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Giornale di Taranto - Giornalista1

Nei giorni scorsi presso il Centro culturale Arte e Fantasia in Talsano si e` svolto un interessantissimo incontro con lo studioso Alberto Di Scanio avendo come tema "La Gioconda decifrata". Probabilmente il quadro piu' studiato, analizzato e discusso di tutti i tempi, una vera icona della pittura, figura ambigua ironica e sensuale.

Lo studioso ha messo in evidenza i vari paradossi e le incongruenze pittoriche del quadro alcuni già conosciuti, ma ciò che più  conta sono i gradi d' ombra difficilmente visibili che servono a svelare e stimolare l'incanto dell'intelligenza vera. Il dipinto nel suo complesso e' un testamento non solo pittorico ma dell' anima e del pensiero del grande genio del rinascimento.

Ha concluso i lavori della serata il sociologo il dott. Arsilio Quatraro.

 

 
 

 

 
 
 
 
 
 
 
 

Nella foto Alberto Di Scanio

Unite nello sdegno per la bocciatura da parte del Consiglio regionale pugliese della doppia preferenza da inserire nella legge elettorale con buona pace per la parità di genere, le donne ioniche condividono amarezza e delusione ma anche voglia di reagire alla vigilia di un 8 marzo che rischia di trasformarsi sempre di più in uno stanco e inutile rituale pervaso da retorica e ipocrisia. Ecco la posizione di Francesca Battista del Corrdinamento Democratiche Puglia, Maria Grazia De Pasquale che firma una nota della Casa delle Donne di cui è presidente Annalisa Cangiulli, Gianna Cavallo responsabile provinciale Pari Opportunità dell'UDC.

"Il Consiglio regionale della Puglia - scrive la Battista- con il voto contrario di soli 22 consiglieri e 37 favorevoli di cui 15 della maggioranza. ha approvato una Legge Elettorale che archivia la doppia preferenza uomo/donna, confermando lo status quo di un consiglio che rinuncia ad una scelta di civiltà e ipocritamente si nasconde dietro al voto segreto, per far valere con la forza dei numeri la propria ...arretratezza e i limiti di una egemonia maschile perpretata negli anni , sono solo 3 su 71 componenti le donne in Consiglio. Al netto di alcuni...pochi distinguo e motivazioni di responsabilità che a volte possono non bastare a giustificare gli esiti deludenti di battaglie comuni a sinistra e nel PD, dal punto di vista dialettico, delle argomentazioni sopratutto per voce del capogruppo di FI, in aula si è  potuto registrare un decadimento e arretramento del dibattito. Ancora una volta le Donne di Puglia sono state tradite e con loro i 50.000 pugliesi che nel 2013 con le loro firme avevano promosso la Legge 50/50 per la parità di genere a modifica dell'attuale Legge Elettorale, dando vita ad un movimento trasversale per una battaglia di civiltà. Ora non basta più l'indignazione...condivido le dichiarazioni di Michele Emiliano mio Segretario regionalePD e candidato Presidente....ma devono concretizzarsi...scelte forti come quella di donne capolista per le liste del Candidato Presidente del PD e l' impegno come, sicuramente presidente eletto della Puglia, a sostenere la battaglia delle Donne di Puglia per la Parità e ad approvare da subito una nuova legge elettorale che preveda la doppia preferenza uomo/donna e rimuova gli ostacoli per una reale parità . che- conclude Francesca Battista devono ritrovare in primis sostegno delle Donne e degli Uomini del PD e del Centrosinistra. Noi Democratiche di Puglia questa sfida non possiamo che coglierla ed essere convinta ente in campo perché si vinca."

La Casa delle Donne attribuisce la decisione del Consiglio regionale pugliese alle solite logiche di "potere e connivenza trasversale" , mette in evidenza le posizioni diverse assunte da consigliere come Lemma e Nuzziello, evidenzia la necessità di fare squadra al femminile.

Ecco il testo dell'intervento. 

"Quello che è accaduto in  Consiglio Regionale  segna per noi donne pugliesi una pagina buia e mortificante ma è altrettanto evidente che l’esito della votazione sulla doppia preferenza di genere  ha rappresentato un giorno molto triste anche per la politica in generale.

