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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

Riparte la stagione teatrale invernale del Comune di Taranto realizzata in collaborazione col Teatro Pubblico Pugliese e il Teatro Fusco.

Undici spettacoli, un’alternanza di prosa e tre concerti che confermano la sempre alta qualità dell’offerta del Teatro Fusco.

Da Lello Arena a Rocco Papaleo e Fausto Paravidino, da Stefania Rocca e Massimiliano Gallo a Silvio Orlando ed Emilio Solfrizzi, da Flavio Albanese a Umberto Orsini e Franco BranciaroliGianfelice Imparato e Carolina Rosi mentre i tre concerti proposti porteranno sul palco Carmen ConsoliMatt Bianco e la grande star internazionale Asaf Avidan nell’unica tappa al sud Italia del suo “Anagnorisis Tour”.

Un’edizione che continua a mettere Taranto al centro del movimento culturale del Sud Italia, ma soprattutto l’edizione post pandemia che riabbraccia il pubblico in presenza con i teatri a capienza del 100%, con protocolli Anti Covid applicati nei minimi dettagli, al fine di garantire l’assoluta sicurezza per il pubblico.

Oltre alla stagione sono previsti degli spettacoli fuori cartellone. Si comincia con il Concerto di Capodanno, previsto il 1° gennaio alle 12 in collaborazione con l’Orchestra della Magna Grecia; ci sarà anche quest’anno il concerto per la Memoria, previsto il 26 gennaio e uno spettacolo, come già accaduto lo scorso anno, in occasione della festa della donna. In più il Teatro aprirà le porte alle compagnie locali ed è in corso di definizione la convenzione con “Taranto Legge” per riaprire le porte del Teatro ai più giovani.

I possessori degli abbonamenti della vecchia stagione potranno scegliere di mutuare il precedente abbonamento con quello della stagione 2021/2022 o procede con la richiesta di rimborso.

I biglietti della Stagione teatrale saranno in vendita sul circuito Vivaticket a partire da domani 30 ottobre alle ore 18.

“La cultura è un tratto qualificante della nostra azione amministrativa – ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci –, tant’è che, nonostante le restrizioni imposte dalla pandemia, ci siamo sempre impegnati affinché i cittadini avessero una possibilità, anche minima, di fruirne. Oggi che torniamo nei teatri, in presenza, con poche limitazioni, potremo esprimere al massimo questa vocazione, che trova Taranto pronta e capace, luogo dove i grandi eventi e i grandi nomi stanno diventando piacevole quotidianità. Siamo felici per attori e maestranze, inoltre, fermi per troppo tempo: il nostro teatro comunale è fulcro di questa ripartenza, tempio della cultura nel senso più compiuto del termine, luogo di testimonianza archeologica e architettonica, riferimento per una città che guarda con speranza al futuro”.

L’assessore alla Cultura ha sottolineato il senso di questa ripresa.

“La ripartenza della stagione teatrale invernale rappresenta un punto di svolta per il movimento culturale a Taranto - ha detto l’assessore alla cultura Fabiano Marti - una vera e propria rinascita per il Teatro in comunione però con la tradizione. Questo contatto tra passato e futuro arricchisce l’offerta culturale della nostra città grazie a grandi titoli e a grandi nomi della musica e del teatro, ma soprattutto perché segna il ritorno della capienza al 100% del pubblico a teatro. Taranto prosegue nel suo viaggio di cambiamento della sua narrazione e ogni evento, ogni nome che riusciamo a portare in città rappresenta un passo in più verso un futuro che metta Taranto in evidenza in tutto il paese come una grande capitale della cultura.”

 “Siamo molto felici di rinnovare la collaborazione con il Comune di Taranto non solo per la programmazione e l'organizzazione della nuova stagione teatrale, ma anche per l'importante opera di valorizzazione del contenitore Fusco che si sta portando avanti- ha a sua volta  dichiarato il direttore del Teatro Pubblico Pugliese Sante Levante - Quella di Taranto è la prima stagione che annunciamo per questa nuova annualità, dopo il successo dei numeri registrati durante l'estate. Questo ci rende orgogliosi e anche carichi di speranza per la ripartenza che abbiamo a lungo atteso e su cui abbiamo lavorato anche quando tutto sembrava fermo. Un pensiero poi lo rivolgiamo agli abbonati e agli spettatori, che fiduciosi hanno atteso questo momento, e con i quali abbiamo cercato di mantenere un dialogo costante e continuo sia attraverso gli spettacoli estivi, sia assistendoli nella gestione dei biglietti e degli abbonamenti sospesi della stagione 2019/2020. Adesso è giunto davvero il momento di ricominciare, tutti insieme, e tornare finalmente a Teatro, senza timori.”

Queste invece le parole del direttore del Teatro Fusco Michelangelo Busco: “Il Teatro comunale Fusco ormai in soli tre anni di attività può essere a tutti gli effetti considerato una certezza per la proposta culturale tarantina e regionale. Adesso che le persone sono finalmente tornate a riempire i teatri ci si è posti un obbiettivo stagionale ambizioso, ma che siamo certi di poter portare a compimento, vale a dire arrivare a 150 aperture di sipario con conseguente raggiungimento delle 50 mila presenze. Un traguardo non facile, ma che siamo certi di ottenere, sicuri della qualità della nostra offerta teatrale.”

Ecco tutte le info utili per chi vuole assistere agli spettacoli 

 

STAGIONE TEATRALE 2021/2022

COMUNE DI TARANTO

TEATRO PUBBLICO PUGLIESE

TEATRO FUSCO

Stagione di Prosa

 

Abbonamenti a 8 spettacoli

Intero turno A e Turno B

Ridotto (turno A e B)

platea

176,00

160,00

galleria

160,00

152,00

 

COSTO DEI BIGLIETTI

 

Intero

Ridotto

platea

30,00

25,00

galleria

25,00

20,00

 

 

Per lo spettacolo ‘Festa della Donna’ dell’8 marzo 2022 – Fuori abbonamento

 

Intero

Ridotto

platea

20,00

15,00

galleria

15,00

10,00

 

Condizioni generali

 

La tessera di abbonamento non è personale e dovrà essere esibita quale titolo d’ingresso al personale di sala.

L’abbonamento ridotto verrà concesso esclusivamente ai giovani fino a 30 anni e alle persone di oltre 65 anni, ai dipendenti militari e civili dell’Esercito Italiano Puglia e delle Capitanerie di Porto – Puglia, Aeronautica/Marina Militare.

