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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

 Sono ferme nel porto di Brindisi e soggette a misure particolari le navi militari San Giusto (come già scritto in precedente articolo) e San Giorgio, dopo i casi di due militari risultati positivi al Coronavirus. La Marina Militare dichiara di aver adottato "misure precauzionali per limitare al massimo il rischio di contagio a seguito dell'individuazione di due militari che sono risultati positivi al Covid-19 e che 10 giorni fa avevano svolto attività in mare sulle navi anfibie San Giusto e San Giorgio.

I due militari, di cui uno è ricoverato presso l’ospedale Perrino di Brindisi - specifica la Marina - dopo aver mostrato sintomi connessi al virus sono stati sottoposti al tampone naso faringeo, risultato poi positivo. Gli stessi hanno informato del contagio i rispettivi comandi”. La Marina Militare "ha immediatamente adottato provvedimenti restrittivi a tutela della salute del personale, dei familiari e della cittadinanza, segnalando a scopo quarantenario gli equipaggi delle due navi alle autorità sanitarie". Viene dichiarato infine che “le navi resteranno ormeggiate in porto a Brindisi vigilate dal personale della Stazione Navale che ne manterrà lo stato di efficienza”

Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha subito espresso la sua vicinanza alla forza armata. Taranto è la più importante base italiana della Marina Militare. “La nostra vicinanza alla Marina, in queste ore particolari nelle quali apprendiamo che due militari sono rimasti contagiati dal Coronavirus - afferma il sindaco di Taranto - non è un semplice esercizio di garbo istituzionale. La Marina è un pezzo importante della nostra città, lo è anche quando gioie e dolori si consumano lontano dai nostri mari”. 

    Il sindaco di Taranto specifica che “gli equipaggi di nave San Giusto e nave San Giorgio, dove hanno transitato i due militari e che ora sono ormeggiate a Brindisi, sono stati posti in isolamento: 300 persone alle prese con la ragionevole preoccupazione che comporta questa condizione”

 Anche Brindisi rientra tra gli scali aeroportuali italiani per i quali è stato previsto lo stop temporaneo al traffico passeggeri. Lo comunica Aeroporti di Puglia, spiegando che da domani e fino al 25 marzo prossimo ci sarà lo stop a tutti i voli civili e all’operatività dell’Aeroporto del Salento. La decisione è stata presa dal ministro delle Infrastrutture, Paola De Micheli che ha firmato un decreto accogliendo l’appello dell’Enac, delle società di gestione aeroportuale italiane, fra le quali Aeroporti di Puglia. 

 

 Nei giorni scorsi, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, aveva richiesto personalmente tale provvedimento nel corso delle ultime due riunioni in sede di protezione civile. La sollecitazione nasceva dal fatto che, a seguito dell’emergenza Covid-19, la gran parte delle compagnie aeree ha cancellato i voli, determinando un drastico calo dei passeggeri. La chiusura è una misura provvisoria, ma necessaria, per tutelare non solo la salute dei passeggeri, ma anche e soprattutto quella degli operatori aeroportuali che sono i più esposti al rischio contagio. Contestualmente allo stop temporaneo di Brindisi ci sarà una riduzione dell’operatività (pari allo zero) nello scalo di Bari che resterà aperto nel rispetto del decreto del Mit. Aeroporti di Puglia precisa che si lavorerà, anche in questa situazione, per non perdere neppure un posto di lavoro. 

 I sindacati metalmeccanici Fiom Cgil e Uilm “considerano le ulteriori misure messe in atto dall’azienda, che in parte ha recepito alcune delle richieste sindacali, dei passi in avanti ma ancora non sufficienti in merito al rischio di contagio dal Covid-19”. Così le due sigle sindacali a proposito dello stabilimento ArcelorMittal, ex Ilva di Taranto.

    “Infatti, l’azienda - dicono ancora Fiom Cgil e Uilm - ha annunciato una riduzione trasversale di tutte le attività a giornata di circa il 25%, prevedendo inoltre la fermata momentanea dei seguenti impianti: Treno lamiere, Finitura nastri e Zincatura 2”. Tra le varie misure l’azienda, specificano Fiom Cgil e Uilm, ha comunicato che "circa 40 mila mascherine sono state dirottate verso il servizio sanitario pubblico, stante la difficolta di approvigionamento". I due sindacati “ritengono le azioni intraprese dall’azienda non esaustive rispetto alla complessità della situazione derivante dal contagio di Coronavirus. Infatti -per avere un quadro normativo più ampio, anche in merito ai possibili interventi governativi su ammortizzatori sociali e protocollo sanitario che seguiranno dopo l’incontro tra i sindacati e il presidente del Consiglio, Fiom e Uilm si riservano per la giornata di lunedì 16 marzo, subito dopo l’incontro con l’azienda, di verificare le condizioni di conferma o di revoca del preannunciato sciopero”. Sciopero che ieri è stato indetto dal 16 al 22 marzo. 

