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Giornale di Taranto - Cultura, Spettacoli & Società

È partito il percorso di avvicinamento alla seconda edizione della manifestazione organizzata da Armamaxa Teatro e Comune di Crispiano, che per i ragazzi hanno creato la Be Green Factory grazie al sostegno di Serveco. A breve al via anche la formazione nelle scuole. Il festival si terrà dal 23 al 25 novembre con l’anteprima a Ceglie Messapica

 

 

Scalda i motori il Be Green Film Festival, la cui seconda edizione si terrà dal 23 al 25 novembre. Difatti la prima novità è rappresentata dal numero di giornate festivaliere che da una passano a tre. Inoltre, oltre che a Crispianodove è nata, quest’anno la manifestazione arriverà anche a Ceglie Messapica, con la cittadina brindisina che il 23 novembre ospiterà l’anteprima dell’evento.

 

Be Green Film Festival è un’iniziativa di Armamaxa Teatro e Comune di Crispiano, con la partecipazione del Comune di Ceglie Messapica. Dopo una prima edizione di successo, il progetto si pone come obiettivo quello di diffondere, attraverso l’arte cinematografica, la cultura dello sviluppo sostenibile. Il festival vuole esplorare il tema del green in tutte le sue accezioni. Partendo dall’ambiente, il festival si prefigge lo scopo di abbracciare le tematiche inerenti la sostenibilità, sia sociale che economica, le pratiche virtuose per lo sviluppo armonico dell’uomo con la natura, con uno sguardo privilegiato alle generazioni future. Non a caso i principali interlocutori del festival sono i giovani, impegnati oltre che nel pubblico anche nell\'organizzazione dello stesso.

 

Il percorso dei più giovani è già cominciato da qualche settimana e da quest’anno è strutturato nella Be Green Factory, sostenuta da Serveco. Grazie all’impegno dell’azienda di gestione dei rifiuti che da sempre ha a cuore i problemi dell’ambiente e la sostenibilità, diversi ragazzi dai 14 ai 25 anni hanno cominciato a incontrarsi per sviluppare contenuti, idee e proposte attive per la kermesse cinematografica. Ne sta venendo fuori un contenitore ricco di energie fresche e sensibilità che contribuirà alla costruzione del festival.

 

Dal 18 ottobre partiranno invece i percorsi formativi destinati agli studenti. Quest’anno saranno coinvolte diverse scuole del territorio: il circolo didattico “Pasquale Mancini” di Crispiano, l’istituto comprensivo “Francesco Severi” di Crispiano, il liceo classico “Archita” di Taranto, l’istituto professionale “Elsa Morante” di Crispiano, l’istituto comprensivo “Preside Lucia Palazzo” di Ceglie Messapica e il secondo istituto comprensivo “Giovanni Bosco” di Ceglie Messapica. In totale, il percorso formativo coinvolgerà circa 220 studenti per un totale di 150 ore.

 

Tra i formatori ci saranno Andrea Simonetti (sceneggiatore, regista e attore di cinema e teatro) e Serena Tondo (regista e attrice di cinema), i quali si occuperanno, in momenti diversi, di offrire i rudimenti del linguaggio cinematografico e della realizzazione di un film. Successivamente il workshop approfondirà il mondo dell’animazione: con i maestri di due importanti scuole tarantine, Grafite (scuola di fumetto, disegno e illustrazione) e Animatà Academy (accademia sul mondo dell’entertainment), gli studenti approfondiranno gli aspetti fondanti dell’arte dell’animazione. Quindi con Gaetano Colella (sceneggiatore, regista e attore di cinema e teatro, nonché codirettore artistico del Be Green Film Festival insieme a Simonetti), il workshop vedrà un approfondimento sugli aspetti organizzativi di un festival cinematografico. Infine ci sarà un focus sul montaggio video per approfondire gli aspetti della post-produzione filmica. Ai ragazzi, inoltre, saranno destinati le masterclass previste durante le giornate del festival.

