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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
Artigianato, Commercio & Agricoltura

Artigianato, Commercio & Agricoltura (138)

Rinnovo delle cariche sociali per la delegazione Confcommercio ‘Città Vecchia’, referente di un’area urbana a forte vocazione turistica, commercialmente caratterizzata – come ormai in tutti i centri storici - da una prevalente presenza di pubblici esercizi. Attività commerciali che spesso in sinergia con alcune delle tante associazioni socio-culturali, piuttosto attive sul territorio, svolgono anche un’attività di  animazione culturale e di accoglienza. Energie che vanno incanalate per produrre i migliori risultati possibile, affinché Città Vecchia sia in grado di esprimere al meglio le sue potenzialità. E’ questo uno degli obiettivi che ha ispirato la candidatura della imprenditrice Claudia Lacitignola, titolare -con la sorella Barbara- del Caffè Letterario, alla guida della delegazione territoriale del centro storico antico di Taranto.

 

 

“La Città Vecchia di Taranto negli ultimi anni ha dimostrato di essere pronta per divenire un attrattore turistico importante ed il punto di riferimento per la rinascita culturale e turistica della città; perché ciò avvenga è necessario fare rete tra i soggetti imprenditoriali -e non- che operano nell’Isola. E’ questo l’obiettivo che mi ha indotta ad accettare l’invito del presidente Leonardo Giangrande ad assumere la guida della delegazione Città Vecchia Confcommercio.

Il centro storico antico ha tanti problemi, e non di poco conto (dalla sicurezza ai servizi), ma rappresenta comunque il principale (assieme al Museo MarTa e al Castello Aragonese) attrattore turistico- culturale del capoluogo di cui gli stessi tarantini finalmente sembrano essersene resi conto. Il ponte girevole non rappresenta più il limite fisico oltre il quale è sconsigliato andare. Soprattutto negli ultimi anni, dopo alcuni investimenti nel settore alberghiero e della ristorazione, tanti giovani imprenditori hanno voluto scommettere sull’Isola andando così ad arricchire l’offerta della ristorazione e bar e dell’accoglienza  extra alberghiera e dei servizi turistici. E’ chiaro che dobbiamo interagire e remane tutti nella stessa direzione, coinvolgendo laddove possibile anche gli operatori culturali per migliorare la interlocuzione con le istituzioni, segnalare criticità, proporre percorsi, avanzare proposte. E dunque dobbiamo interagire tra di noi, fare squadra, perché solo stando insieme -come ha anche sollecitato il presidente Giangrande-  possiamo far crescere l’offerta culturale e turistica del nostro bel centro storico.”

 

Il nuovo Direttivo della organizzazione territoriale Città Vecchia è costituito dai consiglieri: Emanuele Battista (ospitalità extra alberghiera); Giovanni Cianciaruso (servizi turistici); Stella Falco (hotel); Gaetano Galiano (ristorazione); Antonio Leo (servizi turistici); Graziana Miccoli (ospitalità extra alberghiera); Palma Solfrizzi (ristorazione)

 

 

 

La  consulta delle delegazioni territoriali di Confcommercio Taranto, su mandato dei rispettivi direttivi, ha dichiarato sin dalla scorsa settimana lo stato di agitazione delle diverse categorie rappresentate dalle attività del  commercio al dettaglio della città di Taranto, preannunciando a tal proposito più iniziative di sensibilizzazione tese a stimolare da parte degli enti preposti, risposte adeguate alle problematiche segnalate.

Si inizia domani -giovedì 24 marzo- con lo spegnimento delle insegne e delle luci esterne delle attività, dalle 19,00 sino alla chiusura dei negozi.

 

Nello specifico le  attività del commercio del capoluogo tarantino tra le tante difficoltà, legate non esclusivamente alla situazione economica nazionale, che investono il commercio tradizionale di vicinato indicano tre priorità:  parcheggi, tassazione locale e servizi a supporto delle strade del commercio.

