L’APPUNTAMENTO/ Wine, food, mostre e musica, Taranto si accende con Due Mari WineFest
Scritto da Giornalista1Dal 27 al 29 dicembre al Castello Aragonese la VI edizione della grande fiera enogastronomica. Degustazioni con i vini pugliesi e non, masterclass e percorsi formativi. Il tutto circondato dal mare
Circa 30 aziende wine e food, mostre, masterclass e musica.
Ecco il mix giusto per aspettare il Capodanno proposto dalla VI edizione del Due Mari WineFest in scena dal 27 al 29 dicembre all’interno del maestoso Castello Aragonese di Taranto.
Il ricco programma è stato presentato questa mattina mercoleddagli organizzatori Stefania Ressa, Andrea e Fabio Romandini e dall’assessore alla cultura e agli eventi del Comune di Taranto, Fabiano Marti.
“Questa sarà la VI Edizione del Due Mari WineFest, un traguardo che testimonia la giusta direzione intrapresa ed è il segno di come questa manifestazione sia molto più di un semplice evento. – dichiarano gli organizzatori - Rappresenta, piuttosto, un progetto culturale, l'alternativa che Taranto merita. Già, perché l'industria agroalimentare è un asset imprenditoriale ed economico forte, strategico, capace di attirare gente da ogni parte d'Italia e del mondo. Il Due Mari WineFest parla, non a caso, a tutti; specie ai turisti e a coloro che hanno voglia di scoprire una terra ricca di risorse. Vogliamo ringraziare il Comune di Taranto, che ci supporta dall'inizio e l'Ammiraglio Salvatore Vitiello che fin da subito ha creduto in noi e alle aziende che continuano a darci fiducia.”
“Due Mari WineFest è ormai un’istituzione per Taranto. – afferma Fabio Marti, assessore alla cultura e agli eventi del Comune di Taranto - E’ una della manifestazioni più belle e trasversali e come Comune siamo felici di essere accanto a loro dando il nostro contributo”.
Un evento imperdibile per gli enoappassionati a caccia di bottiglie da stappare ma anche da regalare, o semplicemente per chi ha voglia di alzare i calici in compagnia dei produttori.
Tanti gli eventi che animeranno la tre giorni di Due Mari WineFest. Oltre a degustare i tanti vini abbinati al buon cibo sarà possibile scoprire anche gli ultimi cocktail di tendenza grazie al bartender Gennaro Conte: After Dinner, Lungo il Piave e Due Mari.
Un’attenzione particolare sarà riservata alle masterclass dedicate all’aglianico, ai vini dolci e alle bollicine ideate dalla sommelier Anna Maria Intermite.
Spazio sarà dato anche alla musica con il concerto dei Boom Collective, dei Yaraka ensemble e dei Deva Project e alla mostra fotografica dal titolo Visioni, esperienze, prospettive. Diverse a cura del Circolo Fotografico Il Castello.
La novità di questa edizione sarà, inoltre, la Tasting Room in cui le aziende agroalimentari presenti, guidate da Paolo Miola, già direttore di Masseria Savoia Resort, faranno degustare il prodotto abbinandolo al vino delle aziende presenti nella Galleria Meridionale.
Insomma, un evento per scoprire gli abbinamenti cibo-vino per le feste e le tendenze del momento, circondati dall’imponente bellezza del Castello Aragonese che sorge sul mare sotto il famoso Ponte Girevole, la struttura che collega l’isola della città vecchia con la terraferma ed il Borgo Nuovo.
Due Mari WineFest, l'evento di riferimento del vino a Taranto, è organizzato dall'agenzia di Eventi e Comunicazione TimeLine23 con la collaborazione dell'associazione Due Mari WineFest e gode del Patrocinio del Comune di Taranto, della Regione Puglia e di Puglia Promozione.
L’evento è aperto al pubblico pagando un ticket di 15 euro per le degustazioni di vino e per quanto riguarda il food gli utenti potranno acquistare il ticket direttamente presso gli stand agroalimentari presenti.
