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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società
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Emulare le gesta dei campioni che si affrontano nei grandi slam è il sogno di tutti gli appassionati di tennis, di conseguenza… perché non provarci? Soprattutto se si è in un’età che permette di apprendere tecniche di gioco e di affinare i propri colpi? Sì, è vero: si tratta di una disciplina sportiva complessa, che richiede passione, fatica e tanto impegno, ma che comunque vale la pena di “scoprire” e fare propria. Ed è proprio per questo che da lunedì 14 settembre il glorioso Circolo Tennis Taranto (lo stesso in cui ha iniziato a giocare la finalista degli US Open Roberta Vinci) e la Taranto Tennis Play organizzano (come ogni anno) uno stage per chiunque voglia cimentarsi su campi in terra rossa o in mateco e verificare fino a che punto si è in grado di stringere una racchetta in mano e rimandare dall’altra parte della rete la pallina. Le lezioni saranno tenute dal maestro nazionale Umberto Piccinni il lunedì, il mercoledì ed il venerdì dalle 15.00 alle 16.00 (per i principianti) e dalle 16.00 alle 17.00 (per chi ha già un minimo di esperienza), il tutto sino a venerdì 24 settembre. Va subito detto che per il  periodo in questione le iscrizioni sono aperte a tutti, sono gratuite e non sono assolutamente vincolanti per la prosecuzione dei corsi stagionali che, svolti annualmente presso il Circolo Tennis, avranno inizio fra circa tre settimane. A tal proposito, si ricorda che  i corsi ufficiali saranno articolati più o meno in base allo stesso schema dello stage che prevede lezioni il lunedì, il mercoledì ed il venerdì, ma in questo caso la durata sarà di due ore (una sarà dedicata ad attività ginnica preparatoria). La stagione proseguirà alla fine maggio 2016. E se il tempo farà i capricci non ci sarà alcun problema. A partire dal mese di  ottobre i campi in mateco del Circolo Tennis di via Consiglio saranno protetti da una copertura pressurizzata che consentirà agli allievi di non perdere una sola giornata di corso anche in caso di pioggia battente. 

 

 

 

Il corso è tenuto da Luciano Scialpi (a destra nella foto).

 

Raddoppiano gli sforzi del Taranto Boxe Team Morrone per offrire ai propri tesserati un ventaglio quanto più ampio possibile di orari e palestre per praticare la propria disciplina preferita e non solo.

Il sodalizio tarantino, che ha riaperto nei giorni scorsi i suoi corsi presso la palestra della Polizia Municipale al Parco Cimino, ha trovato ospitalità anche in un'altra palestra, la Fit Evolution in via Umbria 33.

Presso questa palestra si avvieranno corsi di pugilato tenuti dal tecnico federale Luciano Scialpi, dal lunedì al giovedì dalle ore 20,30 alle 21,30, il venerdì e il sabato  dalle 16 alle 17. Si darà così la possibilità, a chi abita al centro della città, di seguire i corsi di pugilato senza spostamenti particolarmente lunghi, peraltro in una struttura molto accogliente.

I corsi di boxe al Parco Cimino, tenuti dai tecnici federali Franco e Pino Morrone, sono programmati invece il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 15 alle 16,30, il martedì e giovedì dalle 21 alle 22.

Nei prossimi giorni, inoltre, partiranno sempre alla Fit Evolution i corsi di MMA (mixed martial arts), sport da combattimento che sta prendendo sempre più più piede in Italia, al quale possono accedere atleti di qualunque disciplina senza l'uso di armi. I corsi saranno tenuti dai tecnici specializzati Giulio Morgante, Francesco Controverso e Claudio Annicchiarico. Questi ultimi sono in questi giorni impegnati in uno stage a Roma della Federazione Grappling Mixed Martial Arts per la selezione delle squadre che prenderanno parte aiCampionati Mondiali di Grappling No-Gi e di BJJ/Grappling Gi 2015 ad Antalya (Turchia) in programma dall’8 al 12 ottobre.


 

Ancora un anno in D, ma vinceremo sul campo - dicono di dirigenti del sodalizio ionico. Oggi prima di campionato contro il Manfredonia.

 

Con riferimento alle decisioni assunte dal CONI, la società Taranto FC esprime tutta la delusione e l’amarezza nell’aver dovuto prendere atto del rigetto di tutti i ricorsi che avevano ad oggetto sia il format per violazione dell’art. 49 delle NOIF e sia il requisito del fondo perduto. Non può passare inosservato che la riduzione delle squadre partecipanti al prossimo campionato di Lega Pro è una sconfitta per un sistema già funestato da scandali senza precedenti, che ha inteso arroccarsi su posizioni discutibili attraverso la previsione di singolari criteri che hanno reso ancor più complicato il raggiungimento dei numero di squadre previste dalle norme.