 

Festival realizzato nell’ambito dell’Apulia Cinefestival Network 2023 con il sostegno di Regione Puglia e Apulia Film Commission - risorse liberate POR Puglia 2000-2006, Misura 2.1. Con il sostegno di Fondazione Banco di Napoli - Contributo Avviso 2/2022.

 

Offrire il palcoscenico alle compagnie di teatro amatoriale, sia in lingua italiana che in dialetto. È questa la mission che nasce dalla collaborazione tra Amministrazione comunale e Teatro Fusco, che, anche quest’anno mette nuovamente in campo due bandi incentrati sulla recitazione: la terza edizione del “Premio Città di Taranto” e la quarta edizione del “Festival del Teatro Amatoriale Dialettale Alfredo Majorano”.

 

«Ritroveremo la bellezza del teatro e le sue molteplici sfumature – le parole dell’assessore Fabiano Marti – in una rassegna dedicata alle compagnie amatoriali. È doveroso puntare, come amministrazione, su queste realtà; il palco prestigioso del Teatro comunale Fusco accoglierà il loro entusiasmo e la loro passione, e permetterà a questi attori anche di dar voce alle splendide sonorità del nostro dialetto».

 

«È un trampolino di lancio che siamo contenti di concedere nuovamente – ha spiegato Michelangelo Busco – a tutti gli attori tarantini che sognano di emozionarsi e di mettersi in gioco sul nostro palcoscenico. Vogliamo che la rinascita della cultura teatrale di questo territorio parta da qui, da tutti quegli appassionati di recitazione davanti ai quali si aprirà il nostro sipario».

 

Il Festival Premio Città di Taranto, giunto alla sua terza edizione, partirà a gennaio ed è riservato a compagnie o gruppi teatrali amatoriali residenti nel capoluogo ionico e che producono spettacoli in lingua italiana: per partecipare dovranno proporre un’opera inedita o anche già edita, purché non sia andata in scena, a Taranto, almeno nei 30 giorni antecedenti alla data della sua rappresentazione nel Festival. La domanda di partecipazione, insieme ad altro materiale richiesto, dovrà essere consegnata, esclusivamente a mezzo mail (all’indirizzo  \n Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. \"> Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ), entro e non oltre il 30 novembre. Qui il bando:

https://www.comune.taranto.it/images/1._Avviso_e_Regolamento_3_Premio_Citt%C3%A0_di_Taranto_2024.pdf.

 

Il Festival del Teatro Amatoriale Dialettale Alfredo Majorano, arrivato alla quarta edizione, inizierà nel prossimo febbraio e prende il nome dal celebre commediografo ed etnografo della Città dei Due Mari, scomparso nel 1984 e autore della famosa “’A Sanda moneche”, raccolta di scene popolaresche tarantine. Le regole sono pressoché le stesse del Premio Città di Taranto: le compagnie teatrali dovranno essere residenti nel capoluogo ionico e dovranno proporre uno spettacolo in dialetto tarantino non andato in scena nel nostro territorio nel mese precedente alla data di rappresentazione nel Festival. La domanda di partecipazione, insieme ad altro materiale richiesto, dovrà essere inoltrata via mail, allo stesso indirizzo del bando precedente, entro e non oltre il 30 novembre. Qui il bando:

https://www.comune.taranto.it/images/1._Avviso_e_Regolamento_3_Premio_Citt%C3%A0_di_Taranto_2024.pdf.

 

Per la realizzazione di entrambe le misure è stato decisivo e prezioso il supporto operativo della FITA (Federazione Italiana Teatro AmatoriPuglia, impegnata da sempre nel diffondere la cultura teatrale in regione e affiancare le compagnie amatoriali nel loro percorso di crescita. Fruttuosa la collaborazione anche con l’associazione culturale “Compagnia teatrale di Lino Conte”.

 

«L’opportunità di collaborare nuovamente con il Comune e il Teatro Fusco – il commento di Lino Conte – ci rende ancora una volta promotori di un bando prezioso, mirato a dare una cassa di risonanza a chi vuole esprimersi e farsi conoscere. Durante le rappresentazioni, speriamo che il teatro sia gremito, a simboleggiare l’interesse sempre crescente che Taranto sta dimostrando per eventi culturali di questa natura».