Per informazioni è possibile inviare una email a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , visitare la pagina Facebook www.facebook.com/duemariwinefest/ o il sito www.duemariwinefest.com
PROGRAMMA:
Venerdi 27 dicembre
Ore 19.30 – Ingresso visitatori
Ore 20,00 – Mixology Experience con il bartender Gennaro Conte che farà assaggiare il cocktail della serata “After Dinner”
Ore 21.00 – Masterclass “I luoghi dell'aglianico”
Ore 22.30 – Concerto “Boom Collective” con Gaetano Partipilo al sax, Angela Esmeralda voce, Carolina Bubbico voce e tastiere, Giuseppe Bassi al contrabbasso, Dario Congedo batteria
Sabato 28 dicembre
Ore 19.30 – Ingresso visitatori
Ore 20,00 – Mixology Experience con il bartender Gennaro Conte che farà assaggiare il cocktail della serata “Lungo il Piave”
Ore 20.30 – Masterclass “Dolci & Dolcezze”
Ore 22.30 – Concerto “Yaraka ensemble” con Virginia Pavone alla voce e percussioni, Gianni Sciambarruto alla chitarra e berimbau, Mirko Sciambarruto al violoncello, Marco La Corte al flauto, cori e percussioni, Antonio Oliveti alle percussioni
Domenica 29 dicembre
Ore 19.30 – Ingresso visitatori
Ore 20,00 – Mixology Experience con il bartender Gennaro Conte che farà assaggiare il cocktail della serata “Due Mari”
Ore 20.30 – Masterclass “Bollicine tra fine e inizio”
Ore 22.30 – Concerto “Deva Project” con Nikaleo alla voce, Michele Jamil Marzella al trombone e radong, Piero Diatriba beat-visual maker, Pino Di Michele tecnico spettacolo luci
Durante le tre serate i visitatori potranno degustare i vini delle aziende vitivinicole e provare la Mixology Experience nella Galleria Meridionale del Castello Aragonese.
I visitatori potranno, infine, degustare vini e prodotti agroalimentari abbinati nella Tasting Room.
L’APPUNTAMENTO/ Questa sera a Mottola Terraros, Don Ciccio e Mama Marjas: tutto in una sera
Scritto da Giornalista1
Tra poche ore l’atteso concerto, mentre già dalle 18 apre le porte l’imperdibile Presepe Vivente
Sullo stesso palco Terraròss, Don Ciccio e Mama Marjas. Poco lontano, le suggestioni del Presepe Vivente che taglia il traguardo della sua XX edizione. A Mottola, domenica 22 dicembre, è un giorno di festa. A cominciare dalla rappresentazione della Natività, nelle grotte del Santuario Madonna delle sette Lampade. Oltre cento figuranti in abiti d’epoca, soldati a cavallo e musiche natalizie in sottofondo regaleranno agli spettatori un momento di grande suggestione. L’appuntamento- organizzato dal gruppo folkloristico Motl la Fnodd con il patrocinio del Comune di Mottola- è ormai una tradizione, con tantissimi visitatori da tutta la regione (e non solo). Al mattino (dalle 10 alle 12) il presepe dei piccoli, poi dalle 18 alle 21.30 l’arrivo di Maria e Giuseppe e il loro ‘Viaggio per Betlemme’. Oltre alla grotta della Natività, antichi mestieri e centurioni romani. Nella parte finale del percorso, una grotta ospiterà la Casa di Babbo Natale pensata per i più piccoli, al di fuori dello scenario religioso. Per informazioni: 338.6320367.
A seguire, dalle ore 22, con ‘Natale in Collina’ l’imperdibile concerto dei Terraròss feat Mama Marjas & Don Ciccio. Mama Marjas, regina della black music in Italia, ha collaborato con Clementino, 99 Posse, Neffa e molti altri ed è una star del reggae italiano. Ha celebrato i 15 anni di carriera con La Reina, singolo che ha conquistato i favori del dancefloor e del pubblico italiano. Nel videoclip che ha spopolato sul web, è accompagnata da Don Ciccio. Pioniere della musica reggae in Italia, Don Ciccio è dj ufficiale e produttore di Mama Marjas e ha il merito di aver fatto conoscere per primo in Italia i ritmi della musica Afrobeat. I Terraròss si definiscono suonatori e menestrelli della Bassa Murgia. Il gruppo, nato dall’idea di Dominique Antonacci e Giuseppe De Santo, vanta oggi concerti in Italia e all’estero e si è esibito anche per la popstar Madonna. La loro musica, al ritmo di tamburelli, ha le sue radici nel Sud: dalle cime del Gargano, viaggia attraverso la Murgia per toccare il Salento.
Sempre in centro, già dalle 19, mercatini di Natale, artisti di strada Pachamama e percorsi enogastronomici a cura dell’associazione commercianti Nuovo Borgo in collaborazione con Comune, Duc e Confcommercio. Info: 393.3356704. Nella sala convegni di via Vanvitelli, mostra di pittura e fotografia (visitabile anche il giorno successivo) e alle 20 presentazione del libro di Domenico Scapati.
Lunedì 23, ultima tappa di Natale in Collina: festa finale con Praja in tour- musica e dj (ore 22), mercatini natalizi, villaggio di Babbo Natale e circuito enogastronomico (dalle 19 in piazza XX Settembre, corso Vittorio Emanuele e Largo Chiesa Madre). Infine, nel centro storico Schiavonia dalle 18:00 alle 22:00 la suggestiva rappresentazione ‘da Nazareth a Betlemme’ con un presepe itinerante.