La Fim Cisl sospende lo sciopero 

 

“Vista l’apertura mostrata dall’azienda rispetto a quanto richiesto dalla Fim Cisl nei giorni scorsi, abbiamo deciso di sospendere lo sciopero, in attesa sia delle novità che potrebbero giungere dalla presidenza del Consiglio, sia per l’aggiornamento e per le ulteriori richieste avanzate all’azienda”. Lo dice il sindacato metalmeccanico Fim Cisl in relazione alla situazione Coronavirus per ArcelorMittal, stabilimento di Taranto. Ieri pomeriggio la Fim Cisl, insieme all’Usb, valutando inadeguate le misure aziendali, aveva indetto uno sciopero dalle 7 di oggi alle 23 del 22 marzo. La protesta adesso è stata sospesa. “Questo - commenta la Fim Cisl - è un primo importante risultato raggiunto e per cui ringraziamo tutti i lavoratori per la forte partecipazione allo sciopero. Tali importanti misure si aggiungono a quanto già comunicato e realizzato da parte aziendale nell'ottica di prevenire ed ottemperare al quadro normativo venutosi a delineare”.

 

E comunque, annuncia la Fim Cisl, “al fine di fornire ulteriori chiarimenti e disponibilità in ordine ad ulteriori richieste avanzate nel corso dell'incontro odierno, le parti hanno deciso di riaggiornarsi lunedì 16 marzo, alle ore 11,30, presso la sala riunioni della direzione di Taranto, anche alla luce delle attese modifiche da parte dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte”.

    Nell'odierno incontro, afferma il sindacato, "le parti hanno proceduto all'esame ed approfondimento di ogni misura idonea diretta alla prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19, adottate nello stabilimento di Taranto, in applicazione a quanto già definito dagli interventi del Dpcm, alle raccomandazioni fornite dall’Istitito superiore si sanità, dal Ministero della Salute, dalle Asl competenti ed alle disposizioni aziendali già comunicate”. In tale ottica, sostiene la Fim Cisl, "l'azienda ha preliminarmente ribadito le iniziative intraprese a far data dal 24 febbraio scorso e confluite in linee guida e raccomandazioni, alcune delle quali in accoglimento di richieste sindacali". 

500 lavoratori in cassa anche Usb recede dallo sciopero 

 Dopo il sindacato Fim Cisl, anche l’Usb annuncia stasera la sospensione dello sciopero nel siderurgico di Taranto dopo le misure potenziate da ArcelorMittal in materia di contrasto al Coronavirus. Usb rammenta che lo sciopero era stato indetto “per protestare sulle mancate risposte di ArcelorMittal in merito alla necessità di osservare le disposizioni mirate ad evitare il contagio da Coronavirus”. E ora, rileva il sindacato, vi sono “primi risultati dopo la riunione tenuta nel pomeriggio tra le organizzazioni sindacali e la dirigenza aziendale”. In particolare, specifica Usb riepilogando tutti i nuovi interventi messi in campo, “500 lavoratori vengono posti in cassa integrazione in seguito alla fermata di Zincatura 2, Treno Lamiere, Finitura Lamiere e Ossitaglio”. “Rispetto alle rivendicazioni fatte - sostiene Usb -, abbiamo ottenuto la riduzione dei lavoratori nel primo turno pari al 42,5 %, quindi da 3.000 a 1.750 unità”. “Puntiamo  comunque - afferma Usb - a portare gli impianti a regime di comandata”. Le comandate sono squadre di lavoratori che, proprio perché “comandati” dall’azienda, presidiano gli impianti per preservarne la sicurezza. È una misura che si applica durante gli scioperi ma che l’Usb ora vuole estendere per il Coronavirus. “Auspichiamo  - afferma Usb - che il Governo vari una norma per l’allargamento della cassa integrazione straordinaria per consentire ai dipendenti di stare a casa con le proprie famiglie in questo momento delicato”. “Questo è un primo passo - conclude Usb -. La prossima settimana o il numero dei lavoratori a casa aumenta o riattiveremo lo sciopero”. 

