Palagiano/ Da non perdere la mostra di Rocco Licomati, potreste trovare i vostro ritratto
Scritto da Giornalista1di Antonio Notarnicola
PALAGIANO – Se fino al 30 agosto l’attento lettore dovesse capitare da queste parti, suggeriamo di
visitare la mostra del noto pittore locale Rocco Licomati, per una ragione molto semplice oltre a
quella artistica: potreste imbattervi, nel visitare gli oltre 100 quadri della collezione ma non tutti
esposti per ragioni di spazio, di trovarvi di fronte ad un vostro ritratto appeso alla parete. Come
mai, si dirà? Si può dire che questo modo di esprimere l’arte è la chiave di lettura della personale
di Licomati poiché in tanti anni di appassionato lavoro con i suoi acquerelli, ha per la maggior parte
raffigurato volti di personaggi noti e meno noti, non solo locali. E’ questa la principale
caratteristica del maestro Licomati quella appunto di mettere tutto su tela e farne un fantastico
dipinto ad acquerello una volta notato qualcosa di particolarmente interessante nel volto
dell’interlocutore di passaggio.
Aperta il 15 presso la sede dell’associazione “Arca”, ubicata proprio sul corso principale (De
Gasperi) a ridosso della piazza centrale del paese (V. Veneto), la mostra dal titolo “segni d’autore”
chiude, come detto, il 30 agosto. A motivo di spazio le tele ogni tre giorni sono sostituite con
quelle non ancora esposte, ragion per cui l’attento osservatore deve necessariamente mettere in
agenda almeno altri due appuntamenti per visitare l’intera collezione. Da sottolineare che altre
tele, oltre un centinaio delle opere prodotte negli anni addietro dal maestro Rocco Licomati,
andarono distrutte nel corso del disastroso alluvione dell’8 settembre 2003. In abbinamento alla
mostra si possono ammirare le sculture in radica di Giovanni Miraglia. La curatrice della mostra
Cristina Geretto insieme ai collaboratori Michele Parisi e Pierluca Agrusti, annunciano che tutti i
visitatori parteciperanno all’estrazione finale avente in palio una scultura e un dipinto dalle
ragguardevoli dimensioni opera del maestro Rocco Licomati e dello scultore Giovanni Miraglia.
Lo Show/ Francesco Scimemi … magia … follia … comicità!
Scritto da Giornalista1Parte da Taranto, Venerdì 07 Agosto con inizio alle ore 21.30, al Villaggio Turistico “Mon Reve”, dove fu ospite per la prima volta nel 1990, il lungo tuor che vedrà Francesco Scimemi portare in lungo ed in largo per l’Italia il suo spettacolo “Magicomio Classic”
Trent’anni di“Magicomio” raccolti in settanta minuti di spettacolo con le sue perle migliori, reduce da oltre 100 repliche in 2 anni nei Teatri più importanti d’Europa con il nuovo show di Arturo Brachetti: “Brachetti che sorpresa!”.
A Francesco Scimemi, nato a Palermo, l'idea di unire magia e comicità gli viene quando ancora quindicenne, al suo primo spettacolo importante al Teatro Madison di Palermo, insegue un coniglio "ribelle". Da quell’incidente nasce “Magicomio”, lo spettacolo che da sempre porta con successo in giro per il mondo personalizzandolo ogni volta in modo diverso.
Vanta circa 450 repliche al Teatro Fellini di Roma e nel 1990 venne "scoperto" da Pippo Baudo nella trasmissione "Gran Premio", nella quale fu protagonista per 15 settimane, dove riscosse un grande successo di audience e critica. Dopo l' esperienza con Baudo è stato protagonista in 76 trasmissioni televisive su reti RAI, Mediaset, Sky oltre che all'estero.
Tra queste, a parte la fortunata parentesi nel cast di “Zelig”, fu protagonista solo nel 2003 in 36 puntate di “Domenica In”, dove fu anche presentato da Raffaella Carrà come uno dei più grandi intenditori e conoscitori di Cinema. Possiede, infatti, oltre 25.000 videocassette e dvd e più di 7.000 libri di storia del cinema. Attualmente nel cast di “Stracult” su RAIDUE.
Scimemi fa ridere per tutta la durata dello spettacolo ma non è un comico… è un “animale da palcoscenico” fuori dagli schemi, un inventore che grazie ai suoi strabilianti giochi di prestigio diverte e trascina il pubblico in un mondo surreale di fantasia e comicità. Questo è Francesco Scimemi, un mago con le "carte" in regola che ha realizzato i suoi spettacoli in tutti e cinque continenti ed in quattro lingue diverse!
Tra gli altri che hanno parlato di lui Gerry Scotti ha detto: “Probabilmente l'uomo che più mi ha fatto ridere in assoluto. Quando la comicità diventa arte”
Ha estimatori e fans dovunque vada ma quello che ai più attenti non può sfuggire di Scimemi è quella malinconia sotto il cerone, quegli occhi grandi e "tristi" in un personaggio invece così freneticamente vivo.
Un Attore troppo bravo che sa far ridere, sa andare sopra le righe, sa non prendersi sul serio e che conferma a chi ha la fortuna di incontrarlo più di una volta che sotto quegli occhi stanchi c'è una malinconia, un'intelligenza e una consapevolezza che lo rendono ancora più bravo.
