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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Il Festival di Sanremo sta per cominciare e c’è grande attesa per l’esibizione di Diodato, che canterà proprio nella prima serata. Sarà infatti il quarto artista a calcare il palco dell’Ariston di questa 70ma edizione. 

Il suo pezzo “Fai rumore”

si è già guadagnato un importante riconoscimento, il Premio Lunezia che alla vigilia della kermesse viene assegnato ai migliori testi dei big in gara e dei giovani. Stefano De Martino, Dario Salvatori, Loredana D Anghera e Beppe Stanco hanno reso nota  la loro scelta che ha premiato “Fai rumore”. «La struttura e l’intensità del testo annunciano un emozionante appuntamento con la musica»,  afferma il patron De Martino. Per il critico musicale Dario Salvatori, membro della Commissione del riconoscimento «Diodato sembra suggerire l'arte del conversare smooth. Riproporsi in amore è quasi un gesto dovuto. Ma non avvicinatevi troppo e cercate il contatto visivo senza esagerare. Nessun imbarazzo. Un intonarumori sussurrato».

“Fai rumore”,  è contenuto nel nuovo album di inediti “Che vita meravigliosa", in uscita il 14 febbraio per Carosello Records. Il testo è scritto dallo stesso Diodato, il quale ha anche composto le musiche con la collaborazione di Edwyn Roberts.

   L'artista tarantino racconta così l’intento all’origine del brano, la sua vera essenza: "'Fai rumore' è un invito ad abbattere i muri dell’incomunicabilità. È un invito a farsi sentire, a non soffocare nel silenzio delle incomprensioni, del non detto, dove muore ogni umanità. È un atto di ribellione che ha l’amore come finalità, nel senso più ampio possibile".

   “Che vita meravigliosa" è il terzo album di inediti di Diodato, anticipato dal nuovo singolo omonimo che il cantautore ha scritto per “La Dea Fortuna”, il film campione di incassi di Ferzan Ozpetek. Il nuovo album, prodotto da Tommaso Colliva, arriva a distanza di tre anni dall’uscita di “Cosa siamo diventati” (Carosello Records, 2017) e dopo le partecipazioni al Festival di Sanremo in gara con Roy Paci nel 2018 e in qualità di ospite di Ghemon nel 2019.

   Quest'anno Diodato sarà live per la prima volta all’Alcatraz di Milano (22 aprile) e all’Atlantico di Roma (29 aprile). Per sostenere Diodato si è mobilitata la rete attraverso un gruppo su facebook “Diodato @Sanremo2020” creato da Sabrina Morea, esperta di musica e organizzatrice di eventi e spettacoli musicali e sua grande supporter. Forza Diodato, in bocca al lupo!
Noi per augurare buon anno ai nostri lettori scegliemmo il magnifico pezzo che l’artista porto’ a Sanremo nell’edizione 2018 “Adesso” eseguito magistralmente durante un concerto all’alba a Lido Gandoli organizzato da Sabrina Morea che incanto’ letteralmente il pubblico presente.

Mercoledì 5 febbraio alle 18, al Teatro Comunale Fusco, lo scrittore pugliese Gianrico CAROFIGLIO presenterà il suo ultimo lavoro, “La misura del tempo” edito da Einaudi.

 

Alla presentazione, organizzata dal Comune di Taranto in collaborazione con la libreria Mandese, parteciperanno il Sindaco di Taranto, Rinaldo MELUCCI e l’Assessore alla cultura Fabiano MARTI. Modererà Antonio MANDESE della libreria Mandese.

 

Il nuovo lavoro di Carofiglio traccia un nostalgico dualismo tra passato e presente, in cui l’autore cerca di scandagliare l’intimità dei singoli personaggi e dei contesti, con la città sempre al centro dei suoi lavori, facendo i conti con la propria esistenza e con il tempo che passa. Quel tempo che serve ad ammettere che non esiste una sola risposta ai dilemmi umani. 

 

“Con il passare del tempo alcuni luoghi della città mi ricordano sempre piú intensamente sensazioni e fantasticherie del passato remoto. Un’epoca di stupore. Ecco, certi luoghi della città mi fanno sentire nostalgia per lo stupore. Essere storditi dalla forza di qualcosa. Mi piacerebbe tanto, se capitasse di nuovo”.

