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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Domani 8 alle ore 11, presso il Teatro Comunale di Massafra (TA), sito in Piazza Garibaldi, avrà luogo la conferenza stampa di presentazione del progetto “PERIFERIE INFINITE. Dalle periferie locali alle periferie mondiali”, a cura del Teatro delle Forche, società cooperativa capofila della rete costituita con l’associazione culturale “Il Serraglio” di Massafra, il Circolo Arci “Svegliarci” di Palagiano e la Cooperativa Sociale “Il Sole” di Statte, vincitrice dell’avviso pubblico “Periferie al Centro - l’intervento di inclusione culturale e sociale della Regione Puglia – Assessorato all'Industria turistica e culturale Assessorato al Bilancio e alle Politiche giovanili e coordinato da Teatro Pubblico Pugliese.

All’incontro interverranno i rappresentanti degli Enti coinvolti e dei soggetti della rete del progetto che, prendendo il nome da un verso del poeta Vittorio Bodini, intende partire da una periferia nel sud dell’Italia per guardare alle periferie del mondo e cercare di integrare le persone nel cuore dello sviluppo culturale, sociale ed economico delle comunità territoriali, coinvolgendo soggetti e realtà che operano in prima linea sul fronte dell’integrazione, dell’accoglienza e della promozione artistica e culturale.

In programma, una ricca e articolata offerta artistica: spettacoli teatrali, laboratori esperienziali, interventi di danza e musica, iniziative culturali e di promozione della lettura, con ospiti nazionali e locali, azioni di mappatura del territorio e coinvolgimento delle comunità, con l’obiettivo di mettere e ri-mettere in gioco le persone, sia native che immigrate, delle zone periferiche interessate.

Il cartellone degli eventi e maggiori dettagli sul progetto saranno resi noti durante l’incontro, aperto alla comunità.

 

 

Tre giorni di formazione col meglio della ristorazione italiana (16-18 febbraio – Castello Aragonese) 40 masterclass, 20 moderatori, 90 ospiti


Taranto, per tre giorni, con 
Ego Festival diventa capitale della cultura enogastronomica. E riparte dalla sua identità, il mare.

Il più imponente evento enogastronomico del sud Italia quest’anno dal 16 al 18 febbraio sbarca nella Città dei Due Mari dove si celebrerà la quintessenza della formazione con l’ambizione di avviare il confronto sui temi del futuro: dall’enogastronomia all’arte, passando dalla musica e dalla letteratura, con un taglio formativo e didattico in una forma di congresso rivoluzionato e rivoluzionario, interattivo e dinamico.

 

C’è la cucina, c’è la sala, ma anche la pizza, il pane, la comunicazione e lo storytelling. E poi, ancora, champagne, spirits, metodo classico e la birra. Si ripete il format che punta sulla formazione professionale in un settore che proprio in Puglia costituisce uno dei motori principali dell’economia, ovvero accoglienza e ristorazione. 

 

Sono 40 le masterclass, 20 i moderatori, 90 gli ospiti, quattro i loro Paesi di provenienza, dalla California all’Inghilterra, dalla Francia alla Danimarca. Cuochi stellati e di grandi trattorie, uomini e donne di sala, le donne del pane e ci sarà la prima “orizzontale di pizze”, ci sono i pasticceri e tanta stampa nazionale. Due i party esclusivi e un convegno di apertura (16 febbraio alle 17,30) su com’è cambiata la comunicazione nel mondo dell’enogastronomia con un’analisi fondata sul recupero di etica e poetica, con lo sguardo di chi ha il compito di raccontare i territori e di chi deve modulare la propria offerta televisiva proprio seguendo o anticipando quei cambiamenti. 