Il biglietto RIDOTTO verrà concesso esclusivamente ai giovani fino a 30 anni, alle persone di oltre 65 anni, ai dipendenti militari e civili dell’Esercito Italiano Puglia e delle Capitanerie di Porto – Puglia, Aeronautica/Marina Militare.

 

Gli studenti delle scuole avranno diritto ad abbonamento o biglietto RIDOTTO esclusivamente per il Turno B.

 

Il TPP è accreditato a 18app e Carta del Docente per consentire l’acquisto di abbonamenti e biglietti rispettivamente ai giovani 18enni e ai docenti titolari del bonus.

 

I documenti attestanti il diritto alla riduzione dovranno essere esibiti all’atto della prenotazione e, a richiesta, al personale di sala. Le riduzioni non sono cumulabili.

 

Vendita dei biglietti e degli abbonamenti

 

I titolari di abbonamenti della stagione 2019- 2020 del Teatro Fusco, dal 3 al 12 novembre 2021, avranno diritto di prelazione per nuovo abbonamento o potranno richiedere rimborsi ratei vecchio abbonamento.

 

La campagna abbonamenti per il nuovo pubblico sarà attiva dal 16 al 19 novembre 2021.

 

I biglietti della stagione teatrale di prosa saranno messi in vendita dal 23 al 26 novembre 2021 presso il botteghino del Teatro Fusco, punti vendita Vivaticket e online su www.vivaticket.it

IL botteghino del Teatro Fusco sarà aperto dal martedi al venerdi dalle ore 10 alle 13 e dalle ore 16 alle 19.

 

Orario rappresentazioni

Serali Turno A: Porta ore 20.30 / Sipario ore 21,00

Serale Turno B: Porta ore 17.30 / Sipario ore 18,00

 

Il presente programma potrà subire variazioni, indipendenti dalla volontà degli organizzatori, che saranno comunicate tempestivamente secondo gli usi.

 

A spettacolo iniziato si perde il diritto al posto acquistato e lo spettatore fatto accomodare nei posti immediatamente vicini all'uscita e in taluni casi potrebbe essere impedito l'accesso a teatro.

 

 

INFO 

099. 9949349 Teatro Fusco

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www.teatropubblicopugliese.it/taranto

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Stagione di Musica

3 DICEMBRE CARMEN CONSOLI ORE 21,00 

Poltronissima intero € 50,00 ridotto € 45,00

Poltrona platea settore b intero € 45,00 ridotto 40,00

galleria € 40,00 intero € 35,00 ridotto

palchi visibilità limitata € 30,00 ridotto € 25,00

 

4 MARZO ASAF AVIDAN ORE 21,00

 

Poltronissima intero € 30,00 ridotto € 26,00

Poltrona platea settore b intero € 27,00 ridotto 24,00

galleria € 25,00 intero € 20,00 ridotto

palchi visibilità limitata € 20,00 ridotto € 15,00

 

24 MARZO MATT BIANCO ORE 21,00

 

Poltronissima intero € 30,00 ridotto € 26,00

Poltrona platea settore b intero € 25,00 ridotto € 22,00

galleria € 20,00 intero € 15,00 ridotto

palchi visibilità limitata € 15,00 ridotto €10,00

 

 

I biglietti saranno messi in vendita al botteghino del Teatro Fusco, online su www.vivaticket.it e nei punti vendita Viva Ticket.

 

 

 

INFO 

099. 9949349 Teatro Fusco

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www.teatropubblicopugliese.it/taranto

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CERTIFICAZIONE VERDE COVID 19: NORMATIVA PER ACCESSO AGLI SPETTACOLI A PARTIRE DAL 6 AGOSTO 2021

A partire dal 6 agosto 2021, per partecipare agli spettacoli, è obbligatorio essere in possesso del documento d’identità e di una delle Certificazioni verdi Covid-19 (Decreto-legge 23 luglio 2021 , n. 105 - di cui all’articolo 9, comma 2 - https://bit.ly/3ln9qqI), un documento, digitale o cartaceo, emesso gratuitamente dal Ministero della Salute.

 

Attesta che la persona:

- ha completato il ciclo vaccinale (con due dosi) o ha ricevuto la prima dose o il vaccino monodose da almeno 15 giorni;

- ha contratto il Covid-19 e ha avuto esito negativo all'ultimo tampone (guarigione), negli ultimi sei mesi;

- ha effettuato un test molecolare o antigenico rapido con esito negativo, nelle ultime 48 ore.

 

Per maggiori informazioni sul come ottenere la Certificazione verde Covid-19: https://www.sanita.puglia.it/

 

 

 

di Luisa Campatelli 

L’inferno dei vivi ha tante forme. 

Nei due reportage letterari raccolti in “Dall’Inferno” edito da minimum fax  a raccontarlo sono Cosimo Argentina e Orso Tosco .

 “Umè “di Cosimo Argentina ci scaraventa nell’ex Ilva di Taranto.

C’è un ragazzo, con il contratto in tasca, la borsa stretta in una mano e gli occhi rossi da  fulcro del tirassegno che entra in una notte di pioggia nella più grande fabbrica siderurgica d’Europa, deve fare l’affiancamento ma nessuno sa indicargli la strada, lo mandano da una parte all’altra, è accaduto un incidente, forse mortale, gli animi sono scossi e lui inizia a girare, attraversa il ventre devastato dell’acciaieria, si perde, torna al punto di partenza, come in un beffardo gioco dell’oca.

L’aldilà, visto di qua, diventa  il vagare alla disperata dell’attonito e fradicio neoassunto senza nome, lo chiamano “Ume’”, come si dice a Taranto, a mo di richiamo, che le generalità non servono “Ume’! Lo stai vedendo? L’Afo 2 il più merdoso degli altiforne !…”

La fabbrica è un microcosmo abitato da un’umanità allo sbando, che digrigna i denti ma poi si accuccia, nel disincanto, nell’attesa “Una guerra tra poveri, sono finito in una fottuta baraonda alimentata dalla fame. Ed è sicuro che se la godono, in balconata, là, i gestori di tutto questo, a guardarci gonfi di rabbia, uno coll’altro”.

Argentina ci fa incontrare occhi, quelli perforati dagli schizzi di bramma di Pasquale, quelli verdi di Mino Palata “.. .di un verde difficile da contenere in un’accoppiata di pupille”, quelli inondati dalla pioggia del ragazzo, e ci trovi un filo che porta a “Cecità” di Josè Saramago che pure la’ i personaggi non hanno nomi propri. 

