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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura
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Importanti novità sul fronte del Taranto Calcio. Elisabetta Zelatore e Antonio Bongiovanni questa mattina si sono recati negli Uffici del sindaco a Palazzo di Città per fare insieme il punto della situazione. Zelatore va verso un ritorno alla presidenza del Taranto Calcio con il 90 per cento delle quote. Il programma è già operativo: già versati 70mila euro a integrazione per tasse di iscrizione. garantita fidejussione di 400mila euro per richiesta ripescaggio. E questa sera dal notaio per l'ufficializzazione.

Come si egge in una nota diffusa dall'Ufficio stampa del Comune il primo cittadino, Ippazio Stefàno e gli assessori, Francesco Cosa e Gionatan Scasciamacchia, nel corso di un incontro informale, sono stati aggiornati direttamente da  Elisabetta Zelatore e da Antonio Bongiovanni, entrambi soci della Taranto FC 1927, nonché da Antonio Casciaro, in rappresentanza della Fondazione Taras, sulle attività già avviate e finalizzate a perfezionare la domanda di ripescaggio in Lega Pro della squadra rossoblù.

 

Ad esito dell’incontro, dopo un’attenta valutazione della situazione, il Sindaco ha condiviso la proposta di convocare una conferenza stampa per sabato prossimo, 1 agosto, a Palazzo di Città, alle ore 11, per illustrare lo stato attuativo delle iniziative per rilanciare la squadra di calcio locale,

Un piano di interventi e ricadute sul territorio garantiti dall'impegno del Governo che riguardano Arsenale, Stazione Torpediniere, Isola di San Paolo, Ospedale Militare, Impianti sportivi è stato al centro di una conferenza stampa organizzata a Palazzo di Città a pochi giorni dalla tappa tarantina del ministro Pinotti. Nell'Arsenale di Taranto si potrà tornare a svolgere attività di manutenzione navale. Lo ha deciso il Governo che ha annunciato comunque che non ci saranno nuove assunzioni. E' stata avanzata dal Comune ed accolta dal Governo, la proposta affinché le officine siano utilizzate dagli Istituti tecnici per far svolgere le attività pratiche agli studenti . Il Comune ha detto il Sindaco agevolerà questo percorso mettendo a disposizione dal prossimo anno scolastico delle borse di studio. Nella dismessa stazione Torpediniere invece l'idea sarebbe quella sondar approdare grossi yacht e navi da crociera. E' stato chiesto inoltre dal Comune anche l' utilizzo del Ospedale Militare per le attività odontotecniche e per la camera iperbatica utilizzando la prestigiosa struttura come centro di ricerca. Si è inoltre parlato diffusamente dell'utilizzo di Srazione Torpediniere e Isola di San Paolo restituiti alla città. Saranno recuperati anche tutti i centri sportivi per renderli fruibili alla città.  Ma - ha sottolineato o il Sindaco nell'incontro con i giornalisti- occorre la volontà e l'impegno di tutti. All'incontro erano presenti  il vice sindaco Lonoce, l'assessore Scasciamacchia, e l 'assessore Cosa che si è' soffermato ampiamente sul recupero dei cinque Centri sportivi della Marina. Alla conferenza stampa erano presenti anche i rappresentanti dell'Autorita Portuale Laraia e degli imprenditori metalmeccanici dell 'indotto arsenale Fabio Greco.

Nel video che pubblichiamo in questo spazio il sindaco illustra l'intero piano punto per punto.

 

 
 
 
 
 
 
 

 

 

 

Nel pomeriggio di oggi, i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto hanno arrestato Luca Oliva, 27enne, tarantino, censurato, accusato di tentato omicidio per aver esploso due colpi di pistola nella serata di ieri all’indirizzo di un uomo di 49 anni, colpendolo al torace e alla gamba.

Alle 22.00 circa di ieri i militari della Compagnia erano intervenuti allertati dal Pronto Soccorso dell’ospedale SS Annunziata, poiché era ivi giunto un uomo ferito da colpi d’arma da fuoco.

Sentita nell’immediatezza la vittima, cosciente, e alcuni suoi congiunti, costoro fornivano una versione dei fatti che poco convinceva gli investigatori, poiché contraddittoria in molti punti. Immediatamente veniva effettuato un accurato sopralluogo nelle vicinanze di via del Tramonto, indicata come teatro dei fatti. Si parlava di un agguato teso da due individui travisati a bordo di scooter.