Gli appuntamenti sono gratuiti e rientrano nel cartellone di eventi natalizi del Comune. Info Facebook: Città di Mottola.
IL TALENT SHOW/ Il tarantino Vittorio Di Giulio nella finale di MasterChef Italia!
Scritto da Giornalista1Tra 50.000 candidati Toto Di Giulio è tra i 40 finalisti di MasterChef Italia! I sapori della cucina tarantina portano il cuoco tarantino in finale!
Tra 50.000 candidati un giovane cuoco tarantino DOC supera le durissime selezioni di MasterChef Italia, il più acclamato programma televisivo dedicato alla cucina, e in un anno approda alle finalissime con altri 40 concorrenti!
È il ventinovenne Vittorio Di Giulio, è nato a Taranto nel novembre del 1988, studente presso la Facoltà di Economia e Commercio, che allo studio ha sempre affiancato la sua passione per i fornelli.
Nella trasmissione di giovedì 26 dicembre di MasterChef Italia, in onda su Sky1, Toto – così lo chiamano tutti gli amici e in famiglia – cercherà di conquistare l’ambitissimo titolo di “MasterChef d’Italia”!
La sua avventura è iniziata lo scorso gennaio, quando Vittorio si iscrive alle selezioni di MasterChef Italia «quasi per gioco – racconta lui stesso – senza troppa convinzione: tra oltre 50.000 candidati proprio me dovevano scegliere?»
Invece la redazione lo chiama concludendo la telefonata di un’ora con il classico “ti faremo sapere". Dopo neanche un mese la redazione lo avvisa che ha passato le prime selezioni – i candidati ora sono scesi a circa 20.000 candidati – e che si deve presentare a Bari per una prova pratica.
Era il periodo di Pasqua e Vittorio decide di cimentarsi con un tris di dolci pasquali tarantini: è una prova lunghissima, con tanti assaggi e tante domande tecniche, conclusasi con un nuovo "ti faremo sapere"!
Dopo una settimana una telefonata lo avvisa che, avendo superato la selezione, dovrà sottoporsi a una nuova prova con altri 1.000 cuochi.
Questa volta Toto porta un piatto più articolato che unisce sapori del sud e del nord: una tartare di carne di cavallo su frullato di pomodoro, gnocchi di ricotta pugliese, chips di topinambur e olio al tartufo.
Vittorio Di Giulio supera anche questa prova e viene invitato a presentarsi a Milano per concorrere, con altri 80 cuochi, per conquistare l’ambitissimo grembiule bianco di MasterChef Italia!
Davanti ai tre popolarissimi e severissimi giudici, un emozionatissimo Toto punta di nuovo sui sapori della sua terra preparando un piatto con tipici ingredienti tarantini: il grano arso, le cozze, gli "iavatur", il riccio di mare e il finocchio di mare.
Dopo 5 minuti lo chef Barbieri gli domanda a bruciapelo come mai non avesse aggiunto il sale nell'acqua: non è una dimenticanza, perché – spiega Vittorio - nel suo piatto la sapidità deve essere conferita solo dagli ingredienti del mare di Taranto!
Arriva il momento dell'assaggio: lo chef Locatelli si complimenta per il piatto, per il gusto spinto degli ingredienti e proprio per non aver aggiunto sale, mentre lo chef Barbieri si congratula perché avrebbe impiattato nella stessa identica maniera. Ultimo è lo chef Cannavacciuolo che, pur sottolineando la poca quantità di farcia nei ravioli, si complimenta per la stesura a mano della pasta e per il gusto del piatto.
Vittorio Di Giulio supera così la selezione ricevendo il suo grembiule bianco con il quale, nella puntata di Santo Stefano, tornerà ai fornelli con altri 40 concorrenti per cercare di diventare il nuovo MasterChef italiano!
IL TALENT SHOW/ Il tarantino Vittorio Di Giulio nella finale di MasterChef Italia!
Scritto da Giornalista1Tra 50.000 candidati Toto Di Giulio è tra i 40 finalisti di MasterChef Italia! I sapori della cucina tarantina portano il cuoco tarantino in finale!
Tra 50.000 candidati un giovane cuoco tarantino DOC supera le durissime selezioni di MasterChef Italia, il più acclamato programma televisivo dedicato alla cucina, e in un anno approda alle finalissime con altri 40 concorrenti!
È il ventinovenne Vittorio Di Giulio, è nato a Taranto nel novembre del 1988, studente presso la Facoltà di Economia e Commercio, che allo studio ha sempre affiancato la sua passione per i fornelli.
