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Giornale di Taranto - Artigianato, Commercio & Agricoltura

Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, comunica che oggi- con aggiornamento alle 20 - sono stati effettuati 460 test in tutta la regione per l'infezione da Covid-19 Coronavirus. Di questi: 386 sono risultati negativi e 74 positivi, 35 in Provincia di Bari, 14 in Provincia Bat, nessuno in Provincia di Brindisi, 18 in Provincia di Foggia, 7  in Provincia di Lecce e nessuno in provincia di Taranto;     Oggi non sono stati registrati decessi. Con questo aggiornamento salgono a 394 i casi positivi registrati in Puglia per l'infezione da Covid-19 Coronavirus. I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. 

“Abbiamo una manifattura con grande capacità produttiva.

Abbiamo imprenditori abili e intelligenti.

Abbiamo maestranze e operai tenaci e capaci. 

Noi siamo a disposizione della Protezione Civile Regionale per mettere al servizio dell'Italia le nostre professionalità: fateci arrivare sul territorio la materia prima certificata e noi vi restituiremo mascherine e altri dispositivi di protezione individuale di cui l'Italia ha bisogno. 

Martina ha vestito gli italiani perchè non potrebbe anche proteggerli?”

Questo è quello che scriveva qualche giorno fa il sindaco di Martina Franca Francesco Ancona.

La proposta fortemente meritoria è stata apprezzata da più parti.

 

"La battaglia per sconfiggere la pandemia si combatte senza sosta in ogni luogo, anche sul proprio posto di lavoro. Come sindacato, in rappresentanza e per la tutela dei lavoratori, ricordiamo che è necessario per le aziende adottare tutti i provvedimenti per garantire la tutela, la prevenzione e la salvaguardia di tutti coloro operano nelle imprese, a cominciare dal rispetto delle distanze di sicurezza di almeno un metro", sostiene Giordano Fumarola, segretario generale della Filctem Cgil di Taranto.

La Filctem Cgil di Taranto da tempo insiste sulla necessità per le imprese del territorio di innovare i processi produttivi e sperimentare diversificazioni, tali da reggere gli andamenti non favorevoli dei mercati di riferimento, che spesso, per aziende monoprodotto, costringono il ricorso sistematico ad ammortizzatori sociali. Questo è il periodo dell’anno durante il quale da sempre molte aziende delle confezioni di Martina Franca erano costrette a mettere in cassa integrazione i propri dipendenti, in attesa dei nuovi ordini e la situazione si sta aggravando a causa dell’impatto della pandemia del coronavirus, che ha letteralmente chiuso alcuni mercati internazionali. Per questo guardiamo con estremo favore la proposta del sindaco Ancona che chiede alle aziende locali di sperimentare nella produzione di mascherine protettive, e siamo pronti a dare il nostro contributo, sempre nella garanzia del rispetto delle regole di prevenzione per i lavoratori. Martina Franca e i lavoratori delle confezioni sono una risorsa anche in questo momento critico. Andrà tutto bene”

“Abbiamo una manifattura con grande capacità produttiva.

Abbiamo imprenditori abili e intelligenti.

Abbiamo maestranze e operai tenaci e capaci. 

Noi siamo a disposizione della Protezione Civile Regionale per mettere al servizio dell'Italia le nostre professionalità: fateci arrivare sul territorio la materia prima certificata e noi vi restituiremo mascherine e altri dispositivi di protezione individuale di cui l'Italia ha bisogno. 

Martina ha vestito gli italiani perchè non potrebbe anche proteggerli?”

Questo è quello che scriveva qualche giorno fa il sindaco di Martina Franca Francesco Ancona.

La proposta fortemente meritoria è stata apprezzata da più parti.

