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Giornale di Taranto - Formazione ed informazione sulla violenza di genere il 20 novembre presso la biblioteca “Acclavio”
Domenica, 17 Novembre 2013 18:00

Formazione ed informazione sulla violenza di genere il 20 novembre presso la biblioteca “Acclavio” In evidenza

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Da gennaio 2013 fino al 6 di questo mese, 67 donne sono state uccise da uomini, e altri casi si sono verificati negli ultimissimi giorni. Occorre denunciare e fermare questa escalation agghiacciante! Per questo motivo, il Coordinamento Donne dello SPI CGIL di Taranto e provincia aderisce e partecipa alla mobilitazione, organizzata dalla CGIL con un incontro di formazione ed informazione sulla violenza di genere, che si svolgerà mercoledi 20 novembre 2013 alle ore 17.00 presso la biblioteca “Acclavio” invia Salinella 31 (piazzale Bestat), Taranto. Sono previsti gli interventi di: Eva Santoro,segretaria prov. dello SPI CGIL Filomena Principale della segreteria CGIL All’iniziativa collaborerà l’associazione Alzaia con l’avvocato Viviana Rago e con la psicologa Valentina Inglese; sono previste letture dal libro “Ferite a Morte” di Serena Dandini a cura della dr.ssa Gianna De Bartolomeo. Il Coord. Donne dello SPI CGIL, referente Rosalba Presicci, con l’evento del 20, si pone l’obiettivo di commemorare degnamente la giornata internazionale contro la violenza sulle donne che cade il 25 novembre. L’intento è di coinvolgere tutte le leghe presenti sul territorio, la cittadinanza e il centro anti violenza Alzaia che affronta quotidianamente il problema. Maltrattamenti e violenza non sono più tollerabili, come non sono più tollerabili le omissioni delle istituzioni e l’omertà di larga parte della società civile. “Come Coord. Donne”, spiega Presicci, “formuliamo le seguenti proposte: 1- istituzione di una materia obbligatoria nelle scuole per lo studio del fenomeno, 2- creazione di una unità specializzata all’interno della polizia e dei carabinieri per la lotta e il contrasto del fenomenok, 3- destinazione del 5x1000 ai centri anti violenza, 4- maggiore presenza di centri specializzati col fine di garantire adeguata assistenza psicologica, legale, sociale ed educativa. Il dato che maggiormente preme evidenziare come SPI è che nel 2012 su 121 donne uccise, 48 ovvero un terzo, aveva più di 60 anni. L’intento è quello di far capire che vittime possono essere non solo donne giovani e magari belle, ma anche e soprattutto, donne anziane che difficilmente riescono a difendersi; la spiegazione è da ricercarsi in motivazioni spesso di tipo culturale e sociale”.