ESTATE PUGLIESE/ A Carosino il teatro e il cinema nelle Visoni di… Vino di CarusTeatro Aps
Scritto da Giornalista1ESTATE PUGLIESE/ Il 6 e il 7 a Grottaglie Orecchiette nelle nchiosce – on the road, incontro tra cibo, arte, cultura
Scritto da Giornalista1Il centro storico di Grottaglie, nel cuore del Tarantino, si prepara ad accogliere la decima edizione di \\\"Orecchiette nelle \\\'nchiosce – on the road\\\", l’evento culinario straordinario che si terrà il 6 e 7 agosto 2024. Con i suoi vicoli bianchi - chiamati \\\'nchiosce – e le dimore storiche dell’antico centro, la città delle ceramiche si trasformerà in un percorso gastronomico che celebra la ricca tradizione culinaria pugliese e le sue più recenti rivisitazioni.
Undici chef prenderanno parte a questa grande kermesse enogastronomica, offrendo agli ospiti una varietà di prelibate ricette che interpretano la regina delle tavole pugliesi: l\\\'orecchietta. Dalle versioni più tradizionali alle opzioni senza glutine, i visitatori avranno l\\\'opportunità di deliziarsi con una vasta gamma di sapori unici.
L\\\'edizione di quest\\\'anno sarà resa ancora più memorabile grazie alla partecipazione dei cuochi che hanno preso parte alle edizioni precedenti. I talentuosi chef, tutti pugliesi, hanno dimostrato la loro straordinaria abilità e creatività culinaria su scala nazionale e internazionale. Accanto a nomi nuovi, saranno presenti quindi gli chef che negli anni hanno caratterizzato la manifestazione e che hanno avuto successo. Tuttavia, ciò che renderà questa riunione così speciale è il loro profondo legame con l\\\'evento stesso e con tutta l\\\'atmosfera festosa che lo circonda. Oltre a portare con sé le loro eccellenti competenze culinarie, gli chef porteranno anche il loro affetto per questa celebrazione unica e per la vibrante comunità che la rende possibile. La loro presenza contribuirà a rendere l\\\'esperienza di quest\\\'anno ancora più coinvolgente e indimenticabile per tutti i partecipanti.
Le cantine e i birrifici artigianali locali esalteranno ulteriormente l\\\'esperienza culinaria, mentre due laboratori permetteranno ai partecipanti di imparare a preparare manualmente le orecchiette. In uno di questi laboratori ci sarà Nunzia Caputo, pastaia a Bari vecchia, famosa per le sue ‘inimitabili’ orecchiette fatte in casa. Grazie alla sua maestria, Nunzia è diventata non solo la cuoca più famosa di Bari, ma anche una celebrità sui social, sbarcando addirittura oltreoceano.
Dal capoluogo pugliese a Grottaglie, nei laboratori ci sarà anche zia Lella, Aurelia Arces, grottagliese doc, maestra nel mettere “le mani in pasta” e nel realizzare le orecchiette. I laboratori saranno aperti a persone di tutte le età, dai bambini ai grandi, per trasmettere questa antica arte della pasta fatta in casa.
Non mancheranno i momenti dedicati all’inclusione e alla solidarietà: ad Orecchiette nelle ‘nchiosce 2024 ci sarà anche “Orecchiette, la pasta che vorrei”, laboratorio di inclusione sociale di ragazzi autistici, attivo ad Ostuni.
Artisti di strada, dj set e gruppi musicali garantiranno un\\\'atmosfera vivace e divertente per tutta la durata dell\\\'evento. Ci sarà la tradizionale postazione live di “Radiorecchiette” e le due serate saranno caratterizzate da un programma di eventi: il 6 agosto, si esibirà la Skanderground Band; il 7 agosto sarà sul palco Franco Cosa, con il suo “Franco Cosa show”. Il palco sarà allestito in piazza Regina Margherita. Nella manifestazione, ci sarà anche un omaggio a Walter Chiari. Il grande artista di origini grottagliesi sarà ricordato dall’attore e regista Alfredo Traversa, con il suo “sarchiapone”. Altri spettacoli si terranno nelle ‘nchiosce, animate dai Pizzicati int’allu core e dagli Swing Jazzati.
