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Giornale di Taranto - Giornalista1

Da oggi 13 marzo per chi supera i 50 Kmh di velocità scatterà una bella multa. E' partito infatti il controllo elettronico su tutta via Ancona nel tratto da Viale Ionio fino a via Unicef. Il sistema permetterò di rilevare la velocità a farà scattare la sanzione. La notizia sta rimbalzando sui social network ed è diventata oggetto di messaggistica attraverso sms e whatsup.

Apertura di un tavolo tecnico con il Ministero del Lavoro per affrontare la questione occupazione e ammortizzatori sociali, ripristino del collegamento Feeder per evitare che il traffico venga dirottato su altri porti. Sono questi, in sintesi, gli aspetti fondamentali definiti nel corso della riunione tenuta a Palazzo Chigi dal Sottosegretario alla
Presidenza, Graziano Delrio, sulle prospettive di sviluppo del porto di Taranto.
All’incontro erano presenti rappresentanti dell’Autorità Portuale e della Taranto Container Terminal
(TCT) e dei suoi azionisti.
A termine dell’incontro, il Governo ha rilevato che permangono punti di divergenza sul
cronoprogramma dei lavori. Governo, Autorità Portuale e TCT hanno convenuto di avviare un
tavolo tecnico con il Ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali.
Inoltre, l'Autorità Portuale sta verificando la possibilità di ripristinare un collegamento Feeder con il
porto di Taranto, creando le condizioni per evitare che lo stesso venga dirottato verso altri porti.

Poche parole all’indomani del vertice convocato dal sottosegretario alla Presidenza, Graziano Delrio, sul porto di Taranto, nella  nota di Palazzo Chigi - “permangono punti di divergenza sul cronoprogramma dei lavori”,  e comunque “Governo, Autorità e TCT hanno convenuto di avviare un tavolo tecnico con il Ministero del Lavoro sugli ammortizzatori sociali.

Un comunicato in stile ministeriale,   ma quanto basta per comprendere che   Sergio Prete, in questa fase storica,  è un referente importante per il Ministero e che può essere l’uomo che assomma le caratteristiche per  continuare a ricoprire l’incarico di Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, come coerentemente indicato dal Comune di Taranto.

 

Già commissario straordinario del porto di Taranto,  con pieni poteri  come recita l’art. 7 del decreto legge 1 su Taranto  del 5 gennaio 2015, Prete è indubbiamente avvantaggiato da tale ruolo nell’espletamento delle attività di competenza  dell’authority portuale, e ancor di più lo sarà con l’avvio delle opere necessarie per l’ampliamento e l’adeguamento del porto.

Cambiare ora, sarebbe come cambiare il pilota nel pieno di una gara già lanciata.

 

Sergio Prete nel suo mandato  alla guida dell’Autorità portuale ha dato prova  di saper e voler andare avanti con impegno, professionalità, disponibilità al confronto, chiarezza e trasparenza operativa. Imputare a Prete responsabilità che non gli sono addebitabili  (il ritardo nell’avvio delle opere ) e non riconoscergli il merito di aver saputo  intercettare ingenti risorse per il rilancio del porto di Taranto, non è  onesto.

 

L’auspicio è che la indicazione di Provincia e Camera di commercio alla terna dei candidati alla presidenza (che la Regione dovrà inviare al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti) non persegua logiche politiche o peggio ancora di altra natura  che nulla avrebbero  a che vedere con lo sviluppo futuro del porto di Taranto. Così come è fuor di luogo pensare che soggetti che abbiano interessi (economici) di parte, quand’anche dovessero cambiare divisa, possano interpretare con affidabilità un ruolo pubblico di tale portata.  

 

Sarebbe un disastro immane per la Taranto,   che al mare  e ai vari possibili scenari di sviluppo futuro della  portualità non prettamente industriale  affida parte delle sue speranze di rinascita nell’ambito del turismo, del commercio, dell’artigianato e dell’agricoltura. Il porto è fondamentale per Taranto, ma lo è ancor di più per la portualità italiana, come nel luglio scorso ha confermato lo stesso ministro alle infrastrutture e trasporti, Maurizio Lupi,  nella sua visita a Taranto.   