In realtà, lungo la pubblica via non vi erano tracce che potessero indurre gli operanti a pensare che lì fosse stato consumato un delitto. Attraverso l’ascolto di alcuni testimoni, i militari venivano indotti a ispezionare il giardino di un complesso edilizio di via Storione. Proprio lì venivano subito repertate tracce ematiche, due bossoli e due cartucce di pistola, dello stesso calibro dell’arma utilizzata per ferire il 49enne. La conseguente perquisizione eseguita all’interno delle abitazioni, messe a soqquadro e abbandonate all’improvviso, poiché ancora con luci ed elettrodomestici accesi, faceva supporre che vi fosse stata una violenta colluttazione. Le copiose macchie di sangue e i bossoli non lasciavano dubbi sul fatto che il reale luogo del delitto fosse quello.

Da quel momento è partita la ricerca degli occupanti gli appartamenti, tutti scomparsi. Le numerose persone escusse a sommarie informazioni, le tante perquisizioni eseguite, gli accertamenti urgenti sui luoghi e le informazioni raccolte, non lasciavano dubbi sull’identità dell’autore del delitto. Ricercato per tutta la notte e la mattina successiva, sentito braccatosi, lo stesso, ossia OLIVA Luca, nel primo pomeriggio di oggi si è lasciato convincere che la fuga non sarebbe stata la migliore delle soluzioni per lui, consegnandosi nel primo pomeriggio nelle mani dei carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Taranto. Continuano invece le ricerche per rinvenire l’arma utilizzata.

Un’accurata ricostruzione dell’evento ha permesso di accertare che OLIVA avrebbe agito perché provocato dall’uomo poi ferito a colpi di pistola e da altre persone in via di identificazione, che dopo aver fatto irruzione in casa sua armati di coltello, lo avrebbero aggredito percuotendolo violentemente, non risparmiando neanche la moglie e altri parenti presenti in casa dell’arrestato. Naturalmente è al vaglio degli inquirenti la condotta di tutte le parti interessate.

Il movente di tanta efferatezza risale a vecchi dissidi per futili motivi.

OLIVA è stato arrestato e sottoposto ai domiciliari, ove sarà a disposizione della dott.ssa Rosalba Lopalco, PM di turno.


Martedì, 28 Luglio 2015 10:58

Taranto/ anche gli immigrati protestano

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In via Anfiteatro protestano  gli immigrati che fanno compagnia ai tanti lavoratori che da giorni presidiano gli uffici della Provincia. Questi ultimi sappiamo cosa vogliono : lavorare per portare a casa il pane per la famiglia. Gli immigrati ancora non sappiamo bene cosa hanno chiesta alla Città divTaranto e alla prefettura ma certo che le situazioni sono notevolmente diverse

 

Noi donne e mamme del Comitato “ Donne e Futuro per TARANTO LIBERA” abbiamo organizzato un sit -in davanti al Tribunale  per mercoledì 29 luglio 2015 dalle ore 10 alle ore 12 per esprimere alla Magistratura di Taranto il nostro ringraziamento ed il nostro sostegno in questa difficilissima battaglia per la VITA e la SICUREZZA di tutti noi.

Siamo rimaste allibite per il nuovo Decreto Legge sui fallimenti, in cui sono state inserite le norme SALVAILVA , con l'obiettivo di neutralizzare l'esame  da parte della Corte Costituzionale , su iniziativa del GIP Martino Rosati, delle inaccettabili norme contenute nel DL 92/2015.            .

 Il Parlamento rincorre ed annulla a colpi di decretazione d'urgenza  le azioni giudiziarie della Magistratura tarantina, volte alla salvaguardia della VITA UMANA, messa costantemente in pericolo da impianti che, se fosse stata eseguita l'ordinanza del 26 luglio 2012 del Gip Patrizia Todisco, non avrebbero causato altre MORTI e altro dolore a noi tutti.

Esprimiamo tutta la nostra fiducia nella Magistratura e chiediamo che venga valutata la possibilità di un RINVIO PREGIUDIZIALE alla CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA di Lussemburgo, in quanto anche quest' ultimo DL  SALVAILVA e' una violazione della Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione europea, diventata giuridicamente vincolante con il Trattato di Lisbona nel 2009.