Nella trasmissione di giovedì 26 dicembre di MasterChef Italia, in onda su Sky1, Toto – così lo chiamano tutti gli amici e in famiglia – cercherà di conquistare l’ambitissimo titolo di “MasterChef d’Italia”!
La sua avventura è iniziata lo scorso gennaio, quando Vittorio si iscrive alle selezioni di MasterChef Italia «quasi per gioco – racconta lui stesso – senza troppa convinzione: tra oltre 50.000 candidati proprio me dovevano scegliere?»
Invece la redazione lo chiama concludendo la telefonata di un’ora con il classico “ti faremo sapere". Dopo neanche un mese la redazione lo avvisa che ha passato le prime selezioni – i candidati ora sono scesi a circa 20.000 candidati – e che si deve presentare a Bari per una prova pratica.
Era il periodo di Pasqua e Vittorio decide di cimentarsi con un tris di dolci pasquali tarantini: è una prova lunghissima, con tanti assaggi e tante domande tecniche, conclusasi con un nuovo "ti faremo sapere"!
Dopo una settimana una telefonata lo avvisa che, avendo superato la selezione, dovrà sottoporsi a una nuova prova con altri 1.000 cuochi.
Questa volta Toto porta un piatto più articolato che unisce sapori del sud e del nord: una tartare di carne di cavallo su frullato di pomodoro, gnocchi di ricotta pugliese, chips di topinambur e olio al tartufo.
Vittorio Di Giulio supera anche questa prova e viene invitato a presentarsi a Milano per concorrere, con altri 80 cuochi, per conquistare l’ambitissimo grembiule bianco di MasterChef Italia!
Davanti ai tre popolarissimi e severissimi giudici, un emozionatissimo Toto punta di nuovo sui sapori della sua terra preparando un piatto con tipici ingredienti tarantini: il grano arso, le cozze, gli "iavatur", il riccio di mare e il finocchio di mare.
Dopo 5 minuti lo chef Barbieri gli domanda a bruciapelo come mai non avesse aggiunto il sale nell'acqua: non è una dimenticanza, perché – spiega Vittorio - nel suo piatto la sapidità deve essere conferita solo dagli ingredienti del mare di Taranto!
Arriva il momento dell'assaggio: lo chef Locatelli si complimenta per il piatto, per il gusto spinto degli ingredienti e proprio per non aver aggiunto sale, mentre lo chef Barbieri si congratula perché avrebbe impiattato nella stessa identica maniera. Ultimo è lo chef Cannavacciuolo che, pur sottolineando la poca quantità di farcia nei ravioli, si complimenta per la stesura a mano della pasta e per il gusto del piatto.
Vittorio Di Giulio supera così la selezione ricevendo il suo grembiule bianco con il quale, nella puntata di Santo Stefano, tornerà ai fornelli con altri 40 concorrenti per cercare di diventare il nuovo MasterChef italiano!
IL TALENT SHOW/ Il tarantino Vittorio Di Giulio nella finale di MasterChef Italia!
Scritto da Giornalista1Tra 50.000 candidati Toto Di Giulio è tra i 40 finalisti di MasterChef Italia! I sapori della cucina tarantina portano il cuoco tarantino in finale!
Tra 50.000 candidati un giovane cuoco tarantino DOC supera le durissime selezioni di MasterChef Italia, il più acclamato programma televisivo dedicato alla cucina, e in un anno approda alle finalissime con altri 40 concorrenti!
È il ventinovenne Vittorio Di Giulio, è nato a Taranto nel novembre del 1988, studente presso la Facoltà di Economia e Commercio, che allo studio ha sempre affiancato la sua passione per i fornelli.
Nella trasmissione di giovedì 26 dicembre di MasterChef Italia, in onda su Sky1, Toto – così lo chiamano tutti gli amici e in famiglia – cercherà di conquistare l’ambitissimo titolo di “MasterChef d’Italia”!
La sua avventura è iniziata lo scorso gennaio, quando Vittorio si iscrive alle selezioni di MasterChef Italia «quasi per gioco – racconta lui stesso – senza troppa convinzione: tra oltre 50.000 candidati proprio me dovevano scegliere?»
Invece la redazione lo chiama concludendo la telefonata di un’ora con il classico “ti faremo sapere". Dopo neanche un mese la redazione lo avvisa che ha passato le prime selezioni – i candidati ora sono scesi a circa 20.000 candidati – e che si deve presentare a Bari per una prova pratica.
Era il periodo di Pasqua e Vittorio decide di cimentarsi con un tris di dolci pasquali tarantini: è una prova lunghissima, con tanti assaggi e tante domande tecniche, conclusasi con un nuovo "ti faremo sapere"!