Il nuovo assetto societario, determinatosi su impulso e sollecitazione della parte più calorosa della tifoseria, ha consentito al Taranto FC di poter lottare sino all’ultimo per l’ammissione alla Lega Pro.

Questa Società ritiene di aver intrapreso con convinzione ogni più opportuna strada concretamente percorribile, avendo presentato manifestazione di interesse e relative domande, impugnato, in maniera non dissimile da come fatto da tutte le altre numerose società reclamanti, tutti i provvedimenti impugnabili, nella viva speranza di un approdo nel calcio professionistico, che, oltre a riportare il Taranto nelle categorie che gli competono, avrebbe consentito alla stessa società di poter godere di benefici non paragonabili a quelli, in realtà nulli, derivanti dalla serie D.

Il silenzio serbato in questi giorni è stato un silenzio operativo, tipico di chi preferisce lavorare e programmare e di chi ha voluto ignorare non le critiche, in alcuni casi costruttive e condivisibili, ma gli attacchi beceri diretti ad infangare l’onorabilità dei soggetti che, nel bene e nel male, hanno investito le proprie risorse personali per far si che il calcio a Taranto potesse continuare ad esistere.

A questo punto, però, si ribadisce che è intendimento di questa Società conseguire sul campo ciò che più volte è stato negato e che per tale ragione si sta allestendo una rosa altamente competitiva che possa affrontare il campionato con un solo obbiettivo : vincerlo!
Possibilmente con la partecipazione della gente di questa città e di questa provincia.

Intanto oggi inizia il campionato di Calcio 2015-2016 di serie D. Nella prima giornata il Taranto sarà impegnato a casa del Manfredonia. Al termine dell’allenamento di rifinitura il tecnico del ‪#‎TarantoFC‬ Michele Cazzarò ha detto che “Si riparte da Manfredonia, ma la speranza era ripartire da uno stadio di Lega Pro. Nessun problema: siamo pronti e carichi per disputare un campionato in cui – come sempre – siamo condannati a vincere. Siamo il Taranto. La squadra è in ottima salute e non abbiamo alcun alibi di ritardo della preparazione. Tutto il gruppo si sta allenando bene. Ho qualche dubbio di formazione, ma anche certezze. In porta, ad esempio, giocherà Pizzaleo. Il ‪#‎Manfredonia‬ è una buona squadra che ha cambiato poco rispetto allo scorso anno: poi arriva il ‪#‎Taranto‬ e sicuramente daranno il 100%. Sul calendario non facciamo nessun calcolo: viviamo e giochiamo partita dopo partita. Ai tifosi chiedo di starci vicino: comprendo le loro ragioni ma il campionato sta ormai per ripartire”.



L'attore, giovedi 27 terrà una lezione-conferenza, a seguire proiezione del cortometraggio “In viaggio con Janet”

 

Raccontare il cinema, le sue tecniche, i suoi segreti. Promossa dall’Atelier Film Maker, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura di Statte e la Masseria Leucaspide, giovedì 27 agosto 2015, alle ore 18.30 alla Masseria Leucaspide di Statte, nell’omonima contrada, l’attore Michele Riondino terrà una lezione-conferenza agli allievi dell’Atelier e a tutti gli appassionati del grande schermo. A seguire, alle ore 21, verrà proiettato il cortometraggio “In viaggio con Janet”, realizzato dagli stessi partecipanti al laboratorio urbano gestito dalla coop Crest, con la regia di  Ivan Saudelli (su soggetto di Andrea Simonetti). Ingresso libero. Info: 099.4746316.

Figlio di un operaio dell’Ilva, Michele Riondino nasce nel 1979 a Taranto, al quartiere Paolo VI. Sin da ragazzo manifesta una grande passione per la recitazione. A diciassette anni scopre il Crest e comincia a frequentare i laboratori nella città vecchia. Guidato dal maestro Giorgio Pucciariello, baritono tarantino, riesce a entrare nell’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma, dove, mettendosi in evidenza, si diploma nel 2000. Inizia così la sua carriera di attore che va dal teatro alla tivù, al cinema. Dal 2012 è il protagonista della fiction Rai “Il giovane Montalbano”, diretto da Gianluca Maria Tavarelli. Nello stesso anno, al Festival dei due Mondi di Spoleto, debutta come regista teatrale con l’opera “La vertigine del drago” di Alessandra Mortelliti, supervisone ai testi di Andrea Camilleri. Nel 2015 è l’interprete della fiction Rai “Pietro Mennea - La freccia del sud”, con la regia di Ricky Tognazzi, coautore anche di soggetto e sceneggiatura con Simona Izzo e Fabrizio Bettelli.