 

 Salgono a 158 i casi positivi al coronavirus in Puglia. E’ l’ultimo bollettino dell’infezione da Covid-19 reso noto questa sera dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro. Nella giornata di oggi sono stati effettuati 180 test in tutta la regione: 130 sono risultati negativi e 50 positivi. Dodici i casi positivi registrati nella provincia di Bari; 8 nella Bat; 4 nella provincia di Brindisi; 18 nel foggiano; 6 nella provincia di Lecce e 2 in quella di Taranto.

 

 

In serata una brutta notizia. E’ deceduta la donna di 74 anni risultata positiva al tampone per il Covid-19 cui era stata sottoposta nei giorni scorsi. Lo rende noto il dipartimento Promozione della Salute della Regione Puglia, attraverso il presidente Michele Emiliano. L'anziana, ricoverata nel reparto di Malattie infettive dell'ospedale "Vito Fazzi" di Lecce, soffriva di patologie pregresse. 

Quella di oggi può definirsi per Taranto e provincia una giornata tranquilla. Il riscontro dei diversi tamponi effettuati è negativo all’infuori di un solo caso, un anziano, già ricoverato, con altre patologie, la cui positività al Coronavirus era già stata messa in conto”. Lo dichiarano ad AGI fonti Asl Taranto. In serata ci sarà il punto della Regione relativamente all’intero territorio pugliese

 

La prima modifica parzialmente la n. 18 di ieri, indicando che i mercati rionali saranno aperti anche nei prefestivi (sabato), sempre solo per la vendita di generi alimentari, restando invariate tutte le prescrizioni provenienti dal Dpcm.

La seconda ordinanza è destinata a "Kyma Mobilità - Amat" e raccoglie le indicazioni provenienti dalla Regione Puglia. Ha lo scopo di ridurre i servizi di trasporto non essenziali, applicando tutte le soluzioni utili per garantire che i passeggeri viaggino rispettando la distanza minima di sicurezza. Con la medesima ordinanza, sono state disposte ulteriori attività di sanificazione ciclica dei mezzi, con prodotti a base di cloro.

L’ordinanza prevede il divieto di accesso a pinete, giardini, parchi, spiagge, arenili e scogliere, intesi come luoghi di aggregazione, disponendo contestualmente anche la chiusura di tutti gli esercizi di somministrazione self-service comunemente definiti "H24". 

«Abbiamo dovuto ricorrere a questa misura - ha spiegato il sindaco Melucci - perché la risposta di alcuni cittadini, soprattutto più giovani, non è stata quella che ci aspettavamo. L’invito a rimanere a casa non è stato raccolto da tutti e, di conseguenza, nei parchi si sono verificati assembramenti che non si conciliano con le indicazioni ricevute dal Governo».

 Un militare in servizio sulla nave San Giusto della Marina Militare è stato trovato positivo al coronavirus, pertanto l'intero equipaggio è stato messo in quarantena sulla nave, che è attraccata nel porto di Brindisi. Il malato, u  Un militare in servizio sulla nave San Giusto della Marina Militare è stato trovato positivo al coronavirus, pertanto l'intero equipaggio è stato messo in quarantena sulla nave, che è attraccata nel porto di Brindisi. Il malato, un sottufficiale, era stato portato all'ospedale 'Perrino' perché presentava i sintomi di un possibile contagio, che è stato poi confermato dal tampone. Il comando e i colleghi sono stati informati del contagio e la Marina ha disposto, in via precauzionale, di mettere in quarantena l'intero equipaggio. La nave anfibia è attraccata al seno di Ponente, nei pressi della base della Brigata San Marco. Sono in corso verifiche anche su altre navi militari.  

 Arrivata la conferma: il sindacato Fim Cisl ha sospeso lo sciopero che dalle 7 di oggi era stato indetto nel siderurgico ArcelorMittal in quanto questa sigla metalmeccanica, insieme all’Usb, riteneva non adeguate le misure varate dall’azienda in relazione al Coronavirus. La Fim Cisl di Taranto comunica che “alla luce delle comunicazioni aziendali di fermata degli impianti e della disponibilità ad esaminare le richieste sindacali che hanno dato origine alla mobilitazione annunciata ieri e avviata questa mattina, in considerazione anche dell’incontro ottenuto dalle segreterie nazionali con il presidente  del Consiglio, Giuseppe Conte”, la Fim Cisl “ ritiene sospeso lo sciopero”. “Tanto - dichiara la Fim Cisl - in attesa di consumare l’incontro previsto in data odierna"

