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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

 

 Tra le novità, la doppia postazione per le proiezioni nel quartiere Santi Medici

 

 

 

Puntuale come l'ora di inizio dei film al cinema, torna anche quest'anno Vicoli Corti, l'affermato festival cinematografico organizzato dall'associazione culturale Il Serraglio a Massafra. La manifestazione, che ogni anno richiama sia un gran numero di cinefili che di gente semplicemente affezionata alla kermesse massafrese, quest'anno torna all'originario format che vede in programma cinque serate di fila di proiezioni, dal 21 al 25 agosto. Proiezioni, quindi, ma anche tanta musica, incontri e valorizzazione del grazioso quartiere Santi Medici di Massafra, situato nel cuore della “Tebaide d'Italia”. 

 

È legata proprio alla location la grande novità della 14aedizione di Vicoli Corti: accanto alla suggestiva piazza Santi Medici, quest'anno verrà allestita una seconda postazione nell'atrio dell'ex municipio. Quest'ultima sarà dedicata alle proiezioni che riguardano i partner cinematografici del festival: stiamo parlando del Diritti a Orvieto – Human Rights International Film Festival e del Pančevo Film Festival.

 

Vicoli Corti è supportato dalla Regione Puglia, con il patrocinio di Apulia Film Commission e Distretto Produttivo Puglia Creativa, oltre che del Comune di Massafra. É partner dell'iniziativa il Teatro Le Forche che, tra l'altro, ha collaborato all'organizzazione di Vicoli Corti Junior, la sezione del festival dedicata ai bambini che è andata in scena il 29 luglio e che anche quest'anno ha riscosso un grande successo di pubblico.

 

Ancora una volta “Cinema di periferia” è il sottotitolo che fa da filo conduttore della rassegna: periferia come spazio fisico e architettonico, ma allo stesso tempo luogo dell'anima e della mente. In tutti i lavori cinematografici selezionati è presente questo concetto, ovviamente raccontato in varie maniere e con diversi linguaggi. Tanta la qualità espressa nei film che arriveranno a Massafra, tra l'altro quasi tutte opere prime o seconde. In totale, nei cinque giorni di festival saranno proiettati cinque lungometraggi, cinque documentari, quattro cortometraggi e un live set. Il tutto alla presenza dei registi che, al termine della proiezione, racconteranno i loro lavori. 

 

Per quanto riguarda i nomi e i titoli, intanto vi saranno due anteprime assolute al sud Italia: il documentario di Giacomo Abbruzzese “America” e il lungo di Ognjen Glavonić (direttore artistico del Pančevo Film Festival) “The Load”. I film in programma saranno “Ovunque proteggi” di Bonifacio Angus“Zen sul ghiaccio sottile” di Margherita Ferri“Il bene mio”di Pippo Mezzapesa e “Bangla” di Phain Bhuiyan. Questi, invece, i documentari presenti a Vicoli Corti: “Selfie” di Agostino Ferrente“Le Vietnam serà libre” di Paolo Pisanelli e Cecilia Mangini“Dell'Arte della Guerra” di Silvia Luzi e Luca Bellino e “Roma Golpe Capitale” di Francesco Cordio. Per quanto riguarda i corti, il pubblico avrà la possibilità di vedere due opere vincitrici del festival di Orvieto: “Salveger/Anniversary” di Angelica Germanà Bozza e “Breathing” di Farshid Ayoobinejad, oltre a “Brodo di carne” di Vittorio Antonacci e “Mare Nostrum” di Maryam Rahimi. Molto interessante si prospetta la dj live session di Valerio Nekroz Di Masi“Nekroz vs. Caligari”.

 

Le proiezioni cominceranno alle 21 e saranno procedute, alle 20, dai consueti aperitivi con gli artisti ospiti, che quest'anno avranno luogo sulle terrazze dei locali del quartiere Santi Medici. Le serate saranno condotte dall'attrice Erika Grillo e, al termine delle proiezioni, ogni giornata di festival terminerà conmusica live. 

