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Giornale di Taranto - LA PROTESTA - I vigili Usb: "Solidali con il concertone ma rivendichiamo i nostri diritti"
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Domenica, 01 Maggio 2016 21:14

LA PROTESTA - I vigili Usb: "Solidali con il concertone ma rivendichiamo i nostri diritti" In evidenza

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Nonostante la pioggia, sin dalle prime ore di questa mattina i lavoratori della polizia municipale USB si sono ritrovati in via Acton per un presidio. Così come già preannunciato nei giorni scorsi, i vigili urbani hanno incrociato le braccia e sono scesi in strada per far sentire la loro voce in merito ai diritti e alla sicurezza sul lavoro. “Speravamo di ottenere un minimo di promesse rispetto alle nostre richieste non solo salariali, ma anche di gestione del personale – afferma Marcello La Gioia, vicebrigadiere -. La settimana scorsa abbiamo incontrato il sindaco e l’assessore preposto e i tecnici e, nonostante le promesse del primo cittadino, ci siamo visti chiudere la porta in faccia per motivi burocratici. Come categoria siamo vessati da oltre dieci anni: su un corpo di 170 vigili urbani sono solo 37 quelli adibiti al servizio per strada. Il resto è impiegato in altre faccende, per cui chi sta per strada si sobbarca frustrazioni, rivendicazioni e proteste. Ed oggi con questo sciopero, che non vuole andare assolutamente contro all’organizzazione del concertone, chiediamo che anche le nostre ragioni vengano ascoltate e prese in considerazione”. “Noi siamo dei lavoratori e come tutti i lavoratori rivendichiamo i nostri diritti – dichiara il brigadiere Mary Pignatelli -. Vogliamo che si riconosca il diritto alla famiglia, perché lavorare tutti i festivi senza alcuna retribuzione è una cosa scandalosa. Inoltre è necessario che si lavori in sicurezza. Siamo troppo pochi per strada. Come possiamo garantire la sicurezza ai cittadini se siamo quattro gatti a coprire un territorio che va da Lido azzurro a Talsano?”. “Una bella giornata oggi nonostante la pioggia, ma i lavoratori hanno comunque deciso di scendere in strada per far sentore le loro voci attraverso questo sciopero organizzato dall’USB di Taranto – spiega Luca Puglisi, coordinamento regionale USB Pubblico Impiego -. Nel turno di questa mattina hanno scioperato sessanta vigili e ne sono previsti altrettanti anche nel turno pomeridiano. Questo ha messo in ginocchio il servizio di viabilità della città, tant’è che ci giungono informazioni che sono stati chiamati i volontari della protezione civile a supplire alle esigenze. Questo significa che quando ci sono giuste proteste i lavoratori si compattano. Oggi è una giornata particolare per Taranto – va avanti Puglisi – perché c’è il concertone del primo maggio. Noi vogliamo mandare un messaggio chiaro a tutti gli organizzatori e i partecipanti: USB è dentro i temi della manifestazione e siamo vicini a tutti coloro che stanno lavorando in questo momento. Però, protestare oggi, nel giorno della festa dei lavoratori, ci sembrava coerente con le nostre richieste e non è un’iniziativa contro ma a sostegno del concertone. Lo sciopero è l’unico strumento che ci è rimasto per ottenere ciò che vogliamo e ci batteremo finchè tutti i diritti dei lavoratori vengano accordati”. “Siamo venuti da Bari per sostenere i lavoratori tarantini, perché il loro diritto ad un lavoro sicuro e ben organizzato venga ascoltato e messo in pratica”, sottolinea Antonio Lampedecchia, Coordinamenteo USB enti locali Bari. “La nostra manifestazione vuole essere una rimostranza per tutto il comparto Ente pubblico che vive un disagio dovuto alla cattiva gestione delle norme contrattuali e delle progressioni economiche – afferma Angelo Ferrarese, responsabile USB pubblico impiego comparto Polizia Locale -. La data di oggi non è casuale. Non vogliamo essere in contrapposizione con le altre manifestazioni in corso, a cui comunque parteciperemo e a cui offriamo tutta la nostra solidarietà. Vogliamo solo ribadire la necessità di ottenere i nostri diritti e stigmatizziamo le sigle sindacali (CGIL, CISL e UIL) riunite in altra sede che, invece di tutelare i lavoratori, sono gli unici artefici insieme alla parte pubblica di un disastro epocale”.