Per i ticket delle degustazioni e delle bevande, in ogni postazione sarà disponibile il servizio di prevendita per evitare lunghe code e garantire una migliore fluidità nel percorso dell\\\'evento. Il percorso gastronomico troverà spazio nelle ‘nchiosce, ma anche in antiche residenze e b&b presenti nel centro storico.
Sono previste tre aree parcheggio: zona industriale per chi arriva da Taranto e San Giorgio Jonico (con bus navetta gratuito); zona stadio per chi arriva da Brindisi-Francavilla Fontana (con bus navetta gratuito); palazzetto dello sport Campitelli per chi arriva da Martina Franca – Valle d’Itria (con bus navetta gratuito); zona cimitero per chi arriva da Montemesola-Crispiano (a piedi).
Dalle ore 19, si potrà accedere dagli ingressi: Castello, via Garibaldi, piazza Rossano, Sant’Antonio, via Vittorio Emanuele II.
\\\"Orecchiette nelle \\\'nchiosce – on the road\\\" è organizzato dall’associazione Le Idee non Mancano APS di Cosimo Sanarica ed è un progetto realizzato con il contributo della Regione Puglia – Dipartimento Agricoltura, Sviluppo Rurale ed Ambientale, con il patrocinio di Comune di Grottaglie, Gal Magna Grecia, Slow Food Grottaglie Vigne e Ceramiche, Salento delle Murge, Pro loco Grottaglie, Dis Education e AssetNetwork APS.
Quest’anno l’evento vedrà anche la collaborazione del progetto internazionale Retrogusti – Food Tales, che curerà l’organizzazione di due talk, dibattiti con esperti sul mondo delle orecchiette.
Per ulteriori informazioni, visita il sito www.orecchiettenellenchiosce.com o la pagina Facebookwww.facebook.com/orecchiettenellenchiosce.
Tel: 327.3341089
Gli chef di “Orecchiette nelle \\\'nchiosce – on the road\\\" 2024 e i piatti:
Bea Acquaviva – Hostaria (Mola di Bari, Bari)
Orecchiette al pomodoro molese, capocollo martinese e fonduta di caciocavallo
Salvatore Carlucci – 20 d’Italia (Basiglio, Milano)
“A mia mamma…” orecchiette, crema di fave secche e cipolla e insalata d’uva
Maria C. D’Acunto – La luna nel pozzo (Grottaglie – Taranto)
Orecchiette allo sfusato amalfitano con pesto di fagiolini dell’orto della trattoria, con cacioricotta di capra ionica
Palma d’Onofrio - progetto Artemide
Orecchiette con saganaki di cozze (pomodori, vino bianco, succo di limone, feta, cipolla e peperoncino)
Alessio Greco – Braceria Barbanera (Mesagne, Brindisi)
Orecchiette con pomodorino arrosto, terra di olive, panna di mandorle, olio extravergine al basilico e granella di mandorle tostate
Cosimo Guarino – Four Seasons (Martina Franca, Taranto)
Orecchiette con tolica (cicerchia), pomodorini infornati, guanciale di maiale nero pugliese e zeste di lime
Paola Ortesta – La Cuccagna Giro di Vite (Crispiano, Taranto)
Orecchiette “all’acquasale”: tre pomodori, barattieri, cipolla rossa di Acquaviva, friggitelli, cacioricotta e pane croccante all’origano
Giuseppe Panebianco – Fragrante (Palo del Colle, Bari)
Orecchiette con ragout di polpo locale e polvere di tarallo
Antonella Ricciolo – responsabile regionale Lady Chef Puglia
Due proposte: orecchiette gluten free con cozze, pomodorini datterini gialli, stracciatella e menta; orecchiette gluten free con vellutata di cime alle acciughe con olio all’aglio nero
Domenico Castria – Il praedio della reale (Ginosa, Taranto)
Orecchiette con sugo di pomodoro paesano di Crispiano confit al rosmarino, melanzane a funghetto, uovo stracciato e cacioricotta di capra ionica
Lorenzo Lacriola – Tabula Rasa (Bari)
Orecchiette con caponata di verdura e lamelle di mandorla tostata
Le orecchiette saranno fornite dal pastificio Maffei – pastaio in Italia dal 1960 di Barletta. Alcuni ingredienti delle ricette sono presìdi Slow Food.
