Cookie Consent by Free Privacy Policy Generator
Preferenze sui cookie
Giornale di Taranto - CITTÀ - Dai bandi regionali e dai finanziamenti europei i fondi per rendere operativa la legge speciale per Taranto
×

Attenzione

JUser: :_load: non è stato possibile caricare l'utente con ID: 170

Lunedì, 05 Febbraio 2018 10:53

CITTÀ - Dai bandi regionali e dai finanziamenti europei i fondi per rendere operativa la legge speciale per Taranto In evidenza

Scritto da 
Vota questo articolo
(0 Voti)

Le strutture tecniche della Regione sono al lavoro per individuare i canali di finanziamento, sia regionali che europei, per dare corpo e sostanza alla legge regionale speciale per Taranto approvata a maggioranza (hanno votato a favore il centrosinistra e il Movimento 5 Stelle, contrario il centrodestra compresi gli esponenti tarantini dello schieramento) nella seduta dello scorso 16 gennaio del Consiglio regionale. Lo ha assicurato, giovedì sera, il dott. Pasquale Orlando, dirigente il settore Sviluppo economico Regione Puglia, lo ha ribadito il presidente della Giunta regionale,  Michele Emiliano, davanti alla gremita platea del Salone di rappresentanza della Provincia di Taranto dove si è tenuto l’incontro sulla legge Taranto (o Liviano che dir si voglia) e sugli strumenti finanziari ad essa collegati (“E ora troviamo le risorse - La legge speciale per Taranto, finanziamenti ed esiti attesi", questo il tema dell’iniziativa organizzata in collaborazione con l’associazione “ Le città che vogliamo”).

“Stiamo valutando la possibilità di accedere concretamente alle risorse che l’Unione europea mette a disposizione con i fondi comunitari", ha infatti detto Orlando ricordando come questo lavoro “ sia cominciato prima che la legge fosse approvata dal Consiglio regionale e che stiamo portando avanti con l’obiettivo di accrescere le potenzialità economiche nel processo di pianificazione strategica. Abbiamo già delle relazioni con le strutture tecniche della dg Sviluppo regionale della Commissione europea per condividere alcuni percorsi e rafforzare l’attenzione che la commissione europea ha per questo territorio". E, a riprova dell’impegno della struttura, il suggerimento del responsabile del settore Sviluppo economico Regione Puglia all’amministrazione comunale di Taranto, rappresentata all’incontro dall’assessore Massimiliano Motolese, di accedere al bando, aperto dall’Unione europea e che scade a fine marzo, che riguarda le azioni urbane innovative e che abbraccia tematiche che riguardano l’ambiente, con specifico riferimento al tema della qualità dell'aria, l’housing sociale,  e i temi dello sviluppo locale. “A mio avviso - ha concluso il dott. Orlando - questa è un’occasione importante per rafforzare concretamente il percorso di sviluppo sostenibile. In quest’ottica, la legge speciale per Taranto può svolgere un ruolo di importante acceleratore”.

Tesi, quelle di Orlando, ampiamente condivise dal presidente Michele Emiliano che ha rilanciato. “La sfida che la giunta regionale deve recepire  - ha, infatti, detto, il presidente della Regione - è quella di dar vita alla pianificazione strategica. Devo dire che è la prima volta che la pianificazione strategica diventa uno strumento ordinario per approcciare le politiche regionali connettendole a quelle degli attori locali. È una sperimentazione - ha aggiunto Emiliano  - che potrebbe riguardare una modifica delle leggi sulla programmazione della Regione Puglia che sono piuttosto antiche”.

Certo, ha aggiunto Emiliano, la giunta non può fare tutto da sola nei 120 giorni previsti dalla legge per la redazione del piano strategico, per cui diventa fondamentale “il gioco di squadra tra città,  stakeholder, politica come Taranto ha saputo fare, per esempio, ai tempi all’amministrazione Cannata. Per cui - ha poi concluso il presidente della Regione - vanno individuati schema e concretezza degli obiettivi. La Regione metterà a disposizione tutte le risorse necessarie individuandone le fonti di approvvigionamento. A Taranto sono stati già stanziati più soldi che sull’intero territorio regionale”.

Insomma, notizie confortanti rese note nel corso dell’incontro aperto dal consigliere regionale Gianni Liviano. “In Europa  e  nel mondo, - ha spiegato Gianni Liviano - molte città hanno mostrato la capacità di invertire con successo le proprie condizioni di declino, apparentemente inesorabile, in nuove prospettive di futuro ricreando condizioni competitive e di coesione sociale. Sono città di media grandezza, spesso legate da un destino comune legato al ciclo di vita di grandi imprese storicamente lì  insediate. Il destino delle One Company Town appare segnato quasi sempre da grandi investimenti industriali, dalla generazione di ricchezza distribuita ma anche dalla distruzione di risorse identitarie e fattori competitivi originali, dall’accelerazione dell’attrattività urbana anche oltre i confini territoriali, all’abbandono urbano e al degrado dei processi di de-industralizzazione legati alla fase discendente del ciclo di vita degli investimenti di grandi industrie. Taranto non sfugge a questo destino e, se può dirsi, lo accentua nei suoi fenomeni più dirimenti. La legge speciale per Taranto - conclude il consigliere regionale tarantino - dà atto di queste condizioni di partenza che vanno oltre i normali disequilibri tra aree della nostra regione”.

Sulla stessa lunghezza d’onda si sono sintonizzati i consiglieri di maggioranza presenti al dibattito, Marco Galante dei Cinque stelle, Mino Borraccino di Liberi e Uguali, Giuseppe Turco de La Puglia con Emiliano. L’esponente pentastellato ha rimarcato come la legge speciale apra le porte “alla chiusura dell’Ilva e, quindi, ridisegna il futuro di Taranto” mentre sia Borraccino che Turco hanno sottolineato la valenza dello strumento di legge, “al quale il collega Liviano ha lavorato con tenacia e caparbietà”, per la riconversione del territorio ionico.

Di carattere tecnico del scientifico, infine, gli interventi del dott. Franco Milella, esperto di Sviluppo locale, e del prof. Rino Montalbano, docente del Politecnico di Bari (entrambi hanno collaborato alla costruzione della legge per Taranto), i quali hanno sottolineato l’importanza del mantenimento dell’asse di formazione potenziando l’orientamento in uscita dagli istituti superiori per arginare la fuga verso altre realtà universitarie italiane.