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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Il Covid 19 non blocca il Festival della Valle d’Itria. L’edizione 2020 si farà, anche se rispettando tutte le misure per contenere il contagio: dal 14 luglio al 2 agosto e ancora una volta l’estate di Martina Franca (Taranto) “avrà il suo momento centrale negli spettacoli del festival, così come succede da 46 anni”, spiega la Fondazione. “Dopo mesi di incertezza, di apprensione e di grande attenzione da parte della dirigenza della manifestazione martinese sulle conseguenze dell’emergenza Covid-19, il cda della Fondazione Paolo Grassi, ente promotore del festival guidato dal Presidente Franco Punzi, ha approvato la rimodulazione del programma, presentata dal direttore artistico Alberto Triola e dal direttore musicale Fabio Luisi”, si spiega.  Nell’Atrio del Palazzo Ducale a Martina Franca, riorganizzato secondo le normative di sicurezza, saranno presentati due titoli rari di Richard Strauss: “Arianna a Nasso” (19, 22, 26 luglio e 2 agosto) affidata alla bacchetta di Fabio Luisi, in una nuova versione in italiano del libretto a cura di Quirino Principe. Andrà poi in scena la commedia di Molière “Il borghese gentiluomo”  ripensata come monologo,con le musiche di scena del compositore di Monaco di Baviera dirette da Michele Spotti, cui toccherà la serata inaugurale del 14 luglio (repliche il 21, 25 luglio e l’1 agosto). L’Orchestra  sarà quella del Teatro Petruzzelli di Bari. I due spettacoli saranno curati dal regista Walter Pagliaro.      Per la Fondazione, “la conferma dello svolgimento del Festival della Valle d’Itria è un’importante risposta ai settori dello spettacolo dal vivo e del turismo, fra i più colpiti dall’effetto della quarantena”. 

La fase 2 parte a Taranto anche nel segno della cultura e dell’arte. Domani infatti alle 18, in occasione della Giornata Internazionale dei Musei, il Museo archeologico nazionale di Taranto, in sigla MArTA, si apre al mondo. Appuntamento in diretta sul sito Internet del MArTA e sulla pagina Facebook del Museo tarantino. Saranno in collegamento anche il direttore del MANN (Museo archeologico nazionale) di Napoli, Paolo Giulierini, l’attore Michele Riondino (di origine tarantina) e il cantautore Vinicio Capossela. “La pandemia non c’era ancora - dichiara Eva Degl’Innocenti, direttrice del Museo - ma come Museo MArTA di Taranto eravamo consapevoli, già un anno fa, che la digitalizzazione di quell’immenso patrimonio di storia sarebbe stato un rinnovare cura, pianificare futuro e attirare il mondo verso uno dei musei archeologici più importanti d’Europa e del mondo”.

 

Degl’Innocenti afferma che l’evento di domani servirà  all’importante istituzione museale a lanciare la nuova piattaforma digitale del MArTA che, in otto lingue, potenzierà l’offerta di fruizione da parte dell’utenza. L’appuntamento, si spiega, cade nella Giornata Internazionale dei Musei e si fortifica con le presenze in diretta di tecnici ed esperti (Paolo Giulierini, direttore del MANN di Napoli, Gaetano Contento, ceo di Never Before Italia, e Alberto Mattiello, Head of Future Thinking di Wunderman Thompson Miami), dei rappresentanti istituzionali di Regione Puglia e Comune di Taranto (il governatore regionale pugliese Michele Emiliano, l’assessore regionale al Turismo, Loredana Capone, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e l’assessore comunale di Taranto alla Cultura, Fabiano Marti). Ci saranno poi,aggiunge Degl’Innocenti, “due testimonial d’eccezione “innamorati” della città e del suo Museo, l’attore tarantino Michele Riondino e il cantautore Vinicio Capossela”. Per Degl’Innocenti, “una piattaforma digitale è un raccoglitore di pregio che però ha il dovere di evocare e incentivare le presenze. Perche nulla - aggiunge - potrà mai sostituire il fascino evocativo di una visita tra quei corridoi che sono lo start-gate della nostra stessa esistenza”. La diretta di domani potrà essere seguita sulla pagina https://museotaranto.beniculturali.it/comingsoon/marta.php e in contemporanea sulla pagina social di FB https://www.facebook.com/MuseoMARTA/. 