 

In quale direzione sta andando la ristorazione italiana? E qual è il suo futuro? Quali le sue parole d’ordine?. È questo il quesito che si pone il direttore scientifico di Ego Festival Martino Ruggeri, pugliese di nascita e attualmente head chef di Ledoyen Pavillon 3*. Ed “Ego Festival, che è l’idea di EnogastroHub l’associazione nata per essere interprete dei bisogni del territorio e strumento per trasformare gli stessi in opportunità̀ – continua Monica Caradonna, presidente dell’associazione – vuole essere una scatola, un contenitore dinamico e fluido in cui avviare una discussione intellettuale proprio su dove sta andando la cucina italiana”. 

 

 

 

 

E saranno, tra gli altri, proprio i cuochi a farsene promotori. Sostenibilità, radici, territorio, sperimentazione, poetica del gusto e quel recupero visionario di ciò da cui si è partiti, insomma, in una parola, ritrovare la propria identità. Questi i temi che affronterà Ego, uno scambio di idee e di prospettive sul mondo della ristorazione che cambia e richiede nuovi strumenti di lettura. 

 

A ospitare l’evento è il Castello Aragonese, simbolo di un passato ambizioso in cui oggi, grazie al grande lavoro della Marina Militare e del Comune di Taranto, si salvaguarda un passato importante e si è creato un dinamico contenitore culturale.  

“Siamo felici di ospitare eventi di questo pregio e con simili potenziali ricadute per la nostra comunità. Taranto sta progressivamente tornando un luogo e un sistema altamente attrattivo, la nostra idea di diversificazione produttiva e riposizionamento dell’immagine della città sta incominciando a dare frutti importanti. – afferma Rinaldo Melucci,sindaco di Taranto - Siamo certi che la nostra filiera enogastronomica saprà cogliere questa opportunità e continuerà a investire in qualità e promozione della nostra bella Taranto. EGO sarà una grande festa, lavoreremo perché tutto sia perfetto e perché questo festival possa mettere radici in riva allo Ionio.”

 

Associati ad EGO Festival, anche quest’anno, il Premio San Marzano Best Sommelier per il miglior sommelier di Puglia sostenuto dall’azienda vinicola presieduta da Francesco Cavallo, e che metterà in palio un’esperienza in uno chateau ed EGO Match, ovvero l’occasione per far incontrare domanda e offerta. Tornano anche quest’anno le magiche EGO BOX e il 16- 17 e 18 febbraio al Castello Aragonese sarà possibile consegnare il CV per chi cerca lavoro nel mondo della ristorazione, oppure le richieste di professionalità da parte di chi cerca personale specializzato. Sul sito, nella sezione dedicata, è possibile scaricare la modulistica da consegnare.

 

Tutte le informazioni e i dettagli sulla partecipazione e sull’elenco dei seminari è disponibile sul sito www.egofestival.it

 

Il Festival di Sanremo sta per cominciare e c’è grande attesa per l’esibizione di Diodato, che canterà proprio nella prima serata. Sarà infatti il quarto artista a calcare il palco dell’Ariston di questa 70ma edizione. 

Il suo pezzo “Fai rumore”

si è già guadagnato un importante riconoscimento, il Premio Lunezia che alla vigilia della kermesse viene assegnato ai migliori testi dei big in gara e dei giovani. Stefano De Martino, Dario Salvatori, Loredana D Anghera e Beppe Stanco hanno reso nota  la loro scelta che ha premiato “Fai rumore”. «La struttura e l’intensità del testo annunciano un emozionante appuntamento con la musica»,  afferma il patron De Martino. Per il critico musicale Dario Salvatori, membro della Commissione del riconoscimento «Diodato sembra suggerire l'arte del conversare smooth. Riproporsi in amore è quasi un gesto dovuto. Ma non avvicinatevi troppo e cercate il contatto visivo senza esagerare. Nessun imbarazzo. Un intonarumori sussurrato».

“Fai rumore”,  è contenuto nel nuovo album di inediti “Che vita meravigliosa", in uscita il 14 febbraio per Carosello Records. Il testo è scritto dallo stesso Diodato, il quale ha anche composto le musiche con la collaborazione di Edwyn Roberts.