 

 

Debutto romano per la opera prima di Michele Riondino regista. Il suo film, Palazzina Laf, sarà infatti presentato alla Festa del Cinema di Roma, nella sezione Gran Public.

È un film su Ilva di Taranto e in particolare sul luogo divenuto simbolico in cui venivano confinati i lavoratori scomodi.

Nel film, Riondino interpreta Caterino, l\'operaio attorno alle cui vicende ruota la storia sceneggiata dallo stesso Riondino e da Maurizio Braucci, e che trae ispirazione dai libri Fumo sulla città di Alessandro Leogrande e Dall\'Inferno di Cosimo Argentina. Con Riondino, nel cast ci sono Elio Germano, Vanessa Scalera, Eva Cela, Domenico Fortunato, Piero Pierobon, Anna Ferruzzo, Gianni D\'Addario, Marina Limosani. 

Diodato firma la colonna sonora con il brano La mia terra.

Erano 79 i lavoratori confinati nella 

Palazzina Laf, acronimo di Laminatoio a freddo e reparto di ILVA di Taranto, mandati lì a far nulla, mobbizzati. 
Siamo alla fine degli anni Novanta, precisamente nel 1997, e attraverso le storie grottesche dei protagonisti, viene messo in luce lo scandalo che fu al centro di un processo. La cosiddetta novazione del contratto, cioè la cancellazione del ruolo svolto fino a quel momento, sostituito sul contratto da una nuova posizione da operaio, che ha riguardato un gruppo di impiegati e magazzinieri che ribellandosi finirono piazzati nella Palazzina Laf. Pagati per non fare nulla, deprivati della dignità di lavoratori, si aggiravano per i corridoi, senza una scrivania o mansioni specifiche, in attesa che scadessero le otto ore di ufficio. Nel novembre del 1998, un processo condannò in tutti i gradi di giudizio i responsabili e gli alti dirigenti dello stabilimento, liberando finalmente le vittime di questi soprusi.
Il film, nello specifico, racconta la storia di
 Caterino un uomo semplice e un piuttosto rude, appartenente agli operai che lavoravano a Ilva . Caterino vive in una masseria, caduta in disgrazia, e sogna insieme alla fidanzata di trasferirsi in città. Quando i capi azienda decidono di fare di lui una spia, incaricata di individuare i lavoratori di cui è necessario liberarsi, Caterino diventa ombra dei suoi colleghi e prende parte agli scioperi soltanto per denunciarli. Quando anche lui chiede di essere trasferito alla Palazzina Laf, non sapendo bene quale degrado vi si nasconda, Caterino scoprirà che quello che credeva essere un paradiso è in realtà una machiavellica strategia per provare psicologicamente i lavoratori fino a spingerli a dimettersi o ad accettare il demansionamento. A sua spese scopre anche che da un inferno del genere non esiste una via per uscire.

Lu.Lo. 

Il terzo appuntamento sold out di Musica Fluida è con il cantautore che ha fatto cantare ragazzi e meno giovani in questa lunga estate caldissima. Oggi 9 ottobre alle 16.00 arriva al museo MArTA Andrea De Filippi, in arte ALFA, ventitreenne genovese  che con la hit estiva “Bellissimissima”,  ha ottenuto il doppio disco di platino. Più di 415 mila iscritti al canale Youtube e oltre 1.5 milione di follower su TikTok, ALFA conta oltre 511 milioni di stream sulle piattaforme digitali e oltre 160 milioni di views su Youtube. Le sue canzoni sono state condivise in oltre 500mila video su TikTok e i suoi ultimi video sono entrati ai vertici delle tendenze di YouTube.