Saranno 10 le postazioni per le bevande. Per i vini, saranno presenti sei cantine pugliesi: De Quarto vitivinicoltori, cantine Motolese, cantina Nistri, azienda agricola Melillo, Li Camennere Wine, cantina AnostoNoma; ci saranno inoltre due birrifici artigianali pugliesi, dislocati su quattro postazioni: birrificio Federico II e birrificio B94.
LA RECENSIONE/ Donne contra Demoni di Cosimo Argentina: tre donne in fuga per la salvezza in un mondo che esplode. Presentazioni a Taranto e a Grottaglie
Scritto da Giornalista1di Lucia Pulpo
Donne contra demoni di Cosimo Argentina, è il libro che non ti aspetti. L’autore ci ha abituato a protagonisti maschili, spesso somiglianti a lui, alla sua storia di legale prestato all’insegnamento, trasferitosi da Taranto al nord Italia.
Questo è il “capitolo” conclusivo della” Trilogia della Torre”, fantascienza all’ennesima potenza, visioni distopiche si proiettano sulla realtà che ci avvolge spesso col suo velo d’illusione. Queste storie squarciano letteralmente il velo ridandoci l’immagine nitida dei fatti in cui siamo immersi, Storie al plurale perché il romanzo ha, in appendice, il racconto Cinquanta cavalieri.
Argentina spariglia le pagine in tavola: i due canti precedenti sono ambientati in un futuro molto prossimo e in luoghi dichiaratamente conosciuti. Anche chi non è un “argentinario doc”, ne rimarrà spiazzato per la lucidità con cui è descritto il mondo in cui viviamo e la lotta fra Bene e Male ciclicamente presente. Nulla è come sembra o come vogliono raccontarci le “voci del popolo”. C’è un pianeta Vegas che è l’arrivo e la partenza di un cammino disperato ma necessario. C\\\\\\\'è la ribellione di tre donne, puntano i piedi mentre il terreno sta franando e la salvezza è una salita ardua per chi non ha ali. Il testo è duro, senza sconti per nessuno, questa è l’unica caratteristica a cui lo scrittore rimane fedele. Il linguaggio è secco e pulito, nessuna concessione allo slang di casa anche perché non sarebbe giustificato in un non luogo sia pure familiare. L’unica nota poetica è l’amore di Anna, l’infermiera da cui prende movimento la fuga di Mary Ant, la paziente oncologica ricoverata all’ospedale Nord, a cui si unisce Roxy, una paziente psichiatrica munita di visioni precognitive e del dialogo con gli invisibili fantasmi cari all’autore considerando la loro presenza in altri suoi romanzi. Questi fantasmi sono i personaggi dei romanzi che completano la trilogia con l’aggiunta di Emiliano (L’umano sistema fognario).
Gli elementi della fantascienza clsssica sono sparsi ampiamente in tutte le 237 pagine a cui si aggiunge il sapore “dantesco” delle tre donne che vogliono il viaggio del lettore, in tre tappe, per aprirgli gli occhi e…
CN edizioni ha pubblicato questo e i precedenti volumi della “Trilogia della torre”.
Cosimo Argentina presenterà Donne contra Demoni a Taranto, il
7 agosto prossimo, alle ore 2030, sulla terrazza della chiesa di San Cataldo, in Città vecchia, nell ambito della rassegna Un libro in terrazza. Dialogherà con l autore Miriam Putignano. Per info e prenotazioni 3289268385.