   L'artista tarantino racconta così l’intento all’origine del brano, la sua vera essenza: "'Fai rumore' è un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità. È un invito a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità. È un atto di ribellione che ha l’amore come finalità, nel senso più ampio possibile".

   “Che vita meravigliosa" è il terzo album di inediti di Diodato, anticipato dal nuovo singolo omonimo che il cantautore ha scritto per “La Dea Fortuna”, il film campione di incassi di Ferzan Ozpetek. Il nuovo album, prodotto da Tommaso Colliva, arriva a distanza di tre anni dall’uscita di “Cosa siamo diventati” (Carosello Records, 2017) e dopo le partecipazioni al Festival di Sanremo in gara con Roy Paci nel 2018 e in qualità di ospite di Ghemon nel 2019.

   Quest'anno Diodato sarà live per la prima volta all’Alcatraz di Milano (22 aprile) e all’Atlantico di Roma (29 aprile). Per sostenere Diodato si è mobilitata la rete attraverso un gruppo su facebook “Diodato @Sanremo2020” creato da Sabrina Morea, esperta di musica e organizzatrice di eventi e spettacoli musicali e sua grande supporter. Forza Diodato, in bocca al lupo!
Noi per augurare buon anno ai nostri lettori scegliemmo il magnifico pezzo che l’artista porto’ a Sanremo nell’edizione 2018 “Adesso” eseguito magistralmente durante un concerto all’alba a Lido Gandoli organizzato da Sabrina Morea che incanto’ letteralmente il pubblico presente.

Mercoledì 5 febbraio alle 18, al Teatro Comunale Fusco, lo scrittore pugliese Gianrico CAROFIGLIO presenterà il suo ultimo lavoro, “La misura del tempo” edito da Einaudi.

 

Alla presentazione, organizzata dal Comune di Taranto in collaborazione con la libreria Mandese, parteciperanno il Sindaco di Taranto, Rinaldo MELUCCI e l’Assessore alla cultura Fabiano MARTI. Modererà Antonio MANDESE della libreria Mandese.

 

Il nuovo lavoro di Carofiglio traccia un nostalgico dualismo tra passato e presente, in cui l’autore cerca di scandagliare l’intimità dei singoli personaggi e dei contesti, con la città sempre al centro dei suoi lavori, facendo i conti con la propria esistenza e con il tempo che passa. Quel tempo che serve ad ammettere che non esiste una sola risposta ai dilemmi umani. 

 

“Con il passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo”.

 Trasferta romana e incontri per il primo cittadino e gli assessori Fabiano Marti e Ubaldo Occhinegro. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha infatti incontrato al Mibact il ministro Dario Franceschini per illustrargli “più nel dettaglio il progetto di realizzare a Taranto una Biennale del Mediterraneo, in sinergia con gli analoghi prestigiosi eventi già esistenti nel campo dell’architettura e del design”. “Spero che il ministro Franceschini - ha dichiarato il sindaco - possa presto tornare a far visita a Taranto e a tastare con mano come il volto della città stia cambiando in fretta. So che ha ben chiaro l’abisso nel quale siamo stati gettati per rispondere alla chiamata del Paese negli ultimi cinquant’anni, una vera apocalisse socio-economica ed ambientale - ha proseguito Melucci con riferimento alle vicende Ilva-ArcelorMittal - dalla quale, anche grazie al suo aiuto e all’industria sostenibile della cultura usciremo fuori per sempre”. Il sindaco ha quindi ringraziato il ministro Franceschini per “l’attenzione che riserva alla città, alla sua storia come ai suoi sforzi per superare la drammatica crisi industriale e divenire stabilmente una città d’arte, sempre più centrale nello scenario culturale del Mezzogiorno”. 

