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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Aumentano ancora i casi di positività al tampone per il coronavirus in Puglia giungendo oggi a 320 con un incremento di 72 rispetto all'ultimo bollettino emanato ieri. Oggi in tutta la regione sono stati effettuati 327 test, 255 dei quali sono risultati negativi e 72 positivi. Questi ultimi sono così suddivisi: 26 in provincia di Bari; 1 nella Bat; 10 in provincia di Brindisi; 29 in Provincia di Foggia (comprensivi dei 12 di ieri non comunicati per problemi tecnici di trasmissione dati); 1  in provincia di Lecce; 5 in provincia di Taranto. Oggi sono stati registrati 2 decessi, nella Bat, entrambi riferiti a pazienti con patologie pregresse. I dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. "Da oggi è cambiato il sistema di raccolta dati in Puglia, che sarà basato su un’unica piattaforma - fa sapere la Regione - che si alimenta con i dati imputati a ciascuna delle Asl e che tiene conto anche dei cambi di unità operativa (ad esempio dal reparto di malattie infettive alla terapia intensiva).

 

La decima sezione civile del Tribunale di Milano, con due ordinanze del febbraio 2020, una a firma del Presidente Relatore dr. Damiano Spera, e l’altra a firma della relatrice dr.ssa Grazia Fedele (Presidente dr.ssa Nadia Dell’Arciprete), ha riconosciuto il diritto di due nuclei familiari proprietari di immobili nel quartiere Tamburi, patrocinati dall’Avv. Massimo Moretti del foro di Taranto, al risarcimento del danno connesso alla intollerabile immissione di polveri provenienti dallo stabilimento ILVA di Taranto, ed ha accolto l’opposizione allo stato passivo da questi proposta nel 2017, ammettendo l’insinuazione allo stato passivo della procedura di Amministrazione Straordinaria di ILVA S.p.A. delle somme da questi richieste, e pari al 20% del valore dell’immobile al momento della domanda.

I provvedimenti hanno portata storica, poiché sono i primi provvedimenti con i quali il Tribunale di Milano ha riconosciuto il diritto al risarcimento di proprietari di immobili del quartiere Tamburi di Taranto, dopo che nel gennaio 2015 la società ILVA è stata ammessa alla procedura di Amministrazione Straordinaria dinanzi appunto al Tribunale di Milano.

E’ utile ricordare, infatti, che con l’ammissione di ILVA S.p.A. alla procedura concorsuale, disposta dallo Stato Italiano nel gennaio 2015, i cittadini di Taranto che si ritenevano danneggiati dalle intollerabili immissioni di polveri provenienti dallo stabilimento ILVA di Taranto, non hanno potuto più agire in giudizio dinanzi al Giudice naturale, quello di Taranto, territorialmente competente, per reclamare il proprio diritto risarcitorio già riconosciuto per altri cittadini con sentenza del Tribunale civile di Taranto del 2014 (G.U. dr. Marcello Maggi), confermata in appello dalla Corte di Appello di Lecce, Sezione distaccata di Taranto (Giudice relatore dr. Ettore Scisci).

Dal gennaio 2015, infatti, per i cittadini danneggiati è stato possibile unicamente richiedere la insinuazione al passivo del proprio credito risarcitorio nei confronti della procedura concorsuale, aperta presso il Tribunale di Milano, quantificato in base alla giurisprudenza già consolidatasi delle Corti joniche e salentine.

Il Giudice Delegato del Tribunale Civile di Milano alla procedura concorsuale di ILVA S.p.A., su conforme parere dei consulenti della procedura (e qui ci sarebbe da aprire un bel capitolo su come sia stata gestita questa procedura concorsuale e perché ci sia stata questa “resistenza”, argomento che sarà meglio approfondito nella diretta facebook che sarà fatta oggi 16.3.2020 alle 11), nel giugno 2017 ha rigettato tutte le istanze dei cittadini di Taranto tese ad ottenere l’insinuazione al passivo di un credito risarcitorio.