Esponente della Generazione Z, ALFA è da sempre un giovane portatore di messaggi positivi. All’interno dei suoi testi non ci sono storie di disagio e periferia, ma l’amore, le incertezze sul futuro e le domande di senso del diventare adulti, temi cari ai ragazzi della sua età. ALFA è portavoce della normalità: in un mondo in cui per avere successo occorre essere “cool”, lui si presenta come un ragazzo semplice, normale, con le stesse ansie dei suoi coetanei.  

 

MUSICA FLUIDA è una rassegna promossa dall’Orchestra della Magna Grecia, insieme al MArTA e con il sostegno del MIC- Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto. Un format, attività tematica nel Museo prima e live dopo, che vuole intrigare gli adolescenti, conducendoli alla scoperta delle meraviglie del Museo Archeologico Nazionale.

Il ticket unico, al costo di dieci euro, comprende un percorso di circa 45 minuti nelle sale. Ingresso ore 16.00, visita a scaglioni e poi concerto alle 18.30. Biglietti online su Ticketsms. Non si potrà entrare al museo solo per assistere all’esibizione musicale.

 

Il terzo appuntamento sold out di Musica Fluida è con il cantautore che ha fatto cantare ragazzi e meno giovani in questa lunga estate caldissima. Oggi 9 ottobre alle 16.00 arriva al museo MArTA Andrea De Filippi, in arte ALFA, ventitreenne genovese  che con la hit estiva “Bellissimissima”,  ha ottenuto il doppio disco di platino. Più di 415 mila iscritti al canale Youtube e oltre 1.5 milione di follower su TikTok, ALFA conta oltre 511 milioni di stream sulle piattaforme digitali e oltre 160 milioni di views su Youtube. Le sue canzoni sono state condivise in oltre 500mila video su TikTok e i suoi ultimi video sono entrati ai vertici delle tendenze di YouTube.

Esponente della Generazione Z, ALFA è da sempre un giovane portatore di messaggi positivi. All’interno dei suoi testi non ci sono storie di disagio e periferia, ma l’amore, le incertezze sul futuro e le domande di senso del diventare adulti, temi cari ai ragazzi della sua età. ALFA è portavoce della normalità: in un mondo in cui per avere successo occorre essere “cool”, lui si presenta come un ragazzo semplice, normale, con le stesse ansie dei suoi coetanei.  

 

MUSICA FLUIDA è una rassegna promossa dall’Orchestra della Magna Grecia, insieme al MArTA e con il sostegno del MIC- Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto. Un format, attività tematica nel Museo prima e live dopo, che vuole intrigare gli adolescenti, conducendoli alla scoperta delle meraviglie del Museo Archeologico Nazionale.

Il ticket unico, al costo di dieci euro, comprende un percorso di circa 45 minuti nelle sale. Ingresso ore 16.00, visita a scaglioni e poi concerto alle 18.30. Biglietti online su Ticketsms. Non si potrà entrare al museo solo per assistere all’esibizione musicale.

 

di Ingrid Iaci

<Che coraggio!> Così ha scherzosamente salutato Antonio Diodato il suo numeroso pubblico che all\\\'alba di questa domenica si è presentato al porto di Taranto, puntuale per ascoltarlo.

Il concerto acustico, iniziato alle 6.30 di questa mattina, è stato sicuramente l\\\'evento clou dell\\\'iniziativa Taranto Port Days, l\\\'evento promosso dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio – Porto di Taranto (AdSPMI) affiancata nell’organizzazione dalla Jonian Dolphin Conservation (JDC) con il patrocinio del Comune di Taranto. L\\\'intera manifestazione, svoltasi nei giorni 6-8 ottobre ha lo scopo di far conoscere la città portuale, solitamente non aperta al pubblico, e fa parte degli Italian Port Days promossi a livello nazionale da Assoporti.

Avvolto da uno scenario fiabesco dato dai colori soffusi delle prime ore del giorno, Diodato con la sua voce elegante e sussurrata ha letteralmente incantato il pubblico, grazie anche allo straordinario accompagnamento musicale della sua band.