 

Al di là del grigiore con cui viene rappresentata – spiega il direttore artistico di Vicoli Corti, Vincenzo Madaro – all'interno la periferia contiene una grande vitalità che prima o poi dovrà emergere. È questo che ci spinge a insistere nel percorso intrapreso diversi anni fa”. Una macchina organizzativa, quella del festival, che lavora parecchi mesi all'anno, ma che puntualmente raccoglie delle belle soddisfazioni: “Quest'anno – afferma Madaro – siamo davvero onorati del gemellaggio con il Pančevo Film Festival, manifestazione che si svolge in una città serba che tra l'altro vive una situazione ambientale e sociale con varie assonanze rispetto al nostro territorio”.

 

Anche il presidente dell'associazione Il Serraglio Michele Oliva esprime soddisfazione: “Siamo molto contenti per aver messo in piedi una programmazione così corposa e interessante, nonostante ci saremmo aspettati maggiore attenzione e sostegno da parte degli enti”.

 

Il manifesto dell'edizione 2019 di Vicoli Corti è stato realizzato dall'illustratrice Annalisa Manfredi. “Ha cercato di rappresentare il nostro sentire, – racconta Vincenzo Madaro – la speranza che abbiamo: le periferie nascondono una umanità che ha bisogno soltanto di esplodere in modo positivo”.

 

Per informazioni su Vicoli Corti: 338.2528601 –  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. . Il festival ha un sito internet (www.vicolicorti.it) ed è possibile seguire tutti gli aggiornamenti anche sulle pagine Facebook e Instagram.

 

 

 

Un concerto speciale, armonie vocali sperimentali, intrecciate a melodie orientali. Una voce senza tempo e molto evocativa, in grado di coniugare in modo unico i mantra con la musica. 

Si terrà nella splendida cornice di Villino Odaldo, a Mottola, in contrada Tamburello, il concerto di Thea Crudi, cantante italo - finlandese con formazione jazzistica internazionale, ricercatrice sonora, performer, compositrice e operatrice olistica, che dedica la sua ricerca spirituale al suono come meditazione, come ponte fra il visibile e l’invisibile.

A organizzare l’evento culturale, che vede il patrocinio del Comune – Assessorato alla Cultura, è l’associazione Terra Nuova, presieduta dall’inarrestabile Tommy Gentile. Un’associazione che il prossimo 12 novembre compie dieci anni di attività e che per l’anno sociale 2018 – 2019 vanta 108 iscritti rispetto ai 78 dello scorso anno.

Direzione artistica dell’evento, che ha fatto registrare già il soul out, è il grande e poliedrico M° Leo Caragnano. Introduce Francesca Mongelli. Ospite, l’eclettica percussionista Daniela Mazza. Al termine del concerto degustazione a base di succhi bio, frutta fresca appena raccolta, tisane, dolci, focacce e altre prelibatezze, rigorosamente vegane e salutari. Il tutto con la collaborazione di Barbara Lattarulo, Alessandra Rusciano, Dascia Giorgia Sasso, Lino Mongelli e il supporto di Mutijara.

“Sarà un evento per palati raffinati – assicura il M° Leo Caragnano - . Grazie al dono di una voce celestiale e alla profonda dedizione nella sua ricerca musicale, Thea propone un condensato sonoro esclusivo, capace di unire oriente e occidente in uno stile unico nel suo genere, creando un ponte fra queste due culture apparentemente opposte, ma in realtà complementari tra loro. Avere Thea a Mottola per noi è un onore – aggiunge Tommy Gentile – ma anche una conquista per l’anima”.