L autore sarà inoltre a Grottaglie, il 22 agosto, alle 19.30, al Caffè Letterario Casa Merini, in via Delle Torri 4. Dialogheranno con lui Vincenzo De Marco e Luisa Campatelli. Letture a cura di Alfredo Traversa e Tiziana Risolo.
MANCANZE/ Il Caffè Tripoli chiude per sempre? A Martina Franca tutti sperano non sia così
Scritto da Giornalista1di Luca Lorusso
C'era una volta il Caffè Tripoli...se fosse una favola ci vorrebbe il lieto fine che è poi ciò che sperano gli abitanti, i turisti, i villeggianti che stanno inondando la regina del barocco della Valle d Itria, Martina Franca, in questi giorni in pieno tripudio per il Festival.
Passare davanti al celebre, iconico caffè, tappa fissa del giro delle bontà, e vedere la saracinesca abbassata aggiunge una nota di malinconia a questo quadro di arte e bellezza.
Pare si tratti di una chiusura temporanea dello storico Caffè dall inconfondibile stile liberty ma il timore che non sia così c è ed è palpabile nelle parole dei rappresentanti delle istituzioni e dei cittadini.
Intanto, proprio oggi, ricorre il compleanno di un attrice, Maria Grazia Cucinotta, protagonista dei bellissimi scatti del fotografo Ferdinando Scianna, per Lavazza, ndatati 1996 che immortalano l artista siciliana proprio davanti al Tripoli.
ESTATE LEPORANESE/ Presentata la 10^ edizione della Festa Usb: tre giorni di incontri, dibattiti, riflessioni, spettacoli, per non dimenticare
Scritto da Giornalista1Ci sarà anche una forte testimonianza sulla Sicurezza sul Lavoro alla 10^ edizione della Festa dell\'Usb Noi non dimentichiamo, che si tiene dal 26 al 28 luglio presso l\'ex Batteria Cattaneo a Gandoli, Leporano, all\'interno dell\'Estate leporanese.
Domenica 28 luglio, alle ore 2030, andrà in scena l\'opera teatrale La Gru, testo di Luisa Campatelli, interpretato da Tiziana Risolo con la regia di Alfredo Traversa, ispirata a fatti accaduti a Taranto.
Al termine, interverrà Amedeo Zaccaria, padre di Francesco, morto il 28 novembre del 2012, all\'età di 29 anni, dopo essere rimasto intrappolato nella cabina-guida di una gru del siderurgico caduta in mare al passaggio di un tornado.
A distanza di 7 anni, era il 10 luglio del 2019, un analogo incidente costò la vita al gruista Cosimo Massaro, di 40 anni.
La manifestazione, che ormai è parte dell’estate tarantina, è stata presentata alla stampa ieri mattina nel Castello Muscettola di Leporano.
Alla conferenza hanno preso parte anche il sindaco, Vincenzo Damiano e l’assessore al ramo Jolanda Lotta, del comune di Leporano che ospita anche quest’anno la festa dell’Usb.
Come sempre, l’organizzazione sindacale alterna momenti di confronto ad altri di riflessione, anche a cura dei piccoli della UsbBaby, ad altri ancora di divertimento e musica. Invitata la politica a discutere di temi di assoluta rilevanza: nella prima serata ospiti saranno il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso ed il presidente della Regione Michele Emiliano, che affronteranno con Franco Rizzo e Sasha Colautti Esecutivo Confederale Usb, il delicatissimo e spinoso tema dello stabilimento siderurgico.
Nella seconda serata, l’attenzione sarà puntata sulle Sanitaservice come realtà da preservare, e vedrà la presenza del direttore generale dell’Asl di Taranto Gregorio Colacicco, del direttore amministrativo Vito Santoro, dell’amministratore unico della Sanitaservice Taranto Giuseppe Pulito e di Francesco Massaro, amministratore unico della Sanitaservice di Lecce, per la politica ci saranno i consiglieri regionali Michele Mazzarano, Renato Perrini e Antonio Scalera ed il consigliere del presidente Mino Borraccino. Per l’Usb, con Franco Rizzo, Gianni Palazzo, Usb Puglia.