I cittadini patrocinati dall’Avv. Massimo Moretti non si sono però dati per vinti, e nell’ottobre 2017 hanno opposto il provvedimento di rigetto nelle forme previste dalla vigente legge fallimentare, e quindi hanno introdotto un giudizio dinanzi al Tribunale Civile di Milano per ottenere il riconoscimento del proprio diritto alla insinuazione al passivo di ILVA S.p.A. per un credito risarcitorio connesso alla intollerabile immissione di polveri provenienti dallo stabilimento ILVA che ha comportato per lunghi anni il ridotto godimento del proprio immobile e gravi limitazioni alla propria vita quotidiana.

Finalmente, con il provvedimento appena depositato, il Tribunale Civile di Milano ha riconosciuto, sulla scorta di quanto disposto in materia di “immissioni” dall’art. 844 c.c., la fondatezza della domanda dei cittadini di Taranto e ha ordinato l’ammissione al passivo della procedura concorsuale per la somma richiesta, pari a circa 15mila euro per ogni nucleo familiare e quindi per appartamento.

Come precisato, il provvedimento ha natura storica, poiché in passato sulla richiesta risarcitoria dei cittadini residenti al quartiere Tamburi si erano espressi solo il Tribunale di Taranto e la Corte di Appello di Lecce, mentre oggi, per la prima volta anche il Tribunale di Milano ha riconosciuto il diritto risarcitorio dei cittadini di Taranto nei confronti del soggetto giuridico che ha causato le intollerabili immissioni di polveri.

Purtroppo c’è da aggiungere che il credito viene ammesso al passivo della procedura concorsuale in via “chirografaria”, cioè senza alcun privilegio, e che quindi esso potrà essere pagato soltanto dopo che saranno pagati i debiti cd. in “prededuzione” e quelli “privilegiati”, e tanto porta a ritenere che la procedura concorsuale non avrà la disponibilità economica per soddisfarli, neppure in parte.

A questo punto però lo Stato Italiano non potrà più rimanere inerte di fronte a questa richiesta di giustizia che proviene dai soggetti danneggiati, e che viene confermata anche dalla decisione del Tribunale di Milano.

E la battaglia per il risarcimento si dovrà quindi ora spostare sui tavoli della politica e della amministrazione pubblica, in modo che il diritto riconosciuto non resti sulla carta, ma porti ad un reale indennizzo per i soggetti che hanno subito il danno, tra l’altro sulla scorta delle intervenute decisioni della CEDU che hanno già condannato lo Stato Italiano per la violazione degli artt. 8 e 13 della Carta dei Diritti Umani nella gestione della questione ILVA, e che potrebbero tornare a condannare lo Stato Italiano anche per la violazione delle norme a tutela della proprietà.

 

 “Oggi più di mille persone hanno presentato certificato medico in ArcelorMittal, ce lo ha dichiarato l’azienda nell’incontro. Capiamo le preoccupazioni di questo momento difficilissimo, comprendiamo le paure dei lavoratori a fronte del possibile contagio da Coronavirus, essendo il siderurgico un luogo affollato, ma riteniamo di aver già messo in campo un quadro di misure, dalla fermata degli impianti ai controlli, dalla riduzione delle presenze e degli affollamenti ai dispositivi di protezione individuale. Di più, in questo momento, credo che non si possa fare”. Lo dichiara ad AGI il segretario Uilm Taranto, Antonio Talò. “L’intesa di stasera è un passo avanti - rileva -. È chiaro che siamo in una situazione working in progress. Se saranno necessari altri interventi, altre misure, lo vedremo anche perché per stare sul pezzo con ArcelorMittal - dice Talò - abbiamo concordato di rivederci a stretto giro. La fabbrica ora è al minimo storico come impianti attivi. Dire ora se fermeremo altri impianti, non lo sappiamo, non possiamo prevederlo, vediamo come vanno i giorni che ci separano al 18 marzo quando ci reincontreremo. Speriamo che le misure attuate siano efficaci, migliorino la situazione e ci evitino il fermo totale del siderurgico”.

