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Giornale di Taranto - Visualizza articoli per tag: GIORNATA DEL CREDITO a Bari il 17 settembre 2013 Si è parlato di POLITICHE PER IL RILANCIO DELL’ECONOMIA
Il calo dei consumi privati, le restrittive condizioni di accesso al credito, insieme ad una struttura finanziaria molto indebitata delle imprese italiane, stanno, di fatto, alimentando sul mercato interno la crescita dei debiti non onorati tra le aziende. La perdita di redditività delle imprese, connessa al ristagno dei consumi interni, aumenta esponenzialmente il rischio del credito e le restrizioni che le banche operano nell’offerta di denaro. La spirale recessiva si autoalimenta, rendendo di fatto difficile fare previsioni di ripresa in una situazione congiunturale particolarmente appesantita dalle incertezze politiche e dall’assenza di strategie a livello governativo. Strategie, politiche e strumenti per il rilancio dell’economia sono stati gli argomenti protagonisti della Giornata del Credito, che si è tenuta il 17 settembre tra le manifestazioni ufficiali della campionaria di settembre della Fiera del Levante, promossa da Obiettivo Finanza, l’iniziativa della Camera di Commercio di Bari per agevolare l’accesso al credito, organizzata da Promem Sud Est spa e l’E.A. Fiera del Levante, in collaborazione con Confindustria Bari e Bat e la partnership di Banca Monte dei Paschi di Siena, Ubi Banca Carime, Euler Hermes e Fidindustria Puglia. La contrazione della spesa operata dal ristagno economico si ripercuote fortemente sulla stabilità finanziaria delle imprese. In base ai dati dell’Osservatorio Findomestic nel 2012 la spesa per beni durevoli in Puglia è diminuita dell’11,8 per cento, più che nel 2011, risentendo del calo del reddito disponibile pro capite (-1,9 per cento su base annua; -2,1 in Italia), con punte di contrazione dei consumi che in alcuni settori, come ad esempio delle auto nuove, raggiunge il -21,6% (-19,8% in Italia). “Le imprese devono usare ogni possibile strumento per migliorare il proprio rating, prestando grande attenzione non solo alla elaborazione dei rendiconti periodici ma anche al monitoraggio della posizione in Centrale dei rischi”, ha dichiarato Vito BELLOMO, Presidente Promem e imprenditore edile, in apertura dei lavori. “Il settore in cui opero come imprenditore, continua Bellomo, è tra i più colpiti dalla congiuntura economica: nel secondo semestre 2012 i prestiti vivi alle imprese del settore edile si sono contratti del 7%, contro una riduzione del 3,3% per le imprese dei servizi e del 4% del manifatturiero (fonte elab. Ist. Tagliacarne su dati Banca d’Italia). È urgente una convergenza di fatti ed intenti da parte di tutte le forze in campo, ed è importante che anche gli imprenditori si attivino operando una trasformazione sistematica del modo di fare impresa.” E non si trascuri l’alta percentuale di indebitamento delle imprese rispetto alla loro redditività: secondo le stime di Banca d’Italia, nel 2013 il 48,2% dei debiti finanziari è detenuto da imprese che riportano un rapporto tra oneri finanziari e MOL (margine interno lordo) superiore al 50%. La Puglia appare meno infelice del resto del Mezzogiorno; pur assestandosi su valori negativi, è in linea con il resto del territorio italiano: i finanziamenti alle imprese con meno di venti addetti si sono ridotti dell’1,3 per cento a fronte di una lieve espansione di quelli alle imprese medio-grandi. “La situazione della Puglia sotto il profilo della domanda e dell’offerta di credito – ha illustrato Giorgio SALVO, Direttore sede di Bari della Banca d’Italia nella tavola rotonda moderata da Massimo Leone – deve essere inquadrata in quella più generale del paese, e in particolare delle regioni meridionali. In base ai dati più recenti, ancora provvisori, il credito si è ridotto a giugno di circa il 2 per cento rispetto a dodici mesi prima, sia presso le imprese sia presso le famiglie