Le strade senza uscita, gli anfratti,  l’Intreccio infinito di tubi, diventano palcoscenico dell’incongruo, dove vita e morte si passano le carte.

Accade in una notte che diventa il paradigma di tutte le notti passate e di quelle a venire, forse, in questa città nella città, immensa, senza tempo, senza punti cardinali, senza telefono, in una realtà che la penna di Argentina dilata, amplifica, deforma, mettendoci dentro i colori di un dipinto espressionista con un lessico potentissimo, duro, “lo slang Italsiderino” che sconvolge come un suono col rimbombo, che gli zampilli sembra di sentirseli addosso, insieme all’acqua e al fango, e alle urla di ribellione al cielo, e al rumore ossessivo delle macchine e pure alla mano del ragazzo, inzuppato dalla testa ai piedi, disarmante nella sua remissività, che si aggrappa all’appiglio tagliente del carrello elevatore fino a farsela sanguinare “La linea della vita s’e’ aperta in due e quella dei soldi fa’ che è scomparsa. Quella della salute me la sono fottuta a mettere piede qui”. Il versante infernale di questa  terra è popolato da creature simboliche, che sembrano agire come replicanti, “Ombre passano ingobbite o su automobiline di servizio. Un vento si solleva improvviso, cupo, gelido e ci getta in faccia manciate di polvere di minerale bagnata e filamentosa. ‘Non la ingoiare!’ ‘No’”.

C’è il morto che cammina con un cancro in mezzo al petto, ha paura di dormire a casa e così resta in fabbrica (“…che magari il mamone se lo porta dormendo dormendo”) che il senso del suo sacrificio e la sua rivalsa  stanno nella convinzione che cadendo sul lavoro alla moglie Luisa, devono dare i soldi “uno sull’altro”

E poi c’è il salvatore dal quale si attende un segno, una speranza, il riscatto. 

Tutto si mastica e si ingoia a botte di fatalismo e di ineluttabilità, “Ognuno ha uno o due parenti fottuti dal siderurgico. Familiari all’immolo. Il nostro sangue per l’acciaio”, è il prezzo del peccato originale: aver scambiato una condanna per un colpo di fortuna.

Argentina non è uno scrittore comodo, chi cerca rassicurazioni e consolazione non è tra le sue pagine che deve andare a cercare perché non ne troverà traccia, qua poi tocca un campo minato e lo fa nell’unico modo che conosce, a mani nude, senza filtri che di questi tempi è una rarità in tutti i sensi. 

Ma c’è dell’altro, il risvolto civile, la denuncia “Hanno addomesticato l’Aia per fare un piacere a ‘sti chini d’mmerd! Aia ‘u cazz ‘mba ! Aia ‘u cazz’!” 

Qualcuno dice che un figlio lo tiene con la leucemia. Che i figli nemmanco nei parchetti possono sce a sciuca’, adda’, ai Tamburi”

Per una volta - scrive Argentina su Nazione Indiana-rileggendo un mio scritto avevo pensato di essere andato oltre la storia pura e semplice. Insomma, forse uno scrittore oltre a intrattenere la gente, i lettori, ha anche un compito: sputargli in faccia alcune realtà, sebbene deformate e ritorte dalla propria penna, che la letteratura ha la libertà di poter esibire”. Questo libro cade in un momento particolare, nel mezzo di un cambiamento, dopo una sentenza storica, in una città per troppo tempo affetta dalla sindrome del “fenomeno da baraccone”, stanchissima e divisa, che gli  zampilli in faccia ha proprio bisogno di prenderseli perché qualunque  strada decida di intraprendere questa non può prescindere da una resa dei conti con il mostro, che non va rimosso ma affrontato senza deleghe in bianco.

Probabilmente vede giusto Argentina quando sostiene che  “questo libro farà arrabbiare i tarantini” riflessione che suona come un soliloquio che il primo a prendersi gli zampilli in faccia è lui.

E questo apre un tema che potremmo definire ricorrente nella letteratura argentiniana.

Ume’, percepito come un corpo estraneo accolto con ostilità dagli operai, è solo. La sua solitudine ne richiama un’altra in particolare, altrettanto disperata, che con questa condizione Argentina ha una certa dimestichezza, parliamo di quella di Colombia di “Maschio adulto solitario”, e un’altra discesa agli inferi annunciata da una porta, enorme con l’intercapedine di legno e l’architrave in cemento su cui qualcuno ha scritto graffiando sul cemento  “…per  me si va nella città dolente…per me si va nell’eterno dolore…”  

 

Nuovo appuntamento in Puglia con i “mutamenti” di Rosalba Gravina, la poliedrica artista tarantina tornata alla terra di origine dopo un lungo e creativo periodo trascorso in migrazione. 

Venerdì 29 ottobre, Mudanzas andrà in scena al Teatro Abeliano di Bari. Rosalba Gravina torna con uno spettacolo ispirato dai  dai cambiamenti, dalle trasformazioni, dai traslochi del corpo  ma soprattutto da quelli dell’anima, come in un filo che continuamente si scioglie e si riannoda . 

Mudanzaz (mutamenti) è il racconto in poesía, teatro e musica di una donna e della sua ricerca per capire qual é il suo posto nel mondo e perché dovrebbe averlo. 

Un monologo dedicato alla vulnerabilità di ogni essere errante in una sintesi di emozioni, fra musica e testi liberamente ispirati ad autori latino americani e italiani.

Protagonisti sono i temi dell’emigrazione e della ricerca dell’identificazione, passando attraverso gli argomenti piú quotidiani del trasloco, del cambio di abitudini e dell’incomprensione amorosa. Integrando i vari linguaggi del teatro, del gesto-movimento, della maschera, della voce accompagnata da strumenti di percussione, il monologo acquisisce una dinamica drammaturgica che alleggerisce il testo poetico, permettendo al pubblico di passare con facilità dalla tenerezza commossa all’ilarità complice.

Lo spettacolo ha debuttato in Italia nel novembre 2017 con due repiche nella librería Gilgamesh di Taranto e dal gennaio 2018 ad oggi è stato rappresentato sulle scene di vari teatri e spazi in Argentina (El Bolsón, Esquel, Bariloche, Córdoba, Bahía Blanca, Mar del Plata,…), in biblioteche e in diversi istituti di scuole secondarie, riscuotendo successo di pubblico e critica. Nel novembre del 2018 è stato selezionato  da una giuria di registi e attori argentini per partecipare alla 29ª Festa del Teatro Argentino a Viedma.  Lo spettacolo è stato incluso nel catalogo annuale 2018 del teatro della regione di Río Negro.

