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Giornale di Taranto - Cronaca, Politica & Attualità
Cronaca, Politica & Attualità

Cronaca, Politica & Attualità (5103)

Cronache e ultime notizie. Aggiornamenti e approfondimenti in tempo reale dalla Puglia

Nell’area Pla2 personale in libertà fino a data da destinarsi “La tensione è palpabile perché nonostante molti di noi vogliano la chiusura c’è la paura del danno e che oltre al danno ci sia la beffa, nel senso che non sappiamo come andremo a finire, andremo in cassa integrazione, saremo licenziati, questo non riusciamo a capirlo. Ovviamente io credo che in mezzo a una strada non ci possono lasciare perché comunque siamo troppi” In fabbrica il clima è quello dell’attesa, in un’atmosfera che sembra irreale e determina stati d’animo contrastanti. A raccontarceli sono gli stessi operai. “Mittal non ha fatto entrare neanche i commissari per verificare lo stato degli impianti. C’è polizia dappertutto, è come se le bomba stesse per esplodere e quindi si tengono pronti al peggio. La mia sensazione è questa”. Ciò che logora di più è l’incertezza. “Seguiamo gli eventi giorno per giorno, ora andiamo tutti nella…
Questa mattina i Commissari Straordinari di Ilva hanno consegnato nelle mani del procuratore di Taranto dr. Carlo Maria Capristo e del procuratore aggiunto dr. Maurizio Carbone un esposto denuncia contenente fatti e comportamenti, inerenti al rapporto contrattuale con Arcelor Mittal, lesivi dell’economia nazionale. Tanto al fine di verificare la sussistenza di ipotesi di rilevanza penale.
E’ stato depositato il ricorso ex art.700 cpc al fine di fermare il depauperamento di un asset strategico del nostro sistema industriale come lo stabilimento ex Ilva di Taranto. Il Governo - si legge in una nota di Palazzo Chigi non lascerà che si possa deliberatamente perseguire lo spegnimento degli altiforni, il che significherebbe la fine di qualsiasi prospettiva di rilancio di questo investimento produttivo e di salvaguardia dei livelli occupazionali e la definitiva compromissione del piano di risanamento ambientale. Nel corso dell’incontro tra ArcelorMittal, sindacati e Governo l’ad Lucia Morselli, nel confermare il disimpegno da parte della multinazionale ha rimesso al centro della contesa anche la questione dello scudo penale Noi riteniamo che il piano a, il piano b e il piano c - ha commentato il ministro Patuanelli-siano la continuità produttiva da parte di ArcelorMittal che deve rispettare gli impegni.
La Procura di Milano irrompe nel caso ArcelorMittal aprendo uno scenario penale, al momento appena abbozzato perché senza reati né indagati, ed entrando nel giudizio civile come portatrice del "pubblico interesse". Una sorta di doppia tenaglia sul gruppo franco - indiano a carico del quale potrebbero essere ipotizzati reati di natura commerciale - societaria per la fuga dalle acciaierie pugliesi. Il procuratore Francesco Greco ha delegato il Nucleo Economico della Guardia di Finanza a svolgere "accertamenti preliminari" per accertare "l'eventuale sussistenza di reati". Inedita, pur se con dei precedenti, la veste indossata dalla Procura nel giudizio civile nato dall'atto di citazione con cui la multinazionale chiede il recesso dal contratto di affitto. Greco ritiene che l'intervento da lui definito un "diritto - dovere" sia necessario per "la tutela di un interesse pubblico relativo alla difesa dei livelli occupazionali, alle necessità economico - produttive del paese, agli obblighi del processo di…
Mentre lo Stato chiama in causa ArcelorMittal, noi, i cittadini di Taranto, cosa faremo? Ore 15, Roma, davanti alla sede del Mise l’aria è pesante. La delegazione di lavoratori giunta da Taranto per seguire l’incontro tra ArcelorMittal, Governo e Sindacati non è più disposta ad aspettare. Arriva la notizia che la multinazionale non ha fatto entrare nello stabilimento gli ispettori del ministero. C’è chi ironizza sui toni trionfalistici con cui qualche tempo fa quando al Mise c’era Di Maio si annunciava di aver risolto il problema dell’Ilva. E i lavoratori oggi, di fronte al disimpegno di ArcelorMittal e allo stato di confusione che regna sovrano, è contro la politica che puntano l’indice. “Siamo arrabbiati delusi stanchi - a dare voce alla rabbia è Piero Pernile- i lavoratori sono pronti a venire tutti e 15mila qui a Roma se non saremo ascoltati e non riceveremo le giuste risposte. Risposte che ora…
