ArcelorMittal potrebbe recedere dal contratto di fitto relativo agli impianti di Ilva se il ministero dell’Ambiente dovesse ridurre i volumi di produzione della società a fronte della proroga dei tempi di attuazione di una delle misure ambientali relative al siderurgico di Taranto. Lo apprende AGI da fonti vicine al dossier. In particolare, ArcelorMittal, attraverso i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria, ha chiesto al ministero dell’Ambiente una proroga al 31 dicembre 2020 per il trattamento delle acque reflue di altiforni e cokerie. Trattamento previsto entro il 30 giugno 2020, ma ritardato a causa dell’impatto dell’emergenza Covid 19 sulle attività della stessa azienda e dei fornitori. Il 17 giugno scorso - apprende AGI - la richiesta di proroga é stata avanzata in una conferenza dei servizi. ArcelorMittal è ora in attesa del decreto del ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, che potrebbe stabilire la proroga a fronte però di una limitazione dei volumi produttivi. Fonti vicine al dossier affermano che tale limitazione potrebbe comportare il recesso dal contratto di fitto dell’Ilva senza il pagamento di penali.
Mercoledì, 24 Giugno 2020 20:23
ALTA TENSIONE/ Se il ministro dell’Ambiente taglia la produzione ArcelorMittal pronto ad andarsene senza il pagamento di penali In evidenza
Scritto da Giornalista1
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Cronaca, Politica & Attualità
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