Avviato nell’ottobre 2014 presso la biblioteca civica di Statte, l’Atelier Film Maker ha realizzato - a partecipazione gratuita - vari workshop tenuti da professionisti del settore e dedicati alla regia cinematografica (produzione esecutiva, coordinamento reparti, location, scenografia, costumi, aiuto regia), fotografia, montaggio (teoria e tecnica, linguaggio, ruolo del montatore, terminologia, basi Final Cut Pro), tecnica del suono (catena di lavorazione del sonoro cinematografico, target e format, spoglio, ambiente e sopralluoghi). La finalità del progetto è stata di formare i giovani al mestiere cinematografico e, parallelamente, realizzare un cortometraggio che raccontasse il territorio stattese. Nei fatti, la coop Crest, affidataria della gestione e realizzazione del laboratorio urbano, attraverso l’assegnazione del bando dell’Unione dei Comuni di Statte, Crispiano e Massafra, nell’ambito del P.O. F.E.R.S. 2007-2013 - Asse VII. Azione 7.2.1., linea d’intervento 7.2 “Città diffusa inclusiva e laboriosa: rete degli Atelier”, ha sviluppato una vera e propria scuola di cinema.

 

di Antonio Notarnicola

PALAGIANO – Se fino al 30 agosto l’attento lettore dovesse capitare da queste parti, suggeriamo di

visitare la mostra del noto pittore locale Rocco Licomati, per una ragione molto semplice oltre a

quella artistica: potreste imbattervi, nel visitare gli oltre 100 quadri della collezione ma non tutti

esposti per ragioni di spazio, di trovarvi di fronte ad un vostro ritratto appeso alla parete. Come

mai, si dirà? Si può dire che questo modo di esprimere l’arte è la chiave di lettura della personale

di Licomati poiché in tanti anni di appassionato lavoro con i suoi acquerelli, ha per la maggior parte

raffigurato volti di personaggi noti e meno noti, non solo locali. E’ questa la principale

caratteristica del maestro Licomati quella appunto di mettere tutto su tela e farne un fantastico

dipinto ad acquerello una volta notato qualcosa di particolarmente interessante nel volto

dell’interlocutore di passaggio.

Aperta il 15 presso la sede dell’associazione “Arca”, ubicata proprio sul corso principale (De

Gasperi) a ridosso della piazza centrale del paese (V. Veneto), la mostra dal titolo “segni d’autore”

chiude, come detto, il 30 agosto. A motivo di spazio le tele ogni tre giorni sono sostituite con

quelle non ancora esposte, ragion per cui l’attento osservatore deve necessariamente mettere in

agenda almeno altri due appuntamenti per visitare l’intera collezione. Da sottolineare che altre

tele, oltre un centinaio delle opere prodotte negli anni addietro dal maestro Rocco Licomati,

andarono distrutte nel corso del disastroso alluvione dell’8 settembre 2003. In abbinamento alla

mostra si possono ammirare le sculture in radica di Giovanni Miraglia. La curatrice della mostra

Cristina Geretto insieme ai collaboratori Michele Parisi e Pierluca Agrusti, annunciano che tutti i

visitatori parteciperanno all’estrazione finale avente in palio una scultura e un dipinto dalle

ragguardevoli dimensioni opera del maestro Rocco Licomati e dello scultore Giovanni Miraglia.

 

Parte da Taranto, Venerdì 07 Agosto con inizio alle ore 21.30, al Villaggio Turistico “Mon Reve”, dove fu ospite per la prima volta nel 1990, il lungo tuor che vedrà Francesco Scimemi portare in lungo ed in largo per l’Italia il suo spettacolo “Magicomio Classic”