Tre problematiche in merito alle quali le attività del commercio sollecitano da tempo un confronto costruttivo con l’Amministrazione comunale, finalizzato a ricercare soluzioni, a mettere in cantiere azioni ed  interventi concreti che diano nuova linfa al commercio di vicinato in grande sofferenza dopo due anni contrassegnati dalla  pandemia, dal calo dei consumi, dalla crisi economica locale, e da ultimo il caro energia.

 

Confcommercio, sin dall’insediamento al Comune del Commissario prefettizio, ha chiesto l’avvio di un tavolo di confronto tra Amministrazione e gli stakeholder riguardo alle problematiche segnalate, suggerendo  di affidare a tavoli tecnici la costruzione di percorsi condivisi con le rappresentanze delle categorie sulle diverse questioni, con particolare riguardo alla problematica dei parcheggi. Interlocuzione pubblico/ privata non è andata oltre un breve incontro formale.

 

Intanto domani, le attività del commercio daranno un primo assaggio di quello che potrebbe accadere fra qualche tempo.  “Se spegniamo le nostre luci, si spegne Taranto. Basta vogliamo delle certezze”. Il messaggio – da oggi affisso sulle vetrine dei negozi - parla chiaro. I commercianti rivendicano quell’attenzione da parte delle Istituzioni che spesso viene a mancare nei confronti del commercio di vicinato, dimenticando che sono proprio le luci dei negozi a garantire la sicurezza, la vivibilità e la gradevolezza delle città.

 

Il 20 marzo ci saranno anche gli agricoltori tarantini e i loro trattori, in piazza e per strada, a Scanzano Jonico (Matera).

CIA Agricoltori Italiani ha organizzato la manifestazione che unisce tutto il mondo agricolo meridionale in Basilicata, così da permettere a tutti gli agricoltori del Sud di unirsi in un solo luogo e far sentire più forte e compatta la loro voce. L’appuntamento è per domenica 20 marzo; dalle ore 10:00 a Scanzano Jonico, il corteo degli agricoltori a bordo dei loro trattori si snoderà fino ad arrivare in Piazza del Commercio, ed è qui che, alle ore 13, che è previsto il momento finale della manifestazione.

A SCANZANO DA TUTTA LA PUGLIA. «Manifestiamo, e lo facciamo pacificamente e dunque lanciando un segnale ancora più forte in questo momento storico, perché è giusto e necessario che la voce delle imprese agricole, degli imprenditori e dei lavoratori del comparto primario si levi altissima e faccia comprendere alle istituzioni il momento drammatico che stiamo vivendo – ha dichiarato Giannicola D’Amico, vicepresidente di CIA Agricoltori Italiani della Puglia – Dalla nostra regione, si muoveranno delegazioni e gruppi di agricoltori da Taranto, Bari, BAT, Brindisi, Foggia e Lecce; ci uniremo a tutti gli altri gruppi provenienti da ogni parte della Basilicata, ma anche da Calabria, Campania, Molise e Sicilia».

MISURE URGENTI. Le aziende sono schiacciate dagli effetti di una crisi epocale: costi alle stelle, redditività più che azzerata, valore dei prodotti agricoli deprezzato in modo irresponsabile. Per non parlare di un'emergenza ormai endemica, quella inerente al proliferare fuori controllo della fauna selvatica, con danni enormi e il costo inaccettabile di vite umane. Su tutti questi problemi sono necessarie risposte celeri, azioni e misure concrete. «Comprendiamo la difficoltà del Governo nazionale e dell’Europa, ma è evidente che le risposte ai problemi che stanno affossando l’agricoltura stiano tardando ad arrivare – ha aggiunto Giannicola D’Amico – CIA Agricoltori Italiani, sia a livello nazionale che attraverso le sue declinazioni territoriali, da molti mesi aveva messo in guardia le istituzioni sul livello crescente e drammatico di disagio vissuto dalle imprese agricole».