pugliesi, così come avvenuto nel resto del mezzogiorno. Vi ha contribuito la debolezza della domanda, soprattutto di quella legata agli investimenti, e un’offerta ancora selettiva. L’atteggiamento prudente delle banche risente anche del deterioramento della qualità dei prestiti, testimoniato dal peggioramento degli indici di rischiosità del credito, specie di quello alle imprese”. Un’alternativa all’indebitamento bancario è rappresentata dal private equity, che però nella nostra Regione non decolla. La capacità innovativa delle imprese pugliesi, nonostante la presenza di alcuni casi di eccellenza, è ancora bassa nel confronto col resto del paese, così come la presenza d’investitori specializzati, quali i fondi di private equity. Il divario è riconducibile alla minore quantità di risorse investite dal settore privato, a sua volta dovuta alla minore dimensione media delle imprese che, per la maggior parte, richiedono capitale per soddisfare esigenze di cassa piuttosto che per realizzare nuovi investimenti. “Obiettivo del Fondo Italiano di Investimento è quello di sostenere i programmi di crescita delle imprese italiane di piccole e medie dimensioni e di contribuire alla formazione di veri e propri medi campioni nazionali, in grado di competere con maggiore efficacia in Italia e all’estero – dichiara Roberto DEL GIUDICE, Investor relator Fondo Italiano d’Investimento -. In tale ambito siamo alla continua ricerca di imprese di eccellenza, che presentano interessanti piani di sviluppo ed una valida struttura manageriale in cui investire”. Il Fondo Microcredito d’Impresa, presentato da Loredana CAPONE, Assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia, è lo strumento individuato dalla Regione Puglia per agevolare le microimprese sane che vogliono crescere e continuare a produrre ma non possono farlo perché nessuna banca concederebbe loro un prestito: le aziende destinatarie dell’intervento non hanno infatti né i requisiti minimi per ottenere credito dalle banche, né garanzie patrimoniali da offrire. Secondo le previsioni saranno 1.300 le imprese che verranno agevolate, nell’arco di tre anni, dalla dotazione attuale dell’intervento (19,5 milioni di euro). “La Camera di Commercio di Bari - ha dichiarato Massimo Leone amministratore delegato della Promem Sud Est Spa - ha sostenuto una iniziativa proposta dalla nostra società finalizzata ad istituire uno sportello dedicato a fornire gratuitamente assistenza alle imprese che vogliono migliorare il loro rapporto con le banche. Lo sportello – ha proseguito Leone – attraverso un brief test effettua una diagnosi sullo stato di salute dell’impresa e propone soluzioni concrete per risolvere le eventuali problematiche. Non si rivolge solo ad aziende in crisi ma anche a quelle che vogliono crescere avendo accesso al credito a condizioni agevolate. Lo sportello – ha concluso Leone – non è in concorrenza con i consulenti abituali dell’imprenditore ma collabora con loro per trovare le soluzioni più efficaci.”. Sul ruolo dei consulenti interviene il Prof. Giuseppe Pio MACARIO, Presidente della Commissione Studi “Pianificazione e controllo” dell’Ordine dei Dottori commercialisti ed esperti contabili di Bari: “Un ruolo particolarmente strategico è demandato al consulente aziendale nella figura del Commercialista - ha affermato -, quale esperto di economia d’azienda, secondo quanto previsto anche dalla stessa normativa nazionale (D.Lgs. 139/2005). Il Commercialista è e deve essere l’esperto aziendalista in grado di sapersi porre da “manager esterno”, quale interlocutore privilegiato con l’imprenditore in primis e con l’intero staff direzionale. Con riferimento precipuo al contesto finanziario di cui si discute, rappresenta il professionista che meglio può chiosare le competenze necessarie in tema di “pianificazione, gestione e controllo” delle dinamiche economico-finanziarie, che l’intero sistema oggi impone a tutto il tessuto imprenditoriale.” Prosegue