Così Taranto rischia di avere un ruolo marginale “A fronte del crono programma di spegnimento degli impianti comunicato dall’AD Morselli, non siamo più disposti a tollerare questo stillicidio che si abbatterà come uno tsunami sul mondo del lavoro a Taranto. Chiediamo che il sindaco di Taranto e il presidente della Provincia convochino con la massima urgenza il tavolo di crisi”. Questo è quello che chiede a gran voce Paolo Peluso, segretario della Cgil di Taranto. Una richiesta quanto mai opportuna vista la delicatezza e la drammaticità del momento che la città sta vivendo. C’è però da fare un’amara considerazione. Il tavolo di crisi non è stato convocato(non ancora almeno) e questo rischia di relegare i nostri rappresentanti in un angolo e di condannare la città a ricoprire un ruolo marginale. E invece per dare centralità a Taranto in quella che si profila come una delle vertenze più imponenti mai aperte,…
Alla conferenza stampa davanti a Palazzo del Governo anche i lavoratori dell’Usb Le associazioni ambientaliste ci sono e in una conferenza stampa organizza davanti al Palazzo del Governo ribadiscono che la linea da seguire è quella del Piano Taranto, 360 pagine per indicare una nuova visione di città, una città senza ciminiere, consegnato nelle mani del premier Conte durante la sua lunga giornata tarantina. Ieri pomeriggio i promotori di quel Piano, Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, FLMUniti-CUB, Giustizia per Taranto, Tamburi Combattenti, Taranto Respira, Tuttamialacittà , Giorgioforever, Comitato Niobe, Collettivo Morricella e liberi cittadini, Legamjonici si sono ritrovati e con un'unica voce hanno tracciato l'unico percorso a loro avviso possibile per la rinascita di Taranto. Per la prima volta era presente anche un sindacato l’USB, che avendo firmato l'accordo con ArcelorMittal si pone ora sulle posizioni di chi invoca la riconversione. Una linea questa che sta sempre più…
L’Esecutivo continua a ripetere che non sussistono le condizioni per il recesso. L’acciaieria di Taranto è un malato terminale. Così i sindacati descrivono l’ex Ilva, sperando ancora che ArcelorMittal torni sui suoi passi e rispetti gli impegni presi un anno fa, mantenendo il lavoro agli oltre 10.700 addetti. Anche i fornitori e gli imprenditori dell’indotto contano che il gruppo franco-indiano non lasci l’Italia e paghi i 50 milioni di crediti; eppure riconoscono, con le parole del presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaro, che “il disimpegno prende corpo”. L’azienda ha infatti comunicato l'avvio dello spegnimento degli impianti a dicembre per arrivare a metà gennaio alla completa chiusura: entro il 13 dicembre è previsto lo spegnimento dell'Altoforno 2, a fine dicembre l'Altoforno 4 e a metà gennaio l'Altoforno 1, con la definitiva fermata delle due acciaierie. A seguire agglomerato, le cokerie e la centrale termoelettrica. “Una morte annunciata” per il segretario generale…
Pubblichiamo di seguito l’articolato documento che la delegazione di Confindustria TARANTO ha consegnato al ministro dello Sviluppo Economico Patuanelli durante l’incontro in corso al ministero chiedendo che venga portato all’attenzione del presidente Mattarella e del premier Conte Egregio Ministro, A Taranto la complessa vicenda Arcelor Mittal, con tutti gli aspetti che lei sicuramente già conosce, rischia di aggravarsi ulteriormente e irrimediabilmente a meno di interventi celeri che possano salvaguardare, in extremis, la continuità della fabbrica, dell’occupazione e del futuro di un’intera comunità nonché di pezzi importanti dell’economia del Paese. Un immenso e complesso sistema fatto di donne, uomini, imprese. Oggi come Confindustria siamo qui a Roma per rappresentare una parte fondamentale di quel sistema, che è quello delle aziende dell’indotto di Taranto e della sua provincia, area in cui ricadono la gran parte delle imprese fornitrici. Il rischio tangibile che si prospetta per queste aziende, da quando Ami ha comunicato…
Come si legge in una nota appena inviata che di seguito pubblichiamo integralmente “nella giornata di oggi giovedì 14 novembre, le aziende dell'indotto Arcelor Mittal Italia aderenti a Confindustria Taranto terranno, assieme ad una delegazione formata da rappresentanti dell'ente Provincia, del Comune di Taranto e da sindacati della provincia jonica, un presidio sotto il Ministero dello Sviluppo Economico. Una delegazione, guidata dal Presidente di Confindustria Taranto Antonio Marinaro, incontrerà alle ore 14 il Ministro Stefano Patuanelli, al quale sarà consegnato un documento sulla vicenda Arcelor Mittal. Lo stesso documento sarà portato all'attenzione, nella stessa giornata, del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte. Al Ministro la delegazione illustrerà la SITUAZIONE DI EMERGENZA in cui le aziende si ritrovano dopo che Arcelor Mittal Italia ha lasciato lo stabilimento, senza aver corrisposto alle stesse aziende fornitrici l'ammontare dei crediti maturati, pari a circa 50 milioni…
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