La performance di oggi è stata anche la tappa conclusiva del suo tour 2023, iniziato e terminato nella città dei due mari, durante il quale il cantautore ionico si è distinto, come sempre, oltre che per la sua raffinatezza musicale, anche per il suo impegno civile. Lo scorso 28 settembre, infatti, Diodato ha voluto abbracciare simbolicamente Lampedusa con la sua musica in segno di solidarietà per le condizioni difficili che l\\\'isola vive in questi giorni a causa dei continui sbarchi di migranti.

E anche questa mattina non è mancato l\\\'invito: <a questa meravigliosa città per la quale continueremo a batterci affinché il sole continui a splendere - come ha detto il contante tarantino prima di chiudere il concerto con Che Vita Meravigliosa>

Come sempre, con il garbo che lo contraddistingue, anche oggi Antonio Diodato ha fatto rumore. 

Questo pomeriggio alle 18 nella sala conferenze della Biblioteca comunale “Pietro Acclavio”, via Salinella 31, si terrà la presentazione di La Cattedrale della nostra Fede. Il Simbolo Apostolico. Indagine storico-critica, commento ed analisi (Edizioni Christiana Fraternitas 2023), il nuovo lavoro dell’Abate Perrella riprende la questione del “Simbolo Apostolico”così trattata all’allora prof. J. Ratzinger a Tubinga, poi divenuto Papa.

 

I Relatori:

 

Prof. Matteo Monfrinotti Docente di Patrologia nel Pontificio Ateneo Sant\'Anselmo – Roma - e Coordinatore della Specializzazione in Storia della Teologia (Istituto Mabillion)

 

Prof. Mino Ianne Dipartimento Jonico Uniba e Dottore di Ricerca in Storia della Filosofia Antica presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata

 

Modera

Avv. Daniele D’Elia Dottore di Ricerca PhD Università degli studi di Bari Aldo Moro

 

 

Lo studio del teologo Perrella si muove su due fronti metodologici: quello critico e quello ermeneutico. Il testo del Simbolo Apostolico viene analizzato attraverso approcci sincronici (che studiano il testo in sé) ed approcci diacronici (che studiano il testo nella sua evoluzione storica. L’Autore, alla sua sesta esperienza editoriale, sulla scia di k. Adam nel 1924 e di J. Ratzinger nel 1968, ci mostra come, attraverso un processo di ricerca da fonti attendili, ben 177 note bibliografiche tra testi e articoli consultati, le Chiese cristiane abbiamo perso il contatto con il vero significato dato sin dall’origine quale  “luogo di Fede e della comunità”. La Cattedrale della nostra Fede è un lavoro di conoscenza e di critica destinato agli operatori del settore, agli appassionati della ricerca, alla collettività cristiana e non.

 

Lo studio di Perrella, Abate della Christiana Fraternitas, ci mostra come il  Simbolo Apostolico nella parte riguardante la Chiesa sia stato sottoposto a interpretazioni che hanno generato fraintendimenti con risvolti ecclesiologici non da poco.

 

Invece, con il suo scritto, Antonio Perrella, vuole restituire la tradizione più antica e di quella che doveva essere la versione più antica e originaria, affinché le Chiese cristiane tornino ad cristocentrismo che le unisce, rinunciando al tentativo di affermare, ciascuna, se stessa come la vera Chiesa di Gesù. Dallo studio emerge il sapore neotestamentario che avevano le primitive comunità di fede, ancora presenti, non invase dall’egoismo del “potere”. La fede è extra moenia.

 

“Il testo La Cattedrale della nostra Fede è il mio contributo per favorire un approccio di fede che superi l’infantilismo religioso ormai diffuso è distruttivo l’identità cristiana. È un’indagine storico-critica ed ermeneutica di quelle parole che si definiscono “Simbolo apostolico” e che in tutte le chiese si usano per ridirsi la fede in Gesù Cristo, nel Padre e bello Spirito Santo” dichiara l’Abate, riconosciuto per il suo lavoro di precursore nel pensiero di avanguardia cristiano.