Dopo una settimana una telefonata lo avvisa che, avendo superato la selezione, dovrà sottoporsi a una nuova prova con altri 1.000 cuochi.
Questa volta Toto porta un piatto più articolato che unisce sapori del sud e del nord: una tartare di carne di cavallo su frullato di pomodoro, gnocchi di ricotta pugliese, chips di topinambur e olio al tartufo.
Vittorio Di Giulio supera anche questa prova e viene invitato a presentarsi a Milano per concorrere, con altri 80 cuochi, per conquistare l’ambitissimo grembiule bianco di MasterChef Italia!
Davanti ai tre popolarissimi e severissimi giudici, un emozionatissimo Toto punta di nuovo sui sapori della sua terra preparando un piatto con tipici ingredienti tarantini: il grano arso, le cozze, gli "iavatur", il riccio di mare e il finocchio di mare.
Dopo 5 minuti lo chef Barbieri gli domanda a bruciapelo come mai non avesse aggiunto il sale nell'acqua: non è una dimenticanza, perché – spiega Vittorio - nel suo piatto la sapidità deve essere conferita solo dagli ingredienti del mare di Taranto!
Arriva il momento dell'assaggio: lo chef Locatelli si complimenta per il piatto, per il gusto spinto degli ingredienti e proprio per non aver aggiunto sale, mentre lo chef Barbieri si congratula perché avrebbe impiattato nella stessa identica maniera. Ultimo è lo chef Cannavacciuolo che, pur sottolineando la poca quantità di farcia nei ravioli, si complimenta per la stesura a mano della pasta e per il gusto del piatto.
Vittorio Di Giulio supera così la selezione ricevendo il suo grembiule bianco con il quale, nella puntata di Santo Stefano, tornerà ai fornelli con altri 40 concorrenti per cercare di diventare il nuovo MasterChef italiano!
L’EVENTO/ Torna la Notte Bianca dell’Archeologia, Sabato 29 dicembre Taranto s’illumina con il grande evento e l’attore Emilio Solfrizzi
Scritto da Giornalista1Sarà l’amatissimo attore Emilio Solfrizzi l’ospite d’eccezione dell’edizione 2019 della Notte Bianca dell’Archeologia, in programma domenica 29 dicembre a Taranto. Un grande evento che, nel giro di pochissimi anni, ha registrato un alto consenso di pubblico, complice la sua formula che coniuga storia, cultura e intrattenimento. Ad organizzarlo, Taranto Sotterranea e associazione Terra, con il patrocinio del Comune. Partner sono il circolo fotografico Il Castello e Apecalessino. I percorsi di archeologia urbana interesseranno l’area di via Marche, l’ipogeo Genoviva di via Pasubio, la cripta del Redentore di via Terni e le tombe a camera di via Sardegna, via Umbria e piazza Pio XII. Visite guidate, ma anche arte, musica e i laboratori pensati per i più piccoli con Arkeo Kids.
A Solfrizzi il compito di traghettare i visitatori indietro nel tempo, con il reading teatrale “La cena di Trimalcione” tratto dal Satyricon di Petronio che sarà riproposto in tre diversi momenti durante la serata, proprio per consentire a tutti di assistere allo spettacolo.
Le porte si apriranno dalle ore 18:00 all’01:00, grazie anche alla disponibilità della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio. In questa grande festa della bellezza, immancabile un momento live, con l’esibizione del chitarrista Salvatore Russo con il suo trio gipsy jazz, accompagnato da Tony Miolla alla chitarra ritmica e Camillo Pace al contrabbasso.
«Dopo il grande successo dell’anno scorso, con oltre milleduecento visitatori nella serata, siamo pronti per questa terza edizione- dicono gli organizzatori- finalizzata a riscoprire i resti della Taranto antica, colonia greca tra le più ricche e potenti del Mediterraneo. Passeggiare al chiaro di luna, attraversando la storia della città, sarà un’esperienza indimenticabile». Dell’ATI Taranto Sotterranea fanno parte le cooperative archeologiche Ethra, Polisviluppo e Novelune.
I ticket per le prevendite saranno disponibili presso la necropoli di via Marche (di fronte al tribunale di Taranto) nei giorni sabato 28 dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00 e domenica 29 dalle 10:00 alle 13:00. Costo: 12 € intero; 5 € ridotto (ragazzi da 8 ai 17 anni), gratuito per bambini fino a 8 anni. Il biglietto include la partecipazione a tutte le attività in programma. Servizio navetta gratis in calessino (secondo disponibilità ape calessino). Info: 347.6122488.