 

"Qualora l’azienda non si dimostrerà sensibile e disponibile ad uno sforzo volto alla tutela della salute dei lavoratori, la mobilitazione riprenderà”. Per la Fim Cisl, “lo sciopero è stato il mezzo per portare l’azienda a voler entrare nel merito della questione che in questo caso specifico, al contrario delle altre volte, riguarda una pandemia che va gestita con strumenti a approcci straordinari”. “Fatte nostre le disposizioni impartite dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri in tutto il territorio nazionale, chiediamo - sostiene la Fim Cisl - il rispetto di tali indicazioni: da quando è iniziata l’emergenza, per affrontare al meglio questi giorni difficili. Abbiamo chiesto ad ArcelorMittal - conclude la Fim Cisl - di intervenire con strumenti che non intacchino il reddito dei lavoratori, ma che tutelino incolumità e salute”.

 

 Il dato relativo all’assenza da lavoro per malattia risulta essere alto ed è in via di quantificazione in termini di percentuale. Lo affermano fonti Fim Cisl in relazione alla situazione di ArcelorMittal, stabilimento siderurgico di Taranto. Ovviamente non si tratta assolutamente di casi positivi al contagio da Coronavirus ma di lavoratori che, avendo paura di contagiarsi, dati i grandi numeri dello stabilimento (8200 dipendenti diretti, più alcune migliaia di indotto-appalto), e l’affollamento che si determina in mense, spogliatoi e trasporti interni, hanno inviato all’azienda un certificato medico non presentandosi sul posto di lavoro. Le fonti Fim Cisl fanno sapere che, in relazione allo sciopero che questo sindacato, insieme all’Usb, ha indetto dalle 7 di oggi per protestare contro la mancata adozione, da parte di ArcelorMittal, di adeguate misure di contrasto al contagio, le assenze, solo di sciopero, sono pari al 20% (operai) e al 15% (stabilimento compresi intermedi, impiegati e quadri). In questo momento però, dicono fonti Fim Cisl, manca ancora dato delle due acciaierie e delle comandate allargate. Va detto infine che Fim Cisl e Usb sono orientate a sospendere dalle 15 lo sciopero scattato dalle 7 di stamattina avendo ottenuto nuove risposte dall’azienda.

È in corso da questa mattina alle 7 in ArcelorMittal, stabilimento siderurgico di Taranto, ex Ilva, lo sciopero indetto da Fim Cisl e Usb per protestare contro la mancata predisposizione di misure adeguate da parte dell’azienda in materia di contrasto al Coronavirus. Lo sciopero è stato indetto ieri pomeriggio dai due sindacati al termine di un incontro con ArcelorMittal che Fim Cisl e Usb hanno giudicato infruttuoso. Lo sciopero delle due sigle è programmato sino alle 23 del 22 marzo. Non partecipano allo sciopero Fiom Cgil e Uilm che stamattina si sono autoconvocate in Prefettura a Taranto ritenendo anch’esse le misure varate da ArcelorMittal non adeguate. Anche Fiom Cgil e Uilm hanno indetto uno sciopero sino al 22 marzo ma l’avvio è programmato dal 16 marzo. E comunque Fiom Cgil e Uilm subordinano l’avvio effettivo dello sciopero alle risposte che avranno oggi dalla Prefettura, agli esiti di un nuovo incontro con ArcelorMittal programmato per oggi a Taranto e ai provvedimenti che oggi il premier Giuseppe Conte dovrebbe annunciare a Roma ai sindacati nazionali e alle associazioni datoriali in materia di lavoro e aziende. Ieri ArcelorMittal ha ribadito a più livelli di essersi subito attrezzata in materia di contrasto al Coronavirus, mettendo in campo azioni e interventi che l’azienda giudica in linea con le disposizioni dei vari Dpcm. Oggi in ArcelorMittal, dove già opera una task force dedicata, arriveranno i termometri digitali per la misurazione della temperatura. 

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro ha reso noto che l'uomo di 75 anni deceduto ieri in Provincia di Lecce, è risultato positivo a Covid-19. Sarà l’Istituto Superiore di Sanità a stabilire il nesso tra infezione da Covid-19 con il decesso quando analizzerà i campioni clinici. Sono così salite a sei le vittime in Puglia, risultate positive al coronavirus.

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