 

                 La Presidente del Comitato “ Donne e Futuro per TARANTO LIBERA”

                                                          Lina Ambrogi Melle


 

 

 

I Carabinieri della Stazione di Crispiano hanno arrestato in flagranza di evasione e furto, GALIANDRO Salvatore, 46enne del posto, noto alle Forze di Polizia.   L’uomo, sottoposto alla misura della detenzione domiciliare, dovendo espiare una pena di anni 2 di reclusione poiché condannato per furto, incurante della misura a cui era sottoposto, veniva notato in Statte da una pattuglia dei Carabinieri mentre era alla guida di un’autovettura. Immediatamente, i militari si ponevano al suo inseguimento ma, il GALIANDRO, dapprima accelerava, tentando di sottrarsi al controllo, dopodiché si dileguava a piedi nelle campagne circostanti abbandonando l’autovettura che, a seguito di ulteriori accertamenti, risultava essere stata rubata, poco prima, in Statte. Da quel momento, le ricerche dell’individuo si sono protratte ininterrottamente fino a quando veniva rintracciato a Taranto e tratto in arresto. L’arrestato, dopo le formalità di rito, su disposizione del PM di turno Dott.ssa Lucia ISCERI, veniva associato presso la Casa Circondariale di Taranto, mentre l’autovettura veniva restituita al legittimo proprietario.

I CARABINIERI DELLA STAZIONE  DI LIZZANO HANNO INVECE PROCEDUTO ALL’ARRESTATO IN FLAGRANZA DI UN 52ENNE PREGIUDICATO DEL POSTO, PER VIOLENZA, MINACCIA E PORTO ABUSIVO DI ARMI. L’UOMO, POCO PRIMA DELL’ARRIVO DEI MILITARI, AVEVA MINACCIATO, CON UN COLTELLO DA CUCINA, UN SUO VICINO CON IL QUALE AVEVA AVUTO UNA LITE PER FUTILI MOTIVI.  L’ARRESTATO, AL TERMINE DELLE FORMALITÀ DI RITO, SU DISPOSIZIONE DELL’A.G., E’ STATO SOTTOPOSTO AGLI ARRESTI DOMICILIARI PRESSO LA PROPRIA ABITAZIONE.

 


 

PER LA CONFCOMMERCIO DI TARANTO UN INTERLOCUTORE CREDIBILE

Il consigliere regionale della provincia di Taranto,  Donato Pentassuglia è stato eletto alla presidenza della IV Commissione Attività Produttive della Regione Puglia.

La Confcommerio Taranto in una nota sottolinea che si tratta di "un incarico che pone  alla guida di un settore complesso e problematico un politico capace,  operativo ed disponibile  al confronto ed alla collaborazione con le rappresentanze delle categorie. Confcommercio già nel recente passato ha potuto verificare sul campo  come  Pentassuglia sia un politico abituato ad approfondire i temi e   a lavorare per obiettivi, nella ricerca  di percorsi condivisi, finalizzati a dare risposte alle problematiche che gli si pongono. E’ importante che il settore delle Attività  Produttive possa rapportarsi a politici e tecnici competenti che abbiano come metodo la conoscenza  delle tematiche e la attenta valutazione delle soluzioni individuate. 

A Donato Pentassuglia gli auguri di un proficuo lavoro anche da parte della direzione e della redazione del Giornale di Taranto..     

 

La presentazione del libro “La valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale di Taranto”.

 

Una calda serata di metà luglio, in riva al mare con la Fondazione Michelagnoli.

Nell'ospitale Lido degli ufficiali della nostra Marina, tante personalità hanno decantato, con malcelata emozione, la storia dell'Arsenale e degli arsenalotti esaltandone l'orgoglio e l'abilità certosina di veri professionisti-artisti.

Una ricchezza di arte marinaresca che non può e non deve rimanere nell'oblio di cose del passato ma che può e deve diventare il fulcro di una vera e propria scommessa per il rilancio di Taranto.

Taranto e la Marina: un connubio talmente stretto che deve essere fatto conoscere al mondo intero.

Come? Con il progetto di “valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di Taranto”.

Se ne parlò ampiamente, il 28 marzo scorso, in un grande convegno nella Sala a Tracciare dell'Arsenale. Nella serata sul Lido, il tutto è stato memorizzato in un volume che tutti dovrebbero leggere e studiare, perchè il senso di appartenenza alla propria città si sviluppa conoscendo la sua storia. Una storia tanto ricca e spesso misconosciuta dai propri cittadini. Una storia da riscoprire!!!