Appuntamento quindi alle 21 di venerdì all’Abeliano di Bari.

Tutte le info in locandina 

La cantautrice sul palco del Teatro Fusco con la tappa del tour “Volevo fare la rockstar”


Ecco che arrivano le prime certezze sulla ricca stagione invernale organizzata dal Comune di Taranto, con la collaborazione del Teatro Pubblico Pugliese, e del Teatro comunale Fusco. Chiuso l’accordo con il management di 
Carmen Consoli che salirà sul palco del Teatro Fusco venerdì 3 dicembre 2021 con una tappa aggiuntiva del suo ultimo tour: “Volevo fare la rockstar”.

La cantautrice siciliana prosegue anche nel capoluogo jonico la tournee del suo ultimo album che la sta portando nei teatri di tutta Italia; “Volevo fare la rockstar” è un tour che narra i sogni dell’artista siciliana che hanno caratterizzato la sua crescita e la sua vita, in particolar modo il rapporto strettissimo con la musica, amore che ha plasmato a tutti gli effetti la vita della cantautrice e che ancora adesso è il motore che la spinge a ricercare e variare il suo repertorio. Non sono solo i sogni ad essere portati in scena, ma anche la grande tenacia dell’artista, che con questo tour mette in atto la sua forza di volontà decidendo di riprendere con "impegno e coerenza" lo scambio col pubblico lasciato in sospeso due anni fa.

“L’aggiunta della data tarantina al tour di Carmen Consoli è la dimostrazione di come il lavoro fatto in questi anni stia dando i suoi frutti - ha detto l’assessore alla cultura Fabiano Marti, che così prosegue- “Cambiare la narrazione relativa alla città di Taranto e renderla un polo culturale del sud Italia, ha reso la nostra città una vera e propria calamita e fonte d’interesse per grandi artisti come Carmen Consoli, altro nome che siamo felici di aggiungere alla lunga lista di personalità legate alla nostra città.”

L’inizio dello spettacolo è previsto a partire dalle 21:00, i biglietti sono in vendita a partire da oggi sul sito TicketOne.it, nelle biglietterie aderenti al circuito e presso il box office del Teatro Fusco dal martedì al venerdì, oltre al giorno dell’evento, con i seguenti orari: dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 16:00 alle 20:00

Dal 28 al 31 ottobre si terrà la quarta edizione dell’evento organizzato dall’associazione Brigadoon con la partecipazione del Comune di Taranto, Apulia Film Commission e Regione Puglia. Previsti focus su Frankenstein, tematica LGBTQ, Joe D’Amato e diverse anteprime. L’ingresso è gratuito

 

 

Dopo l’ultima edizione svoltasi on line con successo nazionale lo scorso marzo, dal 28 al 31 ottobre torna MONSTERS – Taranto Horror Film Festival con la sua quarta edizione, nuovamente in presenza e nella originale collocazione autunnale, in prossimità di Halloween. È grande l’attesa tra gli appassionati del genere per il primo evento nella città pugliese interamente dedicato alla paura e alle creature del fantastico. Due i luoghi di questa edizione: il cinema Ariston (via Abruzzo) per i primi due giorni e lo Spazioporto (zona Porta Napoli), che ospiterà Monsters il sabato e la domenica. L’ingresso a tutte le serate è libero, ma con obbligo di Green Pass.

 

Il festival è organizzato dall'associazione culturale Brigadoon – Altre storie del cinema, con il contributo del Centro Studi Cinematografici finanziato dal MiC – Ministero della Cultura, con la partecipazione del Comune di Taranto, di Apulia Film Commission e Regione Puglia e con la collaborazione di Spazioporto / Afo6, Shockproof, Magnifica Ossessione, Libreria Dickens. Festival partner sono Vicoli Corti – Cinema di periferia, Fantafestival, Apulia Horror International Film Festival. La direzione artistica è di Davide Di Giorgio.

 

Sono cinque le sezioni individuate dagli organizzatori per la quarta edizione del Taranto Horror Film Festival.

 

F for Frankenstein

Dalle origini al presente, attraversando formati e generi, un viaggio fra le varie trasposizioni del Moderno Prometeo nato dalle pagine del romanzo di Mary Shelley e diventato un fenomeno globale attraverso il cinema. Il programma spazia dalla primissima apparizione sullo schermo del 1910, musicata dal vivo dal Collettivo Zeugma in una serata evento in collaborazione con Vicoli Corti, alla più celebre versione del 1931 di James Whale, fino alla più recente reinvenzione di Depraved, diretto da un grande nome del cinema indipendente americano, Larry Fessenden, e proposta in anteprima. L'autore statunitense sarà anche al centro di un programma specifico, che al lungometraggio affiancherà il videoclip Frankenstein Cannot Be Stopped (per la band Life In A Blender) e il corto N for NEXUS (parte del film collettivo ABC of Death volume 2). Chiude la selezione il folgorante corto Saint Frankenstein, di Scooter McCrae, che reimmagina il corpo della creatura come territorio di trasformazione, aprendo la via a una prospettiva transgender sul mito.

 

Transhorror

La quarta edizione di Monsters intende proseguire il percorso sugli “Altri Sguardi” iniziato nel 2020 con il focus “al femminile” de Le Signore del Male e sempre orientato a esplorare i modi con cui l'horror racconta le trasformazioni in atto in una società che vuole essere sempre meno raccontata con i moduli del passato e sempre più inclusiva. Il focus di quest'anno sarà perciò indirizzato sulle questioni gender e transgender, attraverso una serata specifica a tematica LGBTQ. Sarà così possibile ritrovare sul grande schermo il primo e più controverso horror mainstream con sottotesto omosessuale, ovvero Nightmare 2 – La rivincita, diretto da Jack Sholder in quel 1985 che con la morte di Rock Hudson poneva la comunità gay al centro delle polemiche per l'insorgente piaga dell'AIDS. Aspetto quest'ultimo, raccontato nel documentario Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street, di Roman Chimienti e Tyler Jensen (altra anteprima del programma) che racconta l'incredibile storia di Mark Patton, vittima di Freddy Krueger in Nightmare 2, omosessuale non dichiarato che proprio da quel film si vide distruggere la carriera. Il film racconta la caduta e la rinascita di un attore e un uomo prima incolpato e poi riportato in trionfo dalla riscoperta di un film reietto diventato nel frattempo un cult-movie, in un percorso umano e professionale ritratto con rara efficacia. Un'opera sensibile e universale nei temi affrontati, dal bullismo, alla solitudine, al potere anticipatore del cinema horror.