 Trasferta romana e incontri per il primo cittadino e gli assessori Fabiano Marti e Ubaldo Occhinegro. Il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha infatti incontrato al Mibact il ministro Dario Franceschini per illustrargli “più nel dettaglio il progetto di realizzare a Taranto una Biennale del Mediterraneo, in sinergia con gli analoghi prestigiosi eventi già esistenti nel campo dell’architettura e del design”. “Spero che il ministro Franceschini - ha dichiarato il sindaco - possa presto tornare a far visita a Taranto e a tastare con mano come il volto della città stia cambiando in fretta. So che ha ben chiaro l’abisso nel quale siamo stati gettati per rispondere alla chiamata del Paese negli ultimi cinquant’anni, una vera apocalisse socio-economica ed ambientale - ha proseguito Melucci con riferimento alle vicende Ilva-ArcelorMittal - dalla quale, anche grazie al suo aiuto e all’industria sostenibile della cultura usciremo fuori per sempre”. Il sindaco ha quindi ringraziato il ministro Franceschini per “l’attenzione che riserva alla città, alla sua storia come ai suoi sforzi per superare la drammatica crisi industriale e divenire stabilmente una città d’arte, sempre più centrale nello scenario culturale del Mezzogiorno”. 

 Ma c’è dell’altro. Il Comune di Taranto cerca una collaborazione col Maxxi  di Roma, la importante istituzione museale nazionale sulle arti del ventunesimo secolo. Per questo il sindaco Rinaldo Melucci ha incontrato la presidente del Maxxi, Giovanna Melandri, per “discutere di alcune importanti collaborazioni che nelle prossime settimane potrebbero vedere coinvolto il celebre museo ed il Comune di Taranto, a partire da progetti di ricerca, di creazione di valore sociale e finanche di assistenza nella riqualificazione di alcuni grandi attrattori della città”. Il Comune annuncia che il sindaco “ha potuto visionare alcune sezioni della mostra dedicata al grande architetto Gió Ponti, al fine di trarre spunti per la migliore celebrazione possibile del cinquantenario della Concattedrale Gran Madre di Dio”. Opera realizzata dal celebre architetto internazionale, il cui cinquantenario si celebrerà il prossimo dicembre.

Il giornalista Gerardo Greco presenta il suo libro “Guerra calda” presso la Libreria Ubik, in Via Cataldo Nitti 27 a Taranto. Domani, mercoledì 29 febbraio, a partire dalle 18.

Con l’autore, il presidente di Peacelink Alessandro Marescotti.

Il libro racconta In un mondo che ogni giorno conferma le apocalittiche previsioni degli scienziati del clima, Noah e Iskra cercano la verità su chi ha voluto nascondere la schiacciante evidenza del riscaldamento globale. Dalle lande ghiacciate della Siberia dove i signori del gas portano alla luce un tesoro nascosto e letale, alla New York spettrale minacciata dall'uragano Sandy sino alle coste di Ravenna, erose dal mare che continua a crescere: i due giovani attivisti, nipoti di esuli siberiani, si trovano e si perdono, legati dall'emergenza comune di salvare la Terra, finché si è ancora in tempo. Intorno a loro gli schieramenti opposti della guerra del clima conducono un gioco pericoloso, che riguarda il destino dell'umanità e di un pianeta in bilico tra azioni di hacker russi, interessi di lobbisti cinesi e conflitti tra esperti.

E’ tutto pronto per “Alla focra”, il cartellone di eventi civili abbinato al programma dei festeggiamenti in onore del santo copatrono di Grottaglie, San Ciro. Due concerti, nelle serate del 30 e 31 gennaio, e venti stand di street food caratterizzeranno l’intera manifestazione, che si svolgerà nell’area della pira di San Ciro (167 bis, Grottaglie), il grande falò che, ogni anno, è acceso e fatto bruciare per devozione al santo, costruito con tralci di vite grazie all’impegno dei volontari.
“Alla focra” è organizzata dal Comitato festeggiamenti patronali di San Ciro e San Francesco nostri patroni, con i patrocini del Comune di Grottaglie e di Grottaglie 2020 Città europea dello sport.

E’ la focra dedicata a san Ciro la protagonista dell’intera manifestazione. Con un diametro di 22 metri ed un’altezza di 26 metri, la grande struttura è stata costruita in tre mesi dai maestri della focra Ciro De Carolis e Pasquale Chirico, supportati da un gruppo di collaboratori, tra questi, alcuni giovani grottagliesi.

In sé, sul fronte esterno, racchiude un’opera che raffigura il santo, realizzata, come da tradizione, da Ciro Chirico: la statua brucerà insieme alle fascine. All’interno, i maestri hanno ricreato una grande stanza con un camino, nella quale il prossimo 30 gennaio, alle ore 20, accederanno le autorità religiose (l’arcivescovo Filippo Santoro e don Eligio Grimaldi, parroco della chiesa Madre di Grottaglie), il sindaco Ciro D’Alò e le altre istituzioni, per la benedizione della pira e per l’accensione.