 

La sua ultima fatica si presenta come un vero e proprio manifesto di dialogo tra le Confessioni Cristiane attorno all’affermazione che “Credo nel Dio rivelato da Gesù, uno e trino, e che la Chiesa non è destinataria della fede dei credenti ma l’unico ed indispensabile luogo in cui la fede nasce, cresce e si comunica”.

 

Il testo è presentato in prefazione da Matteo Monfrinotti, docente di Patrologia nel Pontificio Ateneo Sant\'Anselmo dove è anche coordinatore della Specializzazione in Storia della Teologia (Istituto Mabillion).

 

L’autore è Abate e co-fondatore  di Christiana Fraternitas Comunità d’ispirazione monacistica Benedettina; autore di commenti ai testi biblici, tra cui la:

 

• La Parola esclusa perché parola per gli esclusi (saggio di esegesi biblica: Mandese Editore, 2018);

• Il Padre nostro. Una preghiera da non recitare (omelie sul Padre nostro: Christiana Fraternitas, 2020);

• Maria di Nazareth. Un Vangelo per tutti (indagine biblica e storica su Maria, la Madre di Gesù: Ed. Christiana Fraternitas, 2020);

• Interpellati dal Cielo. Sulla strada con i Magi, paradigma del cammino di ogni persona (saggio di esegesi ed indagine storica sui Magi: Ed. Christiana Fraternita, 2021);

• Lettera Abbaziale Praedicando Evangelio (per il superamento della omotransfbifobia in ambito ecclesiale e per riportare a tutti una dimensione dell’etica della vita così come proposta dalla tradizione cristiana: Edizioni Christiana Fraternitas, 2023).

 

 

Venerdì, 06 Ottobre 2023 06:50

TEATRO/ Al Fusco di Taranto è record di abbonamenti

Scritto da

La stagione di Prosa del Teatro comunale Fusco? Una scommessa vinta.

 

Quando a dicembre 2018 abbiamo riaperto il sipario dello storico teatro tarantino, non avremmo mai pensato che con questa modalità di arte e di spettacoli si potesse dar forma a una rivoluzione culturale cosi importante. E invece, un lavoro fatto di qualità, di scelte mirate e studiate, con il supporto prezioso del Teatro Pubblico Pugliese, con la forza di una squadra che, dal direttore Michelangelo Busco a ciascun operatore del teatro, ha tessuto una rete che negli anni ha sempre alzato l’asticella.

Sono particolarmente orgoglioso di annunciare che con estremo anticipo rispetto alla data prevista, abbiamo dovuto chiudere la campagna abbonamenti per la stagione di Prosa 2023-2024.

Sono 800 quest’anno gli abbonamenti sottoscritti: 550 i rinnovi rispetto alla precedente edizione e 250 sono invece i nuovi. Il tutto a fronte di una disponibilità di posti in totale di 900 poltrone tra la prima e la seconda serata.

Questo risultato ci inorgoglisce, ci conferma che le scelte artistiche fatte stanno convincendo e stanno funzionando. E probabilmente, per la prossima stagione, come ci viene richiesto da più parti, dovremo pensare a un ampliamento dell’offerta inserendo possibilmente una terza serata.

Anche la geografia degli abbonati ci conforta. Sono tante le persone che arrivano dai paesi limitrofi al capoluogo ionico, segnale inequivocabile di un’offerta che attrae.

Quando ho iniziato a costruire le basi per un movimento tutto tarantino legato al teatro e alla musica, non pensavo di avere una così veloce risposta. E questo accade per tutte le proposte in corso, dalla lirica alla musica leggera, dal teatro alla musica pop e alle tante altre forme artistiche che insieme costituiscono il meraviglioso cartellone di Taranto Capitale dei Festival.

La città aspettava questo sprint artistico, noi glielo abbiamo dato, e proseguiremo lungo questa strada in cui sono i numeri ormai a dettare il percorso che non perderà di vista offerta di qualità alla portata di tutti.

L’appuntamento con l’inizio della stagione di Prosa del Teatro comunale Fusco è il 15 e 16 novembre con Lino Guanciale. Saranno 11 gli spettacoli che vedranno sul palco del teatro tarantino grandi produzioni nazionali, testi e autori classici, teatro contemporaneo, danza e comicità.