 

Nuove Tendenze

È lo spazio dedicato alle anteprime e ai film di più recente produzione da riscoprire o riportare sul grande schermo. La selezione spazia dall'Uruguay di Red Screening – Proiezione mortale, di Maximiliano Contenti, presentato in anteprima assoluta per il nostro Paese, nell'ancora inedita edizione italiana curata da Koch Media, che lo distribuirà nei prossimi mesi. La storia di un assassino che agisce in una sala cinematografica promette un'esperienza unica vista sul grande schermo del cinema Ariston nel “last screening” della prima giornata di festival. Segue il canadese Bloodthirsty – Sete di sangue, di Amelia Moses, altra anteprima del catalogo Midnight Factory, che affronta il tema della licantropia ancora una volta in chiave di trasformazione del corpo e ridefinizione della sessualità. In questo senso va anche il recupero del francese Raw – Una cruda verità, esordio della regista Julia Ducournau, Palma d'Oro al Festival di Cannes 2021 con la sua opera seconda Titane, che per la prima volta sarà possibile vedere sul grande schermo. Una storia di medicina, crescita, trasformazione e cannibalismo.

 

Notte Joe D'Amato

Dopo l'apprezzatissima Notte Fulci della seconda edizione, si ripropone il formato documentario più film per omaggiare un grande maestro del cinema di genere italiano. La carriera di Joe D'Amato viene infatti riassunta nel documentario Inferno rosso: Joe D'amato sulla via dell'eccesso, presentato all'ultima Mostra del Cinema di Venezia e di recente premiato a Sitges, il prestigioso festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna. Diretto da Manlio Gomarasca e Massimiliano Zanin, il film racconta con affetto la vita coraggiosa, folle, spericolata di Aristide Massaccesi (alias Joe D'Amato, appunto) attraverso testimonianze esclusive per ridare il corretto posto nella storia a un autore che ha completamente votato sé stesso al set cinematografico. A seguire la proiezione di un classico dell'autore, Buio Omega, una perversa storia d'amore oltre la morte, con un gusto particolare per le immagini forti e un'attenzione spiccata alla morbosità dei legami che spinge a infrangere ogni barriera. La serata sarà introdotta senza compromessi da Dikotomiko Cineblog della rivista Nocturno.

 

Eventi

Accanto ai filoni principali, nel corso delle quattro serate di Monsters vi saranno delle proiezioni speciali, in collaborazione con realtà partner o in occasione di particolari ricorrenze. Si parte il primo giorno con il focus su Jeff Lieberman, talento irriverente dell'horror americano, omaggiato all'ultimo Fantafestival e di cui si recupererà il poco visto Sindrome del terrore, in cui si raccontano con ironia gli effetti devastanti di una nuova droga nel contesto dell'America anni Settanta. Il film accompagna l'uscita del libro curato da Michele De Angelis e Simone Starace per l'omaggio al festival romano. Sempre il 28 ottobre vedrà protagonista il cortometraggio Dorothy non deve morire, del tarantino Andrea Simonetti, che ritrova i protagonisti del Mago di Oz in una chiave inedita, crepuscolare e poetica. La proiezione sarà accompagnata dagli autori. Sabato 30 l'apertura vedrà invece l'anteprima (a poche ore dal suo lancio nazionale) di “Psyche”, estratto dal live video della band pugliese Phenomena con la partecipazione straordinaria del Maestro Claudio Simonetti, già leader dei Goblin e autore degli indimenticabili temi dei più famosi film di Dario Argento. Del video verrà proposto un estratto, accompagnato dalla presenza in diretta streaming di Simonetti. L'appuntamento è realizzato in collaborazione con Afo6 e Node. A seguire il peculiare VHS: Video Horror Story, omaggio a un supporto “mitico” dell'home video che ha cresciuto generazioni di cultori e appassionati, raccontato attraverso il documentario Via Selmi 72, Cinemastation, di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia, che rievoca l'avventura dell'omonima videoteca romana gestita dal compianto Angelo Puzzutiello, punto di riferimento per cinefili duri e puri in cerca delle visioni più estreme e rare. La proiezione sarà accompagnata dagli autori. E per i nostalgici delle visioni in videocassetta è previsto anche un momento a sorpresa. Infine la chiusura, riservata a un moderno classico che quest'anno celebra il suo 25° anniversario, Dal tramonto all'alba, frutto della sinergia fra il geniale regista texano Robert Rodriguez e lo sceneggiatore/attore/autore Quentin Tarantino. La folle esperienza tra gangster e vampiri rivive sul grande schermo dello Spazioporto in una cornice speciale a tema, preludio al Titty Twister Halloween Party (in collaborazione con Afo6) con cui il festival saluterà il pubblico rimandandolo alla prossima edizione.

 

Il manifesto della quarta edizione è stato realizzato da Annalisa Manfredi, illustratrice e graphic designer, che già aveva firmato il bozzetto per la seconda edizione e che in questo caso rielabora l'inconfondibile maschera del mostro di Frankenstein Universal, reso immortale dall'interpretazione di Boris Karloff, dalla regia di James Whale e dal geniale make up di Jack Pierce.

 

Questa edizione è dedicata a Michele De Angelis, un amico del festival, venuto a mancare nei giorni scorsi. A questa personalità poliedrica (regista, sceneggiatore, produttore, distributore, archivista, restauratore, documentarista, animatore culturale, editore home video e organizzatore di festival), che dal 2019 aveva assunto la co-direzione del Fantafestival insieme a Simone Starace, verrà dedicato un ricordo nel corso della giornata di chiusura.

 

“La quarta edizione segna la nostra ripartenza in presenza e riannoda il filo che unisce il festival alla città di Taranto sin dalla sua nascita nel 2018 - afferma il direttore artistico di Monsters Davide Di Giorgio - La selezione cerca di tenere insieme più aspetti dell'horror, un genere dalla forte valenza aggregativa e culturale e unisce divertimento e temi impegnati dietro le maschere dei Monsters. Nelle nostre storie è rappresentata un'umanità che resiste alle difficoltà, lotta per la propria identità e non ha paura di confrontarsi con il male, tutti aspetti che ci riguardano come comunità, ancor più in questi tempi di uscita dalla pandemia”.

