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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

L'amministrazione comunale di Taranto, dopo la riunione operativa tenuta ieri a Palazzo di Città, con il coinvolgimento del sindaco Rinaldo Melucci, del vice Paolo Castronovi e dell’assessore Gianni Cataldino, ha deciso di sospendere fino al 3 aprileil servizio di sosta a pagamento, le cosiddette “strisce blu”, lasciando aperte e operative solo le aree di parcheggio (Oberdan, Icco e Anfiteatro).

Viene sospesa anche la rimozione notturna dei veicoli per la pulizia meccanizzata delle strade, già sostituita in questo periodo dalle attività di sanificazione. Tale misura è stata adottata soprattutto per ridurre il disagio dei cittadini nel dover spostare le auto dalle zone interessate dal servizio.

In ragione del Dpcm dell’11 marzo e della richiesta che i cittadini restino a casa il più possibile, l'amministrazione Melucci sta mettendo in campo tutte le azioni a loro utili per far sì che queste settimane di sacrificio possano essere vissute con responsabilità e serenità.

L’assessore alla Polizia Locale Cataldino, inoltre, insieme con il comandante Michele Matichecchia ha partecipato a un briefing in Questura per coordinare le attività di controllo. «Siamo convinti che con il contributo di tutti - ha concluso Cataldino - Taranto saprà superare anche questa prova».

“Siamo costretti a esprimere nuovamente tutte le nostre preoccupazioni in ordine alla possibilità che all'interno dello stabilimento si possano integralmente rispettare tutte le misure imposte a tutela della salute individuale e pubblica”. Lo scrive in una lettera al premier Giuseppe Conte e all’amministratore delegato di ArcelorMittal, il presidente di Confindustria Taranto, Antonio Marinaro, a proposito del Coronavirus. A causa “dell'aggravarsi della situazione sanitaria”, Confindustria Taranto chiede al premier e all’ad dell’azienda, “con la massima urgenza, di porre in essere tutte le misure atte a fronteggiare l'emergenza e a valutare, laddove dovessero insorgere problematiche non superabili, l'adozione di provvedimenti ulteriori di sospensione di attività e lavorazioni non interferenti con la continuità produttiva”. 

 

  Per Marinaro, “il propagarsi dell'epidemia anche sul nostro territorio impone l'adozione di ogni iniziativa utile a garantire che le attività possano svolgersi in assoluta sicurezza e nel pieno rispetto delle prescrizioni da ultimo impartite”. “La situazione - dice Confindustria Taranto - si prospetta preoccupante anche sulla base delle segnalazioni che ci pervengono dall'interno dello stabilimento che in queste ore raccogliamo e che ci fotografano una situazione di assoluto allarme e criticità”. “ A tutto questo - rileva il presidente Marinaro -si aggiungono le difficoltà rivenienti dalle drastiche riduzioni delle forniture necessarie all'esecuzione delle lavorazioni affidate alle nostre imprese, prime fra tutte quelle riguardanti i dispositivi di protezione individuali resi obbligatori per il rispetto delle misure di protezione sanitaria dei lavoratori”.“Riteniamo  non ulteriormente procrastinabili tutte quelle misure, anche quelle più drastiche - rilancia Confindustria Taranto -, atte a garantire il rispetto delle importanti prescrizioni sanitarie soprattutto in riferimento alla distanza minima di sicurezza, alla limitazione dello spostamento all'interno dei siti e alla necessità inderogabile di precludere gli accessi agli spazi comuni”. 

“Non abbiamo chiuso tutto perché non si può fermare un Paese all’improvviso. Dobbiamo garantire dei servizi essenziali". Il ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, spiega così, a Circo Massimo su Radio Capital, l’ultimo provvedimento del governo sull'emergenza Coronavirus.     "Ci sono alcune filiere che se si fermano bloccano il Paese e salta per aria tutto", ammonisce.

    "Volevamo evitare uno shock che ci avrebbe impedito di camminare. Tutti gli altri Paesi - ricorda - stanno lentamente sperimentando la difficoltà di contenere il contagio con strumenti che devi costruire giorno per giorno. In Cina a Wuhan è stata chiusa con grandissima fatica una provincia. A Shangai misure rigorose ma non come a Wuhan. La nostra Wuhan - ricorda  - sono state alcune province lombarde e venete”

 “Sarà rinviato il versamento dell’Iva. Tranquillizziamo tutti, entro il fine settimana il ministro Gualtieri proporrà un provvedimento economico che riguarderà tutti". Spiega il ministro senza volere anticipare i singoli provvedimenti, "ci saranno quelli necessari".

    "Vale per tutti gli italiani e per tutte le imprese. Dovete darlo per scontato. La stessa cosa - sottolinea, sempre dai microfoni di Circo Massimo su Radio Capital - vale per i redditi. Nessuno perderà il suo lavoro. Ci saranno ammortizzatori sociali. E’ un dovere per noi garantire il lavoro e nelle prossime settimane garantire liquidità alle imprese perché se fermi le macchine poi quando devono riprendere servirà liquidità e penso che oggi la Bce darà segnali chiari su questo”.