Thea Crudi, da anni, approfondisce gli insegnamenti dello Yoga del Suono tratti dai Veda, gli antichi testi della filosofia indiana. Dopo aver studiato in alcuni dei conservatori più prestigiosi d'Europa laureandosi con il massimo dei voti (Conservatorio di Amsterdam, Conservatorio Rossini di Pesaro), ha vissuto sull’isola di Java grazie a una borsa di studio nel prestigioso Indonesian Institute of the Arts (ISI) di Surakarta e si è specializzata nel canto (Sindhenan) e nelle danze dell’antica tradizione Gamelan javanese.

Ha appreso le tecniche vocali e ha approfondito il potere del suono dei Mantra nella vocalità spirituale orientale e nel movimento, studiando ed esibendosi con grandi maestri e musicisti di fama internazionale. Questa sera dalle ore 20, sarà a Mottola per un concerto terapeutico, con tanto di mantra, suoni sacri dall’Himalaya, harmonium e campane tibetane.

Ripartire dalle parole, dalla poesia. È uno degli obiettivi del Primo Festival Internazionale di Poesia Civile e Contemporanea del Mediterraneo, che si terrà a Taranto il 13 e il 14 settembre."Chiedi alle polveri" è il titolo della I edizione, ispirato al capolavoro di John Fante "Chiedi alla polvere".Il progetto è stato selezionato e sostenuto dall’Assessorato Industria Turistica e Culturale  nell’ambito dell’intervento “Fondo Cultura 2019” – PiiilCulturainPugiia  Piano Strategico  della Regione Puglia 2014-2020 -, supportato da Teatro Pubblico Pugliese-  e organizzato da Associazione Contaminazioni.

Immersi nella natura per meditare e ritrovare se stessi, ma anche cultura, musica e danza

 

 

MOTTOLA - Il 21 giugno ricorre l’International Yoga Day, la Giornata Internazionale dedicata allo yoga. Come ogni anno, non a caso, l’arrivo dell’estate coincide con questo evento. A partecipare saranno 193 paesi in tutto il mondo. Un’iniziativa promossa e voluta dal premier indiano Narendra Modi e ufficializzata nel 2014 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

A celebrare questo evento, Mottola c’è. Una grande giornata all’insegna dello yoga, quindi, ma anche della musica, della danza della cultura. Sold out per questa terza edizione, che anche a Mottola si terrà domani, venerdì 21 giugno dalle ore 17,15.

Saranno in tutto cento i partecipanti e arriveranno da ogni parte del meridione. Saranno accolti con una degustazione di benvenuto e dal gelato artigianale di Dolci NoteA organizzare l’eventol’associazione “Terra Nuova”, presieduta da Tommy Gentile, lui stesso maestro di yoga, in collaborazione con Ashtanga Yoga Modena Asd - Yoga Shala, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Mottola – Assessorato alla Cultura, Turismo, Innovazione Tecnologica.

Location della serata, “La casa di gioia - Soggiorni rurali". La chiamano la Santorini della Puglia”, immersa nella macchia mediterranea.

Le lezioni di Yoga saranno tenute da: Isabella Furtado (con il suo yoga dinamico), insegnante e formatrice di fama internazionaleSilvia Vezzelliinsegnante di Yin Yoga e successivamente da Caterina Caizzone (Modena), che terminerà le sessioni sotto le stelle col bagno di Gong sul piazzale antistante la gravina. Presenta la serata Francesca Mongelli, che sul finale dialogherà anche con Vanna Ivone, autrice del libro “Ali di sabbia”.

Direttore artistico il M° Leo Caragnano, che delizierà i presenti col suo talento pianistico e le “sue melodie colorate di emozione, ispirate alla e dalla natura ”. Gran finale con Daniela Mazza e la sua coinvolgente pizzica.