CONTRO LA GUERRA. «I nostri agriturismi e le nostre comunità stanno accogliendo e aiutando concretamente il popolo ucraino in fuga dalla guerra. Occorre fare di più affinché si ponga fine il prima possibile a questa tragedia. Le conseguenze del conflitto si stanno abbattendo duramente anche sul mondo agricolo, il prezzo del mais e le difficoltà degli allevatori sono solo uno degli esempi più evidenti, ma le ripercussioni sul comparto sono molto più ampie e generali, e vanno dalle difficoltà di approvvigionamento di alcune materie prime alla rilevante contrazione dell’export», ha concluso D’Amico.

Poche   laconiche parole per rispondere alla nuova richiesta di aiuto delle imprese del commercio. Il Commissario prefettizio del Comune di Taranto ha preferito affidare ad un asettico comunicato stampa la spiegazione di quella che più che una impossibilità, a tutti gli effetti apparirebbe  come una indisponibilità dell’Amministrazione ad interloquire con le rappresentanze delle imprese del commercio. Ciò è quanto emerso nella consulta delle delegazioni territoriali di quartiere di Confcommercio (Borgo, Città Vecchia, Montegranaro, Talsano, Tamburi, Tre Carrare Solito) rappresentata dai referenti Salvatore Cafiero, Claudia Lacitignola, Giuseppe Spadafino, Stany Vitiello, Lelio Fanelli, presenti anche Alberto Mosca ed il presidente di Federmoda Mario Raffo

 

Il confronto con la Amministrazione comunale si fa dunque sempre più difficile, ed è evidente che pur nella ‘consapevolezza della difficoltà che soffre il comparto del commercio’- come si legge nella nota stampa del Comune- ,   non è stata presa in considerazione la possibilità di avviare un percorso di interlocuzione costruttiva, finalizzato a ricercare soluzioni, a mettere in pista azioni ed  interventi concreti che potessero dare respiro al commercio di vicinato, dopo due anni davvero difficili  tra  pandemia, crisi economica locale, calo dei consumi, e da ultimo il caro energia.

 

Una situazione a fronte della quale le  attività del commercio sin dall’insediamento della gestione commissariale del Comune hanno posto all’attenzione del dott. Vincenzo Cardellicchio tre priorità:  parcheggi, incentivi e servizi a supporto delle strade del commercio. Mancano inoltre poco più di 15 giorni dalla data del 31 marzo, entro la quale scadrà pure l’esenzione del canone per l’occupazione del suolo pubblico, agevolazione della quale hanno beneficiato i pubblici esercizi.

 

Da parte del Comune, in oltre tre mesi di gestione commissariale,  non vi è stato un solo intervento a favore del commercio di vicinato e tanto meno un qualsiasi segnale di attenzione o di apertura al dialogo, ma solo una sconcertante dichiarazione di presa d’atto  della difficoltà che soffre il settore, come se bastasse una dichiarazione di solidarietà per compensare la crisi che sta investendo  il commercio di vicinato. Le attività del commercio, non possono attendere che la gestione commissariale passi il testimone ai futuri amministratori che assumeranno la guida del Governo cittadino. Non c’è più tempo, come è stato ampiamente sottolineato nei giorni scorsi.

 

La consulta delle delegazioni territoriali, facendosi interprete di quel  malessere diffuso che denunciano i commercianti in ogni angolo della città, e su mandato dei rispettivi direttivi,  dichiara lo stato di agitazione della categoria, e nel contempo annuncia che si stanno valutando le azioni da intraprendere.

 

 

 

Coldiretti Puglia lancia l'allarme sulle conseguenze del blocco delle esportazioni di fertilizzanti da parte della Russia, come risposta alle sanzioni imposte a Mosca dall'Occidente a causa del conflitto in Ucraina, sottolineando, in particolare l'assottigliarsi delle scorte di mais e soia per l'alimentazione degli animali nelle stalle e l'impennata dei prezzi dei mangimi. “L’aumento del prezzo di mais e soia sta mettendo in ginocchio gli allevatori pugliesi che devono affrontare aumenti vertiginosi dei costi per l’alimentazione del bestiame (+40%) e dell’energia (+70%) a fronte di compensi – sostiene la Coldiretti pugliese - fermi su valori insostenibili. 