    “Io ritengo – dice ancora - che la sospensione sarà generale e generalizzata ma ovviamente alcune cose riguardano il passato e quindi le risorse sono già state prodotte e su quelle dovremo solo decidere le modalità di pagamento. Poi ora c’è una diminuzione di risorse, dovuta alla difficoltà attuale. Quelle inevitabilmente potranno essere non solo rateizzate ma anche cancellate”.

    “Ogni categoria verrà gestita in maniera diversa. Ma se lo Stato non incassa nulla - avverte - poi fa fatica a pagare anche gli stipendi di chi oggi lavora negli ospedali. Nel breve ci sarà una boccata d’ossigeno per tutti. Poi ogni tipo entrata sarà gestito in maniera diversa ma certo nessuno pagherà per quello che non produce più o il valore aggiunto che non ha più”.

L'Inps rammenta a tutti i pensionati che "il pagamento della rata mensile di pensione sarà effettuato, come da calendario, il primo giorno bancabile del mese, quindi mercoledì primo aprile 2020". È quanto si legge in una nota.

Il proprietario di un ristorante di Sternatia (Le) è stato diffidato e altre trenta persone che nel suo locale stavano partecipando ad un pranzo di compleanno sono state denunciate dai carabinieri, nella giornata di ieri, per inosservanza degli obblighi imposti per il contenimento della diffusione dell'epidemia da coronavirus. I carabinieri hanno interrotto il banchetto e hanno identificato i presenti informando dell'accaduto l'autorità giudiziaria e le autorità amministrative.  

 

 

In un video trasmesso via facebook questa sera il sindaco di Massafra Fabrizio Quarto ha comunicato che c’è un altro caso risultato positivo al test sul coronavirus. Stando a quanto dichiara Quarto il contagio riguarderebbe un uomo residente a Taranto che lavora a Massafra. Le persone che sono entrate in contatto con l’uomo sia in ambito familiare che lavorativo erano già state messe in quarantena nei giorni scorsi a scopo cautelativo in attesa dell’esito degli esami. 

Sempre oggi come abbiamo già scritto è giunta la notizia che è risultata positiva la nipote del paziente 1 di Torricella.

 È la nipote del paziente 1 di Torricella (Ta) il nuovo caso positivo al Coronavirus riscontrato stasera in provincia di Taranto così come comunicato dalla Regione Puglia. A quanto pare, il contagio sarebbe stato trasmesso dal padre, che è fratello del paziente 1. L’uomo ha contratto il contagio quando, nei giorni scorsi, è andato a prelevare dall’aeroporto di Brindisi il fratello che tornava dal Nord, dalla zona di Codogno in particolare, per portarlo a casa a Torricella. L’uomo si era recato al Nord per motivi di famiglia:visita alla madre, che poi non ha potuto fare, ricoverata in una struttura in quanto affetta da Alzhaimer (la donna è deceduta qualche giorno fa). Per il tampone fatto alla giovane di Torricella, si attende ora, così come per tutti gli altri tamponi risultati positivi al primo esame, la conferma dell’Istituto superiore di Sanità . Lo zio della ragazza, il paziente 1, va intanto migliorando ed è ancora ricoverato nel reparto Infettivi dell’ospedale Moscati di Taranto, mentre la moglie, pur migliorando, è ancora ricoverata in Rianimazione. Quest’ultima donna é stata ricoverata qualche giorno fa a causa di una crisi respiratoria che l’ha colpita nella sua casa di Torricella, crisi respiratoria che si è innestata su patologie pregresse.

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro ha reso noto che sino alle 19, sono stati effettuati 140 test in tutta la regione per l’infezione da Covid-19 Coronavirus. Di questi,   115 sono risultati negativi e 25 positivi. Quattro casi positivi sono in provincia di Bari, 2 in provincia Bat, 9 in provincia di Brindisi; 9 in provincia di Foggia, nessuno in provincia di Lecce, uno in provincia di Taranto.  Con questo aggiornamento salgono a 90 i casi positivi registrati in Puglia per l’infezione da Covid-19 Coronavirus. Tutti i test positivi verranno inviati all’Istituto superiore di sanità per la conferma di seconda istanza. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