LA VISIONE/ Il Teatro delle Forche a Matera con “UCCELLI. Esercizi di miracolo”, fare teatro a partire dai luoghi
Scritto da Giornalista1“Clessidra – spiega il direttore artistico e organizzativo del progetto, Erika Grillo - è un progetto teatrale orizzontale e generativo che si innesta nel tessuto socio-urbano che lo ospita.”
“Che sia soltanto l’inizio di nuovi voli”.
È quanto auspicato dal Teatro delle Forche, al termine dell’evento teatrale “UCCELLI. Esercizi di miracolo” - edizione speciale del progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” -una riflessione visionaria sulle città che attraversiamo ogni giorno, andata in scena al Palazzo del Casale, nei Sassi di Matera, dal 9 al 16 Dicembre.
Con le ultime due repliche che hanno riscosso lunghi applausi e notevoli apprezzamenti tra gli spettatori – che sono stati coinvolti dagli artisti in un viaggio esperienziale, chiamati a guardare, scegliere e cominciare ad agire, attraverso “esercizi di miracolo” - è calato il sipario sullo spettacolo coprodotto dal Teatro delle Forche e dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, nell’ambito del progetto di Matera Capitale Europea della Cultura 2019 “Matera 3019”.
L’evento teatrale ha rappresentato un’edizione speciale del progetto “Clessidra. Il teatro a partire dai luoghi” nato a Chiatona (TA) ed approdato a Matera Capitale Europea della Cultura 2019.
«Clessidra – spiega il direttore artistico e organizzativo del progetto, Erika Grillo - è un progetto teatrale orizzontale e generativo che si innesta nel tessuto socio-urbano che lo ospita. Fare ‘teatro a partire dai luoghi’ pone il processo creativo al centro di una pratica politica di rapporto col mondo e con il paesaggio. Pratica che accetta, fin dal proprio momento iniziale, di essere non solo dei teatranti, ma dei teatranti insieme con altri pezzi di mondo: architetti, urbanisti, abitanti del paese.
Fare esplodere il teatro in zone ancora sconosciute, dentro codici e linguaggi contaminati dal mondo, ma che a quel mondo sanno restituire visione e forza poetica.
Un processo creativo che unisce lavoro personale e lavoro collettivo, ricerca artistica e significato culturale e politico del proprio agire. E che ritrova la dimensione del rito, della festa e del sacro; a partire dai giorni di prova condivisi, dagli orari inconsueti delle performance, dal percorrere con gli spettatori tempi e spazi diversi, restituendo la visione del teatro come “Arte della polis”. E da cui la comunità, il paese, non possono rimanere estranei.
Un’utopia, certo, ma di quelle che aiutano a camminare, e che si trasformano in cammino concreto, un passo alla volta, mai da soli. Per definire una modalità possibile di essere artista nella contemporaneità.»
«Debuttare con questa nuova produzione a Matera, città che condivide con Massafra la stessa radice culturale, la civiltà della pietra, ha rappresentato senza dubbio un riconoscimento importante per l’attività artistica del Teatro delle Forche – afferma il presidente Giancarlo Luce –, impegnato da trent’anni a valorizzare un territorio come quello della terra della gravine. Con un’opera che chiama a testimonianza antiche origini e che tratta delle città contemporanee e di quelle future. Siamo orgogliosi del percorso finora fatto e dei risultati raggiunti e auspichiamo per il futuro anche un riconoscimento a Taranto e al territorio ionico».
Soddisfatto anche Emmanuele Curti, project manager Scuole e patrimonio per la Fondazione Matera Basilicata 2019. «Alla fine di questo incredibile anno – dichiara Curti - ci serviva uno spazio di riflessione per immaginare il futuro. “UCCELLI. Esercizi di miracolo” ha avuto la grande capacità di astrarci dal contesto reale, negli spazi che viviamo quotidianamente, e portarci nella dimensione di città altre e diverse. Grazie anche al lavoro fatto con gli studenti delle scuole superiori, siamo stati trascinati nel vortice di città dei corpi, delle gabbie, delle migrazioni, per poi capire, insieme, quanto sia possibile ‘esercitare il miracolo’ e volare, come stormi, verso un “open future”».
Dal 2 al 6 Dicembre, infatti, centinaia di studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Emanuele Duni - Carlo Levi” Liceo Classico e Liceo Artistico e del Liceo Scientifico “Dante Alighieri” di Matera, a partire dalle parole che hanno guidato il lavoro di costruzione dei testi e delle azioni teatrali dell’evento teatrale, sono stati chiamati a esprimere visioni, suggestioni, desideri, utopie per un nuovo volo individuale e collettivo che si rivolga alla città, quella presente e quella da costruire insieme.