La serata si concluderà con la degustazione dei vini di Masseria Liuzzi e de “La casa di gioia - Soggiorni rurali" con il sommelier Angelo Cuscito di altre tipicità pugliesi con “La bottega di Zio Ciccio”. Importante il sostegno di Mutijara di Francesca Aloisio e Mary Quero; foto e video a cura di D. Stone

Obiettivi dell’adesione a questa giornata internazionale? Liricorda Tommy Gentile: “Riunire più persone possibili nella pratica comune dello yoga. Un modo anche per promuovere la non violenza, per far conoscere a tutti gli straordinari effetti della pratica yoga sulla salute, che aiuta le persone anche a combattere lo stress della vita moderna. Praticare yoga – dice Tommy Gentile – aiuta a cambiare positivamente il proprio stile di vita aumentando i livelli di benessere, favorisce la pratica della meditazione, aumenta gli standard di salute fisica e mentale e contribuisce anche a ritrovare un senso di unione e armonia con la natura, oltre che con se stessi”.

“Addetto Vendite Migliore: Si può!” è il libro pubblicato il 1° marzo 2019 dal formatore Mariano Tria, 49 anni, di Noci in provincia di Bari. Diventato già dopo poche ore Bestseller su Amazon e il più scaricato in Italia nel Kindle storeè il primo manuale operativo dedicato a chi lavora nel mondo del commercio al dettaglio. Un grande successo che ha l’obiettivo di aiutare gli addetti a vendere di più e offrire valore al cliente, evitare gravi errori in negozio e non essere dei commessi qualunque. Il libro, oltre che su Amazon, è disponibile in formato cartaceo eebook intutte le maggiori librerie on line, da Mondadori a La Feltrinelli, Giunti, Hopliecc. 

Mariano Tria, premiato a Roma il 23 marzo come autore Bestseller, da Giacomo Bruno Editore, numero 1 degli ebook per la formazione, è dottore in Economia e dal 1996 è il Formatore di una lunghissima serie di aziende, in tutt’Italia. E’ specializzato nella vendita e nel comportamento organizzativo per il settore Retail. Ha svolto oltre 26.500 ore di formazione, a cui hanno partecipato circa 81.000 persone. E' consulente esterno di diverse imprese del commercio al dettaglio, nelle quali si occupa dello sviluppo delle risorse umane, lavorando sull'equilibrio fra benessere organizzativo e miglioramento delle performance commerciali. Seleziona personale di vendita, crea "squadre" per i negozi e le forma, portandole a standard di eccellenza. Dal 1993 è giornalista pubblicista ed è stato direttore responsabile di alcune riviste aziendali.

“Il principale motivo che mi ha spinto a scrivere un libro sulla figura dell’addetto vendite -dichiara Mariano Tria- è il mediocre livello di servizi offerto in Italia. Ho ritenuto indispensabile mettere a disposizione di tanti addetti uno strumento per migliorare. Ogni giorno mi occupo di formazione nelle aziende del settore retail e verifico che sono ancora troppo lontane dagli standard richiesti dal mercato. Il manuale, in maniera molto pratica, semplice e con una lunga serie di esempi, offre tutte le migliori tecniche e modalità operative usate con successo dai più grandi professionisti del mondo del commercio per rendere vincente la propria attività”.

C’è chi crede che venditori si nasce- continua il formatore nocese- eppure la verità è un’altra: quello di addetto vendite è un mestiere che richiede preparazione e studio continuo. Non si può di certo improvvisare come tanti commessi! Secondo autorevoli ricerche di mercato, il 68% delle attività perde clienti proprio a causa di inadeguati standard di servizio”.

E’ possibile seguire tutte le attività formative sulla pagina facebook MarianoTriaPage, su Linkedin e sul sito addettovenditemigliore.it

 

 

MOTTOLA  Aldo Moro, uomo di sapere e di fede. In occasione del 41° anniversario della sua morte (maggio 1978), questa sera, alle ore 20, presso Masseria Belvedere, il circolo culturale Carlo Schiavone vuole ricordare la straordinaria figura dell'uomo, dello statista e della sua tragica vicenda di prigionia e morte. Un modo per porre l’accento sul messaggio e sull'eredità morale che il grande statista ha voluto lasciare alle generazioni future.