“ArcelorMittal non intende per ora ridurre la marcia degli impianti siderurgici di Taranto, questa è infatti la richiesta che abbiamo fatto oggi all’azienda ma non abbiamo avuto alcuna risposta”. Lo dichiara ad AGI il segretario Uilm, Antonio Talò. “Era collegata con la nostra riunione, via Skype, anche l’amministratore delegato ArcelorMittal, Lucia Morselli, che ci ha detto che per la prima volta ha sentito il sindacato parlare di frenata produttiva degli impianti. Ma la prendiamo per una provocazione - rileva Talò - perché la situazione, invece, è molto seria. La riduzione della marcia degli impianti, per noi, è l’unico rimedio serio e concreto per avere meno presenze in fabbrica, evitare assembramenti e sfoltire l’afflusso nelle mense e negli spogliatoi. Ma ArcelorMittal ha manifestato indisponibilità”. Per Talò, “l’azienda ha prospettato un percorso che prevede soluzioni che, secondo noi, sono impraticabili. Tra queste, quella di far smontare prima il personale normalista che oggi entra nel siderurgico alle 7 ed esce alle 16. L’azienda - dichiara Talò - vorrebbe per questi lavoratori applicare delle rotazioni e farli uscire in orari diversi. La riteniamo una soluzione insufficiente oltreché arruffata”.

 

“Sosteniamo che per la grandezza dell’area del siderurgico, per la complessità delle lavorazioni, per l’elevato numero di persone che frequenta la fabbrica tra diretti e indiretti, bisogna necessariamente rallentare l’attività produttiva”rimarca Talò della Uil, ricordando che ArcelorMittal ha a Taranto 8.200 diretti, più alcune migliaia dell’indotto-appalto che entrano in fabbrica ogni giorno per lavori e forniture. “Domani alle 10 ci rivedremo per un nuovo punto di situazione - annuncia Talò -. Non trascuriamo che l’Oms oggi ha parlato di pandemia e questo ci spinge ad innalzare il livello della sicurezza”. Francesco Brigati, della Fiom Cgil, dichiara ad AGI che “ArcelorMittal non ne vuole sapere di rallentare la marcia degli impianti in modo da avere meno persone in stabilimento e noi oggi abbiamo detto che l’azienda non sta rispettando le direttive  del Dpcm del 9 marzo. Quelle direttive non sono garantire, si sta creando caos sia nell’arrivo ed uscita dei lavoratori che nei loro movimenti in fabbrica. Non possiamo accettare - sostiene Brigati - che la questione sia affrontata con molta leggerezza anche perché abbiamo casi positivi di Coronavirus nel Brindisino, a Francavilla Fontana in particolare, che é alle porte della provincia di Taranto, e molti lavoratori arrivano proprio da qui in ArcelorMittal”. “Ci risulta che oggi ArcelorMittal abbia avuto un incontro con lo Spesal Asl di Taranto, ma chi ha partecipato alla riunione - conclude Brigati - non era al tavolo con noi, per cui nemmeno abbiamo potuto sapere cosa si sono detti e cosa l’Asl ha chiesto all’azienda”

Sono molte le telefonate che da martedì scorso a stasera sono giunte ai quattro numeri telefonici che Asl Taranto ha attivato per fornire informazioni e assistenza sul Coronavirus, relativamente alla parte sanitaria. “Ci stanno chiamando da tante parti - spiegano fonti Asl - e le domande prevalenti riguardano la possibilità di venire eventualmente in Puglia, la quarantena cui sottoporsi e cosa fare, e quali precauzioni adottare, con i propri figli e parenti che nei giorni scorsi sono rientrati a casa dal Nord”. Fonti Asl annunciano che sono in corso le verifiche su alcuni tamponi fatti nell’area di Taranto e il primo riscontro è atteso nelle prossime ore dall’Istituto di Igiene dell’Università di Bari. C’è un po’ di preoccupazione per la situazione che si sta palesando in provincia di Brindisi, attigua a quella di Taranto. Nello specifico, a Francavilla Fontana, Comune a qualche decina di chilometri da Grottaglie nel Tarantino, dove è risultata positiva un’insegnante di scuola superiore ora ricoverata al Perrino di Brindisi.

 

Da rilevare che da Francavilla Fontana molti sono anche i lavoratori che arrivano a Taranto sia nel siderurgico ArcelorMittal, ex Ilva, che nelle imprese dell’indotto. Oggi ArcelorMittal ha tenuto una nuova riunione con i sindacati per un punto di situazione sul Coronavirus e fonti sindacali spiegano che al momento non sono state prese decisioni. Domani intanto Asl Taranto, attraverso il Dipartimento di Prevenzione, diffonderà una serie di regole cui devono attenersi i lavoratori e le aziende dell’area industriale. Il Comune di Taranto, intanto, dichiara che in stretto coordinamento con la Questura di Taranto e le altre Forze dell'Ordine, “si sta provvedendo ad intensificare i controlli presso esercizi commerciali e luoghi pubblici, oltre che ad arricchire il programma di sanificazione di strade, edifici e mezzi comunali”. Il sindaco di Taranto ha  rappresentato alla struttura dello Spesal-Asl le denunce ricevute a vario titolo da lavoratori e organizzazioni sindacali rispetto a presunte mancate osservanze del protocollo Covid-19 nella zona industriale. Gli organismi competenti, in queste ore, “sono in azione per le verifiche del caso e per sensibilizzare adeguatamente tutti i datori di lavoro interessati”. 

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