Sembra un ragazzino, ma non lo è. Da più di 30 anni solca i palcoscenici e da sempre con entusiasmo ed umiltà. Il suo valore aggiunto: ama il cinema in una maniera pazzesca!
Lo spettacolo: “MAGICOMIO CLASSIC”:
Uno spettacolo di magia comica, condita da un pizzico di follia: un mago che stupisce gli spettatori con la sua abilità di prestigiatore ma che li fa ridere a crepapelle con i suoi scherzi, le sue buffe trovate, i suoi arguti giochi di parole.
Magia, cabaret, intrattenimento, grandi risate!
I suoi giochi sono una straordinaria sintesi di prestidigitazione, magia e comicità e l’unica cosa garantita “non variabile” nel suo spettacolo è il divertimento del pubblico che diventa protagonista insieme a questo strano personaggio con licenza di far ridere.
La magia, dunque, è un pretesto per esprimersi in tutta la sua straordinaria comicità, per giocare con il pubblico e fare spettacolo sempre sul filo della battuta e del movimento.
Le sue fonti di ispirazione sono i fratelli Marx, Totò, Charlie Chaplin, Peter Sellers, Benigni ma la sua comicità esplode ogni volta spontanea e fragorosa, grazie anche al suo abito di scena: Tight di pailletes rosa shocking e superga gialle...
Il suo spettacolo ha un ritmo velocissimo e senza tregua per le risate e coinvolge il pubblico di ogni età, grazie alla sua eleganza e grande cultura, in un atmosfera di ironia che non è mai offensiva o volgare ma che lascia letteralmente senza fiato.
TARANTO CALCIO - L'amministrazione comunale chiede la riapertura dei termini per la presentazione della domanda di ripescaggio in Lega Pro
Scritto daRRisolta la crisi societaria con l'acquisizione da parte del duo Zelatore-Bongiovanni del 90% delle quote, gli assessori comunali Francesco Cosa e Gionatan Scasciamacchia hanno scritto al presidente della Lega Pro chiedendo di considerare l'ipotesi di riaprire i termini per la presentazione della domanda di ripescaggio in Lega Pro nonché la possibilità di poter rateizzare la cifra da versare a fondo perduto.
Di seguito il testo della lettera:
Taranto Calcio/ Elisabetta Zelatore verso il ritorno alla presidenza, stasera dal notaio e sabato conferenza stampa a Palazzo di Città
Scritto da Giornalista1
Importanti novità sul fronte del Taranto Calcio. Elisabetta Zelatore e Antonio Bongiovanni questa mattina si sono recati negli Uffici del sindaco a Palazzo di Città per fare insieme il punto della situazione. Zelatore va verso un ritorno alla presidenza del Taranto Calcio con il 90 per cento delle quote. Il programma è già operativo: già versati 70mila euro a integrazione per tasse di iscrizione. garantita fidejussione di 400mila euro per richiesta ripescaggio. E questa sera dal notaio per l'ufficializzazione.
Come si egge in una nota diffusa dall'Ufficio stampa del Comune il primo cittadino, Ippazio Stefàno e gli assessori, Francesco Cosa e Gionatan Scasciamacchia, nel corso di un incontro informale, sono stati aggiornati direttamente da Elisabetta Zelatore e da Antonio Bongiovanni, entrambi soci della Taranto FC 1927, nonché da Antonio Casciaro, in rappresentanza della Fondazione Taras, sulle attività già avviate e finalizzate a perfezionare la domanda di ripescaggio in Lega Pro della squadra rossoblù.
Ad esito dell’incontro, dopo un’attenta valutazione della situazione, il Sindaco ha condiviso la proposta di convocare una conferenza stampa per sabato prossimo, 1 agosto, a Palazzo di Città, alle ore 11, per illustrare lo stato attuativo delle iniziative per rilanciare la squadra di calcio locale,
TARANTO/ Una serata con la Fondazione Michelagnoli. di Toni Cappuccio
Scritto da Giornalista1
La presentazione del libro “La valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale di Taranto”.
Una calda serata di metà luglio, in riva al mare con la Fondazione Michelagnoli.
Nell'ospitale Lido degli ufficiali della nostra Marina, tante personalità hanno decantato, con malcelata emozione, la storia dell'Arsenale e degli arsenalotti esaltandone l'orgoglio e l'abilità certosina di veri professionisti-artisti.
Una ricchezza di arte marinaresca che non può e non deve rimanere nell'oblio di cose del passato ma che può e deve diventare il fulcro di una vera e propria scommessa per il rilancio di Taranto.
Taranto e la Marina: un connubio talmente stretto che deve essere fatto conoscere al mondo intero.
Come? Con il progetto di “valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di Taranto”.
Se ne parlò ampiamente, il 28 marzo scorso, in un grande convegno nella Sala a Tracciare dell'Arsenale. Nella serata sul Lido, il tutto è stato memorizzato in un volume che tutti dovrebbero leggere e studiare, perchè il senso di appartenenza alla propria città si sviluppa conoscendo la sua storia. Una storia tanto ricca e spesso misconosciuta dai propri cittadini. Una storia da riscoprire!!!
Una storia scritta a tante mani. All'Ammiraglio Fabio Caffio, presidente della benemerita Fondazione, spetta il compito di farci conoscere il ruolo della stessa per la cultura del mare.
