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Giornale di Taranto - CORONAVIRUS/ Brusaferro “il nostro sforzo deve essere quello di evitare che al Sud la curva segua l’andamento del Nord”
Lunedì, 23 Marzo 2020 19:44

CORONAVIRUS/ Brusaferro “il nostro sforzo deve essere quello di evitare che al Sud la curva segua l’andamento del Nord” In evidenza

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di Ingrid Iaci

 "E' una settimana molto importante per valutare l'andamento delle nostre curve. Però dobbiamo ricordarci che il grande contributo alle curve soprattutto nelle regioni dove c'è una forte circolazione, il nostro sforzo è quello di evitare che al Sud le curve riproducano la caratteristica che si è verificata al Nord". Lo ha detto il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro nel punto stampa in Protezione Civile. 

Siamo al 32 esimo giorno dalla prima serrata, dagli eventi di Codogno, dalla delimitazione della prima zona rossa e siamo a un punto cruciale che tutti si augurano segni una svolta favorevole.

Walter Ricciardi, professore ordinario di Igiene e medicina preventiva all’Università Cattolica di Roma e rappresentante dell’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ospite di una trasmissione di La7 ha fatto una serie di valutazioni sull’andamento della diffusione del virus. “ Il trend del contagio al nord è in calo anche se minimo, già da qualche giorno non ci sono più percentuali esponenziali, di contro aumentano i casi al centro sud.”

Si fa largo tra gli esperti la convinzione che il massimo del picco,  al sud, arriverà intorno alla metà di aprile, considerati anche i tempi di incubazione e di contagio a seguito delle migrazioni di ritorno da parte di tutti quegli studenti e lavoratori che hanno deciso di rincasare non appena l’epidemia ha avuto il sopravvento in Lombardia.  Ricciardi ci dice che le regioni meridionali a differenza di quelle settentrionali che hanno dovuto per prime affrontare l’epidemia, hanno il vantaggio di aver adottato da subito le misure restrittive per cui, nonostante le statistiche dicano che attualmente il 15% dei ricoverati è riconducibile a quel flusso migratorio iniziato la notte tra il 7 e l’8 marzo scorso, rispettando fedelmente le regole stabilite dal governo e l’isolamento, queste regioni potrebbero evitare il delirio epidemico che attualmente attanaglia città come Bergamo Brescia e Cremona. In più l’esperto partenopeo auspica che dopo aver fatto proprio il “modello Cina”, cioè l’insieme delle misure volte al contenimento, lo stare a casa tanto per capirci, per l’Italia sarebbe opportuno adottare anche il “modello Corea del Sud”, delle tre T: Tamponi, Tracciabilità, Tenersi a casa. Quindi tamponi per tutti, anche agli asintomatici, quelli con qualche linea di febbre o con la tosse semplicemente. Non solo, a questa diagnostica l’esperto aggiunge che occorre far seguire il cosiddetto tracciamento digitale utilizzando la tecnologia usata per la geolocalizzazione, fermo restando la solita raccomandazione a rimanere nelle case ed evitare gli assembramenti.

Il professor Ricciardi, insomma, auspica una nuova “anormalità”, cioè trovare un equilibrio tra le necessità di controllo dell’andamento del contagio e i diritti alla privacy di ciascuno. Questo almeno fino a quando non sarà possibile disporre del vaccino.