Macario, ricordando che: “la liaison di un “Patto Sociale” alla base di ogni sistema economico-finanziario è salvaguardata solo in presenza di un’esaustiva, trasparente ed etica “comunicazione economico-finanziaria”, che parte da un’attenta pianificazione e programmazione economica, finanziaria e patrimoniale delle dinamiche gestionali e giunge alla conseguente rendicontazione aziendale: attività e competenze appartenenti, nella loro specificità, esattamente alla figura ed al ruolo del Commercialista, per i suoi studi e le sue competenze approfondite in tema di bilanci e di programmazione e analisi finanziaria.”. Oggi le banche sono in grado di offrire prodotti di alto profilo, gestendo esse stesse prodotti alternativi all’indebitamento, come i mini-bond per PMI. Il primo caso italiano di mini-bond è stato illustrato da Paolo ARNAUDO, Responsabile Spazio Imprese PMI - Area Crediti della BCC di Cherasco. "Ritengo che una banca del territorio come la nostra non possa mai dimenticare l’importanza che rivestono le PMI per il tessuto economico nazionale e locale – afferma Arnaudo - . Solo focalizzandoci con sostegni adeguati alle piccole realtà territoriali si torna a scoprire il vero motore economico dell’Italia. Con questa consapevolezza, Banca di Cherasco ha deciso di affiancare in veste di consulente tecnico, previa attenta valutazione e certificazione del bilancio, la C.A.A.R. srl nell’emissione di mini-bond, consentendo così il suo accesso ai nuovi strumenti di finanziamento per dare un impulso alla propria crescita e sviluppo, con conseguenti ricadute positive sul territorio. Collocarli tutti in poco più di un mese è stato un risultato davvero positivo che sottolinea l’importanza del ruolo delle banche nel consentire alle imprese locali di accedere ai nuovi strumenti di finanziamento per dare un impulso alla propria crescita, con conseguenti ricadute positive sul territorio.”. “Banca Monte dei Paschi di Siena attraverso l’iniziativa Minibond è in grado di offrire una soluzione innovativa volta a promuovere l’accesso delle PMI al mercato dei capitali - ha affermato Paolo PANARIELLO, Responsabile Ufficio Corporate Advisory e Origination di MPS Capital Services -. Con questo strumento le PMI potranno disporre di un canale di provvista alternativo per finanziare i nuovi investimenti migliorando la diversificazione delle fonti di finanziamento, ad oggi ancora concentrate sul ricorso all’indebitamento bancario.”. “Nell’attuale situazione economica e sul crinale di una possibile prossima inversione di tendenza verso segnali di ripresa, confermati da più osservatori non ultimo il Ministro dell’economia Saccomanni, oggi occorre propositivamente e rapidamente fare sistema, lavorare assieme sistema creditizio, in particolare le banche locali, le imprese, le istituzioni sul territorio, i centri di formazione e di ricerca, allungando lo sguardo su attività e progetti concreti. Oggi ciò che tutti dobbiamo invocare è che, in questo momento, vanno riannodati i fili del rapporto fra imprese, società civile, istituzioni, enti territoriali, Università , mondo della formazione d’eccellenza e sistema bancario - ha dichiarato Luigi MONTEMURRO, Direttore Territoriale Puglia Centro Matera UBI BANCA CARIME -. Il rapporto deve risaldarsi su di un piano comune di reciproca correttezza e di reciproca conoscenza ma anche con impegni progettuali concreti e credibili che superino antichi e non più attuali steccati. In questo senso il ruolo delle banche “locali”, ovvero quelle più radicate e presenti che hanno una approfondita conoscenza del territorio, possono essere un punto di riferimento, un punto di forza per il tessuto sano dell’economia e per la piccola e media impresa avendo una conoscenza specifica del territorio ed avendo un quotidiano rapporto con l’imprenditore”, ha concluso Montemurro. La situazione di sofferenza del sistema economico però rende il credito altamente rischioso, ed