“La Fondazione Michelagnoli è nata nell'ormai lontano 1989, con l'esordio della grande opera “la Marina e Taranto” dedicata al centenario dell'Arsenale Militare. Ventisei anni dopo, ora che la vita dell'Arsenale è ad una svolta, la Fondazione ritorna sui suoi passi per riallacciare il filo della storia navale, industriale ed architettonica del grande “Militar cantiere”. Il futuro del nostro Arsenale è un passato che vive ancora nel presente. La legge 20/2015 varata dal Governo per lo sviluppo ed il risanamento di Taranto ha infatti immaginato per lo Stabilimento un percorso incentrato su due direttrici. Da un lato migliorerà l'efficienza e la produttività delle strutture per il supporto alle Unità della Squadra navale ed alle navi mercantili e, speriamo, crocieristiche, che a titolo oneroso intendano eseguire lavorazioni in bacini di carenaggio.
Dall'altro si attuerà una valorizzazione in chiave turistico-culturale di officine, macchinari, manufatti non più suscettibili di utilizzazione produttiva. Il nostro è un patrimonio molto ricco.
Va dalle architetture neo-rinascimentali delle officine costruite secondo gli stilemi del cinquecentesco Arsenale di Venezia a quello ottocentesco con cimeli ed immagini delle centinaia di navi da guerra che hanno fatto la storia della Marina, proprio come avviene oggi con la Mostra storico-artigiana, vero embrione e modello per future iniziative del genere.
Lavoreremo in sinergia con gli altri attori del “Contratto Istituzionale di sviluppo per Taranto”.
Potrebbe essere musica per le orecchie dei tarantini (usiamo il condizionale per scaramanzia).
Intanto la bella e calda serata è stata già resa più lieve dalle note musicali di un sestetto ensemble, tutto femminile, di giovanissime concertiste dell'Associazione Giovani Talenti che hanno interpretato soavi melodie.
Con l'ing. Salvatore Mellea, direttore generale della Fondazione Michelagnoli, ci siamo soffermati sullo stato dell'arte di ciò che è e di ciò che potrà avvenire.
“intanto nel libro che presentiamo stasera sono condensate tante emozioni, ricco di immagini e di contenuti. E' il risultato di un gruppo di esperti che lo ha confezionato, in pratica sono gli atti di quell'interessante convegno del 28 marzo scorso nella Sala a Tracciare del nostro Arsenale.
Ritengo che questa pubblicazione sia importante per i tarantini e per tutti coloro che vogliano approfondire una realtà storica di grande prestigio qual è appunto l'Arsenale Militare.
In quel convegno abbiamo gettato le basi di una progettualità condivisa che vogliamo portare decisamente avanti per dare lustro al binomio felice tra la città e la Marina. Tra l'altro ciò significherebbe offrire una svolta ad un tessuto economico e sociale che in questo periodo sta soffrendo di mancanza di prospettive concrete di rilancio e di riscatto culturale ed occupazionale.
Al momento non conosciamo ancora, nei dettagli, i contenuti dei progetti elaborati dal Ministero della Difesa e dal Ministero dei Beni Culturali, perchè questo nostro della valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico dell'Arsenale fa parte di uno più vasto che riguarda la città, cioè il risanamento della città vecchia, la portualità ed altre zone in precario stato sociale.”
Caro Ingegnere, quest'attuale situazione d'incertezza, con la legge già promulgata e pronta ad essere “sfruttata” sembra una contraddizione in termini, visto che i tempi corrono e non bisogna perdere il treno...l'ennesimo?
“Sembra ma fino ad un certo punto! Noi la nostra parte la stiamo facendo con un'idea progettuale già comprensiva di percorsi e contenuti per la fruizione culturale e turistica dell'Arsenale, salvaguardando ovviamente l'attività operativa. Ora il progetto deve essere solamente valutato.
L'intera progettualità deve essere condivisa con altre esigenze territoriali ed economiche della città, nel solco dell'idea di Area Vasta, ci auguriamo che gli altri soggetti preposti siano in grado di sveltire le procedure ed i percorsi progettuali concreti, così da renderli, quanto prima, finanziabili con i fondi già disponibili del CIPE .
L'importanza di questa occasione deve riguardare la ricostruzione del patrimonio fondativo della città, la storia della sua economia industriale, la storia della nostra identità. Questa si chiama condivisione. Per quanto ci riguarda, noi vigileremo perchè questa opportunità non venga persa ma anche che il progetto di valorizzazione non venga realizzato in maniera incompleta.
Intendo dire che a Taranto si può realizzare un “turismo della difesa”, in cui l'Arsenale, il Castello Aragonese e la stazione torpediniere sono i nodi di una rete che si allarga sempre di più per comprendere altre ipotesi di valorizzazione del ricco patrimonio cittadino.”
Speriamo! Ci sembra di sentire il coro di chi aspetta che qualcosa si possa muovere, finalmente!
Il sottoscritto, però, si permette di prendere le distanze da questa sorta di fatalismo negativo che ha sempre frenato, unitamente ad “appetiti poco chiari”, il positivo rilancio dell'economia sociale della città. Ci conforta ora che a “tirare il carro” di questa grande opportunità di riscatto alternativo al “moloch” siderurgico, ci sia un'Istituzione che è abituata al pragmatismo per sua natura.
Pragmatismo che, nell'occasione, è stato ben rappresentato dall'Ammiraglio Ugazzi.