 

Esprime soddisfazione anche l’assessore alla Cultura del Comune di Taranto Fabiano Marti: “Un altro festival che finalmente torna in presenza. Come amministrazione comunale, ci fa tanto piacere sostenere Monsters. Ho assistito alla scorsa edizione online e mi auguro che il Taranto Horror Film Festival continui a crescere. Ringrazio gli organizzatori per la tenacia con cui lavorano in questa città per una manifestazione gratuita e aperta a tutti”.

Il Programma 

Giovedì 28/10/2021 – Cinema Ariston (via Abruzzo 77)

 

18:30

Eventi – Focus Jeff Lieberman

Sindrome del terroredi Jeff Lieberman

(Usa, 1978, 96', versione originale sottotitolata)

 

20:30

Evento d’Apertura

Dorothy non deve moriredi Andrea Simonetti

(Italia, 2021, 22')

incontro con gli autori

 

a seguire

F For Frankenstein

Frankensteindi James Whale

(Usa, 1931, 71', versione originale sottotitolata)

 

22:30

Nuove tendenze

Red Screening – Proiezione mortaledi Maximiliano Contenti

(Uruguay, 2020, 86', versione italiana) – Anteprima italiana

 

 

Venerdì 29/10/21 – Cinema Ariston (via Abruzzo 77)

 

18:30

F for Frankenstein

Frankenstein cannot be Stoppeddi Larry Fessenden

(Usa, 2014, 5')

 

N for Nexusdi Larry Fessenden

(Usa, 2012, 4', versione originale sottotitolata)

 

Depraveddi Larry Fessenden

(Usa, 2019, 114', versione originale sottotitolata) - Anteprima

 

20:30

Notte Joe D'amato

Inferno Rosso: Joe D'amato sulla via dell'eccessodi Manlio Gomarasca e Massimiliano Zanin

(Italia, 2021, 70')

Introduce Dikotomiko Cineblog (“Nocturno Cinema”)

 

22:30

Notte Joe D'amato

Buio Omegadi Joe D'Amato

(Italia, 1979, 90')

 

 

Sabato 30/10/21 – Spazioporto (via Niceforo Foca 28, zona Porta Napoli)

 

18:30

Eventi

Anteprima “Psyche

estratto dal live video di Phenomena + Claudio Simonetti (Goblin)

in collaborazione con Afo6

introduce in collegamento video Claudio Simonetti

 

19:00

Eventi – VHS: Video Horror Story

Via Selmi 72, Cinemastation, di Anthony Ettorre, Giuseppe Cacace, Mauro Diciocia

(Italia, 2008, 53')

Incontro con gli autori

 

a seguire

Programma a sorpresa

 

20:30

F for Frankenstein / Transhorror

Saint Frankenstein, di Scooter McCrae

(Usa, 2015, 15', versione originale sottotitolata)

 

Transhorror

Scream, Queen! My Nightmare on Elm Street, di Roman Chimienti e Tyler Jensen

(Usa, 2019, 99', versione originale sottotitolata) - Anteprima

Interviene Luigi Pignatelli (Arcigay Taranto)

 

22:30

Transhorror

Nightmare 2 – La rivincita, di Jack Sholder

(Usa, 1985, 85', versione originale sottotitolata)

 

 

Domenica 31/10/21 – Spazioporto (via Niceforo Foca 28, zona Porta Napoli)

 

18:30

Nuove tendenze

Raw – Una cruda verità, di Julia Ducournau

(Francia, 2016, 99', versione originale sottotitolata)

 

20:15

Omaggio a Michele De Angelis

 

20:30

Eventi / F For Frankenstein

in collaborazione con Vicoli Corti

Collettivo Zeugma musica dal vivo

Frankenstein, di J. Searle Dawley

(Usa, 1910, 13')

 

Nuove tendenze

Bloodthirsty – Sete di sangue, di Amelia Moses

(Canada, 2020, 84', versione italiana) - Anteprima

 

22:30

Eventi – Film di chiusura

Dal tramonto all'alba, di Robert Rodriguez [25° Anniversario]

(Usa, 1996, 108', versione italiana)

 

0:00

Afo6 presenta:

Titty Twister Halloween Party

 

 

Il Festival presieduto da Mogol e Kara DioGuardi. Matteo Franzè, in arte Mattelo, vola a Roma per la Finale Nazionale del Tour Music Fest 2021 dove la musica del futuro prende vita.


Attuale, creativo ma soprattutto talentuoso: con la sua determinazione e sensibilità musicale, Mattelo, un giovanissimo batterista tarantino, dopo un percorso durato 6 mesi, 
è riuscito a conquistare la commissione artistica del Tour Music Fest – The European Music Contest e ad aggiudicarsi un posto per le fasi finali della manifestazione che quest’anno giunge alla XIII edizione.

 

La fase finale del Tour Music Fest si terrà nei giorni 29-30-31 Ottobre 2021 a Roma presso il Crossroads - Live Club, in cui Mattelo affronterà l’ultima sfida da sostenere per arrivare a calcare il palco della Finalissima del prossimo 14 Novembre.

 

Il traguardo raggiunto da Mattelo, 16 anni di Taranto, è davvero importante considerando gli oltre 20.000 tra artisti e band partecipanti.

 

Durante le Finali Nazionali, Mattelo avrà l’onere e l’onore di rappresentare la propria città in un contesto in cui andranno in scena le performance degli artisti finalisti del TMF provenienti da tutte le regioni d’Italia per un vero e proprio Live Music Show, dove la musica del futuro prende vita. Negli anni passati molti artisti del calibro di Mahmood, Ermal Meta, Federica Abbate e molti altri, sono passati da emergenti proprio da questo evento.

 

Mattelo ha convinto la giuria del Tour Music Fest con il suo approccio maturo, dimostrando una capacità decisamente rara di saper giocare con la musica ed il suono, qualità sicuramente utili per rincorrere il sogno di vincere i fantastici premi in palio come uno strumento musicale di grande qualità offerto da AlgamEko e un contratto di sponsorizzazione del valore di 10.000 euro da investire nella propria musica.

 

Mattelo, dopo l’ultima prova alle Finali Nazionali, potrebbe esibirsi al cospetto dei presidenti di giuria Mogol e Kara Dioguardi, di musicisti professionisti come Massimo Varini e dei rappresentanti di Berklee - College Of Music.

 

Il prossimo appuntamento per Mattelo con il Tour Music Fest sarà il 31 Ottobre al Crossroads Live Club di Roma in via Braccianense 771 per scoprire se, con il suo talento, si meriterà l’accesso all’evento di musica emergente più atteso dell’anno: la finalissima Europea del Tour Music Fest, il 14 Novembre presso l’Auditorium Massimo a Roma.