“Con la scomparsa di Ezio Bosso, noi tutti, non solo come addetti ai lavori, da oggi ci sentiamo più poveri. Immenso musicista, per chiunque avesse avuto l'onore di incontrarlo, era stato di grande insegnamento come uomo e come artista”. Così si esprime l’Istituzione concertistico orchestrale Ico Magna Grecia di Taranto che ha avuto fra gli altri Louis Bacalov come direttore musicale ed è promotrice di importanti eventi. “Con l’Orchestra - ricorda l’Ico - fummo lieti di ospitarlo, accompagnarlo ed emozionarci in un concerto-evento nell’agosto del 2016 nella cornice della Cava del Sole a Matera all’interno  del Festival Duni”.

Entra nel vivo dei suoi appuntamenti la rassegna del Gruppo Grotte Grottaglie “GGG PRESS”. Un ciclo di interviste con importanti esponenti del panorama internazionale del mondo speleologico e non solo.

La rassegna, concepita dal gruppo per intrattenere e mantenere vive le relazioni durante questo periodo di quarantena forzato per le attività, vuole offrire un contributo formativo e informativo sulle grandi scoperte avvenute negli ultimi anni e sulle grandi aree geografiche del pianeta, attraverso la voce diretta dei suoi protagonisti.

Dopo l’esordio avuto  lo scorso venerdì con la spedizione in Nepal  “Chamje khola” e l’intervista ad  Andrea  Forni, Elena Sartori e Luca Alivernini, il prossimo appuntamento vedrà protagonista il noto speleologo russo Pavel Demidov capo spedizione nell’esplorazione della “Veryovkina Cave” , la grotta più profonda al mondo.

La Sima Veryovkina è una cavità carsica situata nel Caucaso occidentale nella Repubblica di Abkhazia. A oggi è la grotta più profonda del mondo con i suoi 2212 metri di profondità dall’ingresso (altitudine, 2300 m circa). La risorgenza è stimata direttamente nel mar Nero sotto la sua superficie.

Pavel Demidov, team leader del Gruppo Speleo Perovo di Mosca, è stato il principale protagonista del progetto esplorativo di questi  ultimi anni , che lo ha portato finalmente, nel 2018, a superare la profondità della Krubera Voronya,  a quei tempi ancora la grotta più profonda del mondo. Il progetto esplorativo ha visto anche la partecipazione di due fotografi britannici che pubblicano per la National Geographic e che hanno consegnato le immagini più belle della cavità.

L’appuntamento è per venerdì 15 maggio alle ore 19.30. Sarà possibile seguire la diretta sui canali “YouTube” e sulla pagina Facebook del Gruppo Grotte Grottaglie GGG.

I prossimi  appuntamenti della rassegna GGG PRESS saranno domenica 24 maggio, alle ore 19.30, con Carlos Aldana Vilas, noto speleologo cubano che parlerà del carsismo tropicale e concluderemo per il weekend di fine mese con l’altro grande esploratore dell’area  caucasica Yurij Kasjan, speleologo ucraino assurto alle cronache internazionali per la scoperta dell’attuale  seconda grotta più profonda al mondo, ovvero la “Krubera Voronya”.

Chiusi ancora i teatri e non essendoci, per il momento, la possibilità di fare concerti con gli spettatori in sala, l’amministrazione comunale di Taranto e "Taranto Opera Festival" affrontano la fase 2 presentando "Preludio". Si tratta di un evento senza pubblico al Teatro Fusco. In attesa di conoscere quali saranno le disposizioni del Governo per la parziale riapertura dei teatri e per lo svolgimento degli eventi all'aperto, dalla collaborazione ormai stabile fra l’amministrazione comunale e il "Taranto Opera Festival", spiega il Comune, “nasce una rassegna di tre concerti che si svolgeranno sul palco del teatro comunale rigorosamente senza pubblico e nel rispetto delle distanze di sicurezza e dell’uso dei dispositivi di protezione individuale da parte dei musicisti”.