Prevista la testimonianza di persone che hanno studiato il suo caso, come il senatore Piero Liuzzi, giornalista e componente della Commissione Parlamentare d'inchiesta al riguardo e il Procuratore Capo di Lagonegro (Pz), Gianfranco Donadio, consulente giuridico nella stessa Commissione Parlamentare d'inchiesta.

Durante la serata interverranno anche Vinicio Aquaro, scrittore e saggista, che ha conosciuto personalmente Aldo Moro. Saranno lette le sue lettere, vibranti di umanità e che fanno amare Moro, come un Ecce Homo, una figura cristologica, destinata al sacrificio supremo. Parteciperanno alla serata anche monsignor Claudio Maniago, vescovo della Diocesi di Castellaneta, presidente nazionale del Centro di Azione Liturgica, membro della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramentie don Sario Chiarelli, giudice presso il Tribunale Ecclesiastico Regionale e docente universitario di Diritto Canonico presso la Facoltà Teologica Pugliese, nonché arciprete della chiesa Santa Maria Assunta in Mottola.

I saluti iniziali saranno affidati a Vito Fumarola, storico dell'arte e archeologo, direttore della locale biblioteca comunale. Presenta e modera la presidente del circolo che organizza l’evento, Mina Panaro, che darà voce anche ad alcune righe tratte dalle lettere di Aldo Moro, scritte durante la sua prigionia. 

Un’iniziativa resa possibile grazie anche all’Ordine degli Avvocati di Taranto, alla Fondazione Scuola Forense di Taranto nonché all'associazione L.A.T.O.G.A., che sarà rappresentata dal suo presidente Nicola Greco per i saluti istituzionali. L’evento è valido ai fini dell’attribuzione di due crediti formativi per coloro che svolgono attività forense.

 

Il Segretario della FIM Cisl ha scritto il Manuale della Resistenza alla Tecnofobia per la riscossa del Lavoro e dell’Italia.

Il video della presentazione.

https://youtu.be/Db_5d-zrh3I

“La frenata dell’acciaio non è solo italiana, è in tutta Europa e sicuramente in Europa c’è un rallentamento della domanda di acciaio. Questo è un ulteriore problema tra i tanti problemi che abbiamo». 
Lo ha detto oggi a Taranto il segretario generale della Fim Cisl, Marco Bentivogli, poco prima di incontrare gli studenti dell’istituto tecnico Augusto Righi per parlare del suo ultimo libro “Contrordine compagni”. Bentivogli ha così commentato la riduzione di produzione di 3 milioni di tonnellate che Arcelor Mittal ha annunciato una settimana fa, riduzione che comporterà una fermata degli impianti in Spagna e Polonia. Per quanto riguarda il siderurgico di Taranto, dove la gestione Arcelor Mittal è subentrata da novembre all’amministrazione straordinaria Ilva, la nuova regia ha annunciato uno slittamento temporale dell’obiettivo 6 milioni di tonnellate di acciaio annue (quest’anno si rimarrà a 5 milioni di tonnellate) che però non comporterà alcun riflesso occupazionale. 
«C’è la necessità di recuperare delle tempistiche per quel che riguarda l’ambientalizzazione - ha rilevato Bentivogli -, bisogna fare sul serio, bisogna controllare e verificare con oggettività di dati che le cose siano fatte sul serio, ma il piano bisogna fare in modo che sia rispettato e su questo di sicuro la congiuntura internazionale che c’é sulla domanda di acciaio non aiuta».
Circa i contenuti del suo nuovo libro “Contrordine compagni”, a margine dell’incontro di  questa mattina a Taranto con gli studenti dell’istituto tecnico superiore Augusto Righi, Marco Bentivogli ha poi detto: «La tecnologia, se ben utilizzata, può essere un grande alleato per umanizzare il lavoro e per dare alle produzioni maggiore sostenibilità, maggiore efficacia, riportare tante produzioni nel nostro Paese».
Per Bentivogli, «serve una grande consapevolezza su quello che può comportare la tecnologia e momenti di incontro con gli studenti sono tra i più importanti». 
«Col mio libro “Contrordine compagni” - ha proseguito Bentivogli riferendosi al titolo del suo libro che presenterà questa sera a Taranto e a Martina Franca - ho voluto scrivere un  manuale di resistenza alla tecnofobia e spiegare che la tecnologia non è oggettiva e che le finalità di ogni oggetto tecnologico vengono assegnate da esseri umani. Quindi bisogna fare in modo che le persone che vogliono il bene comune siano dentro la progettazione delle tecnologie».