Tre nuovi casi positivi al tampone del Coronavirus in provincia di Taranto. I nuovi contagiati sono due medici di base di Manduria, grosso centro della provincia, che sono stati trasferiti all’ospedale Moscati, e un uomo a Lizzano. Per quest’ultimo, è stato il sindaco Antonietta D’Oria a comunicarlo con un post sul suo profilo Facebook. Il sindaco di Lizzano sottolionea che “la persona è stata prontamente affidata alle cure sanitarie” e “tutta l’amministrazione comunale esprime vicinanza a questa persona e alla sua famiglia e gli augura una pronta guarigione”. I due medici di Manduria, invece, hanno un buon numero di pazienti che seguono, per cui ora si sta cercando di capire tutti i loro contatti al fine di approntare una rete adeguata di vigilanza e di controllo. Di Torricella (Taranto) è stato anche il paziente 1 di tutta la Puglia, che da qualche giorno ha lasciato l’ospedale ed è rientrato a casa. Intanto, secondo i dati comunicati dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, è emerso che a ieri sera i casi positivi nel Tarantino erano 12, il numero più basso di tutta la regione, con un tasso per provincia del 2,1. Per la nuova rete di ospedali Covid 19, cioè preposti alla trattazione del Coronavirus, la provincia di Taranto è presente con i due ospedali della città, Santissima Annunziata e San Giuseppe Moscati. In quest’ultimo è il reparto Infettivi dove vengono ricoverati tutti i contagiati. Con la ristrutturazione della Regione, in terapia intensiva oggi ci sono a Taranto 5 posti per Covid e se ne possono attivare altri 7 arrivando così a 12. Nella pneumologia i posti Covid sono ora 15, 20 i nuovi attivabili arrivando così a 35. Infine nelle malattie infettive ci sono già 25 posti letto Covid, aggiungendone altri 15 si sale a 40. Il potenziamento per Covid porterebbe quindi i due ospedali di Taranto ad avere 87 posti letto dedicati. Nel campo del post acuzie, dove, secondo il piano della Regione, verranno trasferiti tutti quelli che hanno superato la fase critica ma hanno ancora bisogno di restare ricoverati e vigilati, la provincia di Taranto è inserita con l’ospedale San Marco, di Grottaglie, e con i centri di Massafra e Mottola. A Grottaglie, in particolare, la dotazione rimarrebbe di 32 posti letto senza nessun incremento, stessa cosa per Massafra che resterebbe con gli attuali 12 mentre a Mottola si tratta di attivare 20 posti letto. Nella conferenza di oggi, Emiliano ha dato atto al Moscati di Taranto di essere tra gli ospedali “che ha lavorato meglio” visto il bassissimo numero di casi. 

Un negozio gestito da cinesi a Taranto ha donato gratuitamente al Comune mascherine per il Coronavirus. Il Comune lo ringrazia “per aver donato alla comunità locale ben 4mila mascherine chirurgiche”. “Le mascherine - puntualizza il Comune di Taranto -sono state distribuite a donne e uomini impegnati nell'affrontare questo particolare momento, un dono che arriva da chi conosce bene il peso di questa emergenza, ma soprattutto da chi ha eletto a seconda casa il nostro territorio”. “È con questa frase – ha spiegato l’assessore comunale Gianni Cataldino riferendosi al fatto che i commercianti cinesi hanno dichiarato che Taranto è appunto la loro seconda casa  – che gli amici cinesi hanno testimoniato come sia possibile essere parte attiva di una comunità, pur avendo storie e origini differenti. La grande lezione di questi giorni è proprio in azioni del genere: un ritrovato senso di appartenenza che supera qualsiasi differenza”. 

Diciannove ospedali pugliesi costituiranno la 'rete post-acuzie', che sarà utilizzata per ricoverare i pazienti affetti da coronavirus che sono clinicamente guariti ma hanno il virus ancora attivo. Si tratta di persone che “non possono essere rimandate nella comunità”, come ha spiegato il capo della task force regionale Pierluigi Lopalco, perché “non hanno bisogno di assistenza continuativa ma devo stare sotto osservazione sanitaria”. Il dettaglio delle strutture che saranno utilizzate è stato fornito dal governatore Emiliano. Si tratta di strutture convertite come gli ospedali di Copertino (Le), San Cesario (Le), Grottaglie (Ta), Canosa di Puglia (Bt), Triggiano (Ba) e Terlizzi (Ba) a cui si aggiungono gli ospedali si comunità di Ceglie (Br), Cisterino (Br), Fasano (Br), Mesagne (Br), Mottola (Ta) Massafra (Ta), San Nicandro Garganico (Fg), Torremaggiore (Fg), Vico (Fg) e Vieste (Fg). Ulteriori dettagli sono stati forniti dal capo del dipartimento Salute della Regione, Vito Montanaro. “Ai 353 posti attivi nei presisi ospedalieri post acuzie ne abbiamo aggiunti 192 attivabili divisi tra 60 nei pubblici, 90 come ospedali di comunità, Pta e PPa  e 42 derivanti dal conferimento di sanità privata accreditata - spiega - in totale abbiamo per i post acuzie da infezione covid 545 unità per curare l’ultima fase della infezione”. 900 sono invece i posti per la fase di acuzie.