 

 Il costo medio di produzione del latte, fra energia e spese fisse, ha raggiunto i 46 centesimi al litro secondo l’ultima indagine Ismea, un costo molto superiore rispetto al prezzo riconosciuto a una larga fascia di allevatori. In Puglia, secondo Coldiretti – hanno dovuto chiudere oltre 120 stalle in un anno e negli ultimi sette anni, la chiusura ha interessato complessivamente 440 stalle. Lo stop alle esportazioni di fertilizzanti, afferma ancora Coldiretti Puglia, “è evidentemente di una ritorsione nei confronti delle sanzioni adottate dai principali paesi sviluppati considerato che la Russia produce più di 50 milioni di tonnellate all'anno di fertilizzanti, il 13% del totale mondiale, e il 19% del mais di cui hanno bisogno le stalle per l’alimentazione del bestiame e circa l’80% dell’olio di girasole impiegato per  la produzione di conserve, salse, maionese, condimenti spalmabili da parte dell’industria alimentare, oltre che per le fritture”. Intanto, già da domani 7 marzo, come segnala ancora Coldiretti Puglia, “i mangimifici comunicheranno ulteriori ritocchi al rialzo dei listini con aumenti medi di 20/25 euro a tonnellata, annunciando che l’incertezza degli approvvigionamenti mette a rischio la reale evasione degli ordini, con la volatilità dei prezzi che porterà ad ulteriori rialzi”. 

Confcommercio Taranto ha dichiarato che i commercianti “sono pronti a spegnere le insegne” per i rincari dell’energia e le mancate risposte su una serie di problemi. La categoria lamenta inoltre il mancato ascolto da parte del commissario prefettizio insediato al Comune dopo lo scioglimento anticipato del Consiglio comunale avvenuto a metà novembre. Accanto al caro bollette e all’aumento dell’inflazione, Confcommercio Taranto evidenzia che “le imprese del commercio, a poche settimane ormai dal termine, il 31 marzo prossimo, di alcuni degli “aiuti” previsti dallo stato di emergenza sono in uno stato confusionale. Il dubbio se continuare o chiudere per evitare il peggio è ormai un interrogativo al quale in molti hanno già dato una risposta“. Per Confcommercio Taranto, “i commercianti “resistenti” di alcune vie del commercio si sentono come in trincea, in attesa di un segnale che tarda ad arrivare. Un segnale che dia speranza,  che dia il senso di comunità, che faccia capire che si sta lavorando per impedire la capitolazione del commercio tradizionale di vicinato”. “I sopravvissuti al primo ed al secondo round Covid avevano puntato nel supporto dell’Amministrazione comunale. La crisi politica ha congelato tutto ed ora abbiamo perso qualsiasi riferimento, siamo isolati” dichiara il vice presidente vicario di Confcommercio Taranto, Giuseppe Spadafino. 

 

Sarà Nadia Giannico, imprenditrice con un forte radicamento nel territorio, a guidare la delegazione comunale di Laterza Confcommercio.

 

La imprenditrice laertina, è stata eletta alla presidenza al termine di un percorso finalizzato a far ripartire la delegazione locale di Confcommercio, commissariata da qualche tempo.

Un compito che Nadia Giannico ha svolto con entusiasmo ed impegno e che ha portato in tempi rapidi alla assemblea  per la nomina delle cariche sociali.

 

Spicca nel  nuovo direttivo, che affiancherà  Giannico, la presenza di imprenditori del settore del food, in linea con quella che è la naturale vocazione allo sviluppo del  turismo enogastronomico del territorio  di Laterza.  