 

La doppia preferenza non è passata e quindi  i cittadini pugliesi saranno chiamati ad eleggere, nel prossimo mese di maggio, un  Consiglio regionale composto in maggior parte da uomini.  

Non che la cosa ci  sconvolga in modo particolare atteso che nell’attuale Consiglio regionale siede un numero risibile di donne, solo 3 su 68 uomini,   e questo in netta controtendenza anche con le proporzioni uomo/donna di tutti i principali ruoli dirigenziali e di responsabilità nelle pubbliche amministrazioni, nell’istruzione, nella magistratura, nelle forze dell’ordine e nell’esercito.

Nessuna di noi si era certamente illusa che sarebbe stata  una vittoria facile ma le buone intenzioni manifestate da entrambi gli schieramenti politici alla vigilia delle votazioni, compresi  i  candidati alla presidenza del Consiglio regionale,  Emiliano e Schittulli, ci avevano fatto ben sperare almeno  che sulla questione di genere si cominciasse ad avere  una  visione comune e si potesse iniziare ad intraprendere percorsi condivisi.

L’esito nefasto della votazione è stato definito da Vendola  una inversione cavernicola” , io direi invece  che siamo alle solite logiche di potere e connivenza trasversale che purtroppo contraddistinguono la politica declinata al maschile.

Infatti a ben guardare gli eventi con un occhio malizioso, la riduzione delle poltrone in Consiglio regionale, da 70 a 50, a partire già dalle elezioni di maggio,  ha gettato nel panico  coloro che pensano di non farcela a ricollocarsi su quelle poltrone. Cinicamente quindi,  approfittando della richiesta del voto segreto proposto dalla minoranza,  vigliaccamente hanno deciso di votare  secondo i loro esclusivi interessi .

Un ringraziamento particolare  riteniamo  vada invece fatto alla consigliera Anna Rita Lemma per essersi strenuamente spesa in favore della doppia preferenza, meccanismo grazie al quale l’elettore avrebbe potuto esprimere, solo se lo avesse voluto,  la seconda  preferenza e , solo  in questo caso,  la preferenza   sarebbe stata  di genere diversa dalla prima.   Non vi era quindi alcun obbligo  di esprimere la doppia preferenza ma era solo una ulteriore  possibilità che si intendeva dare  all’elettorato, il quale avrebbe potuto autonomamente decidere se utilizzarla. Ma forse, anche su  questa modalità di votazione si è voluto mantenere un profilo di scarsa informazione.

Va invece registrato con disappunto  la  posizione assunta,  sempre in Consiglio regionale,  da un’altra donna, la consigliera Anna Nuzziello, la quale  si è espressa affermando   che l’elettore al momento del voto,  al di là dell’identità di genere, deve valutare le competenze dell’eletto…!!!  Affermazione pleonastica, che non tiene conto, non si sa quanto in buona fede, delle modalità di formazione delle  liste elettorali  che favoriscono una rappresentanza maschile così schiacciante,  a meno che non si voglia ritenere che “la politica è materia naturalmente riservata agli  uomini  in quanto portatori di specifiche competenze…!!!”

Non sfugge certo a nessuno,  e tanto meno a noi donne,  che  la  parità di genere in politica  non passa attraverso la  individuazioni di quote da destinarsi  in favore  di  una categoria ritenuta bisognosa  di  tutele proprio per la sua diversità di genere, trattamento per altro di solito riservato a categorie in estinzione. La rivendicazione che ormai da anni molte di noi  cercano di portare avanti nasce dalla necessità di far passare un principio di reale eguaglianza uomo/ donna e di pari opportunità anche in politica dove certamente, in questo delicato momento storico,  potremmo apportare contributi significativi e rappresentare un ventata di novità in un contesto politico  sempre più avversato dall’elettorato  e sempre più autoreferenziale.

Accusata la sconfitta,  dovremmo  cominciare ad interrogarci sul perché questo sia potuto accadere , sulle nostre eventuali responsabilità legate anche alla nostra difficoltà di “fare squadra”. La questione della  complicità tra donne in politica è  una questione molto antica e delicata che ritengo però vada  affrontata se non vogliamo continuare a registrare risultati così deludenti. " 

Ritiene doveroso che i consiglieri regionali porgano le loro scuse alle donne pugliesi, Gianna Cavallo dell'UDC che scrive:

"Premesso che non sono per le quote rosa ne per i recinti di genere,mi sono sempre battuta per la meritocrazia,e la parità di competizione.