“Per noi, è un momento di grande devozione – commentano i maestri della focra in merito al lavoro di costruzione della pira -; lo facciamo in maniera volontaria e siamo contenti che al gruppo si siano avvicinati alcuni ragazzi. E un’arte antica, tramandataci dai nostri padri, che vogliamo trasferire alle nuove generazioni, affinché non si perda questa tradizione. Siamo contenti dei commenti dei visitatori, notiamo che il numero delle presenze sta crescendo sempre di più. Ci dicono che la pira è molto bella. E’ stata anche posizionata una pedana per i diversamente abili, per permettere loro di assistere all’accensione. L’area si è arricchita inoltre con gli stand e con la musica, grazie agli organizzatori di Alla Focra”. Il gruppo dei volontari si compone, oltre che dei due maestri, di Antonio Caforio, Giuseppe Donatelli, Giulio de Carolis, Salvatore Quaranta, Antonio Masella, Pietro Cotugno, Davide Manisi, Cosimo Antonazzo, Alessandro Ligorio, Francesco Quaranta, Massimo de Summa e Pasquale Serio Sisto.

Il programma civile, intanto, è curato da Roberto Cifarelli, ideatore, con la collaborazione di KO2O, di Cosimo Sanarica, referenti dell’organizzazione di ‘Alla ‘focra’. L’obiettivo è far crescere ancora di più la festa civile, fornendo ai visitatori delle novità, con un’area dedicata alla musica e allo street food nella zona della ‘focra, con una scelta musicale e gastronomica di qualità. Ci saranno venti gazebo di cibo di strada e due concerti, con l’intento di valorizzare sempre di più la festa di san Ciro, che ogni anno richiama a Grottaglie migliaia di visitatori.
Il programma musicale prevede due concerti, dalle sonorità e dai ritmi diversi. Il 30 gennaio, alle ore 19, si esibirà la “Giancarlo Paglialunga orchestra”, composta da Giancarlo Paglialunga, Rachele Andrioli, Vito De Lorenzi, Valerio Bruno, Peppo Grassi, Massimiliano De Marco, Rocco Nigro e Laura De Ronzo (danza). Il 31 gennaio, alla stessa ora, sarà invece in scena il gruppo Nitrophoska, con Angelo Belmonte (voce), Giuseppe Losavio (basso), Enrico Marchianò (chitarra), Giuseppe Chiefa (batteria), Giuseppe Lepore (tastiere), Damiano Carenza (sax), Biagio Catucci (sax), Luciano Nocco (tromba), Alessandro Carriero (trombone).

Nell’iniziativa coinvolta anche Radio Cittadella.

 

Sarà attivato nei prossimi giorni il nuovo e definitivo impianto di filodiffusione che dal Teatro Comunale Fusco distribuirà musica di diversi generi in alcune vie e in determinate ore della giornata con un volume adatto ad allietare ma non a disturbare commercianti e cittadini che popolano le vie interessate. 

La musica, come detto, partirà dal teatro e si diffonderà per Via Giovinazzi - nel tratto compreso fra Via D’Aquino e via Anfiteatro - per poi diramarsi su Via D’Aquino da Piazza Carmine a Piazza Maria Immacolata.

Gli orari di attivazione saranno variabili e definiti in corso d’opera, ma l’idea dell’amministrazione Melucci è quella di accompagnare con musica classica, sinfonica, swing, jazz alcune ore della giornata, soprattutto il sabato e in occasione della feste.

Un appuntamento fisso, invece, sarà quello delle 12 di ogni giorno, quando, subito dopo il suono delle campane della Chiesa del Carmine, dal Teatro Comunale partirà in filodiffusione un’aria del grande compositore tarantino Giovanni Paisiello.

Inoltre, come già avvenuto in occasione del concerto di Capodanno, alcuni eventi che si terranno al Teatro Fusco saranno amplificati in diretta attraverso la filodiffusione, anche grazie alla preziosa collaborazione di Radio Cittadella.

Il primo evento sarà il concerto per la Giornata della Memoria in programma lunedì 27 gennaio alle 21 al Teatro Fusco.

“L’idea è quella di far uscire il teatro dal teatro per renderlo fruibile a tutti.” - ha dichiarato l’assessore alla cultura Fabiano Marti - “Sono sicuro che, come successo già in occasione del concerto di Capodanno e per tutto il periodo natalizio, ascoltare la musica che uscirà dal teatro sarà emozionante. 
E sono altresì sicuro che anche l’aria di Paisiello programmata ogni giorno alla stessa ora costituirà un’emozione unica. Stiamo lavorando per dare un’identità culturale alla nostra città, e questa identità non può prescindere dalla sua storia e dai suoi grandi artisti”.

