita sono variabili dipendenti del profitto. Ed è precisamente questa. Non ci sono in Italia molti altri posti  dove le tartarughe marine vengono a riprodursi e, se questi luoghi fossero tutelati e valorizzati per la  loro importanza naturalistica,  quanti ricercatori, studiosi, turisti di natura e turisti in genere potrebbero attrarre? E che “marchio di qualità” territoriale potrebbe diventare!  Sciocche elucubrazioni di nostalgici ambientalisti?  Può darsi  Ma in tante parti del mondo, intelligentemente, già lo fanno. Tanto si discute, e spesso astrattamente, sulle possibilità/impossibilità  di un’altra economia  per questa provincia: e se cominciassimo  col costruire quella che potremmo definire la “Rete delle Bellezze”, mettendo in rete, appunto,  le risorse vere di questa terra: la Storia, la Cultura, i parchi archeologici, il Parco delle Gravine, il Parco delle Pinete e delle Dune dell’Arco jonico, la Riserva Marina delle Cheradi e, perché no, il Parco della Caretta Caretta? Risolveremmo tutti i problemi? Probabilmente no. Ma certamente potremmo cominciare ad intravedere un altro futuro possibile!

                                                                                                                                                             Tito Anzolin

 

Piano Cimino: è giunta l’ora delle scelte.  I commercianti,  il mondo delle professioni e buona parte delle organizzazioni di categoria, l’associazionismo ambientalista e culturale  e chiunque abbia cervello e cuore per immaginare un futuro diverso per Taranto, chiede con forza che la questione sia trattata con  decisione e trasparenza.

Nei mesi  scorsi,  una parte della  politica, si è espressa  in modo netto ed inequivocabile. E’ necessario ora che a quegli atti seguano azioni concrete. Sarebbe inaccettabile se per un qualsiasi tecnicismo, non valutato per tempo, il Consiglio comunale dovesse trovarsi nelle condizioni di dover dare il via libera al  Piano.Confcommercio è pronta con i suoi legali a scendere in campo, accanto al sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, per supportare l’Amministrazione comunale in un eventuale percorso giuridico-amministrativo a sostegno   delle azioni di contrasto  all’approvazione del  piano particolareggiato (sollecitato dalle società del gruppo Auchan) che aprirebbe la strada all’espansione urbanistica e commerciale della zona limitrofa al centro commerciale, come  si ribadirà allo stesso neo assessore all’Urbanistica, Cosima Lorusso, al quale si è  chiesto un incontro.  E’ necessario opporre al Gruppo francese, percorsi che diano certezza del risultato.

La ultradecennale storia del Piano Cimino, ieri Sircom, ricalca le altre questioni importanti che investono il futuro di Taranto. Una città,  ieri come oggi,  caratterizzata dal conflitto tra il ‘voler fare’ e  il ‘voler essere’. Due posizioni che riflettono una  diversa visione dello sviluppo. Se nel passato è prevalso il fronte del ‘fare’, oggi rappresentato da pezzi di politica che senza scrupoli affermano di aver già chiuso l’ ’affair Cimino’, oggi cresce il fronte di quanti – è tra questi vi è Confcommercio- hanno consapevolezza che occorre programmare il futuro  per riportare la città alla città.

 Taranto non ha bisogno di allargare le sue maglie urbane, di conquistare nuove volumetrie, ma piuttosto  di – lo si ripete da tempo-  riprendersi l’esistente: attraverso la riqualificazione degli ambiti urbani storici (Borgo e Città Vecchia);la  rigenerazione urbana (Montegranaro, Tre Carrare, Tamburi); il  recupero delle periferie extraurbane e degli affacci costieri che potrebbero essere  aree pregevoli per le attività del tempo libero   (Lama/San Vito );   la dotazione  di servizi in quartieri ad oggi carenti di tutto(Salinella, Tramontone, parte di Paolo VI).  Nel 2010, su commissione  dello stesso Comune di Taranto, fu effettuata una mappatura del Borgo dalla quale emerse lo stato di totale abbandono di oltre 40 edifici e la perdita  di 16 mila abitanti,  numeri che oggi sono sen’altro cresciuti. Lo stesso assessore regionale all’Urbanistica, Angela Barbanente, non ha mancato in più occasioni di invitare  la città al buon senso e a concentrarsi sulla riqualificazione dell’esistente. Che senso ha d’altra parte affidare la progettazione futura di Taranto ad un architetto di fama, salvo  poi a  voler procedere, saltando la programmazione, su una questione così importante come Cimino? Di tutto ciò la politica deve rendersi conto. Guai  se il Consiglio comunale fosse il luogo dove, per un tecnicismo qualsiasi, dovesse passare il Piano Particolareggiato Cimino, ben difficilmente la città crederebbe che si è fatto tutto il possibile. 