“Sin all'indomani del convegno di marzo, noi ci siamo dotati di un comitato scientifico per studiare bene le procedure e le modalità esecutive della fruizione dell'Arsenale dal punto di vista turistico-culturale, secondo lo studio elaborato dall'Ammiraglio Fabio Ricciardelli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Michelagnoli.
L'opportunità che ci viene offerta dalla legge 20/2015 è troppo importante per noi e per l'intera città perchè essa non venga colta nella sua interezza propositiva di rilancio.
Se vogliamo allargare i confini, l'occasione è propizia anche per l'Autorità Portuale di Taranto, per l'utilizzazione della Stazione Torpediniere.
Tanto per essere operativi, noi ci riuniamo ogni lunedì per fare il punto della situazione “in itinere” in costante collegamento con il Nucleo Tecnico Operativo Centrale insediato a Roma per valutare le proposte progettuali ed i relativi progetti esecutivi. Insomma si tratta di andare di fretta perchè ciò che s'ha da fare probabilmente lo conosciamo da anni ma “come farlo”, forse, non tutti lo individuano in buona condivisione. Ciò vanificherebbe un'occasione storica.
A quanti dicono che ci sono i soldi, dico che ci saranno solo se i progetti saranno seri e fattibili.
Si parla di “Contratto istituzionale per l'area di Taranto”, in cui far confluire i progetti di risanamento della città vecchia, delle bonifiche, del porto e quelli turistico-culturali, tra cui il nostro della valorizzazione a questo scopo dell'Arsenale Militare.”
“Alea iacta est”, il dado è tratto, dunque! Speriamo solo che il Tavolo non si allarghi un po' troppo!!
Toni Cappuccio
BOXE/ Luigi Merico convince al rientro sul ring: battuto l'ungherese Miklos Szilagyi nel 1° “Memorial Remo Giancane” al Parco Cimino
Scritto da Giornalista1
Il pulsanese esce alla distanza. Grande spettacolo.
Luigi Merico ha ancora voglia di combattere “e di ricominciare la scalata ad un titolo italiano” come affermato al termine del match di ieri sera contro l'ungherese Miklos Szilagyi nel clou del 1° “Memorial Remo Giancane” al Parco Cimino.
Il 23enne pugile professionista di Pulsano tornava sul ring a quasi un anno dalla sua ultima apparizione - ad agosto 2014 nella sua Pulsano - e non ha deluso le attese, togliendosi la ruggine nei primi tre round del confronto con il guardingo magiaro seguito dal Team Lauri, per poi uscire alla grande nelle tre riprese successive. La più intensa è stata la quinta, nella quale, con maggiore costanza, al diretto sinistro ha fatto seguire altri colpi mettendo seriamente in difficoltà Szilagy nel finale di round, troppo fermo nella seconda metà del match (sicuramente a causa del gran caldo e della differenza di età, 11 anni).
Nella sesta ripresa il pugile dell'Opi 2000, seguito all'angolo dal padre Santo e da Franco Morrone, gran cerimoniere della serata, ha provato anche a chiudere prima del limite, ma il pugile, grazie ai condsigli del suo giovane tecnico Mark Nagy, è riuscito a terminare senza danni il match.
Il match professionistico è stato inserito al centro di una riunione ben periziata dal solito Salvatore Cupri, premiato dagli organizzatori del Taranto Boxe Team Morrone e dallo stesso Santo Merico per la sua capacità di “fare gruppo” con quasi tutte le palestre del territorio jonico. La “cooperativa del pugilato”, come ama definirla, funziona e riesce a produrre buoni spettacoli. Come il match di Cosimo Farilla, principale portacolori del club organizzatore, e Michele Lorusso, ottimo prodotto della scuola andriese “versione Palumbo”, finito in parità. L'altro pari per la famiglia Morrone è arrivato dal match tra debuttanti Andrea Ottomano e il bitontino Francesco Ignomeriello.
Cupri si aspettava di più da uno dei suoi pupilli, Simone Carlucci, ma l'élite della Pol. Vivere solidale con lo sport ha dovuto fare i conti con l'esperto santermano Pietro Caputo che si è aggiudicato meritatamento il confronto. Altra vittoria “esterna” quella del debuttante Francesco Fanelli su Gianpaolo Tagliente. La Boxe & Fit Bitonto ha raccolto anche il successo di Francesco Rubini sul brindisino riccardo Gallo, fermatosi per un fastidioso dolore al polso prima dell'inizio dell'ultimo round.
La Vivere solidale conteggia invece i successi di Domenico La Barbera su Emanuele Natale (Team Bello), Giuseppe Gentile su Andrea Pati (Amici del Pugilato Lecce) e Nunzio Grassi su Andrea Anilli (Boxe & Fit), ok anche l'unico grottagliese, Francesco Fasano (superato il tarantino Francesco Sallustio).
La serata è stata aperta dal commosso ricordo dell'agente di Polizia Municipale Remo Giancane, affidato al fratello Antonio, figura nota per aver lvorato in alcune testate televisive e da anni in organico all'Asl Taranto. Il giornalista ha ricordato l'umanità del fratello e la sua caparbietà nell'inseguire il sogno di aprire una palestra nel Parco Cimino. Sogno che è stato realizzato, dopo la sua tragica morte, dal Gruppo Sportivo Polizia Locale Taranto che ha in animo di far rifiorire questo splendido posto proprio grazie allo sport, “un'attività che può essere uno dei motori del riscatto di Taranto”, ha detto tra l'altro Antonio Giancane.