Sei città per sei classi di studenti, chiamati ad agire attivamente in una dimensione performativa: con la loro presenza, con i loro corpi, con le loro voci, con gli oggetti costruiti insieme. Un esercizio di cittadinanza teatrale che parte dal rapporto con un gruppo di artisti al lavoro, per costruire una realtà di profonda comprensione dei temi trattati e delle scelte artistiche compiute, per passare – in ultimo atto – dalla posizione passiva di chi solo può ascoltare a quella attiva di chi riempie un evento artistico della propria presenza e della propria intelligenza.
In occasione dell’evento teatrale, nell’Open Lab della Fondazione Matera Basilicata 2019, è stato proiettato un video che documenta il lavoro svolto con gli studenti e sono state esposte le foto dei laboratori condotti dagli attori e i lavori realizzati dai ragazzi.
LA SCHEDA
Regia e drammaturgia di Gianluigi Gherzi. Direzione artistica e organizzativa diErika Grillo.
Regia digitale e comunicazione visiva di Alessandro Colazzo. Con gli attori-autoriGiorgio Consoli, Andrea Dellai, Erika Grillo, Ermelinda Nasuto, Chiara Petillo e Fabio Zullino. Disegno luci, scenografie e allestimenti: Walter Pulpito. Sonorizzazioni: Vincenzo Dipierro. Allestimenti tecnici: Angelo Piccinni.
PROTOCOLLO DI INTESA/ Siglato un accordo tra il Comune di Taranto e il Museo MarTA per il rilancio della città
Scritto da Giornalista1Il Comune di Taranto e MarTa, il Museo archeologico nazionale di Taranto, hanno sottoscritto in Municipio un protocollo di intesa. Erano presenti il sindaco Rinaldo Melucci e la direttrice del Museo, Eva Degl’Innocenti. Il rapporto tra le due realtà, è stato spiegato, “si inquadra nel contesto dello sviluppo di cui necessita la città di Taranto attraverso la cooperazione attiva e integrata di tutti i suoi attori, pubblici e privati. Questo accordo - è stato affermato - si configura come il preludio di importanti e innovative iniziative, in seguito dettagliate, che avranno un impatto sull’intero sistema culturale della città”. Il protocollo di intesa è incentrato sulla programmazione e realizzazione di iniziative ed attività culturali e turistiche finalizzate alla promozione e alla valorizzazione del territorio di Taranto dal punto di vista storico-culturale, sociale, ambientale, turistico, delle bellezze e risorse naturali, dei prodotti tipici locali.
Comune di Taranto e Museo Archeologico parlano di “consolidato rapporto” e “di efficace e leale collaborazione” ed evidenziano la necessità di prestare “attenzione e risposte ai bisogni della comunità”. Con l’accordo firmato oggi, “l’intento primario” è quello “di favorire il rilancio economico e sociale del territorio attraverso iniziative dirette ad integrare turismo sostenibile e cultura. Saranno poste congiuntamente in essere - è stato annunciato - iniziative volte a sensibilizzare i cittadini e le imprese sulle necessità di perseguire un’azione congiunta a sostegno delle attività collegate ai settori culturali, turistici e ricreativi per lo sviluppo di progetti e servizi coerenti con la valorizzazione del territorio, capaci di interpretare la peculiare identità di Taranto e della sua comunità e di contribuire al recupero della sua centralità mediterranea”. Si tratta, in definitiva, di “un protocollo d’intesa per lavorare insieme in modo strategico e pianificato e per valorizzare Taranto come “città delle culture”, importante capitale culturale mediterranea, nel suo legame con il mare, e come ponte di Europa sul Mediterraneo”. Per il sindaco Melucci, il MarTa “è Taranto, non è solo un gioiello di Taranto. Da oggi, con la firma di questo protocollo di intesa, vogliamo che obiettivi e linguaggio diventino coincidenti con il MarTa. La direttrice Eva Dell’Innocenti ha fatto e sta facendo un grande lavoro che intendiamo supportare con forza anche con questo atto amministrativo. Il museo è la città - ha proseguito i sindaco - devono rafforzarsi a vicenda. All’interno del “Cantiere Taranto”, voglio rimodulare qualche misura che favorisca direttamente l’organizzazione del Museo. Vogliamo che il brand MarTa, oggi più che in passato, sia indissolubilmente affiancato al brand Taranto”.
NATALE SI AVVICINA/ A San Marzano la suggestiva la rappresentazione in costume Dritët ndë katund i vjetër -Luci nel paese vecchio
Scritto da Giornalista1Appuntamento il 21 dicembre a partire dalle 19
È tempo di vischio, presepi e alberi di Natale, di pettole e vino, di fisarmoniche, cori e musiche natalizie e delle atmosfere tipiche natività cristiana.