Fanno discutere e suscitano reazioni le dichiarazioni dell'Alenia circa la produttività dello stabilimento ionico. Così, mentre - come testimonia la foto che pubblichiamo-nei cieli del capoluogo è possibile vedere volare a bassa quota l'aereo che trasporta le fusoliere made in Grottaglie, sulla questione interviene Confindustria Taranto che nel rimarcare la pressoché totale assenza di aziende del territorio operanti nell’indotto dello stabilimento aeronautico, torna a proporre all’azienda un contributo sui temi del trasferimento tecnologico e del know how di cui dispongono le imprese di Taranto e provincia.

Di seguito la nota diffusa dagli Industriali ionici.

 

Apprendiamo e non senza stupore, del deficit di produttività denunciato dall’amministratore delegato di Alenia Aermacchi Giuseppe Giordo all’interno dello stabilimento di Grottaglie.

 

Un gap che l’ad imputa alle maestranze interne all’impianto aeronautico e che suscita senza dubbio molte perplessità in considerazione delle ingenti risorse pubbliche e private che dal 2006 ad oggi sono state destinate per rendere altamente competitivo lo stabilimento grottagliese, sia in termini di risorse tecnologiche sia di risorse umane. Si tratta pertanto di un deficit che va contrastato al più presto ed efficacemente se si vuole riportare la struttura su adeguati livelli di competitività, che  ne possano riaffermare pienamente la riconosciuta strategicità all’interno del polo aeronautico sia in ambito pugliese sia su scala nazionale.

 

La perplessità principale, tuttavia, non sta tantonella disfunzione che l’amministratore denuncia su questo aspetto quanto nella non meglio specificata carenza di competitività che sarebbe ravvisata anche nelle aziende fornitrici, dalle quali discenderebbe, a loro volta, il deficit produttivo riscontrato.

 

Una constatazione ben diversa dalla precedente che sicuramente apre              a ben altre valutazioni, e che fornisce l’occasione per rammentare le molteplici sollecitazioni avanzate anche in tempi recenti da Confindustria Taranto nei confronti di Alenia sulla possibilità di mettere a disposizione dei processi produttivi il know how  delle aziende del territorio, che non ci risulta, al momento, facciano parte di quell’indotto che la stessa azienda vorrebbe più attrezzato sul piano della qualità ed efficienza.            

 

Sollecitazioni che andavano nella direzione di quella competitività che Alenia oggi richiede alle sue aziende fornitrici e che – lo sottolineiamo –finora non sono state accolte.

 

Auspichiamo pertanto che l’amministratore delegato di Alenia possa accogliere, anche ma non soltanto alla luce dell’attuale fase di flessione che si registra nei livelli produttivi, le istanze portate avanti da Confindustria e, di converso, da parte di tutte quelle imprese del territorio jonico forti di capacità e competenze tecnologicamente avanzate da sempre riconosciute.

 

 

di Vito Massimano

 

«Il Governo sta pensando di aprire a Taranto  un grande centro per immigrati in arrivo dalla Libia, per oltre 500 ospiti.

Perfino il Responsabile della Caritas, Don Nino Borsci, si dice preoccupato “speriamo che l’ISIS non si sposti a Taranto” .

Noi faremo di tutto per impedire questa follia. Mi date una mano?»

Lette queste dichiarazioni, uno crederebbe di poterle attribuire ad un eletto a Taranto, ad un uomo del Sud, al Presidente della Regione o comunque a qualcuno che ha sempre mostrato attenzione per la città Jonica.

E invece no, queste sono dichiarazioni di Salvini ,quello della Lega Nord, quello che per i meridionali è come il fumo negli occhi,  quello che dice terun valaurar, quello contro cui Vendola ha fatto mille narrazioni definendolo razzista ed insensibile perché il meridione soffre ohhh come soffre, quello che vuole spaccare l’Italia, quello che pensa solo al nord.

E lo smacco peggiore Salvini lo fornisce in quell’ultima frase (mi date una mano) in cui chiede al popolo che lo segue di sostenerlo in questa battaglia.