Due componenti del gruppo, Antonio De Cicco e Gianni Russo, sono stati premiati dal Boxe Team Morrone per il fattivo sostegno concesso per la relizzazione della serata. La collaborazione proseguirà a settembre con la riapertura, nella palestra del Parco, dei corsi di boxe organizzati da Morrone e soci.
La serata è stata resa possibile grazie anche all'intervento di alcuni sponsor: Autoscuola Liguria, Progetto Automatico, Marzulli Umberto Costruzioni, Caseificio F.lli Di Maglie, Pizzeria La Grande Famiglia San Giorgio Jonico, Macelleria Palmisano, Old Fashion, New Bar Canada, Satyrion Marina di Leporano, Cirgom, Pescherie F.lli Conte, Abbigliamento Very man, L'Enotà, Bar Mokambo, Pam Supermercato Coafin, Tabaccheria Punto Service D'Andria, L'Omaro, Stazione di servizio Delta Talsano, Stazione di servizio Eni F.lli Nittoso, F.lli Villa frutta e ortaggi, Basile Petroli, Antonio Carlino video slots.RISULTATI
DILETTANTI - Schoolboys 46 kg:Fasano (B. Grottaglie Team Quaranta) b. Francesco Fanelli (Unicorn Team A. Bello) p. 3. Junior 75 kg: Ottomano (Taranto B.T. Morrone) e Ignomeriello (Boxe & Fit Bitonto) pari 3. Junior 66 kg: Grassi (Viere solidale Taranto) b. Anilli (Boxe & Fit) p. 3. Junior/Youth kg: Fanelli (Boxe & Fit) b. Tagliente (Vivere solidale) p. 3. Youth 75 kg: La Barbera Domenico (Vivere solidale) b. Natale Emanuele (Unicorn A. Bello) p. 3. Youth/Junior 63 kg: Farilla Cosimo (Taranto B.T. Morrone) e Lorusso Michele (B. Palumbo Andria) pari 3. Youth 64 kg: Gentile Giuseppe (Pol. Vivere solidale Taranto) b. Pati Andrea (Amici del Pugilato Lecce). Senior 69 kg: Rubini Francesco (Boxe & Fit) b. Gallo Riccardo (B. Iaia Brindisi) k.ot.i. 2. Élite 63 kg: Caputo Pietro (Team Dragon Caputo) b. Carlucci Simone (Vivere solidale) p. 3
PROFESSIONISTI - Leggeri, 6 riprese:Merico Luigi (Italia - Opi 2000 - 59,6 kg) b. Szilagyi Miklos (Ungheria - Team Lauri – 60,5 kg).
TARANTO/ Il concerto delle aziende tarantine al Molo S. Eligio, senza un euro di contributo pubblico
Scritto da Giornalista1
Si è tenuto a Taranto, nella splendida cornice del Molo Sant'Eligio, il concerto dell'artista tarantino famoso in tutto il mondo Beppe D'Onghia con il suo Emo Vo, un progetto musicale innovativo che, su una musica contemporanea, estremamente coinvolgente sul piano emozionale, ha lasciato intravedere i semi delle antiche Laude medievali.
Per questo concerto sono giunti tutti i patronicini del caso, da quello del Sindaco di Taranto e a quello del Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, riqualificazione e ambientalizzazione di Taranto, in ragione della sua valenza strategica, quale esperimento di una azione integrata sul territorio intorno all’arte.
Il fatto è che però - recita una nota di Made in Taranto - l'evento è stato finanziato interamente dalle aziende del territorio con un contributo economico eccezionale ed uno sforzo oltre l'incredibile. E' stato questo il vero esperimento riuscito. Quello di tante aziende che, nonostante il senso dell'abbandono istituzionale e una crisi senza precedenti in una terra sfortunata, si sono unite insieme a Made in Taranto nel tentativo di imprimere una svolta, partendo dall'arte e dal bello. Tutto questo per dire che cambiare è possibile e che insieme si può fare.
L'evento è stato reso possibile grazie alla volontà di ferro di chi non si arrende nonostante il senso di solitudine in un territorio dove i problemi sono tanti e le opportunità sempre in mano alle stesse persone.
Non si è parlato delle aziende, vero unico motore di una terra sconsolata. Non si è parlato di quanto sia stato difficile dar seguto con i fatti alla volontà del cambiamento perchè i bei progetti si fanno con i soldi. E i soldi sono arrivati da fonte privata. Senza alcun contributo esterno, senza alcuna agevolazione tranne qualche transenna. Eppure le aziende, le poche rimaste, continuano a garantire posti di lavori, tasse e servizi.
Le aziende che hanno reso possibile l'evento sono: WINDOR PORTE E FINESTRE, DIGIDA SRL ELABORA, ANGELO NARDELLI, BANCA DEL CREDITO COOPERATIVO BCC SAN MARZANO, PERRONE, FINECO, COVERTECH, MADE IN TARANTO, COVER TECH, STUDIO 100, APPIA VIAGGI, DEL FIUME, PERRONE, FINECO, ACI! Per l'occasione era presente anche la scuola grafica e fumetto GRAFITE che ha fornito tutto il concept grafico del materiale illustrativo.