 

Le date programmate sono 13, 16 e 20 maggio con inizio alle 19. Recital lirico, Dall’opera alla canzone e Un trio all’opera, i titoli dei tre spettacoli. I concerti si svolgeranno in diretta sia sulla pagina Facebook del Teatro Fusco che su Radio Cittadella, la radio tarantina media partner ufficiale del teatro comunale. Esattamente come avvenuto in occasione del concerto di Capodanno dello scorso 1 gennaio, i concerti - annuncia il Comune - saranno anche in filodiffusione per le vie del centro. Per Fabiano Marti, assessore alla Cultura del Comune di Taranto, “abbiamo voluto intitolare non a caso  "Preludio" questa rassegna. Vogliamo che segni l’inizio della ripresa, anche se con le limitazioni necessarie, delle attività teatrali e musicali entro il più breve tempo possibile. Vogliamo far arrivare alla città un messaggio positivo - dichiara Marti - perché riteniamo che ce ne sia davvero bisogno. E quale modo migliore per farlo, se non attraverso la musica, il mezzo migliore per veicolare gioia e positività”. 

Quarto appuntamento con il format “Mi manda Cinzella : dietro, sopra e sotto il palco” con una puntata davvero speciale, in onda sulla pagina del seguitissimo festival tarantino

Lunedì 11 maggio, alle 19:00, in esclusiva per il palco virtuale del Cinzella Festival, l’Istituto Italiano di Cumbia All Stars, il collettivo capitanato da Davide Toffolo cantante del gruppo  “Tre allegri ragazzi morti” che sul palco porta i Soundpusher FiloQ e Paquiano a muovere le tracce musicali sulle quali canteranno e suoneranno i “campioni” Claudia, Eleonora e Fran di Los3Saltos, Kit e Iasko (Voce e tromba di Cacao Mental) e Giulietta Passera.

Special guests, in esclusiva per il Cinzella Festival anche Teo Marchese e Marco Pampaluna.

Oltre il live, una chiacchierata con due delle componenti il collettivo Claudia Vernier e Giulietta Passera sulla scoperta della cumbia e i progetti e le prospettive dei musicisti in tempo di covid

 

L’ISTITUTO ITALIANO DI CUMBIA è la prima compilation italiana di cumbia contemporanea, nata con lo scopo di diffondere un genere musicale che arriva dal Sud America e che si è affacciato nel mondo occidentale negli ultimi anni.  

Un fermento internazionale per questa “mezcla” che potrebbe scomodare una parola piuttosto fuori moda oggi: futuro. Questo perché la cumbia contemporanea, cumbiatron, cumbia digitale, cumbia elettronica ha qualcosa a che fare con il futuro, quello della fantascienza combinata con qualcosa di antichissimo, di ancestrale: la natura selvaggia che è dentro di noi.

Ospiti la scorsa estate dello Jova Beach Party e del palco dell’UnoMaggio di Taranto 2019, il collettivo ideato da Davide Toffolo vede la presenza di diverse formazioni cumbiere italiane e straniere, con artisti che negli anni si sono cimentati in diversi progetti di grande respiro internazionale.  

Un ritmo incalzante ed ipnotico che coinvolgerà tutti coloro seguiranno il live esplosivo realizzato appositamente per il festival.