Per la terza sera spunti di riflessione sulla sicurezza sul lavoro verranno offerti dalla rappresentazione teatrale La Gru.
La tempesta, meteorologica ed emotiva, è il fil rouge di questa rappresentazione teatrale.
Una donna attende il rientro a casa del marito. La tempesta, il pericolo, se l’uomo che ami lavora in cima ad una gru nell’area del porto di Taranto è sempre presente. In un periodo di tempo relativamente breve, tra una sirena della polizia e l’interruzione dell’energia elettrica, la protagonista rivive gli ultimi attimi vissuti col marito, cerca di ricordare, per darsi forza, i momenti più belli, e spera, fino alla fine, che tutto quel finimondo non finisca per annientarli.
Non sarà così.
Il suo uomo non tornerà.
Sarà travolto a centinaia di metri d’altezza dalla foga del vento.
Opera ispirata a fatti realmente accaduti di recente con processi ancora in corso.
Il titolo La GRU non indica solo la macchina per il sollevamento e lo spostamento di merci e materiali ma per un destino crudele LA GRU fa anche riferimento all’uccello di grandi dimensioni che prima dell’industrializzazione selvaggia di Taranto abitava le stesse zone ora occupate dalle gru/macchine.
La trasposizione scenica de La Gru a cura del regista Alfredo Traversa è un viaggio intimo, lo specchio di ciò che accade quando avverti che qualcosa di inimmaginabile può accadere.
Non mancano i momenti di forte denuncia pubblica.
L\'opera si snoda lungo un percorso in cui trovano spazio la denuncia, la rabbia, il legame profondo che unisce l\'uomo al suo lavoro, la testimonianza.
La GRU è stata portata in scena al teatro Fusco di Taranto in occasione della Giornata sulla Sicurezza organizzata da Formare Puglia e Comune di Taranto, e insieme all\'Associazione Opportunità alla Paro il Primo Maggio 2023 al Teatro Comunale di Crispiano e il 12 marzo 2024 presso le Artificerie Almagia\' all\'interno del Festival delle Culture di Ravenna.
Festeggiamo il decimo anno con entusiasmo e slancio - ha sottolineato Francesco Rizzo, Esecutivo Confederale Usb- e con l’obiettivo di offrire al pubblico spunti di riflessione, ma anche momenti di spensieratezza. Siamo forti del risultato ottenuto lo scorso anno, con circa 15.000 ingressi nelle tre serate e ci proponiamo di fare sempre meglio confermando il nostro naturale interesse a garantire il lavoro sano, sicuro e stabile.
Nel corso delle tre serate verrà allestito un banchetto per la raccolta firme contro l’autonomia differenziata.
Anche quest’anno inoltre sarà possibile gustare la birra artigianale prodotta all’interno della casa circondariale di Taranto grazie all’encomiabile iniziativa di Espedito Alfarano. Cabaret e musica saranno presenti come ogni anno. Direttore artistico Michele Altamura
Appuntamento quindi il dal 26 al 28 luglio ore 2030, ex Batteria Cattaneo Gandoli, Leporano. Ingresso Libero.
Lu.Lo.
TARANTO DELLE MERAVIGLIE/ Associazioni unite: recuperiamo il Parco Letterario del Fiume Galeso
Scritto da Giornalista1Realizzare il Parco Letterario del Fiume Galeso, far rivivere anche da un punto di vista culturale un luogo cui è legata la storia di Taranto. Questo il senso dell iniziativa promossa ieri da un nutrito gruppo di Associazioni e cui ha preso parte anche Vito Felice Uricchio, Commisario Governativo per le Bonifiche.