Trent’anni di“Magicomio” raccolti in settanta minuti di spettacolo con le sue perle migliori, reduce da oltre 100 repliche in 2 anni nei Teatri più importanti d’Europa con il nuovo show di Arturo Brachetti: “Brachetti che sorpresa!”. 
A Francesco Scimemi, nato a Palermo, l'idea di unire magia e comicità gli viene quando ancora quindicenne, al suo primo spettacolo importante al Teatro Madison di Palermo, insegue un coniglio "ribelle". Da quell’incidente nasce “Magicomio”, lo spettacolo che da sempre porta con successo in giro per il mondo personalizzandolo ogni volta in modo diverso.
Vanta circa 450 repliche al Teatro Fellini di Roma e nel 1990 venne "scoperto" da Pippo Baudo nella trasmissione "Gran Premio", nella quale fu protagonista per 15 settimane, dove riscosse un grande successo di audience e critica. Dopo l' esperienza con Baudo è stato protagonista in 76 trasmissioni televisive su reti RAI, Mediaset, Sky oltre che all'estero.
Tra queste, a parte la fortunata parentesi nel cast di “Zelig”, fu protagonista solo nel 2003 in 36 puntate di “Domenica In”, dove fu anche presentato da Raffaella Carrà come uno dei più grandi intenditori e conoscitori di Cinema. Possiede, infatti, oltre 25.000 videocassette e dvd e più di 7.000 libri di storia del cinema. Attualmente nel cast di “Stracult” su RAIDUE.
Scimemi fa ridere per tutta la durata dello spettacolo ma non è un comico… è un “animale da palcoscenico” fuori dagli schemi, un inventore che grazie ai suoi strabilianti giochi di prestigio diverte e trascina il pubblico in un mondo surreale di fantasia e comicità. Questo è Francesco Scimemi, un mago con le "carte" in regola che ha realizzato i suoi spettacoli in tutti e cinque continenti ed in quattro lingue diverse! 
Tra gli altri che hanno parlato di lui Gerry Scotti ha detto: “Probabilmente l'uomo che più mi ha fatto ridere in assoluto. Quando la comicità diventa arte”
Ha estimatori e fans dovunque vada ma quello che ai più attenti non può sfuggire di Scimemi è quella malinconia sotto il cerone, quegli occhi grandi e "tristi" in un personaggio invece così freneticamente vivo.
Un Attore troppo bravo che sa far ridere, sa andare sopra le righe, sa non prendersi sul serio e che conferma a chi ha la fortuna di incontrarlo più di una volta che sotto quegli occhi stanchi c'è una malinconia, un'intelligenza e una consapevolezza che lo rendono ancora più bravo.
Sembra un ragazzino, ma non lo è. Da più di 30 anni solca i palcoscenici e da sempre con entusiasmo ed umiltà. Il suo valore aggiunto: ama il cinema in una maniera pazzesca!

Lo spettacolo: “MAGICOMIO CLASSIC”: 
Uno spettacolo di magia comica, condita da un pizzico di follia: un mago che stupisce gli spettatori con la sua abilità di prestigiatore ma che li fa ridere a crepapelle con i suoi scherzi, le sue buffe trovate, i suoi arguti giochi di parole.
Magia, cabaret, intrattenimento, grandi risate! 
I suoi giochi sono una straordinaria sintesi di prestidigitazione, magia e comicità e l’unica cosa garantita “non variabile” nel suo spettacolo è il divertimento del pubblico che diventa protagonista insieme a questo strano personaggio con licenza di far ridere.
La magia, dunque, è un pretesto per esprimersi in tutta la sua straordinaria comicità, per giocare con il pubblico e fare spettacolo sempre sul filo della battuta e del movimento. 
Le sue fonti di ispirazione sono i fratelli Marx, Totò, Charlie Chaplin, Peter Sellers, Benigni ma la sua comicità esplode ogni volta spontanea e fragorosa, grazie anche al suo abito di scena: Tight di pailletes rosa shocking e superga gialle...
Il suo spettacolo ha un ritmo velocissimo e senza tregua per le risate e coinvolge il pubblico di ogni età, grazie alla sua eleganza e grande cultura, in un atmosfera di ironia che non è mai offensiva o volgare ma che lascia letteralmente senza fiato.
 

RRisolta la crisi societaria con l'acquisizione da parte del duo Zelatore-Bongiovanni del 90% delle quote, gli assessori comunali Francesco Cosa e Gionatan Scasciamacchia hanno scritto al presidente della Lega Pro chiedendo di considerare l'ipotesi di riaprire i termini per la presentazione della domanda di ripescaggio in Lega Pro nonché la possibilità di poter rateizzare la cifra da versare a fondo perduto. 