è palese che esso non possa essere caricato sulle sole banche. Per agevolare le imprese ci sono i fondi ed i cofidi. Il Fondo Centrale di Garanzia nel solo primo semestre 2013 ha garantito l’accesso al credito di 1.692 imprese in Puglia (3.086 nel 2012). “Il Fondo Centrale di Garanzia – ha affermato Carlo SAPPINO, Direttore Generale per l’Incentivazione delle attività imprenditoriali del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica del Ministero per lo sviluppo economico – ha assunto un ruolo via via più significativo nel sostenere l’accesso al credito delle piccole e medie imprese. Negli oltre dieci anni di operatività del fondo sono state accolte 290.000 operazioni e concesse garanzie per 24.3 Miliardi di euro. Notevole è l’effetto moltiplicatore sui finanziamenti deliberati pari a circa 18 volte le risorse pubbliche utilizzate. Le modifiche normative di recente introdotte tendono ad allargare la capacità d’intervento del fondo sia tramite una maggiore incidenza percentuale della garanzia sui finanziamenti assistiti, sia mediante la revisione dei criteri di accesso che devono tener conto delle mutate condizioni economiche del Paese”. Non solo garanzia, ma anche consulenza in materia di credito e finanza agevolata: è ciò che fanno i cofidi. “Nel corso degli ultimi anni - h affermato Nicola POTERE, Responsabile Crediti Fidindustria Puglia intervenuto in vece del Presidente Andrea LEONE - le imprese che hanno scelto di utilizzare un consorzio fidi per ottenere nuova finanza, sono sensibilmente aumentate in percentuale al credito totale erogato alle PMI. Questo significa principalmente che le banche riconoscono e utilizzano la garanzia rilasciata dai consorzi per mitigare i propri rischi di credito, pur a determinate condizioni, e sono sempre più numerose le imprese che affidano ai confidi l’aspetto finanziario. Da quando la Regione Puglia ha stanziato i primi contributi a favore del rafforzamento patrimoniale dei Confidi, si è materializzata una grande opportunità per le imprese pugliesi e cioè quella di agevolare l’accesso al credito per prestiti finalizzati al consolidamento delle passività, alla patrimonializzazione, all’investimento e all’attivo circolante. La nostra attenzione nel tempo non è stata limitata alla semplice prestazione di garanzia ma abbiamo inteso assistere la clientela in un percorso di crescita finanziaria che rappresenta il punto debole della gestione imprenditoriale che si accinge a richiedere credito bancario. Infatti, Fidindustria Puglia fornisce assistenza tecnica a 360 gradi nei rapporti con gli istituti di credito, dando certezze, costi contenuti e tempi brevi. In una fase in cui il sistema bancario e quello imprenditoriale faticano a parlarsi, - ha concluso - il ruolo dei confidi è quanto mai fondamentale.” Anche le compagnie di assicurazione stanno curando prodotti studiati appositamente per aiutare le imprese a superare il più possibile indenni la presente congiuntura. “Lo scenario economico fortemente deteriorato su tutti gli indicatori macroeconomici, - ha spiegato Marco CASTIGLIONE, Responsabile Canale Partnership di EULER HERMES ITALIA – non ultimi quelli relativi ai mancati pagamenti tra imprese private, impone sempre di più alle aziende che intraprendono il business sui mercati domestici ed export di avvalersi di partner esperti nel rischio con una vision di medio lungo termine. Euler Hermes ha l’obiettivo di rendere sicure le transazioni commerciali tra le imprese e di favorirne lo sviluppo attraverso la creazione di filiere “solide” che includono il supporto degli istituti di Credito e delle Associazioni di categorie. La via del recupero economico passa anche attraverso la messa a fattor comune di idee e attività proattive da parte di tutti gli attori della “financial community”. Gli atti dell’evento gentilmente messi a disposizione dai relatori sono disponibili on line sui siti www.promem.it e www.obiettivofinanza.it