Una storia scritta a tante mani. All'Ammiraglio Fabio Caffio, presidente della benemerita Fondazione, spetta il compito di farci conoscere il ruolo della stessa per la cultura del mare.

“La Fondazione Michelagnoli è nata nell'ormai lontano 1989, con l'esordio della grande opera “la Marina e Taranto” dedicata al centenario dell'Arsenale Militare. Ventisei anni dopo, ora che la vita dell'Arsenale è ad una svolta, la Fondazione ritorna sui suoi passi per riallacciare il filo della storia navale, industriale ed architettonica del grande “Militar cantiere”. Il futuro del nostro Arsenale è un passato che vive ancora nel presente. La legge 20/2015 varata dal Governo per lo sviluppo ed il risanamento di Taranto ha infatti immaginato per lo Stabilimento un percorso incentrato su due direttrici. Da un lato migliorerà l'efficienza e la produttività delle strutture per il supporto alle Unità della Squadra  navale ed alle navi mercantili e, speriamo, crocieristiche, che a titolo oneroso intendano eseguire lavorazioni in bacini di carenaggio.

Dall'altro si attuerà una valorizzazione in chiave turistico-culturale di officine, macchinari, manufatti non più suscettibili di utilizzazione produttiva. Il nostro è un patrimonio molto ricco.

Va dalle architetture neo-rinascimentali delle officine costruite secondo gli stilemi del cinquecentesco Arsenale di Venezia a quello ottocentesco con cimeli ed immagini delle centinaia di navi da guerra che hanno fatto la storia della Marina, proprio come avviene oggi con la Mostra storico-artigiana, vero embrione e modello per future iniziative del genere.

Lavoreremo in sinergia con gli altri attori del “Contratto Istituzionale di sviluppo per Taranto”.

Potrebbe essere musica per le orecchie dei tarantini (usiamo il condizionale per scaramanzia).

Intanto la bella e calda serata è stata già resa più lieve dalle note musicali di un sestetto ensemble, tutto femminile, di giovanissime concertiste dell'Associazione Giovani Talenti che hanno interpretato soavi melodie.

Con l'ing. Salvatore Mellea, direttore generale della Fondazione Michelagnoli, ci siamo soffermati sullo stato dell'arte di ciò che è e di ciò che potrà avvenire.

“intanto nel libro che presentiamo stasera sono condensate tante emozioni, ricco di immagini e di contenuti. E' il risultato di un gruppo di esperti che lo ha confezionato, in pratica sono gli atti di quell'interessante convegno del 28 marzo scorso nella Sala a Tracciare del nostro Arsenale.

Ritengo che questa pubblicazione sia importante per i tarantini e per tutti coloro che vogliano approfondire una realtà storica di grande prestigio qual è appunto l'Arsenale Militare.

In quel convegno abbiamo gettato le basi di una progettualità condivisa che vogliamo portare decisamente avanti per dare lustro al binomio felice tra la città e la Marina. Tra l'altro ciò significherebbe offrire una svolta ad un tessuto economico e sociale che in questo periodo sta soffrendo di mancanza di prospettive concrete di rilancio e di riscatto culturale ed occupazionale.

Al momento non conosciamo ancora, nei dettagli, i contenuti dei progetti elaborati dal Ministero della Difesa e dal Ministero dei Beni Culturali, perchè questo nostro della valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico dell'Arsenale fa parte di uno più vasto che riguarda la città, cioè il risanamento della città vecchia, la portualità ed altre zone in precario stato sociale.”

Caro Ingegnere, quest'attuale situazione d'incertezza, con la legge già promulgata e pronta ad essere “sfruttata” sembra una contraddizione in termini, visto che i tempi corrono e non bisogna perdere il treno...l'ennesimo?

“Sembra ma fino ad un certo punto! Noi la nostra parte la stiamo facendo con un'idea progettuale già comprensiva di percorsi e contenuti per la  fruizione culturale e turistica dell'Arsenale, salvaguardando ovviamente l'attività  operativa. Ora il progetto deve essere solamente valutato.

L'intera progettualità deve essere condivisa con altre esigenze territoriali ed economiche della città, nel solco dell'idea di Area Vasta, ci auguriamo che gli altri soggetti preposti siano in grado di sveltire le procedure ed i percorsi progettuali concreti, così da renderli, quanto prima, finanziabili con i fondi già disponibili del CIPE .