“Cittadella-La radio” celebra, con una diretta dal teatro Fusco, la Giornata mondiale della Memoria, nata per ricordare i 15milioni di vittime dell’Olocausto.

Il 27 gennaio, l’emittente radiofonica, media partner del teatro comunale, sarà in diretta dalle 20.30 con ospiti e curiosità dal backstage, in attesa del concerto “Let’s swing away”, promosso dall’amministrazione comunale e dalla direzione del Fusco. A partire dalle 21.00 poi “Cittadella- La Radio” proseguirà la sua programmazione, con la diretta dell’intero concerto.

La speciale “trasferta” al teatro di via Giovinazzi, si potrà ascoltare sui 96.5 fm o su www.radiocittadella.it . La diretta intera, dalle 20.30 in poi, sarà  inoltre trasmessa in filodiffusione per le vie del borgo umbertino.

 

 

«Ma qui non ho visto nessuna farfalla. Quella dell'altra volta fu l'ultima: le farfalle non vivono nel ghetto». In occasione della “Giornata della memoria”, lunedì 27 gennaio, alle ore 18 nel foyer del TaTÀ di Taranto, in via Deledda ai Tamburi, Crest e Soroptimist Club promuovono la narrazione “Le farfalle di Terezin” di e con Giovanni Guarino, liberamente tratta dal libro “La repubblica delle farfalle” di Matteo Corradini. Una serata d’ascolto e di incontro per non dimenticare. Ingresso libero. Info a 099.4725780.

La cittadina fortificata di Terezin (in tedesco, Theresienstadt), situata a sessanta chilometri da Praga e sede di caserme e prigioni nella prima guerra mondiale, dalla fine del 1941 fu trasformata dai nazisti in ghetto e campo di transito per gli ebrei di quella zona dell’allora Cecoslovacchia annessa al Reich. Nel campo di Theresienstadt confluirono in seguito gli ebrei tedeschi, in particolare gli anziani, gli austriaci, gli olandesi e i danesi. In un luogo dove abitavano settemila persone furono stipati più di cinquantamila ebrei. La vita nel ghetto era in parte gestita dal Consiglio ebraico, che su ordine dei nazisti aveva il compito drammatico di stilare le liste di coloro che sarebbero dovuti partire con i treni verso i campi di sterminio, in particolare verso Auschwitz.

È in questo sfondo, nel ghetto di questa città isolata dal mondo, che un gruppo di ragazzi reagisce alle violenze, alla paura, ai soprusi, incontrandosi, tra il 18 dicembre 1942 e l’agosto 1944, ogni venerdì sera in gran segreto. Da questi incontri, nascerà un giornale, il Vedem (Avanguardia), realizzato con il contributo di tutti, anche dei più piccoli: disegni, poesie, rubriche, recensioni. Le riunioni di redazione diventano un momento prezioso per scambiarsi pensieri, timori e, soprattutto, per dar spazio ai sogni. Il Vedem, che produsse più di 800 pagine, molte delle quali sono ora conservate nel Memorial di Terezìn e nel museo Yad Vashem di Gerusalemme, sarà per i ragazzi di Terezín l’unico modo per resistere, lottare e testimoniare la voglia di vita nonostante la brutalità che circonda le loro esistenze. Grazie al loro sacrificio, le atrocità di Terezìn sono giunte fino a noi, per non dimenticare.

La poesia all’inizio è di Pavel Friedman (1921-1944), uno dei ragazzi rinchiusi nel campo di Terezin, poi mandato ad Auschwitz dove ha trovato la morte. Le poesie e i disegni dei bambini internati dai nazisti nel ghetto di Terezin e quindi uccisi nei lager compaiono nel libro "Non ho mai visto un'altra farfalla", pubblicato dall’Us Holocaust Memorial Museum.

