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Giornale di Taranto - TEATRO/ Domani in scena all’Orfeo “ “Donchisci@tte” con Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi
Lunedì, 16 Dicembre 2019 08:12

TEATRO/ Domani in scena all’Orfeo “ “Donchisci@tte” con Alessandro Benvenuti e Stefano Fresi In evidenza

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L'Orfeo di Taranto accoglierà il Natale con Donchisci@tte il 17 dicembre. Saliranno sul palco del teatro dei due mari da un lato il comico toscano, Alessandro Benvenuti, ex membro dello storico trio cabarettistico dei Giancattivi, assieme ad Athina Cenci e Francesco Nuti; regista, interprete e sceneggiatore di film di culto come Ivo il Cattivo e Benvenuti in casa Gori, e fra i protagonisti di Compagni di scuola di Carlo Verdone.

Dall'altro, Stefano Fresi, che dopo aver debuttato con piccoli ruoli in "Almost Blue" (2000, di Alex Infascelli) e "Romanzo Criminale" (2005, di Michele Placido), esordisce realmente con "Riprendimi" di Anna Negri (2008); seguono diverse partecipazioni in film come "Riflesso" (2009, di David Petrucci), "Viva l'Italia" (2012, di Massimiliano Bruno) e "Benur - Un gladiatore in affitto" (2012, di Massimo Andrei).

Quella di “Donchisci@tte” è una scrittura originale che prende ispirazione dallo spirito dell’opera di Cervantes, scagliando una volta di più la simbologia di questo ‘mito’ contro la nostra contemporaneità. Con vesti sgangheratamente complottiste e una spiritualità naif, accompagnato da un Sancho, che è insieme figlio e disorientato adepto, il Don di Davide Iodice intraprende un corpo a corpo, disperante e “comico” contro un mondo sempre più virtuale, spinto a trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene.

Dall’improbabile rifugio in cui si è rintanato, lotta per mantenere intatto il suo pensiero critico coltivando ancora un’idea: l’IDEA. E se nella giostra di pensieri che galoppano progressivamente verso l’inevitabile delirio le menti malefiche dei giganti delle multinazionali sono il nemico contro cui scagliarsi, l’Amore è ancora il vento che soffia e muove, anche se Dulcinea, intrappolata in una webcam, può svanire dolorosamente per un banale blackout.