TALSANO/ Si inaugura un nuovo Teatro all'aperto.
Scritto da Giornalista1
In via Beato Angelico, il “Giuseppe Manco Open Theatre”, realizzazione della Accademia Musicale “Francisco Tàrrega”, unica del territorio convenzionata con l’Istituto Musicale “Paisiello”.
Andrea Manco, responsabile della “Francisco Tàrrega”, annunciando l’evento ha detto che «su un terreno attiguo alla sede della nostra Accademia Musicale, abbiamo realizzato autonomamente, senza alcun finanziamento pubblico, questo teatro all’aperto che, dotato di servizi igienici e un punto ristoro, può ospitare centinaia di spettatori; il palcoscenico ha forma ellittica e, sullo sfondo, è circoscritto da una struttura in pietra locale con cinque arcate, un “omaggio” alla tradizione magnogreca del nostro territorio. Oltre che per le attività della Accademia Musicale “Francisco Tàrrega”, questa struttura è a disposizione degli operatori culturali ed artistici del territorio».
Andrea Manco ha concluso spiegando che «io e i miei collaboratori abbiamo voluto dedicare questo teatro all’aperto a mio padre, Giuseppe Manco, che mi ha spronato a intraprendere la carriera artistica supportandomi nella realizzazione della Accademia Musicale “Francisco Tàrrega” in passato, e oggi di questo teatro, un sogno diventato realtà».
MOTORI/ Il pilota massafrese Pierino Tagliente ospite alla 3^ edizione del Peugeot Driving Experience
Scritto da Giornalista1
Si è tenuta nei giorni scorsi presso l’autodromo di Binetto, a pochi km da Bari, la 3^ edizione del Peugeot Driving Experience, un evento organizzato da Peugeot Italia nei maggiori autodromi italiani per dare modo ai clienti di provare l’ebrezza del giro in circuito e per testare le qualità dei prodotti Peugeot, autovetture leader nel campo motoristico (tra l’altro il motore 1.2 Pure Tech benzina ha vinto il premio internazionale Engine of the year 2015 e il nuovo 1.6 BlueHDi ha raggiunto la percorrenza record di 2l/100km con emissioni di CO2 ridottissime). Il test in circuito si è svolto con le nuove Peugeot 308 in versione GT con motore Turbo 200 cv e in versione BlueHdi 180 cv con cambio automatico. Ospite d’eccezione è stato il pilota automobilistico massafrese Pierino Tagliente, rappresentante Peugeot a Massafra in collaborazione con la concessionaria Automondo di Taranto e Brindisi, che ha messo alla frusta i cavalli delle nuove Peugeot in pista, dando consigli anche ai tanti giovani appassionati presenti. Ricordiamo che in passato Pierino Tagliente è stato in primo piano in numerose gare automobilistiche italiane e negli anni ’70-’80 anche campione motociclista.
Fragagnano (Ta) - Sabato 25 Luglio 2015 ore 21.00 Z.I. (P.I.P.) l'attesissima “ Notte della Pizzica ”. di Vincenzo Ludovico
Scritto da Giornalista1
Sabato 25 Luglio 2015 alle ore 21.00 presso la Z.I. (P.I.P.) del Comune di Fragagnano, i fragorosi rintocchi dei tamburelli e il suono melodico delle nacchere sanciranno l’incipit della tanto attesissima “ Notte della Pizzica ”, giunta alla sua consueta sesta edizione, evento culturale di musica e danza popolare progettato, promosso e soprattutto organizzato dall’Associazione Culturale e Musicale “ Terra Jonica Salentina ” con l’ausilio del Patrocinio del Comune di Fragagnano guidato dall’Amministrazione Comunale targata Michele Andrisano. “ La Notte della Pizzica ” per la comunità fragagnanese, rappresenta ormai da sei anni a questa parte un evento di aggregazione sociale e culturale, una lunghissima notte in cui si fondono canti, balli, storia locale e soprattutto affascinanti esibizioni legate a pratiche e credenze popolari, che come tante piccole tessere litiche, costituiscono il grande mosaico della millenaria ed antica storia locale della Puglia Dauna, Pauceta e Messapica nonché Salentina. “La Pizzica” è quel tipo diespressione tradizionale delle espressioni, della danza e dei canti di matricesalentina. Storicamente parlando, non è possibile risalire ad un periodo ben preciso in cui collocarla. Un rituale, dunque, praticato dalla gente più umile, dedita ai lavori più duri che nei momenti di festa si radunava, e ballando e cantando trascorreva le ore per dimenticare le estenuanti fatiche della vita quotidiana. E’ una danza di corteggiamento durante la quale i due danzatori prevalentemente uomo e donna, si avvicinano ma non si toccano mai. Conduce il ballo la donna, che servendosi di piccole fughe, saltelli, repentine fermate e scatti improvvisi, stuzzica l’uomo ad inseguirla, a braccarla delicatamente. Un leggero sfiorarsi, uno scambio di sguardi provocatori, una serie di gesti rimarcano il desiderio dell’uomo di entrare nelle grazie della donna e quello di lei di essere corteggiata dall’amato al quale però sfugge se questi prova ad avvicinarsi