 

“Un territorio che – ha commentato la neo presidente  Giannico- assieme alle indiscusse bellezze naturalistiche e culturali, esprime  due vere e  proprie eccellenze ‘il Pane di Laterza’ e le ‘Carni al Fornello’, da  promuovere oltre i confini comunali. Lavoreremo per mettere in rete e valorizzare la offerta delle attività del  commercio, del turismo e dei servizi del nostro territorio, aprendoci al confronto  ed alla collaborazione con tutti i soggetti pubblici e privati che come noi amano la nostra Laterza”

 

Il nuovo Consiglio direttivo

Presidente: Nadia Giannico- Consiglieri: Fedele Clemente, Paolo Giannico, Giuseppe Scarati, Michele De Vietro , Vito Perrone  

 

di Ingrid Iaci
Non ci sono ne aria di chiusura ne di cambio di destinazione d’uso in vista per il negozio “Corredi De Florio” di via Principe Amedeo angolo via Nitti, che continua e continuerà ad essere punto di riferimento per chi ama vestirsi e circondarsi di bellezza in tutte le ore della giornata. 

La puntualizzazione fatta da Alessandra De Florio, che dirige il negozio che rientra nelle attività della storica famiglia di commercianti, appare doverosa vista la serie di notizie che ha creato un po’ di equivoci rispetto al futuro del negozio. 

“Si sta parlando in questi giorni - ha dichiarato al Giornale di Taranto-dell'immobile che per quasi cinquant'anni è stato la sede della Corredi De Florio. E questo ha inevitabilmente creato interesse dandoci conferma della considerazione e della stima da cui siamo circondati. 

E infatti desidero ringraziare a nome di tutta la mia famiglia e degli storici titolari, i fratelli Franco e Pino De Florio, per le numerose attestazioni di affetto ricevute da tutte quelle clienti, giovani donne e signore che hanno scelto negli ultimi quarant'anni il nostro negozio per acquistare il "corredo da spose" e che nel tempo sono poi rimaste clienti affezionate ma anche amiche.”

“Sapere di essere entrati in tutte le case di questa città, della provincia ma anche della vicina Basilicata - ha aggiunto Alessandra De Florio- è sicuramente per tutta la famiglia De Florio motivo di grande orgoglio.

Occorre tuttavia precisare che la Corredi De Florio, oltre alla centralissima sede di via Pupino 

angolo via Anfiteatro, ha sempre avuto anche il punto vendita di via principe Amedeo angolo via Nitti, tuttora esistente e che prosegue l'attività di famiglia. 

Le spietate leggi di mercato insieme alla recente e non meno gravosa emergenza pandemica hanno imposto una diversa destinazione d'uso dei locali menzionati, fatta eccezione per quello di via Principe Amedeo angolo via Nitti che, ribadisco, continua a svolgere la stessa medesima storica attività di famiglia e che mi fregio di dirigere da diversi anni”.

Un negozio tra l’altro che non passa inosservato per l’eleganza delle sue vetrine che fa il paio con quella della padrona di casa.

“Pertanto - conclude Alessandra De Florio- invito quanti vorranno ancora onorarci del loro affetto a continuare a venirci a trovare. Noi siamo lì ad aspettarvi, ad accogliervi con un sorriso e pronti a scambiare una chiacchiera, come solo nei pochi negozi storici rimasti della città è ancora possibile fare.

l nuovo anno si annuncia in un clima di difficoltà ed incertezza che metterà ancora una volta a dura prova le imprese. La crisi pandemica continua a rallentare  l’economia, nonostante le varie  misure a sostegno delle imprese e dell’economia varate dal Governo .

Il 2021, caratterizzato nei mesi scorsi  da una relativa ripresa di alcuni settori del commercio e del turismo,  a fine anno è stato fortemente penalizzato dalla  recrudescenza del Covid. La auspicata ripartenza dovrà ancora misurarsi con le nuove  misure di contenimento della emergenza sanitaria.