Di seguito il testo della lettera:

Egregio Commissario,
la volontà dell’intera città di iscrivere la squadra di calcio del Taranto F.C. 1927 al campionato di Lega Pro ha ormai preso sostanza. Oggi, finalmente, il Club rossoblu ha iniziato un nuovo corso, con una Presidenza tarantina che garantisce solidità economica con alla base un grande progetto sportivo. 
Purtroppo, però, le vicissitudini che hanno visto il repentino ed inaspettato disimpegno dell’ex Presidente Campitiello ed il conseguente passaggio delle sue quote alla Fondazione Taras, hanno comportato un’inevitabile ritardo legato agli accertamenti contabili e relativi atti amministrativi.
Tali operazioni, palesemente complesse, hanno visto dei ritardi soprattutto nelle operazioni di “due diligence” che ormai si sono concluse nella maniera più positiva con la presentazione della fideiussione e dell’iscrizione richieste dalla Lega Pro. 
Tali difficoltà, rischiano seriamente di vanificare tutti gli sforzi di un’ intera comunità, quella tarantina, che mai come quest’anno sente la Lega Pro a portata di mano, essendo il Taranto F.C. 1927 ai primi posti qualora dovesse essere ripresentata domanda. 
Come ben sapete, da numerosi anni la nostra squadra di calcio è stata più volte penalizzata, avendo ottenuto sul campo ottimi risultati, senza però mai concretizzare il sogno di accedere a categorie ben più importanti all’altezza della nostra città. 
A queste delusioni, si aggiunge la ormai nota situazione di crisi che sta vivendo il nostro territorio e l’accesso al campionato di Lega Pro certamente può concorrere e rappresentare un elemento di rilancio sia di immagine ma anche di sviluppo. 
A tal proposito, si chiede alla S.V. di disporre per la riapertura dei termini per la presentazione delle  domande di ripescaggio in Lega Pro, al fine di consentire alla società del  Taranto F.C. 1927 e ad eventuali altre di poter avere accesso al campionato di Lega Pro nonché di prendere in considerazione la possibilità di una rateizzazione del contributo a fondo perduto, in quanto si ha notizia che nessuna Società calcistica del sud ha potuto provvedervi in tal senso.

 

Importanti novità sul fronte del Taranto Calcio. Elisabetta Zelatore e Antonio Bongiovanni questa mattina si sono recati negli Uffici del sindaco a Palazzo di Città per fare insieme il punto della situazione. Zelatore va verso un ritorno alla presidenza del Taranto Calcio con il 90 per cento delle quote. Il programma è già operativo: già versati 70mila euro a integrazione per tasse di iscrizione. garantita fidejussione di 400mila euro per richiesta ripescaggio. E questa sera dal notaio per l'ufficializzazione.

Come si egge in una nota diffusa dall'Ufficio stampa del Comune il primo cittadino, Ippazio Stefàno e gli assessori, Francesco Cosa e Gionatan Scasciamacchia, nel corso di un incontro informale, sono stati aggiornati direttamente da  Elisabetta Zelatore e da Antonio Bongiovanni, entrambi soci della Taranto FC 1927, nonché da Antonio Casciaro, in rappresentanza della Fondazione Taras, sulle attività già avviate e finalizzate a perfezionare la domanda di ripescaggio in Lega Pro della squadra rossoblù.

 

Ad esito dell’incontro, dopo un’attenta valutazione della situazione, il Sindaco ha condiviso la proposta di convocare una conferenza stampa per sabato prossimo, 1 agosto, a Palazzo di Città, alle ore 11, per illustrare lo stato attuativo delle iniziative per rilanciare la squadra di calcio locale,

 

La presentazione del libro “La valorizzazione culturale e turistica dell’Arsenale di Taranto”.

 

Una calda serata di metà luglio, in riva al mare con la Fondazione Michelagnoli.

Nell'ospitale Lido degli ufficiali della nostra Marina, tante personalità hanno decantato, con malcelata emozione, la storia dell'Arsenale e degli arsenalotti esaltandone l'orgoglio e l'abilità certosina di veri professionisti-artisti.

Una ricchezza di arte marinaresca che non può e non deve rimanere nell'oblio di cose del passato ma che può e deve diventare il fulcro di una vera e propria scommessa per il rilancio di Taranto.

Taranto e la Marina: un connubio talmente stretto che deve essere fatto conoscere al mondo intero.

Come? Con il progetto di “valorizzazione culturale e turistica dell'Arsenale di Taranto”.

Se ne parlò ampiamente, il 28 marzo scorso, in un grande convegno nella Sala a Tracciare dell'Arsenale. Nella serata sul Lido, il tutto è stato memorizzato in un volume che tutti dovrebbero leggere e studiare, perchè il senso di appartenenza alla propria città si sviluppa conoscendo la sua storia. Una storia tanto ricca e spesso misconosciuta dai propri cittadini. Una storia da riscoprire!!!