 La Regione Puglia punta ad arrivare all’attivazione di 306 posti letto di terapia intensiva nell’ambito di uno scenario che prevede, nei prossimi giorni, di arrivare a 2.000 contagiati. Lo hanno spiegato in conferenza stampa il governatore Michele Emiliano, il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro e il responsabile del coordinamento emergenza epidemiologica, Pier Luigi Lopalco. Attualmente i posti letto di terapia intensiva attivati sono 54, a questi si sommeranno altri 252 unità: 144 attivabili nel pubblico, 58 al Miulli e 50 nei due privati. Per quanto riguarda i reparti di Pneumologia, i posti letti attivi ora sono 124 per i casi di coronavirus ma ne sono attivabili 403, per un totale di 527. Infine, allo stato attuale ci sono 131 posti attivi nei reparti di Malattie infettive, ma ne sono attivabili altri 251, per un totale di 382 unità. Quindi, complessivamente sono riservati ai pazienti Covid 1.215 posti letto per l’emergenza.

“È concretamente in campo la fermata dell’altoforno 2 del siderurgico ArcelorMittal di Taranto a partire  da venerdì prossimo, penso che la definiremo meglio nel nuovo incontro che avremo dalle 16 di oggi  con l’azienda”. Lo dice ad AGI, a proposito delle misure per il Coronavirus, Biagio Prisciano, segretario Fim Cisl Taranto. Lo stop all’impianto é conseguente alla minore attività dello stabilimento, con una serie di impianti fermi, ma anche alla necessità di compattare su pochi altiforni, l’1 e il 4, i due che resterebbero operativi, la produzione necessaria, considerato non solo che ci sono impianti disattivi a valle, ma anche la richiesta sindacale di tenere la fabbrica al minimo riducendo le presenze. Il personale di altoforno 2 andrebbe in cassa integrazione. 

Sono trentaquattro le persone attualmente ricoverate in Terapia intensiva in Puglia: lo ha detto Pierluigi Lopalco, il responsabile del coordinamento della emergenza epidemiologica della Regione Puglia nel corso della videoconferenza stampa organizzata per presentare il piano ospedaliero anticoronavirus.  Stando ai dati della Regione, 18 sono le persone decedute, 248 quelle positive, di cui 148 ricoverate, 3 quelle guarite. 

Ha 4 anni il più piccolo paziente pugliese contagiato da coronavirus: ha detto ancora il capo della 'task force' regionale Pierluigi Lopalco, presentando i dati in possesso della Regione, "Il range è ampio - ha spiegato - abbiamo casi dai 4 ai 97 anni ma il grosso si concentra nelle fasi più avanzate della vita". L'età media dei contagiati pugliesi è 59 anni, anche se "i casi più severi e critici sono quelli delle persone oltre i 70 anni". " Confermiamo che il 70% dei soggetti positivi o è asintomatico o ha sintomi lievi o pochi sintomi - ha aggiunto Lopalco - Solo il 30% dei positivi necessita di impegno assistenziale".

Da oggi l’azienda Kyma Ambiente - Amiu raddoppia i turni previsti per la sanificazione di strade e marciapiedi di Taranto. "Una misura che si rende necessaria data l’accuratezza con cui si sta eseguendo il lavoro. Non è escluso - fa sapere l’assessore comunale alle società, Paolo Castronovi - che si decida di utilizzare un supporto esterno per rendere più veloci le attività".

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