e baciarla. Una pratica sicuramente dettata dalle condizioni sociali di un epoca, quando le distanze tra uomini e donne dovevano essere sempre e solo rispettate, nonostante ciò risulta al contempo una scena attuale. Di centrale importanza è il fazzoletto in prevalenza di color rosso che la donna sventola in segno di elegante provocazione agli occhi dell’uomo, il quale però non può prenderlo se non con il consenso della donna amata. La danza di coppia è sostenuta dalla “ ronda ”, cerchio ideato dai danzatori, musicisti e spettatori, dunque, il cerchio rappresenta la perfezione e quindi l’energia esterna che si riversa sulla coppia. Con i suoi misteri e i suoi rituali oggi la pizzica ha il diritto di essere riscoperta e conosciuta da tutti coloro che vogliono far fluire in se stessi l’energia e la forza che tale danza sa sprigionare. Danza tramandata informalmente e direttamente per secoli, oggi studiata ed interpretata perché possa sopravvivere per sempre nella memoria e nella storia del popolo. Il “ rituale della pizzica ”, nasce come musica terapeutica fatta suonare dagli uomini all’interno delle case ed oggi nelle piazze per liberare le “ pizzicate ” dal morso della Taranta, termine salentino per indicare la Tarantola, ragno della famiglia “Lycosidae” , che aveva fama di pizzicare le donne sotto le vesti durante il periodo della mietitura. La musica da loro utilizzata, aveva la funzione di far ballare le donne fino all’estremo, in modo da allontanare il ragno col fazzoletto ed eventualmente ucciderlo liberando le fanciulle colpite dal malessere provocato dal morso. Questa danza è poi stata indicata come “ pizzica tarantata ” proprio per indicare il tipo di danza e da cosa veniva provocata. Oggigiorno rimane l’utilizzo di questo termine per indicarne la particolare danza provocata dalla tarantola, sebbene viene in realtà chiamata unicamente con il nome dell’animale che purtroppo ne provoca tristemente il movimento e il continuo spasmo indotto dal suo morso velenoso.
Le antiche leggende pugliesi, narrano che la fanciulla morsa o pizzicata dalla tarantola, cadeva in uno stato di possessione e tutto il paese si riuniva intorno alla sua dimora per aiutarla con un lungo rito di esorcizzazione. L’esorcismo collettivo veniva svolto successivamente all’interno della cappella della chiesa dedicata a San Paolo, a Galatina, proprio durante la festa del santo protettore della città, che secondo le antiche tradizioni invocando la sua indulgenza, il Santo in persona liberava l’anima della fanciulle pizzicate dalla tarantola.
A volte l’esorcismo iniziava in camera da letto, dove i suonatori si riunivano per far danzare la pizzicata in modo da uccidere il ragno velenoso che l’aveva fatta ammalare, disponendo intorno al suo letto dei fazzoletti colorati del colore similare al colore del presunto ragno velenoso, a questo punto la fanciulla dopo esser caduta in uno stato di profonda trance, scegliendo il fazzoletto dello stesso colore del ragno artefice della trance, poteva rompere la maledizione esorcizzandosi. La leggenda legata a San Paolo narra che al tempo della diffusione del Vangelo di Gesù, i due discepoli, Pietro e Paolo, si erano recati in terra salentina. Il popolo dell’allora non ancora sorta Galatina accolsero con grande calore l’arrivo dei discepoli, e una donna offrì loro tutto ciò che aveva: cibo per potersi sfamare e un giaciglio sul quale poter dormire. San Paolo, toccato dalla gentilezza proferita dalla donna che si era dimostrata così generosa, volle ricambiare tanta cortesia e benedisse lei e la sua famiglia, concedendogli il potere di guarire tutti coloro che sarebbero stati morsi dagli animali velenosi presenti nelle loro terre. La famiglia della donna e tutti i loro discendenti sarebbero diventati immuni ai morsi velenosi, e avrebbero potuto aiutare coloro che invece ne cadevano vittime. Per far ciò consacrò l’acqua del pozzo che avrebbe dato un valido aiuto nell’annullare il potere malefico del veleno. Ad ogni modo, affinché ciò avvenisse, era necessario seguire un rito, memoria di antichi riti propiziatori, da eseguire con fedele precisione.
Sulla ferita del morso dell’animale si doveva tracciare il segno della croce, simbolo di benedizione cristiana, e il pizzicato doveva poi bere dell’acqua benedetta del pozzo presente all’interno della casa della donna consacrata dal Santo, in modo da poter espellere tutto il male con il suo veleno.
Intorno alla fonte del pozzo, in seguito, è stata costruita una cappella, oggi Chiesa di San Paolo, dove le donne pizzicate venivano poi portate per l’esorcismo, che spesso durava giorni e giorni, finché la donna, stanca e spossata, lasciava andare via il male grazie all’intercessione di San Paolo.