 

L’ultimo lavoro della Compagnia “Quanta Brava Gente”, debutterà all’Auditorium Tarentum venerdì 10 maggio 2019 alle ore 21 (ingresso ore 20.30).

Lo spettacolo “Una volta nella vita” vede la regia di Carlo Dilonardo, con Pasquale Arpino, Piero Buzzacchino, Anna Colautti, Gianni Filannino e Ciro Fornari. Luci e fonica Pino Dimichele, assistente di scena Tania Vinci, costumi Annalisa Milanese, scenografia Donato Cici.
Biglietti: 10 euro platea, 8 euro galleria (acquistabili sul circuito liveticket). Info ed acquisto al 3287482683.
La commedia di Gianni Clementi è inserita nella MINIRASSEGNA “Ridi che ti passa”, teatro comico brillante SMILETARENTUM e promette divertimento e risate.
Quattro poveri “disgraziati”, un illuso boss di quartiere, un mago fallito, un bancario
puntiglioso e logorroico e una misteriosa donna e successivamente un disperatoportantino si ritrovano a parlare della loro vita………in un obitorio.Pur appartenendo a mondi completamente diversi e a realtà di vita completamenteslegate le une dalle altre, questi personaggi intrecciano le loro storie e le loro vicende in un groviglio vorticoso di racconti, pensieri, riflessioni nella disperata ricerca di una chiave di lettura della loro situazione. Scambi di battute esilaranti e spiazzanti, con un ritmo incalzante e frenetico, incorniciano questa storia in cui il pubblico si ritroverà coinvolto in una paradossale vicenda fino all’inaspettato finale………..
Una volta nella vita foto

La nuova produzione Urban in motion del Teatro Tarentum esalta la grande professionalità degli attori che si esibiranno venerdì 10 maggio, cogliendo la loro straordinaria gestualità; una mimica attenta ad ogni particolare che, unita alla voce sapientemente calibrata e ad una conoscenza perfetta dei tempi teatrali, rende ogni loro spettacolo “puro divertimento”. La Compagnia Teatrale Quanta Brava Gente è versatile ed ha abituato il pubblico che la segue con passione a tutti i generi artistici, ma è nel teatro comico che trova la sua massima espressione. D’altronde lo stesso nome della Compagnia è un omaggio a Massimo Troisi e alla sua comicità mai fuori dalle righe, arguta e tagliente, sempre attenta al pubblico, intrisa di grandi verità. Una volta nella vita si preannuncia come un altro grande successo di questi attori, che saranno guidati in regia dall’attore e regista Carlo Dilonardo.