Il Consiglio Regionale con un voto vile,  ha scritto un’altra pagina nera della sua storia, la bocciatura della legge di iniziativa popolare per la riforma della legge elettorale è uno schiaffo ai cittadini pugliesi, che hanno richiesto con la loro firma  la modifica della legge regionale per introdurre la parità di genere nella rappresentanza e la doppia preferenza.

Le donne dell’UDC hanno sempre espresso la volontà di agevolare la partecipazione delle donne alla vita pubblica per una crescita sociale e per il bene della democrazia. E’ finita la farsa. I Consiglieri Regionali, la smettano di fare dichiarazioni ipocrite e chiedano scusa a tutte le donne pugliesi.

Esprimo la solidarietà alle nostre militanti, e a tutte le donne,in particolare del PD,di SEL e degli altri partiti, che si sono impegnate per sottoporre la proposta di iniziativa popolare al Consiglio Regionale. Illuse e deluse dai nostri dirigenti."

 

 

La Soprintendenza Archeologia della Puglia ritiene opportuno effettuare alcune puntualizzazioni sugli articoli e i comunicati che sono circolati in questa settimana a nome dell’Associazione “Nobilissima Taranto”, in merito all’esigenza di un progetto globale di “valorizzazione dei beni archeologici” nel territorio comunale di Taranto.

Pur valutando positivamente l’interesse locale per le problematiche dell’archeologia tarantina, si fa presente che questa Soprintendenza è costantemente accanto agli enti territoriali preposti alla valorizzazione del territorio, facendosi promotore di programmi “non episodici” ma rispondenti a una visione globale e trasversale dei beni culturali, indispensabile in una città pluristratificata come Taranto, nel rispetto della normativa vigente e tenendo conto delle effettive potenzialità di valorizzazione dei beni messi in luce, oltre che della compatibilità degli eventuali interventi di valorizzazione con le esigenze generali di interesse pubblico.

Preme inoltre sottolineare che questo Ufficio effettua efficacemente l’azione di tutela e controllo sul territorio attraverso la direzione tecnico-scientifica dei diversi cantieri in corso in area urbana e alle porte della città e che tali interventi sono frutto di attività preliminari, e non solo, che richiedono contatti, incontri, sopralluoghi con gli Enti e i soggetti coinvolti.

L’azione di tutela, infatti, si esplica in forme diverse, innanzitutto attraverso la conoscenza e la conservazione, cui seguono, soltanto quando possibile, le attività di valorizzazione e fruizione, anche in considerazione delle problematiche di gestione, nel tempo, delle strutture emerse.  Il reinterro, come nel caso della fornace di Piazza Marconi (una struttura delicatissima e soggetta a rapidissimo degrado per le caratteristiche costruttive), costituisce, in alcuni casi, l’unica soluzione possibile a fini di tutela, quando i progetti di valorizzazione e fruizione (peraltro a suo tempo, prima della ricopertura della fornace, elaborati) non trovano opportune, e immediate, fonti di finanziamento.

Nel caso di aree o monumenti archeologici che abbiano evidenziato condizioni tali da consentire la fruizione pubblica, la Soprintendenza ha realizzato progetti e ottenuto importanti finanziamenti per l'esecuzione di interventi di valorizzazione, non ultimo quello pari a € 2.200.000,00 per la messa in rete e la fruizione dell’area archeologica di Collepasso, dell’ipogeo di via Fratelli Mellone e delle tombe a camera, in corso di affidamento.

Va in ogni caso sottolineato che, malgrado le misure di sicurezza sui cantieri siano molto rigide e che tali cantieri, una volta consegnati alle imprese esecutrici dalle diverse Stazioni Appaltanti, siano da considerarsi in tutto e per tutto delle proprietà private, continuano a circolare sul web foto di “sopralluoghi” non autorizzati da parte di non addetti ai lavori che, nel farsi promotori di programmi di valorizzazione, diffondono informazioni errate dal punto di vista scientifico sulle emergenze archeologiche in corso di scavo e si aggirano sui resti antichi calpestandoli e anche rimuovendo le coperture di protezione.