In tale contesto sociale ed economico, Confcommercio Taranto continua ad operare per supportare le imprese, offrendo servizi ed assistenza tecnica,  idonei a dare risposte veloci e concrete ai nuovi bisogni e più in generale agli obiettivi di crescita, programmati con il Piano Nazionale di Ripartenza e Resilienza.  

Registriamo a tal proposito un contributo  del direttore di ConfcommercioTaranto, Tullio Mancino, sull’anno appena concluso e  le prospettive del 2022.

 

“ Il 2021 è stato un anno di grande impegno per Confcommercio Taranto,  sul fronte esterno ed interno, dove a livello tecnico  ed organizzativo abbiamo messo in pista alcuni percorsi finalizzati a realizzare la nuova visione  di associazione voluta dai rinnovati Organi dell’Associazione (dicembre 2020) alla cui guida è stato riconfermato  in qualità di presidente provinciale, Leonardo Giangrande.

Un rinnovamento teso a dare soprattutto risposte rapide e veloci alle aspettative delle imprese in un contesto economico caratterizzato da un generale quadro di difficoltà, dopo un 2020 catastrofico. Un lavoro che ha visto premiato il nostro impegno, tant’è che, malgrado le difficoltà economiche che – causa Covid- hanno investito le imprese, registriamo un soddisfacente mantenimento del numero delle  imprese associate che conferma i dati pre-pandemici.

 

Abbiamo continuato il lavoro di rinnovo delle categorie, andando a stabilizzare quelle di più recente formazione (Wedding, Professioni) e a rilanciarne altre (Innovazione), abbiamo inoltre creato la nuova categoria degli operatori delle attività marittime ‘Optima’. Attività che proseguiremo nel 2022 con il rinnovo di altre categorie in scadenza.

 

Grazie al supporto tecnico dei nostri professionisti associati avvieremo quanto prima alcuni nuovi servizi come  lo ‘Sportello Innovazione’, lo ‘Sportello Legale’, ed in collaborazione con il Confidi Confcommercio Puglia lo ‘Sportello Credito’; saremo operativi con questa nuova offerta di servizi già a partire da febbraio prossimo.

Abbiamo rafforzato l’area Lavoro con la riorganizzazione dello sportello dedicato, preposto ad individuare gli strumenti contrattuali e le opportunità normative nell’ambito del commercio, dei servizi e del turismo. Abbiamo seguito l’inserimento nel mondo del lavoro di 500 unità lavorative tra contratti di apprendistato e tirocini extra curriculari. A breve partiremo in modo più strutturato con l’attività di recruiting per la ricerca e la selezione del personale.

Sono circa 1000 le aziende che nel 2021 (dopo il blocco – causa Covid-  del 2020, con la proroga delle scadenze delle certificazioni) abbiamo seguito attraverso le nostre attività  nell’ambito dell’Igiene alimentare e Sicurezza, un migliaio i lavoratori formati per le certificazioni, e circa 300 le unità avviate ai corsi abilitanti professionalizzanti ed inseriti in percorsi di start up d’impresa.

 

Abbiamo registrato un interessante turn over tra le  imprese associate  con  l’ingresso nell’ultimo anno di nuove  realtà imprenditoriali e professionali, impegnate nel settore dell’innovazione, dei servizi e del turismo. E proprio con queste ultime stiamo avviando dei percorsi -alcuni saranno operativi nei primi mesi del 2022- nell’ambito del marketing territoriale, della promozione delle eccellenze agro- alimentari e del turismo in collaborazione con i GAL territoriali, ed in partnership con varie importanti realtà professionali ed imprenditoriali del territorio provinciale e regionale.