Di seguito  alcuni dei più importanti riconoscimenti della Compagnia

  • Marzo 2019: FINALISTI CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – X edizione Rassegna Nazionale Città di Martinsicuro – V Edizione Premio Teatrale “Truentum”
  • Febbraio 2019 in corso: PREMIO FITA PUGLIA PER LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – VII Festival Nazionale di Teatro non Professionistico Premio “Il Saltinbanco” – Santeramo in Colle (BA)
  • Febbraio 2019: FINALISTI CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – VII Festival Nazionale di Teatro non Professionistico Premio “Il Saltinbanco” – Santeramo in Colle (BA)
  • Novembre 2018: FINALISTI CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – Concorso Regionale Scena.0 , IV edizione
  • Settembre 2018: SELEZIONATI COME FUORI CONCORSO CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – 10aEdizione del Festival Nazionale di Teatro “Di scena a Fasano
  • Luglio 2018: FINALISTI CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – Premio Paolo Lippolis – Putignano(BA)
  • Novembre 2018: 3° CLASSIFICATO CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – 50a Edizione del Festival Nazionale “Macerata Teatro” Premio “Angelo Perugini “
  • Novembre 2018: 3° CLASSIFICATO CON LO SPETTACOLO “NIENT’ALTRO CHE LA VERITA’ ” – 71° Festival Nazionale d’Arte Drammatica di Pesaro
  • Agosto 2015PREMIO MIGLIORE SPETTACOLO “ANDY E NORMAN” – Festival Nazionale del Teatro Amatoriale Brillante “La Torre che Ride” Potenza Picena(MC) IV edizione
  • Luglio 2015PREMIO MIGLIORE REGIA PER LO SPETTACOLO “ANDY E NORMAN” – Festival Nazionale del Teatro Amatoriale Premio “Stella d’Oro” città di Allerona(TN) XIX edizione
  • Luglio 2015FINALISTI CON LO SPETTACOLO “ANDY E NORMAN” – Premio Nazionale Teatrale Calandra X edizione a Tuglie(LE)
  • Maggio 2015PRIMO POSTO al Concorso regionale FITA di regia “La Misenscene” al Teatro Di Cagno (BA)
  • Dicembre 2014PRIMO PREMIO al Concorso Nazionale del Teatro Comico “Bombetta d’oro” XII edizione, ad Altamura(BA), per la sezione “Corti Teatrali”
  • Agosto 2014FINALISTI al Festival Nazionale del Cabaret di Martina Franca 18a edizione
  • Gennaio 2014PRIMO PREMIO al Concorso Nazionale del Teatro Comico “Bombetta d’oro” XI edizione, ad Altamura(BA), per la sezione “Corti Teatrali”

https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=FGfAwr2Tjkw

 

"Mettiamo la vita dei tarantini, e non che fare dell'Ilva, al centro della questione". Lo dice l’attore e regista Sergio Rubini presentando stasera Taranto, in anteprima nazionale, il film "Il Grande Spirito" in uscita il 9 maggionelle sale cinematografiche. Un film girato quasi interamente a Taranto, nel rione Tamburi, vicino al siderurgico, con diverse scene che ritraggono le ciminiere e le luci dell'acciaieria. "Nel mio film si racconta una storia di amicizia perché le lotte bisogna farle con gli amici. Non si può essere soli. Il destino del mio personaggio si modifica quando trova un'altra persona, che è un diverso, e la sua ricchezza sta proprio nella sua diversità", dice Rubini a proposito di "Cervo nero", nel film Rocco Papaleo, che dice di appartenere alla tribù dei Sioux. "Grazie agli incontri e alla capacità di riconoscerli, andando oltre la paura dello sconosciuto - questo è il messaggio del film, non siamo più soli e le battaglie, anche quelle più faticose e incredibili, possono essere affrontate". "L'indicazione per Taranto è quella di unirvi - ha dichiarato Rubini - però voi siete spaccati, perché l'Ilva molti la vogliono, eccome, perché l'Ilva mette sul tavolo un piatto di pasta. Dovete perciò trovare un'idea comune, non vi dovete far dividere, anche se è molto complicato. Per certi versi, l'aiuto - ha proseguito - deve arrivare dall'esterno. Voi siete portatori di questa sofferenza, avete sulla spalla una croce, e come si può chiedere ad uno che porta già una croce, di avere l'energia sufficiente per combattere una battaglia?". Per Rubini, "il problema sarà risolto il giorno in cui non ci sarà più  l'Ilva al centro della questione ma i tarantini. Si dice cosa fare di quella fabbrica, ma invece il problema è come farvi vivere meglio. Quando quella questione sarà al centro del dibattito, allora forse, con meno ipocrisie, si riuscirà a risolverla. Ma se il problema é cosa facciamo dell'Ilva, è l'essere umano che si dovrà adattare all'acciaio. Noi, invece, dobbiamo adattare l’essere umano all'acciaio". 