 Ma c’è dell’altro. Il Comune di Taranto cerca una collaborazione col Maxxi  di Roma, la importante istituzione museale nazionale sulle arti del ventunesimo secolo. Per questo il sindaco Rinaldo Melucci ha incontrato la presidente del Maxxi, Giovanna Melandri, per “discutere di alcune importanti collaborazioni che nelle prossime settimane potrebbero vedere coinvolto il celebre museo ed il Comune di Taranto, a partire da progetti di ricerca, di creazione di valore sociale e finanche di assistenza nella riqualificazione di alcuni grandi attrattori della città”. Il Comune annuncia che il sindaco “ha potuto visionare alcune sezioni della mostra dedicata al grande architetto Gió Ponti, al fine di trarre spunti per la migliore celebrazione possibile del cinquantenario della Concattedrale Gran Madre di Dio”. Opera realizzata dal celebre architetto internazionale, il cui cinquantenario si celebrerà il prossimo dicembre.

Il giornalista Gerardo Greco presenta il suo libro “Guerra calda” presso la Libreria Ubik, in Via Cataldo Nitti 27 a Taranto. Domani, mercoledì 29 febbraio, a partire dalle 18.

Con l’autore, il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti.

Il libro racconta In un mondo che ogni giorno conferma le apocalittiche previsioni degli scienziati del clima, Noah e Iskra cercano la verità su chi ha voluto nascondere la schiacciante evidenza del riscaldamento globale. Dalle lande ghiacciate della Siberia dove i signori del gas portano alla luce un tesoro nascosto e letale, alla New York spettrale minacciata dall'uragano Sandy sino alle coste di Ravenna, erose dal mare che continua a crescere: i due giovani attivisti, nipoti di esuli siberiani, si trovano e si perdono, legati dall'emergenza comune di salvare la Terra, finché si è ancora in tempo. Intorno a loro gli schieramenti opposti della guerra del clima conducono un gioco pericoloso, che riguarda il destino dell'umanità e di un pianeta in bilico tra azioni di hacker russi, interessi di lobbisti cinesi e conflitti tra esperti.

E’ tutto pronto per “Alla focra”, il cartellone di eventi civili abbinato al programma dei festeggiamenti in onore del santo copatrono di Grottaglie, San Ciro. Due concerti, nelle serate del 30 e 31 gennaio, e venti stand di street food caratterizzeranno l’intera manifestazione, che si svolgerà nell’area della pira di San Ciro (167 bis, Grottaglie), il grande falò che, ogni anno, è acceso e fatto bruciare per devozione al santo, costruito con tralci di vite grazie all’impegno dei volontari.
“Alla focra” è organizzata dal Comitato festeggiamenti patronali di San Ciro e San Francesco nostri patroni, con i patrocini del Comune di Grottaglie e di Grottaglie 2020 Città europea dello sport.

E’ la focra dedicata a san Ciro la protagonista dell’intera manifestazione. Con un diametro di 22 metri ed un’altezza di 26 metri, la grande struttura è stata costruita in tre mesi dai maestri della focra Ciro De Carolis e Pasquale Chirico, supportati da un gruppo di collaboratori, tra questi, alcuni giovani grottagliesi.

In sé, sul fronte esterno, racchiude un’opera che raffigura il santo, realizzata, come da tradizione, da Ciro Chirico: la statua brucerà insieme alle fascine. All’interno, i maestri hanno ricreato una grande stanza con un camino, nella quale il prossimo 30 gennaio, alle ore 20, accederanno le autorità religiose (l’arcivescovo Filippo Santoro e don Eligio Grimaldi, parroco della chiesa Madre di Grottaglie), il sindaco Ciro D’Alò e le altre istituzioni, per la benedizione della pira e per l’accensione.