L'importanza di questa occasione deve riguardare la ricostruzione del patrimonio fondativo della città, la storia della sua economia industriale, la storia della nostra identità. Questa si chiama condivisione. Per quanto ci riguarda, noi vigileremo perchè questa opportunità non venga persa ma anche che il progetto di valorizzazione non venga realizzato in maniera incompleta.

Intendo dire che a Taranto si può realizzare un “turismo della difesa”, in cui l'Arsenale, il Castello Aragonese e la stazione torpediniere sono i nodi di una rete che si allarga sempre di più per comprendere altre ipotesi di valorizzazione del ricco patrimonio cittadino.”

Speriamo! Ci sembra di sentire il coro di chi aspetta che qualcosa si possa muovere, finalmente!

Il sottoscritto, però, si permette di prendere le distanze da questa sorta di fatalismo negativo che ha sempre frenato, unitamente ad “appetiti poco chiari”, il positivo rilancio dell'economia sociale della città. Ci conforta ora che a “tirare il carro” di questa grande opportunità di riscatto alternativo al “moloch” siderurgico, ci sia un'Istituzione che è abituata al pragmatismo per sua natura.

Pragmatismo che, nell'occasione, è stato ben rappresentato dall'Ammiraglio Ugazzi.

“Sin all'indomani del convegno di marzo, noi ci siamo dotati di un comitato scientifico per studiare bene le procedure e le modalità esecutive della fruizione dell'Arsenale dal punto di vista turistico-culturale, secondo lo studio elaborato dall'Ammiraglio Fabio Ricciardelli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Michelagnoli.

 L'opportunità che ci viene offerta dalla legge 20/2015 è troppo importante per noi e per l'intera città perchè essa non venga colta nella sua interezza propositiva di rilancio.

Se vogliamo allargare i confini, l'occasione è propizia anche per l'Autorità Portuale di Taranto, per l'utilizzazione della Stazione Torpediniere.

Tanto per essere operativi, noi ci riuniamo ogni lunedì per fare il punto della situazione “in itinere” in costante collegamento con il Nucleo Tecnico Operativo Centrale insediato a Roma per valutare le proposte progettuali ed i relativi progetti esecutivi. Insomma si tratta di andare di fretta perchè ciò che s'ha da fare probabilmente lo conosciamo da anni ma “come farlo”, forse, non tutti lo individuano in buona condivisione. Ciò vanificherebbe un'occasione storica.

A quanti dicono che ci sono i soldi, dico che ci saranno solo se i progetti saranno seri e fattibili.

Si parla di “Contratto istituzionale per l'area di Taranto”, in cui far confluire i progetti di risanamento della città vecchia, delle bonifiche, del porto e quelli turistico-culturali, tra cui il nostro della valorizzazione a questo scopo dell'Arsenale Militare.”

“Alea iacta est”, il dado è tratto, dunque! Speriamo solo che il Tavolo non si allarghi un po' troppo!!

Toni Cappuccio   

 

 


La speranza degli imputati di veder ribaltato il verdetto di primo grado si è dissolta al termine dell'ennesima lunga, calda giornata di questa estate. Sabrina Misseri e sua madre Cosima Serrano continueranno ancora per chissà quanto tempo a proclamare la propria innocenza, a sostenere di non aver ucciso la povera Sarah Scazzi, a tentare di dimostrare che con il terribile omicidio del 26 agosto di cinque anni fa non ebbero a che fare perché (a loro dire) ad essere artefice di ogni cosa fu un altro della famiglia: Michele, Michele Misseri.