A rappresentare l esigenza di rendere il Galeso punto di riferimento culturale e paesaggistico attraverso un intervento di riqualificazione e recupero sono stati tra gli altri i rappresentanti di Amici dei Musei, Amici del Quinto Ennio, ANTA, Associazione italiana di cultura classica, Centro Studi Cesare Giulio Viola, Comitato Parco del Mar Piccolo, Scorpione Editore, Società Dante Alighieri, F.A.I. Taranto, FIDAPA Taranto, Garden Club Taranto, Italia Nostra,
Lignum Alberi per Taranto, LIPU Taranto, NOI, Lions Club Taranto Poseidon. La proposta lanciata dai promotori è quella di avere il luogo in comodato gratuito per la realizzazione del progetto Parco letterario del Galeso.
Alla conferenza stampa, promossa dal paesaggista Vito Crisanti, è intervenuto il Dott. Vito Felice Uricchio, Commisario Governativo per le Bonifiche.
Lu.Lo.
DA SETTEMBRE SU RAIUNO/ La giornalista tarantina Monica Caradonna e Elisa Isoardi confermate al timone di Linea Verde Life
Scritto da Giornalista1Torna il programma che racconta l\'Italia del cambiamento e dell\'innovazione, nel nome della sostenibilità urbana e del rispetto del territorio e dopo il successo della scorsa edizione al timone di Linea Verde Life, in onda dal 14 settembre alle 1230 su Raiuno, sono confermate la giornalista tarantina Monica Caradonna e Elisa Isoardi.
La trasmissione punterà i riflettori sulla bella provincia italiana, quella virtuosa, identitaria, attraverso l\'incontro con i protagonisti, in un viaggio nella bellezza, storica, architettonica, artistica, imprenditoriale, enogastronomica.
\"Sono felice di condividere l’ufficialità di questa notizia. - scrive monica Caradonna sulla sua pagina fb- Oggi sono stati presentati i Palinsesti RAI e mi hanno confermata alla conduzione di Linea Verde del sabato con la mia amica e collega Elisa.
Una riconferma non è mai scontata.
Quello alle spalle è stato un anno faticosissimo in cui ho imparato tantissimo.
C’è una consapevolezza che però mi ha arricchito tantissimo ed è il senso di responsabilità di dover rappresentare un’azienda come la RAI che ogni giorno con #camper e ogni sabato con #LineaVerde ci fa entrare nelle case della gente.
Serietà, studio, umiltà, rispetto, cultura, sorrisi e la giusta dose di leggerezza continueranno ad essere la cifra del mio lavoro anche in questa avventura.
Grazie a chi mi ha confermato la fiducia e grazie alla grande squadra di linea verde
Ci vediamo dal 14 settembre ogni sabato alle 12,20 su Rai1!>
Lu.Lo.