Una storia scritta a tante mani. All'Ammiraglio Fabio Caffio, presidente della benemerita Fondazione, spetta il compito di farci conoscere il ruolo della stessa per la cultura del mare.

“La Fondazione Michelagnoli è nata nell'ormai lontano 1989, con l'esordio della grande opera “la Marina e Taranto” dedicata al centenario dell'Arsenale Militare. Ventisei anni dopo, ora che la vita dell'Arsenale è ad una svolta, la Fondazione ritorna sui suoi passi per riallacciare il filo della storia navale, industriale ed architettonica del grande “Militar cantiere”. Il futuro del nostro Arsenale è un passato che vive ancora nel presente. La legge 20/2015 varata dal Governo per lo sviluppo ed il risanamento di Taranto ha infatti immaginato per lo Stabilimento un percorso incentrato su due direttrici. Da un lato migliorerà l'efficienza e la produttività delle strutture per il supporto alle Unità della Squadra  navale ed alle navi mercantili e, speriamo, crocieristiche, che a titolo oneroso intendano eseguire lavorazioni in bacini di carenaggio.

Dall'altro si attuerà una valorizzazione in chiave turistico-culturale di officine, macchinari, manufatti non più suscettibili di utilizzazione produttiva. Il nostro è un patrimonio molto ricco.

Va dalle architetture neo-rinascimentali delle officine costruite secondo gli stilemi del cinquecentesco Arsenale di Venezia a quello ottocentesco con cimeli ed immagini delle centinaia di navi da guerra che hanno fatto la storia della Marina, proprio come avviene oggi con la Mostra storico-artigiana, vero embrione e modello per future iniziative del genere.

Lavoreremo in sinergia con gli altri attori del “Contratto Istituzionale di sviluppo per Taranto”.

Potrebbe essere musica per le orecchie dei tarantini (usiamo il condizionale per scaramanzia).

Intanto la bella e calda serata è stata già resa più lieve dalle note musicali di un sestetto ensemble, tutto femminile, di giovanissime concertiste dell'Associazione Giovani Talenti che hanno interpretato soavi melodie.

Con l'ing. Salvatore Mellea, direttore generale della Fondazione Michelagnoli, ci siamo soffermati sullo stato dell'arte di ciò che è e di ciò che potrà avvenire.

“intanto nel libro che presentiamo stasera sono condensate tante emozioni, ricco di immagini e di contenuti. E' il risultato di un gruppo di esperti che lo ha confezionato, in pratica sono gli atti di quell'interessante convegno del 28 marzo scorso nella Sala a Tracciare del nostro Arsenale.

Ritengo che questa pubblicazione sia importante per i tarantini e per tutti coloro che vogliano approfondire una realtà storica di grande prestigio qual è appunto l'Arsenale Militare.

In quel convegno abbiamo gettato le basi di una progettualità condivisa che vogliamo portare decisamente avanti per dare lustro al binomio felice tra la città e la Marina. Tra l'altro ciò significherebbe offrire una svolta ad un tessuto economico e sociale che in questo periodo sta soffrendo di mancanza di prospettive concrete di rilancio e di riscatto culturale ed occupazionale.

Al momento non conosciamo ancora, nei dettagli, i contenuti dei progetti elaborati dal Ministero della Difesa e dal Ministero dei Beni Culturali, perchè questo nostro della valorizzazione del patrimonio storico ed archeologico dell'Arsenale fa parte di uno più vasto che riguarda la città, cioè il risanamento della città vecchia, la portualità ed altre zone in precario stato sociale.”

Caro Ingegnere, quest'attuale situazione d'incertezza, con la legge già promulgata e pronta ad essere “sfruttata” sembra una contraddizione in termini, visto che i tempi corrono e non bisogna perdere il treno...l'ennesimo?

“Sembra ma fino ad un certo punto! Noi la nostra parte la stiamo facendo con un'idea progettuale già comprensiva di percorsi e contenuti per la  fruizione culturale e turistica dell'Arsenale, salvaguardando ovviamente l'attività  operativa. Ora il progetto deve essere solamente valutato.

L'intera progettualità deve essere condivisa con altre esigenze territoriali ed economiche della città, nel solco dell'idea di Area Vasta, ci auguriamo che gli altri soggetti preposti siano in grado di sveltire le procedure ed i percorsi progettuali concreti, così da renderli, quanto prima, finanziabili con i fondi già disponibili del CIPE .