L'epidemia da covid-19, dilagata a scala planetaria, sta colpendo duramente vari Paesi del mondo. L'Ecuador sta soffrendo una durissima crisi sanitaria che sta mettendo in ginocchio il Paese e mietendo un numero incontabile di vittime. Si parla di oltre 10.000 morti (una quantità tristemente calcolata al ribasso) da covid-19 o per gli effetti critici sul sistema sanitario. Per questa ragione, nell'ora probabilmente più scura del Paese, la Revolución Ciudadana si stringe attorno al suo popolo attraverso il Telethon "Canto por la Vida", evento che sarà trasmesso in diretta streaming il 10 maggio a partire dalle ore 15:00. Oltre 30 artisti si daranno il cambio in una lunga giornata di speranza, all'insegna della musica e della solidarietà. Tra i grandi nomi internazionali spicca l'eclettico Gaetano De Michele, artista pugliese ben noto all'interno dei nostri confini.

La raccolta fondi del Telethon "Canto por la vida" sarà finalizzata all'invio di risorse economiche e materiali alle popolazioni più colpite dal covid-19, in particolare nella regione di Guayaquil, epicentro dell'epidemia in Ecuador. È il momento della solidarietà: ogni minimo contributo può fare la differenza per salvare una vita, trasformare il dolore in speranza. In quest'ora così fredda e buia, stringiamoci più forte che mai attorno al popolo ecuatoriano.

Nuovo grido d'allarme dal mondo della musica, settore attorno a cui lavorano oltre 600mila persone,  per la chiusura di teatri e l'impossibilità di fare spettacoli. A farsene protagonista è il violinista e compositore Alessandro Quarta che si è rivolto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al ministro dei Beni e delle Attività culturali, Dario Franceschini. Intervistato dalla sua casa di Lecce dal quotidiano online IlMohicano (www.ilmohicano.it), Quarta sostiene che, per affrontare l'attuale momento, occorre fare una "vera rivoluzione" e "non possiamo lottare da casa, non possiamo farlo in silenzio: le rivoluzioni non si fanno stando seduti sul divano”.     Una rivoluzione ovviamente pacifica "che dovrebbe però muovere le coscienze della gente. Non sopporto coloro che stanno zitti aspettando che gli altri scendano in campo. Mi infastidisce anche il fatto che molte persone che hanno uno stipendio fisso mensile non stiano lottando con noi. 

 

 ‘Armiamoci e partite’ - osserva - è troppo facile”.     Ecco quindi che, secondo Alessandro Quarta, i prossimi mesi possono e devono essere fondamentali per una ripartenza: “se vogliamo trovare un aspetto positivo in tutta questa vicenda - spiega - è che possiamo approfittare dei mesi estivi per organizzarci in vista della stagione invernale, quando riapriranno i teatri. Bisogna sfruttare questo periodo per preparare per l’inverno i 4.500 teatri che ci sono in Italia. Se in un teatro da 1.000 posti se ne mettono a disposizione solo 400 ecco allora che lo streaming, in questo caso, può essere sì fondamentale: gli altri possibili 600 spettatori potrebbero acquistare un biglietto per assistere allo spettacolo da casa".      “Dietro ad ogni artista -spiega - si muovono decine e decine di persone, lavoratori anonimi che hanno famiglia e che devono poter contare su uno stipendio e che ora sono fermi e non hanno neppure gli ammortizzatori sociali. Il presidente del Consiglio deve rendersi conto che il mondo dello spettacolo è una vera e propria industria che deve poter ripartire quanto prima”.     Secondo Quarta “la cultura, come il turismo, è una macroeconomica e come tale va tutelata anche per il bene di questo Paese”. Il Governo sembra aver recepito il messaggio anche se, sottolinea Quarta “credo alle parole ma finché non vedo i fatti ho sempre paura”. 

A Taranto le donne fanno rete per stigmatizzare l’odiosa serie di attacchi di cui è stata oggetto la giornalista Giovanna Botteri, corrispondente Rai da Pechino, vittima del cosiddetto body shaming, le offese legate all’aspetto fisico. E lo fa attraverso la pagina facebook di DONNASUD, creatura nata grazie alla caparbietà di Tiziana Magri, come collettore di idee, progetti e percorsi in cui le sensibilità, l’arte e le competenze declinate al femminile trovano spazio, accoglienza e valorizzazione.