TARANTO DELLE MERAVIGLIE/ Gli Ori del MArTA in esposizione a Città del Messico
Scritto da Giornalista1Gli Ori della collezione del Museo archeologico nazionale di Taranto (MarTa in sigla) sono a Città del Messico per celebrare la tappa finale della mostra “Forme e colori dell’Italia preromana. Canosa di Puglia”. Si tratta dell’ultimo appuntamento del programma “Il racconto della bellezza”, realizzato in collaborazione tra la direzione generale Musei del ministero della Cultura e la direzione generale Diplomazia pubblica e culturale del ministero degli Esteri, che mira a promuovere all’estero il patrimonio culturale italiano, e che ha già fatto tappa a Buenos Aires, San Paolo e dallo scorso 12 luglio e fino al 29 settembre prossimo sono nel Museo Nacional de Antropologia di Città del Messico. La mostra, curata dal direttore generale Musei, Massimo Osanna, e da Luca Mercuri, realizzata in collaborazione con la direzione regionale Musei Puglia e il Museo archeologico nazionale di Taranto, “è una narrazione coinvolgente - spiega il MarTa - di un’importante civiltà italica come quella dei Dauni, ma anche un saggio eloquente dell’archeologia pugliese e degli scambi e degli intrecci di culture che è in grado di testimoniare”. I materiali esposti provengono dai depositi e dalle collezioni di alcuni dei principali Musei della Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Canosa di Puglia, il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il Museo Archeologico di Santa Scolastica di Bari, nonché della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta-Andria-Trani e Foggia e della Soprintendenza Nazionale per il patrimonio culturale subacqueo. In mostra sono presenti anche reperti recuperati durante le operazioni di contrasto al commercio clandestino di beni culturali condotte dal Comando Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale. L’esposizione illustra un momento significativo della storia dell’Italia antica, precedente all’unificazione portata a termine da Roma, e si concentra sui Dauni, una popolazione che abitava l’area settentrionale dell’attuale Puglia e parte della Basilicata. “E’ un onore per il Museo archeologico nazionale di Taranto far parte di questo progetto - spiega la direttrice del MArTA, Stella Falzone - perché attraverso queste mostre di livello internazionale riusciamo ad essere ambasciatori della ricchezza e della storia del nostro territorio, anche perché nel progetto scientifico è chiara l’interconnessione culturale che esisteva tra tutti gli antichi popoli che abitavano la Puglia”.
ESTATE MARTINESE/ Norma apre la 50^ edizione del Festival della Valle d Itria
Scritto da Giornalista1Giorni intensi di vigilia e di preparativi febbrili a Martina Franca per la 50esima edizione del Festival Valle d’Itria, uno degli appuntamenti culturali più rilevanti di Puglia e che ormai da tanti anni ha acquisito uno spiccato rilievo internazionale per la particolarità delle opere e degli allestimenti messi in scena. L’edizione del cinquantenario si apre la sera del 17 luglio, nel grande atrio del Palazzo Ducale, con la Norma di Vincenzo Bellini affidata alla direzione di Fabio Luisi. Il Festival, che si terrà dal 17 luglio al 6 agosto, è un evento musicale che nacque mezzo secolo fa su spinta decisiva di Paolo Grassi, di origini pugliesi, che è stato presidente della Rai, sovrintendente del teatro a La Scala e fondatore del Piccolo Teatro di Milano insieme a Giorgio Strehler. E col cinquantenario, il Festival si conferma riferimento della tradizione stilistica del Belcanto, eccellenza della cultura italiana e fra le più antiche manifestazioni estive dedicate all’opera e alla musica vocale, la prima nella storia del Mezzogiorno.
Tre i titoli in programma quest’anno, tre diversi stili musicali, dal barocco al Belcanto fino al Novecento, un arco temporale di oltre due secoli, per riaffermare l’attenzione che da sempre il Festival - che richiama molto pubblico dall’estero - ha avuto per il canto lirico. I titoli sono Norma di Vincenzo Bellini, Ariodante di Georg Friedrich Händel, Aladino e la lampada magica di Nino Rota. L’inaugurazione spetta mercoledì prossimo (repliche 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21) a una nuova produzione di Norma (1831) con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari. “La proposta della 50esima edizione - ha dichiarato il direttore artistico Sebastian F. Schwarz, già al Regio di Torino - si declina come una panoramica della lirica, di titoli ritrovati, di una nuova edizione critica di uno dei titoli più amati dal pubblico, concerti per una grande varietà di musica e stili diversi, e ancora prosa, incontri con artisti e studiosi, un calendario ricco di attività che si rivolge a tutte le categorie di pubblico”. Oltre a Palazzo Ducale, location del Festival saranno il Teatro Verdi, i chiostri delle chiese di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino insieme alle piazze e contrade e alle più belle masserie di campagna, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese. Per il direttore artistico Schwarz, “da 50 anni il Festival rappresenta curiosità e coraggio, grandi emozioni, scoperte di artisti e il ritorno in vita di centinaia di opere andate dimenticate negli anni. Infine per Michele Punzi, presidente della fondazione Paolo Grassi che sovrintende al Festival, “il Festival della Valle d’Itria oggi è forte, libero e coraggioso, uno dei più longevi e conosciuti del nostro Paese. Se oggi esiste il brand Valle d’Itria inteso come luogo attrattivo per un turismo internazionale, credo che buona parte del merito debba essere riconosciuto a chi ha avuto l’idea di un festival così particolare, a chi l’ha portato avanti con tenacia e coraggio in questi 50 anni”.