Pubblichiamo di seguito

Lettera aperta che il coordinamento nazionale a sistegno della legge per "Una buona scuola pubblica per la Repubblica" ha inviato al Presidente della Repubblica contro l’uso distorto della decretazione d’urgenza. Chiediamo che la L.I.P sulla scuola sia ammessa alla discussione parlamentare.

Al signor Presidente della Repubblica
Sergio Mattarella
c/o Palazzo del Quirinale
00187 – Roma

Egregio Signor Presidente,

nel complimentarci con Lei per l’elezione a Capo dello Stato, desideriamo innanzitutto porgerLe i nostri più sinceri e calorosi auguri di buon lavoro.
Ascoltando il suo primo discorso a Camere riunite, abbiamo particolarmente apprezzato l’attenzione che ha voluto riservare al diritto allo studio e al futuro dei nostri studenti: “garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro”.

Chi le scrive rappresenta il Coordinamento nazionale a sostegno della Legge di Iniziativa Popolare “Per una buona scuola per la Repubblica”, un insieme che raccoglie attorno a sé decine di migliaia di cittadine e cittadini, insegnanti, studenti, genitori, tecnici di laboratorio, collaboratori scolastici, personale amministrativo, studiosi ed esperti, da sempre fermamente impegnati nella promozione dei valori e dei princìpi incarnati dalla scuola pubblica così come disegnati dalla nostra Costituzione: una scuola accogliente, aperta a tutte e tutti, inclusiva, capace di confrontarsi con le migliori tradizioni europee, garanzia di uguaglianza e pari opportunità nella formazione delle nuove generazioni. Un vero e proprio Organo Costituzionale, come ebbe a definirla l’indimenticabile giurista Piero Calamandrei.

Il nostro impegno per la scuola della Repubblica ci ha portati ad elaborare collettivamente una Legge d’Iniziativa Popolare, nata direttamente dalla passione e dalla sensibilità di chi studia e lavora nelle scuole del nostro Paese: quell’articolato, sottoscritto in modo certificato da oltre 100.000 elettori dieci anni fa, fu affidato a chi è delegato dal popolo a fare approvare le leggi; purtroppo, nelle due legislature da allora trascorse, non venne mai discussa.

Riconoscendone ancora oggi l’importanza e l’attualità, negli ultimi mesi parlamentari di tutte le forze politiche ne hanno riproposto il testo, opportunamente aggiornato: “Norme generali sul sistema educativo d’istruzione statale nella scuola di base e nella scuola superiore. Definizione dei livelli essenziali delle prestazioni in materia di nidi d’infanzia” questo è il titolo del disegno di legge che ne è seguito, presentato sia alla Camera (Ddl 2630, 12/9/2014) che al Senato (Ddl 1583, 2/8/2014); primi firmatari – rispettivamente – Paglia e Mussini.
E’ ormai di dominio pubblico l’intenzione del Governo di procedere, per il riordino del nostro sistema scolastico, con “un decreto in cui ci starà dentro tutto quello che riteniamo utile per la scuola italiana. Lo strumento del decreto ci consente di fare tutto in fretta perché sono molte le riforme che vanno in Parlamento ma poi si perdono in quella palude, quindi non si conclude mai una riforma utile della scuola” (Davide Faraone, sottosegretario alla pubblica istruzione, nel corso della trasmissione radiofonica Fahrenheit, canale pubblico Rai 3, 13 febbraio 2015)
Ci chiediamo e chiediamo a Lei, unica Istituzione legittimata a giudicare in tal senso, se su una materia così complessa e di interesse generale sia giustificabile il carattere “d’urgenza e di straordinaria necessità” dell’annunciato decreto legge.

Sull’uso abnorme della decretazione d’urgenza Lei si è già opportunamente espresso nel suo discorso di insediamento e già ebbe modo di esprimersi a proposito della Riforma Gelmini (L. 133/2008) quandoscrisse: “Ma il vero colpo di mano, sostanziale, sta nell’aver deciso una questione di questa portata con decreto legge: con poche righe viene travolto l’ordinamento, il modo di essere di un intero settore scolastico fondamentale. In questo modo si è riusciti a eludere confronto, discussione e un vero esame parlamentare”.

Come non essere d’accordo!

