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Giornale di Taranto - GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ Con la crisi di Governo incognita sui fondi per Taranto
Venerdì, 22 Luglio 2022 20:44

GIOCHI DEL MEDITERRANEO/ Con la crisi di Governo incognita sui fondi per Taranto In evidenza

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La crisi di Governo rischia di creare contraccolpi sulla ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, la cui ventesima edizione si svolgerà a Taranto nel giugno 2026. La macchina organizzativa è già partita da mesi ma ora rischia di fare i conti col nodo risorse. Il master plan dei Giochi, che sono sul modello Olimpiadi ma riservati solo agli atleti dei Paesi del Mediterraneo, stima per la ristrutturazione degli impianti sportivi e la costruzione di quelli nuovi, tra cui la piscina olimpionica, un fabbisogno di 280 milioni di euro.

    Col decreto Sostegni ter, a marzo scorso il Parlamento ha assegnato 150 milioni in tre anni, ma questi fondi ancora non sono disponibili. Si faceva affidamento su settembre ma ora bisogna vedere come quest’aspetto si incrocerà con le vicende di Governo. In aggiunta ai 150 milioni, si stima che siano necessari altri 100 milioni per portare avanti i progetti.

    A Taranto il sindaco Rinaldo Melucci, il presidente del comitato internazionale dei Giochi del Mediterraneo, Davide Tizzano, il direttore generale del comitato organizzatore, Elio Sannicandro, hanno incontrato i sindaci dei comuni coinvolti nel masterplan dell'evento sportivo. Il presidente del Coni, Giovanni Malagó, ha dichiarato nelle ultime ore di essere “ sempre fiducioso sul futuro ma una cosa è certa, per quanto a livello internazionale conoscano tutti molto bene le abitudini italiche, spiegare quello che è successo sarà complicato”, riferendosi alle garanzie e al supporto del Governo per i Giochi olimpici invernali di Milano Cortina e i Giochi del Mediterraneo di Taranto, entrambi nel 2026.

 

“Il percorso di condivisone con il territorio è iniziato - ha detto  il sindaco di Taranto, Melucci -. Le infrastrutture che realizzeremo, saranno l'eredità che i Giochi lasceranno alle nostre città. Per questo, abbiamo la necessità che ogni passo sia ponderato, perchè quegli impianti dovranno poi essere gestiti in maniera sostenibile. Dobbiamo far presto, però, perchè il 2026 è solo apparentemente lontano”.  Secondo Elio Sannicandro, direttore generale del comitato organizzatore e di Asset, l’Agenzia della Regione Puglia per lo sviluppo ecosostenibile, per tutti gli impianti sportivi, una quarantina tra Taranto, la provincia e le città di Brindisi e Lecce, “sono state definite nel dettaglio le esigenze di adeguamento. Anzitutto quelle fondamentali, permanenti, per lasciare alle cittá  impianti sicuri, accessibili ed efficienti dal punto di vista energetico. Eppoi ci sono quelle temporanee, legate allo svolgimento delle gare. Le risolveremo con allestimenti ad hoc”. “Abbiamo messo i Comuni nelle condizioni di avere un’idea chiara su costi e progetti di adeguamento”, aggiunge Sannicandro. “I Comuni - dichiara Sannicandro - entro settembre i Comuni devono presentare i progetti di adeguamento per arrivare nell’anno ai definitivi”. La road map calcola per gli adeguamenti un anno-un anno e mezzo di lavori da parte dei Comuni. Più tempo, invece, per i nuovi impianti: la piscina olimpionica, nell’area di Torre D’Ayala prospiciente il Mar Grande a Taranto, e il centro nautico che, su iniziativa di Comune ed Autorità portuale, sorgerà nell’area ex Stazione torpediniere della Marina Militare sul Mar Piccolo, sempre a Taranto. Centro che prevederà vela, canoa e canottaggio con le tre federazioni sportive. Per i nuovi impianti, si stima di avere i progetti completi entro l’anno, lanciare gli appalti nel prossimo, eppoi due anni di lavori, riservando l’ultima parte a verifiche ed allestimenti.