 

"La battaglia per sconfiggere la pandemia si combatte senza sosta in ogni luogo, anche sul proprio posto di lavoro. Come sindacato, in rappresentanza e per la tutela dei lavoratori, ricordiamo che è necessario per le aziende adottare tutti i provvedimenti per garantire la tutela, la prevenzione e la salvaguardia di tutti coloro operano nelle imprese, a cominciare dal rispetto delle distanze di sicurezza di almeno un metro", sostiene Giordano Fumarola, segretario generale della Filctem Cgil di Taranto.

La Filctem Cgil di Taranto da tempo insiste sulla necessità per le imprese del territorio di innovare i processi produttivi e sperimentare diversificazioni, tali da reggere gli andamenti non favorevoli dei mercati di riferimento, che spesso, per aziende monoprodotto, costringono il ricorso sistematico ad ammortizzatori sociali. Questo è il periodo dell’anno durante il quale da sempre molte aziende delle confezioni di Martina Franca erano costrette a mettere in cassa integrazione i propri dipendenti, in attesa dei nuovi ordini e la situazione si sta aggravando a causa dell’impatto della pandemia del coronavirus, che ha letteralmente chiuso alcuni mercati internazionali. Per questo guardiamo con estremo favore la proposta del sindaco Ancona che chiede alle aziende locali di sperimentare nella produzione di mascherine protettive, e siamo pronti a dare il nostro contributo, sempre nella garanzia del rispetto delle regole di prevenzione per i lavoratori. Martina Franca e i lavoratori delle confezioni sono una risorsa anche in questo momento critico. Andrà tutto bene”

Dopo l’annullamento della rassegna  “Milano Fashion Week”, a Ginosa (Ta) la stilista Carmen Clemente, insieme alla figlia Dalila Recchia (operano nel segmento sposa e altamoda), si è buttata a capofitto nella produzione di mascherine in stoffa. È il contributo sul fronte della lotta al Coronavirus. “La salute viene prima di tutto - dice Clemente - anche se il lavoro programmato da mesi tra collezioni e investimenti lavorativi sono andati in fumo”. Considerata la scarsa disponibilità di mascherine protettive, la stilista ha anzitutto verificato in magazzino la disponibilità di cotone per camicie che usa per la sua collezione uomo, indossate da Antinio Zequila al Grande Fratello Vip. Poi, una volta accertata questa disponibilità, Carmen Clemente è partita con i prototipi allestendo una squadra familiare e attrezzandola a catena di montaggio. Con il marito Benito al taglio, Dalila e Carmen al cucito, Walter e Christian allo stiro. Cuciono anche di notte, senza fermarsi un attimo. È così la quarantena presso l’atelier di abiti da sposa e da cerimonia, serve per dedicarsi alla realizzazione di mascherine protettive in cotone.

 

 Più di mille quelle prodotte ininterrottamente finora per medici, Croce Rossa, Protezione Civile, Carcere di Matera, anziani della Casa Famiglia di Ginosa e tanta gente comune che non è riuscita ancora a procurarsi uno schermo di protezione dal contagio. Carmen Clementenle distribuisce soprattutto ad anziani, persone sole o più esposte al virus, mentre per i bambini ci sono anche quelle realizzate con fantasie gioiose. Le mascherine sono in cotone 100%, lavabili, con un tessuto facilmente sterilizzabile a qualunque temperatura. Le stanno chiedendo anche i farmacisti per fronteggiare le richieste dei loro clienti. “Questa domenica abbiamo finito le prime mille mascherine - racconta la stilista Clementi –. Da quando mi è venuta l’idea di come rendermi utile in un momento così drammatico per la vita sociale di tutta la nostra comunità, non mi fermo un attimo per produrne il più possibile”. “Siamo stanchi - dichiara - ma soprattutto molto soddisfatti. Ci bastano solo poche ore di sonno e per il resto siamo pronti a questa missione che facciamo con immenso piacere, mettendo a disposizione la nostra arma migliore, un lavoro che amo e che è al servizio di tutti, perché tutti insieme ne usciremo più consapevoli e orgogliosi di vivere in una grande Nazione”. “ L'Italia in questo periodo così surreale ha vinto - conclude Clemente -,l'orgoglio di essere italiana e prendere consapevolezza che noi italiani siamo un grande popolo”. 