Siamo francamente convinti che la nostra proposta di legge, unitamente a quella prefigurata dal Governo, potrebbe avviare in Parlamento un fruttuoso e approfondito confronto, al fine di giungere ad una necessaria e peraltro attesa riforma del nostro sistema scolastico. Dopo i tanti insuccessi del passato, sarebbe più che auspicabile far sì che i rappresentanti del popolo che siedono in Parlamento progettassero il futuro della scuola con quanti, in essa, operano e vivono ogni giorno.

Il Governo, viceversa, pare intenzionato ad includere nel decreto annunciato non solo la regolarizzazione del personale precario imposta dalla recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 26 novembre 2014 – unico aspetto dove il carattere d’urgenza appare indubbiamente giustificato – ma anche “tutto ciò che si riterrà utile per una riforma della scuola”.

Ci appelliamo pertanto al Suo ruolo di Garante della Costituzione e alla Sua sensibilità istituzionale perché intervenga nei modi che riterrà più opportuni, al fine di evitare il rischio di una palese forzatura nell’uso della decretazione d’urgenza, inibendo in tal modo anche le istanze di partecipazione dei cittadini.

Auguri di buon lavoro, signor Presidente.

per il Coordinamento nazionale a sostegno della Legge “per una Buona scuola per la Repubblica”:
Antonia Baraldi Sani, Marina Boscaino, Giovanni Cocchi
15 febbraio 2015

 

 

 

Anche Taranto fra le città penalizzate? Giriamo la domanda al RAPPRESENTANTE PRESSO LA FILIALE DELLA BANCA D’ITALIA DI TARANTO della Falbi/Confsal SIG. PIETRO LAZZARO.


NO ALL'ARRETRAMENTO DELLA PRESENZA DELLA BANCA

D'ITALIA SUL TERRITORIO.

I SINDACATI PRONTI ALLA MOBILITAZIONE.

 

Fisac/CGIL, Fiba/CISL, Uilca/UIL e FALBI/CONFSAL esprimono un giudizio fortemente

critico sulla incomprensibile volontà della Banca d'Italia di procedere al depotenziamento della rete

delle Filiali seguendo le linee già prospettate nel corso dei precedenti incontri.

II vertice della Banca d'Italia ha deciso di smantellare la rete territoriale, determinando un

irreparahile danno per il Paese, per l'Istituzione e per le lavoratrici e i lavoratori.

L'incontro di oggi ha fatto registrare un ulteriore allargamento delle distanze tra le parti,

confermando l'assoluta assenza di volontà del vertice della Banca d'Italia a confrontarsi con le

proposte formulate dal Sindacato.

Sul territorio la Banca doltalia è riferimento fondamentale per il funzionamento del sistema

economico e insieme un irrinunciabile presidio contro la criminalità e I'illegalità!

Fisac/CGIL, Fiba/CISL, Uilca/UIL e FALBVCONFSAL non intendono rassegnarsi al

ridimensionamento del ruolo pubblico della Banca d'Italia e non consentiranno che i soliti

tecnocrati determinino l'arretramento di una Istituzione da sempre autonoma e di garanzia per tutti i

cittadini

Occorre uno sforzo capace di coniugare la necessità di adeguamento al mutato contesto esterno con

il fondamentale ruolo dell'Istituto come erogatore di servizi al cittadino E cio può awenire

esclusivamente a condizione che sia preservata una presenz a radicata e difflrsa sul territorio.

Fisac/CGIL, Fibn/CISL, Uilca/UIL e FALBACONFSAL awìeranno nei prossimi giorni un

articoluto e prolungato percorso di mobilitarione delle lavoratrtci e dei lavoratori in tutta ltalia,

anche con iniziative intese a sensibilirzure I'opinione pubblica e le Istituzioni sul gruve e

irreparabile danno che dìscenderebbe du un awetramento della Banca d'Italia sul territorio.