E i tarantini dove sono? Aspettano che altri vengano da fuori a ribellarsi in nome e per conto loro? E i meridionalisti cosa fanno? Vendola, Stefàno e compagni cosa faranno? Spiegheranno ai cittadini di Taranto che “migrante è bello” ed “accogliere fa figo”?E il meridionale Alfano come giustifica questa pazzia? E dove sono le promesse di Franceschini e di Renzi i quali giuravano di far rinascere una città fin troppo provata da mille problemi? Ma Vendola è un cognome o un hashtag monco che termina con la parola Puglia? (#Vendolapuglia)

Credo che questa volta più di un chiacchierone, al cospetto delle dichiarazioni del segretario della Lega, dovrebbe un po’ vergognarsi.

 

 

 

Il consigliere comunale di Forza Italia Gianpaolo Vietri si è fatto promotore di una mozione per impegnare il sindaco ad esprimere contrarietà al centro d'identificazione nazionale profughi nel porto di Taranto.

La notizia secondo cui Taranto è stata prescelta dal  Viminale per l’identificazione di centinaia di migliaia migranti che arriveranno dalla Libia- scrive Vietri- fa comprendere come il governo farà diventare hub il nostro porto e qual è la strategicità che ci è riconosciuta, tanto da promuoverci a seconda Lampedusa d’Italia. Un porto che, invece di ospitare turisti, diventerà luogo di identificazione profughi, in contraddizione con quella vocazione culturale e turistica sbandierata dal governo nell’ultimo decreto convertito in legge. Taranto ha già dato tantissimo in termini di accoglienza fin dall’inizio dell’emergenza e continua a dare, viste le strutture comunali ancora occupate dai profughi . Infatti, nonostante si continui a raccontare che queste persone siano di passaggio e che intendono andar in altri paesi d’Europa,  la città di Taranto è da un anno completamente invasa da nord africani agli incroci stradali, dinnanzi ai supermercati o che vagano  mendicando per le strade cittadine. Presenze che non portano alcuna ricchezza sul nostro territorio e che, anzi, preoccupano gli addetti alla pubblica sicurezza alla luce delle minacce lanciate dall’Isis al nostro paese, e che si vanno a sommare alle migliaia di tarantini senza lavoro. Le operazioni di sbarco  hanno, altresì, assorbito notevoli energie alle forze di polizia, sanitarie e di assistenza in genere, distolte da altre esigenze primarie della popolazione tarantina che paga, insieme al resto degli italiani, i costi miliardari ed insostenibili di tali attività.  È ora di porre fine a questa invasione prima che sia troppo tardi, dato che si parla di circa 100 milioni di persone che intendono raggiungere il nostro continente e che, una volta arrivate, costringeranno i disoccupati italiani, attualmente in cerca di occupazione, a togliersi definitivamente dalla testa qualsiasi illusione di inserimento nel mondo del lavoro. Restando a quanto ci tocca più da vicino- annuncia Vietri- in questo momento, presenterò in consiglio comunale una mozione per impegnare il sindaco a formalizzare al Ministero dell’Interno l’impossibilità del comune a collaborare e ad esprimere la contrarietà della nostra comunità al centro di identificazione profughi del Mediterraneo a Taranto. Infatti, la nostra città  ha offerto fin qui la totale disponibilità alle autorità centrali per l’emergenza umanitaria ed è ora urgente, ed assolutamente prioritario, dedicarsi alle gravi emergenze che vivono i tarantini come la disoccupazione, l’inquinamento, la morte del commercio e la delinquenza, per le quali, al contrario, quando abbiamo interpellato il governo siamo stati abbandonati a noi stessi.

 

E' stato quasi certamente di origine dolosa l'incendio che in mattinata è divampato davanti alla Portineria dell'Ilva. Una colonna di fumo nero si è sollevato in breve tempo tanto da far temere che fosse accaduto qualcosa di grave all'interno dello stabilimento. Ad andare in fumo sono state quattro autovetture, ora completamente carbonizzate. Sul posto sono prontamente intervenute squadre dei Vigili del Fuoco che hanno domato le fiamme cercando per quanto possibile di limitare i danni. Sono in corso indagini per individuare cause e responsabili di un episodio che ovviamente ha contribuito ad alzare il livello della tensione e dell'attenzione già molto alto.