Rubini paragona i tarantini agli indiani traendo spunto dal personaggio interpretato nel film da Papaleo. "Da piccolo - racconta Rubini - mi piacevano gli indiani, una etnia che è stata sopraffatta perchè avevano la colpa di essere dei diversi, dei selvaggi. Gli indiani - prosegue - hanno subito la ferrovia che ha spaccato il territorio, diviso le mandrie. Il passaggio della ferrovia ha distrutto l'ambiente e anche gli indiani. Voi a Taranto - ha affermato Rubini - siete dei pellerossa. Avevate una città strepitosa, chi ha due mari come voi?, è come se a Como ci fossero due laghi. Avete una grande storia, una bellezza impalpabile, e poi - ha detto Rubini riferendosi al siderurgico Ilva - arriva questo 'mostro'. Arriva negli anni in cui questo 'mostro' lo volevamo tutti, lo voleva anche Bari. Taranto ha beneficiato dell'Italsider, la volevano in tanti una città industriale, ma quando si è capito che portava dei danni, bisognava fermarsi". Per il regista, "questo luogo vi ha rovinato l'ambiente, ma, come gli indiani con la ferrovia, questa fabbrica vi  costringe a collaborare con l'Ilva". "Voi siete la parte offesa, penso che sia un problema della vostra città, ma anche italiano, ecco perché vi dobbiamo  dare una mano", ha concluso Rubini. "Penso che sia il miglior film che abbia fatto,è il più completo e complesso - ha sostenuto Rocco Papaleo - il film si pone vari obiettivi ed è fortemente connesso a questo luogo, una città che suo malgrado emana una luce". Intervenuti anche alla presentazione Domenico Procacci, produttore con Fandango insieme a Rai Cinema e Apulia Film Commission, e il direttore generale della Bcc di San Marzano di San Giuseppe, Emanuele Di Palma, che ha sostenuto la produzione. "Ringraziamo Rubini e Papaleo - ha detto De Palma - per aver scelto Taranto come location del film. Facciamo una fatica da matti per porre all’attenzione media la città e questa e una grande opportunita per noi perché  pone una luce particolare su Taranto". (AGI) 

 

“La politica dovrebbe pensare meno ai propri interessi."

di Andrea Loiacono

Quello dei Terraros e della loro pizzica è stato un piacevole ritorno che in occasione dell'1 maggio Taranto 2019 ha coinvolto migliaia di fans e giovani giunti per l'occasione da tutta la Puglia. Lo stesso fondatore del gruppo Dominique Antonacci dopo l'esibizione ha spiegato che tipo di musica è la pizzica e di come venga definita anche " musica della gioia", spesso utilizzata assieme al trattamento terapeutico per le donne malate di cancro: "Ogni anno per noi salire su questo palco è sempre un'emozione diversa, i giovani ci seguono ed è una cosa molto bella. La nostra musica è genuina, fatta da quattro accordi, è la musica dei nostri nonni che viaggia sul ritmo delle percussioni; è semplice, genuina ed arriva dritta al centro dell'attenzione. Si vive l'attimo felice. non a caso questa musica esiste da tremila anni. Non possiamo consigliare o obbligare i tarantini a sentire questa musica. Mi auguro solo ce i tarantini si sentano più tarantini. Bisogna continuare a credere in una Taranto senza inquinamento e polveri sottili, se si spegne la fiamma della speranza è la fine. La politica ci dovrebbe tutelare ma spesso pensa solo al proprio orticello, dobbiamo essere noi a continuare ad insistere per la difesa dei nostri diritti."

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