 

 

In linea con i fatti, e non le tesi sbandierate in rete e dai media, l’Associazione Onlus Antiracket “Capitano Ultimo”, ha voluto fortemente consegnare una targa a chi da anni parla, denuncia, svela e combatte un problema noto ma segregato nei cassetti dei Poteri Forti. I Fratelli Ferrara, e precisamente Mario, Fabio e Marco, produttori e registi cinematografici, nel recentissimo film “Nuovo Ordine Mondiale”, hanno voluto descrivere uno spaccato degli effetti che l’NWO potrebbe provocare. Utilizziamo il condizionale giacché prove certe non ve ne sono, ma gli effetti sono sotto gli occhi di tutti, anzi sono causa delle nostre sofferenze. NWO, New World Order, “Nuovo Ordine Mondiale”, un film che è una vera e propria denuncia contro il sistema occulto che sta governando questo mondo, quello dei poteri forti.

Noi dell’ l’Associazione Onlus Antiracket “Capitano Ultimo”, abbiamo ricevuto l’invito a presenziare alla “Prima Assoluta Mondiale” della messa in onda del film presso L’UCI Cinemas di Casoria (NA) il 19 febbraio 2015. Tre sale gremite quelle che hanno visionato un film che, da quanto si è appreso dalla stampa e dalla critica e da esponenti di spicco non solo dello spettacolo, sta facendo tremare i polsi ai mittenti. Abbiamo conosciuto gli autori, il regista, i produttori, gli attori del film e abbiamo scambiato qualche parola. Naturalmente ci siamo soffermati sulla nostra “missione” per la Legalità e la Sicurezza, quella di combattere il racket, l’usura, l’abuso e il sopruso, ricevendo plausi e soprattutto vicinanza e molta stima e solidarietà. La targa consegnata è stato solo un gesto, ma che vuol ricordare che noi ci siamo, come loro, come chi vuole una società migliore, più legale e sicura, e soprattutto equa e democratica. Ma la targa è stato anche il pretesto per far conoscere “da quelle parti” chi siamo. Già sanno di noi poiché la nostra associazione riceve richieste di aiuto dalla Campania, quella “calda”, quella della “terra dei fuochi” e di “gomorra”. Esserci quel giorno era fondamentale per cementare amicizie e solidarizzare con chi ci chiama.

Parlando con i protagonisti del film, tra l’altro super protetti per ovvie ragioni di sicurezza personale per ciò che denunciano, è emerso un pensiero comune: La consapevolezza di una democrazia non più tale, che sta mutando in un potere assoluto di pochi per dar loro spazio a scapito della moltitudine di quella popolazione mondiale di ceto medio, giacché quella bassa ormai ha il destino segnato. «Il Nuovo Ordine Mondiale non è una teoria ma un dato di fatto -hanno commentato i Fratelli Ferrara-. Il loro piano di controllo è molto vicino alla dittatura globale. Le continue crisi economiche sono segnali scontati. Queste si alternano in periodi e sono a livello europeo; il tutto per obbligare gli Stati a cedere parti nazionali ad un livello comunitario, cioè instaurare leggi che apparentemente sembrano risolvere il problema ma che di fatto sono il problema. Con ciò –hanno proseguito i Ferrara- le masse difficilmente riescono a rendersi conto di quello che sta accedendo, perché questa strategia viene portata avanti a piccoli passi da quando con la Seconda Guerra Mondiale furono fondate le Nazioni Unite, volute con lo scopo di centralizzare il potere. La stessa cosa si può vedere in Europa con l’Unione Europea, che dopo aver creato una moneta unica europea il prossimo passo è creare un corpo di polizia europeo al di sopra della legge (Eurogendfor), per aumentare la dittatura. Da qui in poi il loro piano andrà avanti instaurando un solo corpo di polizia mondiale ed un solo esercito che renderanno impossibile qualsiasi tipo di protesta da parte del popolo, rendendo appunto intoccabili le poche persone che avranno in mano il potere. Chiaramente –hanno concluso i Fratelli Ferrara- quando parliamo di “Intoccabili” e di “Loro”, intendiamo quelle persone che controllano il Sistema Bancario e che hanno il potere di manovrare a loro piacimento i governi di tutte le nazioni attraverso le reti di Società Segrete della Massoneria».