“Per noi, è un momento di grande devozione – commentano i maestri della focra in merito al lavoro di costruzione della pira -; lo facciamo in maniera volontaria e siamo contenti che al gruppo si siano avvicinati alcuni ragazzi. E un’arte antica, tramandataci dai nostri padri, che vogliamo trasferire alle nuove generazioni, affinché non si perda questa tradizione. Siamo contenti dei commenti dei visitatori, notiamo che il numero delle presenze sta crescendo sempre di più. Ci dicono che la pira è molto bella. E’ stata anche posizionata una pedana per i diversamente abili, per permettere loro di assistere all’accensione. L’area si è arricchita inoltre con gli stand e con la musica, grazie agli organizzatori di Alla Focra”. Il gruppo dei volontari si compone, oltre che dei due maestri, di Antonio Caforio, Giuseppe Donatelli, Giulio de Carolis, Salvatore Quaranta, Antonio Masella, Pietro Cotugno, Davide Manisi, Cosimo Antonazzo, Alessandro Ligorio, Francesco Quaranta, Massimo de Summa e Pasquale Serio Sisto.

Il programma civile, intanto, è curato da Roberto Cifarelli, ideatore, con la collaborazione di KO2O, di Cosimo Sanarica, referenti dell’organizzazione di ‘Alla ‘focra’. L’obiettivo è far crescere ancora di più la festa civile, fornendo ai visitatori delle novità, con un’area dedicata alla musica e allo street food nella zona della ‘focra, con una scelta musicale e gastronomica di qualità. Ci saranno venti gazebo di cibo di strada e due concerti, con l’intento di valorizzare sempre di più la festa di san Ciro, che ogni anno richiama a Grottaglie migliaia di visitatori.
Il programma musicale prevede due concerti, dalle sonorità e dai ritmi diversi. Il 30 gennaio, alle ore 19, si esibirà la “Giancarlo Paglialunga orchestra”, composta da Giancarlo Paglialunga, Rachele Andrioli, Vito De Lorenzi, Valerio Bruno, Peppo Grassi, Massimiliano De Marco, Rocco Nigro e Laura De Ronzo (danza). Il 31 gennaio, alla stessa ora, sarà invece in scena il gruppo Nitrophoska, con Angelo Belmonte (voce), Giuseppe Losavio (basso), Enrico Marchianò (chitarra), Giuseppe Chiefa (batteria), Giuseppe Lepore (tastiere), Damiano Carenza (sax), Biagio Catucci (sax), Luciano Nocco (tromba), Alessandro Carriero (trombone).

Nell’iniziativa coinvolta anche Radio Cittadella.

 

Sarà attivato nei prossimi giorni il nuovo e definitivo impianto di filodiffusione che dal Teatro Comunale Fusco distribuirà musica di diversi generi in alcune vie e in determinate ore della giornata con un volume adatto ad allietare ma non a disturbare commercianti e cittadini che popolano le vie interessate. 

La musica, come detto, partirà dal teatro e si diffonderà per Via Giovinazzi - nel tratto compreso fra Via D’Aquino e via Anfiteatro - per poi diramarsi su Via D’Aquino da Piazza Carmine a Piazza Maria Immacolata.

Gli orari di attivazione saranno variabili e definiti in corso d’opera, ma l’idea dell’amministrazione Melucci è quella di accompagnare con musica classica, sinfonica, swing, jazz alcune ore della giornata, soprattutto il sabato e in occasione della feste.

Un appuntamento fisso, invece, sarà quello delle 12 di ogni giorno, quando, subito dopo il suono delle campane della Chiesa del Carmine, dal Teatro Comunale partirà in filodiffusione un’aria del grande compositore tarantino Giovanni Paisiello.

Inoltre, come già avvenuto in occasione del concerto di Capodanno, alcuni eventi che si terranno al Teatro Fusco saranno amplificati in diretta attraverso la filodiffusione, anche grazie alla preziosa collaborazione di Radio Cittadella.

Il primo evento sarà il concerto per la Giornata della Memoria in programma lunedì 27 gennaio alle 21 al Teatro Fusco.

“L’idea è quella di far uscire il teatro dal teatro per renderlo fruibile a tutti.” - ha dichiarato l’assessore alla cultura Fabiano Marti - “Sono sicuro che, come successo già in occasione del concerto di Capodanno e per tutto il periodo natalizio, ascoltare la musica che uscirà dal teatro sarà emozionante. 
E sono altresì sicuro che anche l’aria di Paisiello programmata ogni giorno alla stessa ora costituirà un’emozione unica. Stiamo lavorando per dare un’identità culturale alla nostra città, e questa identità non può prescindere dalla sua storia e dai suoi grandi artisti”.