Tra le province pugliesi, quella di Taranto è stata la prima a registrare il Coronavirus ma ora da alcuni giorni sta tenendo l’ultimo posto per numero di casi nella classifica regionale. Sino a ieri sera, infatti, in base ai dati della Regione Puglia, la provincia di Taranto era l’ultima in graduatoria per casi positivi al Coronavirus e nessun decesso.

Il paziente 1, intanto, un lavoratore di un’azienda industriale di Torricella, ha lasciato l’ospedale Moscati ed è tornato a casa da qualche giorno. Sotto cura restano invece la moglie e la nipote. Quest’ultima è stata contagiata dal padre, fratello del paziente 1, che nelle scorse settimane ha prelevato il suo congiunto al rientro in aereo a Brindisi dalla Lombardia per accompagnarlo a casa.

 Nella conferenza stampa tenuta ieri a Bari, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha dato atto all'ospedale Moscati di Taranto di aver lavorato bene visto il basso numero di contagi. Ma anche la provincia di Taranto, su disposizioni della Regione, si è preparata a fronteggiare l’eventuale picco di contagi stimato tra fine mese e primi di aprile. . - Per la nuova rete di ospedali Covid 19, cioè preposti alla trattazione del Coronavirus, la provincia di Taranto è presente con i due ospedali della città, Santissima Annunziata e San Giuseppe Moscati. In quest’ultimo è il reparto infettivi, dove vengono ricoverati tutti i contagiati.

Con la ristrutturazione della Regione, in terapia intensiva oggi ci sono a Taranto 5 posti per Covid e se ne possono attivare altri 7 arrivando così a 12.  Nella pneumologia i posti Covid sono ora 15, 20 i nuovi attivabili arrivando così a 35. Infine nelle malattie infettive ci sono già 25 posti letto Covid, aggiungendone altri 15 si sale a 40. Il potenziamento per Covid porterebbe quindi i due ospedali di Taranto ad avere 87 posti letto dedicati.

Nel campo del post acuzie, dove, secondo il piano della Regione, verranno trasferiti tutti quelli che hanno superato la fase critica ma hanno ancora bisogno di restare ricoverati e vigilati, la provincia di Taranto è inserita con l’ospedale San Marco, di Grottaglie, e con i centri di Massafra e Mottola. A Grottaglie, in particolare, la dotazione rimarrebbe di 32 posti letto senza nessun incremento, stessa cosa per Massafra che resterebbe con gli attuali, 12 mentre a Mottola si tratta di attivare 20 posti letto. 

In alcuni centri della provincia, a Grottaglie soprattutto, è stata rilanciata verso la Regione la richiesta di riattivare nel ruolo originario gli ospedali che hanno cambiato funzione già da tempo per via del riordino della sanità. Da Grottaglie, per esempio, è stato chiesto che l’ospedale San Marco agisca di supporto agli ospedali di Taranto, Santissima Annunziata e Moscati, ma in termini generali e non come rete post acuzie Covid 19.

Inoltre, il consigliere regionale Renato Perrini, di Fratelli d’Italia, ha chiesto per i nosocomi di Castellaneta e di Martina Franca, di “far entrare in funzione quello che è già previsto dal piano di riordino ospedaliero, lì dove sono previsti 8 + 6 posti di terapia intensiva che non sono mai stato attuati. Si tratta - dice Perrini - di 14 posti letto che diventano preziosissimi in questo momento, soprattutto in vista del picco dell’emergenza del Coronavirus”.

La Regione Puglia ha però stoppato le richieste dei territori volte a ripristinare le funzioni originarie di alcuni ospedali.