 

 

In ossequio alle decisioni del sindaco Stefàno di escludere l'U.D.C. dalla coalizione strappando la firma posta al momento dell'apparentamento per la presentazione delle liste. Preso atto della decisione di comprarsi 2 consiglieri comunali eletti nella lista del Partito, e tenuto conto che i consiglieri rappresentano solo 1300 voti dei 5500 consensi dell'UDC. (appropriazione indebita di 4200 voti) Visto che gli stessi nel Partito, non hanno rappresentanza giuridica ne statutaria. Con la compravendita, Il Sindaco si è assicurato 2 voti in aula per la sopravvivenza, ma  non il pensiero e la voce dell'U.D.C. . Per questi motivi informeremo la cittadinanza della confusa e clientelare gestione amministrativa del Comune di Taranto. 

Nicola Melucci 

Segretario Amministrativo

U.D.C. Taranto 

La lettera invita alla Corte dei Conti.

Gent.mo Dott. Francesco Paolo Romanelli Procuratore Regionale Via Matteotti,56 74121 Bari

Oggetto: segnalazione danni  erariali.

Gentilissimo dott. Romanelli,

Con la presente, avendo appreso dalla stampa iniziative dell’Amministrazione Comunale e della  A.S.L. di Taranto, e ritenendo di rilevare eventuali danni nei confronti dei cittadini e dell’erario, Le segnalo 3 episodi  significativi che meritano attenzione.

Allegato n. 1: “Microchip gratis”. L’Amministrazione Comunale di Taranto e la A.S.L. hanno organizzato una iniziativa promossa per applicare gratuitamente un microchip identificativo ai cani sprovvisti. I cittadini corretti e rispettosi della legge nel momento in cui hanno acquistato un cane, si sono recati alla ASL per dotare l’animale di microchip pagando il corrispettivo dovuto. I cittadini invece, che hanno usufruito dello stesso servizio gratis dagli Enti su citati, sono cittadini privilegiati ? Chi ha sostenuto le spese dell’iniziativa? Il Comune di Taranto o la ASL rimborseranno ai cittadini rispettosi della legge la somma versata per dotare il loro cane del microchip?.

Allegato n. 2: Il Consigliere Comunale Giampaolo Vietri, denuncia a mezzo stampa, che l’Amministrazione Comunale di Taranto, nonostante i rilievi mossi dal Collegio dei Revisori dell’Ente e dalla Corte dei Conti,prosegue inarrestabile e senza freno, con l’insorgenza dei debiti fuori bilancio. In Consiglio Comunale sono stati iscritti all’ordine del giorno circa 80 delibere per un totale di 2 milioni di euro. 

Allegato n. 3: In occasione della conferenza stampa dell’Amministrazione Comunale di Taranto per illustrare l’avvio della bonifica di alcuni giardinetti siti nel quartiere Tamburi di Taranto con una spesa di migliaia di euro, è giunta a Taranto una troupe di una famosa trasmissione televisiva della rete “la 7” “La Gabbia”. Il giornalista intervistando l’assessore all’ambiente Baio gli faceva notare che sostituire 30 cm. di terreno non serviva a niente visto che i parchi minerari erano ancora lì. Tesi condivisa da Baio che senza rendersi conto  avallava a telecamere spente (credeva) l’inutilità dell’intervento che causa probabilmente   sperpero di denaro pubblico. I parchi minerari,scoperti, sono in quel quartiere a ridosso dei giardinetti. Il giornalista e i cittadini si chiedono  perché non si aspetta l’attuazione del decreto che prevede la copertura dei parchi già progettato e approvato dal Comune, così come richiede una gestione oculata di fondi pubblici?

Ringraziandola per l’attenzione che vorrà riservare,La saluto cordialmente. 

                                                                                                                                       Rag. Nicola Melucci


 

Ricordi d’autore.

Avrà inizio il 3 marzo al TaTÀ di Taranto, in via Grazia Deledda ai Tamburi, il laboratorio teatrale “Terroni” condotto da Andrea Simonetti, una nuova offerta formativa del Crest per la stagione 2015. Nel 2006 Giancarlo De Cataldo (Taranto, 1956), magistrato, drammaturgo e sceneggiatore,scrive "Terroni”, un libro in cui si mescolano, fra ricordi e realtà, le vicende della Taranto degli anni ’90: «Un romanzo “sociale” in cui lottano pulsioni criminali e aspirazioni borghesi, perbenismo provinciale ed eccentrica autonomia». Di qui il laboratorio (due incontri a settimana: il martedì e il giovedì) svilupperà il suo percorso di lavoro (sino a maggio 2015, per un totale di 50 ore) intorno alle diverse fasi utili ad una messinscena: la costruzione drammaturgica, lo studio dei personaggi, lo spazio scenico, approfondendo soprattutto le tecniche della recitazione. Aperto a chiunque abbia il desiderio di cimentarsi nell’esperienza del fare teatro. Il costo di partecipazione al laboratorio teatrale è di 60 euro al mese. Info all'indirizzo email Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Andrea Simonetti