Non di pochi dirigenti di partito”

 “Le Primarie sono un processo di partecipazione democratica e di popolo per la scelta del miglior candidato del centrosinistra, non il reclutamento di pezzi di classe dirigente dei partiti o di rappresentanti già eletti nelle istituzioni, a qualsiasi prezzo. Anzi, le Primarie il centrosinistra le ha inventate proprio per evitare che il candidato venga scelto da una cerchia ristretta,  solo dalla classe dirigente dei partiti”. Lo ribadisce in una nota Dario Stefàno, candidato alle primarie per il centrosinistra in Puglia.

“Io  - aggiunge Stefàno - non seguirò mai questo approccio. Non mi piace l’idea di dover  sbandierare quali e quanti pezzi o rappresentanti del PD manifestano  contrarietà a candidati, possibili o reali, per irrobustire il senso della mia candidatura, che è tutto contenuto nel proseguimento e nella innovazione dei governi di Vendola”.

“Non è mettendo le bandierine a 3 mesi dal voto  che si può preconfezionare un risultato apertissimo – conclude Stefàno - . È un film già visto nel 2005 e nel  2010. Oggi come allora il risultato, quello vero, è nelle mani di tutti i pugliesi che guardano con speranza al centrosinistra”.

Prossimo incontro a Roma il 27 agosto. Riunione operativa nella sede del Ministero per le politiche agricole sull’Emergenza Xylella a cui hanno partecipato l’Assessore alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia, Fabrizio Nardoni, il dirigente del Servizio Agricoltura Giuseppe D’Onghia, e il direttore dell’Osservatorio fitosanitario regionale, Antonio Guario. L'esito dell'incontro è risultato andare nella direzione degli interventi di straordinarietà richiesti proprio dai referenti regionali.Il direttore generale del MIPAAF, Blasi e il responsabile del Servizio Fitosanitario Nazionale, Faraglia, avrebbero appurato infatti la necessità di agire con interventi di deroghe che avrebbero proprio la regiaministeriale.

A giorni potrebbe essere già pubblicato un Decreto Straordinario
dedicato all’Emergenza Xylella in Salento che consentirebbe alcune
azioni immediate e metterebbe in moto strumenti più celeri per
affrontare la lotta al batterio da quarantena che sta distruggendo
parte del patrimonio paesaggistico e produttivo di quest’area della
provincia di Lecce.
Il Decreto conterebbe il via libera ad atti amministrativi che
consentirebbero l’ingresso nelle zone colpite dal patogeno, l’utilizzo
di alcuni prodotti fitosanitari e una serie di attività che saranno
dettagliatamente riportate in un documento che sarà presentato
ufficialmente nella prossima riunione prevista per il prossimo 27
agosto.L’atto del Ministero conterebbe anche il crono-programma specifico
degli interventi previsti a cominciare dalle aree tampone, fino agli
interventi più urgenti per evitare la propagazione del batterio dalle
altre  zone  focolaio.
Oltre alle indicazioni relative agli atti amministrativi e sanitari da
porre in atto il Decreto conterrà anche deroghe al patto di stabilità
che tornerà a mettere a disposizione dell’emergenza in atto circa 3
milioni e mezzo di euro.
”Diciamo da tempo che questa è l’unica strada possibile per affrontare
con la necessaria completezza gli effetti di un fenomeno del tutto
nuovo per la Puglia e per l’area euro-mediterranea – spiega
l’Assessore Nardoni – e crediamo che la task force che con la regia
del Ministero dovrà operare con celerità sul campo non potrà non tener
conto anche di altri settori di intervento e competenza. Per questa
ragione – conclude Nardoni – abbiamo chiesto che alla riunione del 27
siano invitati anche i referenti del Ministero della Salute e i
vertici del Servizio Nazionale di Protezione Civile.”

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