L'importanza di questa occasione deve riguardare la ricostruzione del patrimonio fondativo della città, la storia della sua economia industriale, la storia della nostra identità. Questa si chiama condivisione. Per quanto ci riguarda, noi vigileremo perchè questa opportunità non venga persa ma anche che il progetto di valorizzazione non venga realizzato in maniera incompleta.

Intendo dire che a Taranto si può realizzare un “turismo della difesa”, in cui l'Arsenale, il Castello Aragonese e la stazione torpediniere sono i nodi di una rete che si allarga sempre di più per comprendere altre ipotesi di valorizzazione del ricco patrimonio cittadino.”

Speriamo! Ci sembra di sentire il coro di chi aspetta che qualcosa si possa muovere, finalmente!

Il sottoscritto, però, si permette di prendere le distanze da questa sorta di fatalismo negativo che ha sempre frenato, unitamente ad “appetiti poco chiari”, il positivo rilancio dell'economia sociale della città. Ci conforta ora che a “tirare il carro” di questa grande opportunità di riscatto alternativo al “moloch” siderurgico, ci sia un'Istituzione che è abituata al pragmatismo per sua natura.

Pragmatismo che, nell'occasione, è stato ben rappresentato dall'Ammiraglio Ugazzi.

“Sin all'indomani del convegno di marzo, noi ci siamo dotati di un comitato scientifico per studiare bene le procedure e le modalità esecutive della fruizione dell'Arsenale dal punto di vista turistico-culturale, secondo lo studio elaborato dall'Ammiraglio Fabio Ricciardelli, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Michelagnoli.

 L'opportunità che ci viene offerta dalla legge 20/2015 è troppo importante per noi e per l'intera città perchè essa non venga colta nella sua interezza propositiva di rilancio.

Se vogliamo allargare i confini, l'occasione è propizia anche per l'Autorità Portuale di Taranto, per l'utilizzazione della Stazione Torpediniere.

Tanto per essere operativi, noi ci riuniamo ogni lunedì per fare il punto della situazione “in itinere” in costante collegamento con il Nucleo Tecnico Operativo Centrale insediato a Roma per valutare le proposte progettuali ed i relativi progetti esecutivi. Insomma si tratta di andare di fretta perchè ciò che s'ha da fare probabilmente lo conosciamo da anni ma “come farlo”, forse, non tutti lo individuano in buona condivisione. Ciò vanificherebbe un'occasione storica.

A quanti dicono che ci sono i soldi, dico che ci saranno solo se i progetti saranno seri e fattibili.

Si parla di “Contratto istituzionale per l'area di Taranto”, in cui far confluire i progetti di risanamento della città vecchia, delle bonifiche, del porto e quelli turistico-culturali, tra cui il nostro della valorizzazione a questo scopo dell'Arsenale Militare.”

“Alea iacta est”, il dado è tratto, dunque! Speriamo solo che il Tavolo non si allarghi un po' troppo!!

Toni Cappuccio   

 

 


 

 

Il pulsanese esce alla distanza. Grande spettacolo.

 

Luigi Merico ha ancora voglia di combattere “e di ricominciare la scalata ad un titolo italiano” come affermato al termine del match di ieri sera contro l'ungherese Miklos Szilagyi nel clou del 1° “Memorial Remo Giancane” al Parco Cimino.

Il 23enne pugile professionista di Pulsano tornava sul ring a quasi un anno dalla sua ultima apparizione - ad agosto 2014 nella sua Pulsano - e non ha deluso le attese, togliendosi la ruggine nei primi tre round del confronto con il guardingo magiaro seguito dal Team Lauri, per poi uscire alla grande nelle tre riprese successive. La più intensa è stata la quinta, nella quale, con maggiore costanza, al diretto sinistro ha fatto seguire altri colpi mettendo seriamente in difficoltà Szilagy nel finale di round, troppo fermo nella seconda metà del match (sicuramente a causa del gran caldo e della differenza di età, 11 anni).

Nella sesta ripresa il pugile dell'Opi 2000, seguito all'angolo dal padre Santo e da Franco Morrone, gran cerimoniere della serata, ha provato anche a chiudere prima del limite, ma il pugile, grazie ai condsigli del suo giovane tecnico Mark Nagy, è riuscito a terminare senza danni il match.

Il match professionistico è stato inserito al centro di una riunione ben periziata dal solito Salvatore Cupri, premiato dagli organizzatori del Taranto Boxe Team Morrone e dallo stesso Santo Merico per la sua capacità di “fare gruppo” con quasi tutte le palestre del territorio jonico. La “cooperativa del pugilato”, come ama definirla, funziona e riesce a produrre buoni spettacoli. Come il match di Cosimo Farilla, principale portacolori del club organizzatore, e Michele Lorusso, ottimo prodotto della scuola andriese “versione Palumbo”, finito in parità. L'altro pari per la famiglia Morrone è arrivato dal match tra debuttanti Andrea Ottomano e il bitontino Francesco Ignomeriello.