Fare chiarezza per evitare che il diffondersi di alcune notizie non corrispondenti ai fatti possa configurare gli estremi della turbativa d’asta con pregiudizio della leale concorrenza tra le aziende interessate a partecipare alla gara d’appalto. E' questo l'intento con cui il presidente dell'Amat Walter Poggi ha deciso di fare alcune precisazioini sulla gara d’appalto sul servizio di pulizia Amat spa.

Ecco quanto si legge nella nota a firma del presidente Poggi:

1)    Nel bando di gara precedente erano indicati sia l’importo a base d’asta, pari a 370.000 euro annui, sia l’esplicitazione del monte ore corrispondente, pari a 24.000 l’anno:

2)    Il vigente contratto di servizio, infatti, prevede esplicitamente da parte dell’esecutore dei vari servizi di pulizia tanto il prezzo scaturito dalla gara quanto lo sviluppo conseguente delle ore richieste per l’esecuzione del lavoro;

3)    Il bando attuale prevedeva in origine soltanto l’importo a base d’asta, sempre pari a 370.000 euro annui, e non la corrispondente determinazione delle ore lavorative;

4)    A seguito di chiarimenti richiesti da un’azienda interessata a partecipare alla gara il bando è stato modificato  con l’inserimento del numero di ore lavorative occorrenti correlate alla base d’asta e determinate con l’applicazione consueta della tabella ministeriale. E il monte orario è sempre uguale a 24.000 l’anno.

 

 

E' stata un'operazione coordinata, finalizzata alla lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, che però a riservato inattese sorprese, quella svolta dal personale del Comando di Polizia locale coordinato da comandante ten. Costantino in collaborazione con i militari della locale stazione Carabinieri, del Nucleo operativo di Castellaneta, Unità cinofile. Nel corso dell'operazione sono state effettuate perquisizioni domiciliari che hanno riguardato decine di appartamenti e locali. Ma non solo, perchè il blitz ha fatto emergere una realtà del tutto particolare: quello dell'uso di case-grotte della gravina come alloggio...

Infatti, nel corso di controlli nella gravina lungo il tratto prospiciente il plesso scolastico “Lorenzini” fino alla parte sottostante il Piazzale del Cimitero dove sono stati individuati alcune  case-grotta nelle quali trovavano alloggio 15 cittadini di cui 3 di nazionalità italiana e la restante parte rumena.

Tutte le persone sono state identificate e diffidate a sgombrare gli abituri sui quali, successivamente, seguiranno altri controlli.

 

Di intesa con il comandante della locale Stazione Carabinieri sono state programmate altre operazioni finalizzate all’attività di prevenzione delle violazioni al fine di un  pacifico svolgimento della vita sociale e delle attività all'interno del centro urbano.

 

Si  parlerà di "Benessere dell'Uomo e dell'Ambiente" nell'aula magna dell'I.I.S.S. Archimede, plesso Costa  in Via Lago di Misurina 22,  venerdì 13 marzo  alle ore 10,30 nel corso di un incontro formativo che affronta una tematica di grande interesse e attualità, il rapporto tra Uomo e Ambiente.

Come spiehano gli organizzatori in una nota, l'incontro fa parte di 4 seminari itineranti che hanno come obiettivo "Sviluppare nei giovani il senso di responsabilità per la salute e l’ambiente. Sensibilizzarli alla prevenzione per una eventuale diagnosi precoce. Orientarli verso un cambiamento culturale, conseguendo stili di vita sani e puliti, realizzando politiche  per una Società basata sul benessere fisico e morale. Far conoscere il ruolo di primo piano che l’Istituzione ha verso la realizzazione di uno sviluppo sostenibile che riguarda non solo l’ambiente ma anche l’economia e la società".

nterverrà il dott.Gianfranco Orbello (International Society of Doctors for Environment). I lavori saranno coordinati dal dirigente scolastico, dott.ssa Pasqua Vecchione.


 

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