Il Taranto Opera Festival torna sulle scene con il secondo spettacolo della stagione invernale, il 24 e 25 gennaio, con Il Barbiere di Siviglia di Gioacchino Rossini. L’intera rassegna, in programma al teatro Fusco di Taranto, è promossa dall'associazione musicale Domenico Savino e dal Comune di Taranto, con il patrocinio della Regione Puglia ed in collaborazione con la Banca di Taranto. Per il Barbiere di Siviglia: coro ed orchestra TarantOperaFestival, direttore Mikhail Kirchhoff, regia Mei Lin, special guest il baritono Domenico Colaianni. Figaro sarà interpretato da Pedro Carrillo; Rosina sarà Ripalta Bufo; il Conte d’Almaviva sarà Stefano Sorrentino; il dottor Bartolo sarà interpretato da Domenico Colaianni (recite 1 e 2) e Mauro Utzeri (recita 3). Ripalta Bufo è reduce da un enorme successo ottenuto nel Rigoletto, la prima delle rappresentazioni in programma del Taranto Opera Festival. E’ stata lungamente applaudita in una delle recite del Rigoletto, tanto che gli applausi hanno fermato, per qualche minuto, la rappresentazione, per rendere omaggio all’artista. Il cartellone è promosso dall'assessore comunale alla cultura Fabiano Marti, da Pierpaolo de Padova e Paolo Cuccaro, referenti dell'associazione musicale Domenico Savino e dal direttore artistico dell’intera rassegna Davide Dellisanti. Il Taranto Opera festival prosegue il 26 e 27 febbraio, con lo spettacolo “I tre tenori” - gran galà lirico. Il 13 e 14 marzo si concluderà con la Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, coro ed orchestra TarantOperaFestival, direttori Davide Dellisanti e Stefano Romani e regia di Katia Ricciarelli.

Saranno tre le recite programmate per ogni opera: una pomeridiana (nella seconda giornata) con ingresso alle ore 15 e sipario alle ore 16 e due serali (in entrambe le giornate), con ingresso alle ore 20 e sipario alle ore 21. Sono state programmate, inoltre, alcune recite al mattino dedicate alle scuole, per portare bambini e ragazzi a teatro, con una formula originale che coinvolgerà i docenti e gli alunni all’interno dello spettacolo, per catturare l’attenzione dei piccoli studenti e far avvicinare loro all’opera lirica.

Il progetto si arricchisce di nuovi contenuti riguardanti l’ avvicinamento e la formazione dei più giovani al mondo dell’opera e la collaborazione internazionale. E’ stato promosso, infatti, un protocollo d’intesa tra la Città di Taranto, la Corea del Sud e l’Università della Musica di Pechino, con la presenza di diversi artisti asiatici nel capoluogo ionico, per perfezionare il loro percorso di formazione finalizzato alla partecipazione all’interno del cartellone artistico del Festival, creando così i presupposti per uno scambio culturale tra i due Paesi. Madrina del progetto di avvicinamento e formazione all’opera è Katia Ricciarelli. Il progetto si caratterizza, infine, per la collaborazione con alcune grandi realtà musicali ed operistiche italiane, come il Teatro Goldoni di Livorno, l’accademia Beniamino Gigli di Recanati, il coro lirico di Lecce, l’orchestra sezione archi Oles di Lecce e l’istituto Paisiello di Taranto.

Per informazioni: associazione musicale Domenico Savinovia Cavour 24, Taranto, tel. 3392360993 oppure 3477242217; email:  Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. , sito internet: www.tarantoperafestival.it

Prenotazioni e biglietti: Teatro Fusco, via Ciro Giovinazzi 49, Taranto tel. 099.4581731.

 

Quello di Lillo e Greg all'Orfeo di Taranto è certamente un ritorno gradito. E se nel 2016 hanno registrato il soldout con “Best of”, dopo 3 anni si preparano a calcare ancora una volta il palco del teatro dei due mari il 31 gennaio alle ore 21,00 con un nuovo sfavillante “varietà”: “Gagmen - I fantastici sketch”. Il titolo parla chiaro e lascia spazio alla comicità più basica, più pura, depurata da qualunque orpello narrativo.

Lillo e Greg punteranno, infatti, sul carisma e sulla rivisitazione (personale e tuttavia molto attuale) della classica tradizione degli sketch.

Lo spettacolo riproporrà ulteriori cavalli di battaglia, questa volta tratti non soltanto dal loro repertorio teatrale ma anche da quello televisivo e radiofonico come “Che, l’hai visto?” (rubrica cult del famigerato programma radiofonico 610 condotto dai due) e “Normal Man”, che vede entrambi nei panni di due super eroi particolari!

L'umorismo colto e sagace di questi volti della comicità italiana, che ha lasciato il segno persino nel mondo dell'editoria e dei fumetti nel lontano '86, torna sul palcoscenico più forte che mai, 'promettendo' risate esilaranti. Una lettura della realtà colta e intramontabile, che non teme confronti stilistici o temporali grazie al suo stretto legame con le attitudini umane più viscerali e per questo immutabili. Gagmen sarà questo e molto altro.

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