Per queste festività natalizie, la Aps Pro loco Marciana proporrà sabato 21 dicembre, dalle ore 19, nel centro storico di San Marzano di San Giuseppe, la prima edizione della rappresentazione in costume arbëresh “Dritët ndë katund i vjetër”, traduzione dalla lingua arbëreshë di “Luci nel paese vecchio”, dando continuità al progetto di recupero delle tradizioni e dell’oralità arbëreshë della comunità di minoranza linguistica arbëreshë più grande d’Italia tra i circa 52 paesi influenzati dagli usi, dai costumi, dalla lingua, dalla tradizione e dalla storia arbëreshë, tra Calabria, Sicilia, Puglia, Molise, Basilicata, Campania ed Abruzzo.
L’obiettivo è riproporre scene di vita quotidiana nella comunità arbëreshë sanmarzanese durante il periodo natalizio, attraverso un percorso tra i vicoli e le piazzette del piccolo centro storico. Gli interpreti, indossando costumi arbëreshë tradizionali, racconteranno i cunti, intoneranno canti tradizionali natalizi, prepareranno la ricotta, i purcidduzzi, ricameranno, faranno il bucato, costruiranno i cesti e lavoreranno il legno, alla riscoperta di alcuni mestieri antichi. I dialoghi saranno esclusivamente in lingua arbëreshë e gli spettatori-visitatori potranno provare a ripetere con gli attori le parole ed i canti dell’antica tradizione orale. Sarà uno spettacolo interattivo ed il pubblico potrà partecipare attivamente alla rappresentazione e “scaldarsi” con pettole, purcidduzzi e buon vino.
“Il patrimonio culturale delle comunità arbëreshë – dichiarano gli organizzatori della manifestazione - è molto ricco e vario e l’evocazione della magica atmosfera del Natale, attraverso la narrazione in musica e dei contacunti, risulterà utile per stimolare la curiosità delle nuove generazioni ed avvicinarle alla conoscenza della lingua e dello studio della cultura arbëreshë; per incentivare, inoltre, l’interesse dei cittadini dei paesi limitrofi, che avranno l’opportunità di conoscere una cultura originale che ha nel suo patrimonio storico, culturale e soprattutto linguistico uno dei suoi valori aggiunti (rispetto alle altre comunità della Terra Ionica che, pur avendo ospitato gli Albanesi durante questi 5 secoli, hanno perduto i riti, la lingua, gli usi e costumi). Si tratta di un’occasione unica nel panorama pugliese ionico, per riscoprire le radici e le tradizioni di un popolo antico che si stanziò in Puglia e nel feudo di San Marzano nella prima metà del 1500”.
TEATRO/ Domani in scena all’Orfeo “ “Donchisci@tte” con Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi
Scritto da Giornalista1
L'Orfeo di Taranto accoglierà il Natale con Donchisci@tte il 17 dicembre. Saliranno sul palco del teatro dei due mari da un lato il comico toscano, Alessandro Benvenuti, ex membro dello storico trio cabarettistico dei Giancattivi, assieme ad Athina Cenci e Francesco Nuti; regista, interprete e sceneggiatore di film di culto come Ivo il Cattivo e Benvenuti in casa Gori, e fra i protagonisti di Compagni di scuola di Carlo Verdone.
Dall'altro, Stefano Fresi, che dopo aver debuttato con piccoli ruoli in "Almost Blue" (2000, di Alex Infascelli) e "Romanzo Criminale" (2005, di Michele Placido), esordisce realmente con "Riprendimi" di Anna Negri (2008); seguono diverse partecipazioni in film come "Riflesso" (2009, di David Petrucci), "Viva l'Italia" (2012, di Massimiliano Bruno) e "Benur - Un gladiatore in affitto" (2012, di Massimo Andrei).
Quella di “Donchisci@tte” è una scrittura originale che prende ispirazione dallo spirito dell’opera di Cervantes, scagliando una volta di più la simbologia di questo ‘mito’ contro la nostra contemporaneità. Con vesti sgangheratamente complottiste e una spiritualità naif, accompagnato da un Sancho, che è insieme figlio e disorientato adepto, il Don di Davide Iodice intraprende un corpo a corpo, disperante e “comico” contro un mondo sempre più virtuale, spinto a trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene.
Dall’improbabile rifugio in cui si è rintanato, lotta per mantenere intatto il suo pensiero critico coltivando ancora un’idea: l’IDEA. E se nella giostra di pensieri che galoppano progressivamente verso l’inevitabile delirio le menti malefiche dei giganti delle multinazionali sono il nemico contro cui scagliarsi, l’Amore è ancora il vento che soffia e muove, anche se Dulcinea, intrappolata in una webcam, può svanire dolorosamente per un banale blackout.