 

Partner della manifestazione: Riunite, Berklee College Of Music, AlgamEko, Today, Noise Symphony.

di Roberta Morleo

"Fringuella" di Michele Tursi è, va detto subito, un libro che si legge tutto d’un fiato, e questo è già un vantaggio per una vita che ci impone spesso di andare di corsa. In seconda battuta, come tutti i romanzi che si “fanno leggere”, presenta un flusso dei fatti e delle situazioni particolarmente fluido.

A volte capita, leggendo un libro, di dover tornare indietro di qualche pagina per riallacciare alcuni fili persi. Ecco, in questo caso non accade, malgrado l’autore, nella stesura, abbia utilizzato nell’impianto complessivo del romanzo, due piani temporali che non sempre viaggiano assieme. La narrazione spesso si dipana in una successione che non corrisponde all’ordine logico-temporale, e questo invece, come si potrebbe pensare, di portare ad una possibile confusione, aggiunge al testo una ulteriore dinamicità. 

Ma Fringuella è soprattutto un atto d’amore.

 

Protagonista è infatti la mamma dell’autore. Una mamma bambina che si muove in un contesto di guerra e che divide la scena con un’altra grande protagonista che è la Taranto di quegli anni. E qui emerge una grande capacità descrittiva non soltanto di personaggi e luoghi ma di odori, sapori, umori del passato. La lettura si apre a gran parte dei sensi perché le descrizioni, oltre che molto curate, ci riportano ad una realtà che negli anni ognuno di noi, almeno una volta, ha sentito raccontare. Dai nostri nonni, da genitori anziani che ricordano la guerra avendola vissuta, appunto, da bambini. Da conoscenti, amici di famiglia. Da storie sentite qua e là. La Taranto di quegli anni, degli stenti e delle carrozze nei portoni. La Taranto dell’11 novembre del 40, illuminata a giorno dai bombardamenti. In questo contesto a noi così caro, (e vi assicuro che se non lo è lo diventa leggendo questo libro), si muovono i personaggi di una famiglia e di altre famiglie, storie che inevitabilmente si intrecciano assieme ai loro destini.

Un reticolo strettissimo di rapporti che ci fa toccare con mano anche quanto fosse forte, direi quasi indissolubile, il significato che in quegli anni assumeva la famiglia, come nucleo fortissimo di appartenenza.

Colpisce il carattere della protagonista, quella bambina ora 94enne, vivace e reattiva, tratti che peraltro, conoscendola, ha conservato perfettamente.

 

E colpiscono molto i contesti di sofferenza, fame e povertà. Una povertà dignitosa che non impediva agli uomini ed alle donne di quel tempo di guardare al futuro malgrado la guerra. Quasi una lezione per noi che negli ultimi due anni abbiamo vissuto un’altra guerra e spesso abbiamo perso le speranze, piegandoci su noi stessi e ciascuno nella proprio comfort zone, come si usa dire adesso. Ecco, all’epoca le comfort zone erano davvero poche. Non luoghi fisici ma la forza della famiglia, talvolta della fede, della speranza in un futuro che pure non si intravedeva.

Nemmeno il piatto in tavola poteva costituire una certezza perché a volte – come succede in uno dei tanti, anche eepisodi – dalla pentola spariva come per incanto la parte più consistente del pranzo e rimanevano solo gli aromi.

 

Un’ultima annotazione che faccio senza timore di spoilerare riguarda la cifra narrativa che è sempre, malgrado le ambientazioni, leggera e amabilmente ironica. Michele Tursi nasce peraltro come giornalista e questa sua professione in qualche modo emerge nella ricerca del chi cosa quando dove perchè. Nulla è sospeso. Tutto è chiaro, ma la nitidezza del racconto diventa, piuttosto che una semplificazione, un valore aggiunto.

 

Dalle Metamorfosi di Ovidio all’Antigone di Sofocle passando per musiche e testi tratti da Euripide o l’omaggio a Dante. E poi visite guidate e laboratori di archeologia sperimentale. ArchiTA, il Festival del Teatro Antico, debutta ufficialmente a Taranto dal 29 al 31 ottobre. Un progetto ampio di valorizzazione dei luoghi e promozione culturale incentrato sulla Taranto del passato. Protagonisti saranno il Mudi, il Museo Diocesano, e Palazzo Amati lì dove ha sede Ketos, il Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei.

Nel nome, la volontà di un omaggio all’illustre concittadino Archita che fu filosofo, matematico, politico e stratega, ritenuto inventore della meccanica razionale. Con lui, Taranto divenne la metropoli più ricca e importante della Magna Grecia. Da qui l’idea di un Festival che possa valorizzare il patrimonio immateriale (il teatro antico) e al contempo quello materiale rappresentato dai luoghi di valenza storico archeologica. Ed è per questa ragione che ogni performance sarà anticipata da una visita guidata all’interno del sito ospitante.

«Abbiamo immaginato un cartellone originale con spettacoli di levatura nazionale in scena nei teatri dell’intera penisola» hanno spiegato in conferenza stampa gli ideatori Fabrizio Iurlano dell’associazione Manifesto della Città Vecchia e del Mare e Promo Art e Gianluca Guastella presidente della Cooperativa per i servizi archeologici Polisviluppo. Per Iurlano «il progetto artistico avrà cadenza annuale e sarà strutturato su due periodi distinti: l’anteprima di ottobre e un cartellone estivo». Per Guastella «si punta a rilanciare la cultura del teatro all’aperto in luoghi non necessariamente nati per tale scopo, ma dal grande valore storico». In questo modo, teatro classico e filosofia tornano nella capitale della Magna Grecia coniugando intrattenimento, conoscenza e riflessione.

Il Festival è realizzato con la partecipazione del comune di Taranto. «Facciamo cultura partendo dal nostro passato- ha sottolineato l’assessore al ramo e vicesindaco, Fabiano Marti- offrendo ai tarantini la possibilità di vivere la loro città con occhi diversi e ai visitatori il volto più bello di questo territorio che, come amministrazione, stiamo cercando in tutti i modi di valorizzare».

L’edizione è cofinanziata dall’associazione culturale Manifesto della Città Vecchia e del Mare nell’ambito del progetto Ketos – Centro Euromediterraneo del Mare e dei Cetacei. «Questa tre giorni - ha detto Vittorio Pollazzon, coordinatore Progetto Ketos per Jonian Dolphin Conservation- è anche un’occasione per scoprire le nostre attività e il lavoro di ricerca e citizen science».