Il post sulla giornalista e sulla sua spiazzante risposta è diventato virale con oltre 11mila interazioni e migliaia di commenti e prese di posizione che hanno dato vita ad un acceso e vivace dibattito specchio di una vitalità e di una energia per certi versi insospettate.

Tutto ciò rincuora e incoraggia perché rappresenta la giusta reazione a un fenomeno, quello dell’odio sul web che colpisce le donne per il loro aspetto, che è specchio di una società in cui resistono sacche di sessismo, discriminazione e pregiudizio intollerabili. 

di Ingrid Iaci

Ci risiamo, è successo di nuovo.

La discussione ha qualcosa di stucchevole, parlarne ancora provoca un senso di disgusto. Lascia quel sapore insopportabile dello scherno sul web ai danni delle donne, il body shaming, l’odiosa derisione legata all’aspetto fisico.

Siamo nel 2020,  alle prese con una pandemia che minaccia le vite di tutti, ma incredibilmente siamo costretti a registrare ancora vessazioni verbali sessiste.

La donna oggetto di questi strali è una giornalista, una professionista, si chiama Giovanna Botteri ed è la corrispondente della Rai a Pechino.

Una donna che in ogni collegamento, tutti i giorni, si distingue per la discrezione e per l’eleganza del suo modo di fare informazione. Di fronte agli insulti di cui è stata oggetto, la giornalista ha deciso questa volta di fare rumore non per sè, ma in nome di tutte le donne che, per il solo fatto di essere donne e di apparire, dovrebbero, non si sa secondo chi, rispondere a certi canoni, non solo estetici. Chi decide quali debbano essere questi criteri non si sa. O forse sì? 

Perché a dirla tutta, se ti presenti in tv con i capelli bianchi come la Botteri o se sei una oversize come l’onorevole Bellanova non va bene. Ma non va bene nemmeno se sei carina come Lilli Grüber perché stai cercando di resistere all’avanzare dell’età aggrappandoti agli aiutini della chirurgia estetica,  o sei hai il cervellone di Rula Jebreal ritenuta scomoda da una certa parte del Paese persino per un contesto “leggero” come quello di Sanremo. 

Allora come si esce da questo tunnel? Vogliamo nominare un comitato di esperti, tutti rigorosamente maschi, a cui affidare il supremo giudizio? No vabbè, meglio di no, finirebbero con il telefonare ad una donna per avere il placet definitivo.

Tra il serio e il faceto, accogliamo la sfida lanciata da Giovanna Botteri: “sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne.”

Una riflessione seria su un attitudine generale che ha ancora un che di tristemente ridicolo.

Ecco la lettera della Botteri 

“Mi piacerebbe che l’intera vicenda, prescindendo completamente da me, potesse essere un momento di discussione vera, permettimi, anche aggressiva, sul rapporto con l’immagine che le giornaliste , quelle televisive soprattutto, hanno.  O dovrebbero avere secondo non si sa bene chi…

Qui a Pechino sono sintonizzata sulla Bbc, considerata una delle migliori e più affidabili televisioni del mondo.

Le sue giornaliste sono giovani e vecchie, bianche, marroni, gialle e nere.

Belle e brutte, magre o ciccione. Con le rughe, culi, nasi orecchie grossi.

Ce n’è una che fa le previsioni senza una parte del braccio.

E nessuno fiata, nessuno dice niente, a casa ascoltano semplicemente quello che dicono.

Perché è l’unica cosa che conta, importa, e ci si aspetta da una giornalista.

A me piacerebbe che noi tutte spingessimo verso un obiettivo , minimo, come questo.

Per scardinare modelli stupidi, anacronistici, che non hanno più ragione di esistere.

Non vorrei che un intervento sulla mia vicenda finisse per dare credibilità e serietà ad attacchi stupidi e inconsistenti che non la meritano.

Invece sarei felice se fosse una scusa per discutere e far discutere su cose importanti per noi, e soprattutto per le generazioni future di donne.”

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