ESTATE MARTINESE/ Norma apre la 50^ edizione del Festival della Valle d Itria
Scritto da Giornalista1Giorni intensi di vigilia e di preparativi febbrili a Martina Franca per la 50esima edizione del Festival Valle d’Itria, uno degli appuntamenti culturali più rilevanti di Puglia e che ormai da tanti anni ha acquisito uno spiccato rilievo internazionale per la particolarità delle opere e degli allestimenti messi in scena. L’edizione del cinquantenario si apre la sera del 17 luglio, nel grande atrio del Palazzo Ducale, con la Norma di Vincenzo Bellini affidata alla direzione di Fabio Luisi. Il Festival, che si terrà dal 17 luglio al 6 agosto, è un evento musicale che nacque mezzo secolo fa su spinta decisiva di Paolo Grassi, di origini pugliesi, che è stato presidente della Rai, sovrintendente del teatro a La Scala e fondatore del Piccolo Teatro di Milano insieme a Giorgio Strehler. E col cinquantenario, il Festival si conferma riferimento della tradizione stilistica del Belcanto, eccellenza della cultura italiana e fra le più antiche manifestazioni estive dedicate all’opera e alla musica vocale, la prima nella storia del Mezzogiorno.
Tre i titoli in programma quest’anno, tre diversi stili musicali, dal barocco al Belcanto fino al Novecento, un arco temporale di oltre due secoli, per riaffermare l’attenzione che da sempre il Festival - che richiama molto pubblico dall’estero - ha avuto per il canto lirico. I titoli sono Norma di Vincenzo Bellini, Ariodante di Georg Friedrich Händel, Aladino e la lampada magica di Nino Rota. L’inaugurazione spetta mercoledì prossimo (repliche 21, 28 luglio e 2 agosto, ore 21) a una nuova produzione di Norma (1831) con la direzione di Fabio Luisi, direttore musicale del Festival, fra le bacchette più autorevoli nel panorama musicale internazionale, alla guida dell’Orchestra e Coro del Teatro Petruzzelli di Bari. “La proposta della 50esima edizione - ha dichiarato il direttore artistico Sebastian F. Schwarz, già al Regio di Torino - si declina come una panoramica della lirica, di titoli ritrovati, di una nuova edizione critica di uno dei titoli più amati dal pubblico, concerti per una grande varietà di musica e stili diversi, e ancora prosa, incontri con artisti e studiosi, un calendario ricco di attività che si rivolge a tutte le categorie di pubblico”. Oltre a Palazzo Ducale, location del Festival saranno il Teatro Verdi, i chiostri delle chiese di San Domenico e del Carmine, la Basilica barocca di San Martino insieme alle piazze e contrade e alle più belle masserie di campagna, fra gli uliveti secolari del territorio pugliese. Per il direttore artistico Schwarz, “da 50 anni il Festival rappresenta curiosità e coraggio, grandi emozioni, scoperte di artisti e il ritorno in vita di centinaia di opere andate dimenticate negli anni. Infine per Michele Punzi, presidente della fondazione Paolo Grassi che sovrintende al Festival, “il Festival della Valle d’Itria oggi è forte, libero e coraggioso, uno dei più longevi e conosciuti del nostro Paese. Se oggi esiste il brand Valle d’Itria inteso come luogo attrattivo per un turismo internazionale, credo che buona parte del merito debba essere riconosciuto a chi ha avuto l’idea di un festival così particolare, a chi l’ha portato avanti con tenacia e coraggio in questi 50 anni”.