E, per respirare ancor più le atmosfere dell’epoca, nel corso delle serate sarà possibile degustare bevande e antiche ricette culinarie del periodo greco, a cura del Caffè Letterario.

Tutti i pomeriggi, dalle 17:30, visite guidate a palazzo Amati e laboratori sulla maschera nel teatro greco, nell’attesa degli spettacoli serali. Il 29, dalle 19:30, al Mudi saranno di scena: “Corri Dafne”, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio, “Antigone o l’alba dei diritti”, reading teatrale su testo di Brecht e “Kore”. Il 30, dalle 20:00, “Il Sacrificio di Ifigenia” con musica e teatro danza e “L’amor che muove il sole e le altre stelle” (musica antica e lecturae Dantis). Il 31, sempre dalle ore 20:00, “Taras, un teatro tra i due mari” e “Medea, Desir”.

Tutti gli ingressi sono gratuiti. Info e prenotazioni: 388.7848371 oppure 333.3716581. 

L’incalcolabile patrimonio storico- archeologico consistente nella via Francigena, la via che segnava il cammino dei pellegrini fino a Canterbury, può essere anche un importante motore di sviluppo turistico-economico. Esempio ne è il cammino di Santiago, che raccoglie ogni anno centinaia di migliaia di pellegrini: 347.678 nel solo 2019. Se ne è parlato in “Homo viator la via Francigena”, meeting del Lions Taranto Host e del Leo club Taranto, aperto anche alla cittadinanza, il primo in presenza dopo la lunga pausa forzata a causa della pandemia da Covid-19.

Introdotti dal presidente del Lions Taranto Host Raffaele Vecchi e del Leo Club Taranto Giuditta Colangelo, hanno relazionato l’archeologo Arcangelo Alessio ed il topografo Arcangelo Fornaro. Due relazioni che hanno, con perizia di dati e curiosità, raccontato le caratteristiche del cammino dei pellegrini, soffermandosi in particolare sul tratto pugliese della via. In particolare sono state analizzate le direttrici a Sud di Roma delle Vie Francigene, meta di “Itinerari Culturali”: la via Appia, la Traiana, la Traiana calabra, la Minuncia, la Sallentina e così via, strade che rappresentano un importante patrimonio storico-archeologico che richiama sempre più l’attenzione di uomini e donne interessati ad un tipo di turismo più lento, sostenibile, rispettoso dell’ambiente, a contatto con la natura. Un modo di esplorare se stessi ed i dintorni attraverso occhi nuovi e rigenerati. L’homo viator era un viandante, un viaggiatore in cammino; oggi è colui che va alla ricerca di sé sulle strade della vita.

Erano presenti al meeting il Comandante Comando Marittimo Sud amm. Salvatore Vitiello, il Consigliere regionale Massimiliano Stellato ed il presidente della Provincia Giovanni Gugliotti, che nel suo intervento ha annunciato di aver chiesto l’inserimento di due possibili cammini (Matera- Appia Antica Sallentina e Fasano-Appia Antica Sallentina) nella via Francigena.

Il vice governatore del Distretto 108AB Roberto Mastromattei, che ha evidenziato come il principio base che guida i Lions, “We serve”, diventi stimolatore e propulsore di meccanismi economico-culturali che hanno a cuore il bene della comunità. Esempio ne è stato il meeting proposto dall’Host e dal Leo, che ha avuto il grande merito di portare all’attenzione della comunità un aspetto culturale ancora non adeguatamente valorizzato.

Il concerto gratuito è stato donato alla città da Fondazione Taranto25 nell’ambito dei “Taranto Port Days”

 


Il concerto “Tributo a Franco Battiato” è stato un successo oltre le più rosee aspettative, che ha regalato ai presenti momenti di poesia e indimenticabili immagini di Taranto all’alba con lo sfondo della Città vecchia.

Il concerto gratuito, organizzato nell’ambito dei “Taranto Port Days”, è stato donato alla città da Fondazione Taranto25, l’innovativo network che, nato l’anno scorso, riunisce oltre cinquanta tra imprenditori, professionisti e operatori dell’associazionismo locale.

Il concerto “Tributo a Franco Battiato” si è tenuto, all’alba di domenica 3 ottobre, su una chiatta ormeggiata nel porto di Taranto, uno scenario mozzafiato in cui si sono esibiti l’Orchestra ICO Magna Grecia e il cantautore Fabio Cinti, diretti nell’occasione dal Maestro Marco Battigelli.

Il concerto è stato introdotto da Fabio Tagarelli, presidente di Fondazione Taranto25, e da Sergio Prete, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto, che hanno ringraziato Piero Romano, direttore artistico dell’Orchestra Magna Grecia, e Fiorella Occhinegro, entrambi soci di Fondazione Taranto25, per aver reso possibile questo straordinario evento, il primo concerto all’alba u una chiatta nel Porto di Taranto, destinato a rimanere nella storia dello scalo tarantino.

Prima di lasciare spazio alla musica, hanno poi annunciato all’unisono che il concerto è un evento prodromico a un protocollo di intesa che sigleranno a breve, un documento per avviare una collaborazione sinergica che vedrà Fondazione Taranto25 contribuire all’opera di rilancio della portualità tarantina avviata da tempo da Sergio Prete, con una nuova infrastrutturazione dell’area portuale e la diversificazione dei traffici marittimi che vi fanno scalo.

 

Il concerto è stato apprezzatissimo dal pubblico che alla fine, con una standing ovation, per due volte ha chiesto il bis.

È stata perfetta l’interpretazione del musicista e cantautore Fabio Cinti, più volte collaboratore del grande Franco Battiato che lo aveva indicato come sua perfetta copia vocale; l’artista si è esibito nella splendida “cornice sonora” di una formazione di 16 archi dell'Orchestra della Magna Grecia che, con un pianoforte, è stata diretta dal Maestro Marco Battigelli.

Il concerto ha rappresentato un emozionante excursus in cui sono stati rivisitati, in chiave sinfonica, i maggiori successi di Franco Battiato: La Cura, Povera Patria, La stagione dell’amore, Cuccurucucù, Voglio vederti danzare, Centro di gravità permanente, L’era del cinghiale bianco, Bandiera bianca, Sentimento nuevo, I treni di Tozeur; sono stati eseguiti anche Summer on a Solitary beach, Gli uccelli, Segnali di vita, E ti vengo a cercare, Prospettiva Nevsky, La canzone dell’amore perduto (brano di De André presente nella raccolta Fleurs).

 


 

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