Madre e figlia sono certe di essere vittime di un'ingiustizia, di un gravissino pregiudizio, ma, per adesso, questa rimane una loro convinzione. La Corte d'Assise di Appello di Taranto, al termine di una camera di consiglio durata circa 80 ore, non ha ritenuto di apportare cambiamenti a quanto già stabilito dai giudici di primo grado. Nessuno sconto significativo, nessuna riforma della sentenza per i principali imputati. L'epilogo del processo per i fatti di Avetrana non muta: per il collegio giudicante presieduto dalla dott.ssa Patrizia Sinisi ad aver ammazzato Sarah furono la cugina Sabrina e la zia Cosima Serrano. Si trattò di un assassinio dalle modalità agghiaccianti (la ragazzina fu strangolata e poi il suo cadavere fu gettato in fondo ad un pozzo in contrada “Mosca”, ad alcuni chilometri dal luogo del delitto). Un crimine che, originato da questioni di gelosia, i giudici hanno deciso di sanzionare con il massimo della pena per entrambe le inquisite. Ergastolo confermato, quindi. Così come era stato deciso nell'aprile di due anni fa e così come era stato richiesto in sede di requisitoria dal rappresentante dell'accusa dott.ssa Antonella Montanaro. Che, a chiusura di un'articolata ricostruzione dei fatti, non aveva mostrato dubbi nel considerare Sabrina e sua madre Cosima responsabili per quanto accaduto.

In attesa delle motivazioni, appare chiaro a tutti che nemmeno questa volta le parole di Michele Misseri (difeso dall'avv. Luca Latanza) hanno fatto breccia. Il contadino di Avetrana, proprio a seguito delle sue contraddittorie dichiarazioni, è stato ritenuto non credibile. Lui, anche nel corso di questo processo di appello, ha tentato di far passare come realtà quello che ormai racconta da anni. E cioè che ad aver ucciso Sarah è stato solo e soltanto lui. Una tesi che i giudici hanno considerato alla stregua di un disperato tentativo messo in atto per salvare sua moglie Cosima e sua figlia Sabrina da un destino giudiziario che, a questo punto, prima di diventare inappellabile dovrà essere valutato dalla Cassazione. Comunque, anche lui, Michele Misseri, dovrà pagare per questa vicenda. Come sostenuto dal p.g., pure lo zio di Sarah ricoprì un ruolo in questa brutta storia. Secondo l'assunto accusatorio, il contadino di Avetrana avrebbe avuto il compito di far sparire il cadavere della ragazzina occultandolo in un pozzo che mai nessuno avrebbe dovuto trovare. Un pozzo che, molto probabilmente, avrebbe celato per sempre la tragica fine di Sarah se proprio Michele Misseri, in preda ad una crisi di coscienza, non avesse deciso di indicarlo agli inquirenti. Inizialmente, l'agricoltore si addossò ogni colpa per l'assassinio della nipote illustrando un torbido movente a sfondo sessuale. Fu una confessione in piena regola ed all'epoca ogni cosa lasciava ritenere che il caso fosse chiuso. Un'impressione che, però, di lì a poco si rivelò sbagliatissima. Michele Misseri ritrattò le sue dichiarazioni chiamando in causa la figlia e, di conseguenza, riaprendo le indagini. Sabrina fu arrestata, alcuni mesi dopo la stessa sorte toccò alla madre Cosima perché secondo la Procura “una delle due strangolò Sarah mentre l'altra la teneva ferma”. Tutto finito? Nemmeno per sogno. Il contadino di Avetrana attirò nuovamente ogni attenzione su di sé sostenendo di aver mentito e di aver coinvolto ingiustamente la figlia. In pratica, Michele Misseri disse che il vero autore dell'omicidio era stato lui e che le due familiari non c'entravano nulla.

Fino a che punto queste ritrattazioni hanno avuto un peso lo stanno a dimostrare i verdetti emessi dai giudici di primo e secondo grado. Lo zio di Sarah non è stato creduto: per lui la condanna a 8 anni per soppressione di cadavere è rimasta immutata, mentre a Sabrina e sua madre Cosima (difese dagli avvocati Coppi, Marseglia, De Iaco e Rella) è stato ribadito l'ergastolo. Per quanto concerne il resto degli imputati, la Corte ha modificato più di qualcosa del precedente verdetto: il fratello di Michele Misseri, Carmine Misseri (difeso dall'avv. Lorenzo Bullo), dovrà scontare cinque anni e 10 mesi per soppressione di cadavere; l'avv. Vito Russo Junior (difeso dall'avv. Gianluca Pierotti), ex legale di Sabrina un anno e 4 mesi per favoreggiamento; mentre Antonio Colazzo e Cosima Prudenzano (difesi dall'avv. Pasquale Lisco) sono stati assolti (in primo grado si videro infliggere un anno); pena confermata per Giuseppe Nigro (difeso dall'avv. De Laurentiis) a un anno e quattro mesi. Questa la decisione che suggella la seconda parte di una storia processuale forse non ancora pronta per essere chiusa definitivamente.

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