 Il reparto di pediatria dell'ospedale 'Bonomo' di Andria è stato chiuso, nella giornata di ieri, dopo che un medico è risultato positivo al Covid-19. Effettuate le operazioni di sanificazione degli ambienti, vengono effettuati i tamponi su tutti coloro che sono venuti in contatto con il medico, a cominciare dal personale sanitario.

I pazienti pediatrici vengono, invece, smistati al 'Dimiccoli' di Barletta, dopo che a Bisceglie sono state chiuse tutte le unità operative per allestire altri posti letto dedicati al trattamento dei pazienti affetti da Coronavirus. 

Il Castello Aragonese di Taranto, che appartiene alla Marina militare, da questa sera, nel giorno in cui ricorre la 'Giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’Inno e della Bandiera' sarà illuminato di tricolore per celebrare la ricorrenza, ma anche per “sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alla campagna #Io resto a casa#". Lo annuncia la Marina Militare.

    Il comandante di Marina Sud, ammiraglio di divisione Salvatore Vitiello, così spiega i motivi dell’adesione: “Non ho esitato ad aderire a tale iniziativa, proposta dal sindaco, d’illuminare di tricolore il nostro amato Castello Aragonese, monumento simbolo della 'città dei due mari'.

    "Stiamo  vivendo - prosegue l'ammiraglio - un momento molto difficile ma sono sicuro che se continuiamo tutti a osservare con grande attenzione le prescrizioni disposte dal governo e, in particolare, di rimanere a casa e di osservare le norme igieniche, ce la faremo e andrà tutto bene”.

    “Da stasera - conclude Vitiello - il Castello Aragonese assieme al vicino Palazzo di Citta sarà illuminato di tricolore per infondere nei cittadini sentimenti di forza, unità e di speranza”. (foto di repertorio di Impresepossibili.it)

 

di Ingrid Iaci

Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, riferisce in uno dei suoi collegamenti che in tanti si stanno rivolgendo alla sede della tv di Stato italiana in Cina per informarsi delle condizioni del popolo italiano e per donare, per il loro tramite, tutto quanto possa servire per contrastare l’emergenza #covid19. 

Un abbraccio che viene da lontano, forte, vigoroso che lascia spazio alla commozione e che inevitabilmente riporta a galla i ricordi più tristi per chi ha avuto la sfortuna di “frequentare”, anche se solo per un breve periodo, i reparti degli ospedali.

In quei contesti si sviluppa una solidarietà, un patto d’acciaio, tra coloro che si trovano sulla “stessa barca”, tra quelli che si trovano a fronteggiare le stesse difficoltà, che provano le stesse preoccupazioni nello stesso momento. 

Ecco, in questo frangente più che i cugini francesi, spagnoli, tedeschi meno che mai gli inglesi! o meno ancora gli zii d’America, sono loro, il popolo cinese, quelle piccole sagome dai volti tutti uguali, che si muovono all’unisono con la stessa precisione, sono proprio loro ad essere quelli che meglio di chiunque altro possono comprendere la gravità del momento e il senso di angoscia che oggi attanaglia tutto lo stivale.

Suona strano il distacco dei Paesi che ci circondano, come quello di quei parenti (serpenti?!) che nell’ora di maggior bisogno spariscono, mentre gli abitanti del Sol levante, trasformatisi in brevissimo tempo da untori a soccorritori, pur essendo così lontani, riescono a far sentire molto vicino il loro calore.

La notizia del negozio cinese di terra ionica  che regala 4000 mascherine al comune di Taranto, conferma che, ancora oggi, nel 2020, di fronte alla sfida più importante degli ultimi decenni, la rete che continua ad essere più potente di tutte è proprio quella tra gli esseri umani.

E il sistema Italia, parimenti, da focolaio nel cuore della vecchia Europa,  diventa il modello da seguire per le altre nazioni, se queste vorranno sconfiggere il nemico invisibile. 