“Cittadella-La radio” celebra, con una diretta dal teatro Fusco, la Giornata mondiale della Memoria, nata per ricordare i 15milioni di vittime dell’Olocausto.

Il 27 gennaio, l’emittente radiofonica, media partner del teatro comunale, sarà in diretta dalle 20.30 con ospiti e curiosità dal backstage, in attesa del concerto “Let’s swing away”, promosso dall’amministrazione comunale e dalla direzione del Fusco. A partire dalle 21.00 poi “Cittadella- La Radio” proseguirà la sua programmazione, con la diretta dell’intero concerto.

La speciale “trasferta” al teatro di via Giovinazzi, si potrà ascoltare sui 96.5 fm o su www.radiocittadella.it . La diretta intera, dalle 20.30 in poi, sarà  inoltre trasmessa in filodiffusione per le vie del borgo umbertino.

 

 

«Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell'altra volta fu l'ultima: le farfalle non vivono nel ghetto». In occasione della “Giornata della memoria”, lunedì 27 gennaio, alle ore 18 nel foyer del TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, Crest e Soroptimist Club promuovono la narrazione “Le farfalle di Terezin” di e con Giovanni Guarino, liberamente tratta dal libro “La repubblica delle farfalle” di Matteo Corradini. Una serata d’ascolto e di incontro per non dimenticare. Ingresso libero. Info a 099.4725780.

La cittadina fortificata di Terezin (in tedesco, Theresienstadt), situata a sessanta chilometri da Praga e sede di caserme e prigioni nella prima guerra mondiale, dalla fine del 1941 fu trasformata dai nazisti in ghetto e campo di transito per gli ebrei di quella zona dell’allora Cecoslovacchia annessa al Reich. Nel campo di Theresienstadt confluirono in seguito gli ebrei tedeschi, in particolare gli anziani, gli austriaci, gli olandesi e i danesi. In un luogo dove abitavano settemila persone furono stipati più di cinquantamila ebrei. La vita nel ghetto era in parte gestita dal Consiglio ebraico, che su ordine dei nazisti aveva il compito drammatico di stilare le liste di coloro che sarebbero dovuti partire con i treni verso i campi di sterminio, in particolare verso Auschwitz.

È in questo sfondo, nel ghetto di questa città isolata dal mondo, che un gruppo di ragazzi reagisce alle violenze, alla paura, ai soprusi, incontrandosi, tra il 18 dicembre 1942 e l’agosto 1944, ogni venerdì sera in gran segreto. Da questi incontri, nascerà un giornale, il Vedem (Avanguardia), realizzato con il contributo di tutti, anche dei più piccoli: disegni, poesie, rubriche, recensioni. Le riunioni di redazione diventano un momento prezioso per scambiarsi pensieri, timori e, soprattutto, per dar spazio ai sogni. Il Vedem, che produsse più di 800 pagine, molte delle quali sono ora conservate nel Memorial di Terezìn e nel museo Yad Vashem di Gerusalemme, sarà per i ragazzi di Terezín l’unico modo per resistere, lottare e testimoniare la voglia di vita nonostante la brutalità che circonda le loro esistenze. Grazie al loro sacrificio, le atrocità di Terezìn sono giunte fino a noi, per non dimenticare.

La poesia all’inizio è di Pavel Friedman (1921-1944), uno dei ragazzi rinchiusi nel campo di Terezin, poi mandato ad Auschwitz dove ha trovato la morte. Le poesie e i disegni dei bambini internati dai nazisti nel ghetto di Terezin e quindi uccisi nei lager compaiono nel libro "Non ho mai visto un'altra farfalla", pubblicato dall’Us Holocaust Memorial Museum.

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