La tradizione pugliese vuole che una delle tante varianti della pizzica sia, principalmente, una danza di corteggiamento dove la donna, muovendo i passi e saltellando al ritmo dei tamburelli, si lascia corteggiare dall’uomo. Questi, avvolto dalla sensualità della danza, della musica e dagli sguardi di lei, lascia alla donna il potere della scelta. Ed ella, fedele alla sua storia ancestrale, gestisce le redini del fato e del destino amoroso, scegliendo il proprio partner e lasciandosi scegliere nuovamente da lui. Sarà proprio il fazzoletto rosso, rosso come il sangue e la passione, rosso come l’istinto incontrollato che, sventolato dalle mani di lei, sceglierà il partner. Questi accetterà la scelta della donna e si avvicinerà a lei, nel vortice di una danza erotica e sensuale, fatta di leggeri sfioramenti e sguardi erotici. Il fazzoletto rosso sarà, quindi, strumento di invito per l’uomo, scelto ad unirsi al suo sì. Questo rituale del fazzoletto per la scelta del partner amoroso si ritrova ancora oggi non solo nel Salento, ma in tutta la regione e in alcune aree della Basilicata e della Campania. La tradizione fa risalire l’uso del fazzoletto a periodi molto antichi e lo vuole simbolo d’amore. Il rosso acceso della stoffa emerge tra i movimenti caldi della danza per disegnare vortici di corteggiamento e di amoreggiamenti, per esprimere la propria voce una volta che la donna ha scelto il suo uomo. Giunti a questo punto il fazzoletto diverrà simbolo dell’amore concesso al partner da parte della fanciulla, la quale dona quel fazzoletto, rosso come il suo cuore, a colui che l’ha conquistata.
Alcuni studiosi sostengono, oggi, che il fazzoletto non appartiene alla tradizione della danza, ma che sia stato aggiunto in seguito, a mo’ di ornamento. Le mani delle danzatrici si abbellivano del rosso della sua stoffa per aggiungere colore alla coreografia di una danza già di per sé travolgente. Quale che sia la sua vera storia, il rosso di quel fazzoletto è di sicuro simbolo emblematico di un sentimento forte ed istintivo come l’amore e la passione di cui si fa egregio vessillo.
Ma questa è storia e leggenda concretizzate oggigiorno dalla presenza indiscussa dell’Associazione Culturale “ Terra Jonica Salentina ” che basa i propri lavori e progetti su codeste tematiche assai complesse come la “ pizzica e lataranta ”. L’Associazione, dunque, guidata dalla presidentessa cofondatrice la cantante Pina Caiazzo e dalla vicepresidentessa artista strumentista Carmen Screti, nonché cuori pulsanti dell’intera macchina organizzativa, operano in questo cotesto da anni immemori proprio perché come madre e figlia, la “pizzica e la taranta” sono parti integranti del loro codice genetico in quanto discendono da antenati che operarono in questo ambito fin da tempi antichi. Codesta associazione, si chiama così in onore della Madre Terra, elemento naturale creatore proprio di quella vita, che molto spesso veniva spezzata dal veleno della tanto temuta Tarantola. Terra, dunque, bagnata dallo Ionio che abbraccia gli antichi usi e costumi del Salento. In questa edizione, giunta ormai alla sesta, durante la “Notte della Pizzica ” si esibiranno anche altri gruppi di musica popolare di egual fama come: “ I Cantacunti ” gruppo salentino di cantastorie di Manduria guidato da Maria Rosaria Coppola e Gianni Vico nonché musicisti ed attori di storie realmente accadute in tempi immemori rivisitate in chiave moderna, i “ Selva Cupina ” associazione culturale salentina fatta da musicisti locali della Provincia di Taranto guidata da Aurora Abatemattei e Tony Altavilla i quali interpretano testi salentini, tarantini e irlandesi, i “ Chiantati ” un gruppo di musica popolare di Monacizzo e dulcis in fundo i “ Terra Jonica Salentina ” apriranno e chiuderanno l’evento culturale come ogni anno a questa parte con la consueta presentazione, canti e soprattutto balli con cui la stessa Pina Caiazzo in persona aprirà le danze con tanto di “ Pizzica Salentina ” . Nell’arco di queste meravigliose sei edizioni, alla kermesse sono stati invitati anche altri gruppi di musica popolare di una certa esperienza, come: i “ Pizzicariddi ” di Carosino, i “Camaci ” di Oria, i “ Tamburellisti di Otranto ”, i “ Don Pizzicati ” di Grottaglie, i “Domus Tarantae” di Taranto, i “ Musici Medievali ” di Monteiasi, i “ Pizzicati Sotto Lu Pete ” di Villa Castelli, i “ Cantori di Villa Castelli ”, e i “ Katundy Në Zëmbra ” di San Marzano di San Giuseppe. Il gruppo de “ Terra Jonica Salentina ”, dunque, è formato da: Pina Caiazzo (voce, ballo e castagnatte), Carmen Screti (voce, ballo, fisarmonica, tamburo e violino), Mimmo Galoppa ( direttore artistico, sound engineering, chitarra e basso), Josephine Andriani ( chitarra) e Leonardo Belvedere ( fisarmonica). Dunque, tutti pronti per ballare, cantare e sciogliervi in pista? Che aspettate? L’invito a presenziare all’evento culturale denominato “ La Notte Della Pizzica ” a Fragagnano (Ta) c/o Zona Industriale (P.I.P.) il 25 luglio dalle ore 21.00 fino a notte fonda, da parte dell’Associazione culturale e musicale “ Terra Jonica Salentina ” è rivolto a tutti coloro i quali vorranno assistere alle diverse esibizioni della pizzica salentina, in maniera totalmente gratuita. Inoltre, si potrà degustare piatti tipici della tradizione culinaria locale salentina, grazie alla presenza di alcuni stand allestiti appositamente e acquistare dei piccoli souvenir della tradizione salentina.