Cupri si aspettava di più da uno dei suoi pupilli, Simone Carlucci, ma l'élite della Pol. Vivere solidale con lo sport ha dovuto fare i conti con l'esperto santermano Pietro Caputo che si è aggiudicato meritatamento il confronto. Altra vittoria “esterna” quella del debuttante Francesco Fanelli su Gianpaolo Tagliente. La Boxe & Fit Bitonto ha raccolto anche il successo di Francesco Rubini sul brindisino riccardo Gallo, fermatosi per un fastidioso dolore al polso prima dell'inizio dell'ultimo round.

La Vivere solidale conteggia invece i successi di Domenico La Barbera su Emanuele Natale (Team Bello), Giuseppe Gentile su Andrea Pati (Amici del Pugilato Lecce) e Nunzio Grassi su Andrea Anilli (Boxe & Fit), ok anche l'unico grottagliese, Francesco Fasano (superato il tarantino Francesco Sallustio).

La serata è stata aperta dal commosso ricordo dell'agente di Polizia Municipale Remo Giancane, affidato al fratello Antonio, figura nota per aver lvorato in alcune testate televisive e da anni in organico all'Asl Taranto. Il giornalista ha ricordato l'umanità  del fratello e la sua caparbietà nell'inseguire il sogno di aprire una palestra nel Parco Cimino. Sogno che è stato realizzato, dopo la sua tragica morte, dal Gruppo Sportivo Polizia Locale Taranto che ha in animo di far rifiorire questo splendido posto proprio grazie allo sport, “un'attività che può essere uno dei motori del riscatto di Taranto”, ha detto tra l'altro Antonio Giancane.

Due componenti del gruppo, Antonio De Cicco e Gianni Russo, sono stati premiati dal Boxe Team Morrone per il fattivo sostegno concesso per la relizzazione della serata. La collaborazione proseguirà a settembre con la riapertura, nella palestra del Parco, dei corsi di boxe organizzati da Morrone e soci.

La serata è stata resa possibile grazie anche all'intervento di alcuni sponsor: Autoscuola Liguria, Progetto Automatico, Marzulli Umberto Costruzioni, Caseificio F.lli Di Maglie, Pizzeria La Grande Famiglia San Giorgio Jonico, Macelleria Palmisano, Old Fashion, New Bar Canada, Satyrion Marina di Leporano, Cirgom, Pescherie F.lli Conte, Abbigliamento Very man, L'Enotà, Bar Mokambo, Pam Supermercato Coafin, Tabaccheria Punto Service D'Andria, L'Omaro, Stazione di servizio Delta Talsano, Stazione di servizio Eni F.lli Nittoso, F.lli Villa frutta e ortaggi, Basile Petroli, Antonio Carlino video slots.RISULTATI

DILETTANTI - Schoolboys 46 kg:Fasano (B. Grottaglie Team Quaranta) b. Francesco Fanelli (Unicorn Team A. Bello) p. 3. Junior 75 kg: Ottomano (Taranto B.T. Morrone) e Ignomeriello  (Boxe & Fit Bitonto) pari 3. Junior 66 kg: Grassi  (Viere solidale Taranto) b. Anilli (Boxe & Fit) p. 3. Junior/Youth kg: Fanelli (Boxe & Fit) b. Tagliente (Vivere solidale) p. 3. Youth 75 kg: La Barbera Domenico (Vivere solidale) b. Natale Emanuele (Unicorn A. Bello) p. 3. Youth/Junior 63 kg: Farilla Cosimo (Taranto B.T. Morrone) e Lorusso Michele (B. Palumbo Andria) pari 3. Youth 64 kg: Gentile Giuseppe (Pol. Vivere solidale Taranto) b. Pati Andrea (Amici del Pugilato Lecce).  Senior 69 kg: Rubini Francesco (Boxe & Fit) b. Gallo Riccardo (B. Iaia Brindisi) k.ot.i. 2. Élite 63 kg: Caputo Pietro (Team Dragon Caputo) b.  Carlucci Simone (Vivere solidale) p. 3

PROFESSIONISTI - Leggeri, 6 riprese:Merico Luigi (Italia - Opi 2000 -  59,6 kg) b. Szilagyi Miklos (Ungheria - Team Lauri – 60,5 kg).


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