Nato a Taranto nel 1981, si diploma nel 2003 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino. Lavora con registi come Luca Ronconi, Massimo Castri e Maurizio Scaparro. Interpreta “Ora e per sempre” (2003) di Vincenzo Verdecchi, “Manuale d'amore 2” (2007) di Giovanni Veronesi, “MarPiccolo” (2009) di Alessandro Di Robilant e “Black Star - Nati sotto una buona stella” (2012) di Francesco Castellani, mentre in tv fa parte del cast di “R.I.S. 2” (2003), “Distretto di polizia 8” e “Squadra antimafia”, entrambi del 2008. Dirige il cortometraggio "Alle corde" (2013). Attualmente, a teatro, è in scena con Gaetano Colella in “Capatosta”, produzione 2014 del Crest.


 

Premiato il prof. Domenico Siniscalco.

 

La cerimonia di assegnazione del Premio “Donato Menichella” si svolgerà a Roma, venerdì 13 marzo 2015, alle ore 17,00, presso le Scuderie di Palazzo Altieri, Via di Santo Stefano del Cacco, 1.  Sarà, quindi, come sempre Roma ad ospitare la quattordicesima edizione della manifestazione promossa dalla Fondazione Nuove Proposte Culturali, presieduta dall’avvocato Elio Michele Greco.

Donato Menichella  mise al servizio del bene comune uno straordinario talento personale. Fu, inter alia, un grande Governatore della Banca d’Italia. Preservò la stabilità monetaria e la estese al cambio e agli assetti bancari. Individuati come obiettivi lo sviluppo e il riequilibrio territoriale, riuscì a conseguire brillantemente il primo e ad avviare con decisione il secondo.

La finalità del Premio è quella di onorare, nel ricordo e nel segno di un grande economista del passato, il Menichella appunto, studiosi e istituzioni finanziarie di oggi che si sono impegnati nel proporre e realizzare progetti di crescita nel nostro Paese.

Aprirà i lavori l’avvocato Enrico Greco, Vicepresidente della Fondazione Nuove Proposte.

Seguiranno gli interventi del professor Mario Cera, Docente presso l’Università degli Studi di Pavia, del professor Francesco Lenoci, Segretario Generale del Premio “Donato Menichella” e Docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

Il premiato della quattordicesima edizione del Premio “Donato Menichella” per gli studi socio-economici sarà il professor Domenico Siniscalco.

Il professor Domenico Siniscalco terrà la lectio magistralis “Lezioni di economia dalla crisi finanziaria”.

 La laudatio del premiato sarà svolta da Gianni Letta.

La Medaglia d’Oro di Nuove Proposte, legata al Premio Donato Menichella, sarà conferita alla Banca dell’Adriatico. Ritirerà il Premio il Presidente Giandomenico Di Sante.

Il Premio Testimonianza di Nuove Proposte per il mecenatismo imprenditoriale sarà conferito all’ingegner Carmelo Marangi, Amministratore Unico di Rienergia S.r.l. e Recsel S.r.l. e Presidente del Consiglio di Amministrazione di Niteko S.r.l.

 

 



ILVA S.p.A. in amministrazione straordinaria informa che, nella giornata di oggi, è stato firmato l'accordo che prolunga il Contratto di Solidarietà - in scadenza - per ulteriori 12 mesi, a partire dal 3 marzo 2015.  L'accordo, sottoscritto unitariamente da tutte le sigle sindacali rappresentate nello stabilimento di Taranto (FIM, FIOM, UILM, FLMU, USB), prevede il ricorso al Contratto di Solidarietà per un numero massimo di 4074 unità del personale del sito produttivo ionico, consentendo di gestire efficientemente la fase transitoria di manutenzione di AFO5 (prevista dall’AIA), e la conseguente piena ripresa dei livelli produttivi.

 

 

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