Macron, in Francia, nelle ultime ore ha dovuto annunciare, seguendo l’esempio italiano, nuove e forti misure di restrizione, soprattutto nel settore dei trasporti e degli spostamenti nonché il rinvio del secondo turno delle elezioni municipali. 

Una cosa è certa: da questa pandemia l’Italia, il mondo intero, ne uscirà completamente trasformato e necessariamente dovrà rivedere le reali priorità, prendere nuove decisioni in materia di sanità, salute, lavoro, istruzione e tanto altro con la consapevolezza che qualsiasi provvedimento, d’ora in avanti, non potrà più riguardare solo i confini nazionali, ma dovrà essere, domani più di ieri, di natura globale.

"Ho appena avuto notizia che l’esito del mio tampone al Covid-19 è negativo. Ringrazio tutti per i tanti messaggi di sostegno per me e per il comandante Antonio Orefice". Lo comunica il sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, tramite l’ufficio stampa del Comune. Il comandante Orefice era risultato positivo al test. 

“Resterò in quarantena per il bene di tutti. E invito tutti a farlo. Restate a casa! Non possiamo fare altro per evitare il contagio. Dobbiamo essere tutti responsabili». 

Pubblichiamo di seguito la nota del segretario provinciale della Confartigianato Fabio Paolillo che sollecita l’adozione di comportamenti corretti 

La gravissima emergenza sanitaria di questi giorni ha comportato pesanti provvedimenti governativi per il contenimento del contagio, fra cui la sospensione delle attività di servizio alle persone, e cioè la chiusura di parrucchieri, barbieri ed estetiste.

A questo punto, però, si ripropone in modo ancora più serio ed evidente il grande pericolo sanitario derivante dalle attività svolte, casa per casa, dagli operatori non in regola, dagli abusivi.

Se per limitare comunque le possibilità di diffusione del contagio del coronavirus,  hanno chiuso le attività  del benessere, che comunque sono sempre in regola con le norme di settore sia dal punto di vista della formazione obbligatoria sia per quanto riguarda i requisiti igienico-sanitari dei locali nei quali l’attività viene svolta, figuriamoci i guai serissimi che possono causare le attività svolte irregolarmente, da qualsiasi punto di vista, ma sicuramente da quello igienico sanitario, dagli abusivi.

Le nostre imprese del settore – afferma Confartigianato Taranto - hanno capito da subito, con altissima responsabilità e senso civico, lo scopo del sacrificio che gli stato chiesto ed imposto, ma attenzione, non vogliono subire dopo il danno, la beffa.

Per questo, come Confartigianato Taranto, sollecitiamo la ASL di Taranto, tutte le Istituzioni locali e le Forze dell’Ordine, che teniamo a ringraziare vivamente tutti per il lavoro che stanno svolgendo in questi giorni difficilissimi, ad intensificare i controlli per strada, facendo attenzione anche alle movimentazione delle centinaia di pseudo parrucchieri e estetisti che, ancora in questi giorni, vanno girando nelle case delle persone, con il loro borsoni tutto fare. Inoltre, visto che gli operatori regolari devono stare chiusi, ci auguriamo che siano tenute chiuse anche le attività commerciali che vendono i prodotti professionali specifici del settore. Altrimenti, a chi vendono in questo momento? Si deve evitare di rifornire i non professionisti.

Infine, un accorato appello delle imprese dell’Estetica e dell’Acconciatura della provincia di Taranto diretto alla clientela tutta: “Siamo chiusi per tutelare la vostra salutecome abbiamo sempre fatto; ora però non rivolgetevi agli abusivi: è un rischio enorme per l’intera cittadinanza. Gli operatori in nero non forniscono adeguate garanzie igieniche in tempi normali, figuriamoci durante una crisi sanitaria come quella in corso. Ci penseremo noi, dopo, a farvi tornare in forma smagliante e più belli di prima! Ora però, state a casa. Insieme, ce la faremo!

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