La nostra regione assieme a Toscana e Sicilia è tra le mete più gettonate  del turismo eno-gastronomico, è  al terzo posto con l’11,2% delle preferenze. La Puglia è la 5a regione italiana  per numero di prodotti vitivinicoli di indicazione geografica, agriturismi e musei legati al gusto, primati che ci inducono a fare meglio e di più per le nostre imprese associate  del turismo e della ristorazione, alle quali offriamo percorsi di  formazione finalizzati a rafforzare le competenze professionali e gli standard di servizio

 

 

Tutto pronto per i saldi invernali 2022. Mercoledì  5 gennaio, su tutto il territorio provinciale, l’avvio ufficiale (termineranno il 28 febbraio).

 

Anche per la Puglia è confermato il ritorno alla normalità per la data di partenza dei saldi invernali, dopo le deroghe adottate lo scorso anno da varie regioni, Puglia compresa, nel tentativo di  recuperare le vendite ordinarie perse per le chiusure delle attività imposte  dalla emergenza Convid. Si torna perciò alla normativa ordinaria che prevede,  come stabilito da  Regolamento regionale (n. 14 del 2017),  l’inizio dei saldi invernali  il primo giorno feriale antecedente l’Epifania.

 

Archiviate le vendite per i   regali e i pensieri da mettere sotto l’albero di Natale, i commercianti attendono  ora un cambio di passo  decisivo che dia una svolta ad una stagione di vendite partita anche quest’anno in sordina. “Vi è molta attesa per questa edizione dei saldi invernali, purtroppo – conferma il presidente provinciale di Federmoda Taranto, Mario Raffo- nonostante la ripresa economica che si è registrata in vari settori, quello della moda soffre ancora del calo dei consumi . I saldi rappresentano perciò per tante attività del settore moda, lo strumento per tentare di controbilanciare la perdita di redditività registrata nel 2021.”

Secondo l’Ufficio studi di Confcommercio sono 15 milioni le famiglie interessate allo shopping dei  saldi ed ogni persona spenderà circa 119 euro

 

Nel capoluogo e nei principali centri della provincia i negozi delle vie dello shopping il 6 gennaio, festa dell’Epifania, saranno aperti.

 

Come per lo scorso anno, sono confermate le modalità di svolgimento delle vendite di fine stagione,  Federmoda e Confcommercio a tal fine ricordano il decalogo ‘Saldi Chiari e Sicuri’ una serie di indicazioni fondamentali, sia per gli esercenti che per i clienti, per effettuare gli acquisti in saldo seguendo norme di sicurezza e trasparenza. Prima fra tutte il rispetto del distanziamento sociale, l'obbligo di mantenere la mascherina nel negozio e la disinfezione delle mani, includendo informazioni utili per cambiare i capi danneggiati.

 

 

Decalogo dei "Saldi Chiari e Sicuri"

Di seguito le regole da seguire per lo svolgimento dei saldi in trasparenza e sicurezza.

 

 

1) Distanziamento sociale

Va mantenuta la distanza di almeno un metro tra i clienti in attesa di entrata ed all'interno del negozio .

2) Disinfezione delle mani

Prima di toccare i prodotti è obbligatoria la pulizia delle mani attraverso le soluzioni igienizzanti messe a disposizione degli acquirenti.

3) Mascherine

I clienti devono obbligatoriamente indossare la mascherina, così come i lavoratori in tutte le occasioni di interazione con i clienti stessi.

4) Cambi

La possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato.

5) Prova dei capi

Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante. Prima di effettuare la prova vanno disinfettate le mani e, durante la prova dei prodotti, va sempre indossata la mascherina anche nei camerini.

6) Pagamenti

Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e, in ogni caso, vanno favorite modalità di pagamento elettroniche.

7) Prodotti in vendita

I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

8) Indicazione del prezzo

Obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

9) Riparazioni

Qualora il prodotto acquistato in saldo debba prevedere modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole, ecc…) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. L'operatore commerciale dovrà darne preventiva informazione al cliente.

10) Permanenza nei negozi in tempi di Covid-19

Sostare all'interno dei locali solo per il tempo necessario all'acquisto di beni ed evitare abbracci e strette di mano.

 

 

 

 

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