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Giornale di Taranto - PORTO - Casartigiani: "Inaccettabile il blocco delle attività di trasporto dei container"
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Giovedì, 05 Febbraio 2015 18:31

PORTO - Casartigiani: "Inaccettabile il blocco delle attività di trasporto dei container" In evidenza

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"Sono passati ormai 4 mesi dall’ultima nave porta container sbarcata nel porto jonico, siamo passati dai 63.630 container movimentati nel 2013 alla assenza completa di movimentazione, un porto morto, un porto fermo, che non porta sviluppo e ricchezza per la città è quello di Taranto. Riteniamo che il porto di Taranto sia un bene pubblico, che non possa essere bloccato da interessi di singoli soggetti ma che tale deve essere fonte di reddito per la collettività.  Richiamiamo all’attenzione e alla responsabilità le istituzioni locali e nazionali chiedendo  l’impegno immediato, al fine di ripristinare il funzionamento del porto, garantendo un'alternativa sociale ed economica al  settore autotrasporto ormai al collasso”. Con queste parole lo Sna Casartigiani chiede spiegazioni in merito alla situazione attuale del porto di Taranto e sul futuro dello stesso.

"Ben a conoscenza degli intoppi burocratici e logistici, - spiegano i responsabili dello Sna Casartigiani - riteniamo sia opportuno, come più volte sottolineato, garantire l’operatività minima del terminal o, comunque, garantire il minimo di arrivi di container, è necessario e indispensabile per garantire gli standard economici e sociali della nostra città. Nella protesta che ci vide protagonisti nel novembre dello scorso anno, - ricorda lo Sna Casartigiani - avevamo ricevuto la promessa da parte delle Istituzioni di provare a trovare una soluzione. In quell’occasione si era pensato e cercato di trasferire il traffico locale presso il molo San Cataldo, reso disponibile dall’Autorità portuale, vista l’impossibilità dell’armatore di utilizzare la banchina del 5° sporgente interessata ai lavori a tutt’oggi fermi. Sono passati ormai 2 mesi da quando la scrivente ha avuto l’ultimo incontro con il presidente dell’Autorità portuale, nel corso del quale era stata individuata la predetta soluzione temporanea, senza che Evergreen, pur interessata all’operazione, abbia dato risposta. A tutt’oggi le aziende dell’indotto, e in particolare quelle dell’autotrasporto, ferme dal novembre 2014, sono ormai in fallimento, a tale situazione si aggiunge la vertenza Ilva che coinvolge anche le aziende plurimandatarie dell’autotrasporto. Crediamo che sia ora - conclude lo Sna Casartigiani - che Evergreen faccia chiarezza, altrimenti si dia spazio ad altri armatori che vogliano investire nel porto di Taranto".