I biglietti rimanenti dalla campagna di abbonamenti di estremo successo saranno messi in vendita dal 31 ottobre al botteghino del Teatro comunale Fusco (che sarà aperto dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 16 alle ore 19), nei punti vendita Vivaticket e online su www.vivaticket.it.

\\\"Cari lettori, la nostra avventura si conclude. Vi lasciamo con un ultimo consiglio da Squilibrai : leggete più che potete e affidatevi ai librai e non agli algoritmi. Ringraziamo gli innumerevoli compagni di questo bellissimo viaggio\\\".

È una lettera di addio quella che Mauro, Daniela e Francesco hanno scritto sulla pagina facebook della Libreria Ubik di Taranto. Le saracinesche di via Nitti 27 si abbassano quindi, definitivamente, su un luogo che era termometro di vivacità intellettuale, progetti, incontri, percorsi culturali, presentazioni. Immaginare quei titoli allineati al buio negli scaffali, in attesa che scatti un interruttore che non scatterà mette una profonda tristezza. Pensare che Taranto, ancora una volta, perda uno spazio in cui perdersi tra le pagine scritte, i versi, le copertine, ci fa sentire tutti più poveri, di una povertà che ha a che fare con l\\\'essenza della vita di una comunità. Ma certi spazi preziosi vanno alimentati, nutriti, sostenuti. Perché più sono preziosi e più sono fragili in questo mondo sempre più regolato dagli algoritmi.

\\\"Taranto - si legge in uno dei tanti messaggi lasciati sotto l\\\'annuncio della chiusura- perde un presidio culturale importantissimo, uno spazio di dialogo e di confronto come pochi...l\\\'ennesima occasione sprecata! Grazie di cuore a Daniela e a Francesco per tutto l\\\'impegno profuso e la passione condivisa in questi anni: posso solo immaginare i vostri sforzi! E mi fa tanta rabbia che la vostra avventura debba finire così\\\".

Lu.Lo.

La generazione Zeta la ama alla follia. E i ragazzi di Taranto non fanno eccezione. In poche ore è andato sold out l’appuntamento di domani, mercoledì 4 ottobre,  al MArTA con la cantautrice Angelina Mango, che ha da poco annunciato l’uscita del nuovo singolo “Che to’ dic a fa’” il 6 ottobre ed è reduce dal successo estivo di “Ci pensiamo domani”, certificato doppio platino con oltre 30 milioni di ascolti su Spotify e 12 milioni di views su Youtube e dell’album “Voglia di vivere”, disco d’oro.

È il secondo di una serie di concerti rivolti ai giovanissimi inseriti nella rassegna MUSICA FLUIDA, promossa dall’Orchestra della Magna Grecia, insieme al MArTA e con il sostegno del MIC- Ministero della Cultura, della Regione Puglia, del Comune di Taranto e della Provincia di Taranto. Un format, attività tematica nel Museo prima e live dopo, che vuole intrigare gli adolescenti, conducendoli alla scoperta delle meraviglie del Museo Archeologico Nazionale. Il ticket unico, al costo di dieci euro, comprende un percorso di circa 45 minuti nelle sale e poi l’incontro con l’artista e il concerto nella Sala Incontri.

Dopo questo appuntamento al MArTA, Angelina Mango sarà nuovamente in Puglia il 14 ottobre a Bari per una tappa del “Voglia di vivere tour”, il suo primo tour nei club che vede diversi appuntamenti già sold out e partirà il 12 ottobre da Napoli.

Il programma di mercoledì 4 ottobre al MArTA prevede alle ore 16.00 l’ingresso, con visite guidate scaglionate. Alle 18.30 il concerto. Il biglietto comprende visita e concerto, non si potrà entrare al museo solo per assistere all’esibizione musicale. La conferenza stampa con l’artista è prevista per le 16.15. Gli appuntamenti con MUSICA FLUIDA, termineranno a fine ottobre.

 

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